giovedì 31 gennaio 2013

Lugaresi Lascia

Lugaresi lascia il Turismo 
L'assessore si dimette dopo le critiche Ds. Che il suo destino politico fosse segnato ormai era chiaro, un po' meno che il ritorno a vita privata avvenisse così rapidamente. Ieri mattina il diessino Massimo Lugaresi si è dimesso dalla carica di assessore al Turismo del Comune di Rimini. La rottura si è consumata dopo il suo ultimo apprezzamento pubblico sull'azione politico-amministrativa della Giunta. In un'intervista al periodico on line «Ariminol», Lugaresi aveva attaccato la debolezza della dirigenza riminese, prendendosela con sindaco e vicesindaco. Niente di nuovo: da tempo criticava l'amministrazione, tanto che era stato già deposto dal ruolo di capogruppo Ds. In seguito si era dimesso da consigliere per entrare in Giunta. La carica di assessore non aveva però frenato la sua "irriverenza", ed esternazione dopo esternazione, la pazienza dei Ds è arrivata al capolinea. Venerdì scorso il comitato comunale del partito ha emesso il suo verdetto: «Lugaresi non riscuote più la fiducia della Quercia». Il politico non aveva però tratto alcuna conseguenza da quella frase, cosicché il segretario provinciale Riziero Santi e comunale Tonino Bernabè sono stati costretti a essere ancora più espliciti, chiedendo al sindaco Ravaioli di ritirargli la delega. Il primo cittadino, che non ama le polemiche e nel corso degli anni ha ricucito rapporti anche tesissimi, ha preferito prendere tempo. Non c'è stato bisogno di aspettare molto: ieri mattina Lugaresi ha presentato la sua lettera di dimissioni. Ravaioli, nel consiglio comunale di ieri, ha voluto ringraziarlo e sottolineare il suo gesto di responsabilità, ufficializzando che la delega al Turismo ritornerà in mano a Maurizio Melucci. Lugaresi, dal canto suo, si è limitato a commentare: «Le mie vacanze dalla politica saranno brevi». 
Stefania Parmeggiani
Unità Bologna 24 giugno 2005 

Un Pieno di Speranza

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Incredibile. La sala di quartiere delle Celle non l'avevo mai vista così piena. Quasi 150 persone che, pazientemente, già dalle 20.30 erano sedute in attesa di ascoltare i candidati M5S dell'Emilia Romagna. Solo posti in piedi dalle 21 in poi. Presenti sette candidati, 5 riminesi e 2 di Reggio Emilia. In pochi si aspettavano una tale presenza di cittadini, in pochi si aspettavano un tale coinvolgimento anche emotivo di alcuni che, in fila, si son messi a domandare, proporre o commentare l'attuale sfacelo politico e burocratico della nostra Italia. Quello che si presume abbia fatto breccia nel cuore delle persone presenti non son tanto i discorsi, a volte anche generalisti, quanto i visi e le facce pulite degli attivisti e "cittadini" a 5 Stelle che han scelto di rischiare tutti i giorni anche di essere invisi ai propri datori di lavoro. Precari, insegnanti, assistenti di volo, impiegati, piccoli imprenditori, giovani laureati e professionisti, questo è lo spaccato della società che i candidati M5S hanno rappresentato ieri sera. Un piccolo bagno di folla dopo la grande platea di cittadini presente sabato scorso in piazza Cavour per lo Tsunami Tour di Beppe Grillo. Forse il vento sta finalmente cambiando. Chiaro il messaggio finale dei candidati alla platea presente: noi non potremo fare nulla senza la vostra partecipazione, senza le vostre proposte. Dulcis in fundo le parole di un cittadino, consulente marketing turistico internazionale appena rientrato da Monaco di Baviera: "Anche in Germania son preoccupati per la situazione politica in Italia. Il MoVimento lo danno al 25%". Chi vivrà, vedrà.
mark towers

La Campagna di Repubblica

M5S, campagna finanziata con le donazioni. Ma nessuna trasparenza sulle voci di spesa Sul blog di Beppe Grillo le indicazioni per i versamenti. A livello locale si organizzano anche lotterie. L'obiettivo è arrivare a un milione di euro per pagare gli avvocati e lo tsunami tour. Ma per ora non si conosce il nome dei finanziatori, né chi ha accesso ai soldi

Un Grillo sul Monte

Beppe Grillo atterra sul Monte dei Pacchi e chiede subito le dimissioni di Bersani arrivando alla conclusione di una inchiesta che si presume stile Itavia per la durata. I procuratori senesi si sono detti sbalorditi da quello che stanno trovando, bastava leggere qualche sito od il verbale delle rare ispezioni di BanKitaliaDraghi. Il leader (si può dire) del Movimento che turba le insonni notti democrat ha chiesto una commissione d'inchiesta con presidenza alla Bindi, sicuro che lo scandalo supererà in miliardi gettati o rubati, Parmalat e Banco Ambrosiano. La risposta di Pigi è degna di un trattamento politico obbligatorio. Non prende ordini da chi non ha un partito che potrebbe (dovrebbe) chiedere le dimissioni. Volete votare un personaggio così, lasciatelo fare alla simpatica compagnia Petitti&Bernabè, voi non siete obbligati, potete anche stare a casa con figli e nipoti od andare al mare..bella questa. Nel 1995 viene privatizzato il Monte dei Paschi di Siena, chi comanda è la Fondazione MPS (55%) attraverso i rappresentanti del Comune, presenti con membri  tutti di area pd o lì vicino ed una curia democrat. La Fondazione vive solo di dividendi e le sue quote sono vendute nel tempo a vari personaggi come Caltagirone e Gnutti. Per remunerare gli azionisti, MPS comincia a vendere le sue proprietà, tra cui le partecipazioni bancarie (San Paolo, Generali), intere banche come la Cassa di Risparmio di Prato e gli immobili (tenuta di Fontanafredda, palazzi Monte Mario a Roma) che remunerano i nuovi azionisti ma sono in realtà frutto del risparmio di secoli dei senesi. MPS viene spolpata. La sinistra ha compiuto la sua missione di consegnare una banca pubblica che funzionava dal 1500 alla Borsa e alla speculazione. Il valore di MPS prima della privatizzazione era di circa 20miliardi di euro, oggi ne vale meno di 2 e ogni giorno il suo titolo diminuisce. Oggi 10.000 dipendenti rischiano il posto di lavoro. La giunta comunale Ceccuzzi è caduta. La Fondazione non ha più la maggioranza delle azioni (ha dovuto venderle) e si prospetta la nazionalizzazione e il licenziamento di forse 10.000 persone. Banco Santander compra Antonveneta per 6, 6 miliardi di euro, si accorge di aver fatto un pessimo affare, scorpora Interbanca da Antonveneta, valutata 1,6 miliardi, e cerca un compratore, il valore della banca reale è di circa 3 miliardi. Monte dei Paschi compra Antoveneta per 10,3 miliardi pochi mesi dopo, MPS si accolla anche il passivo di Antoveneta per 7,9 miliardi. MPS valeva all'epoca 9 miliardi e compra Antoveneta che ha metà dei suoi sportelli (1.000 contro 2.000) per una cifra di 10,3 miliardi, superiore allo stesso valore di MPS, non ha 10,3 miliardi, quindi si indebita, il titolo crolla. Per questa operazione il presidente di MPS Mussari, ex presidente anche della Fondazione MPS, donatore di sangue al pidi, viene premiato con la presidenza dell'ABI senza che nessun partito o organo di vigilanza si opponga. La procura della Repubblica di Siena apre un'inchiesta sull'enorme minusvalenza dell'operazione Antonveneta, pari circa a circa 14 miliardi di euro, 28.000 miliardi delle vecchie lire, una finanziaria, uno scandalo che rischia di far impallidire la Parmalat. La Fondazione, azionista di maggioranza di MPS, indica all'assemblea dei soci della banca la nomina di Alessandro Profumo alla carica di presidente. Profumo ex ad di Unicredit è rinviato a giudizio dal tribunale di Milano con l'accusa di frode fiscale. Profumo punta subito sulla riduzione del personale pari a 4.300 senza avviare una causa contro i responsabili del disastro. La Fondazione deve vendere parte della sua proprietà azionaria e passa dal 55% al 35%. Per evitare il fallimento, Monti eroga un prestito di 3,9 miliardi, cifra equivalente alla Imu sulla prima casa. Grillo parla di "buco" di 14 miliardi all'assemblea degli azionisti del 25 gennaio 2013, il buco a cui si riferisce era la sottrazione di valore attraverso le operazioni legate ad Antonveneta. Lunedì 28 gennaio 2013 (!!!) i pm che indagano sull'affare Antonveneta scoprono bonifici internazionali per 17 miliardi. Subito dopo emergono somme rilevanti che sarebbero rientrate in Italia con lo Scudo Fiscale voluto dal Pdl e approvato grazie all'assenza in aula di molti deputati del pdmenoelle. Di fronte a questo colossale furto ai danni degli italiani, il cui conteggio finale non è forse ancora concluso, Grillo chiede: la verifica dei patrimoni dei segretari del pd e di tutti i nominati nella fondazione MPS dal comune di Siena, della Provincia di Siena, della Regione Toscana dal 1995, la pubblicazione dei nomi di tutti coloro che hanno goduto dello Scudo Fiscale con l'ammontare degli importi rientrati in Italia, le dimissioni immediate di Bersani da segretario del pd. Ad abundantiam il M5S chiederà l'istituzione di una commissione d'inchiesta su MPS al suo ingresso in Parlamento. Bersani ha iniziato a... mordere

Senza Ritegno

Il Cameriere Caldarola ha già spazzato il tavolo democrat dai resti dei derivati, lanciandosi in una spericolata avventura. Il Pidi e Monti devono togliere il segreto di stato dai nominativi dei ministri, dando per scontato due piccioni con una fava elettorale. Vincono e governano come da pronostici quirinalizi. Prende lo spunto da un articolo del Corriere di Monti che invita le coalizioni a svelare i futuri ministri. Una ironica spinta rivolta solo a quelli che possono essere in grado di vincere. A Grillo non hanno fatto nessuna domanda di questo tipo, il fanculo era allegato. Ha già creato un casino a Rimini, costringendo vecchi e nuovi assessori a scoperchiare i chiusini delle fogne per capire dove passa la merda prima di approdare nel mare giallo dei turisti. Torniamo al più premuroso dei Camerieri Dalemiani, ha rimosso i derivati con avvisi di garanzia in folle ritardo ma in arrivo. Pensano che abbiano fatto tutto da soli, Mussari e qualche dirigente. Stiamo parlando per il momento di 17 miliardi, quattro rate di Imu, in una normale banca anche senese, operazioni di quella natura sono conosciute almeno da un centinaio di dipendenti, ispettori, vigilanti e tre del cda. Lo ripetiamo ad noiam in America o piacendo in Inghilterra sarebbero in galera duecento persone prese non a caso. In Italia minacciano di sbranarti se parli. Secondo le previsioni ci accingiamo a dare nella misura del ben oltre il venti per cento dei suffragi e fiducia a due forze che non governeranno mai in presenza di una casta rappresentata dai resti pidi e pidielle. Non citiamo Monti che per noi è il concentrato del peggio dei due schieramenti citati. Il Cameriere pensa che Mps sia un piccolo vento contrario disturbante l'approdo a Palazzo Ghigi del Mario imposto da Obama, la Merkel deve pensare più a se stessa che rompere le italiche palline. Sembrano davvero manovre di distrazione di massa, la pugnetta senese sta montando, le procure hanno intuito l'aria che tira, si stanno muovendo con una rapidità prima sconosciuta. Non vogliamo pensare che sia nato nel Csm un movimento grillino, però vivono ed odorano i fatti del Paese, sono terminali sensibili, slittare tutto al dopo sembra davvero troppo anche per un mondo avvezzo alle prescrizioni. Sono partiti i primi due avvisi, quelli notoriamente a garanzia degli imputati, andamento lento. Non è passata per la mente del personale di servizio democrat che le elezioni Bersani le possa anche perdere?

mercoledì 30 gennaio 2013

Comunicato M5Stelle

Con la presente Vi informiamo che l'estrazione/sorteggio degli scrutatori per il MoVimento 5 Stelle viene anticipato alle ore 19.30 di oggi, 30 gennaio 2013, per favorire la Vostra presenza, e si svolgerà presso la saletta consiliare del MoVimento 5 Stelle riminese. Viene confermato poi l'incontro pubblico delle 21.00 presso la sala pubblica comunale alle Celle, sopra la Coop. Nella serata vi sarà la presenza di alcuni candidati emiliano romagnoli per il Senato e la Camera. Nello specifico, saranno presenti i candidati: - Michela Montevecchi (Capolista Senato, Bologna) - Maria Mussini (3a Senato, Reggio Emilia) - Marco Affronte (5o Senato, Rimini) - Cesare Iascio (17o Senato, Ravenna) - Gian Piero Buosi (19o Senato, Ravenna) - Giulia Sarti (Capolista Camera, Rimini) - Maria Edera Spadoni (4a Camera, Reggio Emilia) - Tommaso della Motta (9o Camera, Rimini) - Eleonora Ghinelli (18a Camera, Cesenatico) - Antonio Scarponi (19o Camera, Rimini) - Francesco Costantini (23o Camera, Rimini) - Ivan Brunetti (25o Camera, San Mauro Pascoli) - Marco Torri (33o Camera, Rimini)

MoVimento 5Stelle Rimini

Anonymous

Ho trovato un modo truffaldino per leggere uno dei quattro giornali uguali e purtroppo locali che tirano a Rimini come il blog che ospita i miei pensieri. A dire la verità, dato che siamo esperti hacker democrat, nel senso che conosciamo i loro virus politici, scrivendo ed ospitando da sei anni le uniche verità giornalistiche, i cittadini si sono affezionati al punto che domenica abbiamo raggiunto il traguardo delle 500 visite. Per chi conosce anche di striscio, il mondo infinito dei blog e siti sa bene che è un traguardo ragguardevole, dobbiamo ammettere che il tifo sfegatato che facciamo da qualche tempo per il MoVimento 5 Stelle, ci aiuta. Li consideriamo gli juventini della politica. Non offendetevi che vi facciamo rileggere gli atti e le intercettazioni vere su Moggiopoli.  Non hanno forse la squadra migliore, ma una organizzazione di gioco moderna ed un pressing sui derivati che li porterà a dispetto degli arbitri dipendenti dalla figc di Abete a raggiungere lo scudetto elettorale, contribuendo alla sconfitta dei peggiori derivati comunisti. Alla fine l'arbitro George di Napoli sarà costretto a fischiare finalmente a favore. Grillo come Conte? Paragone azzardato, i capelli di Beppe sono veri, ma la presa per il culo ai giornalisti sportivi, la razza peggiore per qualità e marchettaggio geografico, dopo l'ennesimo volo impunito, è una parodia unica, tratta da uno dei migliori spettacoli nelle piazze stracolme. I sondaggi sono impietosi, siamo solo a due timidi avvisi di garanzia e sono scesi di due punti. Con il rimpatrio dell'intelligenza e dei piedi di Balotelli sono garantiti per il Cavaliere delle Mele, almeno altri due punti, fanno quattro, sono alla pari.

P.S.
Però il vero SuperMario alla Juve sarebbe piaciuto.

Il Pericolo

Tra le stupende battute di Beppe sotto il balcone pericolante di Gnassi, una ha colpito nella sua solare verità. Nello Tsunami comiziale le piazze si presentano stracolme di normali cittadini, senza logore bandiere sindacali od associative, però i sondaggi di Scalfari lo danno in costante regresso. Conosciamo bene la Città nella quale scriviamo, benissimo i polli che comandano, per loro il Pericolo è il MoVimento. Non sono dei maghi ma questa volta non hanno bisogno delle previsioni di Melucci, vedere la Piazza della Casa di Vetro piena di persone che ardono dal desiderio di purificare quelle stanze piene di gente inutile, in alcuni casi (tutti) dannosa, li rende nervosi. Non sappiamo di cosa parlano a tavola Bernabè e la compagna che lo ha surclassato in pochi anni, veleggiando per meriti acquisiti dal precariato al parlamento, abbiamo l'impressione che il faccione di Grillo per loro ed il mondo che rappresentano sia difficile da digerire e da capire. Sono entrati in campo i volontari della politica, pronti a mettersi da parte se i loro elettori li sfiduciano, una sorta di perenne primaria che mette al riparo dai pericoli che la politica diventi un mestiere invece di un servizio. Il populista demagogo per Napolitano è diventato un Pericolo per la Casta, sono arrivati ad offrirgli la televisione di stato. Piccini, il vecchio Sindaco di Siena, rigorosamente piddino come il nuovo ma non come il prossimo, in una intervista al Fatto Tre Pm spiega in poche righe quello che tutti sapevano, costringendo il povero Bersani a sbranare qualche milione di cittadini che gli chiederanno come faceva a non sapere. Non poteva mancare il riferimento al Migliore, attorno al quale ruotano diversi mondi bancari ed imprenditoriali, sarebbe bello se qualche giornalista locale magari curioso ascoltasse qualche protagonista della nostra Darsena. Stanno emergendo poco alla volta tutti i misteri derivati, volevano far credere che i miliardi dilapidati fossero invenzioni di qualche furbo dirigente della banca, i controllori non potevano sapere, documenti segreti chiusi nei cassetti, una serie di balle che vanno bene per l'Unità, l'unico giornale che non ha titolato sullo scandalo. A livello nazionale il Pd sta facendo quadrato e aspetta che passi la tempesta, altrimenti D'Alema non avrebbe mai preso la parola come ha fatto in questi giorni. Le notizie dall'Inghilterra non sono buone, hanno trovato(?) bonifici miliardari, l'udito allenato di Ingroia sente rumore di tangenti. Questa volta non trovano un Greganti che s'immola, ci sono troppe persone coinvolte e troppi misteri da dipanare. La notizia buona è che la magistratura adotta la par condicio, per tutti un arrivederci a dopo le elezioni. Tanto i sondaggi danno Bersani in disperata ascesa.

Basta Merda in Mare

Beppe Grillo sabato, in una piazza stracolma parla di Merda in Mare."Questa una volta era la capitale del turismo, ora non lo è più.Possibile che ogni volta che piove il mare diventi giallo? Ho vissuto qui tanti anni, ho due figli, le fogne bisogna assolutamente rifarle, sono fondamentali per Rimini. Bisogna ripartire da lì possibile che appena piove il mare diventi giallo e abbiamo 50 ricoverati in pronto soccorso" Era l'anno 2000 10 aprile. Quando Beppe veniva a Rimini per i suoi spettacoli chiedeva a Werther Casali (radicale) quali erano le novità della città per poter iniziare la serata con il pubblico.Noi radicali il giorno 6 aprile 2000(13 anni fa) avevamo dopo anni di denuncie fatto nascere il Comitato Basta Merda in Mare tapezzando Rimini di manifesti di denuncia e così avvisato da Werther sono andato di corsa nel camerino di Grillo al vecchio Palazzetto dello Sport portandogli il nostro manifesto. Inizia lo spettacolo e in prima fila per vedere il comico c'era il neo Sindaco Ravaioli e sua Moglie. Beppe inizia a parlare del problema ambientale e del nostro Mare con il suo problema e come era capace solo lui dall'invettiva sbroglia il nostro manifesto pubblicizzando la battaglia e sapendo che c’era il Sindaco riavvolgendo il manifesto inizia a batterlo sulla testa del primo cittadino dicendo di darsi da fare sulla merda in Mare.(La Voce di Rimini 11/04/2000: E Grillo costringe Ravaioli a fargli da “spalla”). Negli anni seguenti Beppe venne nuovamente a Rimini e ricevette direttamente da me i due libri pubblicati dalla nostra ora Associazione alla Sala degli Archi quando ancora la sua entrata in politica non era all’orizzonte e infine attraverso suo cognato, ottimo giocatore di tennis e mio amico, qualche anno fa l’intera collana di ben quattro libri che consiglio a tutti i grillini e non, di leggere. 
Sergio Giordano
 presidente di BMIM

Il Regime


Il regime di questa città ci sta portando allo sfacelo. E' fatto da un intreccio politico economico che invece di scommettere sul futuro, non volendo andare oltre se stesso, sta gestendo la morte. Centinaia sono i campanelli di allarme che hanno già suonato in ogni direzione: turismo, industria, artigianato, commercio, centro storico, marina, fiere, congressi, banche, dimostrano che per salvarci dobbiamo cambiare rotta e fogne in maniera radicale. La nostra è una proposta semplice: votate in massa MOVIMENTO 5 STELLE, porterete alla luce una Rimini che sta vivendo la crisi nella crisi, per colpa di una classe dirigente, non degna del nome. Devono andare a casa, sostituiti da una autentica partecipazione alla vita pubblica dei cittadini, meglio errori in buona fede che l'immobilismo lautamente pagato. Non hanno nemmeno il coraggio di raccontare quanti sono i debiti che ci lasciano. Sono arrivati due (soli) avvisi di garanzia derivati, non capiamo cosa ci sia da scoprire.
P.S.
Per pulire le fogne bisogna sporcarsi le mani
pantegana.it

Bella Napoli

George volerà da Obama per prendere i necessari ordini a chi affidare il prossimo governo. Il tifo del Presidente che conta è sfacciatamente per Monti, del Cavaliere non sopporta le vecchie barzellette da sala ovale, di Bersani non si fida, sa che è un azionista di precaria maggioranza. Verrà anche presentato un elenco di passabili per la successione al Quirinale, la presenza del Dottor Sottile Amato conforta sulla scelta, è persona che non tradisce. I dettagli del viaggio non sono ancora definiti, ma le date saranno dal 13 al 16 febbraio. A quanto si apprende a Washington, è stato il presidente americano a chiedere al collega di vedersi un'ultima volta, prima della fine del suo mandato al Quirinale. Napolitano ha una lunga consuetudine con gli Stati Uniti, meno con l'Ungheria invasa, essendo stato il primo leader del Partito comunista a visitarli ufficialmente. Con Obama, poi, si è creato subito il solito ubbidiente rapporto speciale, consolidato nel corso degli anni durante i vari incontri avvenuti tra i due. Durante l'intervento in Libia, e nel periodo in cui la crisi economica ha aggredito in maniera particolare l'Italia, facendola apparire come l'anello debole che minacciava di incrinare l'euro, il presidente è diventato l'interlocutore della Casa Bianca, lavorando intensamente per favorire il ritorno alla stabilità (?). Del Mali ad Obama non frega niente ci ha lasciato entrare in guerra senza dichiararlo. Il morsicante Bersani si è accorto che Monti non è diverso da B, le botte più dure sui derivati di partito vengono dal Bocconiano, molto esperto del settore, le ha passate quasi tutte, poi è andato in Goldman per imparare come fallire alla grande. Il Politbureau grida che bisogna reagire agli attacchi in verità molto pacati di tutte le forze politiche e giornali d'accompagno. Solo Grillo come azionista del secondo partito in Italia e possessore di due azioni Mps si agita contro le imprese dei Mussari&C. La Santa Procura da Siena sembra che il cellulare lo faccia partire dopo le elezioni. L'amica Sky ha registrato un calo sopportabile dei voti dopo qualche giorno dallo scandalo, la sondaggista di B, quella che non sbaglia mai, ha portato un pidielle festeggiante il Duce, molto vicino agli scolari di Rep. Questa vicenda che finalmente dopo mesi di silenzio investigativo sta prendendo la giusta piega, apre una ferita con Monti che sembra profittarne troppo. Con il Partito 3PM è invece guerra aperta, sono riusciti ad animare anche un personaggio che tolto dallo scenario palermitano, dimostra una debolezza d'immagine preoccupante come la minaccia di tornare a fare il procuratore se non viene eletto. Dalla collina quirinalizia arriveranno voti. L'ultimo sondaggio rileva che oltre il 40% dei piddini ritiene il partito coinvolto, negli altri schieramenti siamo alla totalità degli intervistati. Gnassi e la Petitti non fanno dichiarazioni sull'argomento sono impegnati nella revisione delle fogne. Alcuni segretari regionali hanno lamentato i toni difensivi di Bersani e Letta, sono arrivate le minacce di morsi a chi osa accostare i derivati al partito. Ma da Londra sono arrivati i primi segnali di fumo, di solito c'è anche l'arrosto. 

P.S.
Non abbiamo capito perchè Tiziano Arlotti abbia rotto il ramadam sulle fogne. Se stava zitto non era meglio, pensa se vanno a vedere le vasche di prima pioggia.

Un Polillo di Verità

Le ultime previsione della Banca d'Italia non lasciano alcuno spazio all'ottimismo. Il 2013, per molti versi, sarà ancora peggiore dell'anno che ci siamo lasciati alle spalle. Per il Pil è prevista un'ulteriore caduta dell'1 percento, dimezzata rispetto al 2012, ma destinata ad abbattersi su un contesto sociale ancora più fragile, a causa della lunga malattia. Le famiglie sono provate. I risparmi fortemente diminuiti. I redditi reali fanno già registrare le prime flessioni. Un quadro allarmante. Sono realistiche queste previsioni? Difficile rispondere con sicurezza. Due considerazioni fanno tuttavia propendere per una risposta affermativa. A risultati, più o meno analoghi, giunge la maggior parte degli organismi internazionali: Fmi, Ocse, Commissione europea, ecc. Gli stessi, come del resto la Banca d'Italia, con il trascorrere del tempo, in questi ultimi anni, sono stati costretti a rivedere verso il basso le loro stime iniziali e ritardare l'avvio dell'auspicata ripresa. Quindi è bene non cercare alibi. Sarà quello, con ogni probabilità, lo scenario con cui dovremo misurarci. Dei tanti negativi ch'esso incorpora, le maggiori preoccupazioni riguardano il sociale. La disoccupazione è prevista in aumento e destinata a raggiungere un livello che, solo alcuni anni fa, si riteneva impensabile: il 12 percento della forza lavoro, con un ulteriore incremento dell'1 percento rispetto all'anno in corso. Medie di Trilussa. Se il dato si scompone sia da un punto di vista territoriale che generazionale e per sesso, i risultati sono drammatici. Stiamo bruciando intere generazioni, con una più forte accentuazione a danno (le donne) dell'altra metà del cielo. Mentre sul fronte del Mezzogiorno, "niente di nuovo", per riprendere il titolo di un grande romanzo di Erich Paul Remarke. La guerra continua, nella relativa indifferenza dei media e dei politici. Ma fosse solo questo: l'orizzonte assume tinte catastrofiche se solo si considerano le ore perdute per la cassa integrazione. A novembre dello scorso anno avevano raggiunto un valore pari al 16 per mille delle ore complessivamente lavorate, per un totale di oltre 1 miliardo. Si consideri che non molti anni fa (il 2009) eravamo all'1,1 per mille. Percentuale più o meno stabile a partire dal più lontano 2004. Il confronto tra queste cifre mostra il baratro della crisi in cui sono finite le speranze di una grande massa di lavoratori. Sommandole si arriva all'11 percento del totale degli occupati. Il che fa crescere il tasso effettivo di disoccupazione al 23 percento. Non siamo molto lontani dallo spettro del 1929. Che fare quindi per arrestare questa deriva? Non abbiamo risposte immediate. Non le abbiamo noi, ma, quel che più importa, non mostra di averle la politica, al di là delle generiche esortazioni. E allora non resta che richiamare tutti a un maggior senso di responsabilità. Si metta questo tema al centro della campagna elettorale, mettendo da parte le alchimie di semplice potere. Ci si confronti con questo dato di realtà e si propongano adeguate soluzioni. Poi il resto, le alleanze, la forma di Governo, la ripartizione degli incarichi istituzionali, verrà. E sarà immediatamente intellegibile da parte di un elettorato che assiste attonito a un dibattito lunare, dove tutto conta, meno le reali prospettive dell'Italia.

P.S.
Ha ragione la Petitti, governare Rimini è un'altra cosa

martedì 29 gennaio 2013

Comunicato M5Stelle

N O I N O! S A P E V A T E L O!!!
Lo Scrutatore di seggio elettorale è una funzione pubblica, temporanea ed accessibile a tutti i cittadini italiani con diritto di voto e licenza media: si diventa un pubblico ufficiale per pochi giorni, una cosa seria! Allora ti iscrivi all'apposito albo istituito in ogni comune e aspetti che ti chiamino per sorteggio (penseresti bene in un Paese normale). Invece no, accade che di questi tempi di crisi pure due giornate di lavoro diventino l'ennesima occasione di lottizzazione partitica: si lottizzano anche i Pubblici Ufficiali, insomma! Nessun sorteggio quindi, scelti uno ad uno, tessera per tessera di partito, ognuno per una quantità uguale alla percentuale di consenso ottenuto alle ultime elezioni. Circa 200 euro di denaro pubblico assegnate ad personam come fosse una consulenza qualunque, anzi "qualunquemente". Per carità, la legge lo consente. Insomma il pubblico ufficiale, che con cerimonia e dovizia di raccomandazioni normoelettorali, mi riceve nel seggio elettorale, altri non è che un uomo di partito. Alla faccia della democrazia partecipata e della partecipazione democratica. Noi no, sappiatelo!!! Glielo abbiamo proposto: "procediamo con sorteggio casuale e diamo un segnale di fiducia ai cittadini disamorati della politica". Macché, niente! Pecunia non olet, soprattutto perchè tutto fatto a norma di legge. Una norma che dovrebbe essere di garanzia all'esercizio del diritto costituzionale di partecipazione (anche attiva) all'attività politica di tutti cittadini, è invece scritta da e per i Partiti: è proprio vero che del Porcellum non si butta via niente. Il M5S, il solo tra le compagini politiche presenti in Consiglio Comunale, ha deciso di assegnare con sorteggio tra gli iscritti all'albo la quota di sua spettanza. Domani mercoledì 30 Gennaio 2013, presso la sala comunale delle Celle (sopra la Coop), eseguiremo il sorteggio dei nominativi a cui saranno assegnate le cariche di Scrutatore di Seggio Elettorale. Ricordiamo ai colleghi avversari politici impegnati nella formazione della " lista della spesa elettorale" che restano esclusi i dipendenti comunali, delle forze armate, Ministero Poste, Trasporti, Medici Provinciali e Condotti per esempio. Lo ricordiamo perché non si pensi che la nostra sia una scelta ingenua. Vigileremo, nei termini consentiti dalla Legge, sul regolare svolgimento delle elezioni. Democratici e innovativi sempre, fessi no. 
 Gruppo Consiliare M5S Rimini

Un Consiglio

Il problema fogne e liquami in Mare è arrivato,in questa dura campagna elettorale, al massimo della sensibilizzazione e la nostra Associazione può dare un semplice consiglio agli amministratori:”Posizionare 1 pannello luminoso con le opere fatte, quelle in cantiere e stato di avanzamento dei lavori”.
Cordiali saluti 
Sergio Giordano presidente della Associazione “Basta Merda in Mare”

L'Amico Giornale

Il Corriere amico ha dedicato a Gnassi due intere pagine per difendersi dai boatos che lo investono da tutte le parti. Il primo dato, non scontato fino a qualche mese fa, è che se il giornale compagno di tante imprese, mette le sue risicate copie a difesa significa che i rumors sono delle realtà non trascurabili. Le migliaia di persone Grillo Vedenti sono diventate una parte preponderante dei Votanti, significa che l'opposizione ufficiale passa da RenziBorgo Marina a CamporesiNextSindaco. Entrando in apnea nel contenuto dell'intervista emerge il dramma delle risposte alle domestiche domande. In prima persona, come si conviene ai regali regnanti, circondato da perfidi infedeli che non capiscono linguaggio ed azione riformatrice delle saraghine. Stoccolma ha soppiantato Friburgo per paura di essere citata per danni, però afferma che lui è contro i mattoni, espressione che la dice tutta sullo spessore dell'intervistato per forza. Intanto occorre una volta per tutte iniziare a spiegare cosa significhi questa stupida espressione. Un Sindaco dovrebbe sapere che ha due momenti ineludibili nel suo mandato e nella legge che lo governa. Uno è il bilancio ordinario e straordinario per Fiera, Palas, Trc, Aeradria ed indebitate varie, l'altro di stampo urbanistico sarebbe il Piano Strutturale già in odore di stupro da varianti pensate prima di approvarlo definitivamente. Ci sarebbe da raccontare anche la barzelletta di quello Strategico, a Beppe non ha detto niente nessuno. Gli unici mattoni ancora esistenti sono di proprietà delle banche e delle lungimiranti fondazioni che le affossano. Per evitare concorrenza, determinata dalla diminuzione dei costi dei terreni edificabili, non concedono nuovi crediti e nel contempo comprano i bot, i derivati non sono solo a Siena. A questo fenomeno si aggiunge una nostra specificità, data dalla scarsa appetibilità di ogni iniziativa imprenditoriale. Non reggono sul piano economico, è questo il vero problema da cui partire, ne sono prova i tanti progetti approvati, decine e decine di comparti con murri e novarese ferme senza che nessuno indaghi. Con i  lustrini dei master plan non si va da nessuna parte, non esiste un progetto ed una speranza per la Città. Le colate di cemento hanno una targa politica ben definita, camuffarsi da spider man ed arrampicarsi sui muri è un gioco pericoloso. Tutti sanno, i giornalisti di casa per primi, che Gnassi c'è sempre stato, in prima fila, quella riservata ai fortunati, la differenza però tra lui e Melucci è notevole. Il partito apparato non guarda gli interessi della città, meglio tenersi Gnassi che ritornare a votare.

Mare Giallo

Grillo, rovina l'immagine di Rimini, dice bugie, lo sfido ad un confronto, non fa proposte, così ha risposto il locale Fenomeno all'accusa certificata che scarichiamo la merda in mare. Volendo anche accantonare la qualità delle acque, credo che la più brutta immagine sia quella di una spiaggia lastricata di cartelli con il divieto di balneazione. Ogni turista  può esaltare l'assurdo di essere andato al mare senza poter fare il bagno. Un problema enorme che deve essere affrontato con la volontà di risolverlo. Non usare lo strumentale giochino dei dodici anni di Giunta Ravaioli, con il mitico Arlotti che ci ha propinato un Piano Regolatore delle Fogne, subito accantonato. Peggio ancora l'attivismo elettorale di Gnassi, appena insediato ha convocato Hera come ne fosse il padrone e non un suddito allacciato, per omaggiarla dell'incarico per una soluzione strapagata. Immaginiamo che quando con calma e pazienza TommasoMultiutilities ha spiegato a Funelli gli obblighi contrattuali, il citato fenomeno, non ne abbia più parlato nemmeno al Bounty. L'unico soggetto che ha rotto il silenzio in questi due lunghi anni, Grillo a parte, è stata la Magistratura. L'incarico a tre tecnici la dice tutta sulla situazione dal punto di vista progettuale oltre che ambientale. Il Giovane si lamenta della cattiva pubblicità, mandatelo a fan... Lasciando perdere le scorciatoie, si parla ormai di centinaia di milioni, dieci Trc o due Palas ed una Fiera se si potessero vendere. Sulla ricetta tarantina di Pizzolante siamo per una volta e per pochi secondi d'accordo con Gnassi, è peggio del male, Monti e Berlusconi a nemmeno un mese dalle elezioni ci hanno annientato l'Imu e ridotto di quattro punti le tasse, a Tinto Bersani hanno lascito i derivati. Anche la povera Nannini di Siena, autrice dell'inno piddino, sembra abbia qualche dubbio sul prodotto. Si dovrebbe affrontare seriamente il problema dal punto di vista finanziario, chiedere a Stato e Regione di rinunciare agli introiti demaniali dopo averli correttamente adeguati ai ricavi, lasciando ad un Comune, liberato dagli attuali occupatori, di fissare i canoni. Basta andare a vedere quanto pagano d'affitto gli alberghi che occupano le famose aree in fregio al lungomare ed un chioschista di Ripa Balotelli o i bagnini diaconi. I quattro milioni attuali diventerebbero almeno il quintuplo, un introito destinato alla soluzione dello sversamento, con teorie migliori di quelle dell'occhio non vede. Se consideriamo contratti di durata di almeno 30 anni i milioni si rimoltiplicano, saranno più che sufficienti per arginare lo scandaloso fenomeno. Ai fans della tipicità, radici, come noi non spazza nessuno, chiediamo se hanno qualche proposta migliore. A voi di quello che succede oltre la battigia non è mai fregato un ca.. Caro PidiMps, proponete un'Italia Giusta ma derivata, ci avete consegnato l'ultimo degli allevati in casa, si mostra perfino peggio del penultimo preso in prestito non più riscattato. Ha osato avanzare una proposta d'aiuto al MoVimento, dovrebbero aiutare a nascondere gli stronzi che hanno l'ardore di galleggiare sul Mare Giallo. Partiamo da quelli più grossi.

La Lista dell'Avvenire

Ci dev’essere un onesto e implacabile senso di onnipotenza, se in tempo di voto il direttore di un giornale intelligente come Avvenire decide di selezionare la specie cattolica, offrendola alla pubblica approvazione dei lettori. Con il titolo «Cattolici in lista, determinati a incidere», infatti, il quotidiano della Cei mette sotto osservazione le liste dei candidati, traendone conseguentemente quella solenne spremitura celeste che, una volta in Parlamento, dovrebbe sostanzialmente fare «sistema». In un concetto un po’ meno industriale, anche se poi la logica è la stessa, garantire che la purezza della parola cristiana non venga stravolta dagli inguaribili pazzi liberali in cerca di diritti. Per cui, scovata qua e là, c’è una spruzzata di Monti, un aroma di Pd, un q.b. di Pdl e il confortante tappeto rosso dell’Udc. Al solito marziano di passaggio su Roma, questa sorta di razzismo al contrario aprirebbe l’inquietante e solenne interrogativo: ma c’è davvero il pericolo di una deriva in questo vostro strano Paese, al punto che un tal Marco Tarquinio, direttore di Avvenire, sente la necessità di richiamare l’esercito della salvezza, avvisandolo preventivamente del rischio che vengano stravolti gli equilibri così faticosamente conquistati? Bene, a questo simpatico marziano e a tutti quei deputati in «missione» per conto di Dio, sarà utile certificare, una volta e per tutte, che in questo nostro, strano, Paese non c’è nulla ma proprio nulla di ciò che paventano Tarquinio e gli impauriti come lui, che non abbiamo uno straccio di diritto, non un Dico, non un Pacs, sigle preistoriche dimenticate dal tempo, non una cippa di nulla, non un straccio di reciprocità, che se per caso un povero cristo ha la ventura di nascere o, nel tempo, di diventare omosessuale in Italia, ciò che più gli apparirà luminoso e familiare sarà la sua condizione di estrema solitudine sociale, di desertificazione sociale. Ma almeno in Francia sono scesi in piazza perché un pericolo c’era!, santidddio, e quelle proteste così larghe hanno una dignità e anche una assoluta aderenza con la realtà perché a breve, in Parlamento, si discuteranno temi cruciali, come i matrimoni gay e le conseguenti adozioni. Ma voi, cari moderni maccartisti di Avvenire più modestamente e malinconicamente applicati ai liberali, di quale pericolo andate cianciando, quale preventiva purezza della razza vorreste mettere in campo e rispetto a chi, soprattutto? C’è da pensare, allora, che in tutte quelle voci che voi considerate alla stregua di pura propaganda ci sia evidentemente una radice di verità, quando vi si dipinge come una lobby, quando si racconta che state organizzando una pattuglia di cento deputati-missionari che saranno i vostri soldati all’interno del Parlamento, che metteranno i bastoni tra le ruote a qualunque prospettiva sociale non vi aggradi, a ogni tipo di respiro meno affannoso e finalmente più libero e giusto, alla semplice e democratica composizioni di diritti primari per l’uomo. La domanda che ogni tanto ingenuamente porgete la conosciamo già: ma come, adesso i cattolici non possono nemmeno indicare persone perbene a cui affidare il senso più largo e vero della politica, ci volete negare anche questo minimo diritto? Peccato che a non avere diritti siano gli altri, peccato che a non aver conquistato (ancora) nulla sono sempre gli altri, peccato che non aver creato uno straccio di lobby siano ancora er sempre gli altri? E allora, dove sarebbe questo pericolo imminente di una deriva dei costumi? Fare una lista è vergognoso. Lo sarebbe, fuor da ogni acquasantiera, anche se la facesse il Corriere della Sera per i cosiddetti liberal. Lasciateci liberi, almeno di votare. Lasciateci liberi, almeno di decidere. 
linkiesta

lunedì 28 gennaio 2013

Interrogazione

Interrogazione con richiesta di risposta scritta entro 5 giorni in base all'art 22 bis del Regolamento del Consiglio Comunale oggetto: richiesta dimissioni del presidente di Rimini Terme
Signor Sindaco, vorremmo porre la sua attenzione su un importante manager della nostra economia locale, parliamo del Presidente di Rimini Terme, l'Ing. Giovanni Panciroli. Tra i vari incarichi ricoperti dall'Ingegnere, per conto di Coopsette, per questioni di tempo citiamo solo quelli che hanno attinenza con le vicende economiche della nostra città, ed in particolare della zona sud: Responabile del Progetto di gestione e sviluppo di una città della salute e del benessere a Miramare di Rimini recuperando e ristrutturando la Ex Colonia Novarese e l’attuale edificio Talassoterapico. Tra i responsabili di Sviluppo progetti e costruzione di numerosi Centri Commerciali in diverse città italiane compresa Rimini. Assistente al Direttore Generale di Coopsette con delega alle gestioni del benessere, alberghi e parcheggi. È stato Project Manager Coopsette per il project financing di riqualificazione del lungomare di Rimini su progetto dell’Atelier Jean Nouvel. Da diversi anni Giovanni Panciroli ricopre l'incarico di Presidente di Rimini Terme s.p.a., società di cui il Comune di Rimini è socio tramite Rimini Holding con la quota del 5%. Panciroli risulta anche far parte anche di importanti realtà che operano sul territorio; ne citiamo due: Confindustria e associazione “Miramare Wiva”. Dal verbale di assemblea del Consiglio di Quartiere n.3 del 20 settembre 2007 nel quale si legge il seguente passaggio: “Infine comunica che l'ing. Panciroli, presidente di Riminiterme Spa e responsabile di Coopsette è entrato come socio in “Miramare Wiva” a significare la totale identità di vedute tra le due realtà e la volontà reciproca di collaborare. Dal sito internet di Confindustria risulta che lo scorso 21 giugno 2012 durante l'annuale assemblea riminese Giovanni Panciroli è stato nominato insieme ad altri membro della giunta di Confindustria Rimini per il biennio 2012-2014. Dov'è il problema? Il problema nasce dalle informazioni che abbiamo riguardo le vicende giudiziarie che hanno visto coinvolto l'ing. Panciroli. Signor Sindaco, le chiediamo di verificare la veridictà delle seguenti informazioni. Pare che Panciroli sia stato coinvolto in più di un processo con esiti di condanna per il reato di corruzione. In particolare in due casi: nel 1997 Panciroli è stato condannato ad un anno e sei mesi per le tangenti della metropolitana milanese, tangenti per ottenere appalti di opere pubbliche. Nel 2009 Panciroli ha ricevuto un'altra condanna a 2 anni, con la condizionale, sempre per corruzione. Si tratta di una tangente ad alcuni uomini dell'Agenzia delle Entrate per ottenere un vantaggio economico per la società di cui lui eralegale rappresentante la “Milano Logistica spa”. Signor Sindaco, una volta terminate le doverose verifiche, se le informazioni in nostro possesso fossero confermate, le chiediamo di intervenire in qualità di socio di minoranza presso il cda di Rimini Terme, per chiedere le dimissioni dell'ing. Giovanni Panciroli. Qui di seguito un approfondimento dei fatti sopra citati, realizzato utilizzando come fonti testate giornalistiche di livello nazionale. Considerata la rilevanza e l'urgenza delle questione posta chiedo a norma dell’art 22 bis del Regolamento del Consiglio Comunale risposta scritta urgente, entro 5 giorni.
 fabio pazzaglia gruppo SEL e Fare Comune

Comunicato M5Stelle

MoVimento 5 Stelle Rimini 
Incontro con i candidati Mercoledì 30 gennaio, ore 20:30 Sala comunale di quartiere - Zona Celle via XXIII settembre, 124, Rimini 
Vieni a conoscere di persona i candidati riminesi ed emiliano-romagnoli Svolgimento della serata: - brevissime autopresentazioni dei singoli candidati - il programma del MoVimento 5 Stelle - spazio al pubblico: proposte, suggerimenti, idee, domande. Saranno presenti i candidati: - Giulia Sarti (Capolista Camera, Rimini) - Maria Edera Spadoni (4a Camera, Reggio Emilia) - Tommaso della Motta (9o Camera, Rimini) - Eleonora Ghinelli (18a Camera, Cesenatico) - Antonio Scarponi (19o Camera, Rimini) - Francesco Costantini (23o Camera, Rimini) - Ivan Brunetti (25o Camera, San Mauro Pascoli) - Marco Torri (33o Camera, Rimini) - Michela Montevecchi (Capolista Senato, Bologna) - Adele Gambaro (2a Senato, Bologna) - Maria Mussini (3a Senato, Reggio Emilia) - Elisa Bulgarelli (4a Senato, S. Lazzaro di Savena) - Marco Affronte (5o Senato, Rimini) - Cesare Iascio (17o Senato, Ravenna) - Gian Piero Buosi (19o Senato, Ravenna) 
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Ma Va al..Bounty

I seimila cittadini contati da Funelli, hanno fatto saltare i fragili nervi sindacali. Gnassi si è lamentato ufficialmente che il Blog di Grillo, il più seguito in Italia, come il nostro a Rimini, non può affermare che era meglio spendere i 120 milioni del Trc nelle fogne. Dopo appena 24 ore di attesa, un turista può immergersi nelle acque gialle, lo hanno testato anche gli avventurosi surfisti. Grillo come Groupon? Ma va al..Bounty

P.S.
Scusa Petitti non ce la facciamo a prenderti sul serio

Grandi Amori

Celebre frase riecheggiata spesso dal quel grande dirigente calcistico chiamato Galliani per sostenere nella campagna elettorale il suo Presidente riportando al Milan Kakà e..perfino Balotelli. Il Presidente emerito della prima squadra al mondo per titoli non prescritti, ha qualche scandaloso vuoto di Memoria, prestazioni forse non all'altezza di Siffredi, rimane però ancora in grado di pareggiare una partita data per persa. Eugenio Scalfari non ha mai indovinato uno dei suoi Grandi Amori, citiamo solo quelli conosciuti: De Mita, Veltroni, Franceschini Dario non il brigatista e l'ultimo, per ragioni anagrafiche, il grande inimitabile Tinto Bersani come stampella di MontiBanca. Anche questa campagna per il glorioso giornale che abbiamo letto per quarantanni, tutti i giorni, in alternativa all'Unità che diffondevamo per obbligo politico, fino a quando non hanno sponsorizzato anche la nascita del Pidi, si rivela fallimentare nella sua sfiga derivata. Non siamo sadici al punto di gioire (godiamo) per i fatti accaduti, sui quali se fossero stati opera della Banca Popolare di Milano avrebbero trasferito dodici procure a sostegno delle indagini. Il più sorpreso ci è sembrato Grillo, la sua Rimini l'ha trovata un pò cambiata, ha sbagliato il sito comiziale, il centro politico si è spostato al Bounty. Quando si è lanciato in una marchetta simpatica per i nostri antenati turistici, dicendo che tutti ci dovrebbero copiare, aveva la mano scaramantica in tasca. Neanche la PatriziaRoyaltiesAlberghi gli ha creduto

La Tigre Bersani

Non accostate i resti del Pidi al Mps, sarete sbranati dalla Tigre di Piacenza. Una zoologica minaccia incombe sulle elezioni, i seimila spettatori di Piazza Cavour hanno avuto la fortuna di assistere al più bello dei comizi dell'unico vero politico che, senza scorta, affronta i cittadini. Non come quello che ha paura di duecento persone leggermente incazzate per il DigerStore di Santa Aquilina. Sul balcone Sindacale qualcuno ha intravisto Funelli, con il pallottoliere del veggente Melucci è arrivato a contare cinquemila persone normali, confermate dai due poliziotti presenti e leggermente osannanti, poi è andato a riferire Nud e Crud. Mala tempora currunt per la tribù di Gnassi, in giunta è attorniato da fantasmi, il meglio è inviso anche dai bagnini costretti per penitenza fiscale a diventare diaconi, non basterà il moscone di Bertino per salvarlo. Non afferriamo la ragione del suo persistere, con i Brasini, Sade.. ed i misteriosi Rossi&Pulini&Irina&Gloria formano un complesso da balera politica. I tre consiglieri grillini hanno fatto un figurone nella loro semplice esposizione di quello che non viene fatto a Rimini, poi è arrivato Beppe, la battuta sul Trc e la Merda, è da inserire nelle schede elettorali. Torniamo ai rapporti tra il partito di maggioranza e la più vecchia banca italiana, la cosa che sorprende è il finto stupore che qualcuno, il socialista Scalfari per esempio, riesce ad esprimere per una cosa talmente scontata che va avanti da secoli. Per rimanere nel campo socialista due rimasugli dell'antico e glorioso partito come Bassanini ed Amato sono stati grandi commis di questo istituto. Le battute si sprecano. Il partito di riferimento in ogni caso è sempre stato il Pci pur nelle infinite mutazioni di pelle, il meccanismo che reggeva la Fondazione è lo stesso che regola tutte le strutture imprenditoriali, sindacali ed associative legate al partito. Dalla Cna arrivano rumori tristi, dolorosi ed incazzati con l'Art Director della scalcinata compagnia festante, non erano convinti ab initio della scelta di Melucci, avvallata da Vasco, nessuno però, eccetto noi, pensava andasse a finire come ..il Trc.
P.S.
Ci dicono che Agosta sia diventato Gnassiano, siamo a fine corsa. La Voce ha messo a pag. 19 Grillo, non era Strategico, complimenti al Carlino e..perfino al Corriere del Pidi.

Il Botto

Aspettiamo il Botto del Pidi. Solo Rep è riuscita a sfornare sondaggi patetici nella loro illusione elettorale. Il Pidi sarebbe in vantaggio anche nelle indagini, mentre a Grillo tolgono sempre il giusto. Hanno avuto almeno il buon gusto di indicare queste rilevazioni come ante Mps. Grillo proietta Tangentopoli nelle retrovie scandalistiche per la semplice ragione che allora vennero colpiti tutti (?) anche qualche innocente coglione riminese eccetto i comunisti, oggi la storia e forse la magistratura ancora molto renitente, cercheranno di segnare un onesto pareggio con la verità. Francamente non si riesce a capire che cosa dovrebbero scoprire che tutti non sappiano, forse qualche arricchimento personale, ma che a Siena e ben oltre tutto ruotasse attorno alla secolare banca è una notizia da Icaro Tv. Il tema di fondo sono le Fondazioni che non verranno toccate senza concedere la maggioranza assoluta all'azionista Grillo. Rimini è stata un leggero antipasto di quello successo a Siena ed in Borsa. Non dimentichiamo che mentre ci esercitiamo in facile ironia decine di migliaia di azionisti come per la Carim ci stanno rimettendo i loro capitali risparmiati, non sono tutti Mussari od i vari sindaci senesi rigorosamente dalemiani, sfacciatamente ricandidati. Non siamo per niente sicuri che a questo punto il Pidi vinca le elezioni che solo Bersani poteva perdere, possono truccare quanto vogliono le intenzioni di voto e non voto. La fiducia è crollata, come quella di George, non va più ad Ischia a sorseggiare caffè con folla adulante. Il beneficiario è il MoVimento ancora troppo legato alle stupende esibizioni dell'unico politico italiano, ma questo è un altro discorso utile per i mesi futuri. Non si devono fare prigionieri ne avere pietà di nessuno, i colpevoli hanno giocato con i nostri soldi, si sono fatti ricapitalizzare dopo averli sperperati una prima volta. L'americano Madoff non Cosentino è in galera con tre ergastoli sulle spalle per avere compiuto disastri di questa infame natura. Non infieriamo con i polli nostrani, capaci di proteggere per ragioni di piccola bottega elettorale sia i bagnini che i frontalieri, mescolandoli con il sistema fognante che dovrebbe pagare il prossimo governo con il pidi come fissa attorno alla quale possono alternarsi Monti od il Cavaliere con un Vendola sorridente come fosse,......Fatta questa premessa di carattere nazionale a Rimini tutto diventerà, ancora più difficile a partire dalla già traballante poltrona di Gnassi. Il quadro su cui regge questa ipotesi, parte dalle risultanze del voto in ambito locale, dove è facile prevedere un ulteriore balzo in avanti del M.5 S., che toglierà la residua legittimità a questa giunta, Anche l'affermarsi della Lista Ingroia, porterà a galla l'impossibilità di far vivere sotto lo stesso tetto Pazzaglia e Nautofono Galvani. Nel pidi locale verranno a galla gli sversamenti di questi anni, Gnassi si è rivelato l'uomo vestito bene nel posto sbagliato nel momento peggiore. Siamo convinti che ci metterà ancora del suo per dimostrare che avevamo ragione. Non sappiamo cosa farcene, sta sparendo la Città, al Palas potremo andare a fare la ..spesa.

Rissa di Sera

Mega rissa in centro storico, contestazione e blocco del traffico a Santa Giustina ora pro nobis, bagnini con il pollice rivolto verso il basso, scioperi vari, serrande sempre più chiuse, cantieri del Trc che non potendo andare su strada, devono distruggere alberi e parchi, la notizia buona è che il Sindaco il 5 febbraio, se non nevica, va a Santa Aquilina dell'immondizia. La notizia fatta filtrare ai giornali oltre al solito successo fieristico, è l'apertura di un altro indispensabile Centro Commerciale Palas. Non sembrano esserci particolari problemi, necessita solo l'ottantanovesima variante di legislatura, basterà richiamare i dipendenti comunali che affiggono le foto di Ermeti al Teatro. Non sono nemmeno in grado di gestire il misero contingente come un presidio in Piazza Cavour e due vigili nella martoriata patria di LombardoPidi. Come si fa a votarli, anche se avete un comparto da sistemare, ormai non serve a niente.

domenica 27 gennaio 2013

Clementino Balotelli

Why always me? Così recitava la maglietta di SuperMario dopo l'ennesima cacciata dal campo per intemperanze varie. Clementino Balotelli lo imita lamentando che gli operatori della spiaggia più abusiva d'Europa siano nel mirino del Comune di Rimini. Si sono rivolti perfino a GallettiUdc dopo il giro delle nove chiese ufficiali ed evangeliche. Le uniche verità le hanno sentite dal MoVimento: la Bolkestein è una grande ed irripetibile occasione, piangere sulle cabine, gazebi, chioschi e giochi vari non serve. Pensare che l'Europa possa privilegiare una categoria talmente fortunata che ha pensato di continuare ad esserlo per proroga, è un errore, l'altro mortale è stato fidarsi di questa amministrazione e di un delegato che ormai sta a questa Giunta come Loriente al Bilbao. I servizi sono stati smontati non per volontà comunali ma per la paura della magistratura che ha supplito carenze ed omissioni. Per rimontare occorrono tanti di quei permessi che devono richiamare anche i dipendenti che attaccano le foto strategiche di Ermeti. Cosa dovrebbero dire i cittadini, le imprese, operai, licenziati, cassintegrati che non hanno nemmeno una maglietta da esporre od un Pizzolante da pregare. I servizi della spiaggia di Rimini sono stati per decenni i giardini dei nostri alberghi dice Clementino Ripa, presidente Bar e Ristoranti Spiaggia, associazione aderente alla Confesercenti, oggi si è voluto, con un colpo di mano, non consentire il mantenimento delle strutture. E si sarebbe potuto fare abbassando i prezzi della sanatoria. Ma il massimo della comicità demaniale la raggiunge il Vice Ripa quando riesce ad affermare che la proroga di 30 anni avrebbe fatto una selezione naturale tra chi crede ancora in questo lavoro e chi non ci crede più. Continuando a pagare 400 euro annuali. Avete costretto al diaconato Vanni, che non diventi un moda, dovrete trasferire il Seminario sulla spiaggia

Magnifici Silenzi

Cagnoni in commissione non svela i dati magnifici su RiminiFiera, tanto meno quelli entusiasmanti su ConadPalas. Sulle Royalties, altra bufala riminese, è calato il silenzio di uno stato senza regole. I richiedenti erano una piccola pattuglia di quelli che dovrebbero essere annoverati tra i padroni degli immobili e di Cagnoni, l'irritante silenzio con un altro Sindaco ed una maggioranza leggermente meno debole sarebbe stato interpretato come una maleducata reticenza, passibile di provvedimenti come l'espulsione dalle dorate stanze. Non succederà niente fino a quando Vasco si sarà stufato di mantenere un compagno fidato su quella poltrona, sotto padiglioni solari scottanti. La convocazione nella Commissione Consiliare competente era dedicata all'ascolto dei dati sui debiti delle due opere sovradimensionate, le royalties degli albergatori targati Rinaldis che non arriveranno mai, le trattative per la cessione dell'area in via della Fiera e...un contenzioso con la ditta costruttrice che varia tra un range di 40 o 20 milioni esigibili. Tanto paghiamo noi. Rimini Fiera non può diffondere dati sensibili sui propri dipendenti, come se i consiglieri avessero chiesto codice fiscale e carte di credito, la povera Franchini 5 Stelle ha iniziato a capire dove è capitata. Delle 22 società partecipate tutte rigorosamente in rosso, come i nostri conti correnti, non è uscita la piccola indiscrezione, Cagnoni è uno dei compagni di una volta. Anche il consigliere Mauro emendando anni di complicità imbarazzanti del suo gruppo, che ha ancora alcuni rappresentanti incollati ai piloni come staffe politiche, si è leggermente incazzato. Piacenti non lo aveva avvisato, che le domande erano impertinenti. Non si possono chiedere modalità di assunzione, parametri, curricula dei dipendenti, costi delle struttura ed addirittura le ..consulenze, per una Holdimg che si doveva quotare in Borsa. Non avevamo mai ascoltato ardori conoscitivi simili, fortuna che Gnassi non c'era, si sarebbe davvero adirato come alla richiesta di un incontro. Inaccettabile per la Franchini, ma anche Mauro del PdL: senza la documentazione è impossibile per il comune effettuare i controlli richiesti dal legislatore sulle partecipate. Alcuni numeri interessanti però in commissione sono emersi. Ad esempio il costo del personale supera gli 8 milioni di euro l'anno. “Un dato un po' sproporzionato” (sic) ha commentato Cagnoni ricordando anche la vertenza in corso con i sindacati. Inoltre, sollecitato dal Nautofono Galvani, il presidente di Rimini Fiera ha parlato delle spese per il Palacongressi. “Con lo scostamento tra i 94 milioni di euro previsti e i 101 spesi, siamo una mosca bianca in Italia dove si è abituati a cifre ben maggiori. A noi bastano questi debiti. Per pagarli, sono sempre le scarne parole registrate del Presidente, sono stati contratti due piccoli mutui, da 46 (quarantasei) milioni con Unicredit ed un altro, naturalmente con Mps, di soli 28 (ventotto) milioni. A questo punto è scattata la standing ovation alla quale ha partecipato anche Bertino, per la magg/min? I soci pubblici tra i quali anche i rompicoglioni con le domande, rappresentano l' 86% delle meravigliose ed inutili strutture, i privati che ci sono, se potessero cambierebbero città d'investimento. Ancora aperta poi la questione dei ritardi nell'apertura del Palas per l'irregolarità di un pilastro: la costruttrice Cofely chiede oltre 40 milioni di euro per i lavori aggiuntivi mentre Rimini Fiera ne chiede 22 per i danni causati da ritardi e spostamento di alcune manifestazioni. Cagnoni si dice fiducioso sull'esito del contenzioso. Hanno notato gesti scaramantici sotto il tavolo consiliare. Intanto ci sono trattative ben avviate per la cessione dell'area di via della Fiera dove, prima del passo indietro della Fondazione Carim, sarebbe dovuto sorgere l'Auditorium (altra bella favola riminese).Nessun nome, ma l'auspicio è che possano entrare in cassa i 3,6 milioni mancanti. Naturalmente con un cambio di destinazione del terreno. Evviva!!!!. 

P.S.
Grillo uno Spettacolo nello Spettacolo di una Piazza stracolma. Gnassi li hai fatti contare?
Le notizie sono tratte dal portale di NewsRimini, la Repubblica di Rimini

Pizzolate

Sentire che per il tarantino Pizzolante le fogne devono essere finanziate dal prossimo governo ci fa incazzare tre volte come le bugie di Pietro l'Apostolo. 1) Ci stanno sul...pene le promesse elettorali, sapendo bene che lo Stato non ha un soldo, regalati al Mps 2) Perchè non lo ha chiesto, tra un bagnino e l'altro, quando il suo grande partito era al governo 3) Di che ca.. sta parlando, è dovuta intervenire la magistratura per surrogare l'inerzia di una amministrazione dell'inciucio in assenza della progettazione da seguire. Il Gava del duemila la nostra città non se lo può permettere, prima dobbiamo ammortizzare le feste del Giovane per ancora tre anni. Sarebbe stata cosa utile e giusta fare almeno una onesta finta di rappresentare l'opposizione, invece di rimanere ancora legati ai Piloni del Palas in attesa che apra il Conad congressuale. Il nostro interessato consiglio per quelli che ancora pensano a Rimini di votare pidielle è rivolgersi più seriamente a Giannino o perfino Storace, per punire un partito che ha giocato con le logiche di potere ciellino. Il nostro azionista di riferimento è Grillo, dopo il discorso alla Fondazione Monte dei Pacchi, ha regalato le due azioni, ha rimesso meno di un euro.

P.S.
Richiamare l'Ilva di Taranto ci è sembrata una cosa disgustosa.

sabato 26 gennaio 2013

La Siccità

Otto milioni di euro per risarcire i danni della siccità dell’anno 2012. La siccità non è una fatalità. Contemporaneamente si buttano in mare oltre 100 mila metri cubi di acqua al giorno solo dall'impianto di depurazione di Santa Giustina. Con così negativi risultati si ha inoltre come conseguenza il prosciugamento dei nostri fiumi prelevandone di sovente l’intero corso e violando specifici obblighi di legge a tutela del Deflusso Minimo Vitale ed esaurendo le falde acquifere pompando acqua fossile potabile. Questo con gravissimo dando ambientale ed economico. A che titolo si pretende ora il risarcimenti dei danno da siccità quando questi sono prevalentemente causati da uno sconsiderato in-utilizzo delle risorse idriche di cui disponiamo abbondantemente? Questi otto milioni di euro andati persi dai nostri produttori agricoli (e chissà quanti altri non prodotti perché dissuasi dal farlo) vengono chiesti alla collettività. Sarebbe stato molto meglio utilizzarli per infrastrutture che consentano il riutilizzo dell’acqua. Acqua che è molto abbondante nella nostra provincia. Ma le scelte che tuttora si portano avanti nel capo del ciclo integrato delle acque renderà l’acqua sempre più scarsa e costosa. Infatti si continua a considerare un ciclo delle acque “aperto” con scarico in mare, con grave danno alle acque di balneazione, invece di considerarlo “chiuso” con riutilizzo delle medesime per fini industriali, irrigui e ricarica delle falde. Le responsabilità di questa situazione devono essere fatte direttamente risalire al Servizio Tecnico e Autorità di Bacino, al Consorzio di Bonifica, alle scelte che si stanno prendendo nel campo della depurazione da parte della politica provinciale e sponsorizzate da Hera. Il piccolo caso di poche settimane fa a Poggio Berni è eloquente. Si è scelto di interrompere il progetto di impianto di fitodepurazione, progetto già esecutivo e finanziato, che rilascia acque pulite nell'ambiente rendendolo florido e ricco da sfruttare. Si è optato per collettare tutto a Santa Giustina. Ciò con il benestare dell'Autorità di Bacino. Questa è una cosa grave che moltiplicata per tutta la nostra provincia e per i decenni passati causa oggi danni di ingente entità. E necessario che le acque reflue della depurazione vengano considerate “Risorsa primaria da salvaguardare”. Che vi sia a riguardo diretta responsabilità dell’Autorità di Bacino e che renda conto del suo in-utilizzo. Oggi invece e solo cosa di cui sbarazzarsi a discapito di tutto e di tutti. Alle categorie degli agricoltori si dovrebbero negare i risarcimenti in questa situazione di spreco idrico. Dovrebbero invece pretendere investimenti finalizzati al riuso dell’acqua, di cui tutta la collettività avrebbe Benefico; gli agricoltori per l’abbondanza di acqua a costo zero, le attività economica turistiche per un miglioramento delle acque di balneazione, il nostro ambiente che potrebbe essere florido con fossi vivi e verdeggianti e fiumi pescosi. Otto milioni di danni in un solo anno sono molti e diventano molti più se consideriamo gli investimenti non fatti e che non si faranno in quanto destinati al risarcimento. Invece si continua nell'illegalità; si preleva violando la legge prosciugando i corsi d’acqua, si scarica in mare con danno all'ambiente. E’ necessario quanto prima rivedere le scelte del ciclo integrato delle acque nella nostra provincia che di integrato non ha nulla. E indispensabile oltre che vantaggioso avere una visione complessiva del territorio, delle necessità e delle risorse disponibili in modo da creare quelle opportunità e sinergie che oggi vengono negate e svilite. Con volontà e investimenti contenuti, usando risorse spesso già disponibili, sarebbe percorso agevole e a breve termine praticabile.
ivan innocenti

Sapori di Siena

Pilato Bersani afferma, dopo una bella lavata alle mani, che il pidi deve fare il pidi e le banche le banche, quando si incrociano fanno 14 miliardi di debiti, secondo la versione di Grillo, solo 8 per Profumo di condanna. D'Alema non sintonizzato con il vecchio discepolo cerca di mostrarsi sempre il Migliore e confessa che Mussari lo hanno mandato via loro. Una affermazione clamorosa solo per quelli che non conoscono il partito. Non si segnalano interventi dei procuratori per notizie forti. I sondaggi delle bugie di Repubblica registrano addirittura un calo del Cavaliere, mentre il Pidi immerso nei Sapori di Siena viene dato in crescita di indagati. Il Corrierone dell'area montiana spara cannonate sul partito di riferimento e perfino su Bankitalia. Siamo convinti che diventerà il più grande scandalo politico, i conti con la storia li faranno tardi ma fino in fondo. I derivati sono la classica goccia per sistemare le Fondazioni che sono la vera causa di questi scandali. Nel bilancio ufficiale del pidi compaiono solo 200 euro donati da persone giuridiche, il munifico Mussari a quale titolo li ha elargiti? Siamo ancora agli spiccioli. Nella sciagurata acquisizione di Antonveneta sembra(?) siano girate stecche milionarie, Huffy Post cerca di tirare in ballo il Cavaliere anche in questo scandalo, ha aperto un conto corrente senese per le sue Olgettine e qualche mutuo per le sue edificazioni. Il Pd fa politica, non si occupa di banche, ripete il Sindaco di Siena, nel Cda senese detto Deputazione ai Debiti, 14 membri sono indicati da Comune, Provincia e Regione, tutti governati dal Pd, gli altri due sono scelti dall'immancabile Vescovo e dall'Università, già feudo di Luigi Berlinguer. Nella nostra allegra Fondazione il Vescovo ha più potere. Un sistema  costruito negli anni e che ha una sua storia, Massimo D'Alema, cerca di chiudere ironicamente lo scandalo che rischia di assediare da ogni lato il Pd in campagna elettorale: Mps non è mai stato un punto di riferimento del nostro partito. Il 24, massimo 25 tocca a voi mandarli a casa.

La Società dei Mattoni

La Voce, con dovizie di particolari, racconta la nascita della Società del Piano Strategico, lamentando che la rappresentanza delle categorie sarebbe minoritaria. Ne avevamo già parlato, ma non pensavamo si arrivasse a tanto. Cosa significa mettere in piedi la Holding dei Mattoni Futuri, se ci saranno? La composizione annunciata e benedetta dal Vescovo in tempi sospetti è un vulnus istituzionale nei confronti di consessi ancora eletti dai cittadini prima del vento di liberazione grillino. La presenza di politici e tecnici con i soliti rappresentanti di cortile la rende già un indizio di possibili.... attentati. I consiglieri (tutti) dovrebbero indire scioperi se non ci pensasse già il Sindaco. A cosa serve questa ammucchiata? Rendere appetibili le slide e foto del Piano Strategico di Ermeti con la solita variante ad uno strumento ancora non approvato? Anche per il Conad Palas serve la pratica più usata da queste amministrazioni. Ma va sempre bene? L'albergatore del cuore, diventerebbe quindi il dispensatore urbanistico della Rimini Future, tanto Biagini non dice niente. Non ha le caratteristiche delle tante consulte inutili o tavoli apparecchiati per i quattro cretinetti di regime, la cosa è molto più seria e pericolosa. Un esproprio delle prerogative che spettano per legge ai consigli, la presenza di tecnici dipendenti è un assurdo, il loro compito è altro, quando abbiamo letto quello provinciale abbiamo capito il poco che ci rimaneva misterioso. A Milano che prendiamo sempre come paragone giustizialista avrebbero già rinchiuso la delibera d'attuazione, se proveniva dal Pirellone. La realtà questa volta ha superato l'immaginazione strategica, i tre consiglieri grillini invece di lamentarsi per l'esiguo numero, corrano nella ferramenta più vicina ed acquistino le catene giuste per legarsi ai seggi. Correranno il rischio di essere dimenticati stante l'esiguo numero di consigli convocati, però vale la pena denunciare il massimo degli obbrobri visti in appena cinquanta anni. Speriamo per una volta di avere capito male e letto peggio quello che ha scritto La Voce dei Bagnini, un giornale una volta etichettato come antagonista, ma sempre molto attento alla quota laterizia che girava per la Città. La stupidità della scelta è dettata anche dal particolare momento che stiamo vivendo, a chi può servire una Società come quella? Il Vescovo non ha altro da fare? Sembrerebbe di si, leggendo i commenti che arrivano dall'attento mondo cattolico. Aspettiamo reazioni, non speriamo nelle rivoluzioni, molti non capiscono quello che fanno o sarebbero chiamati a fare.

P.S.
Cagnoni non ha rivelato di dati sensibili del Bilancio, non era il luogo giusto

La Corda Spezzata

Prima o poi la corda si spezza, un detto popolare che indica il rischio quando l'agire non corrisponde al fare corretto. Sono mesi che riportiamo i malumori dei cittadini ed imprenditori per la difficoltà di avere un semplice incontro con il Sindaco, alla faccia della sbandierata casa di vetro comunale. L'ennesimo Caso va in onda, siamo a S.Aquilina, terra stupenda sulle colline riminesi, una volta poche case contadine ora un vespaio di abusi condonati(?) anche attorno alla vecchia discarica, prossima a diventare un DigerStore di immondizia. Non vogliamo occuparci della proposta ambientale, negli anni passati, tanti, ci siamo occupati del destino della discarica, quando un assessore anche questo ex sindacalista, i peggiori, la dichiarò chiusa "politicamente". Spendemmo qualche miliardo di allora per portare il rusco in giro per l'Italia e..pericolosamente nel sud. Lo scandalizzarsi del Sindaco di fronte a queste accuse è pari alla sorpresa(?) dei cittadini di avere eletto un Primo Cittadino così. Iniziò malissimo con lo scazzo nella televisione curiale, subito perdonato per i rapporti esistenti e per la nascente Società Strategica benedetta in diretta. Dovrebbe raccontare quale sia stato l'impegno che gli ha vietato di andare alla riunione, se, accompagnato da Funelli, non mostra una motivazione credibile, chieda scusa a quei cittadini e già che c'è, anche agli altri, per quello che non ha fatto. A Palazzo Garampi, ci raccontano le tante spie che abbiamo messo nel lungo corridoio dei passi perduti e della potente Segretaria, gli incontri sono veri riti in stile castrista, prologhi che partono non più dalla Palestina ma dalla maledetta globalizzazione con tappe intermedie a Friburgo, Stoccolma e quasi sempre a Barcellona...Pozzo di Gotto. I poveri interlocutori stravolti dal pensiero gnassiano non hanno la forza di rispondere, devono andare a pranzo o cena, qualcuno ancora lavora, si accontentano dell'ultima battuta quasi sempre indovinata dopo le affannose ricerche su Google dello staff. La ricostruzione corrisponde alla verità di questi tragici due anni passati a masturbare le saraghine mentre fuori imperversa la più brutta stagione mai vista. Il 2013 sarà peggiore soprattutto da noi, non abbiamo un ammortizzatore od una speranza per il futuro. Il tessuto sociale che rappresentava, pur nella sua storica frammentazione, una risorsa, è disgregato, il partito che ha fatto collante fra mille errori e mancanze è diventato un clubino esclusivo. Sono battuti dal loro popolo ristretto e fanno gli impermaliti, tentando di portare via il pallone comunale con il quale giocano, anche male. Nessuno si dimette, pur avendo fallito personalmente e collegialmente, i sostenitori si vergognano di averli votati. Quando ne incontri ancora qualcuno, abbassano lo sguardo, senza salutare. Anche il cane nero ha capito che razza di padrone ha. Il loro misero mondo di lustrini, feste, foto, slide preparate per fare la Società degli Affari farà incazzare i cittadini al punto che alle prossime, molto vicine e salutari elezioni scompariranno. Prima della crisi era quasi sopportabile non essere amministrati ora è delittuoso. Sabato sera viene Grillo, ma i voti li dovete dare voi.
 P.S.
 Gnassi ha fallito, ma se il domani che ci preparano i quattro giornali uguali, è la Petitti, potremmo anche rimpiangerlo o votare Camporesi. Fate voi. L'ultima Fiera è stata un successo + 18,6, i due cinesi raddoppiati