domenica 31 luglio 2016

Le Kooperative

A me dispiace che gli amici del "Fuera" abbiano abbandonato la borgatara Bellariva per il più altolocato Porto Canale; forse già conoscevano le strategie urbanistiche gnassiane o di chi, per lui, a sua immacolata insaputa. E' pur vero che non sfruttare delle ammanicate conoscenze non è da imprenditori vincenti. Propedeutica è stata la candidatura del sempre solare Diego Rizza, vera anima arcobaleno di Rimini nonché titolare del "Fuera fronte Club Nautico", nelle liste di Rimini Attiva. Già, la Lista Rimini Attiva che, a parte il colorato endorsement del mondo L.G.B.T. (lusingato corpo votante nelle elezioni non solo riminesi) pro Gnassi, raccoglie l'appoggio del mondo cooperativo e dell'associazionismo, dagli interessi mai domi verso il potere. Per la verità, mi aspettavo che Rimini Attiva raccogliesse molte più preferenze delle sole 2180 raccolte. Se non fosse stato per la "ripesatura" delle schede elettorali in pieno stile castrista, probabilmente per il candidato organico della Comunità Papa Giovanni XXIII, non si sarebbero aperte le porte del Consiglio Comunale di Rimini. Sulla questione spero nel buon esito del ricorso proposto al TAR dalla combattiva Annamaria "Annaccia" Barilari. Del resto non era concepibile un Consiglio Comunale senza la presenza di un pedone del Terzo Settore; nel Deserto dei Tartari politico che sopportiamo da sempre non poteva andare diversamente. Mi rendo conto della difficoltà di scrivere su determinati argomenti, ma se si seguono i soldi, l'orizzonte si schiarisce e non sono certo il primo a dirlo. Gli interessi economici del mondo cooperativo e dell'associazionismo dovevano ottenere una certificazione politica. Se così è stato a livello nazionale, con la nomina del già Presidente Nazionale di Legacoop Giuliano Poletti a Ministro del Lavoro, lo stesso processo doveva replicarsi negli enti locali, dove si decidono gli appalti di un welfare sempre meno pubblico e sempre più "kooperativo", ma sempre erogato con soldi pubblici. Per l'opposizione ci sarà da vigilare. Camporesi, in questa tornata elettorale, mi pare l'unico in grado di interpretarla correttamente perché "derattizzato e deblattizzato" da interessi particolari, con buona pace di Gennarino Mauro. 
Montalbano
P.S.: Riguardo "Avviso pubblico di gara per l'affidamento del servizio di temporanea accoglienza di cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale nel territorio della provincia di Rimini" per una decina di milioni di Euro, giocatevi questi nomi sicuri: Cooperativa ... e ...

sabato 30 luglio 2016

Ha ragione..Magrini

Ha ragione Juri Magrini, segretario del Pd in quota alla corrente di un Melucci, innamorato (senile) della Fiera. In una intervista ha rappresentato il miscuglio renziano come un partito composto da incapaci, (non tutti, qualcuno di più) arrivisti, pronti a dare la colpa agli altri (lui) delle scelte sbagliate. Dopo avervi ricordato che il "denunciante" è ancora segretario di quel partito, nella versione riminese, una delle peggiori, nascono alcuni interrogativi. Per esempio: quale è il rapporto tra il partito ed il sindaco? Gnassi, usa il Pd come il Carlino, strumenti complementari alla cura maniacale di una immagine che solo il "rossetto" demaniale e civico di Pizzolante ha salvato. Che il "potente" Partito sia scomparso come le Feste dell'Unità è ormaI un dato acquisito. L'ultima sberla di Cattolica, precipitata turisticamente non appena eletto il sindaco a 5 stelle, sancisce uno stato di fatto inconfutabile. E' una corsa alla poltrona, quelle della Fiera con bilanci stratosferici in grado di salvare anche Marzotto, al netto però del Palas, sono le più ambite. I concorrenti sono molti, come quelli senza un lavoro ..politico. Possono sempre partecipare ai bandi sulla spiaggia. Lo affermo da tempo, l'ultima tornata elettorale è irripetibile, il copione era falso. Non è tanto e solo la voluta cancellazione del M5S ma la Lista Civica aggregando intelligentemente tutti quelli che da anni facevano "falsa" opposizione, ha taroccato l'esito. Le paure demaniali e le ingordigie personali hanno creato una maggioranza nella metà dei votanti. Credo che la commedia non possa a breve essere ripetuta con gli stessi interpreti. Stessa considerazione potrebbe valere per le attuali figure degli eletti o rappresentanti..Arlotti, Petitti, Pruccoli. Lo scenario che ha permesso loro una fortunata carriera si è sgretolato, la sentenza attesa in autunno, dopo soli tre anni, darà il colpo decisivo al Pd del Carlino. Cosa nascerà è difficile da prevedere. Proveranno a resistere i "vecchi" arnesi incollati alle poltrone rimaste. La fortuna che hanno è quella dell'impossibilità, per molte ragioni, alcune dolose, di creare una alternativa. L'unica forza politica che può battere il Pd è il M5S. Lo dimostrano gli esempi alcuni clamorosi, rimane il fatto che a Rimini forse per la famosa maledizione di Montezuma Ravaioli, non riescono ad andare oltre ..Cardone. Staremo a vedere e leggere caro Magrini.
P.S. Però adesso Juri devi dimetterti, non per la richiesta del "populista" di Verucchio Villa, ma per l'onesta ragione che avete, hai perso. Sarà una fortuna però trovare una poltrona libera e subito.

Il Pride (L'Orgoglio) del Vescovo

Alle fine, proprio 12 ore prima il "si dia inizio" arriva il... Parere Sfavorevole della Curia a smentire il dogma che per 4-5 centri d'influenza e di potere riminesi "ciò che fa il Sindaco è sempre ben fatto", un'affermazione che personalmente mi ricorda una favola che leggevamo a scuola da bambini tanti e tanti fa e che avrebbe voluto avere valenza educativa ma non applicabile evidentemente al primo cittadino. Il Vescovo, "scavalcato" prima in quella che dovrebbe essere la sua materia, diciamo così, da Forza Nuova sulla difesa della famiglia tradizionale; poi dai pochissimi, suppongo, locali seguaci di Lefebvre, fa un comunicato sul filo di lana in cui afferma che il Gay Pride a Rimini è cosa sbagliata e spiega la posizione ufficiale della Chiesa sull'omosessualità e su queste manifestazioni. E probabilmente non si è potuto astenere dal prendere le distanze e stigmatizzare la manifestazione perchè non è che potesse far finta di nulla, fare la scimmietta non vedo, non sento, non parlo e andarsene a fare il week end nel Cadore o a Poggiorimini: altri alla fine lo avrebbe fatto al posto suo di prendere le distanze, io credo. Ed egli ha fatto quello che doveva fare come Vescovo di fronte alla comunità cattolica riminese, non farlo avrebbe rappresentato un unicum italiano. Ha dimostrato, o chissà forse è stato caldamente invitato a ribadire, che tutto si compra o si contratta, assessori e consiglieri d'amministrazione, ma non le idee. E che i Princìpi non sono in vendita, o almeno ci piace crederlo sia andata così, pro o contro la manifestazione.
 Sarah A.

venerdì 29 luglio 2016

Dimenticanze

Abbiamo promesso di concedere nel Blog alla Bolkestein riminese, lo spazio e l'importanza che la stampa (?) rimasta non le dedica per ordini ricevuti. E' una delle pagine più nere della politica locale, regionale e nazionale. Davvero non ho mai capito perchè anime candide pentastellate ma perfettamente in grado di leggere il loro conto corrente, non abbiano dato al tema la stessa importanza, pur imbevuta di sano populismo, dell'acqua pubblica. Capisco che il tema sia complesso tanto che governatori, onorevoli, assessori, perfino sottosegretari non abbiano capito un ca...., ma il silenzio stampa è impressionante. Non sanno più cosa dire, forse gli avvocati li hanno consigliati di tacere. Meglio fare girare le pizze sulla sabbia. Una novità degna di Formentera. Ho promosso (da solo) Pizzolante come interlocutore, sognando un confronto sul tema, facendogli scegliere il bagnino che preferisce. Non ritengo gli altri all'altezza. Degli onorevoli non parlo. Quelli a 5 stelle ancora inspiegabilmente sul trono parlamentare, una volta non erano nemmeno catalogabili tra le "riserve" per un modesto consiglio di quartiere. Arlotti è un vecchio praticante della politica democristiana mescolata al sindacalismo cislino. Una scuola in grado di farti sopravvivere anche a Melucci, tutto intento a "promuovere" la sua Fiera prossima ventura. La Petitti ..è la compagna di Bernabè, una famiglia di fatto e fatturato. Pizzolante no. Devo dire che non ha sbagliato una mossa da anni. Oggi nel teatrino che lo circonda giganteggia, giustamente. La paura del Pd di perdere è stata la sua fortuna. Garantisce la maggioranza fino a quando il Tribunale emetterà dopo soli tre anni di attesa la sentenza. Allora si ricomincerà a giocare ai..dossier. Con lo stesso M5S di Cardone? L'onorevole salentino avrebbe il diritto con l'immancabile sorrisetto di rifiutare il confronto, meglio quelli con la giunta da lungomare. In fondo sono solo un vecchio nonno in canottiera. Conosco benissimo il peso politico che oggi la sua fortunata bilancia gli offre. Credo sappia anche lui che gli altri sono proprio magri, politicamente. Stiamo facendo da anni una controinformazione senza avere particolari nemici da abbattere. Usiamo solo la verità delle norme e leggi. Noi non avremmo inventato un Parco del Mare sapendo che la spiaggia non era di..Gnassi, tanto meno dei bagnini di PIzzolante. Volendo continuare la passeggiata sulla battigia e l'articolo, vorrei porre l'attenzione sulla norma italiana che (piaccia o non piaccia) esiste, ma posta contro luce lascia aperte diverse questioni. La più evidente è la cosiddetta Legge Monti: non parla delle possibilità di rinnovo indistinte per tutti i tipi di concessione, ma anche nello stesso ambito marittimo piazza un paletto limitato alle sole concessioni ad uso turistico ricreativo. Quindi le demaniali non rientranti in questa fattispecie, come quelle portuali, sono tutte abusive? Oppure è stato fatto apposito bando che ha selezionato i concessionari a partire dal primo gennaio 2016? Non serve alcun mandato o una delle tante lodevoli inchieste del Carlino, basta andare, nei rigorosi orari d'ufficio, al Demanio e chiedere un accesso agli atti. L'opposizione è già (tutta) in fila. Faccio questa precisazione per aiutare i (pochi) consiglieri che siedono (non sempre) alla destra di Gnassi. Si lamentano di non avere strumenti adatti, al massimo qualche interrogazione sul tempo o marciapiedi che concordano con l'assessore. Un piccolo momento di gloria carliniana per tutti. Concordo che l'argomento risulti comprensibile a pochi, io avrei salvato però le concessioni portuali. Ci sono professionalità difficilmente sostituibili, come i Cantieri Carlini, ma anche per non rischiare che aziende con decine di dipendenti non certo pagati con i voucher, diventino capannoni vuoti in mano a personaggi...da Rimini. Voglio essere ancora più chiaro: sarei in grado di fare il bagnino, anche subito, non l'operaio di Carlini. Perchè degli aspetti importanti in questo ca..di Città nessuno ne parla? La finisco quì, l'impressione che ho maturato è che il Pd voglia fare esplodere il problema demaniale a livello nazionale, poi come in tutte le emergenze pensano che la maggioranza di Pizzolante se la cavi ancora con una italica proroga. L'Ue li ha bastonati e ridicolizzati ancora. Il sottosegretario Gozi di Sogliano se la ricorderà per un pezzo.
PS.
Nel commemorare l'amico Silvano Cardellini sembra abbiate dimenticato il periodo (glorioso) del Carlino che va dal 1975 al 90, non bastasse anche i quattro anni successivi, al Messaggero.

Interrogazione Luigi Camporesi

Alla c.a. Sindaco Comune di Rimini Signor Andrea Gnassi Alla c.a. Assessore Risorse Finanziarie Comune di Rimini Signor Gian Luca Brasini Interrogazione con Richiesta di Risposta Scritta Urgente Entro Cinque Giorni Art. 43 Comma 3 TUEL Fusione Rimini Fiera SpA Fiera di Vicenza SpA Signor Sindaco, signor assessore, sono a sottoporre questa interrogazione con carattere di urgenza in relazione alla fusione di Rimini Fiera SpA e Fiera di Vicenza SpA, fusione annunciata a mezzo stampa nei giorni scorsi, e alla altrettanto annunciata quotazione in borsa di Rimini Fiera SpA. Le norme del Codice Civile disciplinano le fusioni societarie in maniera piuttosto dettagliata. In particolare, il progetto di fusione deve essere accompagnato da adeguata informazione preventiva per i soci. Il progetto di fusione deve essere depositato per l'iscrizione nel Registro delle Imprese o, in alternativa, pubblicato sul sito Internet delle società. Il progetto di fusione non costituisce un limite ai poteri dei soci, che posso anche respingerlo, e può anche essere modificato, purché le modifiche non ledano l'interesse dei soci. In particolare non può essere variato il rapporto di cambio delle azioni. L'articolo 2501 sexies del Codice Civile norma la Relazione degli Esperti che, per una SpA, devono essere designati dal Tribunale del luogo in cui ha sede la società. La relazione degli Esperti riporta: a) il metodo o i metodi seguiti per la determinazione del rapporto di cambio proposto e i valori risultanti dall'applicazione di ciascuno di essi; b) le eventuali difficoltà di valutazione. c) il parere sull'adeguatezza del metodo o dei metodi seguiti per la determinazione del rapporto di cambio. L'esperto risponde dei danni causati alle società partecipanti alle fusioni, ai loro soci e ai terzi. L'articolo 2501 septies del codice civile prescrive che gli atti devono restare depositati in copia nella sede delle società partecipanti alla fusione, ovvero pubblicati sul sito Internet delle stesse, durante i trenta giorni che precedono la decisione in ordine alla fusione. I soci hanno diritto di prendere visione dei documenti depositati e ottenerne copia al fine di assumere una decisione consapevole. Non risulta che alla data odierna siano disponibili pubblicamente questi documenti, a dispetto dell'annuncio. Premesso che il Comune di Rimini è parte interessata, anche se socia in modo indiretto dopo il conferimento a cascata delle azioni di Rimini Fiera SpA a Rimini Holding e poi a Rimini Congressi: 1) si domanda a questa amministrazione se, vista l'importanza economica per il territorio in termini diretti e indiretti di Rimini Fiera SpA, non ritenga opportuno e appropriato procedere alla richiesta e alla distribuzione ai Consiglieri Comunali di copia dei documenti del progetto di fusione, affinché questi possano esprimere un parere pubblico in rappresentanza degli interessi dei cittadini riminesi, veri proprietari di Fiera di Rimini SpA, prima che i soci ratifichino la fusione stessa, e con l'urgenza del caso, considerato che sono trascorse già due settimane dall'annuncio a mezzo stampa, Per quanto concerne l'annunciata quotazione in borsa di Rimini Fiera SpA invece: 2) si domanda se, in relazione alla designazione dell'Advisor per la quotazione in borsa di Fiera di Rimini SpA, incarico assegnato alla Banca Popolare di Vicenza, non risulti essere d'obbligo esperire un bando di gara secondo le norme del Codice Appalti.

giovedì 28 luglio 2016

Presenze..Oscure

Torno sul'argomento "assenze" turistiche a Rimini, chiedendo di farci conoscere almeno i dati della Tassa di Soggiorno. Leggere le stime improvvisate, spesso palesemente strumentali, composte dagli obbligatori pieni e pienoni, avendo a disposizione uno strumento che determina le quantità, è come misurare la febbre alla fronte con le mani, pur avendo a disposizione il termometro. Nessuno pretende (nemmeno il Carlino) di conoscere le presenze del singolo albergo, ma avere dei dati aggregati, per zone, fine settimana o mese sarebbe quanto meno obbligatorio. In un negozio grande come la città, da un semplice scontrino fiscale è possibile sapere quante battute di cassa ci sono state. Noi abbiamo solo i numeri dal milione di presenze in sù. Se il problema sono i dati magari non veritieri o addirittura farlocchi da sempre, allora la questione diventa più seria, quasi come Aeradria. Tra tre anni sapremo come è andata. I cittadini avrebbero il diritto di conoscere cosa succede nel Palazzo di Vetro, quello edificato sei anni fa all'insediamento di Gnassi. Che abbiano messo le tende non è una scusa efficace. Perfino la Carla Franchini a 5 Stelle si è "sgolata" per sapere quanto prende Cagnoni. Lei se ne è andata senza soddisfare la sua pericolosa curiosità. La materia dovrebbe essere pane quotidiano per le opposizioni, ma ormai è una favola alla quale neppure il Mastin Vecchio Gioenzo crede. Ci sarebbe solo una forza che potrebbe mandare a casa il Pd. Hanno cancellato il pericolo ma mantenuto i Tre Eletti.

PS A Cattolica appena arrivato il Sindaco a 5 Stelle il turismo è diminuito (stranamente) del 20%. A Rimini dove esiste (?) da sempre, dovremmo avere i dati di ..Venezia. Non vi vergognate?

Riduzione Comuni

Onestamente non si comprende perchè l'Emilia Romagna nel suo esecutivo e legislativo, piuttosto sputtanati causa scandali pregressi vari e assai poco legittimato a operare riforme causa defezione di massa dell'elettorato ultime elezioni - E.R. continui in questa "crociata" portata avanti dal PD anche in altre regioni di ridurre il numero dei comuni? L'ER ne ha già pochissimi paragonati ai 1.200 del Piemonte che ha i nostri stessi abitanti e ai 1.500 della Lombardia per esempio! Quindi: perchè? Rumors dicono sia per controllarli meglio rispetto a "conquiste" da parte di nuovi partiti come i 5s, nella loro testa dovrebbe rimanere una Regione con superpoteri, una mega-città che ha fagocitato decine di comuni, Bologna, e il resto disaggregato, senza nemmeno più un nome nè una identità territoriale. Perchè il Piemonte può tenersi i suoi 1200 comuni e noi che siamo poco più di 300 dobbiamo ridurli peraltro senza alcun risparmio avendo la stessa popolazione che senso ha? Vi sono evidentemente altre ragioni, non quelle dette! La zona di Rimini poi essendo l'entroterra montuoso ha per ragioni storiche realtà geografiche locali con retroterra storico e profonda identità perchè accorparle mettendo fumo negli occhi ai cittadini che votano sì ai referendum?? Tra l'altro la Costituzione stessa favorisce le autonomie locali perchè unire realtà con mille anni di storia come Saludecio e Mondaino presenti come luoghi e come toponimi in antiche cartine etc., possibile che nessuno dica nulla su questa pessima iniziativa passata falsamente come spending review e che celano altre finalità e realtà si facciano cancellare così?? Possibile che noi si debba avere una Regione accentratrice che pretende di legiferare come uno stato dove nessuno conta un cazzo tranne Bologna e il parlamentino di via Aldo Moro?
 Amelio Vergoni

mercoledì 27 luglio 2016

CS M5S Santarcangelo

#StopTTIP, IL PD VOTA CONTRO
La “sinistra” che difende le multinazionali Nel consiglio del 26 Luglio abbiamo presentato un ordine del giorno in cui chiedevamo che la nostra amministrazione prendesse una posizione chiara e netta contro il TTIP, il trattato transatlantico internazionale sul libero scambio di merci e servizi che da mesi è al centro di una accesa attenzione mediatica. Parliamo di un trattato che viene portato avanti nella più totale segretezza da parte della commissione europea, le poche informazioni trapelate e i risultati di passati trattati simili, però, sono da brividi. L’attenzione và in particolare sulle clausole ISDS, che permettono ad una azienda privata di fare causa ad uno stato qualora questo approvi delle leggi che gli creino un danno commerciale, anche futuro. Qualche esempio? L’utility francese Veolia ha fatto causa all’Egitto contro una legge che prevedeva l’aumento del salario minimo per i propri cittadini (di questa causa in passato si era occupato anche Giulio Regeni), il colosso energetico svedese Vattenfall ha citato in giudizio il Governo tedesco per la sua decisione di abolire il nucleare dopo i fatti di Fukushima, la Philips Morris ha fatto causa ad Australia ed Uruguay, colpevoli di attuare leggi contro la diffusione del tabacco, e potremmo andare anche avanti. Davvero siamo disposti a cedere fino a questo punto la nostra sovranità nazionale e il nostro assetto democratico? Su temi di questo tipo, ci si aspettava una risposta assolutamente positiva da un partito che si dice ‘di sinistra’, da un partito che annovera fra i suoi cardini il rispetto della democrazia e del volere popolare. Il risultato invece è stato l’esatto opposto, l’ordine del giorno è stato rigettato con voto contrario da quegli stessi soggetti che nel loro programma dicono di aver messo la partecipazione diretta del cittadino, l’inclusione ai processi decisionali, la difesa della sovranità popolare!(il TTIP è così inclusivo, che gli unici documenti disponibili al momento sono consultabili solo da deputati e senatori, per un massimo di un ora, all’interno di una stanza blindata dove si accede scortati da carabinieri, i documenti si leggono sotto la supervisione di un addetto e vige il divieto assoluto di copiare o fotografare qualsiasi parte degli stessi, vige anche il divieto assoluto di pubblicarne il contenuto!, sembra un film di 007, ma è assolutamente vero). Il consigliere Martignoni dichiara prima che anche loro stanno lavorando da tempo alla questione e che conoscono l’argomento (la vecchia storia del ‘c’eravamo prima noi’, che viene usata da tutti ad ogni proposta che portiamo in consiglio, ma se c’eravate prima voi, perché non avete già preso una posizione in merito?), salvo poi chiederci di ritirare l’odg per ripresentarlo fra qualche mese perché ‘non sono preparati’, ci chiediamo di quanti anni abbiano bisogno prima di farsi un opinione. In seconda battuta lo stesso Martignoni ci chiede nuovamente di posticipare l’odg per permettergli di sensibilizzare la cittadinanza su questo argomento. Forse perché non ha letto la nostra prima stesura dell’odg del 14/07, dove al punto 2 chiedevamo espressamente di “promuovere, presso i cittadini del nostro territorio e presso tutti gli altri enti locali, azioni di sensibilizzazione e mobilitazione contro il TTIP, in quanto in questo trattato viene leso, tra gli altri, il principio costituzionale della sovranità delle autonomie locali”, su richiesta esplicita della commissione abbiamo eliminato questo punto, in quanto materia a loro detta ‘più specifica dei singoli partiti che delle amministrazioni’, quindi delle due l’una, o vogliono informare i cittadini o non li vogliono informare (o forse vogliono semplicemente trovare un pretesto per salvare la faccia con i propri elettori). L’ultimo intervento poi, ha dell’incredibile, qualcosa che suona più o meno come ‘voteremo contro l’odg, non perché siamo contrari, ma perché non siete disposti a ritirarlo’, insomma, il solito capriccio del bulletto al campetto da calcio, ‘il pallone è mio, e se non vinco io, non gioca nessuno’. Quindi, ricapitolando le posizioni ufficiali del PD Clementino sul TTIP: lo studiamo da molto ma non siamo preparati, rimuovete il punto sull’informare i cittadini ma aspettate che prima informiamo i cittadini voteremo contro l’ordine del giorno, ma non perché siamo contrari Un amico consiglierebbe una visita da uno bravo, noi nel frattempo consigliamo un ritocchino al nome, da ‘PD’ a ‘PDC’, il Partito della Contraddizione, vi stà a pennello.

Black &Decker

Notissimo marchio americano, famoso da oltre un secolo per la produzione di piccoli utensili. I classici strumenti del "fai da te" familiare, un amatoriale dilettantismo dileggiato però dai professionisti del lavoro. Settore diventato talmente importante che negli anni ottanta era stato definito "autopoiesi", ma nel gergo volgare anche i professori anglosassoni, tra una brexit e l'altra, rivolgendosi agli studenti, usano il nome della ditta americana che almeno non ha mai bombardato nessuno. I nostri amministratori da pub lungomarino hanno proposto sulle locandine odierne il pasto sotto l'ombrellone. Una lungimirante idea che farà godere e trasudare di encomi l'ammiraglia informativa della flotta piddina. Il delegato al pensiero di Gnassi ha invece proposto per contrastare la dilagante criminalità sabbiosa di "illuminare" a giorno l'arenile. Così Bolkestein vede meglio i bagnini a bando. Il Black&Decker della sicurezza. Chiunque nel mondo intenda approcciare seriamente questi temi, sempre più delicati e pericolosi, parte da un organico controllo del territorio, non dalle lampadine. Difficile stupirsi di come la città sia allo sbando e sballo. Un ameno parallelismo con l'altra proposta "innovativa" di mettere a confronto sotto l'ombrellone una pizza con l'hamburger. Il "tutto" avulso da qualsiasi organica proposta che riguardi il destino del nostro arenile e del..turismo. Stiamo osservando allegramente che l'esercito dei furbetti si sta spostando sul versante " l'avevo detto" naturalmente riferito al destino prossimo futuro della spiaggia. Aspettiamo ansiosamente un comunicato stampa di Gnassi, dopo averci tranquillizzato che le sue nomine negli enti sono "specchiate". Prima però di battere Ermeti, specialista del salto carpiato nella locale olimpiade, ce ne vuole. Senza doping ha battuto le mani ai grattacieli di Melucci, passando in volo (carpiato) a raccontare che lui è sempre stato d'accordo con la "vision" di Gnassi.

PS Volete fare lo Stabilimento balneare senza i..baristi?

martedì 26 luglio 2016

A 360°

La Direttiva Bolkestein a 360°direzione.. Pizzolante. Quello che ho scritto da (almeno) dieci anni sulla Spiaggia e Dintorni si è sempre puntualmente avverato. Al contrario quello che hanno detto e (purtroppo) promesso gli altri è stato puntualmente sbugiardato. L'elezione di Gnassi in misura eccessiva, ma sempre democratica è l'ultimo frutto del "pactum sceleris" che si è attivato tra il Pd e la Lobby grazie all'onorevole salentino. Il mio "teorico" antagonista nel dibattito dovrebbe essere lui, Pizzolante, riminese per caso ma sempre un politico rispetto agli altri di peso superiore, grazie all'innata furbizia. Non ha mai sbagliato una scelta: politica, personale e perfino geografica. Ha capito che diventare il " referente" di una potente espressione della misera imprenditoria rimasta, lo avrebbe collocato tra i manovratori di Gnassi. Possiede (democraticamente) la maggioranza. Il problema, direi il dramma, dei suoi associati di lista inizia adesso. Pongo una domanda tanto semplice che il giornalista di punta e ombrellone del Carlino potrebbe anche raccoglierla: come faranno i bandi? All'ingrosso o minuto? Non è una battuta. Melucci capisce subito grazie all'aiuto professionale che nel suo blog ha attivato. Con quella inutile delibera, l'ex delegato leggermente trombato da Gnassi, ha "sanato" le palme e (forse) i giochi. Il resto? Le 250 zone ereditate, vendute, rivendute, affittate, permutate con i preziosi 40 chioschi-bar-ristorante e tanti abusi, che fine fanno? I tre giornali accompagnatori, badanti e soprattutto ossequianti il Sindaco possono però tranquillamente uscire tutti i giorni con le notizie che fanno di Rimini la vera capitale: furti, scippi, stupri, morti per strada e in mare. Non si deve parlare, tanto meno scrivere del "terribile" Bolkestein. E' scomparso anche l'abusivismo dalle locandine. Vi ricordate quanti impegni, dichiarazioni, pattuglioni, Zucchi, corse su sabbia, sequestri? Finito, scomparso? Ci è voluto Renzi per fare crollare anche questa redditizia attività. Sono i più perfetti misuratori dell'andamento turistico. Se uno paga a malapena 19 euro al giorno non ha soldi nemmeno per un aquilone, figuriamoci per una borsa Vuitton taroccata benissimo. Sono quasi spariti come i nostri affezionati ma regolari clienti. La scelta del "silenzio" dei peccatori è almeno gradevole. Non onora però la stampa. Avrete capito che sul tema ci sarà una "cascata" di articoli. E' arrivato il tempo del Blog. Abbiamo iniziato per primi ad affrontare l'argomento sicuri che sarebbe diventato il "tema" centrale della nostra e (purtroppo) loro Città. Con la testa sotto la sabbia non si risolvono i problemi. Però non vediamo le teste di..

lunedì 25 luglio 2016

Tetris

Ricordate certamente il videogame "Tetris". L'obiettivo è incastrare delle forme geometriche, evitando di lasciare spazi vuoti tra i moduli proposti. Forse non tutti sanno che l'architettura del gioco è basata su di un cardine del metodo istruttivo Montessori. Nello specifico, lavorare con le forme sviluppa l'educazione sensoriale del bambino che, senza l'aiuto di un educatore, riconosce il suo errore, allenando la sua capacità di risolvere problemi. Se negli scorsi anni l'asilo svizzero insegnava con la stessa didattica, è probabile che il primo cittadino sia stato assente per morbillo. Rimini, la città che governa, è una "T" con la testa lunga 15 km (Torre Pedrera - Miramare) ed una gamba alta e sottile di 10 km (Porto canale - Spadarolo). Questo è un fatto sia geografico che geometrico. Dunque non comprendo la visione di questa amministrazione che la vorrebbe sviluppare come un cerchio perfetto ed isolate propaggini. Senza scomodare Giotto, mi permetto di ricordare che Rimini è una città costiera che si "infrange" contro la costa adriatica e perseverare nel svilupparla per cerchi concentrici è un errore di logica. Il bambino che impara giocando dovrebbe rendersi conto che non siamo Bologna. Se non è la logica che muove la nostra giunta allora possiamo fare altre ipotesi. Potremmo pensare che la città e i cittadini non sono tutti uguali e che ci sono quartieri un po' più riminesi degli altri. San Giuliano che si lamenta per i topi "pesa" un po' di più delle frazioni di Bellariva-Marebello-Rivazzurra-Miramare, allagate da mignotte (sfruttate), spacciatori (violenti) e mondezza (per sua natura fetente). Si potrebbe azzardare che la città si rinnova laddove un "fieristico" palazzinaro deve vendere un'area alla Conad, se no lui ed i suoi compagni del quartierino, affogano in un mare di debiti. Allora sarebbe forse più onesto rendere pubblici i rapporti che il Sindaco intrattiene con le lobby del territorio piuttosto che del partito. Un po' come avviene negli Stati Uniti; così magari potremmo conoscere e giudicare gli accordi di potere che hanno permesso la sua rielezione, con l'appoggio di parte del Centrodestra e di una lista civica nata a Miramare. I cittadini di Rimini Sud potrebbero così conoscere gli "iscarioti" che li hanno venduti tanto al kilo, lasciandoli nello stesso mare di merda. Come prima delle elezioni. 
 Montalbano

P.S. Bella la foto del Sindaco che sul tetto del Galli, caschetto in testa, regge una trave di acciaio con due dita. Vorrei proprio vederlo sollevare alcuni bazooka che, sulle vie delle regine sbucano da equivoche minigonne.

domenica 24 luglio 2016

Fino in fondo

Voglio andare fino in fondo all'affaire Bolkestein. Se fossi un operatore balneare chiederei a miei rappresentanti (?) di categoria le ragioni che li hanno spinti a sostenere tesi, posizioni e personaggi assurdi e soprattutto ...incredibili. Insistendo, vorrei che mi esibissero il famoso Elenco con "tutti" i soggetti coinvolti dalla Direttiva. Questa domanda sarebbe corretta rivolgerla però al Sindaco, magari dopo l'inaugurazione dell'ultima rotonda con i lego. Continuando a parlare (scrivere) come fossi un concessionario, erede di un bene pubblico, potrei azzardare un incontro con Renzi, molto somigliante al cinepanettonaro napoletano. Gli chiederei come ha fatto a regalare le concessioni autostradali e per quale oscura ragione anche i "trivellatori" del mare non sono andati (mai) a bando senza scadenza. Pur non avendo mai acceso un conto a Banca Etruria, potrei continuare, forte ormai della confidenza raggiunta ad affrontare il tema dei servizi. La mancanza di concorrenza rende la "spazzatura" di Hera l'oro emiliano-romagnolo. Non è finita, sono tante le "stronzate" lette e ascoltate in questi anni come il riconoscimento dell'avviamento e...udite, udite degli investimenti. Non c'è nessuno dei tanti corifei del palazzo o delle badanti giornalistiche che osi avventurarsi sul terreno infido (fiscalmente) dell'accertamento di questi presunti risarcimenti? Chi dovrebbe compiere le perizie o gli espropri?Un'idea l'avrei ma non verrebbe accettata. Un espropriato che ha il diretto possesso del bene usufruito da oltre 30 anni, godrà di un riconoscimento (simbolico) di qualche manciata di euro. E' facile poi dimostrare che l'avviamento è tutto (quasi) rappresentato dal valore della concessione. La richiesta che vogliono avanzare di "regali" per (almeno) 70 anni è ridicola e presenta il rovescio della medaglia: il teorico concorrente sarà ancora più invogliato, sapendo che le poche migliaia di euro che dovrà versare come risarcimento, potrà spalmarle sui pronipoti. Al Tavolo ieri invocato si devono cacciare maghi e maghetti. Quelli che hanno inventato una Legge Regionale sbeffeggiata dalla Ue, hanno proposto la vendita delle aree demaniali come ha fatto Totò con il Colosseo, oppure i bandi solo per le aree libere ma inesistenti. Si va dal Sindaco (che ci sarà) chiedendo la "Perimetrazione"della fascia turistica, con gli operatori disponibili ad impegnarsi nella costruzione di un Sistema Spiaggia. Partendo dalle aree in fregio, per concretizzare gli obbiettivi desiderati. Solo un deciso aumento della qualità del nostro turismo porterà un rilancio anche in termini occupazionali. Una simile impostazione grazie alla potenza del nostro ..europarlamentare farà cadere anche una miriade di finanziamenti. Al di la della facile battuta sul fortunato pentastellato, il più inutile della non brillante storia riminese, l'operazione di alta qualità aiuterà anche i nuovi/vecchi concessionari. Qualcuno potrà dire che non si rispettano in toto i requisiti previsti dalla Direttiva e le norme europee. Se lo fanno per le banche fallite è giusto esigerlo per la ex capitale del turismo. L'Europa della Merkel è sotto schiaffo, economico, sociale e terroristico, una delle variabili ormai usuali. I meri aspetti burocratici non possono creare ulteriori diseguaglianze. Della Turchia non parlo, mio figlio ci ha lavorato, ha avuto però la fortuna di uscirne. Dipinto il quadro, frega niente se qualche industriale (?) plaude al Parco Spiaggia perchè interessato a vendere gli inerti. Erano gli stessi che battevano le mani e camions per la terza corsia. Basta che sia del laterizio, va bene anche sul mare. Lo chiamano Parco o..BoaBay, 

L'ateismo

Ho visto punti interrogativi al mio articolo. Io li voglio rispondere e spiegare. Sai sono cresciuto con il mantra che nel XXI secolo l`ateismo sarebbe stata l'unica religione. Io piccolo piccolo con scuole "gesuite" mi chiedevo che sarebbe stato sto ateismo. Poi sono cresciuto, ho studiato, mi sono innamorato della teologia e delle religioni e della storia delle loro istituzioni. La storia mi ha reso "materialista" insieme agli esistenzialisti francesi: Camus e Sartre. Che ci sia una lotta fra le interpretazioni delle scritture sacre è evidente. Succede ciclicamente. Ricordate: penitenziagite? Le eresie dolciniane...per citarne una o i mormoni... Siccome nulla succede per caso e sono diventato cartesiano, aritmetico e forse oltre. L'Islam è in pieno conflitto interpretativo, sciiti, sunniti, wellebbiti. UNA LOTTA GLOBALE. Debbono scorrere dei bei soldi in quelle chiese...non do a loro il nome, perché non adopero il nome di dio invano. Fra tutti se ne salva solo uno. Lo so già ed è il vostro! Spero nessuno tocchi Caino.
Roberto Urbinati

sabato 23 luglio 2016

Un Tavolo

Penso alle prospettive (poche) che rimangono al turismo alla riminese. Si dovrebbe iniziare la discussione attorno all'ipotetico tavolo magari da Nud e Crud diventato il centro dell'accoglienza culinaria piddina. Complimenti, questo lavoro vi riesce bene. Sarebbe il caso di insistere e abbandonare l'altro. La metà del popolo ancora votante però ha sempre ragione e costringe ad insistere fino a sentenza. Il mio appello ad "apparecchiare" il Tavolo più urgente è proprio rivolto alle forze politiche che, stanche degli apprendisti stregoni e di quelli (demaniali) veri, vorranno indicare il Sindaco del Salvataggio. Il mio preferito è vecchio, ho l'impressione che non accetterà avendo altro da fare.. bene. Andremo a finire nelle controfigure magari al femminile del disastro che abbiamo. Devo ammettere che la Città l'ha truccata bene nascondendo dietro a catrame colorato e porfido per le due ditte del reame, le rughe e i difetti. Abbiamo però ballato e bevuto. Si dovrebbe partire come fanno le amministrazioni serie da una pianificazione comprensibile non le delibere dell'ex delegato, leggermente trombato, che non riesce a spiegarle nemmeno a se stesso. Occorre coinvolgere gli operatori interessati, non promettendo a tutti di lasciare la spiaggia com'è. Il Parco del Mare è stata la "promessa" più falsa e invitante. Come potevi mettere (per finta) a bando aree e terreni che sono di pubblico interesse e inalienabili? Avete anche proposto di "vendere" ai bagnini parti dell'arenile che li potesse mettere nelle condizioni di essere i "preferiti" per il resto. Il giornalista di punta (e ombrellone) del Carlino potrebbe, con i dovuti permessi, ricordare anche queste esibizioni velleitarie. Gli operatori del settore vanno coinvolti non presi per la scheda elettorale. Da sempre, in solitaria compagnia, scrivo sulla Spiaggia e...Bolkestein. Ho visto personaggi di caratura politica eccellente come Errani cadere nel tranello del populismo sabbioso. Altri come Melucci dopo una partenza falsa ricredersi e subire gli improperi della lobby. In questi dieci anni governo, regioni e comuni hanno indetto la gara al fallimento propositivo. Siamo tornati al punto di partenza: 2006 quello della Direttiva. Con l'aggravante che le concessioni sono scadute dal 2015 e prorogate (illegittimamente?) fino al 2020. Come la mettiamo? Ho criticato gli approcci miopi e prepotenti del tipo la "spiaggia" è nostra, sconfinati in una ridicola "tipicità", come se per fare il bagnino ci volesse un master da nipoti fortunate. Devo ricordare le "sei" varianti all'originale Piano Spiaggia, quello del 2006? Tutte indicate e perfino scritte dalla categoria più protetta d'italia dopo i forestali. L'impostazione originale di allora era ragionare con il concetto dello "Stabilimento", invece delle singole concessioni a bagnini, baristi e mosconai. Non amo gli slogan. Stabilimento balneare significa il rinnovamento della nostra offerta turistica, attivando servizi veri non caricaturali. L'insegna pubblicitaria e giornalistica che informa del servizio è più grande dello spazio dedicato. Il prodotto viene venduto assieme al ricettivo. I nostri alberghi semichiusi sono privi di spazi e aree che l'arenile in sinergia, può e deve offrire. A cosa serve avere la spiaggia più grande al mondo, se gli alberghi sono spariti o aperti a 19 euro? Nei bandi dovrete spingere per offerte legate al benessere: sportivo, culturale, culinario, animalista, legato al sistema alberghiero. Una autentica rivoluzione rispetto alle tradizionali vacanze con la campanella del pranzo e cena che suona alle ore canoniche. Una offerta diversificata come è sempre stata la nostra, ma moderna. Il mercato balneare alla riminese ha sempre scelto di rubarsi il "cliente" che aveva già scelto (du vot chi vaga) Rimini. Ho voluto rappresentare seppure brevemente la distanza tra una proposta vincente e il medioevo alla Mussoni. La Bolkestein è una spinta per il rinnovamento, non la scusa per una lista da maggioranza certa. Adesso dove li mettete i "pizzolantini", a prendere l'ombra per il loro governo?

Ricordate la Cecenia

Caro Lugaresi scrivo, come mio solito a caldo. Sono fatto così. Se sbaglio mi corrigerete anche se non sono secondo, né papa. Tempo fa criticai Putin per come risolse il casus belli Cecenia. Debbo forse chiedere scusa col segno del poi! Sti delinquenti che si nascondono dietro a un dio, di cui non faccio il nome, non lo merita, si dilettano a togliere vite. Assassini di bambini, di donne, di vecchi. Vedi caro vecchio Compagno di poche battaglie. Io considero la mia religione la Costituzione e le leggi che di nessun dio, per fortuna, parlano. Io sono stanco e lo sono anche di chi chiede a me di spiegare perché, di presunta sinistra, chiami questi signori assassini. E cosa sono? Mio figlio ha 7 anni e crede in un mondo migliore. Spero cresca senza un dio a cui dovere tributare qualcosa...mi fate molta tenerezza, ma se avessi potere non avrei nessuna pietà di voi. Ciarlatani!
Roberto Urbinati

Moreno e gli altri...

E' una cosa molto bella fra le tante schifezze che sopporta la Riviera durante l'estate alla voce "iniziative" questa cosa della Notte del Liscio che si terrà domani da Comacchio a Cattolica per celebrare le nostre Radici musicali folk. Ci sarà anche un personaggio di grande talento e di fama mondiale, Bergovic, a sottolineare i rapporti che questa terra ha sempre intrattenuto, e parliamo di secoli e millenni, con l'altra sponda dell'Adriatico, lui è infatti serbo, un musicista come si sa noto in tutto il mondo. Io per ragioni anagrafiche non amo particolarmente il lissio perchè sono giovane, amo i giovani, frequento i giovani, porto i blue jeans, le scarpe da tennis, i capelli lunghi e confesso di fumare anche qualche spinello, quindi 100% Giovane sono lontano anni luce dalla Mazurka e via dicendo. L'unica "perversione" diciamo così o deroga al rock, musica di noi giovani, che mi concedo è ascoltare e vedere live Moreno "il biondo" ex della gloriosa band Raoul Casadei, alla cui performance musicale non so resistere. E tuttavia trovo molto positivi sia questa iniziativa che lo celebra, sia il fenomeno folk. Anni fa si innescò una polemica circa il fatto che la musica folk italiana come le nostre orchestre fosse ignorata dalla critica musicale ufficiale nazionale. Chi non lo sa deve sapere che tutta la cintura di comuni e borghi specie nella bassa Romagna, sono battute per tutta l'estate da piccole band che hanno forse non tanto seguito ma tanto gradimento. Dalla sagra della lumaca di Savignano (non sul Rubicone) a quella del baccalà di Fiumicino (non Roma), ma soprattutto nel triangolo d'oro del lisssio - Bellaria-Gatteo Mare - San Mauro Pascoli, i luoghi di Secondo Casadei, decine di nomi e gruppi non sconosciuti ma sconosciutissimi al grande pubblico, mandano in delirio giovani e non, mentre in riviera specie dalle nostre parti il fenomeno è diciamo così "senile", con rispetto parlando. Ora con la iniezione di Goran Bergovic si dà ulteriore dignità al genere - ricordiamo che ha fatto anche una versione di bella ciao quindi qui, teoricamente, dovrebbe essere a casa, teoricamente. Dunque finalmente una gran bella iniziativa che sta due spanne sopra alla vacuità di idee della Notte Rosa. Orgoglio Romagnolo infine: la Tigelleria in stazione ffss ha chiuso, gli amici bolognesi sono sono andati con le pive nel sacco. Dico ma vuoi venire a vendere nella nostra stazione un alimento tipicamente bolognese o in stazione deve starci una piadineria, e scusate il campanilismo!
Zobeta

venerdì 22 luglio 2016

In Via Gadames

In via Gadames a Rimini c’era una casa sfitta del Valloni. …… In via Gadames a Rimini c’era una casa sfitta del Valloni che ospitava sbandati. …… Gli sbandati son stati cacciati dalla polizia. ……. La casa sfitta del Valloni in via Gadames a Rimini era stata messa in vendita. ……. La casa sfitta in via Gadames a Rimini nessuno la comprava. …….. Questo era ed è il consiglio di amministrazione http://www.istitutovalloni.it/166/13/Consiglio_di_Amministrazione.html ……………….. A Rimini, in via Gadames c’è ora una casa del Valloni che ospita (gratuitamente?) profughi. ………….. I candidati di questa lista “civica” http://www.newsrimini.it/2016/04/si-presenta-rimini-attiva-andrea-canevaro-sostegno-gnassi/ ………….. Ho messo questi dati solo in ordine cronologico e non li commento; lascio a voi ogni più libera considerazione.
Vittoria Vacca

Dovrete passare sul mio corpo

“DOVRETE PASSARE SUL MIO CORPO” così hanno esordito in tanti candidati sindaci, presentatisi come “nuovo che avanza”, per infinocchiare, turlupinandone la buona fede, quel 40% che ancora va a votare. Così è successo in Emilia dove l’inceneritore che doveva stopparsi, oggi va a gonfie vele. Così è successo qui vicino, dove hanno vinto all’urlo “fermeremo il TRC, ed usciremo da HERA”, ma dopo anni la mondezza ancora la raccoglie il solito spazzino con la solita divisa ed il TRC è tutto tranne che fermo, al massimo si parla di deviazioni. Vedremo tra 5 anni che avrà fatto la Raggi. Per il momento pare che solo il sindaco dei protetti da San Sebastiano, abbia fatto qualcosa di buono, ma solo dopo essersi liberata delle zavorre e dei trafficoni, locali ed importati. Vero è che, per forza di gravità, l’acqua piovana viene “d’in giù”, ed è un bel pensiero in meno; e solo i richiedenti asilo, vanno “d’in su”.
Vittoria Vacca

CS Alfonso Scala

San Clemente 22 luglio 2016
Comunicato stampa San Clemente.
 Un’amministrazione che antepone loculi cimiteriali, non urgenti né necessari, ai problemi reali e concreti dei cittadini. È questo il giudizio del consigliere comunale di minoranza, Alfonso Scala, relativo alla proposta di ampliamento di uno dei tre cimiteri di Sant’Andrea in Casale, in discussione nel prossimo consiglio comunale. Nonostante l'attuale disponibilità complessiva delle nicchie in questione sia più che sufficiente a soddisfare le esigenze del prossimo futuro, prosegue Scala, quest’amministrazione ha scelto di finanziare, tramite l’ennesimo mutuo, lavori per un importo pari a 230.000 euro, oltre ai costi dei terreni da espropriare. Chissà, conclude Scala, qualora i cittadini avessero avuto la possibilità di scegliere, se, di fronte alle criticità connesse agli altri servizi, avrebbero considerato quest' ampliamento la vera priorità del nostro comune.
Alfonso Scala

giovedì 21 luglio 2016

Immigrati e Coperte parte seconda

Gli immigrati sono esseri umani, ma in Italia, perché è questa la situazione che conosco, sono anche una coperta che tiene molto caldo, quando fuori fa molto freddo. Così nel freddo dei sentimenti, nel gelo d’animo, per chi vuole sentirsi solo parlare alla pancia, dimenticando il nostro passato nel dopoguerra, gli immigrati sono “sporchi negri”. L’idea di dar contro questi insensibili, unisce i poveri d’altre idee, semmai cresciuti nella bambagia che ora ripugnano. Dar contro a questi unisce gli estremisti dei primi, e ciò crea ulteriori estremismi opposti. Peccato che sia però una coperta corta per coloro che la stiracchiano o l’ammucchiano a seconda dell’aria che tira. Così per lo “stesso pulpito”, gli immigrati sono in ordine temporale: zecche da spedire a casa loro, persone da aiutare a casa loro, persone da accogliere se è possibile lucrarci sopra, persone bisognose da trattare come i bisognosi italiani. A quando la prossima versione ? E come sarà ? Ma questi soggetti, la mattina, quando si guardano allo specchio, come fanno a resistere allo schifo che evocano ? Per fortuna che i sindaci non ascoltano tutti gli ipocriti che dispensano loro consigli dai mass media, e per fortuna che i riminesi non dimenticano i voltagabbana, anche se lesti a cambiar veste perché, senza principi e senza morale, rispondono solamente all’aria che tira. --------------- Mesi fa scrivevo le cose di cui sopra. Oggi, forse per cessazione del lucro personale, la versione è “mandiamoli a casa”.
Vittoria Vacca

Profughi come operai..comunali

Pensate voi come sta inguaiata questa città, come tutta la Nazione ma noi peggio degli altri. Adesso si sono inventati di ripulire il giardino di Palazzo Lettimi, edificio fatiscente ricevuto in eredità dal Comune sito nel centro storico. Ebbene questo giardino era già stato sistemato qualche anno fa e recava una enfatica scritta all'ingresso "Aperto dall'alba al tramonto", in quanto più poetica di "aperto dalle - alle" come fanno tutti ma questa è Rimini. Ebbene datosi che detto giardino, che non stiamo parlando della Tuilieries ma di pochi metri quadri, è nuovamente messo come il porco ed essendo del Comune si suppone fosse a cura del Comune la sua pulizia ma evidentemente sono "fannulloni" direbbe il mio amico Brunetta, ma sapete cosa non sono stati capaci di inventarsi (oltre 2000 dipendenti comunali più Anthea, più Hera, più questi reparti dei Civivo che pare facciano tutto loro quello che spetterebbe ai soggetti citati)? Ebbene dicono la città si "riappropria" dei suoi spazi, siamo andati ancora bene perchè ci voleva niente che ci scappasse un ri-appropria, che come capirete è diverso da "riappropria" Chiedo: da chi si riappropria, erano in istato di abbandono causa fannulloneria o forse qualcuno li occupava, non risulta! e per riprendersi questo spazio utilizza 15 profughi, che diciamolo pure neppure loro li può veder nessuno tranne chi ci guadagna sopra in quanto si sostiene che cazzeggino tutto il giorno. Segnatamente, riporto "passim" se ne occupano : "uomini e donne che hanno trovato un porto sicuro a Rimini grazie al programma Mare Nostrum della Caritas. I profughi opereranno insieme al nuovo Ci.vi.vo di quartiere. L’iniziativa rientra nel progetto dell’associazione ‘Le città visibili’, che ha vinto un bando regionale sul recupero dei luoghi storici in abbandono nelle città, e che ha come punto centrale l’omonimo festival. A partire da domani al via alla quarta edizione della manifestazione con spettacoli teatrali, concerti e aperitivi etnici, organizzati con l’associazione ‘Vite in transito’". Quindi tutto 'sto casino di gente, di soggetti, istituzioni, onlus, progetti per dare una ripulita a un giardinetto. Per la serie: tutto tranne fare quello per cui sono pagato. Per la serie complicare dove sarebbe facile perchè se mi metto io con 2 bocia che ho un po' di pratica di giardinaggio in un pomeriggio lo ripulisco questi sembra debbano disboscare la Foresta Nera per quanti soggetti hanno mobilitato e chissà i soldi! 
 Amelio Vergoni detto "Peppe" e i mitttici del Bar Cacciatori

Frederik tam' fè sciupè da rid seconda parte

Solo ieri scrivevo circa il vero problema che rappresentava la direttiva Bolkestein, che oggi in involontario sostegno mi giunge l’articolo del signor Spadazzi sul “resto del carlino” (pag. 7, “spiagge raffreddate dall’Europa, zero offerte per gli stabilimenti), scrive di prezzi crollati, portando ad esempio zone che non si riescono a vendere neppure a 400/450.000 euro. Riuscite capire? 95 ombrelloni, 350 lettini e 31 cabine sarebbero un affarone, così almeno commenta il titolare dell’agenzia immobiliare dove “giacciono” invendute alcune di queste zone da bagnino. ------------ Facciamo un po’ di conti. Guardando http://www.mondobalneare.com/annunci/vendo-attrezzature-balneari-usate troviamo che un ombrellone usato costa € 23 ; arrotondiamo tale costo 30 euro considerando il basamento di cemento in cui va incastrato. 95 x 30 = 2850 euro -------- Un lettino usato è venduto anche a € 45 , ma anche in questo caso arrotondiamo in eccesso diciamo pure che costi € 60 350 x 60 = 21000 euro ------ Abbiamo poi le 31 cabine. Siccome non stiamo parlando di strutture nuove, ma spesso vecchie se non vecchissime, possiamo ritenere congruo un prezzo di € 500 l’una ? 500 x 31 = 15500 euro Ma visto che abbiamo sempre arrotondato e che non abbiamo considerato il cabinotto del bagnino, arrotondiamo anche questa volta per eccesso, e consideriamo pure 20000 euro. ------ Facciamo una somma 20.000 + 15.500 + 2850 = 38350 euro. Arrotondiamo pure visto che ci saranno sicuramente due giochi per bambini e consideriamo una spesa per l’attrezzatura peri a 40000 euro. ------------- Torniamo alle cifre pubblicate nell’articolo del giornalista Spadazzi. 400/450mila euro Cazzo ! A fronte di € 40.000 di materiale ne vengono chiesti 10 o 11 volte tanto, E viene considerato un prezzo stracciato, un vero affare. ------- DOMANDE 1) Ma a quanto erano vendute queste zone da bagnino fino a qualche anno fa ? 2) In quanti anni è ammortizzabile tale costo ? Faccio due conti brutali. Se il bagnino fa una dichiarazione dei redditi con incassi da € 8000 l’anno, siccome con le otto mila deve vivere tutto l’anno, lui la famiglia, significa che 450000 : 8000 = 56,25 per 56 anni e mezzo, questo poveretto, questo “clochard del turismo” non mangerà, non si vestirà, insomma non potrà far nulla né lui nella sua famiglia, perché tutto ciò che dichiarerà mi servirà per pagare la suddetta zona mare, ovviamente senza calcolare gli interessi. ----- Senza che nessuno voglia offendere l’intelligenza altrui, vorrei che qualche imprenditore, non bagnino, qualche finanziere (fiamme gialle), qualche commercialista, qualche tributarista, qualche meccanico, qualche fornaio, qualche giudice tributario, qualche industriale mi spiegasse quali rapporti tra somma investita, guadagno annuo, ammortamento devono intercorrere per non considerare l’investimento un fallimento od una presa per il culo per i cittadini onesti. ----- Che non si riesca a capire che stiamo parlando di DEMANIO e non di proprietà privata, e che il cambio di proprietà di una zona al mare (bagno/bagnino) DEBBA passare attraverso un ente pubblico preposto (Comune, capitaneria di porto, Demanio marittimo), penso sia giustificabile solo con stupidità, corruzione o collusione. ---- Frederik Bolkestein detto "Frits", tu hai tempo da perdere ? No? Allora fatti un viaggio qui a Rimini e fatti raccontare come decenni fa, certi “imprenditori” del turismo locale leccavano i potenti, con lunghe permanenze romane nei giusti uffici, o rapporti avevano proprio con chi era addetto a controllare che il malaffare non avesse il sopravvento. ---- Frederik Bolkestein detto "Frits", posso darti un suggerimento ? A quel bagnino per quei 95 ombrelloni, 350 lettini e 31 cabine dagli € 50.000 a cui aggiungere il guadagno dichiarato moltiplicato per cinque (8000 x 5) ossia altri € 40.000, insomma dagli € 90.000 e quella zona manda all’asta. Dimezza le zone da dare in concessione e lascia più spiaggia libera. Ad ogni concessione da bagnino, dai la possibilità di costruire un bar/ristorantino (questo è un altro capitolo fiscalmente, erarialmente ingiustificabile), e vogliamo scommettere che quella zona così costituita l’affittiamo in un baleno per € 100.000 l’anno, per 10 anni ? INSOMMA RIMINESI, FACCIAMO BASTA DI FARCI PRENDERE PER IL CULO ?
Vittoria Vacca

Industriale di Dio

Scusate, non mi lego a questa schiera, morró pecora nera: non amo parlar male dei defunti peró non mi sento di unirmi al coro dei " Santo Subito!" per la dolorosa scomparsa dell'"Industriale di dio" Tadei (nel fare le condoglianze sperando di non urtarla con questa mia alla famiglia) che affermava il suo socio di maggioranza fosse stato il Padreterno: il socio di maggioranza della Teddy era lui, anche io posso raccontare che mio cugino è gesucristo! Ció detto tutti sanno che faceva beneficenza, era fervente cattolico, aiutato gente etc. Ma se io entro in uno dei suoi negozi trovo le stesse commesse che sgambettano ridotte a un filo come in tutti gli altri esercizi assimilabili perchè questa è la situazione del lavoro oggi. Di più: i suoi capi d'abbigliamento provengono dagli stessi identici paesi low cost accusati di non rispettare i diritti sindacali e taluni persino di lavoro minorile esattamente come negli altri esercizi. Un mio conoscente anni fa lavorò nella sua sede Gros: sue parole: esattamente come lavorare da qualsiasi altra parte. Non lo conoscevo, non so dire, meglio chi fa beneficenza di chi evade le tasse certamente ma in tutta onesta, riposi in grazia di dio, tutta questa santità NON si vede, se c'è era molto abile a celarla perchè il suo business lo ha fatto come gli altri, nessuno sconto, ha avuto l'onore del funerale in Cattedrale quando un giovane stesso giorno 1/5 suoi anni è stato salutato in chiesa parrocchiale, quindi mi spiace ma ci vedo ingiustizia ed enfasi ai miei occhi su aspetti che non emergono come detto sopra. 
 s.amati.

mercoledì 20 luglio 2016

L'Elenco

E' mai stato fatto un Elenco di quanti siano "soggetti" alla Direttiva Bolkestein? Fino a qualche giorno fa i pochi che si sono interessati (male) della vicenda, nel migliore dei casi pensavano riguardasse solo il Demanio Marittimo. Come dire colpisce solo bagnini e chioschisti. Sembrava fosse un atto mirato. La Corte Europea, quando la causa riguarda l'Italia, ha sempre la sentenza con le sanzioni pronte. In questo caso ha iniziato il procedimento per una concessione ,..lacustre o meglio lacuale. Per le liste e i giornalisti d'accompagno balneare che fanno finta di non capire, potrei aggiungere che fra le tante forme di demanio presenti (forestale, idrico, ecc) tutto il casino viene alimentato solo per quello sabbioso? I beni demaniali sono "pubblici" e si dividono amministrativamente tra necessari e accidentali. Vanno poi aggiunti quelli inalienabili o alienabili attribuiti a ministeri, enti territoriali. Per sparare, con un esempio pratico, al bersaglio grosso, siamo sicuri che Renzi poteva fare un diretto accordo con le società per il rinnovo delle rispettive concessioni autostradali che rappresentano una parte dei beni e infrastrutture pubbliche, senza toccare il "mare" dei servizi? Nel solo Trasporto Pubblico ad ogni linea corrisponde una concessione. Per rimanere nel locale che per il Carlino è rappresentato da quello che arriva dalle finestre prospicienti, qualcuno potrebbe ricordare il caso della Tram Servizi che si era inventata una linea già concessa ad altri. Altrettanto importante il ciclo delle acque ( fonti, distribuzione e depurazione) o quello dei rifiuti (raccolta e smaltimento). Parimenti importanti gli altri servizi: reti del gas, telefoniche ecc. Installate quasi sempre su aree pubbliche o strade, aeree o sottotraccia che siano, devono essere disciplinate da una concessione. Non può essere senza scadenza o..tramandabile. Vale anche per le Trivelle, giusto per risvegliare Affronte dal sonno, allettato da una prebenda mostruosa. Un Elenco che dovrà, a mio giudizio, completarsi esaminando anche i provvedimenti in essere che riguardano le autorizzazioni a numero chiuso. Si escludono altri che vorrebbero esercitare lo stesso lavoro: ambulante a postazione fissa, ma anche una..modesta vongolara. Con l'Elenco (che non c'è) anche il paria della spiaggia chiamato mosconaio, può affermare che le prossime azioni siano uguali per tutti. Questa è la verità che raccontiamo (solitari) da oltre dieci anni. Se avessimo Tre Eletti a 5 Stelle, non "selfisti" neppure intelligenti, la forza politica di Grillo sarebbe salita sul carro dei cittadini, facendo una battaglia di civiltà e giustizia. Non ci sono nemici da sconfiggere ma una concreta speranza di cambiare il volto del nostro turismo. Basta con le strumentalizzazioni di comodo e bugie elettorali. Le ultime notizie lette sull'ammiraglia fanno sorridere. Hanno perso in volute chiacchiere e piani spiaggia dettati dai concessionari, dodici anni. Sono al punto di partenza? No. Le concessioni sono scadute da oltre un anno. Chi lo dice a Gnassi? Per rimanere nell'argomento i "Pizzolanti" hanno fatto il "governo ombra".

Numeri Acquatici

Proviamo un po’ a dare qualche numero 300 (numero di persone ospitabili di ogni ora) 10 euro (costo per un’ora di divertimento) 300 x 10 = 3000 ------- 3000 sono gli euro che può fruttare ogni ora questa attrazione sull’acqua ------- Due ore e mezza la mattina e un'ora mezza di pomeriggio ossia cinque ore al giorno di lavoro pieno. ------- 5 x 3000 = 15000 (quindicimila) euro al giorno ------- per 55 giorni lavorativi in una estate (su 90 disponibili) ------- 15000 x 55 = 825000 (ottocentoventicinquemila) euro ogni estate ------- Ora togliamo pure le spese per il personale impiegato ad emettere biglietti, a controllare il tempo di permanenza sulla attrazione, e a quello deputato a garantire la sicurezza degli ospiti; ipotizziamo 15 persone a € 2500 mensili lordi x 3 mesi (e non i 55 di lavoro della struttura) fanno 112500. Togliamo pure il costo di acquisto della struttura, immaginando di ammortizzarla in quattro anni. Arrotondiamo la possibile somma per eccesso 250/ 300.000 euro. Insomma diciamo che da quegli 825.000 né rimangano 500.000. Mi chiedo allora se sia molto fantasioso attendersi da questo “parco giochi marino”, un contributo in tasse di almeno € 250.000. A mio modesto avviso se così non sarà, saremo di fronte ad un nuovo, ennesimo sfruttamento del demanio, a vantaggio di pochi, ma sempre soliti noti, e a nulla varrà per redimerli, presentarsi con la faccia buona e pacioccona di “preti mancati”. Ufficio delle entrate e guardia di finanza, vigilate, vigilate su questi “clochard del turismo”. 
PS Giusto per un pourparler con l’avvocato/ex assessore, ma un se un gioco a castello presso un bagnino od una palma ornamentale sono da smontare in base al regolamento paesaggistico (almeno nella sua legislatura), perché come la siepe leopardiana, limitavano la vista dell’orizzonte marino, come può essere accettabile sta roba ?
Vittoria Vacca

martedì 19 luglio 2016

Frederick Bolkestein detto " Frits"

Frederik Bolkestein detto "Frits" è il brillante economista, ex commissario europeo per il mercato interno, la tassazione e l’Unione doganale, dal quale prende il nome la famosa direttiva che il sangue fa tanto gelare ai bagnini che vivono sulla soglia della povertà. In poche parole cosa dice questa direttiva? Afferma il sacrosanto principio che una famiglia non si può arricchire in eterno tramandandosi un bene rappresentato dal demanio. Ma cosa è il demanio? Il demanio è l'insieme dei beni che appartengono allo Stato, e siccome lo Stato siamo noi, stiamo parlando dei beni che appartengono a tutti noi. Orbene è successo che settant’anni fa, molti contadini provenienti dalla campagna a ovest di Rimini, dopo che il Duce si fece immortalare mentre sguazzava nel Mar Adriatico, iniziarono a sfruttare la spiaggia; sfruttare e far fruttare. Da quel giorno fino all’inizio del nuovo millennio, Rimini divenne ciò che tutti sappiamo, la “capitale delle vacanze” perché nell’immaginario collettivo rispondeva in modo affascinante e positivo alle esigenze di tutti. Sulla costa Smeralda andavano i ricchi, o meglio molto ricchi; i ricchi a Riccione, tutti gli altri venivano qui. Poi purtroppo iniziò la crisi economica e con essa comparvero anche i voli low cost che consentirono alle masse di spostarsi facilmente ed altrettanto economicamente, in posti forse meno attrezzati, ma certamente più belli. Con qualche lacuna questa è una breve storia della Rimini turistica sulla sabbia. Però tra i vari fili conduttori individuabili in questa storia, ve n’è uno che più di tutti ha fatto sempre “incazzare” i riminesi “non bagnini” e “non albergatori” (ma qui mi occuperò dei primi) , e non solo per invidia, ma per un reale bisogno di giustizia sempre violentata, ossia un introito fiscale composto di tasse di concessione e di tasse sugli incassi, più consono ad un frequentatore dalla mensa della Caritas, che di famiglie abituate ad acquistare annualmente appartamenti in loco od in altre splendide località, o perfino alberghi; famiglie che non facevano mistero di trascorrere splendide vacanze in posti esotici, nei qui freddi mesi invernali, ovviamente per riposarsi delle abnormi fatiche durante i cinque mesi di lavoro. Dico eresie? Può essere, ma sarebbe sufficiente che l’ufficio delle entrate o la Guardia di Finanza andasse a vedere i reali possedimenti ed i reali stili di vita di questi poveretti, loro e dei loro stretti parenti (coniugi, figli, genitori, fratelli e sorelle). Residence, “alcuni” alberghi, svariati appartamenti, alberghi anche al di fuori della Emilia Romagna, questo e ciò che si sono permessi di comprare negli anni, molti di questi “clochard del turismo”, perché con i redditi dichiarati, questo e ciò che apparivano ed appaiono. Ma ripeto, dico eresie? Chi voleva comprare un bagnino doveva sborsare al vecchio proprietario (non allo Stato, ma al proprietario) somme che spesso passavano il vecchio miliardo, miliardo e mezzo di lire. A fronte di tali investimenti, ovviamente quasi tutti in nero e con pagamenti in vicini Stati esteri, periodicamente sulla stampa comparivano le pubblicazioni delle dichiarazioni dei redditi di questi “clochard del turismo”; UN PIANTO ! Poveri bagnini con incassi tali da collocarli ben al di sotto delle buste paga di un operaio o di un maestro di scuola elementare o di un finanziere. Forse per questo, giustamente, poi in inverno, nei periodi al di fuori delle vacanze di cui sopra, erano costretti a svolgere lavoretti da falegname, da idraulico, da elettricista, da carrozziere, ovviamente sempre IN NERO ! Ed abilissimi sono sempre stati a spacciarti questo stato di fatto, come un favore che veniva fatto alla popolazione locale che vedeva impegnati nel classico lavoretto estivo da “bocia”, ragazzetti durante le vacanze scolastiche estive, ed il loro papà e mamme, questi si davvero disperati per cui in cerca di un lavoretto che li aiutasse ad arrivare alla fine del mese. Tutte cose che i riminesi con i capelli bianchi conoscono perfettamente. Nella patria dell’evasione, arriva tra capo e collo "Frits". "Frits" ! Ma dai, fai il serio ! Come possono partecipare ad un’asta che ovviamente comporta una spesa di qualche centinaia di migliaia di euro, personaggi che hanno dichiarazioni dei redditi da 5000, 8000, 10.000 euro annui (non mensili) nei casi più fortunati? Cacchio ! Mica sono operai che, senza mangiare e senza vestirsi, con la loro attuale busta paga possono giustificare un ammortamento in 10 anni dell’investimento se questo fosse da € 100.000. Con € 5000 di dichiarazione annua, secondo te, mr. Bolkestein, come può un bagnino partecipare ad un’asta di una zona al mare se questa dovesse, che ne so, costare 500.000 euro? 500.000 diviso 5000 fanno 100 anni per ammortizzare il costo vivo dell’operazione, senza ovviamente mangiare, bere, vestirsi, fare benzina, comprare un’auto, andare in vacanza, andare in pizzeria, andare al cinema. Ecco la pugnetta ! Altro che garantire la romagnolità ! E’ che se andassero all’asta le zone al mare, molti degli attuali assegnatari di concessione, non potrebbero giustificare la partecipazione alla suddetta asta. Oddio ! Però potremmo vedere società formate da 2 o 3 commesse, qualche operaio, un’infermiera, un benzinaio, partecipare e vincere perché in grado di sostenere lo sforzo economico necessario. Una curiosità, che l’ormai solo avvocato, si sia giocato il posto da assessore anche perché non genuflesso alla categoria di cui sopra? 
 PS se qualche operatore balneare si sentisse offeso, pubblichi la propria dichiarazione dei redditi degli ultimi trenta anni e dichiari la cifra pagata al precedente proprietario della zona mare. Se la prima sarà almeno pari a quella di tre operai della FIAT e se la seconda cifra sarà almeno di 800cento milioni di lire o 370mila euro, a questi chiederò scusa. Per tutti gli altri mi auguro che "Frits" Bolkestein porti finalmente quella giustizia fiscale che lo Stato italiano non ha saputo garantire per decenni. Potrei anche chiedere scusa a chi dimostrasse che l’attuale conduttore di zona demaniale, anzi DEMANIALE , non è lo stesso di settant’anni fa, o che lo stesso non l’abbia passata in eredità a figli, nuore, nipoti, fratelli, perché una zona da bagnino al mare non è una fabbrica, non è l’SCM, non è la Fiat, non è un’officina, non è un negozio di alimentari che possono essere ereditati, è DEMANIO, cazzo è DEMANIO ! Ossia è anche mio e tuo che leggi, e non può arricchire solo una lobby.
Vittoria Vacca

Un Calcio a Rimini

Come diceva il mio amico (ex) imprenditore, se a Rimini le chiacchiere fossero quotate, dopo l'inevitabile fusione, sarebbe una grande Dubai. La conferma è arrivata attraverso la pur modesta espressione rimasta del calcio professionistico. Per quello amatoriale è bastato Brasini. Mi sembra giusto che fra quattro anni prenda la poltrona (usatissima) di Cagnoni, se vi sarà ancora..la poltrona. E' stata una sorpresa per il Corriere del Pd? La tenerezza che mostrano nel loro infaticabile appoggio è degna almeno di un premio natalizio, quello che si da a tutti. Il Carlino cerca al solito di non sporcare il vestito del dirimpettaio. Si sono meravigliati, addolorati, quasi offesi che in tutta la città, provincia e intero paese non vi sia nessuno che (per strane ragioni) voglia fare finta di investire nella Ruota calcistica. Il ragionamento all'incontrario sarebbe più eloquente: per quale motivo vi dovrebbe essere ancora qualcuno disposto a farlo? Per tenere accesa la fiammella del pallone rotolante dovrebbe avere un ritorno anche minimo in termini aziendali. Chi lo ha fatto per quello sport o per altri simili si è bruciato mani, conti e immobili. Nonostante allora il mattone tirasse e le promesse (con i comparti) volassero. Un bagno di verità sarebbe necessario. Si potrebbe iniziare cessando le tante, troppe dicerie sui presunti(?) pericoli ad immergersi nel gange riminese. Proseguendo e mettendo a tacere i troppi esperti del nulla o plaudenti tutte le "fusioni". Sono i professionisti della farsa. Se non li imiti sei un disfattista, secondo il meteo ricorrente. Quale sarebbe il settore in cui a Rimini converrebbe investire, non avendo un pullman di giovani donne magari dell'est? Anche quello è un mercato saturo e pericoloso. Provate a chiedere a chi ha ancora un albergo se lo rifarebbe ancora. Certo chi lo ha avuto in eredità e magari senza alcun debito può ancora pavoneggiarsi. Sono poche decine. In ogni attività l'offerta supera largamente la scarsa domanda. Non parliamo poi del mattone, morto e sepolto nei caveau bancari. Ci vorranno decenni per smaltire il laterizio accumulato come sofferenze. Lo stesso sistema del credito è a..debito. Gli investitori esteri nel mondo sono considerati delle auspicabili risorse. A Rimini temuti perchè possono anche partecipare ai prossimi (obbligatori) Bandi diligentemente preparati dall'assessore leggermente parente di Melucci. Con un quadro così fosco ormai il settore sportivo che si alimentava con le sponsorizzazioni o la benefica attività volontaria di qualche genitore è scomparso. Il Sindaco Gnassi è stato il più bravo venditore di speranzoso fumo. Ha avuto e possiede ancora un'armata informativa oliata, allenata a spacciare le cose più normali come atti di eccezionale portata amministrativa e politica. Nessuno lo contesta, ha una visione incoraggiante e testarda: ci ha promesso per quattro volte un Lungomare scambiato per un Parco. Però l'Europa poteva essere più comprensiva, con una brutalità perfino eccessiva ha ricordato al neonato civismo demaniale che stavano parlando di cose non loro, ma di un "bene" pubblico e come tale doveva essere messo a bando per i migliori offerenti. Non si fa così, si era preparato come al solito molto bene. 

PS Gnassi è però solo l'effetto non certo la causa

lunedì 18 luglio 2016

Uomini e Topi

Gli abitanti del Borgo San Giuliano "diramano", come si dice, un comunicato stampa (ripreso da molte agenzie anche nazionali) che sembra farina del sacco del loro leader carismatico E. Grassi, ex parlamentare, letteraturogolo, ex docente, dialettologo e sociologo che ivi abita come tanti che hanno acquistato e ristrutturato le casupole dei miserabili che le costruirono con le proprie mani fra le due guerre, facendone luogo da buen retiro per vecchie glorie della politica, sinistroidi radicali etc. Essi si lamentano per la presenza di topi e accusano Anthea di inefficienza ed il Comune di organizzare reiteratamente ivi eventi per "avvinazzati", opponendosi dunque all'altra metà del Borgo, quella dei "viveur" che dà su via Tiberio. Orbene topi nel suddetto borgo son sempre stati, lo so perchè vi ho abitato proprio al confine mare, come accade poi ovunque vi sia un fiume od un canale, topi ed anche bisce in passato, mia memoria. La stessa Raggi a Roma è alle prese con medesimo problema che senza verificare possiamo azzardare sia nazionale. Orbene da esperto in derattizzazioni quale in effetti sono, posso dare un taglio tecnico al commento. Prima causa: non esistono più gatti randagi nè colonie di randagi nè "gattare"; randagi che contenevano la proliferazione di topi. Il borgo è in un punto particolarmente sfigato sotto questo profilo perchè trovasi in prossimità di tre ambienti amati dai topi: siti archeologici, parchi, fiumi. Inoltre, Hera è molto tempestiva nel ritirare la differenziata (che le rende) ma la indifferenziata resta anche una settimana fra un ritiro e l'altro: il topo, animale di cui per lavoro conosco molto bene la psicologia, il comportamento, i desideri e le ambizioni, i vizi e le virtù nonchè ovviamente i punti deboli, si arrampica, entra ed esce dal cassonetto stracolmo in totale relax. Poi: se tanto mi dá tanto, se Anthea se non è efficace contro le zanzare allora non stupisca che non lo sia contro i ratti. Ancora: oggi c'è molta disponibilità di avanzi di cibo per le strade e ci sono tante case sfitte i cui giardini incolti sono rifugio di topi, verde pubblico non curato, sventurati che mangiano per strada; anche la spiaggia oggi nottetempo è piena di topi come tutti i parchi, i giardini poco curati di tante case etc. Quindi in ultima analisi da esperto di queste problematiche posso affermare che il problema ha 2 facce: una che attiene i mutamenti sociali, l'altra legata all'inefficienza dell'azione di chi dovrebbe bloccare il fenomeno. Le parole chiave per sradicarlo sono: massima pulizia, non lasciare cibo nella disponibilità dei roditori, illuminare, svuotare cassonetti, eliminare ogni incolto pubblico e privato, trappole. Al netto del fatto che avendo una fogna a cielo aperto che cinge e penetra la città (il Deviatore), la spiaggia, 2 grandi parchi poco curati, edifici chiusi 6 mesi all'anno, se non fai della derattizzazione la tua bandiera, avremo sempre e sempre più questo problema. 
A.S.

domenica 17 luglio 2016

La Bolkestein di Gnassi

I numerosi incaricati della stampa "gnassiana" in questi giorni lo hanno difeso dagli schizzi all'elegante "spezzato", pubblicando chilometrici comunicati... copiaincolla. Andavano bene per la sonora sberla della Corte Europea sulla furbesca gestione demaniale o per il funerale del calcio riminese rappresentato dalla storica società. Se le due cose fossero arrivate prima delle elezioni magari accompagnate dalla sentenza aeroportuale ormai "vecchia" di tre anni, le cose sarebbero andate diversamente? No. Gnassi avrebbe giustamente vinto. E' il migliore interprete della Rimini che sta scomparendo. I presunti e fasulli avversari avrebbero fatto peggio. Nel suo programma non esiste proposta per ritardare la fine prevista, però la rende lieta, ebbra e gaudente. Abbiamo anticipato sul Blog, da almeno dieci anni, cosa sarebbe successo sulle nostre spiagge, tentando di colmare il vuoto della supina informazione locale e pensando di scatenare un dibattito sul futuro di Rimini. I tre eletti del M5S sarebbero da cancellare solo per questo. Ma quella è un'altra brutta storia. Perchè nessuno scrive che a causa della sentenza (prevista) della Corte Europea le concessioni demaniali non potevano essere prorogate fino al 2020? Ci saranno sanzioni milionarie, le dovremo pagare tutti o solo i colpevoli? Perchè la nostra amministrazione ha concesso la proroga a concessionari (bagnini e chioschisti), quando il Sindaco Gnassi scrive (oggi) di suo pugno (?) che sapeva come andava a finire? Il binario unico demaniale è una scusa. I comunicati stampa del Comune sembrano ironici piagnistei sia sul Parco del Mare che non si farà mai (come gli altri cinque o sei) e per la mancata iscrizione della Rimini Calcio al campionato. Forse la colpa è dell'attenzione che assessori superdotati hanno dedicato nel trovare come frati cercantoni imprenditori e soluzioni. Lasciate stare, l'amministrare non è roba per voi. Ci penserà Cagnoni, "quota" anche il Comune. La Direttiva Bolkestein è figlia del Trattato di Lisbona, l'espressione più vera di una filosofia liberalizzatrice. Che l'Europa sia finita così è colpa dei governanti non certo di Bolkestein. Il Pizzolante di turno può contrabbandarla a Rimini come interpretabile ad usum bagnini di maggioranza, ma rimane un pilastro della Ue. Arlotti con l'antica furbizia democristiana cerca di "emendarla". Un'altra proroga di un anno per preparare almeno il funerale della spiaggia? Non potevate usare i dieci anni trascorsi in mezzo a bugie e promesse per usare la Direttiva come lo strumento per il rilancio e l'innovazione del nostro arenile? Il Piano Spiaggia doveva rappresentare la pianificazione urbanistica e ambientale. Lo avete trasformato nel "modello medievale" alla Mussoni. I politici (?) più che pensare a gestire seriamente il trapasso, si sono spartiti il facile consenso. Un avvilente giochino interpretato da figure secondarie. Il Presidente Bonaccini, tre metri (politici) sotto Errani, fa parlare il genio Corsini da Ravenna. Almeno un metro e mezzo sotto Melucci. Ha affermato, sembra senza la minima percezione di quello che diceva, che bisognava aspettare la sentenza europea. Oggi, tranquillamente, la da (anche lui) per scontata. Qualcuno vuole spiegare perchè non si è mosso niente in questi anni? Perchè le cose che afferma (oggi) si possono fare in tempi brevi, non le avete fatte prima senza arrivare a (illegittime) proroghe? Ma la parte più incomprensibile di una tipica storia italiana è che oggi i concessionari sono quelli che hanno più ragioni "legali". Gli operatori balneari sono "titolari" di concessioni rilasciate dagli enti locali fino al 2020. Detentori di legittimi contratti sotto tutti i profili. Caro Arlotti non c'è bisogno di nessuna proroga, i contratti sono validi fino a scadenza. Il problema è chi paga. Ricordo che l'unico che provò seriamente "a sbagliare", fu Errani. Come avevamo previsto, si vide "annullare" la sua Legge Regionale dalla Ue. Fatta questa inevitabile premessa e sapendo da sempre che non è argomento per tutti, mi rivolgo ai "diretti" interessati: abbandonate questa accozzaglia di falsi profeti demaniali e politici. Vi hanno usato e abusato. Troppi di voi non aspettavano altro. Un briciolo di gloria giornalistica o la paura di affrontare il mercato, quello vero, dove il confronto avviene sulle idee e la voglia di investire, vi ha condotto recentemente sotto le bandiere civiche al servizio della maggioranza per Gnassi. Avevate anche un ottimo avvocato, possibile che non vi avesse avvertito. Un argomento questo, su cui l'ammiraglia informativa avrebbe potuto realizzare un "dossier". Almeno sarebbe stato vero. Vi state dividendo tra piagnoni e arlottiani. Non mancheranno gesti teatrali o interpretazioni farsesche da vittime designate. Potevate o potete iniziare a fare il vero mestiere di "imprenditori" della spiaggia e del mare. Senza i gonfiabili.

Ogni promessa è debito

Ogni promessa è debito, ebbene il Parco del Mare C'È. Anzi ce ne sono ben tre: il primo è quello che si può ammirare da mesi in formato cartaceo in Piazza Cavour. Certo è soltanto un disegno, non ci puoi camminare, non puoi vedere la fioritura delle tamerici oppure sentire il profumo degli eucalipti, ma poterlo "vedere" è sempre meglio di niente, o dico una capzata? Il 2ndo è quello spiaggiato Bagno n. 62 ca. causa mareggiata. Il 3zo lo inaugureranno oggi zona Miramare. Pertanto promessa elettorale di 5 anni or sono mantenuta: un Acquatic Park "è" un parco del mare, lo dice la parola stessa! Forse non è quello che ci si aspettava, ma verosimilmente i bagnini che erano così interessati alla cosa come il 52enne diacono riccionese, "bagnino di dio" e capo dei bagnini Rimini Sud con-titolare e artefice della struttura oggi momentaneamente e tristemente spiaggiata pensavano a quel tipo di parco, io credo, non a qualcosa tipo le pinete di Cervia o "la bosva" di Ravenna. Venendo ai parchi marini materiali e non cartacei ebbene al primo è toccata una sorte che sembra una nèmesi: il mare rigetta, restituisce al mittente quello che era stato messo "contronatura", diciamo così. Ma credo sia del tutto evidente che queste strutture sono per specchi d'acqua chiusi, e non per il mare aperto! Al limite per una "baia", come dice poi il nome: e dove la vedete voi qua una baia? Un altro aspetto che vorrei toccare è l'equivoco che si è generato ossia decine di domande pare da parte di bagnini per entrare in questo business. Soltanto che accade che il titolare del bagno non abbia nulla a che fare come concessione sul mare antistante la sua zona. Pertanto CHIUNQUE, attenzione! , non soltanto i bagnini, ha titolo per usare il mare per queste strutture e farne domanda. Quindi per me una cosa azzardata, mordi e fuggi, chissà forse sono già rientrati della spesa. Non ci sarebbe a mio parere nulla di male sotto il profilo del paesaggio il problema sorge quando tutti la vogliono mettere perchè 100.000 euro per acquistare e far arrivare questi gonfiabili dalla Cina se li possono permettere tutti e a 10 euro a biglietto con 10.000 ingressi lo hai pagato e puoi anche buttarlo via se ti arriva la mareggiata che lo distrugge, anche se invero si sostiene di aver speso una cifra per me non credibile di 600mla euruzzi. Certamente una modalità di fare turismo non proprio nello spirito "green" dei tempi e comunque una cosa molto difficile da regolamentare, un passo falso poi la benedizione delle Istituzioni.locali e turistiche a questa cosa
Zobert Alexys Zobeta
 P.S. Quando si cominciò non appena eletto l'attuale sindaco 2011 primo mandato a parlare di "parco del mare" si generò un equivoco. Gente comune pensava a "parco" nell'accezione corrente e più diffusa, come La Cava o il Marecchia-XXV Aprile: parco di alberi. Quelli nel business dei turismo. e segnatamente alcuni bagnini con rapporto privilegiato con l'Amministrazione pensavano a tutt'altro: per loro "parco" indica qualcosa per cui fai pagare un biglietto, parco giochi etc. Pertanto "forze" andavano in quella direzione di poter far qualcosa non per riqualificare la destinazione Rimini con parchi propriamente detti per metterci in pari diciamo con alte località come tutti s'immaginavano, ma parchi divertimenti per riempirsi le tasche. Ci ha pensato il mare a ristabilire gli equilibri. E' tutta una questione di onde.

sabato 16 luglio 2016

Siamo al disastro

Ci siamo illusi di integrare l'Islam. Il politologo Giovanni Sartori sul politicamente corretto: "La sinistra non ha il coraggio di affrontare il problema". Giovanni Sartori, fiorentino, 91 anni (quasi 92), considerato fra i massimi esperti di scienza politica a livello internazionale, da anni è attento osservatore dei temi-chiave di oggi: immigrazione, Islam, Europa. Professore su queste parole si gioca il nostro futuro. «Su queste parole si dicono molte sciocchezze». Su queste parole, in Francia, intellettuali di sinistra ora cominciano a parlare come la destra. Dicono che il multiculturalismo è fallito, che i flussi migratori dai Paesi musulmani sono insostenibili, che l'Islam non può integrarsi con l'Europa democratica... «Sono cose che dico da decenni». Anche lei parla come la destra? «Non mi importa nulla di destra e sinistra, a me importa il buonsenso. Io parlo per esperienza delle cose, perché studio questi argomenti da tanti anni, perché provo a capire i meccanismi politici, etici e economici che regolano i rapporti tra Islam e Europa, per proporre soluzioni al disastro in cui ci siamo cacciati». Quale disastro? «Illudersi che si possa integrare pacificamente un'ampia comunità musulmana, fedele a un monoteismo teocratico che non accetta di distinguere il potere politico da quello religioso, con la società occidentale democratica. Su questo equivoco si è scatenata la guerra in cui siamo». Perché? «Perché l'Islam che negli ultimi venti trent’anni si è risvegliato in forma acuta - infiammato, pronto a farsi esplodere e assistito da nuove tecnologie sempre più pericolose - è un Islam incapace di evolversi. È un monoteismo teocratico fermo al nostro Medioevo. Ed è un Islam incompatibile con il monoteismo occidentale. Per molto tempo, dalla battaglia di Vienna in poi, queste due realtà si sono ignorate. Ora si scontrano di nuovo». Perché non possono convivere? «Perché le società libere, come l'Occidente, sono fondate sulla democrazia, cioè sulla sovranità popolare. L'Islam invece si fonda sulla sovranità di Allah. E se i musulmani pretendono di applicare tale principio nei Paesi occidentali il conflitto è inevitabile». Sta dicendo che l'integrazione per l'islamico è impossibile? «Sto dicendo che dal 630 d.C. in avanti la Storia non ricorda casi in cui l'integrazione di islamici all'interno di società non-islamiche sia riuscita. Pensi all'India o all'Indonesia». Quindi se nei loro Paesi i musulmani vivono sotto la sovranità di Allah va tutto bene, se invece...«...se invece l'immigrato arriva da noi e continua ad accettare tale principio e a rifiutare i nostri valori etico-politici significa che non potrà mai integrarsi. Infatti in Inghilterra e Francia ci ritroviamo una terza generazione di giovani islamici più fanatici e incattiviti che mai». Ma il multiculturalismo... «Cos'è il multiculturalismo? Cosa significa? Il multiculturalismo non esiste. La sinistra che brandisce la parola multiculturalismo non sa cosa sia l'Islam, fa discorsi da ignoranti. Ci pensi. I cinesi continuano a essere cinesi anche dopo duemila anni, e convivono tranquillamente con le loro tradizioni e usanze nelle nostre città. Così gli ebrei. Ma i musulmani no. Nel privato possono e devono continuare a professare la propria religione, ma politicamente devono accettare la nostra regola della sovranità popolare, altrimenti devono andarsene». Se la sente un benpensante di sinistra le dà dello xenofobo. «La sinistra è vergognosa. Non ha il coraggio di affrontare il problema. Ha perso la sua ideologia e per fare la sua bella figura progressista si aggrappa alla causa deleteria delle porte aperte a tutti. La solidarietà va bene. Ma non basta». Cosa serve? «Regole. L'immigrazione verso l'Europa ha numeri insostenibili. Chi entra, chiunque sia, deve avere un visto, documenti regolari, un'identità certa. I clandestini, come persone che vivono in un Paese illegalmente, devono essere espulsi. E chi rimane non può avere diritto di voto, altrimenti i musulmani fondano un partito politico e con i loro tassi di natalità micidiali fra 30 anni hanno la maggioranza assoluta. E noi ci troviamo a vivere sotto la legge di Allah. Ho vissuto trent'anni negli Usa. Avevo tutti i diritti, non quello di voto. E stavo benissimo». E gli sbarchi massicci di immigrati sulle nostre coste? «Ogni emergenza ha diversi stadi di crisi. Ora siamo all'ultimo, lo stadio della guerra - noi siamo gli aggrediti, sia chiaro - e in guerra ci si difende con tutte le armi a disposizione, dai droni ai siluramenti». Cosa sta dicendo? «Sto dicendo che nello stadio di guerra non si rispettano le acque territoriali. Si mandano gli aerei verso le coste libiche e si affondano i barconi prima che partano. Ovviamente senza la gente sopra. È l'unico deterrente all'assalto all'Europa. Due-tre affondamenti e rinunceranno. Così se vogliono entrare in Europa saranno costretti a cercare altre vie ordinarie, più controllabili». Se la sente uno di quegli intellettuali per i quali la colpa è sempre dell'Occidente... «Intellettuali stupidi e autolesionisti. Lo so anch'io che l'Inquisizione è stata un orrore. Ma quella fase di fanatismo l'Occidente l'ha superata da secoli. L'Islam no. L'Islam non ha capacità di evoluzione. È, e sarà sempre, ciò che era dieci secoli fa. È un mondo immobile, che non è mai entrato nella società industriale. Neppure i Paesi più ricchi, come l'Arabia Saudita. Hanno il petrolio e tantissimi soldi, ma non fabbricano nulla, acquistano da fuori qualsiasi prodotto finito. Il simbolo della loro civiltà, infatti, non è l'industria, ma il mercato, il suq». Si dice che il contatto tra civiltà diverse sia un arricchimento per entrambe. «Se c'è rispetto reciproco e la volontà di convivere sì. Altrimenti non è un arricchimento, è una guerra. Guerra dove l'arma più potente è quella demografica, tutta a loro favore». E l'Europa cosa fa? «L'Europa non esiste. Non si è mai visto un edificio politico più stupido di questa Europa. È un mostro. Non è neppure in grado di fermare l'immigrazione di persone che lavorano al 10 per cento del costo della manodopera europea, devastando l'economia continentale. Non è questa la mia Europa». Qual è la sua Europa? «Un'Europa confederale, composta solo dai primi sei/sette stati membri, il cui presidente dev'essere anche capo della Banca europea così da avere sia il potere politico sia quello economico-finanziario, e una sola Suprema corte come negli Usa. L'Europa di Bruxelles con 28 Paesi e 28 lingue diverse è un'entità morta. Un'Europa che vuole estendersi fino all'Ucraina... Ridicolo. Non sa neanche difenderci dal fanatismo islamico». Come finirà con l'Islam? «Quando si arriva all'uomo-bomba, al martire per la fede che si fa esplodere in mezzo ai civili significa che lo scontro è arrivato all’entità massima.”
Fabio Mariano