ALLEGATO ALLA INTERROGAZIONE AD OGGETTO
Pista ciclabile di via Porto Palos a Viserbella di Rimini
Il Codice della Strada (CdS) (art.122 c.9 RA) prevede tre segnali di tipo prescrittivo per indicare l'esistenza di una struttura specificatamente destinata alla ciclabilità: il segnale pista ciclabile, da utilizzarsi all'inizio di una pista, corsia o itinerario riservato alla circolazione delle biciclette; il segnale pista ciclabile contigua al marciapiede, che individua una pista o corsia sempre riservata alle biciclette ma parallela e contigua ad un percorso riservato ai pedoni; il segnale percorso pedonale e ciclabile, che individua un percorso destinato ad un uso promiscuo di pedoni e biciclette (come nel caso della pista ciclabile di viale Porto Palos).Tali segnali indicano che la strada, o parte di essa, è riservata alla sola categoria di utenti prevista, cioè i ciclisti e, nell'ultimo caso, i ciclisti ed i pedoni, mentre è vietata alle altre categorie. E' opportuno rilevare come in questo articolo nulla si dica a proposito della obbligatorietà dell'uso della corsia da parte degli utenti autorizzati. Tali segnali vanno ripetuti dopo ogni interruzione o intersezione, mentre un analogo segnale barrato obliquamente da una fascia rossa va posto ad indicare la '...fine dell'obbligo..'. Si sottolinea che il segnale di 'fine pista' (ottenuto aggiungendo ai segnali precedenti va posto solo per indicare la ‘ ..fine dell'obbligo.., cioè la fine del percorso ciclabile riservato, e non va quindi ripetuto,contrariamente alla pratica applicativa corrente, in corrispondenza di ogni singola intersezione. La ripetizione positiva del segnale è infatti indispensabile per avvisare della prescrizione in essere chi si immettesse dalla intersezione laterale, mentre un attraversamento non costituisce, se debitamente segnalato ed attrezzato, una interruzione del percorso e quindi non richiede il segnale.In sintesi, ai fini di una corretta progettazione di tale tipo di segnaletica, si dovrà porre il segnale di pista ciclabile all’inizio della pista e dopo ogni intersezione con strada pubblica; utilizzare il segnale di ‘ fine d’obbligo’ solo all'effettivo termine della pista. Delimitazione delle corsie ciclabili Una delle modalità più importanti per realizzare rapidamente una efficace, diffusa ed economica protezione delle circolazione ciclabile è quella delle corsie riservate ricavate direttamente sulla carreggiata. Questa affermazione, poco condivisa nella pratica applicativa nazionale, è invece sempre più fortemente sostenuta nei paesi europei di più lunga tradizione ciclabile, che arrivano ormai a preferire nettamente soluzioni che, per la loro ottima accessibilità e semplicità d'uso vengono effettivamente utilizzate da tutti, ed a tutti offrono un comunque significativo grado di protezione.Soluzioni maggiormente strutturate, ma meno accessibili, al contrario lasciano senza alcuna protezione la spesso non trascurabile quota di utenza che non trova conveniente utilizzarle.Nel caso specifico della pista ciclabile di viale Porto Palos infatti molti utilizzatori preferiscono circolare sulla carreggiata per non rischiare di essere investiti dai veicoli che nel pieno rispetto della segnaletica orizzontale attraversano la pista per arrestarsi sulla linea di STOP.In ogni caso, il CdS (art.140 c.7 RA) ammette esplicitamente l'adottabilità di tali soluzioni, e prescrive che queste piste, quando non protette da elementi in elevazione sulla pavimentazione(peraltro sconsigliate, vedi paragrafo successivo), siano separate dalla corsie di marcia veicolari mediante due strisce bianca e gialla, in tutto analoghe per colore e dimensione a quelle utilizzate per le corsie riservate bus. Delimitatori e bordi Per la loro sicurezza, gli utilizzatori dovrebbero circolare mantenendosi “..il più vicino possibile al margine destro della carreggiata” (art.143 c.2 CdS), prescrizione che richiede una perfetta transitabilità dei margini da parte delle biciclette, mentre è normale trovare in questa zona tombini,chiusini, spesso malamente posati o in condizioni di precaria manutenzione, inoltre spesso si ritrovano avvallamenti anche profondi della pavimentazione. Anche l’eccessiva altezza dei marciapiedi e dei cordoli rappresenta un impedimento alla circolazione sicura del ciclista, costringendolo ad allontanarsi notevolmente dal margine. L'utilizzo inoltre costituisce un pericolo per la circolazione ciclo-pedonale, soprattutto con riferimento alle persone anziane.
Daniele Arduini
Consigliere M5S