Il sito del duomo sul ballottaggio delle primarie: "Il Coordinamento ha
ricordato che la condizione di partecipazione al voto al secondo turno per chi
non si fosse registrato all’Albo degli elettori in tempo per il primo "si
riferisce solo a condizioni eccezionali, che abbiano una consistenza ed una
specificità personale delle motivazioni. Le motivazioni dell’impossibilità
personale di registrarsi devono essere coerenti e credibili rispetto alla
facoltà che era data di potersi registrare fisicamente oppure online nei 22
giorni compresi dal 4 novembre al 25 novembre. Pertanto motivazioni di
carattere generico e aleatorio, non verranno prese in considerazione perché non
rispettano il carattere derogatorio ed eccezionale della suddetta norma". Per
queste richieste la mancata risposta da parte del Coordinamento provinciale
equivale al non accoglimento. Quindi, per fare chiarezza, il Coordinamento di
Rimini ricorda che domenica potranno votare gli elettori che: si siano
registrati entro il 25 novembre (di persona o online), anche se non hanno
votato al primo turno delle Primarie; abbiano ricevuto dal proprio
Coordinamento provinciale la email di conferma della richiesta di registrazione
oltre il termine del 25 novembre." Alla faccia dello snellimento delle
burocrazie e del lavorare affinchè i cittadini tornino alla politica. Appare
sempre più evidente che, nonostante i proclami, per questi la politica è cosa
loro!
P.S.
Se proprio non potete farne a meno votate..Zerbini
venerdì 30 novembre 2012
Master Gnassi Parte Prima
Un MasterPlan è altra cosa, quello presentato dal Sindaco, sembra il prodotto di una confusione urbanistica che assale questa giunta. Mentre nella Repubblica di Melucci non potevi non sapere che le varianti erano strumenti per ciurlare nel manico e dilazionare il momento del Piano Strutturale, oggi nel secondo anno gnassiano non puoi stupirti delle slide e tavole preparate nella Curia del Forum. Non sappiamo chi siano i consulenti dell'immagine urbanistica del Sindaco, non pensiamo certo al Delegato il quale avrebbe un motivo in più (sono due) per consegnare la lettera di dimissioni, nel gioco artificiale presentato, il suo ruolo non lo abbiamo capito, in questi momenti solo l'ottima prebenda mensile può essere un valido motivo. Cosa c'entrano le patacate strategiche presentate con il Piano Strutturale e con le leggi che lo definiscono come unico strumento possibile? Il lungomare deserto dalle macchine è un'idea di De Carlo nel 1965, ripetuta in cantilena da tutti quelli succeduti: Pompei, Balzani, Viganò, Campos, ......perfino Tomasetti prima di dedicarsi al Valloni lo sosteneva. Una confusione mentale e politica che non è nemmeno sostenuta da un Renzismo che la potrebbe nobilitare, fanno i vecchi comunisti con i nostri culetti. L'unico record che deteniamo sono trenta anni di chiacchiere e casini, che vale la pena puntualizzare: discussione e adozione del Prg nel 94, Mega Variante a distanza di un'anno, lasciata poi nel cassetto, perchè sconfessava di fatto il Prg, 5000/6000 osservazioni dove è successo di tutto, per chiudere il loro esame si è inventata una commissione tecnica (?), che non è stata in grado di evitare il disconoscimento paterno del Piano da parte di Benevolo. Da allora il numero di varianti ha superato allegramente ed impunemente le cento unità urbanistiche, con tutto e di più. In località nordiste avrebbero gettato le chiavi, a Rimini solo un coglione innocente ha pagato per fare tana libera tutti. Le variazioni hanno cancellato le già scarse previsioni di giardini, piazze, strade e servizi in generale, sono arrivate case per tutti, pizzaioli, bagnini, camerieri, artigiani e sudisti saliti a godere il bengodi immobiliare, S.Marino era talmente vicina che faceva da bancomat. Per camuffare una democrazia partecipativa si sono aperti tavoli e tovaglie imbandendo di stronzate il menù, gli affari veri si facevano in luoghi diversi da quelli deputati. Mobilità, Centro Storico, Marina, Forese ed infine il Piano Strutturale, la più grande bufala gettata ai commensali. Non ci credeva nessuno, lo si è fatto perchè la regione lo imponeva. Il Sindaco alla presentazione del Capodanno dell'Urbanistica più lunga al mondo, ha richiesto nuovi strumenti per il suo roller instancabile, il delegato sempre silente. Hanno presentato con le solite benedizioni malauguranti un Piano che non può essere definito tale, una raccolta di pensieri e disegnini come quelli all'ingresso di scuole ed asili nei container. Come dobbiamo concludere un altro discorso improntato sul niente? Dobbiamo consegnarci nelle mani dei Grillini come ultima speranza solo perchè sono incontaminati rispetto a questa congregazione? Non vediamo altra alternativa, nella nostra arzilla vecchiaia abbiamo visto di tutto, ci mancava un paese che sprofondava per colpe tecniche ed un Giovane che combinava tanti casini.
P.S.
Il Nuovo Circolo Nautico di Viserba è stupendo..nella slide
P.S.
Il Nuovo Circolo Nautico di Viserba è stupendo..nella slide
Sindacali Lamenti
La Triplice si lamenta dell'arroganza del Palazzo? Li avete votati in perfetto accordo tripartisan, prima di lanciare sacrosante ma tardive accuse, un atto di visibile contrizione sarebbe stato il minimo sindacale. Cosa avete finora visto nella sbandierata casa di vetro? La state sbeffeggiando paragonandola ad un fortino di assediati dal pubblico e povero ludibrio? Non era vostro il popolo che inneggiava il Giovane nella serata vittoriosa? L'uomo solo al comando è uno stupendo titolo sportivo neanche lontanamente adattabile alla nostra saraghina. Assessori talmente sconosciuti che si presentano ad ogni giunta, sembrano non avere alcun rapporto con politica e città. Abbiamo consegnato le dimissioni per avere denunciato nel 2004 che il Duo Melucci&Ravaioli male amministrava, siamo tentati di porgere loro le scuse, dopo avervi visto in azione. Un paragone con il Solo Gnassi è improponibile per quanto siano prospettive al forte ribasso. Pensate che dopo le pompate primarie che hanno fatto registrare un calo di presenze rispetto al Prodi mortadellato, le cose nel serraglio piddino rimangano le stesse? O come si vocifera ci sarà un accordo tra Pigi e Matteo. Non ci stupiamo di niente, sarebbe un regalo decisivo per consegnare altri cinquanta onorevoli grillini. Se parli con le categorie ti dicono che non vale la pena di discutere, capisce tutto Lui, peggiori le espressioni dei dirigenti, specie i più anziani che ne hanno viste di tutti i colori. Questo per sottolineare la mancanza di un serio confronto, non solo per le due (?) questioni poste dai sindacati, ma per ogni problema che investe la Città. Un Sindaco che ha adottato un Piano Strutturale con il Rue, si deve cimentare nella sua definitiva approvazione invece se ne esce dicendo che ci vogliono strumenti urbanistici più moderni e..benedetti. Ma come ca.. siete messi? Cosa pensate succeda la prossima estate? Intanto speriamo che le ochette provinciali non starnazzino più dati risibili sulle presenze, poi iniziamo la macumba meteo per regalarci la stagione di siccità. Una altra recessione del trenta per cento ci porterebbe fuori mercato, anche nella parte più resistente alle offese turistiche. Non esiste da anni una opposizione, sono spariti senza avere lasciato impronte visibili, solo i piloni del Palas hanno ancora segni di mani bipartisan. Nel pidi hanno inventato una segretaria, dice, riavvolgendo il nastro, che tutto va bene, nel pidielle hanno fatto di meglio, fanno finta di averlo. Al MoVimento chiediamo di stare fermi, come da disposizioni, però iniziare a fare l'inventario di quello che rimane come per le attività in odore di fallimento. Camporesi pensava di fare il Sindaco non il Curatore.
P.S.
Vi ha risposto..la Lisi, no comment
P.S.
Vi ha risposto..la Lisi, no comment
giovedì 29 novembre 2012
Non Voto
Il PD è il primo partito al mondo che impedisce ai propri elettori di votare. Il primo partito al mondo che rifiuta gli elettori dell’altra parte, quelli pronti a passare a sinistra. Il primo partito al mondo che denuncia un candidato perché reputa sia una violazione delle regole la pubblicità comparsa oggi su tre giornali, non riferibile a nessun candidato, ma che invita a votare domenica prossima.
Non ci sono altri casi in natura.
Siamo davvero al ridicolo che cancella quanto di buono fatto finora.
tantodomenicanonvoto.it
tantodomenicanonvoto.it
Senza Fine
Tra le tante emergenze del Paese, assieme al dramma dell'Ilva, con il solito connubio politico giudiziario, c'è anche quella del Governo Tecnico. Il Bocconiano non ne indovina una, ogni uscita lo costringe per una settimana a smentire e rettificare. Il significato è presto svelato: chiuso l'ombrellone quirinalizio e della stampa di cortile, rimane un personaggio molto debole senza il riparo europeo. Non avere dimestichezza con la politica gli impedisce d'interpretare il ruolo che vorrebbe, Matteo sarebbe infinitamente meglio, saprebbe distinguere una Ausl da una Banca, senza chiederne la privatizzazione. Sono finite anche le paternali di George, la rilettura nei giorni scorsi di un vecchio libro di Padellaro su Cossiga, ci ha permesso alcune interessanti paragoni con il Presidente definito da una parte politico-giornalistica come "matto". Sembra sia un virus istituzionale che assale negli ultimi tempi del mandato. Dopo avere indossato per anni i grigi abiti protocollari si mettono in testa di rivoluzionare il Paese. Allora (91) Espresso/Repubblica e Pds di Occhhetto erano i nemici di Cossiga, oggi gli strenui difensori di Napolitano e Monti. Non ne hanno mai indovinata una. Abbiamo ascoltato in diretta Sky un ministro di nome Clini, non poteva che essere delegato all'ambiente, purtroppo si occupa anche di quello infame di Taranto. Ha concesso ingenuamente l'immagine della situazione allo sbando, la Deaglio corre per l'Italia inseguita da Iene che vede solo lei, Passera...(il legale ci ha oscurato l'espressione), gli altri sembrano tutti ViceSindaco Lisi Caritas. Non hanno portato a termine una piccola riforma delle mille annunciate, il Masterplan di Monti assomiglia non stranamente all'ultima invenzione strategica del Forum Curiale. Non c'è stato un giornalista che abbia chiesto dove prendono i soldi per realizzare percorsi di quella natura. La consigliera Franchini a 5 Stelle ed una bella testolina, ha chiesto lumi e debiti delle partecipate, quando (se) arriveranno avremo modo di presentare apposita denuncia. Non c'è solo il caso delle Province da chiudere, anche il Decreto Sviluppo è diventato una accozzaglia di marchette. Ve ne citiamo una che ci investe direttamente. Al vaglio della decima Commissione del Senato (industria/commercio/turismo), sono state presentate ben quattro proposte (pidi, pidielle, udici) sotto forma di emendamenti tesi alla proroga delle concessioni demaniali con termini compresi tra i dieci/ quarant'anni. Gli emendamenti sono stati inviati alla quinta Commissione Bilancio, la quale ha espresso parere negativo sui due più importanti che prevedevano una proroga delle concessioni attuali per (soli) 30 anni. Degli altri due non si è più saputo niente, forse la vergogna era talmente alta da colpire anche palazzi vaccinati. Le manifestazioni nazionali e le sommosse da sabbia sotto la regione dei compagni Errani/Melucci, gli ordini del giorno votati anche dalle Favie televisive, sono scomparsi a fronte della paura di un'altra infrazione europea. Va detto che se si commettesse la forzatura di mantenere il famigerato diritto d'insistenza all'interno dell'articolo 37 del codice della navigazione, non metterebbe al riparo gli operatori balneari da eventuali richieste in concorrenza.
Basta leggere attentamente l'articolo per comprendere che la modifica introdotta con la legge 494/93, rimane comunque subordinata al riconoscimento del maggior interesse pubblico.
Se ad esempio, a Rimini nel 2016, Sindaco Camporesi, arrivasse una istanza in concorrenza, tesa a dar corso alle previsioni del Piano Spiaggia, mentre gli attuali concessionari chiedono semplicemente il rinnovo della concessione, il Comune non può esimersi dall'assegnare la concessione al nuovo Soggetto. In ragione di quanto prescritto nell'articolo 41 del Piano Spiaggia, con il quale si decreta il riconoscimento d'interesse pubblico dello stesso strumento urbanistico.
Chi ritiene assurdo l'esempio portato, senza andare a Roma o Bologna, faccia un salto in Via Rosaspina e ponga lo stesso quesito al Dirigente del Demanio, per sentire cosa vi risponde. La via maestra è quella di giocare sul versante del maggior interesse pubblico, che è il punto fondante del DEMANIO MARITTIMO, il resto sono incanti da fattucchiere. Tra gli operatori di spiaggia, gli ultimi arrivati pensavano di riscuotere applausi, hanno beccato solo denunce, ancora simili ad una leggera pioggerella ma hanno cambiato idee e proposte. La nostra, chiede agli operatori, questi o quelli che verranno con occhi mandorlati od accenti bolognesi, di partire da un concetto condiviso. Mettersi al passo con il mondo, se invece di ricorrere al Tar contro l'originale Piano Spiaggia Baschetti si fosse dato vita ai comparti, oggi sarebbero tutti legittimati e contenti, senza la paura di vedere un messo giudiziario con la bella novella. Concedendo sempre almeno una prova per quello che affermiamo, provate ad intervistare lo storico Presidente della Cooperativa Bagnini Edmo Nanni, da vero uomo di mare e spiaggia, aveva annusato la tempesta che sarebbe arrivata. Vi racconterà che purtroppo nella categoria è passata la linea di ex imbianchini e ragazzotti ai quali i fortunati genitori avevano regalato la concessione senza mostrare i fondamentali per un gioco delicato come quello sabbioso, con loro, i tanti politicanti amatoriali, spinti dal basso e facile consenso. Siamo forse diventati monotematici, però siamo convinti che il destino del nostro arenile sarà decisivo per quello precario della Città. Ci spiace davvero che quasi un intero consiglio di eletti non abbia ancora capito che si prestano al gioco dei padroni da sempre, le ragioni della nostra adesione al manifesto di Grillo, risiede anche nell'incapacità conclamata da tutti gli altri di rappresentare una vera alternativa.
P.S.
Vitali&Gnassi dicono che è migliorata la qualità della vita...la loro
P.S.
Vitali&Gnassi dicono che è migliorata la qualità della vita...la loro
mercoledì 28 novembre 2012
Camerieri
Repubblica è prudente, il tifo scandaloso per Bersani meritava secondo il ventriloquo di Scalfari maggiore fortuna, il distacco di soli otto punti è una sconfitta. Noi che conosciamo meglio di Eugenio gli eredi comunisti, siamo sicuri che con il dispiegamento di forze e denaro usato, in altri tempi sarebbe stata una incoronazione. Nel ballottaggio pesano tanti fattori, la vittoria dell'apparato si può trasformare in trionfo, con le truppe vendoliane che non porteranno consensi al demotruccato alla beppe. Il cameriere democrat Peppino Caldarola sembra un Cavaliere in orgasmo dopo una vittoria su rigore rubato, a lui ha concesso maggiore libidine di una escort pagata, a noi molto meno. Pigi, secondo la prima penna di Linkiesta, ha vinto contro l'antipolitica e Grillo, l'incubo ricorrente del casino piddino. Qualcuno vuole credere che la risorsa Matteo si accuccerà nel cantone vicino alla Rosy? Oppure si lancerà definitivamente nell'agone facendo un salto nello schieramento più naturale? Vale elettoralmente molto di più degli Smonty, Caltagirone, Montecarlo che si agitano attorno al Messaggero in edizione milanese. Ha compiuto un miracolo, ha giocato da solo contro un intero Partito, pensate che solo sette onorevoli si sono schierati con lui, i voti presi non provengono dai tradizionali salvadanai post comunisti: sindacato pensionati, cooperazione, associazioni, ma dalla gente, che senza la sua spinta non si sarebbe avvicinata alla prova truccata in partenza. Le file sono volute per impedire una normale affluenza, tante persone si sono rifiutate, i vecchi cigiellini che mantengono in vita la Camusso, hanno molto tempo da riempire. Per il centro e per i residui della destra, Matteo sarebbe una manna senza primarie, esercizio sinistrorso in assenza di partiti in grado di decidere e di candidati autorevoli da mettere in campo. Renzi è una bel viatico per costruire finalmente una alternativa in attesa di una sinistra che non nascerà mai. Noi ci accontentiamo di Beppe, fortunatamente non assomiglia a nessuno
L'Anno che Verrà
Cosi erano chiamati i fantasmagorici spettacoli di fine d'anno made in Melucci/Ballandi/Rai. Sono spariti gli effetti speciali, surrogati dalla povera saraghina. L'anno scorso tutto è stato ridimensionato, spacciandolo per un capodanno eterno, per questo si parla di piccole cose, giusto per fare vedere che abbiamo un art director. Francamente la cosa sembra preoccupare la sola Rinaldis ed il piccolo drappello di plaudentes a contratto. Ci rivolgiamo agli uomini e donne che non si chiamano Emma, muniti di ottima volontà, non credete sia arrivato il momento di abbandonare le vecchie logiche e mettersi a realizzare cose serie, senza trionfalismi, anelli verdi, bambi o promesse non perseguibili? La supplica vale per Istituzioni, Partiti, Categorie, Associazioni arrivando al Vescovo. La proposta concreta su cui convergere l'abbiamo lanciata, vedi articolo di ieri, oggi, può sembrare ardita, ma non vorremmo che domani si venga a dire che è troppo tardi per realizzarla. Non ambiamo a postume ragioni, giochiamo in un girone di dilettanti, troppo facile criticarli. Ci presenteranno un altro master plan pieno di anelli al naso dei creduloni strategici, questa volta risparmiateci la benedizione.
martedì 27 novembre 2012
Cristo si è Fermato a Taranto
Per risolvere la questione ILVA di Taranto, già Italsider svenduta a metà anni '80 al patron dell'acciaio privato Riva, probabilmente, per come stanno le cose nei prossimi giorni dovranno intervenire le forze NATO o i caschi blu dell'ONU.
Ogni giorno se ne scopre una nuova i giornali di regime tentano di far passare la favola dello strano Angelo che massacra il Tavoliere imponendo il dilemma salute o posto di lavoro ma l'iscrizione nel registro degli indagati di Don Marco Gerardo fa scoprire una realtà diversa.
Il prelato già segretario dell’ex arcivescovo di Taranto mons. Benigno Luigi Papa, è accusato di false dichiarazioni, in sede di interrogatorio, in relazione ad una presunta tangente di 10 mila euro che l'ex responsabile dei rapporti istituzionali Ilva Girolamo Archinà, arrestato ieri, avrebbe consegnato al consulente del Tribunale nonché ex preside del Politecnico di Taranto Lorenzo Liberti per addomesticare una perizia sulle fonti di inquinamento. Archinà aveva riferito agli inquirenti che la somma, prelevata da cassa aziendale, non era destinata a Liberti ma si trattava di un' elargizione per la curia tarantina.
Dopo la notizia tra gli operai comincia a serpeggiare l'idea che non possa esistere un angelo tanto perfido e malvagio e che non è più possibile fare confusione tra lavorare e rubare.
Se ogni Euro speso per la corruzione fosse stato utilizzato per migliorare le condizioni di lavoro oggi l'ILVA sarebbe certamente in una situazione meno grave e sul tavoliere probabilmente soffierebbe aria più pulita.
Più che un Angelo, se pur in uno stato confusionale, a quanto pare per le Puglie si aggira un demone e se anche Cristo ha abbandonato gli operai è proprio vero che i lavoratori stanno messi proprio male.
nuvola rossa
nuvola rossa
Una Proposta
La Nostra Proposta per il Demanio Marittimo esige un ritorno al Codice della Navigazione, annullando la pletora di leggi e leggine che lo hanno reso ingestibile. Le competenze gestionali del D.M. nella parte turistica, devono essere in capo ai Comuni, rispettando il Codice della Navigazione e gli strumenti urbanistici. La Delega assegnata, li mette in grado di introitare canoni adeguati ai veri valori commerciali dell'arenile, derivati dagli aumenti o dai risultati dei bandi. Vengono promesse fogne separate, tubi al largo, bambi nei prati e piste ciclabili negli anelli verdi, nessuno si preoccupa della situazione finanziaria comunale, sulla quale pesano le ipoteche delle conchiglie magnifiche. Gli introiti possono essere un alimento consistente per le boccheggianti casse comunali, ai comuni viene data anche l'opportunità di prevedere nei contratti di introitare anticipatamente la parte di canone di propria competenza. Fermo restando la presenza di piani di sviluppo, disciplinati ed approvati dalle competenti regioni, le quali potranno/dovranno aderire anche con proprie risorse.
Nelle assegnazioni di concessioni, i Comuni potranno mettere a bando anche la realizzazione degli interi piani di sviluppo o parte di essi, nel secondo caso, si dovranno indicare le risorse necessarie e le modalità dell'individuazione del soggetto realizzatore, qualora non si tratti dello stesso Ente.
Possono fare parte dei suddetti piani anche beni dello stato e di altri enti pubblici. Ovviamente liberi o liberati da contratti precedentemente stipulati, in tal caso il possessore, riconosciuto l'interesse pubblico dell'intervento, consegna il bene per la durata del contratto previsto al comune interessato. Allo scadere, le eventuali opere installate rimangono di proprietà del soggetto pubblico originario, dando per scontato che se si tratta della parte integrante di un sistema, i comuni dovranno per tempo procedere alla loro acquisizione.
Per Rimini una legge improntata a questi indirizzi significa una disponibilità economica che si avvicina al miliardo di euro, in previsione di concessioni che si aggirano attorno ai trent'anni, quindi è lecito pensare ad un progetto di sviluppo ambizioso che porti ad un riordino complessivo dell'intera fascia turistica, individuando da subito i vari soggetti realizzatori.
I nostri imprenditori balneari, quelli che vogliono continuare il loro mestiere, come ha fatto capire il bravo Stefano 27, possono, tramite appositi consorzi, proporsi come attori della riqualificazione della spiaggia allargata alle aree dei lungomari. Partendo dall'idea di realizzare gli stabilimenti balneari previsti nel piano spiaggia che ovviamente dovranno essere rimodulati in ragione del fatto che non sarà più necessario partire dalle concessioni pregresse. Si potrà finalmente inserire e realizzare il 20% di spiaggia libera prevista per legge. Hera ed Anthea si dovranno occupare dello sversamento in mare e la realizzazione di parcheggi d'assestamento già previsti nell'Atto d'Indirizzo della Mobilità. Una circolazione per stanze, concedendo più spazi per la mobilità lenta, partendo da marciapiedi adeguati. Il Comune dovrà mettere a disposizione parte delle ingenti risorse introitate, dividendo con Hera i costi del nuovo sistema fognante. Per quanto riguarda i parcheggi in assenza di costi aggiuntivi (terreno, permessi ecc.) la realizzazione può essere ammortizzata con l'affitto degli stalli agli albergatori rimasti. Vanno pure considerate le aree di spiaggia privata a Rimini Nord per le quali serve una nuova delimitazione, l'area demaniale acquisita si integra al resto del sistema in accordo con i proprietari. Come abbiamo sostenuto nella riuscitissima riunione del M5S, la Bolkestein deve diventare una storica opportunità per unire il meglio del nostro turismo. Ci confortano alcune piacevoli sorprese imprenditoriali, non a caso la parte più giovane sembra quella più disposta a rischiare proponendo pregevoli soluzioni che gli attuali strumenti urbanistici, dopo sei varianti, non sono in grado di accogliere. Con questa Giunta andate in... procura, siete costretti a giocare ai demolitori oggi e..forse ricostruttori domani. Non li avete conosciuti? Quante promesse vi hanno fatto in dieci anni? Non dovete scontrarvi con polizia e carabinieri, non avete le ragioni dei precari, lavoratori, pensionati e studenti, dovete solo non votarli più.
Baschetti & Lugaresi
Baschetti & Lugaresi
RSB
Siamo rimasti basiti leggendo la lettera che il Capo Bagnino ha inviato ai giornali in difesa della sua categoria. Intendono rispettare le leggi nella misura in cui le hanno predisposte, avvallate o..interpretate. Basta con chiacchiere, confronti, meline, veline, a fronte di reati conclamati è compito delle autorità preposte perseguirli, le informative sono talmente numerose che si possono sfogliare a piacimento. La più autorevole è del delegato, atto di notevole onestà se fosse accompagnato da una lettera di dimissioni, della quale siamo in grado di fornire la traccia da compilare, magari aggiornandola. Occorrono le ingiunzioni di sgombero e nei casi di mancata ottemperanza nei tempi previsti, si deve arrivare alla revoca della concessione. La Repubblica di San Bagnino, così definita spiritosamente da Biagini non si fonda sugli sproloqui statutari di Vanni, vorremmo ricordare che in questa farsa le vittime non sono precari, cassintegrati, pensionati 500 euro, ma privilegiati che svolgono il lavoro più bello e meno tassato del mondo, sul bene più pubblico dell'acqua.
lunedì 26 novembre 2012
Il Rosso di Bersani
Pigi ha vinto con l'apporto decisivo delle Regioni Rosse ed Immacolate: Campania, Sicilia, Puglia sono state determinanti, assieme alla Roma dell'eterno Bettini Goffredo, il Melucci all'amatriciana. Matteo è il vincitore morale, il risultato complessivo e le modalità con le quali è stato costretto a misurarsi con l'apparato sindacale, associativo, cooperativo e parafarmaceutico, lo proclamano il migliore sconfitto possibile. Una partita che prevede anche il ritorno e questo può presentare delle sorprese, a Viserba il Morolli Buono ha ottenuto un successo personale contro cani neri e badanti, parenti serpenti, delegati da spiaggia abusiva in odore di dimissioni. Il successo delle primarie interpretate come una immensa fiction dai giornali e con la diretta della Murdhoc Tv, è dovuto esclusivamente alle novità democristiane del linguaggio di Renzi. Ha costretto l'apparato alla rincorsa, mettendo in campo uno sforzo organizzativo e finanziario senza eguali, lo score finale non è incoraggiante. E' vero che molta parte dei consensi renziani sono da accreditare al centrodestra orfano del giochino americano, pensano di ricandidare la novità B, in grado di sconfiggere Bersani. E non volete votare Grillo?
Il Salto della Fossa
P.S.
Stiamo parlando di abusi denunciati ufficialmente ...o no?
domenica 25 novembre 2012
Ballottaggio??
Se Renzi porta Bersani al ballottaggio, gli scontri diventeranno furiosi e come si dice in occasioni festose come queste, nulla sarà più come prima, naturalmente le congiure, gli accordi trasversali, si rifletteranno anche in periferia.
A Rimini gli effetti saranno disastrosi, una volta accesa la miccia, gli accumuli di polvere pronta ad esplodere, sono tanti e tali che non ci meraviglieremmo di un commissariamento del Partito.
Un Sindaco debolissimo, un Melucci accusato di aver lasciato un cumulo di macerie, un Vitali in libertà che sgomita per tornare in pista, decine, decine di uomini e caporali di seconda e terza fila, con suoceri, cognati, morose che aspettano il loro posticino al sole.
Una situazione talmente ingarbugliata che neppure il miglior partito del passato sarebbe in grado di risolvere, figurarsi oggi quando l'establishment (stabilimento) è composto da controfigure. La prima accusa, da parte di molti, sarà proprio questa.
Un'altro fatto, per nulla secondario, è che per accontentare questi appetiti ci vogliono i posti, diminuiti in quantità, con la chiusura della provincia ed in qualità, intesa come retribuzione economica, senza contare il futuro azzeramento delle partecipate piene di debiti.
La terza questione è data dalla serie infinita di occupatori di piccole e grandi poltrone, abusivi di professione che non vogliono andare a casa, giustificando la loro resistenza con l'errore di essere alternati con incapaci politicamente e professionalmente. I colpi di scena potrebbero essere tanti, con decisioni importanti dal partito bolognese, che per legittimarsi, potrebbe perfino sacrificare lo stesso Melucci, ma anche Gnassi. Non potrà partire con il suo roller griffato per Roma, onde evitare che il prossimo Sindaco sia il gradito Camporesi, se non va ad Icaro Tv. E' possibile che gli venga imposto di azzerare la sua Giunta inserendo vere professionalità, non amici o amici degli amici, con l'obiettivo di finirla con l'uomo solo al Bounty, che ha rotto con tutti. Dalla macchina comunale presa a ceffoni, alle rappresentanze sindacali di ogni genere che se lo meritano.
Tornando alle primarie solo un accordo predeterminato tra i due contendenti potrà evitare sfracelli veltroniani, da isola delle rose. Si pensi ad esempio alla regola assurda di chi non ha votato al primo turno che non può partecipare al ballottaggio, ma più semplicemente alla gestione dei seggi in un clima di scontro, dove per altro manca un arbitro meglio di ..Rizzoli.
P.S.
Nel 2013, per caso, sono pronte tutte le strade che portano a..Roma
P.S.
Nel 2013, per caso, sono pronte tutte le strade che portano a..Roma
sabato 24 novembre 2012
Nuvola Rossa
Beppe Grillo e i suoi grillini.
Siamo al paradosso ma negli ultimi anni è venuta sempre più affermandosi l'idea che i politici cioè gli uomini e le donne che sono a “capo” di organizzazioni dotate di potere siano peggio dei loro “comandati”. Sarà perché le debolezze di questi “capi” sono per definizione più esposte ma pochi oggi scommetterebbero sull'onestà della nostra classe dirigente. Classe dirigente che non è solo composta da parlamentari, governatori, sindaci e consiglieri ma anche da tutta quella pletora di lecchini, tirapiedi, e tecnici che una volta veniva ricompresa nella categoria dei burocrati ma che oggi è assunta ai valori delle cronache come il meglio della produzione dell' italietta fascista perché, sarà che non ce ne siamo accorti, ma una delle tante eredità di quel fascismo che ci portiamo appresso è quel coacervo di corporazioni che spaziano nel panorama italico e che terminano con i manicotti neri dei tecnici al governo, Sembrerebbe, almeno al momento, fare eccezione il fenomeno Beppe Grillo . Sull'onestà del comico, al momento non vi sono dubbi; con grande coraggio e un pizzico di ingenuità Grillo ha provato a ribaltare il tavolo. Lo ha fatto semplicemente non più rincorrendo la televisione nel circo televisivo mediatico del baudismo imperante del tempo come quando prese di mira i socialisti ma semplicemente spostando la discussione su internet. Il Beppe nazionale, dopo aver subito l'esilio televisivo per molto tempo, ha abbracciato in pieno la lezione Marxista sui mezzi di produzione e come un neo-marxiano non potendo disporne di quei mezzi, poiché per definizione in mano ai padroni, ha provato a percorrere altre strade. Al momento la rete internet, e tutto quanto ne consegue, sembra rispondere in maniera efficace alla strada intrapresa ma paradossalmente gli unici a non aver compreso che chi detiene i mezzi di produzione è il padrone sono proprio i frequentatori della rete. Questa incomprensione ha attirato i grillini nella trappola televisiva mediatica ma ha anche evidenziato come vi siano un sacco di frequentatori che sperano di continuare a vivere di rendita facendo le belle statuine nei consigli regionali e comunali o in televisione. Se alle prossime elezioni politiche il movimento 5 stelle non sarà determinante per le sorti del paese sarà merito anche del parassitismo dei suoi seguaci.
nuvola rossa
Siamo al paradosso ma negli ultimi anni è venuta sempre più affermandosi l'idea che i politici cioè gli uomini e le donne che sono a “capo” di organizzazioni dotate di potere siano peggio dei loro “comandati”. Sarà perché le debolezze di questi “capi” sono per definizione più esposte ma pochi oggi scommetterebbero sull'onestà della nostra classe dirigente. Classe dirigente che non è solo composta da parlamentari, governatori, sindaci e consiglieri ma anche da tutta quella pletora di lecchini, tirapiedi, e tecnici che una volta veniva ricompresa nella categoria dei burocrati ma che oggi è assunta ai valori delle cronache come il meglio della produzione dell' italietta fascista perché, sarà che non ce ne siamo accorti, ma una delle tante eredità di quel fascismo che ci portiamo appresso è quel coacervo di corporazioni che spaziano nel panorama italico e che terminano con i manicotti neri dei tecnici al governo, Sembrerebbe, almeno al momento, fare eccezione il fenomeno Beppe Grillo . Sull'onestà del comico, al momento non vi sono dubbi; con grande coraggio e un pizzico di ingenuità Grillo ha provato a ribaltare il tavolo. Lo ha fatto semplicemente non più rincorrendo la televisione nel circo televisivo mediatico del baudismo imperante del tempo come quando prese di mira i socialisti ma semplicemente spostando la discussione su internet. Il Beppe nazionale, dopo aver subito l'esilio televisivo per molto tempo, ha abbracciato in pieno la lezione Marxista sui mezzi di produzione e come un neo-marxiano non potendo disporne di quei mezzi, poiché per definizione in mano ai padroni, ha provato a percorrere altre strade. Al momento la rete internet, e tutto quanto ne consegue, sembra rispondere in maniera efficace alla strada intrapresa ma paradossalmente gli unici a non aver compreso che chi detiene i mezzi di produzione è il padrone sono proprio i frequentatori della rete. Questa incomprensione ha attirato i grillini nella trappola televisiva mediatica ma ha anche evidenziato come vi siano un sacco di frequentatori che sperano di continuare a vivere di rendita facendo le belle statuine nei consigli regionali e comunali o in televisione. Se alle prossime elezioni politiche il movimento 5 stelle non sarà determinante per le sorti del paese sarà merito anche del parassitismo dei suoi seguaci.
nuvola rossa
Democristiano Vero
E' morto Luciano Chicchi, un democristiano vero, condoglianze alla famiglia da parte della Redazione. L'ho conosciuto in consiglio comunale, un consesso ancora legalmente riconosciuto ma poco usato a Rimini, sostituito dai banchi e birre del Bounty. Dobbiamo ritornare al 1980, la DC aveva una squadra di magnifici giocatori con la quota ciellina composta da emergenti come Sanese, De Sio, Pasquinelli, Lisi, Smurro con la moglie già dominante. Non male come centrocampo politico, con la scusa di allestire il Meeting si occupavano già di mense scolastiche e gestioni sociali, i mattoni arrivano dopo. Gli altri demo erano di prim'ordine con Gemmani, Foschi ed il già potente Luciano mentre Giuseppe si allenava al potere nella componente pduppina da Piazzetta. Ricordi bellissimi di un Consiglio nel quale si parlava o si fingeva benissimo di praticare la politica, quella sconosciuta alle Petitti e Miserocchi. Non è solo uno sguardo al passato che viene rivisitato con occhi nostalgici ed indulgenti, rispetto a questo obbrobrio temporale che non si riesce a catalogare in termini numerici, eravamo alla Bocconi senza tecnici del ca... Sentite condoglianze alla famiglia Chicchi. Non abbiamo belle notizie sul potentissimo Nicola Sanese, non ha voluto fare il Sindaco di Rimini, avrebbe vinto, ma non avremmo goduto dell'opera di Ravaioli e ...Melucci.
Tre Milioni
Non è il prezzo di un chiosco sulla spiaggia, quelli che secondo il Clementino della Confesercenti costano poco e rendono niente, ma il numero di presenze che Matteo auspica alle primarie. Più pidiellini incazzati arrivano meglio si profila il risultato per il simpatico toscano, costretto ad accontentare (dopo) anche il nostro amico Zerbini. La risposta alla Rosy meriterebbe un voto per corrispondenza. I sondaggi dicono Pigi a dispetto della tintura tricofila, l'apparato comunista è tutto per lui, ha uno zoccolo duro di pensionati, ciennizzati, cooptati, parafarmacisti e..barbieri che permetteranno di non cambiare niente. Non crediamo che in caso di sconfitta Renzi abbia l'intenzione di farsi cuocere sulle graticole dell'Unità, per lui è pronto il posto alla tavola centrista, secondo la vecchia teoria staliniana non si fanno prigionieri a meno non siano Pussy Riot, a quelle hanno fatto di peggio. Non registriamo entusiasmo per l'avvenimento, sembra una operazione obbligata dalla quale credono di uscire rafforzati, conosciamo troppo bene la fauna di quel serraglio per non registrare una paura fottuta per il futuro. King George a pochi mesi dal termine del mandato ha voluto elegantemente suggerire che il Senatore ad vitam, può (deve) essere impiegato dopo le elezioni, è una risorsa, espressione tipica degli antichi compagni. Voi sapete, per non correre ulteriori rischi, per chi votare, non ci hanno nemmeno detassato la tredicesima, dopo averci depredato le altre dodici.
P.S.
Camusso vota Grillo
P.S.
Camusso vota Grillo
venerdì 23 novembre 2012
Comunicato M5S
Mercoledì scorso si è svolto un incontro sulla oramai famigerata Bolkestein
(norma europea sulla liberalizzazione dei servizi che dal 2015 impatterà
fortmente sull'organizzazione della spiaggia ed ovviamente sugli attuali
operatori) organizzato dal Movimento 5 Stelle di Rimini.
Presenti 55 persone: attivisti del movimento la minoranza, operatori del settore
la maggioranza, supporter e amministratori del PD e semplici cittadini in nutrito
numero.
Non è stato il solito incontro in cui qualcuno parla, molti ascoltano e poi
c'è spazio per qualche domanda quando è tempo per gli sbadigli.
No, è stato un incontro sulla traccia dei Town Meeting dove sono i partecipanti
che parlano, il resto della platea ascolta e fa domande al proponente e poi
l'assemblea tutta vota l'indice di gradimento.
Campione non significativo certamente, ma è successo come si può vedere dalla
tabella allegata che la maggioranza dei presenti vuole:
* Partecipazione della Cittadinanza alla gestione della risorsa spiaggia
* Un percorso politico partecipato per le decisioni da prendere
* Una più marcata ecosostenibilità di quanto si andrà ad installare
* Una più estesa fruibilità della spiaggia
Mentre le proposte, diciamo così, più oltranziste hanno avuto meno preferenze,
questo a dimostrare che il buonsenso nelle comunità prevale sulla demagogia.
Da notare come anche la maggioranza consigliare abbia potuto fare la sua proposta
proprio perchè il consigliere in quell'occasione rappresentava se stesso come
cittadino e quindi per il Movimento 5 Stelle non è un avversario politico da
contrastare ma un cittadino da ascoltare, si riesce a capire la diversità di
stile politico in questo atteggiamento? La concordanza con l'opposizione su temi
comuni non avviene nelle stanze discrete del potere con scambi inconfessabili, ma
davanti agli occhi dei cittadini attraverso il loro gradimento.
Se invece andiamo a vedere cosa è successo fino a questo momento, mai prima d'ora
c'era stato un coinvolgimento attivo aperto a TUTTA la cittadinanza su un argomento
così impattante come la Bolkestein, che non è argomento da chiudersi in un confronto
fra rappresentati di categoria e referenti politici ma da aprire a tutti i cittadini
perchè la spiaggia a Rimini è risorsa economica fondamentale per tutti.
E' mai stata fatta una cosa del genere per il Palas, la Fiera, l'Areoporto, il TRC,
le fogne, Hera?
Quella è la vecchia politica della rappresentatività che visti i risultati sotto
gli occhi di tutti ha clamorosamente fallito, la politica del Movimento 5 Stelle
è quella della partecipazione l'unica che può risollevare le sorti di questo paese.
Ne faremo altre di cose di questo genere, ne faremo ancora.
Per chi non l'avesse ancora ben chiaro per il Movimento 5 Stelle il "politico" è
il cittadino che la mattina si alza, va al lavoro per il giusto compenso con il quale
pagare le giuste tasse per i giusti servizi, l'"antipolitico" è colui che non l'agevola
in questa missione, gli eletti sono solo dei portavoce.
Cittadini partecipate, ne và del vostro futuro !!
La Storia
I libri di storia scriveranno che ci hanno salvato gli americani, non potevano accettare che un paese come l'Italia se ne andasse per conto suo, innescando un processo ingestibile. C'è il tema dell'alleanza atlantica, siamo in una posizione ancora più strategica, rispetto alle tante primavere arabe ed ai rinnovati venti di guerra israeliani. Che abbiano telefonato al Colle per trovare uno vestito perennemente di grigio fumo Goldam Sachs, rende la versione credibile, con qualche piccolo accomodamento nelle banche centrali, un tedesco in meno ed un altro Mario in più. Per la piccola europa è più che sufficiente, per l'Italia perfino troppo, se non ci fosse quell'inaspettato rompicoglioni bocconiani di Beppe. Siamo passati da un imbonitore, però stravotato, promettendo meno tasse e riduzione della spesa pubblica, ad un fenomenale serraglio di tecnici con svariati grembiulini, che hanno spolpato la parte più debole del paese e salvata la casta che li ha nominati senza croci elettorali. Il risultato è che il nostro enorme debito pubblico con la cura tecnica ha superato ogni argine, mentre il paese è ridotto alla fame, le proteste avranno contorni settecenteschi più che piombati. Il maggiore sindacato, il nostro, è in crisi rappresentativa, si sta dilaniando silenziosamente tra la maggioranza silenziosa dei pensionati, i più colpiti dai provvedimenti e la sparizione verso altri lidi dei pochi lavoratori rimasti, le altre due sigle sono complementari a Monti, un ritorno al vecchio pentapartito sindacale. In futuro non sentiremo parlare di scioperi generali, ogni azienda avrà il suo contratto integrativo, come i pazienti dipendenti del Magnifico auspicano, il problema per loro, come per tanti altri è se ci sarà ancora l'azienda con la quale integrare lo stipendio. Il ritorno della democrazia sempre cristiana ma polimuliebre dei Casini, Fini, Montezemolo e... Renzi, destinato ad aggregarsi dopo le primarie, segnerà il punto d'arrivo. Però i treni arriveranno in orario. Accidenti Beppe, quando sei andato all'assemblea Telecom, pensavi davvero di provocare una simile rivoluzione? Va a finire che ti riceve George
L'Isola che Sarà
Il Resto del Carlino ha dato notizia di incontri serrati tra Governo e Comune di Riccione, per verificare l'ipotesi della creazione di una Isola a cinque chilometri dalla costa. Il Progetto, come i nostri lettori ricorderanno, è stato più volte invocato da Noi, per le stesse ragioni riportate nell'articolo: attracco delle navi passeggeri ed approdo di alta qualità per diportisti. Poco si è detto sui costi, ragion per cui, molti, una volta letto l'articolo hanno pensato a cifre enormi, in realtà, non considerando le sovrastrutture, il tutto si riduce ad un coronamento di scogli ed un riempimento del catino con una nave sabbiera, che ha indicativamente un costo per mq pari ad una volta e mezzo il valore del terreno in prima fila a Riccione. Emerge che il Paese Riccione ragiona da Città, mentre Rimini ragiona da paesello, dove, condomini ed affini a parte, il sogno più ardito è una pista ciclabile, che non si farà mai. In termini turistici il sud di Rimini sta diventando una periferia riccionese, della quale farebbero a meno, si vergognano di avere parenti stretti impresentabili. Tornando all'isola, siamo convinti che i furbi cugini, riusciranno finalmente ad avere la loro isoletta, dopo gli antichi tentativi d'acquisizioni croate di Imola Colombo. Orientando bene il quadrante dei venti, possono trovare una soluzione corretta anche per i pericoli erosivi. Quando sarà pronta, ricordate di invitare Gnassi per la foto, magari arriverà Camporesi.
P.S,
Non dite niente a Veltroni
P.S,
Non dite niente a Veltroni
giovedì 22 novembre 2012
Comunicato M5S
INTERROGAZIONE:
PARTECIPATE PUBBLICHE E IL PRINCIPIO DI CONCORRENZA
Gent.le Sindaco, gentili Assessori, colleghi consiglieri
Il comma primo dell'art. 13 della Legge 223 del 4 luglio 2006 (Decreto Bersani) stabilisce che le società a capitale interamente pubblico o misto costituite dalle amministrazioni pubbliche per la produzione di beni e servizi strumentali, all'attività di tali enti devono operare esclusivamente con gli enti costituenti ed affidanti, non potendo svolgere prestazioni a favore di altri soggetti pubblici o privati. La ratio della norma è quella di evitare che un soggetto, che svolge attività amministrativa, eserciti allo stesso tempo attività d'impresa, beneficiando dei privilegi dei quali esso può godere in quanto pubblica amministrazione, rimediando ad una commistione che il legislatore ha ritenuto distorsiva della concorrenza. La Corte Costituzionale con sentenza n. 326 del 1 agosto 2008 ha affermato che "il divieto imposto alle società strumentali di detenere partecipazioni in altre società è volto ad evitare che le società in questione svolgano indirettamente, attraverso proprie partecipazioni o articolazioni, attività loro precluse" precisando che l'applicazione del precetto di cui all'art. 13 ricorre in presenza di "detenzione di partecipazioni in società o enti che operino in settori preclusi alle società stesse". Nel caso di specie si rileva il caso della Fiera di Rimini dove talune società di servizi, all'interno della compagine societaria, come il gioco delle scatole cinesi, rimandano alla "controllante" Fiera di Rimini. Se ne citano alcune: - Società che operano nel settore del catering (Summertrade), degli allestimenti fieristici (Promospazio), dell'organizzazione di eventi (Eventioggi), e da qualche tempo anche di vigilanza privata (Vigilanza Malatestiana). Il citato Decreto Bersani prevede che tali società svolgano servizi o altro solo ed esclusivamente per la società controllante, in autoproduzione ciò al fine di impedire turbative in un mercato di libera concorrenza che oggi, con la grave crisi che investe il sistema economico, è diventato ancora più difficile. La concorrenza risulta ovviamente sleale nei confronti delle aziende private: basti pensare all'investimento in strutture, sistemi di gestione, risorse umane con budget illimitati perché coperti da iniezione di soldi pubblici. La situazione, in un contesto di grave recessione, risulta di grandissimo rilievo ed attualità. "Le società partecipate determinano un enorme dispendio di denaro pubblico, sovente finalizzato, dietro lo specchietto delle allodole di una maggiore efficienza, a distribuire poltrone su base clientelare, a gonfiare indebitamente i compensi, ad assumere nuovo personale senza alcuna garanzia nel reclutamento, a distribuire consulenze superflue, ad aggirare i limiti imposti per le gare di evidenza pubblica a tutela della concorrenza, ad operare in conclusione al di fuori dei fondamentali canoni di trasparenza e buona amministrazione, garantiti da seri controlli" (Cfr. Antonio Vetro, Pres. On. Corte dei Conti). Rimini ne ha ben 22. La stessa Corte Costituzionale, con sentenza n. 326/2008 ha tenuto a precisare che: "A norma del comma 1 del D.L. 4 luglio 2006, n. 223, al fine di evitare alterazioni o distorsioni della concorrenza e del mercato e di assicurare la parità degli operatori, le societa' a capitale interamente pubblico o misto, costituite dalle amministrazioni pubbliche regionali e locali per la produzione di beni e servizi strumentali all'attività di tali enti, nonché, nei casi consentiti dalla legge, per lo svolgimento esternalizzato di funzioni amministrative di loro competenza, devono operare esclusivamente con gli enti costituenti ed affidanti, non possono svolgere prestazioni a favore di altri soggetti pubblici o privati, ne' in affidamento diretto ne' con gara, e non possono partecipare ad altre societa' o enti. A norma del comma 2 della stessa legge, le predette società sono ad oggetto esclusivo e non possono agire in violazione delle regole di cui al comma 1." Alla luce della Giurisprudenza costituzionale possono di già essere formulate alcune fondamentali considerazione: 1 "Fino a quando permanga inalterato nella sostanza l'apporto finanziario dello Stato mediante una partecipazione esclusiva o prevalente al capitale azionario delle S.p.A." e cioè sino alla "effettiva dismissione delle quote azionarie in mano pubblica", la forma privatistica adottata per l'ente, non ha alcun effetto sui connotati sostanzialmente pubblicistici che permangono invariati nell'ente stesso. 2 La costituzione di società con capitale totalmente o prevalentemente pubblico si presta ad "alterazioni o distorsioni della concorrenza", materia tutelata con particolare vigore dalle norme comunitarie, tanto da richiedere anche l'emanazione di norme statuali stringenti a tutela del libero mercato. 3 Il prospettato abuso nella costituzione di enti che, per definizione, "sottraggono l'agire amministrativo ai canoni della trasparenza e del controllo da parte degli enti pubblici", ha raggiunto dimensioni intollerabili, tanto è vero che la più recente normativa ha adottato criteri sempre più restrittivi, da ultimo, quelli contenuti nella così detta "spending review" (d.l. n. 95/2012, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 135/2012) e nel d.l. 10 ottobre 2012 n. 174. Si osservi che: il Consiglio di Stato, in Adunanza plenaria, con sentenza n. 10/2011, dopo aver citato l'Art. 3, co. 27, l. n. 244/2007 secondo cui "al fine di tutelare la concorrenza ed il mercato, le amministrazioni di cui all'art. 1, comma 2, del d.l. 30 marzo 2001, n. 165, non possono costituire società aventi per oggetto attività di produzione di beni e di servizi non strettamente necessarie per il perseguimento delle proprie finalità istituzionali, né assumere o mantenere direttamente partecipazioni, anche di minoranza, in tali società". Tutto ciò premesso chiede al Sindaco: - ritiene opportuno fare piena luce attraverso una apposita commissione speciale ai sensi dell'art. 40 del regolamento del Consiglio Comunale a garanzia del principio di concorrenza, al fine di far cessare le attività di produzione e servizi delle partecipate qualora tali attività risultino in spregio alle norme citate? Nelle more della costituzione di tale citata commissione speciale dichiara sin d'ora di trasformare la presente interrogazione in mozione e successiva assegnazione per competenza alla V commissione.
Carla Franchini, Consigliere M5S Rimini
PARTECIPATE PUBBLICHE E IL PRINCIPIO DI CONCORRENZA
Gent.le Sindaco, gentili Assessori, colleghi consiglieri
Il comma primo dell'art. 13 della Legge 223 del 4 luglio 2006 (Decreto Bersani) stabilisce che le società a capitale interamente pubblico o misto costituite dalle amministrazioni pubbliche per la produzione di beni e servizi strumentali, all'attività di tali enti devono operare esclusivamente con gli enti costituenti ed affidanti, non potendo svolgere prestazioni a favore di altri soggetti pubblici o privati. La ratio della norma è quella di evitare che un soggetto, che svolge attività amministrativa, eserciti allo stesso tempo attività d'impresa, beneficiando dei privilegi dei quali esso può godere in quanto pubblica amministrazione, rimediando ad una commistione che il legislatore ha ritenuto distorsiva della concorrenza. La Corte Costituzionale con sentenza n. 326 del 1 agosto 2008 ha affermato che "il divieto imposto alle società strumentali di detenere partecipazioni in altre società è volto ad evitare che le società in questione svolgano indirettamente, attraverso proprie partecipazioni o articolazioni, attività loro precluse" precisando che l'applicazione del precetto di cui all'art. 13 ricorre in presenza di "detenzione di partecipazioni in società o enti che operino in settori preclusi alle società stesse". Nel caso di specie si rileva il caso della Fiera di Rimini dove talune società di servizi, all'interno della compagine societaria, come il gioco delle scatole cinesi, rimandano alla "controllante" Fiera di Rimini. Se ne citano alcune: - Società che operano nel settore del catering (Summertrade), degli allestimenti fieristici (Promospazio), dell'organizzazione di eventi (Eventioggi), e da qualche tempo anche di vigilanza privata (Vigilanza Malatestiana). Il citato Decreto Bersani prevede che tali società svolgano servizi o altro solo ed esclusivamente per la società controllante, in autoproduzione ciò al fine di impedire turbative in un mercato di libera concorrenza che oggi, con la grave crisi che investe il sistema economico, è diventato ancora più difficile. La concorrenza risulta ovviamente sleale nei confronti delle aziende private: basti pensare all'investimento in strutture, sistemi di gestione, risorse umane con budget illimitati perché coperti da iniezione di soldi pubblici. La situazione, in un contesto di grave recessione, risulta di grandissimo rilievo ed attualità. "Le società partecipate determinano un enorme dispendio di denaro pubblico, sovente finalizzato, dietro lo specchietto delle allodole di una maggiore efficienza, a distribuire poltrone su base clientelare, a gonfiare indebitamente i compensi, ad assumere nuovo personale senza alcuna garanzia nel reclutamento, a distribuire consulenze superflue, ad aggirare i limiti imposti per le gare di evidenza pubblica a tutela della concorrenza, ad operare in conclusione al di fuori dei fondamentali canoni di trasparenza e buona amministrazione, garantiti da seri controlli" (Cfr. Antonio Vetro, Pres. On. Corte dei Conti). Rimini ne ha ben 22. La stessa Corte Costituzionale, con sentenza n. 326/2008 ha tenuto a precisare che: "A norma del comma 1 del D.L. 4 luglio 2006, n. 223, al fine di evitare alterazioni o distorsioni della concorrenza e del mercato e di assicurare la parità degli operatori, le societa' a capitale interamente pubblico o misto, costituite dalle amministrazioni pubbliche regionali e locali per la produzione di beni e servizi strumentali all'attività di tali enti, nonché, nei casi consentiti dalla legge, per lo svolgimento esternalizzato di funzioni amministrative di loro competenza, devono operare esclusivamente con gli enti costituenti ed affidanti, non possono svolgere prestazioni a favore di altri soggetti pubblici o privati, ne' in affidamento diretto ne' con gara, e non possono partecipare ad altre societa' o enti. A norma del comma 2 della stessa legge, le predette società sono ad oggetto esclusivo e non possono agire in violazione delle regole di cui al comma 1." Alla luce della Giurisprudenza costituzionale possono di già essere formulate alcune fondamentali considerazione: 1 "Fino a quando permanga inalterato nella sostanza l'apporto finanziario dello Stato mediante una partecipazione esclusiva o prevalente al capitale azionario delle S.p.A." e cioè sino alla "effettiva dismissione delle quote azionarie in mano pubblica", la forma privatistica adottata per l'ente, non ha alcun effetto sui connotati sostanzialmente pubblicistici che permangono invariati nell'ente stesso. 2 La costituzione di società con capitale totalmente o prevalentemente pubblico si presta ad "alterazioni o distorsioni della concorrenza", materia tutelata con particolare vigore dalle norme comunitarie, tanto da richiedere anche l'emanazione di norme statuali stringenti a tutela del libero mercato. 3 Il prospettato abuso nella costituzione di enti che, per definizione, "sottraggono l'agire amministrativo ai canoni della trasparenza e del controllo da parte degli enti pubblici", ha raggiunto dimensioni intollerabili, tanto è vero che la più recente normativa ha adottato criteri sempre più restrittivi, da ultimo, quelli contenuti nella così detta "spending review" (d.l. n. 95/2012, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 135/2012) e nel d.l. 10 ottobre 2012 n. 174. Si osservi che: il Consiglio di Stato, in Adunanza plenaria, con sentenza n. 10/2011, dopo aver citato l'Art. 3, co. 27, l. n. 244/2007 secondo cui "al fine di tutelare la concorrenza ed il mercato, le amministrazioni di cui all'art. 1, comma 2, del d.l. 30 marzo 2001, n. 165, non possono costituire società aventi per oggetto attività di produzione di beni e di servizi non strettamente necessarie per il perseguimento delle proprie finalità istituzionali, né assumere o mantenere direttamente partecipazioni, anche di minoranza, in tali società". Tutto ciò premesso chiede al Sindaco: - ritiene opportuno fare piena luce attraverso una apposita commissione speciale ai sensi dell'art. 40 del regolamento del Consiglio Comunale a garanzia del principio di concorrenza, al fine di far cessare le attività di produzione e servizi delle partecipate qualora tali attività risultino in spregio alle norme citate? Nelle more della costituzione di tale citata commissione speciale dichiara sin d'ora di trasformare la presente interrogazione in mozione e successiva assegnazione per competenza alla V commissione.
Carla Franchini, Consigliere M5S Rimini
M5S e Bagnini
Cari amici del MoVimento, ottima la riunione organizzata sui temi demaniali, era presente ma purtroppo non silente anche Allegrini, la democrazia diretta e partecipata funziona, sono state assunte più delibere in una serata che nei tre consigli comunali convocati da Gnassi. Grillo ha consegnato una grande opportunità per l'intero paese, il pericolo maggiore è disperdere il capitale acquisito, usando la mortale arma autoreferenziale che Beppe, forse con metodi bruschi, ha cercato di allontanare. Non c'è sistema senza continuità con il passato, visto come conoscenza ed esperienza, assunta anche sotto il profilo fisico, attraverso figure di riferimento, con il pericolo però di riprodurre il vecchio che si vuole combattere. Per pensare ad una prospettiva che risolva questa dicotomia, si deve inculcare forza alla logica delle analisi, vittima dell'opportunismo e della mediocrità imperante, altrimenti sarebbe l'inizio di una lenta agonia che ha investito tutte le analoghe esperienze politiche. La strategia del basso consenso categoriale e sindacale, i personalismi della politica, hanno prodotto lo sprofondamento del paese. Il trio Smontezemolo, Casini, Fini con in controluce George Monti, non può essere la cura, ma l'eutanasia della politica. Voi rappresentate il Nuovo, anche con alcuni difetti tanto evidenti da apparire voluti e protettivi, non esiste in commercio una proposta tanto forte ed innovativa. Qualunque sarà il risultato marzaiolo, la nostra politica non sarà più la stessa, le ripercussioni sulle altre forze saranno enormi, le poche certezze verranno ribaltate, senza o contro il Movimento non governeranno neanche un Capodanno. Fatta questa lunga premessa e volendo ribaltare il tutto sul tema demanio, come SalvaRimini, in questi anni, abbiamo cercato di confutare ogni possibile inquadramento squallidamente partigiano. Non mi ripeto, limitando il discorso alle sole comparazioni più stringenti. Per esempio riflettendo che se vogliamo rimanere in Europa siamo costretti ad intervenire con metodi più democratici sul debito pubblico, non certo sulle concessioni ai bagnini. Ci permettiamo di ricordare che aziende come l'Alcoa hanno messo sul lastrico migliaia di persone perchè l'Europa ha impedito che avessero l'energia a prezzi diversi da quelli di mercato, grazie al contributo che lo Stato elargiva. Se si aprisse una deroga, scimmiottando la Spagna che ha una situazione totalmente diversa dalla nostra, sulla spiaggia hanno fatto dei Peep, domani si aprirebbe una voragine di analoghe richieste per tutto il comparto dei servizi, obbligato a rispettare le norme sulla libera concorrenza. Non ci rifugiamo dietro Frits Bolkestein, la nostra storica proposta parte da quello che serve a Rimini, i bandi devono essere affrontati dalla politica seria come una opportunità per cambiare il nostro litorale, nessuno vuole cancellare l'imprenditoria esistente, tanto variegata da comprendere medievali, incerti e futuristi scannati. La colpa maggiore, se non unica è delle amministrazioni come la nostra, silente e connivente nel suo immobilismo, con scatti d'ira abusiva quando sente i morsi della procura. Non si governa con populismo da cinque lire, il compito primario era indirizzare la spiaggia verso una trasformazione in previsione di quanto succederà. Nessuno andrà sul lungomare come licenziato, a meno che non intenda avere concessioni regalate o continuare a verniciare le cabine, sempre che esistano ancora. Invece di chiedere deroghe od ulteriori proroghe, provate a trasformarvi in imprenditori in grado di presentare un Progetto che l'Europa o la Cina di Gnassi vi possa finanziare.
P.S
Emma Petitti, per parlare di Demanio i consiglieri del Pd devono chiedere ospitalità al tanto aborrito Movimento?
P.S
Emma Petitti, per parlare di Demanio i consiglieri del Pd devono chiedere ospitalità al tanto aborrito Movimento?
E la Chiamano Politica
Da tempo Pigi Bersani chiede che in televisione non appaiano sempre le stesse logore facce, mentre gli anchorman di casa sono costretti a chiamare sempre i dalemiani che li hanno sponsorizzati. Il nuovo non s'inventa per decreto fiorentino, la prova l'abbiamo riscontrata nella trasmissione democrat de LA 7. La signora/ina eletta a spin doctor di Pigi, ha fatto fare un figurone alla Polverini, non sapendo cosa dire, ha chiesto perchè la Governatrice non si fosse opposta ai 13 milioni di rimborsi ai partiti. L'ex sindacalista non si aspettava tanta ingenuità, la risposta è stata raggelante, con l'invito a rivolgere analoga domanda al capogruppo pd che ha votato quattro volte, una più di Pietro Apostolo, a favore. Avevamo notato già, all'inizio della trasmissione una nuvola di atteggiamenti della bersaniana zeppi di stereotipi della peggiore scuola scalfariana, ma il dramma e relativo ko si è consumato alla fine, con un pugno televisivo micidiale. Facendo le debite proporzioni la stessa cosa succede a Rimini, la Petitti è l'edizione locale della politica dei parvenu. Conosciamo troppo bene l'allevamento dei polli ed il mangime che viene distribuito per stupirci se alla fine anche questi sanno di pesce o come sia possibile che un partito che ancora viene accreditato come il maggiore del Paese riesca a farsi rappresentare da tanta graziosa nullità. L'imbuto rovesciato fa da selettore dei rappresentanti, il consiglio comunale di maggioranza riminese è una foto fedele e rappresentativa, gli unici (due) presentabili sono residui di altri tempi. Quante Moretti ci sono nei democrat? Non arriviamo ad affermare che le Bindi, Finocchiaro, Sereni, segretarie del segretario, Melandri siano meglio, peggio proprio non riescono a mostrarsi.
mercoledì 21 novembre 2012
Nero d'Inferno
E' una delle marche più rinomate di lucido nero per scarpe del quale sembrano fare uso tanto i Pooh quanto Pigi Bersani, in misura ridotta per i 14 capelli contornanti la probabile testa vincitrice. Secondo la choosy espressione del nostro art director, la scelta del cast per il Capodanno lungo, dispendioso, inutile come un Palas, non punterà sul nazional popolare del famoso gruppo di settantenni. Il programma degli eventi non è ancora a disposizione, sembra l'unica cosa che interessi e sulla quale sia in grado di esprimere giudizi commoventi nella loro malvagità. La cosa che non ci sorprende è la velocità con la quale l'ultimo arrivato nelle edicole, con l'alibi del gratuito, si è trasformato in velina cartacea. L'articolo dedicato all'Anello Verde Gnassi è un chupa-chupa di marchette richieste, possibile che non si riesca a scrivere un pezzo senza sconfinare nella piaggeria? Sarebbe bastato chiedere al Delegato a quello che resta dell'urbanistica in Città, quale strumento è in grado di realizzare l'ultima promessa sindacale. Qualcuno ha in mente quanti passaggi politici ed amministrativi, sono necessari per realizzare un percorso di quella natura? Per terminare il discorso che in una normale Città nessuno avrebbe avuto il coraggio di aprire, sarebbe sufficiente una misera e solitaria domanda? Dove sono i soldi, li chiediamo in prestito ad Hera?
P.S.
Votare Gnassi e tingersi i capelli francamente è troppo
P.S.
Votare Gnassi e tingersi i capelli francamente è troppo
Urla a Bassa Voce
Sabato 24 novembre, alle ore 19, presso la "Lavanderia - Ricircolo di cervelli" di via Cavalieri 16 a Rimini, si terrà, a cura dell'Associazione Papillon, la presentazione del libro "Urla a Bassa Voce" di Francesca de Carolis.
Il libro, che si fregia della prefazione di Don Luigi Ciotti, è la prima testimonianza collettiva di "Uomini Ombra" ossia ergastolani, condannati al 41 bis, che non hanno nessuna speranza di poter mai ritrovare la libertà.
In un momento in cui con sempre maggiore drammaticità si pone il problema dell’affollamento delle Carceri italiane e delle condizioni di chi vi è detenuto, i loro racconti aprono una riflessione forte sul senso della pena e sulla necessità del rispetto dei diritti che la nostra Costituzione garantisce per tutti, indipendentemente dalla configurazione dei reati commessi.
Insieme a Francesca de Carolis, giornalista RAI e scrittrice, già autrice di un diario di viaggio in India e di tre romanzi brevi, parteciperanno l'avv. Paolo Gasperoni, Consigliere delle Camere Penali di Rimini di grande competenza sulle problematiche delle Carceri, Ivan Innocenti, Segretario dell'Associazione Iniziativa Radicale di Rimini.
Modererà il dibattito Francesco Bragagni, Segretario dell'Associazione Papillon.
Cambio Campo
Il Partito Democratico è impegnato nel solito Cambio Campo, senza rossori od imbarazzi evidenti, denunciando canoni demaniali ridicoli e le centinaia (?) di abusi per tutti i gusti e stagioni. Ci permettiamo in attesa di quel confronto che la Petitti ci concederà sicuramente dall'alto del suo spirito bernabeiano, di ricordare che sono tutte bruttissime questioni, nelle quali il Partito è stato protagonista, con il sodale accompagnamento alternato di Pizzolante e Lombardi. Per aumentare il tasso della corretta informazione e non imporre palloncini ai giornalisti di casa, rammentiamo che lo scandaloso canone dei 500 euro, sventolato da Biagini Delegato nell'ultima riunione del Cuore è il frutto di una Legge Prodi, cancellando la norma che negli anni 80 imponeva allo stesso operatore circa tre milioni annui (triplo). Lo scandalo si sarebbe perpetuato per altri 30 anni, se l'UE non avesse a sua volta cancellata l'altra vergogna legislativa con le stimmate di Errani/Melucci. Per arrivare agli abusi di ogni specie e fattezza, ricordiamo ad noiam, che la possibilità di mantenere il suk di capanni e betlemmiario sparso, è frutto della/e varianti ad bagnimum et chioschiscam che l'originale ed unico vero Piano Spiaggia non permetteva. I denuncianti, in ritardo come i treni di Smonty, non lavoravano in fonderia, come non hai mai fatto il Mitico Arlotti, erano rispettivamente Assessore agli Ombrelloni e Segretario del Partito, per meriti...indiscussi. Va sottolineato che il concetto di Stabilimento Balneare era inviso agli operatori anche per ragioni fiscali, obbligava ad un controllo degli incassi tra i soci, l'impossibilità di eludere li avrebbe costretti a denunce meno risibili della media 7 mila. Difficile pensare che del problemino, nel partito non si sapesse niente. Potremmo elencare altre decine di queste ragioni non dichiarabili, c'interessa la novità del repentino Cambio di Campo, senza che l'inesistente arbitro lo imponesse. Un piccolo dubbio lo avvertiamo: non sarà perchè quegli scientology del M5Stelle che turbano notti e scritti democrat, non hanno finalmente messo nel mirino oltre ai gassificatori, inquinatori, speculatori, caste varie anche...i bagnini di palazzo? Non ci stupiremmo neppure di essere accusati in un futuro prossimo che gli amici dei signori della sabbia eravamo Noi. Non partiamo da questioni ideologiche, consideriamo il Bene Spiaggia l'unico rimasto, qualsiasi ipotesi di rinnovamento deve transitare sulla sabbia. Il vecchio turismo è morto, almeno nelle visioni tradizionali, abbiamo ancora spazi imprenditoriali nei quali inserirci, la categoria di regime non è composta solo dai personaggini rappresentativi, guardie medievali travestite da bagnini, vi sono, più numerosi di quanto appaiono, anche tanti disposti a rischiare più dell'imbiancatura alle cabine. Vi siete mai chiesti perchè facciano tanto paura eventuali ingressi di capitali? Le iniezioni che cerchiamo ci spingono gratuitamente in Cina per sollecitarle, in questo caso si trasformano in sporchi e pericolosi capitali, come fossimo la Capitale Etica. Cari Bagnini il mondo cambia e non sempre in peggio, se volete rimanere sul mercato dovrete usare ombrelloni, gazebi, tende, tettoie, giochi negli Stabilimenti del Futuro, intanto smontate, ordini di Biagini.
P.S.
Ho letto che Favia sta remando in soccorso dei bagnini con la scusa che Lui (voi ?) siete contro la Bolkestein. Lo abbiamo espulso anche dal nostro Gruppo.
P.S.
Ho letto che Favia sta remando in soccorso dei bagnini con la scusa che Lui (voi ?) siete contro la Bolkestein. Lo abbiamo espulso anche dal nostro Gruppo.
Immaginario
Gentile Assessore GL Brasini,
come sa la maggior parte dei Comuni e degli enti locali in Generale sono indebitatissimi, alcuni superindebitati, il patto di stabilita' serve anche a riportare in un più corretto alveo la dissennata gestione della spesa pubblica locale. Non potendo fare differenze tra virtuosi e scellerati si e' dovuto generalizzare un impegno restrittivo che certo nuoce molto al sistema delle imprese. Come sa (diamo troppe cose per scontate?), sono oltre 60 i miliardi di euro che le PA devono alle aziende, per lavori eseguiti o per servizi resi. Un blocco finanziario che sta mettendo in ginocchio molte imprese. Anche se sui lavori eseguiti e sui benchmark del valore dei servizi si dovrebbe fare una attenta riflessione che aiutato dal Delegato ai LL.PP certamente avrete compiuto. Resta il fatto che le imprese devono vedersi saldare i loro crediti. Ma dall'altra parte c'e' il rischio del default e dell'esplosione del debito pubblico, con tutte le conseguenze sui parametri di finanza del debito che le lascio immaginare. Sara' certamente stupido, non lo nego, ma il Patto ci ha salvato la vita, come recitava quella stupida gag telefonica. Ora come emerge da una richiesta della Lega delle autonomie, servirebbe un allentamento delle condizioni soprattutto per i comuni virtuosi ma "considerando le scarse disponibilità di risorse e i vincoli del patto di stabilità interno, acquista sempre più importanza la valutazione dello stato di salute finanziaria di un ente locale nell’ambito delle attività di programmazione e di monitoraggio degli equilibri di bilancio. Un lunghissimo preambolo per rassicurarci che questa analisi sia stata realizzata anche dalla sua giunta, noi abbiamo fortissimi dubbi che sconfinano in granitiche certezze che non esista un documento di questa specie. sono tanti i degnali che confermano una ipotesi negativa. Il continuo, stancante, avvilente uso delle risorse per circensi manifestazioni, non sentire neanche lontanamente il desiderio di rispettare la tragicità dei tempi per annullare almeno la cazzata più lunga e costosa dell'anno, pensare che con i fuochi artificiali il 2013 si possa dipingere di fausti presagi. Un brindisi di Gnassi lei lo ritiene taumaturgico per il turismo riminese, perfino la Rinaldis nutre perplessità, hanno dovuto affondare un Paese per fargliele sorgere. L'uso che si fa delle risorse pubbliche e il rendiconto della propria attività oggi è la discriminante decisiva per la formazione del consenso politico. Questi strumenti rappresentano anche un formidabile strumento di comunicazione politica nei confronti dei cittadini. Vi state accorgendo che fate una incessante e vittoriosa campagna elettorale per Beppe? Perfino alla sodale Repubblica e nei tanti Siti Premurosi stanno sorgendo preoccupate riflessioni. Con la farsa delle primarie pensavate di obliare la situazione generale? Sono finiti i tempi, i vostri, non vediamo l'ora di potere finalmente mettere per iscritto il nostro pensiero, sarà forse da analfabeti, ma la croce questa volta peserà sulle vostre spalle.
come sa la maggior parte dei Comuni e degli enti locali in Generale sono indebitatissimi, alcuni superindebitati, il patto di stabilita' serve anche a riportare in un più corretto alveo la dissennata gestione della spesa pubblica locale. Non potendo fare differenze tra virtuosi e scellerati si e' dovuto generalizzare un impegno restrittivo che certo nuoce molto al sistema delle imprese. Come sa (diamo troppe cose per scontate?), sono oltre 60 i miliardi di euro che le PA devono alle aziende, per lavori eseguiti o per servizi resi. Un blocco finanziario che sta mettendo in ginocchio molte imprese. Anche se sui lavori eseguiti e sui benchmark del valore dei servizi si dovrebbe fare una attenta riflessione che aiutato dal Delegato ai LL.PP certamente avrete compiuto. Resta il fatto che le imprese devono vedersi saldare i loro crediti. Ma dall'altra parte c'e' il rischio del default e dell'esplosione del debito pubblico, con tutte le conseguenze sui parametri di finanza del debito che le lascio immaginare. Sara' certamente stupido, non lo nego, ma il Patto ci ha salvato la vita, come recitava quella stupida gag telefonica. Ora come emerge da una richiesta della Lega delle autonomie, servirebbe un allentamento delle condizioni soprattutto per i comuni virtuosi ma "considerando le scarse disponibilità di risorse e i vincoli del patto di stabilità interno, acquista sempre più importanza la valutazione dello stato di salute finanziaria di un ente locale nell’ambito delle attività di programmazione e di monitoraggio degli equilibri di bilancio. Un lunghissimo preambolo per rassicurarci che questa analisi sia stata realizzata anche dalla sua giunta, noi abbiamo fortissimi dubbi che sconfinano in granitiche certezze che non esista un documento di questa specie. sono tanti i degnali che confermano una ipotesi negativa. Il continuo, stancante, avvilente uso delle risorse per circensi manifestazioni, non sentire neanche lontanamente il desiderio di rispettare la tragicità dei tempi per annullare almeno la cazzata più lunga e costosa dell'anno, pensare che con i fuochi artificiali il 2013 si possa dipingere di fausti presagi. Un brindisi di Gnassi lei lo ritiene taumaturgico per il turismo riminese, perfino la Rinaldis nutre perplessità, hanno dovuto affondare un Paese per fargliele sorgere. L'uso che si fa delle risorse pubbliche e il rendiconto della propria attività oggi è la discriminante decisiva per la formazione del consenso politico. Questi strumenti rappresentano anche un formidabile strumento di comunicazione politica nei confronti dei cittadini. Vi state accorgendo che fate una incessante e vittoriosa campagna elettorale per Beppe? Perfino alla sodale Repubblica e nei tanti Siti Premurosi stanno sorgendo preoccupate riflessioni. Con la farsa delle primarie pensavate di obliare la situazione generale? Sono finiti i tempi, i vostri, non vediamo l'ora di potere finalmente mettere per iscritto il nostro pensiero, sarà forse da analfabeti, ma la croce questa volta peserà sulle vostre spalle.
martedì 20 novembre 2012
Un Tecnico al di Sopra di Ogni Sospetto
E' finita! Hanno fatto di tutto per salvare il paese ma in realtà erano stati nominati per abolire l'art. 18 e per spostare i soldi delle pensioni dalle tasche dei lavoratori a quelle dei loro solidali banchieri e assicuratori.
Certo non tutto è così semplice, tra pianti, proclami, convegni e allarmi hanno trovato anche il tempo di coprire i porcaccioni partitocratici che li hanno appoggiati e quando a capo della Repubblica nata dalla resistenza con il sacrificio dei giovani rimasti sulle montagne c'è rimasto un componente degli allora giovani universitari fascisti qualche dubbio sull'attuale democraticità del governo Monti rimane.
In un anno, con la scusa della crisi, hanno cancellato anni e anni di lotte e conquiste sociali. Ma l'aspetto più vergognoso di questa realtà sta nella complicità delle forze che dovevano o avrebbero dovuto difendere quelle conquiste. L'elenco è lungo e nella lettura si parte sempre da sinistra: partito democratico, rifondazione comunista, partito dei comunisti italiani, sinistra ecologia e libertà, CGIL, CISL, UIL, italia dei valori senza dimenticare le bufale sulla libertà, l'imprenditoria e le liberalizzazioni. Gli ultimi movimenti di piazza più che una forza indicano la forza di una disperazione: la disperazione di quel quadro a sinistra scomparso.
Il concetto strombazzato da tutti i media, compresa la rete, è che la globalizzazione ha un potere talmente particolare che rende schiavi chi lavora e continua a mandare i soldi verso l'alto come acqua di fonte purissima anche se quell' acqua in realtà puzza, sempre più, di sangue e sudore. Il progresso tecnico ha velocizzato la parola ma la tecnica è rimasta la stessa; mentre le chiacchiere corrono veloci banchieri, assicuratori e politici continuano ad accumulare ricchezza. La chiamano globalizzazione ma da duemila anni la gente comune legge sfruttamento. Sul finire questo governo sta facendo propaganda pro domo suo. Passa, in questa fase, che se non ci fosse Monti sarebbe peggio mentre andando avanti così, ne siamo tutti consapevoli, più che la globalizzazione la parola d'ordine sarà omologazione tendente Grecia e Spagna.
Bisogna intendersi sul modello d'inseguimento se la scelta dovesse cadere tra il salario degli operai serbi e i bambini cinesi nelle grandi corporations dell'elettronica pare evidente che il modello di riferimento è una scusa per continuare a rapinare le famiglie italiane.
E' finita? Speriamo! A breve si vota.
nuvola rossa
nuvola rossa
Epaminonda Ceccarelli
Spett.le redazione,
è stato presentato oggi presso il Comune di Ravenna, l’evento che avrà luogo venerdì 23 novembre e dedicato all’ingegnere e designer ravennate Epaminonda Ceccarelli ad un'anno dalla scomparsa.
Nello studio del Vice sindaco Mingozzi, che ha promosso l’iniziativa e che ha ricordato l’ingegnere ravennate, fieramente antifascista e repubblicano.
I relatori presenti Cristiano Bacchi, Paolo Bolzani, Francesca Santarella, insieme al figlio Giovanni Ceccarelli, hanno illustrato l’evento.
Documenti ed un cortometraggio presentato in anteprima, ripercorreranno, nel convegno, la vita e le opere di questo straordinario inventore. Architetture, opere di design, scritti, poesie sconosciute e celeberrime imbarcazioni, per un lungo viaggio attraverso la creatività, la fantasia e la sensibilità di un indimenticabile e modernissimo ravennate.
Si allega relativo materiale in relazione al convegno, che si svolgerà il 23-11-2012 alle ore 17.30 presso la sala Muratori della biblioteca Classense a Ravenna via Baccarini.
Apoti
Non le beviamo, ricerchiamo le verità, abbiamo terreni di caccia privilegiati, riserve di stronzate, privilegi, inefficienze, prepotenze, che hanno ridotto la città in un immenso Palas deserto e ci permettono largamente di innaffiare i nostri articoli quotidiani. Abbiamo letto l'ultimo bollettino del Galli d'avvistamento provinciale, ci ha voluto lasciare una testimonianza per fugare gli ultimi dubbi sull'inutilità delle Province, ha avuto la faccia tosta riccionese di affermare che settembre 2012 con i 30 gradi di media è stato meglio del precedente. Come dire in una piazza deserta arriva uno per caso, siamo una folla. Il Fabione Cna non è certo il peggio, la colpa come al solito non è imputabile al citato, anzi nel mucchio sempre più esiguo, poteva anche diventare Sindaco di Riccione se fosse stato amato dalla Polisportiva, non da Melucci. La certezza di ripetere sempre le stesse cose e di parlare delle poche persone che compongono un cerchietto di protagonisti di dialettali commedie locali, comporta un fastidio alle volte insopportabile, lo stesso che dovrebbe assalire anche la nutrita stampa cittadina, riescono bene a celare i conati quotidiani, hanno la fortuna di potere accedere alla cronaca nera e non parliamo di sversamento di merda. L'assenza del pulpito istituzionale, un consiglio comunale che per legge viene ancora eletto dai cittadini, viene surrogata dalle iniziative e dall'impegno delle associazioni quasi tutte legate a doppio filo con il Palazzo. Con la scellerata, ma per Gnassi salutare sparizione dei quartieri, rimangono l'unico modo per tentare di aprire discussioni sui tanti problemi inevasi. E' agghiacciante e misteriosa l'assenza del Sindaco nell'interpretare la parte più importante del suo mandato, gira attorno alle cose, svolazza, al massimo si fa catturare nell'attimo dell'istantanea ed obbligatoria fotografia, poi scompare. Raccontano che abbia fatto il vuoto attorno a se, ci consegnano l'immagine di una persona racchiusa in un fortino diurno e notturno, con uno sparuto gruppo di fedelissimi assenzienti, l'unico che si agita, fin troppo, sollevando polveroni sabbiosi che hanno fatto incazzare i privilegiati concessionari di un bene pubblico, è il Delegato agli abusi e tanto altro. Lo conosciamo benissimo, è troppo furbo per non avere capito che l'aria riminese è insalubre, tenta il salto grosso, meglio dell'Eletta è anche lui. Abbiamo imparato che Pigi è iuventino, volevamo cambiare la preferenza concessa a Matteo, ci dobbiamo iscrivere all'anagrafe della Petitti, lasciamo stare, vince lo stesso, la donazione al Fondo Serra Cayman sarà decisiva.
Il Cuore delle Fogne
Sembra di stare alla corrida della depurazione, chi arriva dice la sua. Una storia senza verso, tipica di queste amministrazioni, le bizze sindacali, l'incapacità della giunta, l'ignoranza del consiglio e la realtà di Hera che ricorda a brutto muso di essere una società per azioni, impropriamente semi pubblica, che ha il compito di realizzare ricavi al posto di servizi erogati, non di fare della beneficenza fognaria su richiesta di organizzatori di spettacoli. Leggiamo sequele di precisazioni assessorili che tentano di giustificare la loro esistenza e souteneurs di complemento. Liste inventate, associazioni che mostrano il vero volto, professionisti che sembrano gli archimede della fogna, un casino sversato senza ritegno. Si mescolano acque bianche e nere, investimenti a cazzo, prolungamenti alla Siffredi, raddoppi depurativi, vasche per tutti i gusti, laminazione, sedimentazione, prima pioggia con idromassaggio successivo. Perdonate Amici a M5Stelle, a chi ci potremmo rivolgere se non al vostro Meetup settimanale? Avete indirizzi alternativi, quartieri, partiti, parrocchie? Siete rimasti l'unica speranza politica in Città, molti vi sceglieranno convinti delle proposte e serietà dimostrata, ma tantissimi si rivolgeranno a voi con un dono nella scheda, come unica credibile alternativa al partito del non voto. Iniziate chiedendo che fine hanno fatto i 50 milioni spesi nelle vasche comunali, specie quelle della pioggia prima, se e come funzionano, se frenano la parte più solida ed inquinante e se i depositi dei fanghi nelle tubazioni invece di finire in mare dovevano essere deviati per i primi minuti. Chiedendo da chi sono state fatte, collaudate e con quali metodi. Sono rotture di palle lo sappiamo, ma si governa così, prima una dura opposizione, poi si salgono le scale vittoriosi.
lunedì 19 novembre 2012
Comunicato M5S
La spiaggia e la Bolkestein secondo il MoVimento 5 Stelle riminese e i cittadini.
Tutte le forze politiche hanno preso la difesa degli operatori balneari senza ascoltare il legittimo proprietario: i cittadini. A loro non viene mai chiesto cosa pensino di questa situazione. Sono costretti a subire dall'alto le decisioni di altri. La classe politica riminese non si espone, anzi, 'bacchetta solo ora' gli operatori balneari per gli abusi perpetrati negli ultimi quarant'anni sul demanio e con estrema disinvoltura si lamenta degli strumenti ereditati (vedi Piano spiaggia) dimenticando che loro stessi lo hanno partorito. Questa classe politica è tristemente irresponsabile! Irresponsabile per non aver adeguato gli strumenti legislativi, aver avuto la sfrontatezza di chiedere delle sanzioni sugli abusi con un tariffario da strozzino, far sperare i concessionari che la Bolkestein non lederà i loro interessi senza impegnarsi a strutturare una seria azione politica. Il M5S, invece, vuole raccogliere i pareri della collettività riminese sul destino della spiaggia fuori dalle logiche politico-opportuniste. S'invita quindi tutta la cittadinanza, gli amministratori e i giornalisti all'assemblea che si svolgerà questo mercoledì 21 novembre ore 21 presso la ex sala di quartiere 5 alle Celle, sopra il supermercato Coop. Tutti avranno modo di dire la loro su questo tema. MoVimento 5 Stelle Rimini
Tutte le forze politiche hanno preso la difesa degli operatori balneari senza ascoltare il legittimo proprietario: i cittadini. A loro non viene mai chiesto cosa pensino di questa situazione. Sono costretti a subire dall'alto le decisioni di altri. La classe politica riminese non si espone, anzi, 'bacchetta solo ora' gli operatori balneari per gli abusi perpetrati negli ultimi quarant'anni sul demanio e con estrema disinvoltura si lamenta degli strumenti ereditati (vedi Piano spiaggia) dimenticando che loro stessi lo hanno partorito. Questa classe politica è tristemente irresponsabile! Irresponsabile per non aver adeguato gli strumenti legislativi, aver avuto la sfrontatezza di chiedere delle sanzioni sugli abusi con un tariffario da strozzino, far sperare i concessionari che la Bolkestein non lederà i loro interessi senza impegnarsi a strutturare una seria azione politica. Il M5S, invece, vuole raccogliere i pareri della collettività riminese sul destino della spiaggia fuori dalle logiche politico-opportuniste. S'invita quindi tutta la cittadinanza, gli amministratori e i giornalisti all'assemblea che si svolgerà questo mercoledì 21 novembre ore 21 presso la ex sala di quartiere 5 alle Celle, sopra il supermercato Coop. Tutti avranno modo di dire la loro su questo tema. MoVimento 5 Stelle Rimini
Dicotomia
Lunedì
Avete notato che fermarsi a parlare con amici e conoscenti sta diventando angosciante? Dopo i convenevoli sempre più rapidi, quasi fastidiosi, il discorso scivola sulla crisi e sulle tante situazioni personali, familiari, amicali ed ..imprenditoriali. Per risollevare lo spirito e la fede, la lettura a scelta di uno dei quattro gazzettini locali o l'incessante clicco sul Sito più Amorevole di Google è obbligatorio. Nelle banche hanno talmente niente da fare che giocano con i segnali d'allarme, i clienti arrivano di notte, un pò rumorosi, invece di passare dallo sportello e sentirsi rifiutare il prestito, lo prendono direttamente facendo saltare il bancomat. La Cancellieri dopo l'ottima prova come Sindaco non eletto di Bologna, ha avuto il battesimo dell'affetto dei riminesi, bravi i nostri studenti, la prossima volta il premio ve lo porta Gnassi, non...fischiatelo piano. Stiamo aspettando dal Magnifico, i dati contabili sulla prima stagione della Conchiglia, saranno come i giri delle Ferrari targate Monty. Non abbiamo ancora capito se l'accuratamente liftato e scapigliato, si candidi a qualcosa oppure con i due sodali Casini e Fini si rifugi dietro Monti, la politica italiana sta andando velocemente, come il Paese rappresentato, verso il baratro. Non si parla più dello spread, dopo dodici mesi di permanenza i sondaggi sul governo sono peggiori di quelli sul Cavaliere, le primarie piddine si avviano al risultato scontato, con una onorevole sconfitta di Matteo ed una avvilente vittoria di Pigi. Abbiamo assistito alla raccolta delle firme di uno sparuto gruppetto, sempre quelli, per Fare Bersani, li vedevamo imbarazzati, perfino le loro facce, abituate a tutto, si rendevano conto di quanto la gente ne abbia le palle piene di questi incapaci e della cerchia interessata che li aiuta. Non credevamo che la strada per Grillo fosse così spianata, neanche lui, l'unico problema è eleggere meno Favie possibile.
P.S.
Biagini sta studiando per i Bagnini
P.S.
Biagini sta studiando per i Bagnini
Che Colpa Abbiamo Noi
E' stato il motivetto che i dipendenti dell'Ente Fiera hanno cantato alla foto del Presidente che non li ha ricevuti. La risposta del Magnifico è arrivata cortese, educata, sincera: avete preso più dei vostri colleghi nei pochi anni di finto grasso, adesso od instauriamo un modello cino-giapponese o... vendiamo il Palas. L'ultima frase l'abbiamo aggiunta noi che conosciamo a cicco e spanna la situazione contabile. Non sarebbe niente alienare una cosa inutile se pensiamo che il Cavaliere ha venduto Ibra e Thiago, non contento, avendo molto tempo libero, al netto della frequentazione di Briatore, meno pericoloso di Lele e dopo avere dettato la posizione di Montolivo, si è messo in testa di allenare la squadra della figlia. A noi sembra che capisca molto più di Allegri, la difesa a tre è come avere tra le palle Gaspari, Cicchitto e Santachè. Nessun miglioramento contrattuale, due ore in più di lavoro (?), silenzio sulla situazione finanziaria e sulle manifestazioni perdute, si comporta come un normale Marchionne, sapendo che i suoi padroni si chiamano Gnassi&Vitali&Maggioli, ai debiti ci pensiamo noi.
domenica 18 novembre 2012
Facile
Caro Biagio,
addossare le colpe demaniali a chi c'era prima è disdicevole e molto Facile, specie se manca un contraddittorio, a me andrebbe bene anche Icaro Tv o sotto il tendone del Circolo Nautico con il nuovo Presidente. Entrando nel merito: prima sono sorti i bagni, poi le regole. Senza voler partire dall'era pionieristica, basta ricordare che fino all'anno 1971 una modesta Azienda di Soggiorno, attraverso una bizzarra concessione, gestiva tutta la spiaggia di Rimini, rilasciando i vari titoli autorizzativi. Per fare un esempio, lasciando fuori gli operatori di spiaggia, quando si apriva un nuovo albergo, per le cabine spogliatoio, si andava a chiedere il permesso al famoso Geom.Pino Bernardi (storico direttore dell'Azienda). Rimane scontato che era un procedere improprio, ma da considerare migliore rispetto a quello che avveniva prima. Quando nel 1972, all'Azienda si sostituì la Cooperativa Bagnini di Rimini e Viserba, l'unica individuazione delle parti assentite riguardava una "generica" spiaggia ricompresa dal Porto a Miramare, dove gli esatti metri quadrati erano dogmi di fede sabbiosa. Solo attorno gli anni ottanta, l'Assessore (vero) Ruggero Diotallevi, compilò l'unico Piano Particolareggiato della Spiaggia che risultava essere una mera ricognizione dell'esistente. In seguito, dopo un durissimo braccio di ferro con le categorie interessate, la Capitaneria riusci ad avere le prime planimetrie che indicavano le dimensioni delle aree concesse, compresi i fabbricati. Inquadrato nella logica culturale del tempo si può dire che sulla spiaggia comandavano i Bagnini di Spadolini. Ragione per cui, l'Autorità Marittima si è limitata allo stretto necessario istituzionale, ossia rilasciare concessioni e permessi ai soli fini demaniali marittimi. Fino al 1985 la categoria repubblicana eleggeva due consiglieri comunali, da sola, uno in più del rematore. Questa è la storia, solo negli anni novanta, iniziarono a ricordarsi, che anche in spiaggia per costruire un manufatto servivano miriadi di autorizzazioni, a partire dal titolo edilizio. Realtà complicatissima, fatta di decine di casi specifici, gestiti alla meno peggio, per ricordarne i più importanti oltre al titolo edilizio, posso aggiungere l'antisismica, l'ambientale, le norme doganali, le norme igienico sanitarie, le norme sulle barriere architettoniche, facile e difficile rimozione, le modalità degli allacciamenti di servizio, ecc. A Tutto questo deve aggiungersi una serie di strutture indefinibili e un'altrettanto infinito contenzioso tra gli stessi operatori. Non esisteva bagnino che non avesse almeno una lite pendente con il confinante. A mio giudizio, i fatti mi danno ragione, pensare di trovare soluzioni urbanistiche a tutto questo casino, era ed è Impossibile. Se queste sono le ragioni storiche del diritto, ancor più importanti sono quelle strategiche, intese come una spiaggia che parta dalle esigenze dei turisti e cittadini, non quelle dei concessionari. Mettendo insieme queste due impostazioni, ho spinto per un Piano Spiaggia che guardasse al futuro e nel contempo chiudesse le tentazioni di ritornare al medioevo balneare. Purtroppo, la miopia degli operatori ed il solito vizio della politica del basso consenso, hanno vanificato il tentativo con la/le famose Varianti. Convinti, magari ingenuamente(?), che si trattasse di smussare gli spigoli, senza accorgersi che stavano demolendo i pilastri portanti del Piano facendo crollare tutto. Se non sei d'accordo con quello che affermo, fa organizzare dal Cuore un dibattito, così approfondiamo più dettagliatamente, fino ad arrivare a parlare delle stesse norme europee e delle tonnellate di abusi esistenti.
Ex assessore al demanio
Sandro Baschetti
P.S.
Biagio era Biagini. Alle primarie cittadine voterò Lugaresi.
addossare le colpe demaniali a chi c'era prima è disdicevole e molto Facile, specie se manca un contraddittorio, a me andrebbe bene anche Icaro Tv o sotto il tendone del Circolo Nautico con il nuovo Presidente. Entrando nel merito: prima sono sorti i bagni, poi le regole. Senza voler partire dall'era pionieristica, basta ricordare che fino all'anno 1971 una modesta Azienda di Soggiorno, attraverso una bizzarra concessione, gestiva tutta la spiaggia di Rimini, rilasciando i vari titoli autorizzativi. Per fare un esempio, lasciando fuori gli operatori di spiaggia, quando si apriva un nuovo albergo, per le cabine spogliatoio, si andava a chiedere il permesso al famoso Geom.Pino Bernardi (storico direttore dell'Azienda). Rimane scontato che era un procedere improprio, ma da considerare migliore rispetto a quello che avveniva prima. Quando nel 1972, all'Azienda si sostituì la Cooperativa Bagnini di Rimini e Viserba, l'unica individuazione delle parti assentite riguardava una "generica" spiaggia ricompresa dal Porto a Miramare, dove gli esatti metri quadrati erano dogmi di fede sabbiosa. Solo attorno gli anni ottanta, l'Assessore (vero) Ruggero Diotallevi, compilò l'unico Piano Particolareggiato della Spiaggia che risultava essere una mera ricognizione dell'esistente. In seguito, dopo un durissimo braccio di ferro con le categorie interessate, la Capitaneria riusci ad avere le prime planimetrie che indicavano le dimensioni delle aree concesse, compresi i fabbricati. Inquadrato nella logica culturale del tempo si può dire che sulla spiaggia comandavano i Bagnini di Spadolini. Ragione per cui, l'Autorità Marittima si è limitata allo stretto necessario istituzionale, ossia rilasciare concessioni e permessi ai soli fini demaniali marittimi. Fino al 1985 la categoria repubblicana eleggeva due consiglieri comunali, da sola, uno in più del rematore. Questa è la storia, solo negli anni novanta, iniziarono a ricordarsi, che anche in spiaggia per costruire un manufatto servivano miriadi di autorizzazioni, a partire dal titolo edilizio. Realtà complicatissima, fatta di decine di casi specifici, gestiti alla meno peggio, per ricordarne i più importanti oltre al titolo edilizio, posso aggiungere l'antisismica, l'ambientale, le norme doganali, le norme igienico sanitarie, le norme sulle barriere architettoniche, facile e difficile rimozione, le modalità degli allacciamenti di servizio, ecc. A Tutto questo deve aggiungersi una serie di strutture indefinibili e un'altrettanto infinito contenzioso tra gli stessi operatori. Non esisteva bagnino che non avesse almeno una lite pendente con il confinante. A mio giudizio, i fatti mi danno ragione, pensare di trovare soluzioni urbanistiche a tutto questo casino, era ed è Impossibile. Se queste sono le ragioni storiche del diritto, ancor più importanti sono quelle strategiche, intese come una spiaggia che parta dalle esigenze dei turisti e cittadini, non quelle dei concessionari. Mettendo insieme queste due impostazioni, ho spinto per un Piano Spiaggia che guardasse al futuro e nel contempo chiudesse le tentazioni di ritornare al medioevo balneare. Purtroppo, la miopia degli operatori ed il solito vizio della politica del basso consenso, hanno vanificato il tentativo con la/le famose Varianti. Convinti, magari ingenuamente(?), che si trattasse di smussare gli spigoli, senza accorgersi che stavano demolendo i pilastri portanti del Piano facendo crollare tutto. Se non sei d'accordo con quello che affermo, fa organizzare dal Cuore un dibattito, così approfondiamo più dettagliatamente, fino ad arrivare a parlare delle stesse norme europee e delle tonnellate di abusi esistenti.
Ex assessore al demanio
Sandro Baschetti
P.S.
Biagio era Biagini. Alle primarie cittadine voterò Lugaresi.
sabato 17 novembre 2012
chioschisti
Il caso dell'acquisizione del manufatto bar posto nella zona 114 di Rivazzurra, a seguito sentenza del Tar, aumenta pericolosamente l'alto tasso di caos demaniale e pone un tema di enorme gravità, tale da far posare il roller sindacale. Tutti i locali presenti
in spiaggia hanno le stesse caratteristiche di inamovibilità. Per meglio comprendere la questione dobbiamo partire, come sempre, dal Codice della Navigazione che disciplina la materia delle concessioni.
Il quadro di riferimento, per il caso in questione, è la norma che distingue tra manufatti di facile e difficile rimozione, specificando che per
essere dichiarato di facile rimozione, il manufatto, deve presentare almeno una delle due seguenti caratteristiche:
1) trasferibilità con mezzi ordinari, se trattasi di monoblocchi;
2) in assenza del primo caso, dimostrare che sia perfettamente smontabile e rimontabile senza l'aggiunta di nuovi materiali, fatta eccezione per la bulloneria e stuccature.
La caratteristica del manufatto impone la scelta del contratto da applicare, con le opere di facile rimozione, si utilizza il contratto per LICENZA, per quelle difficili, viene utilizzato il contratto per ATTO PLURIENNALE. Allo scadere tutte le opere vengono acquisite ed incamerate al Pubblico Demanio Marittimo.
Data questa impostazione è prassi consolidata, che in caso di manufatti disciplinati per licenza, acquisire direttamente la proprietà, qualora si rilevi, che le opere oggetto della concessione non rispondono al requisito della facile rimozione, dopo di che si rilascia un contratto per licenza, dove però non si concede più l'area di sedime del manufatto, ma il manufatto stesso.
Qui finiscono le regole del codice della navigazione, in quanto i relativi canoni sono stati normati con apposita legge, contribuendo a creare maggiore confusione. Ci asteniamo dal commento, per non aumentare il casino, dicendo solamente che ha decuplicato i canoni per le occupazioni di manufatti demaniali.
Tornando al caso del Chiosco 114, sarà compito delle Amministrazioni che gestiscono attualmente il demanio (regione e comune), procedere ad una ricognizione generale attraverso l'organo tecnico, al fine di accertare ed in seguito dichiarare quante e quali sono le opere che presentano caratteristiche di difficile rimozione e quindi devono essere acquisite.
Un insieme che non investe solo i canoni demaniali, ma porterà ad un onere aggiuntivo in caso di rifacimento del manufatto, in quanto si dovrà indennizzare lo Stato per l'abbattimento della sua struttura. In ragione dell'assurdità dell'attuale Legge, che non prevede nessun riconoscimento, come originariamente recitava il Codice della Navigazione, in quanto i nuovi manufatti andavano a sostituire quelli rimossi.
Per dovere di cronaca va pure segnalato che per i futuri bandi, tutto diventerà più semplice, in quanto lo Stato sarà anche proprietario delle strutture. Non facciamo salti di gioia, constatiamo solo amaramente da chi siamo governati e chi sono i sodali politici. La nostra solitaria battaglia non ci porta ad indossare le casacche dell' "Avevamo Ragione" era ed è impostata sulla sacra esigenza di una vera innovazione che con i Mussoni, Ripa e Vanni è una pia illusione. Non ci stancheremo di ripetere che si deve partire da cosa serve alla Città, non da Allegrini. Come abbiamo contrastato la protervia degli operatori e dei fiancheggiatori, oggi denunciamo la burocrazia che demolisce, voluta da dilettanti allo sbaraglio demaniale, purtroppo ancora viventi ed operanti.
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