Chiedete un mutuo! (e ringraziate Marine...)
E poi dicono che le elezioni non servono!
Servono, servono…Tant’è vero che in Italia vorrebbero abolirle. Almeno per le Province, che resteranno, ma senza elettori. Solo nominati. Come in Parlamento.
Tornando alle elezioni comunque è successo un pandemonio. Da quando, quindici giorni fa, in Francia, Marine Le Pen ha distrutto i Massoni-gollisti di Sarkozy e ieri i Massoni-socialisti di Hollande nei ballottaggi, tutti si sono scoperti buoni.
Anche e specialmente in Italia dove Grillo, nonostante i sondaggi truccati, il 25 maggio minaccia un bis della Le Pen. E quindi ecco che da qualche giorno i masson-giornal-fotocopie titolano “ è iniziata la rinascita!” e le masson-banche:”mutui per tutti!” “allarghiamo i fidi!”
E’ incredibile. E’ bastata una tornatina elettorale (amministrativa) in Francia e sono cambiate tutte le strategie e prospettive economiche per tutti!
Forse un po’ di merito è anche di Putin…Vabbè.
Ma il cambiamento è davvero repentino e straordinario: la parola d’ordine è diventata, o almeno sembra: basta austerità e soldi per tutti!!!
Persino a Equitalia invece di cacciare col regolamentare calcio nel culo le masse di quasi mentecatti e semisuicidi che affollano gli uffici, li ascoltano con pazienza e comprensione. Nelle banche poi se chiedi un po’ di fido non solo te lo danno ma ti offrono anche un caffè.
Coraggio… Andrà così sicuramente fino al 26 maggio.
Per cui se avete a cuore il paese e Fonzie fate il vostro dovere. Chiedete un mutuo. Farete felici Fonzie, Berlusconi, N. e tanti altri e un dispetto alla Marine, a Grillo e a Putin.
Ricordatevi però che, dal 27, dovete restituirlo.
Woland
lunedì 31 marzo 2014
Le Favole della Boschi
Salvare Rimini
domenica 30 marzo 2014
Guerra del Gas
Il Blog ha goduto dell'imprimatur di ..Grillo. Beppe ha giustamente denunciato che la visita di Obama era un omaggio al Papa, l'unico che lo sovrasta ed è servita per vendere Shale Gas a Fonzie in cambio di qualche soldo per l'Expò, svuotato dai ciellini. Nel nostro piccolo, forti della collaborazione con il Cancelliere siamo stati i primi ad annunciare le vere ragioni che sottintendono l'annessione ( con referendum) della Crimea: la Guerra del Gas. Il francking massiccio usato spregiudicatamente negli States ha prodotto e produrrà quantitativi una volta impensabili di gas dalle rocce. Deve essere venduto, gli investimenti massicci chiedono il ritorno. Le navi per trasportarlo saranno pronte tra un anno, la bellissima vignetta del Rex che attracca al Porto di Gnassi e Paesani portando Shale Gas meriterebbe un premio all'ideatore. Lo stesso che ogni sabato sbertuccia il nostro Taglianastri in Piazza M5Stelle. L’Unione europea dovrà rivedere la “special relationship” energetica con il Cremlino. Proprio nel settore energetico la crisi ucraina avrà conseguenze molto rilevanti già nei prossimi anni. Assisteremo a una ulteriore apertura della Russia ai mercati energetici dei grandi Paesi asiatici. Un fenomeno in corso già da anni a cui l’alta tensione tra Mosca e Bruxelles potrebbe dare una decisa accelerata.
L’apertura al “far East” è una strategia che la Russia sta costruendo nel tentativo di conquistare nuovi compratori e costruire un’alternativa ai mercati del Vecchio continente. Vladimr Putin pensa soprattutto alla Cina. Applaudire alla presa del potere dei galiziani nazisti in Ucraina è un prezzo politico che solo una stampa di regime come quella italica può permettersi. La Russia si è ripresa la Crimea, mentre l'America vuole l'intera Ucraina, senza usare le armi democratiche dei referendum tanto meno elettorali. La politica del Kosovo, Afghanistan, Irak, Siria usabile anche in Iran se non ci fossero gli ordigni nucleari. Un problema non da poco visto che oltre il 30 per cento del gas consumato dai Paesi della Ue arriva dalla Russia, la maggior parte attraverso gasdotti ucraini. Obama è arrivato con il consueto stile padronale, non ha nemmeno dovuto alzare la voce che il docile Fonzie aveva alzato il dito in segno di accondiscendenza. La crisi tra la Russia e l’Occidente rappresenta anche una grande occasione per i Paesi asiatici che intravedono la possibilità di rifornirsi di gas e petrolio russi a prezzi inferiori se davvero la Ue dovesse rompere con Mosca. Ma cosa faranno i paesi europei, attrezzeranno i porti per l'arrivo del Piano Marshall energetico? Oppure come la scandalosa Romania inizieranno a farsi trivellare e frantumare dove gli americani vorranno? Inutile chiedersi cosa farà Fonzie, seguirà la padrona tedesca che sembra la meno disponibile ad accodarsi al fine mandato Obama. Non abbiamo una politica, tanto meno estera, il caso dei due Marò è emblematico. Abbiamo chiesto un altro piacere ad..Obama.
Il Programma di Fonzie
Bugie e Verità
Il tanto criticato Tremonti dell'era Berlusconi al cospetto di questi nanetti dell'economia e finanza, imposti da Draghi per conto della padrona tedesca, si erge come un gigante. Ho letto il suo ultimo libro, confezionato sullo stile del maggiordomo narrante i peccati della casta politica che lo ha licenziato. A dire il vero, pur avendo alle spalle una copertura come quella leghista, è stato l'unico che ha dettato legge nel periodo aureo del Bananismo. Definisce l'euro il killer venuto da fuori, aggiungendo che furono i tedeschi a volerci nella moneta unica, con la complicità di Prodi e Ciampi (Bankitalia è sempre sulla scena del delitto) perchè temevano la concorrenza manifatturiera dell'Italia. Un concetto che i dati riassuntivi del decennio infame per il nostro Paese confermano. Tremonti affonda il colpo contro la fretta di introdurla, con i parametri stupidi, i derivati per l’Europa e le manovre di estetica contabile. Nel corso di una riunione “ad hoc” sul lago Lemano, gli industriali teutonici convinsero i loro banchieri a favorire a ogni costo l'ingresso dell'Italia, in una moneta che toglie più di quello che dà. L'ex ministro abbandona i silenzi diplomatici in Bugie e Verità, che Mondadori ha appena mandato in libreria, 286 pagine, 18 euro, togliendo le ultime ipocrisie sugli anni recenti di storia italiana dominati dall'internazionale della bugia. Non è mai tardi per un'operazione-verità, e quello del braccio economico del Berlusconi premier, mal sopportato da colleghi di governo in Italia e in Europa è il racconto di un protagonista, da sempre critico con la moneta unica, la fretta di introdurla, i parametri, la blindatura che di fatto impedisce ripensamenti. Ma adesso dirsi euroscettici non è più una bestemmia contro la patria, ma la certezza di vincere.
Il primo vero peccato mortale fu come l'Italia entrò nell'euro, una storia che si intreccia con alcuni codici misterici. Quell'operazione, condotta da Prodi e Ciampi, fu venduta come un merito dell'illuminata classe dirigente tricolore di sedicente centro sinistra destinata a mutare nel Pd. In realtà, svela Tremonti, furono le industrie tedesche a premere sull'acceleratore: temevano la concorrenza della manifattura italiana, seconda in Europa e quinta nel mondo, resa più pericolosa dalle svalutazioni competitive della lira rispetto al marco. Ma i conti dello Stato non erano in ordine, l'eurotassa o la diversa contabilizzazione dei contributi Inps non bastavano, servivano manovre di estetica contabile più efficaci: così si fece ricorso ai tuttora segretissimi derivati per l'Europa. L'Italia non aveva tutti i numeri per entrare nell'euro fin da principio, ci è entrata alterando il suo bilancio. Una delle prime decisioni del governo Monti fu di piegarsi ai voleri franco-tedeschi. A partire dal 2015, e, proprio per espressa volontà nostra, ci troviamo obbligati non solo a pagare il conto delle perdite bancarie degli altri, ma anche a rispettare il fiscal compact: per vent'anni tagli di spesa pubblica più o meno per 50 miliardi di euro ogni anno. Alle volte i maggiordomi anche di lusso servono per certificare le verità. E noi..paghiamo direbbe l'ineguagliabile Totò. Fonzie però è quasi.. meglio.
Camere di Commercio ...da riformare
Spostare il focus dalle corporazioni alle imprese
In tempi di “spending review” non sembrano esserci più santuari, neppure nella pubblica amministrazione.
Dopo l’abolizione delle province (la cui effettività dovrà essere verificata a tempo debito) si profilano all’orizzonte altre potenziali vittime illustri, quali ad esempio le Camere di Commercio. Queste strutture, che non a caso sono a loro volta organizzate su base provinciale, sono entrate nel mirino del Governo Renzi nell’ambito del cosiddetto “Jobs Act”, che prevede l’eliminazione del pagamento dei diritti camerali a carico delle imprese, cioè della principale voce di ricavo nei bilanci delle Camere di Commercio, compromettendone quindi in prospettiva la stessa esistenza futura.
Il tema merita un confronto, serio e costruttivo, perché le Camere costituiscono l’altro lato della medaglia della funzione svolta in ambito privato dalle associazioni di categoria nello stratagico campo dei servizi alle imprese, uno dei settori cruciali per contribuire a rilanciare la nostra economia. Se sul piano privato le organizzazioni imprenditoriali stanno scontando un grave problema di rappresentatività, sul versante pubblico si pone urgentemente la questione di un maggior efficientamento di strutture che costituiscono costi importanti e la cui operatività a servizio delle imprese non è sempre all’altezza della situazione: pensiamo infatti ad agenzie come l’ICE (istituto per il commercio con l’estero), oppure l’ENIT nel campo della promozione turistica, vittime di tante riforme annunciate e mancate, di incertezza legislativa, ma soprattutto della propria autoreferenzialità.
Tornando specificamente sulla Camera di Commercio, si tratta a mio avviso di una nobile istituzione dal vago sapore ottocentesco, la cui funzione si può riassumere nella tenuta dell’anagrafe delle imprese, nonché nella promozione economica di un dato territorio. Le 107 camere provinciali (a cui vanno aggiunte quelle miste all’estero) rappresentano un presidio sui territori di taluni servizi, nonché punto di riferimento della cultura economica locale, eppure non si può proprio dire che tutte eccellano per efficienza ed oculatezza. Ed in tempi di crisi della finanza pubblica gli sprechi sono a mio avviso assimilabili come colpa al reato di evasione fiscale !
Il governo Renzi si trova nella necessità di conseguire risultati immediati per ridare un po’ di fiducia ad imprese e famiglie, per questo non guarda in faccia nessuno e così il piano Cottarelli prevede la graduale cancellazione dei diritti camerali nell’arco di un triennio, fino alla quasi cancellazione: significherebbe la fine di questi enti, perlomeno per come li abbiamo conosciuti finora. Il compassato mondo camerale è andato in panico, trovandosi fortemente spiazzato da questa drastica ipotesi; eppure Unioncamere deve anzitutto rimproverare sé stessa per essersi fatta trovare gravemente impreparata in questo momento difficilissimo per il sistema economico, colpevole di non aver provveduto autonomamente ad una necessaria autoriforma. Pigrizia mentale, mancanza di coraggio, cinica e furbesca ricerca di mantenere una comoda rendita di posizione, possono esserne le chiavi di lettura, fatto è che adesso pare giunto il momento di cambiare registro.
Per andare sul concreto, prendiamo la Camera di Rimini: su un bilancio di circa dodici milioni di euro conta entrate per diritti camerali per circa dieci milioni, il che fa ben capire cosa implicherebbe l’entrata in vigore dello “Jobs Act”. Non solo, ma circa il 70% dei costi attiene al personale ed al funzionamento della tecnostruttura, lasciando pertanto alla funzione di promozione economica solo il restante 30%. Questi numeri testimoniano un sistema che non è più compatibile con il mondo economico reale. Le Cciaa sono diventate di fatto delle “Camere delle corporazioni”, dove tutte le associazioni di categoria fanno a gara per accaparrarsi cariche e prebende, nonché per gestire le risorse promozionali per fare bella figura. Al contempo, si badi bene, la burocrazia camerale vede spesso i rappresentanti delle categoria come “invasori”: la Camera è teoricamente a disposizione di tutte le imprese (visto che i diritti camerali sono di fatto delle tasse il cui pagamento è obbligatorio), a differenza delle associazioni, che per definizione rappresentano una parte del tutto.
In conclusione, un tema di carattere “politico”, visto che la Camera di Commercio di Rimini sta per rinnovare i propri organi dirigenti, dopo il ventennio del Presidente Maggioli. Come riminese ricordo bene il clima positivo che nei primi anni Novanta si respirava in questo lembo di Romagna quando venne istituita la Camera di Commercio: si trattava di un segno distintivo per un territorio che finalmente poteva dotarsi di un organismo di autogoverno sul piano economico, quindi una effettiva crescita istituzionale per la città.
Non è certo mia intenzione riassumere in poche righe una storia importante di un pezzo della nostra comunità : innumerevoli sono state le iniziative interessanti ed utili per le imprese, come ricerche e seminari, missioni imprenditoriali all’estero e partecipazioni fieristiche. Eppure, per giungere al cuore del tema, cioè la “mission”, viene da pensare come tante ingenti risorse economiche siano state investite dalla Camera di Commercio di Rimini in partecipazioni azionari in strutture come la Fiera, i due Palazzi dei Congressi di Rimini e Riccione, il Centro Agro-alimentare, infine l’Aeroporto. Si tratta di infrastrutture importanti e pure molto costose, le cui performance non proprio brillanti stanno appesantendo il nostro sistema economico locale in modo assai preoccupante.
Ebbene, il mio pensiero è che la Camera di Commercio non possa essere il bancomat degli enti locali, cioè in fin dei conti della politica, perché è finanziata dalle imprese, mentre la politica locale non si è particolarmente distinta per capacità di innovazione e rilancio del nostro territorio, tutt’altro !
Alessandro Rapone
Alessandro Rapone
sabato 29 marzo 2014
Cara Turci ti scrivo
Presidente Turci,
non sapendo come appellarmi al suo buon cuore, mi pregio di pubblicare questa lettera aperta in difesa della Sua carica istituzionale di garanzia, la quale credo possa sottilmente difettare di qualcosa, o perlomeno a mia personale sensazione, stride qualcosa fra la Sua personale volontà o visione, ed il sentimento percettivo dei cittadini riminesi.
Per avvalorare questa mia tesi, sarebbe necessaria un’ indagine di gradimento sul suo operato, ma credo nessuno abbia gli strumenti adeguati per misurare questo sentore nella cittadinanza; non abbiamo la possibilità di fare un referendum sostenibile e oggettivamente fruibile.
L’ordine del dubbio è molto alto dalle mie parti, ma forse ho la sfortuna di frequentare concittadini che non sono propriamente sintonizzati sulla Sua visione di – rispetto istituzionale -.Probabilmente questo è dovuto al fatto che vivo i miei concittadini nella quotidianità dei propri problemi, delle proprie ansie, ma ancor più delle proprie speranze disattese.
Al contrario, e sempre per mio presupposto, lei probabilmente vive una realtà parallela immaginaria, fatta di – sentito dire -,di – all’incirca – o di – pressapoco -.La presupponenza che ha vantato nei confronti di un Chiarissimo esponente della Commissione Giustizia alla Camera, e Membro della Commissione d’inchiesta su mafia e criminalità del Parlamento,lasciandola nell’assoluta indifferenza istituzionale della seduta consiliare, mi lascia a dir poco stupito.
L’ occasione di un forte segnale di presenza dello Stato, in uno dei suoi più alti rappresentanti, è stato lasciato nell’assordante silenzio istituzionale della propria carica : neppure una parola di benvenuto!
Lei ha arrecato offesa per ben due volte : la prima, contravvenendo al suo primo dovere etico di riconoscimento istituzionale nei confronti di un ruolo ed un incarico molto più ampio del Suo, ma anche definibile in – rispetto istituzionale – ; la seconda, forse anche peggiore della prima, per non aver minimamente onorato l’etica dell’accoglienza, dell’ospitaliltà e dell’affabilità che le genti di questa terra onorano da tempo immemorabile.
Ricorda in una seduta consiliare quando lei disse : Ma che gente è questa?? Non credo che io le debba rammentare e ricordare l’occasione, ma come vede, questa gente siamo noi : i suoi concittandini; i suoi datori di lavoro, i suoi primi e principali datori di reddito, ai quali dovrebbe portare rispetto e attenzione particolare. A – questa gente – , non è piaciuto affatto il comportamento e l’assoluta mancanza di rispetto istituzionale che ha fatto mancare all’ On. Sarti : proprio no! Una pessima performance la Sua, e sempre
che sia stata una performance…. perchè davvero non so neppure dove e come catalogare questo pietoso episodio.
Mi vergogno. Si, mi vergogno io per lei. Mi vergogno sapendo che lei stessa non avrebbe la mia stessa umiltà di sapersi vergognare, perchè la vergogna è un sentimento di purezza. Mi vergogno da cittadino, di non essere stato capace di avere un mio rappresentante in grado di onorare pubblicamente un delegato dello Stato, un membro di una Commissione fra le più apprezzate e sentite da tutta la popolazione italiana.
Presidente Turci, mi conceda almeno il diritto di muoverle un consiglio spassionato, sincero e non retorico : si dimetta. Lasci davvero quello scranno e quell’incarico a qualcuno un pò più attento a queste sfumature che a Lei sfuggono. Non se ne faccia un cruccio, ma la veda come una liberazione, un’opportunità anticipata di ritirarsi dalla scena istituzionale, e tornare a dedicarsi ai suoi personali interessi.
Può succedere nella vita di commettere qualche errore, ma la sua collezione sta assumendo proporzioni che non può certo garantire l’imparzialità del suo ruolo: lei oltremodo faziosa, è già stata “elegantemente” richiamata dalla stessa On. Sarti, nel suo ultimo comunicato stampa. Le figuracce , credo possano terminare qui. Lo ha già meditato una volta il pensiero di dimettersi, forse ora è la giusta occasione di ripetere quella intima riflessione in modo compiuto e responsabile : non lo faccia per se, ma per noi riminesi.
Si dimetta.
Ernesto Reali #DiversamenteCronista
Ernesto Reali #DiversamenteCronista
Almeno si mettessero d'accordo
Leggendo le fotocopie di ieri, che ormai coprono l’intera stampa nazionale, si poteva leggere questa bi-notizia: Renzi ha dichiarato a Roma che lui la pensa su tutto esattamente come Obama. In particolar modo sulle sanzioni alla Russia con annessi e connessi. A dir la verità non ne dubitavamo data la statura intellettuale di Fonzie. A Rimini invece le fotocopie locali riportano a tutta pagina le dichiarazioni di Gnassi: “...Rimini è la porta aperta e il ponte verso la Russia”. Visto che Gnassi dichiara di essere adesso un renziano di ferro, non sarebbe meglio che prima di fare dichiarazioni ai giornali questi due fenomeni almeno si parlassero tra loro? Noi forse ci rimetteremmo qualche risata, ma l’Italia eviterebbe figure di m. .
Woland
Woland
Passione
Passione è termine desueto. Cinematograficamente ricorda la sanguinolenta interpretazione del Gesù di Mel Gibson, oppure lo stupendo film, non premiato, con Servillo nel ruolo del leader Pd che viene sostituito dal Gemello, depresso bipolare. Un personaggio stravagante che ridarà speranza ai cittadini, parlando con Passione, fuori dalle tattiche elettorali e pronunciando frasi come: L'unica alleanza possibile è quella con la coscienza della gente, non con Berlusconi, per rilanciare ruolo ed immagine politica. Gnassi da collaudato uomo di spettacolo l'ha riecheggiata in salsa riminese, facendone il titolo del suo cartellone, l'unica opera in grado di produrre. Ha mescolato Paolo e Francesca che con Passione cornificavano fratello e marito, costringendo Dante ad inserirli nel migliore inferno. Come sempre a Gnassi di queste sottigliezze non frega niente, siano strisce sull'asfalto colorate di giallo, ruote o ponti. Importante recitare il logoro repertorio del guru delle feste, per colpire l'immaginario del molto teorico turista. Sindaco della città dei nani, intesi come i resti indebitati o falliti di una casta politica che non ha bisogno nemmeno di essere spazzata, stanno concordando da soli con i tribunali, prima civili poi penali. La pseudo cultura salottiera lo accompagna, comodamente seduta, Chiamami Cna è al suo fianco non sapendo ormai dove collocarsi. I tanti mestieranti saranno accontentati, la regola come in tantissimi campi è pensata solo per accontentarli, come dice perfino Fonzie, i corsi di formazione servono ai docenti. E' fuggito dal G8 perchè aveva la partita della Fiorentina. Qui finisce Rimini e la sua economia, con un Taglianastri ormai in grado di accompagnare lietamente il funerale cittadino, tutto il resto e noia e fallimenti. Sono arrivati i soliti reati sulla spiaggia, l'abusivismo commerciale, manca il pistolotto sulla sicurezza, ma la vera notizia giornalistica è quando...si asfalta una strada.
P.S.
I giornalisti del Blog li ho pagati.....regolarmente. La Franchini ha saputo, finalmente, quanto prende Cagnoni. Ha ragione..Moretti.
P.S.
I giornalisti del Blog li ho pagati.....regolarmente. La Franchini ha saputo, finalmente, quanto prende Cagnoni. Ha ragione..Moretti.
A Kiev ha vinto Ron Hubbard
La situazione ucraina per diversi mesi è diventata un pensiero inquietante sia per ucraini che per russi. E comincia ad esserlo anche per noi. O per lo meno dovrebbe cominciare a esserlo. Facendoci riflettere.
I due Paesi condividevano da tre secoli a marzo non solo la storia comune, ma e soprattutto anche la letteratura: Gogol, Olesha, Bulgakov sono scrittori di lingua russa con origini ucraine. A febbraio abbiamo visto come su piazza Maidan sono state sventolate nuovamente le pagine del romanzo "La Guardia Bianca" di Mikhail Bulgakov. Per ironia della storia dopo quasi cento anni la maestosa capitale rivive nel caos, nella discordia e nella sommossa. Pensando di entrare in Europa, Kiev si è trovata di nuovo governata dai nazionalisti più biechi.
Ieri, ai tempi di Bulgakov, di Petljura, oggi della Timoshenko e del suo clone di “Scientology” Yatseniuk.
Gli avvenimenti storici, descritti nel libro, si riferiscono alla fine del 1918. I protagonisti del romanzo, i membri della famiglia Turbin, sono coinvolti in un vortice di eventi e prendono posizione per la guardia bianca. E' già stato firmato l'armistizio di Compiegne e i tedeschi che occupavano prima l'Ucraina, lasciano la Città. Al loro posto arriva l'atamano Petljura (l’antenato storico-politico di Timoshenko, Klieckho e Yatsenyuk): le schiere dei militanti nazionalisti (provenienti, come oggi, dalla Galizia) spadroneggiano nella Città, distruggendo l'armonia e l'ordine costituito. I cittadini accettano il nuovo potere nazionalista nella persona di Petljura e sono ostili alla guardia bianca, che non serve né agli ucraini, né ai rossi, che alla fine vinceranno, avendo almeno l’appoggio della popolazione povera. Questo il romanzo del grande scrittore russo-ucraino.
Il mondo abituale sta crollando sotto l'influenza delle nuove forze sociali e non sarà ristabilito mai più, sottolinea Bulgakov.
Oggi nel XXI secolo la Capitale dell'Ucraina ha distrutto, come allora e per sempre, la sua esistenza precedente, la vita prima dello scoppio della violenza su Maidan, dei cecchini della Greystone sui tetti e del sequestro degli edifici governativi, prima della scissione del Paese in due fazioni e del presentimento della guerra civile. E la cosa peggiore: ha accettato i nazionalisti, non si sa quanto di volontariamente, ma ha consegnato, con l’inerzia a loro e alle compagnie mercenarie straniere, il potere.
Il Petliurismo secondo Bulgakov è una calamità, implacabile e spietata. "Che cosa combinavano le truppe di Petljura a Kiev in questo ultimo mese del loro soggiorno, è del tutto inconcepibile. I pogrom scoppiavano di minuto in minuto, ogni giorno qualcuno veniva ucciso, preferendo gli ebrei, naturalmente".
Un secolo dopo la Storia completa la scrittura, quello che Bulgakov già sapeva, ma probabilmente ha scelto di lasciare fuori le pagine del suo romanzo. Kiev distrutta, il fallimento dell'economia, le nuove autorità nazionalista di mentalità, costrette però, per rimanere al potere, ad affidarsi ai mercenari della Greystone Ltd e ai soldi del FMI per pagarli.
Il nuovo governo dona i territori dei campi estivi per ragazzi per addestrare nazionalisti “da combattimento” per niente innocui e che domani dovranno combattere per riconquistare le “terre perdute”.
In cosa è pericoloso il petljurismo e le altre manifestazioni di intransigenza, lo sanno tutti benissimo. Tuttavia la storia ci insegna che pochi sanno come imparare dai propri errori, la maggior parte preferisce procurarsi i propri guai. E lo fa ripetendo ogni due o tre generazioni lo stesso cliché.
Sotto l'accompagnamento del fragore degli spari e del fumo puzzolente de gli pneumatici bruciati è apparsa la "nuova" Ucraina con grandi sfumature nazionaliste. Sulla tracce ancora fresche gli scrittori già scrivono romanzi e drammi sulla "guardia" di Maidan. Chi sarà il suo protagonista?
E’ facile saperlo: il romanzo sarà pubblicato in America e l’eroe sarà un uomo della Greyestone, con un’eroina, ucraina, di Leopoli “benedetti” da Ron Hubbard. E magari sposati da Tom Cruise.
Il capo di Scientology, anche da morto, a cui si ispirano la Timoshenko e Yatseniuk, sembra il vero grande vincitore della prima parte della guerra civile ucraina. Il vero erede di Petljura e Bandera, l’altro “eroe” di ieri rispuntato oggi.
Mai, prima d’ora, una setta (sia pure accettata come “religione” in America) aveva conquistato un paese europeo grande due volte l’Italia e dal quale dipendiamo come transito per la nostra energia. Ottimo viatico per il terzo millennio. Per tutta l’Europa.
Il Cancelliere
P.S.: un dubbio: parliamo dell’Ucraina, ma Scientology non è, con la massoneria di cui è una costola, importante anche per e in Italia? Non vi viene qualche dubbio?
Il Cancelliere
P.S.: un dubbio: parliamo dell’Ucraina, ma Scientology non è, con la massoneria di cui è una costola, importante anche per e in Italia? Non vi viene qualche dubbio?
CS Giulia Sarti M5S
Il presente comunicato è per mettere in chiaro alcune cose sul mio mancato invito come relatrice al Consiglio Tematico avente come tema le Mafie in Riviera.
Quello che mi ha dato dispiacere è che l'Amministrazione di Rimini non sia stata in grado, in questo caso, di discernere tra la mia appartenenza politica ed un obbiettivo che dovremmo avere in comune. Se fossi stata invitata come relatore non avrei sicuramente parlato del Movimento 5 stelle e delle sue proposte riguardo la criminalità organizzata e le sue sponde politiche. So bene che qualcuno avrà temuto che mi mettessi a parlare di Francantonio Genovese o delle infiltrazioni mafiose all'Expò 2015, ma la mia intenzione era diversa. Avrei voluto dare il mio contributo parlando delle proposte nate dalla Commissione di Inchiesta Antimafia a cui sono onorata di appartenere. Ci sono relazioni interessantissime e importantissime provenienti da commissioni governative, tra cui quella presieduta da Roberto Garofoli, su misure di prevenzione, gestione dei beni sequestrati, comuni sciolti per Mafia, riciclaggio e collaboratori di Giustizia.
Mi sarebbe piaciuto dare conto a quel Consiglio della splendida relazione di Roberto Scarpinato nella missione di Palermo del 3 e 4 marzo in merito ai troppi benefici penitenziari applicati ai mafiosi e contenuti nei nostri codici, che rendono ineffettivo il principio di certezza della pena. Forse avrei potuto dare consigli utili per ciò che può fare un'Amministrazione locale oltre a tavoli di confronto e protocolli di legalità (ben conscia del fatto che qui a Rimini tante cose sono già state fatte e c'è la massima collaborazione da parte di tutte le autorità competenti) portando esempi di quei Comuni che hanno adottato altri efficaci strumenti.
Ovviamente sarò felice di partecipare a tutte le iniziative che da qui in futuro si intraprenderanno, ma vorrei questa Amministrazione capisse che, quando si parla di temi così fondanti, non devono vedermi come parlamentare del M5S, ma piuttosto come membro delle due Commissioni che più si occupano di trovare soluzioni normative adeguate a contrastare la presenza delle mafie nel nostro Paese.
Comunque come promesso ieri sera ero tra il pubblico ad ascoltare ed ho trovato che le idee della “circolarità delle informazioni” e cultura della legalità siano le vie maestre per combattere la battaglia contro le Mafie, ma trovo anche che una realtà locale, con tutte le sue peculiarità, non possa esimersi dal confrontarsi con quello che succede su tutto il territorio, come sia, nel contempo, suo diritto pretendere di essere assistita nella sua lotta da un Sistema Paese. Ho apprezzato anche l'esposizione delle 5 proposte del GAP, mi sarebbe piaciuto aggiungere che attualmente bisogna prestare attenzione al settore Terziario e soprattutto nella gestione dei Servizi. Un esempio eclatante è quello di Palermo dove si è scoperto che vi erano società riconducibili a Cosa Nostra, attive nella distribuzione del gas, del carburante e anche con le mani in pasta nelle rinnovabili.
Ci sono anche altre battaglie che si combattono sul suolo nazionale. Come ha giustamente rilevato il Prefetto Palomba la carenza di forze di Polizia, compresa quella Tributaria, causata dalla Spending Review, è terreno fertile per la crescita del sottobosco criminale in Riviera e posso testimoniare che l'effetto è ascrivibile a tutto il Territorio. Di recente, proprio per queste difficoltà ho interrogato il Ministero sullo scioglimento del reparto di Polizia Postale di Rimini (in allegato).
Ieri sera avevo chiesto di poter almeno portare il saluto ufficiale delle Commissioni che rappresento in modo da dare un segnale di continuità con il Parlamento, ma sembra non fosse nel protocollo e mi è stato negato.
Giulia Sarti Movimento 5 Stelle
Giulia Sarti Movimento 5 Stelle
Consulenze D'Oro
Purtroppo è il costume di casa, parlo delle consulenze d'oro. Non pago di essersi riempito di dipendenti all'inverosimile tanto che uno pensa ci saranno competenze per tutto lo scibile dall'a alla z, aver bisogno di nessuno; non pago di aver ulteriormente creato società ad hoc come Anthea, che si alimenta sempre dalle nostre tasse, il comune continua a ingaggiare artisti, consultare consulenti, etc. etc. etc. Ba-ricco: e be' ricco davvero se prende 1800 all'ora ma nemmeno una consulenza del più famoso medico di tutti i tempi dopo Ippocrate il fu cardiochirurgo Barnard! Quindi non è populismo affermare: così il Comune, la politica ormai indistinguibile dalla dirigenza tecnica locale, spende i nostri quattrini. 2 verità da scolpire nella roccia: 1) c'è un ristretto club nazionale di nani e ballerine accreditati come "vicini al PD" che si gira l'Italia, come Ba-ricco, a mungere i Comuni PD; 2) a livello locale c'è un giro di autentici professionisti scrocconi che magari piazzano lo studio nei paraggi del comune, della provincia ed invece di cercare incarichi privati cercano la strada facile della committenza pubblica che, come dimostrano i dati emersi questi giorni, non bada a spese e dilapida, sperpera, scialacqua.
Sante Turà, Vergiano
Sante Turà, Vergiano
venerdì 28 marzo 2014
Quando c'era ..Berlinguer
Il documentario "Quando c'era Berlinguer" vi piacerà. A parte la fastidiosa voce narrante di Walter Veltroni (comunque un bravo regista) e' una minuziosa ricerca di interviste a personaggi di quegli anni. Un'ottima composizioni di filmati storici, inediti, che hanno caratterizzato un periodo nel quale mi sarebbe piaciuto vivere. Senti il "sudore"della Storia,della Politica. E poi lui non devo certo spiegarlo io. Ci sono tre cose che mi hanno colpito. La prima in maniera negativa. I vari interventi di Napolitano, dove Veltroni si dimentica di ricordare che lo stesso Presidente della Repubblica era feroce avversario interno al Segretario. La seconda e' l'intervento di Berlinguer all'assemblea del Partito comunista sovietico. Un omino piccolo piccolo davanti ad una platea immensa con alle spalle la classe dirigente russa. Su tutti una gigantografia di Lenin. Altroché Blair, l'Apple e la camicia bianca. In quel discorso si capi'una cosa: Berlinguer era già OLTRE. Gli dedicarono il minor minutaggio di applausi della storia. 7 secondi. La terza vale il prezzo del biglietto, e confesso di non averlo mai visto. Il comizio di Padova. La tenacia, la forza, l'orgoglio, la passione che aveva era tutta racchiusa nella voglia di finire quel discorso. Faticava a parlare, si fermava spesso, si asciugava la bocca ,beveva, tremava, si toglieva gli occhiali e li rimetteva. Aveva un ictus, ma quel discorso lo fini'. Altra storia, altra pasta, altro stile. Ogni politico odierno dovrebbe vedere quei 5 minuti finali. Quel giorno fini' tutto. Beati voi che almeno lo avete vissuto, io sono nato con Drive in.
tommy
tommy
Vincere una Gara
Perchè le mazzette oggi transitano, anche, per gli Studi Legali? Questa è la domanda che sorge spontanea nel registrare un numero sempre più crescente ed allarmante di indagati, condannati ed incarcerati tra i legali difensori del... crimine. La corruzione politica ed amministrativa rappresenta ancora la fetta più rilevante della decadente torta italica. Nel repertorio penale la presenza forense, di solito, è quella di una obbligatoria difesa, senza spartizione di compensi. Nella zona grigia dell’inchiesta che sta facendo tremare l’Expo 2015, quella dove si mischiano la politica di centrodestra con Forza Italia e CL e il sistema cooperativo vicino al centrosinistra compaiono come attori protagonisti ex magistrati e avvocati esperti di project financing che ottengono favori e trovano spazio nelle maglie del potere amministrativo e della pubblica amministrazione, tra grandi opere infrastrutturali e presunti appalti truccati. La parte centrale dell’inchiesta del pm Alfredo Robledo riguarda infatti gli studi legali che hanno affiancato la Ilspa nella gestione delle commesse di infrastrutture milionarie, nella gestione di assistenza e supporto alle «Concessioni Autostradali», come la Bre.Be.Mi, la Pedemontana, la Tem o anche ospedali e la ristrutturazione della villa reale di Monza.
Stiamo parlando di appalti da centinaia di milioni di euro, dove l’assistenza legale e di consulenza poteva fruttare fino a 400mila euro e, secondo i magistrati, il prezzo del lavoro veniva concordato «a tavolino» prima ancora dell'indizione della procedura di aggiudicazione. Esiste però un'altra ragione nel miscela tra nuovi e vecchi protagonisti del malaffare politico. Aveva ragione, ancora una volta Grillo, era tutto già segnato con il nome del suo successore. Che siano caduti sempre più in basso, precipitando nel ridicolo Fonzismo è il segnale del fallimento democratico. La Camusso e Mapei viaggiano a braccetto. La colpa è di..Bersani. Non c'entra niente il presunto scouting con il quale voleva indurre al peccato mortale il MoVimento, mandando all'aria la strategia del Colle. Bersani nella sua ansia privatizzatrice ha compiuto una stronzata incredibile, dopo i favori da banco alle cooperative. Ha abolito i minimi, portando alla disperazione i giovani avvocati, con i massimi fissati dalla legge ha permesso, in situazioni eccezionali, quali quelle legate alle grandi opere pubbliche di riconoscere, ai bene introdotti avvocati d'affari, parcelle milionarie prima vietate. Facile capire cosa sia successo dietro queste enormi cifre di servizi legali che possono mascherare il meccanismo dei cosiddetti ristorni. Cosa c'entra con le mazzette dell'Expò? Apparentemente quasi niente, solo che il meccanismo oggi permette di usare lo schermo delle prestazioni forensi o commerciali per ...scambiare mazzette. Milano come sempre docet, Rimini segue su pista.
Bufale al Pascolo
Nell’ultimo mese a tenere il banco delle discussioni politiche Riminesi è stata la Guerra dei Consigli. Un’infinita querelle che, sebbene veda il Partito Democratico avere sistematicamente la peggio, non si placa proprio per le inopportune decisioni delle Sinistre. Certo… accorgersi di perdere settimana dopo settimana appeal e consensi può fare uno strano effetto e il suicidio politico pare essere uno di questi. Lo si evince proprio dalla cronaca recente.
Un breve riassunto, giusto per non perdere di vista la collocazione di tutti gli eventi. La Maggioranza (o chiunque rappresentino quei tali in Consiglio Comunale) non ci sta a dover spiegare pubblicamente che intenzioni ha con i debiti del Palas, l’inutile astronave di Cagnoni miseramente oberata di debiti che non riesce a pagare.
Alla convocazione di un Consiglio Comunale Tematico sull’argomento PD, FDS e Rimini per Astolfi (o qualcosa del genere) non si presentano. La scusa? La Minoranza usa i Consigli Tematici come palcoscenico di propaganda e dunque la Maggioranza non presenzierà più a nessuno di quelli chiamati dall’Opposizione. Tenete ben a mente questo punto.
La settimana dopo viene convocato un Consiglio Tematico sul Turismo. C’è una delibera di Giunta (lo sfondamento di via Tonale) da votare assolutamente, perciò la Maggioranza non può fermarsi all’aperitivo e deve presenziare. Votata la delibera tutti si allontanano dalla loro posizione e fanno cadere nuovamente il numero legale, inficiando anche questo nuovo Tematico. La scusa? Gli ordini del giorno sono tutti stupidi. Ovviamente non è vero e tra le proposte del Movimento ce ne sono alcune veramente innovative.
Dopo il secondo Consiglio saltato consecutivamente la Minoranza fa sapere che è pronta a chiedere l’intervento del Prefetto e che, dato che i Consigli sono stati tutti riconvocati, per il secondo round il numero legale scende tanto che potrebbe non essere necessaria la presenza dei disertori.
A questo punto il PD e stampelle varie, compreso Pazzaglia (Sel), che ormai fa comunicati congiunti con Galvani (FDS), si trova con due consigli disertati, ma entrambi riconvocati. La nuova mossa? Con la complicità della faziosissima Presidente del Consiglio Donatella Turci i due tematici vengono convocati in un unica sessione e, sebbene fosse il primo ad essere saltato, il Consiglio Tematico riguardante il Palas parte dal 18° punto, precisamente alle 1.15 di notte. Niente sospensioni e niente testimoni per un Consiglio Tematico finito alle 3.15 del mattino tra le russate dei presenti.
Bufera finita? Non proprio. Ricordate la prima scusa elevata? L’opposizione usa il Consiglio per fare propaganda? Bene. In programma c’è un altro Consiglio Tematico chiesto da Pazzaglia, l’uomo riserva della Maggioranza. Il Consiglio è sulle Mafie e Gianluca Tamburini (M5S) propone come relatore Giulia Sarti che, si, è una Parlamentare del Movimento, ma è anche un’attivista di vecchia data tra le associazioni nate a contrasto delle Mafie e, nel suo ruolo di Parlamentare, occupa un posto nella Commissione Giustizia e nella Commissione d’Inchiesta Parlamentare sulle Mafie.
Ovviamente la Maggioranza, colei che accusa l’Opposizione di usare i Tematici a fini propagandistici, non ci pensa nemmeno ad appoggiare una soluzione del genere e fa cadere la proposta nel vuoto. Nel loro vuoto, perchè per i Cittadini del Movimento la faccenda tocca terra piuttosto presto e piuttosto rumorosamente.
Alle osservazioni fatte sui quotidiani, sui social e sulle mail delle cariche istituzionali l’Amministrazione risponde con una serie di bufale epiche. Mettiamole in fila.
“Giulia Sarti è stata invitata ad Assistere come tutti gli altri Parlamentari”, la Proposta di Giulia come relatore non era in quanto parlamentare, ma per le sue qualifiche sul tema.
“la decisione di chi avere come relatore è stata condivisa con tutti”. In realtà più che condivisa è stata comunicata in una seconda riunione dei capogruppo. Infatti ad una prima riunione la proposta era stata valutata positivamente da quattro gruppi e avversata da nessuno… almeno apertamente, poi è chiaro che è stata negata in altre sedi.
“Si è scelto di affrontare la cosa con attori di livello locale”. Questo è semplicemente falso perchè uno dei relatori è Paci, Riminese, ma Sostituto Procuratore di Palermo da diversi anni. (intendiamoci niente contro Paci, anzi ce ne fossero di più, ma la sua presenza fa cadere anche questa bufala).
“La Sarti si fa sentire solo per la passerella, ma per il territorio non fa nulla”. Doppia Bufala targata Galvani-Pazzaglia. Non solo il raggio d’azione della Sarti avendo come target l’Italia coinvolge inevitabilmente anche Rimini, ma la sua azione è molto spesso anche sul campo Riminese. Due esempi su tutti: le azioni sul TRC e l’interrogazione sullo scioglimento della Squadra di Polizia Postale di Rimini.
La terza bufala è particolarmente indicativa, poiché sottintende ad una mancata visione d’insieme che, infondo, è proprio la causa della scadente amministrazione della Città. Quando si parla di Mafie Rimini può dare una sua risposta locale che prescinda da quella Nazionale? Direi di no. Qui a Rimini a forza di considerare tutto una tipicità si fallisce per molto meno, vedi abusivismo.
P.S. Perdonatemi se ho voluto metter i puntini sulle “O” (Cit. BjÖrn Borg)
Davide Cardone [@DadoCardone]
Citizen
P.S. Perdonatemi se ho voluto metter i puntini sulle “O” (Cit. BjÖrn Borg)
Davide Cardone [@DadoCardone]
Citizen
Il Marciapiede della ..Ruota
Da una settimana, in piazzale Boscovich, all'ombra della Ruota Sindacale, una decina di operai di una delle poche imprese locali sfuggite al concordato, con camion, ruspe e betoniere al seguito, rifanno l'aiuola-marciapiede che va dal cancello di accesso alla banchina della Palata, fino al monumento dell'ancora dormiente.
La domanda che i tanti frequentatori del Porto si fanno, (eccetto Giordano troppo impegnato a trovare qualcosa fatta bene da..Gnassi) riguarda il misterioso motivo di questo intervento. Quello che ricostruiscono è esattamente lo scenario ante..Ruota, notando che la primitiva struttura non presentava segnali di degrado, pensando al resto della città. Chi s'intende di lavori stradali, senza ricorrere ai cento vecchietti del Ponte Sfiga, parla di un intervento, comprese le nuove necessarie piantumazioni, attorno ai 50.000 euro.
Incuriosito, ho cercato di saperne di più. Ho telefonato all'amico Baschetti, nella sua casermetta di guardia costiera...civile. Quando gli ho fatto presente il caso, a dispetto di un'amicizia trentennale mi ha mandato marinescamente a fanculo assieme al mio.....Allora forte di una vecchia conoscenza con gli addetti, sono riuscito a carpire le ragioni dell'intervento..urgentissimo sul terreno sindacale per eccellenza. Sembra appartenere al capitolo di spesa dei lavori sul Porto, che però sono stranamente tutti concentrati attorno all'abuso più alto di Rimini. Sull'opportunità di questo strategico o meglio fondamentale restyling, le bocche erano cucite, siamo nell'area più tutelata, una piccola Friburgo sul mare. Ho prodotto qualche malizioso sorrisetto o battutine sul ruolo arredante del sindaco. Esiste ormai una granitica certezza sul comportamento dell'apparato comunale: Per non subire ire od incazzature si..adeguano, mettono la betoniera dove vuole il padrone. Che importa se i lavori toccavano ad altri, la Corte dei Conti ha tanti casi da esaminare, senza contare quelli che arriveranno dalle piste di Aeradria o dalle convenzioni non rispettate. Il metodo di amministrare alla giornata porta la macchina comunale alla totale rassegnazione. Manca una regia programmatica, si procede a colpi di genio, siano ponti o feste. Si cambia idea solo contando il numero di persone che assediano il Consiglio Comunale. Mai vista tanta debolezza ed incapacità mascherata da apparente protervia. Qualcuno tra gli alti dirigenti ha tentato di frenare la discesa agli inferi della programmazione. Una volta lavori di questo peso venivano delegati alla competenza dei quartieri. Li hanno eliminati e si guardano bene dal ripeterli. Ve lo immaginate il Taglianastri quanti abiti dovrebbe cambiare per le uova volanti? Giocano ai piccoli Fonzie, diventata la barzelletta ufficiale del Paese, se ne sta accorgendo perfino uno sempre più spento N.... Si tratti di un'aiuola o di un cantiere che si apre in concomitanza di un altro, raccontando che l'Anas non lo aveva informato. Forse non conoscono l'indirizzo, fluttuante tra Mosca e Pechino. I tecnici interpellati mi confessavano, dietro il rispetto dell'anonimato, che la stessa cosa avverrà con il Ponte di Tiberio Nud e Crud. Una serie infinita di casini, tanti che perfino il sodale, amicale, un pò colluso Carlino, non ha potuto fare a meno di utilizzare due pagine per ..qualche fila sulla circonvallazione. Non si riesce più a capire a chi rivolgersi. Spiaggia, sport, sociale, aeroporto, palas, convenzioni, chiudendo con l'urbanistica, la madre di tutte le porcherie. Sono passati tre anni e abbiamo portato a Casa Garampi una pista ciclabile però con..soppalco? Sembra davvero poco, lo fa per lasciare lavoro al prossimo collega pentastellato?
giovedì 27 marzo 2014
Expò 2015
Aveva ragione Grillo, l'abbuffata dell'Expò 2015 sta diventando la grande mattanza ciellina. Non ci voleva molto in un Paese che ha un tasso di corruzione superiore al Burundi, parlare e complottare su un plateatico di un centinaio di miliardi in opere ed incarichi. E' come piazzare una sanguisuga sulla sacca di sangue. La grande scommessa italiana di Expo 2015, per i magistrati milanesi, poggia sull'illecito. Sin dall'inizio. Oggi quando si parla di pubblico sembra che il connubio sia quasi certo, per non trovarlo basta non indagare. Avevo scritto che l'aria in alcune, poche, selezionate procure segna un bruttissimo tempo verso la nuova politica, fatta di arrivisti neanche coperti dai partiti. Gli unici ancora organizzati nel loro elitario settarismo vengono decimati a grappoli. Le intercettazioni che, da italico costume, escono copiose per celebrare il processo sul giornale di turno, prima che nel luogo deputato dopo quattro anni, compilano il solito quadro accusatorio. In questo caso l'organizzazione era consolidata, collaudata, segno di un allenamento costante nel tempo. Alla fine a nessuno importerà il giudizio finale. Il processo è già finito sul quotidiano destinato. Il Corrierone è stato il deposito delle veline e spifferi della procura più attenta alle malefatte destrorse. Manca clamorosamente una gemella geografica e partitica. A Rimini sembra siano stati costretti dalla mole di prove ed indizi che il MoVimento ha attivato. Non ci voleva molto, sarebbe stato sufficiente perfino leggere le quattro fotocopie, quando lo scrivono loro, in altre dimensioni indaganti avrebbero già fatto scattare la retata. Milano sembra la tomba della Compagnia delle Opere disinvolte, come Sesto S.Giovanni doveva essere quella dei finanziatori democratici. Sembra però che nel Codice Penale dell'Inciucio vi sia una prescrizione d'ufficio per tutti i reati concernenti il Pd. Così 67 capi d'imputazione, riguardanti incarichi esterni del valore di circa 8,7 milioni di euro tra il 2008 e il 2012 per servizi legali pertinenti anche all'autostrada Pedemontana, alla Brescia-Bergamo-Milano, alla Tangenziale Est Esterna Milano, all'ospedale San Gerardo di Monza, alla costruzione della nuova sede della Regione o al recupero edilizio della Villa Reale di Monza, portano in 243 pagine del gip Andrea Ghinetti all'arresto domiciliato di una quantità industriale di ciellini ed associati, mettendo in serio pericolo la possibilità di fare un Meeting in..libertà. Era meglio se continuavano ad attaccarsi ai Piloni del Palas.
Plebiscito
In Francia come antipasto elettorale del prossimo maggio europeo a 5 stelle, si sono svolte delle simpatiche consultazioni amministrative, nelle quali come da pronostico simil Juve, ha stravinto la figlia di..Le Pen. Secondo il vangelo ancora operante nella sinistra quei voti non valgono: brutti, sporchi e cattivi. Quelli invece delle latitudini meridionali, il vero serbatoio rimasto al Pd sono splendidi. A dire il vero ormai la criminalità organizzata ha radici robuste anche nell'isola felice riminese, basta fare finta di niente ed i due alberghi rimasti verranno intestati ad Al Capone. Nel Veneto attraverso il Sito Plebiscito.eu si è svolta una consultazione referendaria sul web, chiedendo ai cittadini : Vuoi che il Veneto diventi una repubblica federale indipendente e sovrana? Il punto interrogativo è stato presto sciolto. Hanno votato, controllati personalmente da Casaleggio, due milioni e 360 mila persone, il si ha raccolto solo 2 milioni 102 mila adesioni. Ma questi chi li conosce? Non hanno ragionato come le comari della stampa italiana, il Times, Indipendent, Bbc, Russia Today, Al Jazeera e The Australian che hanno mandato osservatori ufficiali a scrutare la regolarità e la fantasia referendaria. La televisione dello Stato Fonzie non ha fatto titolo o commento. Qualcuno pensava che sparita per eccesso di comicità la Lega, si sarebbero disperse le ragioni che potevano diventare dirompenti politicamente e federalmente, se non fossero state consegnate nella mani di un cerchio di buffoni. Non sono stati capaci nemmeno di comprarsi una laurea. Gli organizzatori di questo referendum, anticipatore del prossimo risultato europeo sono imprenditori quasi tutti amanti traditi dal leghismo, ma ancora convinti della assoluta disparità di trattamento che esiste nel Paese. I conti che vengono fatti portano ad uno spending review impietoso. Le tasse pagate su al Nord vengono riversate ad..altri. Nella posizione nordista hanno messo anche la nostra regione governata, posseduta da Herrani. Non ci vuole un Melucci per prevedere l'esito della prossima consultazione, i movimenti antieuropei o quelli contrari a questa Merkel, faranno il pieno. Agosta e Gnassi, il re dei ponti, voteranno il Fonzie del Pd.
Troppo Vasta per Gnassi
E anche la sanità non gli interessa. Già, perchè le cose sono due, o non gliene frega niente che Rimini abbia un ruolo fondamentale all'interno della sanità romagnola, o non è in grado di tutelare il nostro territorio nel confronto con i cugini di Ravenna, Forlì e Cesena. Nell’un caso o nell’altro, per il bene di Rimini e dei riminesi, dovrebbe dimettersi e lasciare spazio a chi sa fare il mestiere di sindaco. Di chi parliamo? Ma di Gnassi, ovviamente. Troppo impegnato a viaggiare per conto del Comune (e a spese della collettività), per occuparsi di tutelare il nostro territorio. E così, mentre lui organizza la notte rosa, le altre città della Romagna si sono spartite i vertici dell’Auslona. Nessun riminese ha un ruolo chiave nella sanità sub regionale. Troppo spesso la politica è impicciona ed invadente, ma quando serve per far valere le ragioni di un territorio e difendere i propri cittadini, è assente; il nostro uomo non riesce a portare a casa nessun risultato, preferendo portare la saraghina a Cortina, o andare a vedere chi è rimasto a Mosca. Quindi, non solo Rimini non ha ruoli strategici all’interno dell’Ausl unica, ma il sindaco spende le sue energie e i nostri soldi nell’andare a promuovere Rimini in posti come Cortina, notoriamente frequentata da un target turistico medio basso che non potendosi permettere la vacanza in Sardegna, o su un’isola caraibica, non vede l’ora di venire a tuffarsi nel mare di Rimini. Cosa deve accadere ancora perché i riminesi si rendano conto di dove ci sta portando? Deve far fallire l’aeroporto? Ah, già, quello l’ha già fatto!
P.S.
Per fortuna abbiamo Tonini, Piva e...Ravaioli
ioloconoscobene.it
P.S.
Per fortuna abbiamo Tonini, Piva e...Ravaioli
ioloconoscobene.it
Una Marina Le Pen
mercoledì 26 marzo 2014
Intervista Esclusiva
Intervista esclusiva: Vi sveliamo il Freeburgher pensiero. Da quando è uscito “Rimini o no” dei Freeburgher la nostra redazione è stata sommersa di richieste di cittadini che, sapendo che il giornalismo investigativo sta di casa qui, vogliono sapere chi sono in realtà questi misteriosi personaggi. Ebbene ci siamo riusciti ed ecco qui per voi l’intervista integrale e non censurata che soddisferà le vostre più morbose curiosità.
Allora… che ne dite di cominciare rivelando al mondo le identità segrete dei Freeburgher?
I Free Burger hanno dei nomi, ma Matteo Munaretto e Max Alberici preferiscono non rivelarli.
Il nome Freeburgher, per chi conosce i fatti di Rimini è inequivocabile, ma come è nata l’idea?
La nostra filosofia è “Siate liberi e mangiate panini” . Stiamo scherzando naturalmente, ma da sempre Friburgo è la nostra città ideale.In quale altra città puoi trovare piste ciclabili,ruote panoramiche e anelli verdi?
L’oggetto della vostra ispirazione artistica vi ha mai fatto sapere se gradisce o meno la vostra creatività?
Per ora nè il ponte sul deviatore del Marecchia nè la ruota panoramica ci hanno contattato.
Il vostro è attivismo satirico o solo una sana voglia di prendere un po’ per il culo?
Non siamo in grado di rispondere a domande con 17 parole escluso il punto interrogativo, ma ci proviamo: in realtà è puro divertimento!
Le visualizzazioni dei vostri video sono lusinghiere, siete pronti a montarvi la testa e a non salutare più gli amici?
Lo stiamo già facendo da molto tempo, anche le nostre famiglie non ci invitano più ai pranzi di Natale!
Ho visto che vi siete cimentati anche in una produzione video: è una prova o un vero e proprio progetto?
Le nostre menti non si fermano mai al contrario degli automobilisti sulla statale. L’idea della web serie e della pagina facebook “Vai ad arrivare a Venerdì” è nata dal nostro collega Fabrizio Inti e già più di 70 puntate sono online…Vai ad arrivare a venerdì!!
Ultima domanda. Vi faccio quella che di solito si fa agli appena famosi: chi sono i vostri miti? A chi vi ispirate?
Vogliamo ringraziare le nostre fonti di ispirazione: ” Gli Apericena, i vecchietti dei cantieri, la ghiaia sul nuovo ponte ciclo-pedonale e la piada crudo e squacquerone!
matteo
Matteo Munaretto
max
Max Alberici
Ecco dunque chi sono i FreeBurgher e come la pensano. Siete soddisfatti? Ovviamente ci sono delle cose non dette che però si capiscono lo stesso: ad esempio dall’abbondanza di punti esclamativi si intuisce che il duo lavora in una radio, per la precisione a Radio Icaro dove li potete ascoltare tutti i giorni dalle 10.30 alle 12.00.
Per quanto riguarda noi di Citizen ci dichiariamo soddisfatti, anche per avervi suggerito l’esistenza di creatività che non dipenda dal Soviet Supremo. Anzi… è in netto contrasto: visto che la piada dichiarata è con lo squacquerone e non con le sarde.
Davide Cardone [@DadoCardone]
Davide Cardone [@DadoCardone]
Conferenza Stampa
Venerdì 28 marzo ore 12,15 Caffè Cavour.
A 60 giorni dalla scadenza delle prescrizioni della sentenza della
Corte Europea del Diritti Umani in materia di violazione dell'articolo
3 CEDU Proibizione delle tortura, la condizione carceraria nel nostro
paese non è cambiata. Il nostro carcere riminese rispecchia la realtà
nazionale, di violazione dei diritti umani e violazione della carta
costituzionale. Poco meno di 200 persone vivono questa realtà, ora,
sul territorio del nostro comune; a molti è riservato uno spazio
inferiore ai 3 mq.
In Italia sono altre 2000 le persone decedute dal 2000 a oggi in
carcere, oltre 190 i suicidi di detenuti dal 2011 a oggi, 26 i suicidi
del personale carcerario.
Nel novecento la violazione dei diritti umani si è trasformata, nella
complice indifferenza delle istituzioni e della popolazione, in strage
di diritto e popolo. Da molti decenni il nostro paese viola i suoi
principi costituzionali e la Carta dei Diritti Umani. Oggi è fuori
questa legalità e sono 60 i giorni rimasti per poter provvedere in
base alla sentenza CtEDU.
Alla conferenza stampa verrà presentata la Richiesta di istituzione
dei Garante dei Detenuti che abbiamo inoltrato alle istituzioni
politiche cittadine: sindaco, giunta, consiglio comunale e
parlamentari della provincia, invitati a partecipare.
Per informazioni, contattarci al numero 3281041299 o rispondere alla
presente mail.
Associazione Iniziativa Radicale
Associazione Papillon Rimini
La voce delle donne dei detenuti
Partito Socialista sezione provinciale Rimini
Associazione Luca Coscioni nucleo promotore di Rimini
Comunicato M5S Rimini
In merito al comunicato stampa del Presidente del Consiglio Comunale Donatella Turci. Lungi da noi aprire un inutile botta e risposta, ma urge una precisazione in modo che non siano diffuse informazioni fuorvianti.
Le Conferenze Capigruppo in cui si sono decise le liste degli invitati al Tematico sulle Mafie sono state due. Una prima nella quale il Consigliere Gianluca Tamburini, delegato al ruolo, ha proposto la presenza di Giulia Sarti come relatore e che ha raccolto il parere favorevole dei capigruppo Pazzaglia, Brunori, Casadei, Tamburini e nessun parere contrario. Una seconda, questa volta con la presenza del Consigliere Luigi Camporesi, in cui è stata semplicemente comunicata la lista dei relatori decisa dalla Presidente (o chi per lei).
Il fatto che Camporesi fosse presente, come sottolineato nell'odierno comunicato, non vuol dire ch'egli abbia partecipato alla decisione. Camporesi ha ricevuto la comunicazione della Turci. Tra l'altro la decisione sembrerebbe violare anche l'articolo 30 del Regolamento sul Funzionamento del Consiglio Comunale, secondo il quale le decisioni devono essere prese a maggioranza. Il fatto che la Presidente affermi che la decisione sia stata condivisa non sembra corrispondere al vero e dovrebbe essere supportata dai fatti.
Detto ciò invitiamo la Presidente a dimettersi per conclamata faziosità. Sappiamo che accogliendo il nostro suggerimento farebbe contento più di qualcuno anche nella Maggioranza.
P.S.
Ovviamente la Sarti ci sarà comunque, come comune cittadina, ma anche come membro della Commissione Giustizia e membro della Commissione di Inchiesta Parlamentare sulla Mafie
Movimento 5 Stelle Rimini
Dov'è finito il Tibet??
Se ancora non si sa chi sarà il vincitore della guerra “semifredda o semicalda” tra Russia e “Impero occidentale”( Stati Uniti + ausiliari europei) già possiamo dire chi sicuramente ha perso. Si tratta del povero Tibet. Per assicurarsi l’astensione cinese al Consiglio di Sicurezza dell’ONU sulla risoluzione di condanna per il referendum in Crimea, (si badi bene: solo l’astensione!) gli occidentali hanno dovuto promettere il totale silenzio in futuro sulle velleità di indipendenza tibetane. Infatti se l’intangibilità dei confini deve valere per l’Ucraina in rapporto alla Crimea (russa da centinaia di anni, sia territorialmente che etnicamente), deve valere anche per la Cina pur in un caso assurdo come quello del Tibet dove, etnicamente, la popolazione maggioritaria è quella autoctona tibetana e non quella di origine cinese arrivata solo negli ultimi quarant’anni dopo l’invasione degli anni ‘60. La cosa, nella sua assurdità, è tanto più vera se si pensa che oggi il Presidente cinese arriva, accolto coi massimi onori, in Europa e per incontrarlo (più lui che gli omologhi europei che non contano nulla) si scomoderà ad attraversare l’Atlantico anche Barack Obama. Potenza della “realpolitick!” quando si tratta di trattare coi cinesi tutti i paroloni (“diritti umani”, “legittimità”, “rispetto dei popoli” ecc. ecc.) improvvisamente vengono dimenticati dai governi europei che se ne riempiono la bocca. Così come i loro giornali.
Proprio come accadde quattro-cinque anni fa con il Kosovo.
Poveri serbi e poveri tibetani (e anche poveri noi…) a credere a questi “legittimisti”/difensori dei diritti dei popoli, a giorni alterni però. O più esattamente secondo come fa comodo.
Woland
Woland
Occhio non vede, ma..qualcosa duole
Come tutti sanno il problema di chi mette la testa sotto la sabbia è l’esposizione di ciò che rimane fuori e proprio di quella parte, che il PD ha lasciato esposta, ha brutalmente approfittato il Movimento 5 stelle di Rimini. Oggi tutti i quotidiani, con vario grado di coraggio, hanno dedicato spazio a due comunicati che sono la fotografia impietosa della situazione di immobilismo politico di Rimini.
Il primo comunicato riguarda tre delibere, presentate dal Movimento e votate dal Consiglio Comunale, sparite nei meandri della scrivania del Sindaco Andrea Gnassi. I più attenti osservatori della politica locale sanno che quelle delibere sono passate proprio perchè il promotore della Sardella delle Dolomiti era assente (che strano) e i maldipancia della Maggioranza hanno potuto sfogarsi liberamente.
Le tre delibere, sparite sulla via di Damasco, erano semplici soluzioni urbanistiche che avrebbero portato stimolo ad una ripresa del lavoro edile, senza peraltro implementare il consumo del territorio con cementificazioni e Conad a pioggia in centro, in stile Piddino. Per intenderci una di queste soluzioni era l’agevolazione al frazionamento di appartamenti di grandi dimensioni in centro.
Le delibere in questione sono soprattutto un grosso problema perchè rappresentano la demolizione del Dogma: “Siamo appena arrivati, c’è la crisi, i guai li hanno fatti gli altri e la burocrazia ci blocca”. Infatti le soluzioni 5 Stelle trovano una via nel complicato Regime di Salvaguardia, zona di passaggio tra due strumenti di determinazione urbanistica (PRG e PSC), usato troppo spesso come foglia di fico da questa Amministrazione.
Dunque dopo due anni e mezzo di mandato, in cui Rimini è stata ridotta ad una città bloccata, inquinata e indebitata, accettare soluzioni di altri sarebbe un po’ come confermare la propria sconfitta… meglio organizzare feste danzanti e prenderla un po’ come viene.
A proposito di prenderla un po’ come viene… il secondo comunicato del Movimento mette ancor più in evidenza, se possibile, ìl mostro creato dalla totale assenza di contenuti del Partito Democratico di Rimini (& soci) e della ricerca spasmodica del solo consenso mediatico per mascherare il vuoto pneumatico. La Deputata Giulia Sarti, Riminese DOC e, seppur giovane, figura di rilievo istituzionale nel campo della lotta alle Mafie, non viene invitata al Consiglio Tematico di Rimini il cui tema è proprio la Criminalità Organizzata e questo non certo per dimenticanza. Secondo Donatella Turci (PD), Presidente del Consiglio Comunale, la Sarti non è sufficientemente qualificata.
Ricordate che nelle settimane scorse si diceva che il Consigli Tematici erano solo un palco per la propaganda delle Minoranze? Ecco un lampante esempio di come sia vero il contrario. Che dire… in questa occasione Citizen si sente di fare eco all’appello del Movimento 5 Stelle di Rimini: ossia far arrivare la propria opinione (possibilmente con educazione) alle caselle email delle figure istituzionali responsabili di questa mancanza: sindaco@comune.rimini.it donatella.turci@comune.rimini.it
P.S. Consiglio di Frate Indovino: se proprio sotto la sabbia il capo volete interrare, mutande robuste dovete indossare.
davide cardone@dado cardone
citizen
P.S. Consiglio di Frate Indovino: se proprio sotto la sabbia il capo volete interrare, mutande robuste dovete indossare.
davide cardone@dado cardone
citizen
Comunicato M5S BIM
Eppure c'è la crisi!
A ben guardare la campagna elettorale in partenza al m5sbim pare che, gli unici a risentire della crisi siano i cittadini, non partiti e liste civiche del paese! Dai furgoncini vela alle serate in cui non si parla di nulla, se non del tanto o poco fatto, bene o male non importa! E che dire delle sedi elettorali che come funghi spuntano in ogni dove, presumibilmente non a uso gratuito? Che dire quindi dell'incessante presenza di pubblicità sulle plance, notoriamente non economiche! Siamo solo all'inizio e già ci pare sarà una grande campagna elettorale, perlomeno per le cifre che molti investiranno senza badare a spese e alla crisi. A tal proposito ci solletica l'idea di poter verificare quanti saranno i soldi bruciati dai partiti, e quanto la campagna elettorale dei singoli schieramenti costerà ai propri elettori, ma ancor più agli elettori altrui. Invitiamo la cittadinanza a riflettere e domandare al proprio partito e perche no agli schieramenti rivali chi paga la campagna elettorale, e come ritornerà di quei soldi!? Cosi tanto per sapere! Tanto per capire come funziona la politica a Bellaria Igea Marina. In risposta a questo modo di gestire le cose e le persone, il m5sbim organizza venerdì 28 marzo la serata dal titolo "la ragione della crisi la crisi della ragione" assemblea pubblica a tema, relatore Pier Paolo Del Monte, presso il bar Roma, ore 21:00 in Via Roma, come solito il movimento 5 stelle vuole informare i cittadini, nello specifico sulla situazione economica attuale e futura, con dibattito aperto a tutti. Per difendersi dalla crisi gli unici strumenti sono la conoscenza e la condivisione, il m5sbim opera con e per i cittadini per avere gli strumenti che consentano a tutti un equilibrato e completo giudizio. Vi aspettiamo! Rimanete sempre aggiornati sulla nostra pg FACEBOOK, bellariaigeamarina5stelle. -- 26/03/14-- Bellaria Igea Marina 5 Stelle Comunicazione
A ben guardare la campagna elettorale in partenza al m5sbim pare che, gli unici a risentire della crisi siano i cittadini, non partiti e liste civiche del paese! Dai furgoncini vela alle serate in cui non si parla di nulla, se non del tanto o poco fatto, bene o male non importa! E che dire delle sedi elettorali che come funghi spuntano in ogni dove, presumibilmente non a uso gratuito? Che dire quindi dell'incessante presenza di pubblicità sulle plance, notoriamente non economiche! Siamo solo all'inizio e già ci pare sarà una grande campagna elettorale, perlomeno per le cifre che molti investiranno senza badare a spese e alla crisi. A tal proposito ci solletica l'idea di poter verificare quanti saranno i soldi bruciati dai partiti, e quanto la campagna elettorale dei singoli schieramenti costerà ai propri elettori, ma ancor più agli elettori altrui. Invitiamo la cittadinanza a riflettere e domandare al proprio partito e perche no agli schieramenti rivali chi paga la campagna elettorale, e come ritornerà di quei soldi!? Cosi tanto per sapere! Tanto per capire come funziona la politica a Bellaria Igea Marina. In risposta a questo modo di gestire le cose e le persone, il m5sbim organizza venerdì 28 marzo la serata dal titolo "la ragione della crisi la crisi della ragione" assemblea pubblica a tema, relatore Pier Paolo Del Monte, presso il bar Roma, ore 21:00 in Via Roma, come solito il movimento 5 stelle vuole informare i cittadini, nello specifico sulla situazione economica attuale e futura, con dibattito aperto a tutti. Per difendersi dalla crisi gli unici strumenti sono la conoscenza e la condivisione, il m5sbim opera con e per i cittadini per avere gli strumenti che consentano a tutti un equilibrato e completo giudizio. Vi aspettiamo! Rimanete sempre aggiornati sulla nostra pg FACEBOOK, bellariaigeamarina5stelle. -- 26/03/14-- Bellaria Igea Marina 5 Stelle Comunicazione
Quattro Convenzioni
Da tempo, troppo, sostengo che a Rimini, tra i rapporti convenzionali non attuati ci sono Murri e Novarese ma anche la Cittadella dello Sport. E' arrivata alla ribalta giornalistica. A volere essere precisi, quasi pignoleschi rompiballe, c'è un'altra convenzione di cui nessuno parla o meglio racconta la metà della storia: il parcheggio di via Italo Flori. L'altro curioso pezzo, è il multipiano da costruire nell'area Scarpetti. Tutte "incompiute", con reazioni da parte degli appaltatori in alcuni casi davvero incomprensibili se non pensando che il loro referente è il Comune Gnassi. Un contratto, a tutte le latitudini, lasciando perdere quella milanese, la più pericolosa, di solito almeno assomiglia ad un..contratto. Modalità, tempi, pagamenti, fideiussioni sono materiale comune. Se non rispetti una delle clausole arriva la rescissione e richiesta di danni. Non ci risulta niente. Sarebbe uno dei Temi importanti per un Consiglio davvero...Tematico. Sono sicuro che anche questa volta ci sarebbe la fuga dalla...denuncia. Qualsiasi artigiano, fabbro, falegname, idraulico o muratore, sa bene che una volta stabilito un prezzo in un contratto, quello che si è impegnato a fare diventa un obbligo. Le regole sono queste, in caso di inadempienza la strada è quella giudiziaria previa informazione ai consiglieri, non quella di "amichevoli" rapporti con sindaco ed assessori. In altri termini la Città non può leggere sulle fotocopie di palazzo l'imprenditore che accusa il Comune di averlo "spennato" ed il Comune che ribalta le accuse. Non so come vengono assegnate le indagini a Rimini, ma questa ha davvero un altro paio di..calzetti. Non va bene, non è lecito, non può passare come fosse una delle migliaia di richieste di condono dimenticate. I riferimenti istituzionali a Rimini sono labili, alle volte mischiati tanto da apparire sfumati. Il Prefetto si sostituisce ai troppi latitanti, mentre la sicurezza sembra essere parola azzardata. Una delle troppe liste d'accompagno al Cuore di Gnassi, ha svolto una affollata assemblea con l'originale titolo della lotta all'abusivismo. Anche i barbieri, al lunedì, saprebbero come affrontare il fenomeno che da 30 anni assedia la nostra Città. La parte comica è che ormai lo possiamo ammirare solo da Torre Pedrera a Miramare. Una delle tante coreografiche feste ambulanti e viaggianti facenti parte del nostro calendario turistico. La strada maestra per queste Quattro Convenzioni è quella del Consiglio Comunale, altrimenti a pensare male ci azzecchi facilmente. Faccio un esempio pratico: Brasini per i campi di calcio ha parlato ai giornali di un fantomatico accordo per una consegna parziale. Non capisco cosa significhi questa parzialità, in ogni caso è una competenza del Consiglio od almeno un atto d'indirizzo, stiamo parlando di un patrimonio pubblico per quanto malandato. Anche in questo caso qual'è il migliore interesse dei cittadini? Non sono aspetti manichei, ma un elementare rispetto delle regole. Non si possono cambiare perchè l'imprenditore ci rimette. E le tante, troppe volte che ha lucrato? Il rivolgersi alla magistratura è una sconfitta, non può essere la Gualdi la vestale del corretto amministrare. I consiglieri eletti, magari avventatamente, dai cittadini devono rappresentare il bene civico anche se contrasta con gli interessi del... Pd. Se andate a vedere all'origine di queste strane convenzioni ci sono sempre i soliti attori politici... protagonisti.
Riccione Oggi
Forse mai come quest'anno la nostra Riccione è vicina all'avvicendamento nell'amministrazione comunale. La campagna elettorale che, tutto sommato, è propositiva e non denigratoria degli avversari, ha un solo ultimo paladino della critica tout court, un solo don chisciotte dell'offesa che si scaglia con periodicità certosina contro il M5S. E' lui o non è lui? Ceerrrrto che è lui: l'Alberto Nardelli nazionale.
Ma, seppur sbeffeggiati, derisi e ridicolizzati, noi "discepoli del testimone di Genova" continuiamo cocciutamente a discutere coi cittadini dei loro problemi, insistiamo nel dare visibilità ai nostri progetti con 3 banchetti settimanali, proponiamo testardamente incontri pubblici su temi sociali, politici ed economici e ci incontriamo in locali pubblici concessi gratuitamente da cittadini sensibili e generosi in un gruppo che giorno dopo giorno trova empatia ed entusiasmo.
Abbiamo questo pallino, siamo convinti che i cittadini premieranno chi propone e presenta progetti nuovi di democrazia partecipata e penalizzino chi, con metodi tipici della più antiquata e becera politica da prima repubblica, crede che i cittadini siano così ebeti da votare chi ha fatto della critica la propria tattica elettorale.
Noi non crediamo in quel modo subdolo di fare politica come non crediamo più alle "ammucchiate" per far numero. I proclami di chi giurava e spergiurava su "noi corriamo da soli" hanno svelato che, in realtà, da soli corriamo solo noi del M5S. Volenti o nolenti così è la realtà partitico locale. Non basta un volto nuovo per ridare energia a un partito e, purtroppo, nemmeno un candidato di prestigio che merita ogni stima se costretto a turarsi il naso per essere competitivo.
Nardelli nella sua foga di critica sterile e patologica dimostra di non avere gran interesse nel garantire, al suo candidato, in caso di ballottaggio, l'appoggio di chi ha combattuto battaglie importanti insieme. Irrisi, sbeffeggiati e insultati quotidianamente, i grillini, uno per uno sapranno bene se dimenticare e gettarsi alle spalle tutto o astenersi dalla tornata del ballottaggio. Ma credo che Nardelli non possa nemmeno trarre spunto da quest'ultimo errore tattico per scagliarsi contro chi, suo malgrado, non possiede la sagacia e la cultura del tuttologo, perchè i riccionesi sapranno riconoscere il loro candidato in chi, con pacata determinazione, propone e non distrugge. Il M5S non ha come referenti la destra o la sinistra, ma i cittadini.
daniele marzocchi
daniele marzocchi
Una domanda davvero difficile
Oggi dall’Inghilterra è arrivato il dato ufficiale secondo il quale, nel mese di febbraio, per effetto della dissennata e forsennata politica europea nella vicenda ucraina, i turisti russi sono diminuiti del 17%. I francesi, notoriamente molto più lenti degli inglesi, non danno dati ufficiali, ma ufficialmente si parla di un –20%. Domanda: secondo voi, grazie alla politica illuminata del governo italiano che scodinzola a ogni cenno di Obama, Cameron, Hollande,Merkel ecc. ecc. quanti turisti perderà l’Italia? E Rimini che ormai sopravviveva con quelli con cosa li sostituirà? Ci potremmo far mandare direttamente dagli Stati Uniti un paio di milioni di galiziani.
Woland
Woland
martedì 25 marzo 2014
I Peggiori Anni
Tra due settimane, ci saranno le primarie per nominare i candidati al rinnovo del Consiglio Superiore della Magistratura. La campagna elettorale è in corso, tra spamming, aperitivi e comizi nei vari tribunali, in perfetto politically style. La battaglia si svolge senza esclusione di colpi e memoriali. Tre le correnti in campo: Unicost, la Democrazia Cristiana delle toghe, Magistratura Indipendente centrodestra e Area, zona di centrosinistra. Ci sarebbe poi il comitato Altra Proposta che si oppone a tutte le correnti, una sorta di M2S della magistratura, ancora molto debole. Non sono arrivati all'autolesionismo. Si potrebbe definire il momento come un transito da Mani a Toghe.. Pulite. Sono passati solo venti anni, il tempo che a Rimini impiegano a capire se un ponte crolla, dal culmine dell'orgasmo giudiziario rappresentato dalla lunga stagione di Tangentopoli, quando per pochissimo non venne eletto Di Pietro come Presidente della Repubblica. Ci è andata bene oppure peggio? Si potrebbe dire usando un paraculismo letterario che la magistratura italiana vive uno dei momenti più difficili della sua storia, spaccata tra le correnti, mal digerita agli occhi dell’opinione pubblica per la lungaggine dei processi e per i costi, in una guerra senza esclusione di colpi tra articoli sui giornali e persino indagini della stessa magistratura. Non a caso la diaspora ha il suo apice nella Procura milanese la fucina di santi ed eroi. Non si fanno prigionieri: Alfredo Robledo procuratore capo del pool contro i reati della pubblica amministrazione di Milano, ha denunciato al Csm il Capo della Procura Edmondo Bruti Liberati. Una bomba contro uno degli storici leader di Magistratura Democratica, ora confluita in Area, ma soprattutto contro Francesco Greco capo del pool per reati finanziari e protagonista proprio di Tangentopoli con l'ex pm Antonio Di Pietro. Non riassumo i contenuti dell'esposto che dovranno valutare i membri del Csm, per quella regola divina che sui magistrati indagano e processano altri colleghi magistrati. Al tribunale di Milano parlano già di guerra senza esclusioni di colpi. Il clima è irrespirabile. Quanto tempo e veline sono passate sotto i ponti da quegli stupendi momenti nei quali cronisti diventati famosi e giudici superstar emettevano giudizi e sentenze in piazza. Due partiti su tre distrutti ed annientati. Il terzo si è salvato, non parlava nessuno, dal momento che nessuno indagava. Penati viene giustamente prescritto. Il Psi di Bettino Craxi e la Dc di Arnaldo Forlani spariscono dall'album delle figurine. La giustizia civile italiana è la più lenta d’Europa dopo quella maltese e la prima per casi pendenti che attendono ancora una sentenza definitiva. È il risultato che emerge dal Quadro di valutazione Ue della giustizia 2014. Per finanziare il sistema giudiziario in Europa si spendono 57,4 euro pro capite, in Italia la spesa arriva a 73 euro, soltanto in Svizzera e nel Nord Europa si spende di più, per un sistema più snello che funziona meravigliosamente. La Boccassini ha detto che i giudici di provincia non capiscono nulla di mafia, basterebbe capissero di..Aeradria.
P.S.
Sui 73 euro i nostri amici avvocati hanno molto da ridire: per qualsiasi processino,
di tasse si spendono da alcune centinaia a molte migliaia di euro. Poi lo chiamano "contributo unificato"
P.S.
Sui 73 euro i nostri amici avvocati hanno molto da ridire: per qualsiasi processino,
di tasse si spendono da alcune centinaia a molte migliaia di euro. Poi lo chiamano "contributo unificato"
Iscriviti a:
Post (Atom)