venerdì 31 marzo 2017

Un Galletto

Non farei tanto il galletto se fossi nei panni del Sindaco per questa ulteriore carica che arricchisce il suo curriculuum da pubblico amministratore di cui poi dirò. E' diretta conseguenza del trombaggio subito a suo tempo dal povero Melucci, ex vicesindaco di Ravaioli come tutti sanno, lider maximo ora defilato del locale PD, trombaggio all'Assessorato Regionale al turismo finito per una tacita turnazione a Ravenna, con il nuovo assessore Corsini, PD, aitante, giovanile 53enne cervese con zazzera tinta e blue jeans ex UPC, nonché Dottore in Scienze Forestali, come dire "la persona giusta al posto giusto, la politica non conta"(!). Pertanto una Regione che soppresso il Prodotto di Costa trova il modo di far entrare dalla finestra quello che era uscito dalla porta, una regione ove ci sono più soggetti fra province, comuni, pro loco che si occupano di turismo pagati per farlo, di quanti turisti vi siano parlando per iperboli. Dunque con questa investitura plebiscitaria di ieri apparentemente si riconosce il primato di Rimini, indiscutibile almeno come numeri, ma d'altro canto si dà quello che si è tolto con la defenestrazione del dottor Melucci, che per i miei gusti era un vero e proprio... uhm "luminare" se posso usare questa espressione al servizio del Turismo, ma così si è deciso amen. Ora Gnassi è praticamente quello che in un albergo, in un ristorante, in un'attività del genere chiamasi il c.d."titolare", tipo: "potrei parlare col titolare gentilmente?". Assomando le tre cariche anzi 4: Sindaco di Rimini, Delega al turismo, Presidente di provincia, Presidente di questa nuova entità turistica, egli diventa il Titolare del turismo romagnolo; se c'è un referente mondiale metti che telefonano dalla Cina, accordi con Putin, la Germania, gli USA" Sindaco c'è Mosca sulla 2... Monaco sulla 4... wait a minute, please, Mr. Trump, e che palle questo!", il vero Signore della Sabbia e non solo della sabbia; dal Tavollo a al Po di Volano all'Alpe della Luna al Carpegna a Monte Cerignone fino alle sorgenti del Sillaro Il Titolare è Lui, perché c'è poi tutto il resto del mantra turisticoenogastroculturalepaesaggiocicloconaturalisticoflorofaunicolo... e PolettiFelliniano ovviamente. Un sub-assessorato regionale questa nuova figura, una poltrona in più per la casta, non sai dove sistemare... ma mettilo a Destinazione Romagna, e dov'è il problema, dico un domani che Gnassi lascia. Allora chiusa sugli incarichi del nostro sindaco figlio di consiglieri comunali, consigliere comunale a 20 anni, in politica da 30 anni, pubblico amministratore da 27 anni da una poltrona a un'altra, un pater patriae insomma, di cui giammai i suoi detrattori io credo si libereranno, ma ne parliamo fra 40 anni, forse.
 Zoberty

Tutto in ordine

Alle volte i Commissari..di Governo servono, se non altro per ripristinare la verità che è sfuggita ai presentatori di firme notarili. Il bilancio 2016 di Riccione scoppia di salute, lo aveva sempre detto e soprattutto "postato" l'attenta sentinella pentastellata in preda al suo incomprensibile rancore verso la Tosi. Sto ancora parlando di Riccione, mentre nella mia città avvistano trolley e quando guardano meglio trovano dietro ai cespugli arzilli semivecchietti avvinghiati appassionatamente. Succede anche questo a Miramare, dove puoi fare di tutto, in attesa del Volano Novarese ricomprato dal comune di Gnassi. E' arrivato il momento (come civivo) di organizzare un'altra briscola sulla strada..di notte. I giornali (due) e i sette blog d'accompagno fanno quello che devono per mostrare una città felice, piena di negozi chiusi ma presenze in costante aumento. Ho letto che (sembra) stiano emergendo le forti ragioni o almeno quelle più importanti, del matrimonio fieristico di fatto tra Cagnoni e Marzotto. Le banche sono sempre nel mezzo in questi affari ..pubblici. Se è vera la notizia che a Londra, in preda al panico da Brexit, c'è qualcuno disposto ad investire 150 milioni nella Carim, apritegli subito un conto corrente speciale e..legatelo all'Europa.

Je rode

Dicono che alla Curia " je rode" di quelli della Gallo che danno cibo e riparo agli emarginati senza guadagnarci un centesimo. Anzi, a differenza dei tanti soggetti sulla scena che operano in questo non-facile campo e hanno figure PAGATE dal Pubblico per fare quel pochino, per tenere sotto controllo la situazione degli Homeless: una branda ogni tanto, una minestrina, pane & acqua poco più, e in cambio chiedono ed è un territorio su scala nazionale in mano ai cattolici. Non che sia fenomeno recente il mondo cattolico proviene dalla Povertà, nelle chiese, dove si mettono le monetine c'è ancora scritto "per i poveri", la Chiesa ha oggi il monopolio della povertà estrema 100%. Ma datosi che lo Stato è laico e dovrebbe nelle sue articolazioni occuparsi di ogni tipologia di disagio e per questo paghiamo fior di tasse tutti, ma non vuole avere a che fare con quel genere di povertà estrema che sconfina e confina talora con la delinquenza, il carcere, il disagio psichico e quello sociale, una cosa di cui il Welfare pubblico e laico si disinteressa. Quindi si fanno avanti le cooperative cattoliche che dicono: "date, date a noi, che dopo noi diamo, diamo tranquil...", capisciammé. Pertanto a livello locale Casa Don Gallo è vista come un affronto, un'insidia all'egemonia della Chiesa Cattolica sulla Povertà di cui vuole il monopolio ASSOLUTO, "cosa loro è". Questi gli ingenui benemeriti di Casa Don Gallo non lo sanno e non sanno che dietro c'è chi manda loro gli accidenti perché chiudano. Mettersi a fare la pizza per i poveri poi è vista come cosa intollerabile perché la fanno anche loro nelle loro strutture prima accoglienza per emarginati, so per certo! Per queste ragioni, parlando in astratto, per me, questa struttura è presa di mira, come se facesse del male piuttosto che fare cosa meritoria, raffazzonata ma meritoria, e comunque danno alle persone quella dignità che le Opere cattoliche NON danno in quanto il povero è visto come strumento per compiere azioni edificanti, "i poveri saranno sempre accanto a noi", affermano. Quando lo Stato laico intende l'opposto: nel possibile ELIMINARE la povertà estrema: questa la differenza sostanziale di approccio, oltre al resto citato sopra. Pertanto trovo abominevole che si vada a chiudere per irregolarità di non so quale natura una specie cucina sociale che questi benemeriti cittadini riminesi avevano messo su per alleviare le sofferenze di chi se la passa malissimo.
 Mario A. M.

Provincia di...Romagna

E' un pateracchio questa provincia di Romagna che vorrebbero far nascere poi sopra le nostre teste, senza neppure passare attraverso un referendum perché le province vanno in rosso in quanto non hanno scaricato i dipendenti inutili ma diciamolo, via, non facciamo i furbetti! Noi tra l'altro perdiamo i rapporti fra città romagnole proprio nella occorrenza della nascita della Regione in quanto città che prima dialogavano tra loro sono costrette a riferirsi a una nuova città estranea al contesto che irrompe sulla scena come fa Bologna con l'istituzione della Regione. Di fatto 30 anni di non-dialogo sia fra i nostri interlocutori storici extra-regionali ossia città limitrofe Pesaro, Ancona, Arezzo, Firenza oltre Milano in primis e Roma etc., sia con le altre romagnole sono da addebitarsi alla nascita della Regione. Il fine occulto secondo me è garantire più poltrone possibile alla Casta, basti dire che solo la nostra Regione conta la bellezza di 400 poltrone da Amministratore griffato PD (che, si sono ulteriormente "spartiti" in questa pantomima cambiare tutto per non cambiare niente fra renziani e orlandiani), in questo caso c'è anche il sospetto che si voglia zavorrare Rimini con il resto della Romagna che ha un altro passo perché sia mantenuta una ferrea egemonia bolognese su un territorio notevole dal Po al Foglia che la città delle Torri nell'ordine dei 300 mla abitanti cresciuta solo dopo il capoluogato non hai mai controllato in 5000 anni di storia di questa regione. Esempio: Poggio Berni e Torriana si uniscono in Poggia Torriana ma non muoiono né Poggio Berni né Torriana così da due entità se non enti che comunque possono sempre essere resuscitati se necessita qualche poltrona ne abbiamo 3. La Romagna non è una provincia ma una regione storica e geografica nonché linguistica di cui farebbe parte come si sa anche Imola che invece è finita nella città metropolitana di Bologna e che anticamente includeva la stessa Bologna. Le province odierne sono organizzate come dimensioni sulla falsariga delle Signorie, la ex Provincia di Rimini coincide con la Signoria dei Malatesta nel suo periodo non di massima ma di media espansione. le Regioni su quella degli staterelli in cui era divisa l'Italia pre-unitaria. La nuova legge che ha istituito le città metropolitane è essa stessa un pateracchio in quanto rende uguali Roma che ha 3 mll di abitanti, a Bologna che di suo ne ha 360.000 mla. Di fatto si conferisce statuto di "metropoli" con conseguente privilegi ad alcune grandi città penalizzando le altre. Ma per mettere insieme una milionata di abitanti, Bologna deve arrivare a Corno alle Scale: e che metropoli è quella che ha gli abitanti dispiegati su un'area così vasta uno sputo poi 1 mln paragonata alle grandi concentrazioni umane Mexico City, New York, Londra etc.? L'Abruzzo si è separato da tempo dal Molise ma non sono diventate "province" ma regioni, se vogliamo separarci dall'Emilia faremo la Regione con tutti gli ambaradan che ha una regione. Ridurre una regione storica a Provincia dell'Emilia è insensato, oltraggioso, irrispettoso della storia, noi soffriamo già in termini di sviluppo l'essere in Emilia Romagna, che ha uno sguardo benevolo soltanto su Bologna (vedi foto: 3,2 mln a Bologna per i bus per Fico regionali a fronte di 286.000 ex per la Valmarecchia notizia d'oggi briciole, e quando li vedi qua 3 mln dalla Regione??), poi viene l'Emilia, poi veniamo noi. Fanno man bassa di finanziamenti d'ogni sorta che noi vediamo col binocolo: trasporto pubblico come esempio e tanto altro; la via da seguire è la separazione altrimenti il nostro turismo per fare un esempio ingabbiato in una regione che vuole avere dal cuore dell'Appennino la cabina di regia di quello che capita alla costa non si svilupperà mai, come tutto il resto se si rimane feudo bolognese che ci fornisce tutto dal latte al wifi, bambini non autonomi ma dipendenti da Bologna per tutto: Hera, grande distribuzione, trasporti, opere viarie, sanità, istruzione superiore. Se noi pensiamo che per fare il mare d'inverno devi chiedere a Bologna non ci sono parole eccetera eccetera eccetera; siamo ingabbiati nella regione, siamo rimasti anzi siamo peggiorati rispetto a quello che eravamo nei 70's quando le decisioni che riguardavano qui le prendevi qui. Ricordiamo soltanto che l'aeroporto quando nacque la regione e a viaggiare in aereo erano pochi privilegiati faceva ben 500 mla passeggeri fra i primi in Italia, ora sono dimezzati, e ancora ci va bene, perché erano arrivati a farcelo chiudere. Quindi per me queste operazioni finché resta tutto in mano a Bologna non servono a nulla: ma che la facessero dell'Emilia una provincia che regione storica e linguistica non è, minchia, noi romagnoli siamo il Passatore... Zanza e la Caveja i nostri simboli: io ne ho fatta fare una in bronzo alta 2 metri in giardino! (Nell'immagine il passo del BUR 6.5.2015 che assegnava 3,2 mln di euro già spesi per bus nuovi per Fico ancora da inaugurare di provenienza regionale)
S.A.

giovedì 30 marzo 2017

Quarto Polo

Il Pd non lo vuole nessuno, nemmeno il..Pd. Sto parlando naturalmente di Riccione. Dopo il rogito notarile che ha permesso la vendita della Tosi al mercato della politica, le bancarelle di Oltre si stanno organizzando con le cianfrusaglie che trovano, alcune ripescate nella memoria più lontana. La fine dei partiti porta a queste ammucchiate impresentabili. Programmi, progetti, iniziative pensieri anche modesti lasciano il campo ai prestidigitatori di professione. Sono sempre quelli che saltano da una ruota all'altra, l'importante non è partecipare ma sedere in giunta. E' l'organo che decide, le assemblee consiliari sono considerate dei civivo di rappresentanza. Hanno imparato che il sindaco può essere cambiato come la macchina una volta..dal notaio. L'accozzaglia di pretese e potere chiamata Pd era destinata a finire così. Il sindaco "per eccellenza" Terzo Pierani si è accodato (facilmente) a Ubaldi e Tirincanti, così riferisce il Carlino, mentre il "superstite" Corriere del Pd fa finta di niente. Il Partito di Renzi e Gnassi è caduto (ancora) da cavallo, stavolta non può accampare che voleva scendere.

E' troppo

E' troppo 10.000 euro come sanzione per un rapporto sessuale a pagamento. La sanzione comminata anche ieri a un 40enne che si era appartato con un trans per consumare il suo squallido atto,  per di più contro natura o chissà cos'altro, perchè se ne sente di ogni in questo campo: le sanzioni devono essere commisurate alla gravità dell'illecito! Guidare patente scaduta te la cavi con qualche centinaia d'euro: ora io credo che sia infinitamente più pericoloso chi guida non in regola con l'idoneità piuttosto di un poveraccio che si apparta con una prostituta, quindi questo salasso di 10.000, onestamente non lo capisco. Gli utilizzatori occasionali, so perché voci girano nei bar di periferia, sono piuttosto basiti di fronte a tanta intolleranza per quello che è un innocuo vizietto, una botta di vita per il pensionato, uno sfogo per lo scapolone, un "di più" che la Città di Rimini, ricordiamo Medaglia d'oro al Valore Civile, dovrebbe onorarsi a parer mio di offrire ai propri turisti specie a maturi e facoltosi congressisti che sappiamo non disdegnano il sesso mercenario: e perché il comune ci vuole guadagnare sopra!? Ragione vorrebbe che questo danaro fosse speso non per ingrassare il Comune o per extra retribuzioni ai Vigili ma per togliere dalla strada chi è costretto ad andarci ed invece lo si sanziona: e per pagare secondo voi ammesso che paghi come fa questi, dove prende 10.000 euruzzi? Batte di nuovo i marciapiedi! Pertanto la mia idea è che questi soldi dovrebbero servire a costituire un "grisby" per delle cooperative di trans, transgender, mignotte e via discorrendo che possano mettere su una cooperativa di servizi per uomini, donne, coppie che richiedono sesso a pagamento, questo deve essere il futuro: un grande bordello organizzato come coop di servizi terzo settore per questa tipologia di clienti dai gusti e dalle esigenze particolari, per cui noi come città particolare potremmo chiedere deroga alla normativa vigente. Con questi quattrini invece di sperperarli come si fa tipicamente coi soldi facili mi pare siano già 40.000 euro di sanzioni fra clienti e offrenti il servizio di sesso si prende un immobile che serva da quartier generale della cooperativa mettiamo in zona Borgo Marina dove è storicamente più fittà la presenza di offrenti sesso mercenario e con partnership comunale e dell'asl, che potrebbero offrire il know how necessario, si mette in atto quello che noi chiamiamo "incubatore d'impresa", si butta giù un cronoprogramma, si individua il target e il primo step consisterebbe nel far nascere una nuova startup per i vari stockholder che saranno nella mia vision sia le sex workers sia gli sporcaccioni. Fifty fifty fra prestatore d'opera e utilizzatore finale; che poi ivi andrà ma molto tranquillamente a ch..., e a prezzo calmierato senza temere multe, una cosa squisitamente B2C per capirci. Dirò di più: si potrebbe usare Whatsapp per i contatti fra i vari stockolder ovviamente su banda larga ma con filiera corta, (perchè, attenzione: la banda ha da esse larga ma la filiera deve rimanere corta, senza intermediari tipo "papponi"); o addirittura si può pensare di coinvolgere l'Università o il Tecnopolo con un App che si potrebbe chiamare sulla falsariga di rimining "riminingbitch" il cui suono se notate è molto simile a "Rimini Beach" ma anche a "Rimini in bici" quindi un occhio anche alle tematiche green. Mia idea da vecchio liberale radicale 100%, che il grande indimenticato Marco che pochi sanno ma amava molto Rimini, avrebbe senz'altro sottoscritto, Grazie
Beppe V.

mercoledì 29 marzo 2017

Silvia e Andrea

Buongiorno! NON SO SE NEGLI ULTIMI GIORNI HA SENTITO PARLARE NOI NOI….LE SCRIVO CHIEDENDO GENTILMENTE PER CHIEDERLE UN ATTIMO DELLA SUA ATTENZIONE…. NEL LINK SOTTO TROVERA’ UN SUNTO DI CHI SIAMO: http://it.blastingnews.com/cronaca/2017/03/silvia-andrea-e-lamore-senza-limiti-001576287.html Questa è un po’ la nostra storia….stiamo lottando per ottenere il progetto di “Vita Indipendente” poiché è un diritto chiedere di poter essere una famiglia come le altre!!! Nei vari articoli (che le metterò in allegato) dicono…. 1) ”LUI DISABILE, LEI SENZA LAVORO”!!! NON E’ VERO POICHE’ IO LAVORO 24H A CASA E SE AVESSIMO UN’ASSISTENZA A CASA, TROVEREI LAVORO IN STRUTTURA SUBITO! 2) "RICONOSCENDO AD ANDREA IL DIRITTO DI PAGARE SILVIA PER OCCUPARSI DI LUI".... E' UN CONCETTO ASSURDO, CHE NON SI PUO' SENTIRE, SBAGLIATO E UMILIANTE PER NOI.... PURTROPPO CAPISCO CHE QUESTE COSE PROBABILMENTE SI SCRIVONO NELLL'INCONSAPEVOLEZZA, PERCHE', MI PASSI IL TERMINE, C’E’ LA PIU’ TOTALE IGNORANZA SUL VERO SIGNIFICATO DI "VITA INDIPENDENTE"! NON ESISTE CHE IO SIA PAGATA PER OCCUPARMI DELL'UOMO CHE AMO...NON E' UN BUSINESS O LA RICERCA DI UN LAVORO LA NOSTRA UNIONE! NON VOGLIO SOLDI IN MANO...VOGLIO ESSERE TUTELATA, VOGLIO CHE UN GIORNO MI SIA RICONOSCIUTA UNA PENSIONE...E SOPRATTUTTO, VISTO CHE NON SONO GIGROBOT D'ACCIAIO, VOGLIO AVERE IL DIRITTO DI AMMALARMI ANCH'IO, SAPENDO DI AVERE LA POSSIBILITA' DI UN APPOGGIO.... IO PONGO SPESSO UNA DOMANDA: SE ORA, ALZANDOMI DA QUESTO TAVOLO, INCIAMPO E MI ROMPO UNA GAMBA... COSA POTREBBE SUCCEDERE ALLA MIA FAMIGLIA???? - SE IO MI ROMPO UNA GAMBA, ANDREA HA IL DIRITTO DI AVERE LA POSSIBILITA’ DI UN ASSISTENTE E NON DEVE AVERE IL TIMORE DI FINIRE PER TEMPO “X” IN UNA STRUTTURA. - SE MI ROMPO UNA GAMBA I NOSTRI BAMBINI HANNO IL DIRITTO, ESSENDO PICCOLI, DI ESSERE AIUTATI QUI A CASA, FREQUENTARE LA LORO SCUOLA, AVERE COMUNQUE LA LORO VITA DI SEMPRE E NON DI ESSERE SPEDITI CHISSA’ DOVE PER TEMPO “X”. - SE MI ROMPO UNA GAMBA IO HO IL DIRITTO DI VIVERE NELL’AMORE DELLA MIA FAMIGLIA! QUESTO E’ VITA INDIPENDENTE…. SONO DUE ANNI CHE CHIEDIAMO UN AIUTO PER OTTENERE QUESTO PROGETTO, POICHE’ POTREBBE FAR VIVERE SIA ME, SIA ANDREA, CHE I BAMBINI COME UNA FAMIGLIA “NORMALE”, CI E’ SEMPRE STATO DETTO CHE QUA IN EMILIA ROMAGNA NON ESISTE NULLA, PER CUI DOVEVAMO RINGRAZIARE PER CIO’ CHE ABBIAMO OTTENUTO, UN’ORA E MEZZA DI ASSISTENZA AL GIORNO CONTRO LE 8/10 CHE SERVIREBBERO. SCOPRIAMO IN QUESTI GIORNI POICHE’ ANDREA HA CHIAMATO DIRETTAMENTE IL MINISTERO A ROMA, CHE NON SOLO IN EMILIA ROMAGNA C’E’ LA POSSIBILITA’, MA SONO BEN 14 GLI AMBITI TERRITORIALI FINANZIABILI!!! QUI TUTTI CONTINUANO A PARLARCI DI SOLDI MENTRE NOI VOGLIAMO SOLO CHE SIA ATTUATA UNA LEGGE CHE ESISTE E SOPRATTUTTO CHE E’ FINANZIATA! FORTUNATAMENTE IL NOSTRO COMUNE E’ ATTENTO ALLA NOSTRA SITUAZIONE E STA CERCANDO DI VENIRCI INCONTRO COI PROPRI MEZZI, MA PER ORA SIAMO BEN LONTANI DALL’ARRIVARE AL NOSTRO OBIETTIVO! STIAMO LOTTANDO OGNI GIORNO PER RAGGIUNGERE QUESTO, CERTO E’ CHE L’OPINIONE PUBBLICA E LA SENSIBILIZZAZIONE POSSONO AIUTARCI TANTISSIMO! PER QUALSIASI EVENTUALE ULTERIORE INFORMAZIONE LE LASCIO IL MIO NUMERO DI TELEFONO (3338008509) PER QUALSIASI COSA VORRA’ FARE PER NOI E PER L’ATTENZIONE LA RINGRAZIAMO INFINITAMENTE!!!!! BUONISSIMA GIORNATA! SILVIA E ANDREA
P.S. DI SEGUITO I LINK CHE RACCONTANO ULTERIORMENTE LA NOSTRA STORIA E IN ALLEGATO UN COMUNICATO STAMPA. http://www.rimininotizie.net/articoli/rimini/2017/03/26/anmic-rimini-andrea-e-silvia-vittime-di-ritardi-e-inadempienze-nellassistenza.html http://www.newsrimini.it/2017/03/le-barriere-tra-andrea-silvia-e-la-vita-indipendente/ http://anmicrimini.h483461.linp026.arubabusiness.it/santarcangelo-andrea-silvia-la-vita-indipendente/ https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10212516955388038&set=a.1050169103620.2009517.1507501901&type=3

Against the racism

Against the racism anche mio cugino, si fra presto a dire: giri per strada sembra di essere su una nave negriera dell'800, dopo non vi lamentate se... e non date la colpa a chi fomenta l'odio ai tanti che strumentalmente cavalcano razzismo e xenofobia: la prima responsabilità della situazione insostenibile attuale è di chi governa, i numeri Caritas di 1/2500 residenti sono errati e risibili in quanto il conteggio farebbe 60 persone su Rimini. Io sono l'ultima persona che potrebbe dire perché per natura mi schiero con i deboli, ma leggo la perplessità di chi è qui da sempre a vedere questa invasione, pacifica ma sempre invasione. Ma dirò di più: gli stessi immigrati che sono arrivati prima sono disorientati dall'arrivo progressivo e costante di nuovi immigrati. Capirete anche voi che è naïf manifestare contro il razzismo come farete sabato in una città come Rimini dove oggi i riminesi sono una minoranza costituita tra l'altro in buona parte di anziani, rispetto alla città che avesse 50, 1000, 1000 immigrati. Qui ci sono quartieri di immigrati, queste cose non possono passare in cavalleria qualche segno lo lasciano sul tessuto sociale che vanno a stravolgere. Chi sfrutta l'immigrazione, chi la subisce: se ho la fabbrichetta e la villa, una coppia di filippini per casa e giardino e una dozzina di operai che "lavorano come negri" perché sono negri è una cosa; essere un operaio che deve competere con i ritmi di lavoro di chi ha la metà degli anni ed è abituato a lavorare per un decimo di retribuzione diciamo 150 euro come un africano che se la passa benino nel suo paese e il doppio delle ore è un'altra cosa! Le cose possono essere fatte bene o fatte male. La modalità a c. della immigrazione italiana neocolonialista è una cosa fatta a c., senza alcun rispetto per la popolazione, senza pianificazione, senza previsione delle conseguenze etc. Se il paese va a rotoli come si può pensare in una nazione corrotta come la nostra di fare un'operazione simile per risollevarlo? Dice qualcuno: per me sono come figli, lo sono anche per me, ma io non ci guadagno sopra. Manifestare oggi contro il razzismo quando da 2 decenni anni stiamo riempiendo l'Italia di stranieri quivi richiamati anche giustamente se si vuole dal benessere è ridicolo ed è cosa che appartiene a un passato remoto. Noi oggi stiamo facendo lo stesso che facevano le navi negriere americane nell'800 solo che essendo cambiati i tempi le modalità sono lievemente diverse. Uno può essere schiavo anche senza saperlo,  non servono catene basta avviarlo alla routine lavoro-consumo-crepo e ne hai fatto uno schiavo. Una massima su tutte: la ricchezza principale di un paese sono le persone, la sua forza lavoro, per essere re occorre avere un reame ossia Persone, qui scarseggiavano persone e i re non cominciavano a passarsela troppo bene, non c'è altro da aggiungere questo è. Sonny Zobeta

Riccione

Riccione: "Ah, che cazzo dici, la vostra libertà, ooooh, ma cosa dici!? Noi ce l’avevamo già; non voglio più amici, voglio solo nemici, basta le vostre bugie, bugie, bugie, tu cavalca, cavalca...Yeah!" (Litfiba, Tex, 1990): cheeeee bugiaaaarda la Vescovi, prima aveva detto "sì" adesso dice che aveva detto "no", ma l'ho sentita io cribbio dire "sì", mi vuol far passare per sordo o rincoglionito forse!? Ma come si può essere così, ma che mondo viviamo, a questo è arrivata la politica oggi domando. che amarezza! Da simpatizzante del Patto dico: bene, vi siete scelti il candidato, perderete, come avete perso con Ubaldo perdete con il candidato donna, cosa cambia, sempre PD è, avete perso 3 anni fa ri-perdete adesso; si dice che l'Uomo impari dai propri errori, voi no. Ubaldo non era forse imprenditore-pd-della società civile? E non ha perso lo stesso? E ricandidate una figura simile? E' chiaro ormai che perdete, i bookmaker pagano 1/2 la vittoria della Tosi e 1,5 quella della Vescovi e se non hanno loro il polso della situazione chi altri? Avevamo la possibilità di un candiato condiviso, condivisibile, di "unità nazionale" per così dire , con la Vescovi avremo lo stesso schema della scorsa tornata: primo turno nessuno arriva al quorum, II turno Gli Scontenti "pe' dispietto" votano la Tosi, i Grillo votano la Tosi e i Noiriccionesi ovviamente votano la Tosi che vince di 3-6 punti, campionato finito, bravi avete rovinato tutto il lavoro di quelli che hanno fatto cadere la Tosi... ingrati che siete!
 M.S.A.

Intervento in CC di Luigi Camporesi

Aumento Tariffe TARI - Intervento in Consiglio 28/03/2017 
Oggi siamo qui per approvare o meno quello che l'assessore Brasini in commissione ha definito un aumento tariffario trascurabile, senza mancare di tessere alcune lodi circa l'operato di Hera. Ecco, voglio prendermi la libertà di esprimere invece una opinione completamente diversa. Hera Influisce sulla Vita Politica della Città L'ultima volta che ho parlato di Hera in questo Consiglio, il giorno successivo ho letto notizie sulla stampa locale che annunciavano una "pioggia di querele" nei miei confronti. Bene, ad oggi non ho ancora ricevuto nessuna querela. Allora, fra le possibili ipotesi, penso al fatto che nessuna querela sia stata presentata all'Autorità Giudiziaria, oppure che il Pubblico Ministero che l'ha eventualmente ricevuta, abbia poi deciso di archiviarla. In compenso però, i quotidiani hanno evitato di pubblicare i contenuti per cui le querele sono state annunciate. Tutto questo ha evidentemente il sapore di azioni intimidatorie nei miei confronti e in generale limitative della libertà di espressione e di critica politica. Bene. Allora riparliamo di questi contenuti, con la speranza che il Resto del Carlino e il Corriere di Rimini ne scrivano nei giorni a venire. E naturalmente questa è una battuta. Chi è Hera Hera Spa, e la più grande società pubblica dell’Emilia Romagna, è controllata da 180 comuni e gestisce gas, luce, acqua e rifiuti. E' (o almeno era nel 2014) la seconda "municipalizzata" italiana per dimensioni. Fattura oltre tre miliardi di euro all'anno. Tra le gesta degne di nota di HERA ve ne sono almeno un paio particolarmente interessanti. Hera e i Casalesi Per ripetere le parole usate da Milena Gabanelli durante la trasmissione Report dedicata ad Hera: "Aiutare i Casalesi per fare il salto di qualità non è una medaglia". Leggo le parole che l'ex Consigliere Giovanni Favia ha pronunciato a Bologna il 24 novembre 2009. "Nel 1999 un giovanissimo parlamentare, Nicola Cosentino, fa un’interrogazione denunciando una presunta contaminazione da amianto di un’area intorno a Sparanise. I terreni si deprezzano, una società della sua famiglia compra quei terreni per 2 milioni e 200 mila euro e pochi mesi dopo circa il 90 per cento dell’area lo vende a una municipalizzata emiliana, la AMI di Imola, ora Hera. E stranamente vende l’area contaminata da amianto, per 11 milioni di euro, e la società legata alla famiglia del parlamentare ha una plusvalenza in pochi mesi di 9 milioni di euro". A quindici anni di distanza quell’area si presenta con la centrale termoelettrica di Sparanise, 800 megawatt della Calenia Energia Spa. Proprietaria della Calenia, insieme al gruppo svizzero AXPO è Hera Spa. I guadagni che arrivano da questa centrale, Hera li divideva con la SCR Srl. I manager che rappresentavano SCR all’interno di Hera sono Enrico Reccia e Giovanni Cosentino, fratello di Nicola, tutti arrestati per aver favorito il clan dei casalesi. Nicola Cosentino è stato condannato nel 2016 a nove anni di reclusione per concorso esterno in associazione camorristica, dopo essere stato condannato per corruzione in precedenza. http://www.report.rai.it/dl/docs/1416136760520in_buone_acque_report.pdf http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/11/17/nicola-cosentino-condannato-nove-anni-per-concorso-esterno-associazione-camorristica/3200828/ Hera non ha mai presentato, che mi risulti, scuse pubbliche per avere costituito una società con favoreggiatori del clan dei Casalesi. Ecco, qui ci sta una battuta per il Consigliere Bertozzi, il quale mi ha dato del "complottista" in qualche occasione. Lei ricorderà lo sdegno del sindaco Gnassi quando ho menzionato qui in Consiglio la vicenda Hera - Cosentino nel 2011, giusto? Mi disse di recarmi dalla Magistratura. Nove anni, nove anni gli hanno dato all'ex sottosegretario Cosentino, il PM ne aveva chiesti sedici. Evidentemente i magistrati non hanno dato peso alla tesi complottistica. Hera e le Politiche Aziendali Si parla della città di Bologna, il centro di Bologna, la zona di riferimento è vicino alla stazione. Si tratta del vecchio gasometro ovvero un’area dove per quasi 100 anni si è distillato carbon fossile. Dismessa l’attività, 13 anni fa quest’area passa nelle mani di Hera che mette qui la sua sede, e comincia a parlare di riqualificazione. Il vecchio gasometro potrebbe diventare un bellissimo e grande museo. Intanto i dipendenti cominciano ad andarci a lavorare, il tempo passa, il problema di quello che c’è la sotto invece resta. [Report] Il giornalista Antonio Amorosi, ex assessore della giunta Cofferati di Bologna, dedica alla vicenda un articolo su Libero l'l1/07/2014: http://www.antonioamorosi.it/2014/07/01/i-veleni-di-bologna-1500-tonnellate-di-rifiuti-tossici-al-centro-della-citta/ "L’elefante bisogna farlo a fette perché se lo mangiamo tutto intero non gliela facciamo a digerirlo", ripete un dirigente della controllata Sotris di Hera SpA, il colosso emiliano di energia, acqua e gas. L’elefante sono le "1500 tonnellate" di rifiuti tossici pericolosi che i funzionari della holding dicono di avere appena ritrovato a Bologna, nel cantiere aperto di fianco agli uffici, sotto la sede storica in viale Berti Pichat 2/4. I funzionari di Hera non sanno come "farli sparire". E’ il 28 maggio 2008 e un reparto della Guardia di Finanza li sta intercettando per un’altra indagine su appalti truccati. Si imbattono per caso in questa storia, che non conoscerà mai nessuno. Gli intercettati ripetono che Hera "non vuole comunicare niente a nessuno, vuole fare in fretta". I funzionari parlano di "due vasche", piene di "cianuri" e "naftalene", cancerogeni e volatili quindi assorbibili respirando, e di "creosoti", l’olio che rende le traversine ferroviarie indistruttibili ma che in più è mutageno, cioè cambia il Dna. I funzionari propongono di "confezionarli in fustini idonei per la termodistruzione a Ravenna", riferendosi alla possibilità di farli sparire bruciandoli, non prima di "insaccarli con big bag lì in Sotris", la controllata di Hera che si occupa di rifiuti industriali e i cui vertici oggi, ma per un’altra vicenda, sono indagati dalla procura di Milano per traffico illecito di rifiuti tossici. Non siamo nella Terra dei fuochi o a Casal di Principe, ma "al centro di Bologna", come ripetono preoccupati gli intercettati, sul viale nord est, a pochi minuti da Piazza Maggiore, nella città che la sinistra italiana ha eletto capitale della cosiddetta buona amministrazione. ...omississ... I responsabili Hera che si occupano degli smaltimenti, dalla base ai vertici, sembrano sapere e si sono recati sul posto. I colleghi di Bologna stanno "pressando da tutte le parti per portare via quella roba il prima possibile", dicono. Pressioni che arriverebbero direttamente dalla direzione: "Ti dicono… tu comunque trovami una soluzione fuori da Hera", accenna uno di loro. Il funzionario che dirige la Sotris, la controllata che per la holding smaltisce rifiuti accenna: "vogliono trovare la soluzione in fretta e di nascosto in casa mia" "due cassoni me li han già rifilati" Ecco, queste sono le modalità con cui Hera, società a maggioranza pubblica, affrontava la questione dell'inquinamento del terreno su cui è stata realizzata la sede centrale di Bologna. Torniamo però a Rimini. Fognature Il PSBO, il Piano per la Salvaguarda della Balneazione Ottimizzato è stato aggiudicato ad HERA in modo diretto, oltre centocinquanta milioni di euro in opere senza bando di gara. Centocinquantamilioni di euro che i riminesi hanno cominciato a trovare nella bolletta dell'acqua. Costi Il Capo di Gabinetto Funelli, dipendente Hera in aspettativa, è andato a discutere le tariffe di Hera in vece del Sindaco, come è emerso in questo Consiglio Comunale negli anni passati. Ovvio che il sospetto che possa cadere in un facile conflitto di interesse è forte. Mercato Le azioni di Hera di proprietà della Holding, del valore di circa sessanta milioni di euro, generano un conflitto di interessi che, da un lato vede il Comune interessato ad incassare maggiori dividendi e quindi ad innalzare le tariffe, mentre dall'altro dovrebbe essere interessato a garantire le tariffe più basse possibili. Hera peraltro ha distribuito oltre un miliardo di euro di dividendi in dieci anni, indebitandosi nel contempo per oltre tre miliardi di euro. L'esperto in società partecipate recentemente scomparso, Ivan Cicconi, ha avuto a dire che: "il Presidente di Hera nel privato sarebbe cacciato con un calcio nel sedere", se tenesse un comportamento simile. Conclusioni E' emerso che Hera dispone di circa 50 società, quindi vi sono 50 Presidenti e 50 CdA. E' emerso che funzionari di partito del PD, vengono nominati membri dei CdA solo in ragione della loro appartenenza politica, a volte dopo non essere stati eletti nelle varie tornate elettorali. Perchè quindi noi cittadini tutti dovremmo pagare i funzionari del PD elettoralmente "trombati" in bolletta? Non è giusto che il Partito Democratico rimanga senza soldi come tutti gli altri partiti o formazioni politiche? Perchè i propri funzionari devono essere pagati da tutti noi, con denaro pubblico? Perchè dovremmo pagare perfino quella che è stata una evidente pubblicità pre-elettorale del Sindaco Gnassi in bolletta, come è accaduto pochi mesi orsono? Balzani, ex sindaco PD di Forlì, ha parlato coraggiosamente di: "tassazione occulta" dovuta alla presenza di Hera. Sono dell'opinione che a tutto questo debba essere posto un termine. Ecco perchè è inaccettabile votare per un aumento delle tariffe TARI. E non sarà certamente una giunta del PD a scrivere un bando di gara che apra veramente alla concorrenza, come prospettato in Commissione. Quindi assessore Brasini, almeno ci si risparmi una recita.
Luigi Camporesi

Non facciamo confusione

Un amico politico mi ha scritto: #XYPENSIERO ci mischiamo nei colori e siamo tutti uguali. Vi aspetto tutti alla manifestazione del 1 Aprile ore 10.00 a Piazza Cavour di Rimini per ribadire che Rimini da sempre e' la città dell'ospitalità e che la violenza di questi giorni, materiale e verbale, non le appartiene. Noi come XX invitiamo tutti i nostri sostenitori a partecipare dando voce alla maggioranza silenziosa e produttiva della città che non cerca i 5 minuti di gloria protestando davanti alle telecamere ma che cerca quotidianamente di risolvere i problemi per rendere la città migliore è più tollerante verso il diverso come razza, colore, cultura e sesso. Infondo ci mischieremo nei colori e saremo tutti uguali. Questo è il futuro di una civiltà cosmopolita come la nostra! E' anche in questo caso XX c'è! Essendo un amico gli ho voluto rispondere con le righe che seguono e che vorrei condividere con voi. Non confondere un processo naturale per l'essere umano, in cui comprendo l'accoglienza di chi vive difficoltà, con micro aree degli zingari o con chi dell'accoglienza ha fatto scempio con il business. Dei primi solo il buonismo, l'ipocrisia e la cecità fanno ipotizzare che la maggioranza (quasi totalità) viva di occupazioni legali e non di parassitismo della società italiana e che agli stessi siano consentiti atteggiamenti ignobili verso bambini e donne, altrimenti sempre condannati dalle norme del vivere civile. Dei secondi, i parassiti, gli approfittatori dell'accoglienza, seppur già risaputo, ha fatto un ottimo riassunto un giovane uomo, LUCA, con https://youtu.be/dP4rYgJKo_w --- Per cui, perdonami, ma io il primo aprile fermamente non ci sarò alla manifestazione a cui mi inviti. Non ci sarò per dire BASTA a tutte le bugie che mi tocca ascoltare. Non ci sarò per dire BASTA ai finti buoni ai quali appena cessa il business, cessa la passione civica o solidale. Mi sono rotto i coglioni di uno stato che attraverso i suoi vari enti e monopoli mi massacra di tasse che poi vedo impiegate per assistere chi mi viene a derubare in casa. Mi informi che la tua formazione politica ci sarà ? Se per te è un bene, per me non lo è. Mi ritengo non tollerante (per me ha un significato non bellissimo), ma "includente"; per me siamo tutti figli di Dio senza differenze di razza, colore, cultura, sesso , religione, tranne quando qualcuno si approfitta "includenza" o solo tenta di farlo, e non mi piace, anzi diffido, quando qualcuno a numeri, fatti e dati , perché senza argomenti per valide controdeduzioni, si arma della accusa di razzismo, sessismo o "religionismo"; credo che non avendo più la forza della ragione, si aggrappi agli slogan, da sempre arma della pubblicità per menti deboli o distratte. Con un sincero e fraterno abbraccio ti saluto cordialmente
Corrado Paolizzi

Un Caffè Culturale

Penso che l'ultima cosa di cui Rimini abbia bisogno sia un "caffè culturale", anche perché sembra denominazione ottocentesca non esistendone altri praticamente in Italia è difficile capire cosa si faccia in un caffè culturale. Forse signorine sorseggiano una tazza di tè discutendo sull'ultimo romanzo di Proust mentre lo spettro di Toulouse-Lautrec le dipinge. Non sappiamo eppure il famigerato Terminator bar della stazione a ridosso del sottopasso di proprietà del Comune che, pur praticandola poco, ha la fissa per la cultura, finalmente dopo uno o due bandi andati deserti ha trovato un gestore che se lo prende e ci fa questo benedetto caffè culturale. Cosa si faccia dentro un caffè culturale dice "cultura, qui si fa della cultura" per me resta un mistero. Sarà un luogo per poeti emaciati? Per novelli Hemingway o Bukowski che ivi vanno a ubriacarsi e ispirati dal poetico passaggio dei treni e dal palazzone che usurpa il nome di grattacielo scriveranno capolavori per i posteri? Non si sa, essendo unico in Italia non vi sono precedenti. Ebbene per me lì semplicemente poteva starci una pro loco e simili in quanto c'è passaggio di turisti, al limite al limite l'avrei dato a McDonald's e Simili che hanno quattrini e appeal per strappare al degrado quell'area della stazione, oggi latrina pubblica e luogo da attraversare a passo svelto dopo il tramonto. Ma farci questa cosa a meno che "dietro" la denominazione criptica di "caffé culturale" non si celi un disegno imprenditoriale preciso di cui non sappiamo, lo trovo insensato, direi che non c'è nulla di più lontano dalla cultura di una stazione ferroviaria dove gente passa di fretta.
Lucaenea Fintopesce

martedì 28 marzo 2017

Le Quattro Giornate

Prox quattro giorni via Roma sarà chiusa al traffico per consentire il varo del ponte che dovrebbe essere decisivo, a dire dell'assessore Brasini, non alla viabilità, notare, ma al bilancio (!) Detto sacramento unirà il Parco Callas con il Parco Cervi, solo per bici e pedoni, per eliminare il semaforo ciclo-pedonale su via Roma che disturba e rallenta il traffico nonostante la rotonda da poco realizzata che non è bastata a evitarci un ponte che sembra calato da un'astronave per quanto esso è estraneo al contesto paesaggistico, urbano e di vestigia archeologiche. A ricordarci che i ponti tipicamente si fanno sui corsi d'acqua e non sopra le strade c'è il termine "varo": i ponti come le navi "si varano". Nessuno ha spiegato perché è stato scelto un ponte milionario al posto di un normale economico sottopasso per pedoni e bici. Né che io sappia, le opposizioni lo hanno domandato alla giunta. Quello che c'era da dire su questa assurda opera è già stato detto: la difficoltà di arrampicarsi lassù, la inspiegabile e inspiegata anomalia di fare un ponte su una strada non larghissima per soli cicli e pedoni in pieno centro, i costi, la tipologia del manufatto inadatta al contesto etc. La cosa più significativa tuttavia è che con questo ponte che difficilmente troverete in qualsiasi altro centro storico, si elimina un prezioso, economico, utile parcheggio preesistente da 100 posti: il Parcheggio Cervi. Dando un ulteriore giro di vite rispetto alla possibilità del cittadino di recarsi in centro. Nella foto si evidenzia l'eliminazione del parcheggio.
 A.S.

Risposta UIL Assessore Morolli

LA UIL IN DIFESA DELLA SCUOLA PUBBLICA LIBERA E LAICA
La UIL prosegue la lotta contro la privatizzazione delle scuole dell’infanzia e dei nidi del comune di Rimini. Ieri, nel rispetto del verbale di conciliazione sottoscritto davanti al Giudice del Lavoro, in seguito alla denuncia per comportamento antisindacale al Comune di Rimini, si è tenuto l’incontro tra le parti per verificare la possibilità di definire un percorso condiviso. Abbiamo visto sulla stampa, un intervento dell’Assessore Mattia Morolli, presente all’incontro che se la canta e se la suona da solo ; parla di massima trasparenza, la vede solo lui, ci accusa di avere utilizzato uno strumento improprio nell’uso dell’art. 28 dello Statuto dei Lavoratori. La UIL ribadisce punto per punto le cose sin qui asserite. Se potessimo tornare indietro rifaremmo le stesse denunce forse perderemmo meno tempo per discutere con quei sindacati che a parole hanno condiviso tutto e all’ultimo momento si sono tirati indietro. Ieri abbiamo chiesto all’Amministrazione di bloccare le esternalizzazioni al primo lotto già assegnato, di procedere in tempi certi, con un calendario predefinito ad incontri informativi nei quali verificare lo stato dell’arte, la qualità delle prestazioni, i costi che il comune deve affrontare e compararli con i costi della questione diretta da parte del Comune. QUESTA E SOLO QUESTA E’ TRASPARENZA. Abbiamo altresì richiesto un percorso di stabilizzazione di tutti i lavoratori precari, di tutti i servizi utilizzando le graduatorie in essere; ricordiamo che esistono graduatorie di lavoratori che attendono da oltre dieci anni di essere stabilizzati; per la UIL i lavoratori precari hanno tutti gli stessi diritti sia quelli che prestano la propria attività del Comune di Rimini sia quelli che operano nei servizi già esternalizzati. La nostra polemica è rivolta all’Amministrazione comunale, che a nostro avviso ha assunto una posizione totalmente sbagliata, sia nel metodo che nel merito. Nel metodo ricordiamo all’Assessore Mattia Morolli perché il Comune di Rimini ha firmato in tribunale un verbale di conciliazione, se era così sicuro di aver ragione perché lo il comune lo ha firmato??? Sono atteggiamenti che si commentano da soli. Oggi, la UIL un sindacato laico e riformista vuole guardare avanti rifuggendo da polemiche stupide che non producono risultati apprezzabili per la città. Il Comune di Rimini deve rispettare il protocollo di intesa sottoscritto tra le confederazioni sindacali e il Sindaco, a meno di due mesi dalle ultime elezioni, un protocollo molto recente e che non può essere disatteso. Tra le parti deve iniziare un percorso di vera trasparenza ( non quella citata dall’Assessore Mattia Morolli), che consenta di definire in tempi certi la soluzione delle problematiche ai precari oggi in servizio e che consenta una presenza pubblica nel settore delle scuole dell’infanzia consistente per continuare ad essere punto di riferimento sulla qualità dell’insegnamento per i bambini di oggi per costruire i giovani del futuro. La Uil vigilerà , come ha sempre fatto, su questi obiettivi, pronti ad intraprendere tutte le azioni necessarie per tutelare il patrimonio educativo e didattico costruito in oltre 40 anni dal Comune di Rimini perché rischia di essere spazzato via da un processo di esternalizzazione fatto in nome di una presunta “ modernità”.
Giuseppina Morolli Segretaria CST UIL Rimini

Un Superassessore..vero

Ho letto, mi accade spesso, Chiamami Città, il blog che mancava al Pd. Colma una serie di lacune vecchie mentre nasconde le nuove dietro ad una elegante impaginazione fatta da professionisti della propaganda. Esiste un binomio composto da chi ricorda solo quello che fa comodo e altri che mettono in bella le memorie di casa e corrente. Rimane interessante la lettura. L'ultimo numero presentava un ritratto a me particolarmente caro: Ruggero Diotallevi, il Superassessore, scritto da Paolo Zaghini. Fatto molto bene, con nitidi episodi per evocare l'immagine di uno dei migliori amministratori di Rimini, morto prematuramente. Una cosa mi ha infastidito: quando Ruggero morì il sottoscritto era (già) in quella giunta di giganti e su incarico del Partito presi la sua delega "pesantissima". Mi avrebbe potuto citare senza dimenticanze come stesse parlando della Questura del Gabibbo. Altro personaggio, oggi più potente di allora, nemmeno sfiorato dalla memoria alterna del "tesoriere" dei ricordi, è Cagnoni. Gli altri ci sono tutti o quasi compreso..Piccari. 

Mio parere

Un nomade è un nomade, non entra questo nella capoccia di chi è chiamato a decidere le sorti di rom e sinti. Mu'ammar Muhammad Abu Minyar 'Abd al-Salam al-Qadhdhafi, detto in Italia Gheddaffi fatto trucidare dagli USA etc., era nato in una tenda e abitava a 70 anni in una tenda e quando venne a Roma ospite di Silvio Berlusconi si portò dietro una tenda. Questo per dire che esiste un imprinting per chi è nato in una roulotte che è impossibile ignorare e per questo mettere un sinto o rom nomade in un appartamento è un abominio etologico ed etnologico. Faccio altro esempio la grande, grandissima Moira Orfei che era Sinta, mi pare, benché fosse diventata molto facoltosa col business dei circhi, poi con il cinema, la tv etc., come è noto, ha sempre vissuto in una mega roulotte, mai si è stanzializzata come avrebbe potuto permettersi in un villone da miliardaria quale ella era. Pertanto quello che si è pensato in Regione, ove c'è pochissima competenza, di fare le casette è una castroneria, una bestialità antropologico-culturale. Mettere un rom in un'alveare-palazzina addirittura poi separandolo dal suo clan è tale quale prendere una rondine e metterla in gabbia: essa morirà. Ad oggi, per adesso, non ci sono altre soluzioni all'orizzonte per i rom e sinti nomadi anche se stanzializzati in campi da decenni ma con le ruote sotto "come un ladro, sempre pronto per fuggire". Qui si potrebbe aprire una discussione sulle origini del nomadismo di questo popolo che non è lo stesso di chi segue il bestiame o la selvaggina, e specificare che non tutti i romanì sono nomadi, la unica soluzione a mio parere sono campi con roulotte che sono le eredi dei carri che utilizzavano nei secoli passati per essere sempre pronti a spostarsi perché gli assalti ai campi non sono cosa recente come si crede. Altro discorso quello degli oneri per queste operazioni di sensibilità culturale. Per farle occorre anche potere permetterselo. E' il mio parere tecnico da antropologo culturale quale in effetti sono. 
Nemo Pascale

lunedì 27 marzo 2017

Non ci resta che il..Papa

La disperazione del Pd non è tanto nel mostrare una debolezza perfino commovente, con circoli deserti e tessere rifiutate, ma pensare di fare notizia con tre candidati comici. Cosa succede intanto al mastodontico apparato mediatico-politico dedito all'esaltazione del bulletto? Dell'Europa meglio non parlare, la mostra italiana delle crepe, è stata quasi cancellata dai servizi. Mattarella e..Gentiloni hanno facce e oratoria più adatta ad eventi funesti. E allora? Tutti con Francesco. Grandissimo personaggio, buca schermi e sentimenti con una semplicità disarmante che incute paura ai vertici ecclesiastici ma manda in delirio i cittadini, credenti o meno. Molto più gli agnostici (io). La sua rivoluzione all'interno si è fermata, troppe le resistenze curiali per impedire lo scoperchiamento di un pentolone di reiterate vergogne, ma "fuori" la sua missione è fenomenale. Attira come pochi pontefici in passato. Lo vogliono inserire nel sistema mediatico, quasi intendendo con questo un possibile appoggio.. al Pd. Nel week end appena trascorso, c'è stata una evidente differenza tra le oceaniche folle papali e i cinque presenti alle secondarie del Pd di Riccione. Una lezione memorabile anche per le risicate e sparute manifestazioni pro o contro l'Europa della Merkel. La Tamaro direbbe che la gente va dove la porta il cuore. Quello di Renzi ha bisogno di un peacemaker. Papa Francesco è stato "insignito" dalla corte giornalistica come il campione dell'antipopulismo, proprio lui che rappresenta la visione più alta e significativa dei bisogni dei cittadini, nella sua semplice e adorabile schiettezza. Lo inseguono tutti, da Berlusconi a Salvini, per finire al ..finito Renzi. Sarebbe la più grande delle delusioni. Vi sorprendono le masse che si muovono per ascoltare di persona Francesco? Il suo discorso per i sessant'anni dell'Europa, non è solo convincente, ma anche il più comprensibile dai nullatenenti. Attenzione corifei dei palazzi ad "ingaggiare" il Papa come fosse un Alfano e portarlo nella mischia piddina facendogli indossare la teutonica maglietta. L'altro (Papa) tedesco lo hanno dovuto dimissionare. 

Preferiscono le bionde?

La Renata si deve tingere se vuole battere la Sabrina, ma non lo dice Luca, lo dicono le Statistiche: praticamente da sempre gli italiani preferiscono le bionde, anzi, ci sta pure il film stranoto che non solo gli italiani ma "gli uomini" in genere preferiscono le bionde, dico la Marilyn Monroe piuttosto che l'Angelo Azzurro piuttosto che la Brigitte Bardot. Ebbene, Signori, noi NON sappiamo che colore oggi nasconda sotto il vello corvino sulla sua capa la Renata, né sappiamo se la Sabrina sia quella che si dice "una finta bionda", né evidentemente intendiamo appurarlo e neppure mai ci permetteremmo in verità. Ma se è vero come è vero che in una campagna elettorale l'immagine conta 1/3, e se è vero come è vero che nella scorsa tornata riccionese circolava una foto memorabile e vincente della Tosi attorniata, unica donna, da un gruppo di uomini dei quali la foto suggeriva surrettiziamente essere al comando, ossia "donna con 2 sfere così sotto", cosa che le ha dato quel punto in più per battere l'avversario che si mostrava al contrario guidatore di una compagine di... , Parlando in astratto, per dire come era percepita dall'elettore l'immagine che veicolava la campagna elettorale. Questa volta se ti scontri con una bionda quello non basta e occorre esibire se mi passate l'ossimoro una "virile femminilità", diversamente rischi bruciante sconfitta. Poi: donne europee in politica di prima fascia sono tutte bionde o castano chiaro con rare eccezioni fra cui la Boldrini e la Raggi per ovvie ragioni legate alla genetica degli italiani. Ma dalla Marie Le Pen alla Boschi alla Meloni che si è schiarita perché so per certo essere castana all'Ale Mussolini alla grandissima Angela Merkel che schiarisce pian piano nella sua carriera politica, alla nostra presidente del Consiglio Regionale S.S. Simonetta Saliera che entra in politica mora 30 anni fa per rimanerci "qui sto benissimo" e virare negli anni verso il biondo che tira sempre e comunque assieme al castano chiaro vince sul nero alle nostre latitudini. Ma anche rossa al limite al limite toh: come l'immensa M.Vittoria Brambilla, potrebbe essere un esperimento da non sottovalutare; ma presentarsi al Corpo elettorale composto per un 50% ca. da ometti con chioma corvina contro una bionda significa già regalare fatti 2 conti quei 7-8 punti di vantaggio all'avversaria, senza contare, massima attenzione qui grazie, l'effetto film già visto: "la Tosi, quella mora, sì, sì...", quando c'è tanta, tanta voglia di cambiamento non dico a Riccione in generale. Mio consiglio su cui invito alla riflessione da simpatizzante zona "Fontanelle" di Noi Riccionesi, sia la candidata sia il suo staff.
Luca Fintopesce

Assassini

Assassini sciatti per delitti tirati via. Ma lo sanno anche i bambini, basta aver visto due film di Coppola o Scorsese che il cadavere deve essere zavorrato in virtù del Principio di Archimede, ma glielo devo dire io all'occultatore di cadavere del trolley? Ma si può essere messi peggio come città? Primi per reati, ma ultimi per qualità di esecuzione degli stessi, senza voler fare umorismo horror dato che la vittima sembrerebbe non presentare segni di violenza!!? Ebbene mentre a poche centinaia di metri la nostra Protezione Civile che, pur essendo il nostro bacino del Mediterraneo, uno dei territori più sicuri del mondo, culla della Civiltà non a caso, è fra le più efficienti esistenti, si allenava contro tifoni, maremoti, tsunami, terremoti, sismi, aurore boreali, eruzioni vulcaniche, tsunami etc.etc.etc. il più classico e orribile dei delitti, ispirazione da decenni di letteratura e cinema horror e noir, la donna nella valigia, veniva scoperta proprio a 2 passi dalla Caserma dei Carabinieri. Nessuno si è accorto che qualcuno forse a pochi metri scaricava in mare i resti forse di un omicidio forse no, non sappiamo. Morale: delitti veri meno importanti di paure infondate che succhiano tempo e risorse, quello che vediamo in tv a migliaia di km da qui e che mai accadrà, ci preoccupa più di quello che può accadere e infatti accade . Vero come il tentato omicidio razzista che fa il paio con questo del trolley. Settimana disgraziata su cui vorrei spendere appena 2 parole: indignarsi è pleonastico quindi non lo faccio in quanto la cosa è così chiara, grave, esecrabile. Chi si indigna potrebbe aggredire cercando di ucciderlo uno sconosciuto senza ragioni: il fatto è troppo palesemente chiaro perché non risulti ridondante ogni commento negativo su esso come dire "la guerra è orribile". Ciò premesso ci sono alcune cose da dire per quello che si sa. Ossia "persona sotto l'effetto di cocaina forse con disturbi psichici cerca di uccidere senza ragioni apparenti un immigrato di colore al grido di negro di merda torna a casa tua". Nemmeno dire come è stato detto "era un bravo ragazzo", lo sono tutti quelli che chiedono l'elemosina a centinaia ormai davanti a supermercati in Provincia e ovunque in Italia. Semmai potremmo domandarci perché richiedenti asilo ospitati regolarmente in strutture come questo ragazzo a cui auguriamo pronta guarigione e di trovare un futuro nella civile Europa, passano le giornate a chiedere l'elemosina agli abitanti del paese ospitante. Nessuno vigila su questa cosa? Inoltre, noi siamo già finiti sulla stampa estera per una cosa che in Italia viene fatta passare come virtuosa ma che come si può capire non è vista bene. Se ospiti un rifugiato te lo devi permettere e che questi non sia costretto poi a integrare chiedendo l'elemosina. Oppure lo utilizzi per lavori socialmente utili. In qualsiasi altro paese questa cosa non si fa perché se uno ha quello statuto segue altri percorsi ed inoltre ci fanno notare dall'estero in Italia il lavoro non retribuito è vietato. In generale in questa vicenda del flusso di immigrati-rifugiati dall'Africa Nera si capisce poco e la gente capisce poco. Una volta che questo tentato omicidio sarà stato metabolizzato o "elaborato" usando terminologia psicologica dalla città, le cose torneranno come prima, in ordine se non vogliamo chiamarlo "razzismo" o "insofferenza" almeno alle "perplessità" di fronte a tanti richiedenti asilo. Tutti ricorderanno la frase ripresa mille volte da razzisti e xenofobi pronunziata dalla presidente della Camera "gli immigrati sono una risorsa": cosa ella intendesse ce lo chiediamo ancora. E anche i rifugiati sono "risorse"? E perché continua questo flusso dall'Africa nera da parte di paesi economicamente in espansione come la Nigeria ma con pil pro capite 1/10 del nostro e senza problemi di guerra ma solo di djhadismo? Come può un paese in crisi come l'Italia pensare di andare a ficcare il naso in paesi il cui problema è solo quello del reddito medio infinitamente più basso di quello europeo come ce ne sono tanti e tanti nel mondo di cui però ci si disinteressa? I nostri immigrati-rifugiati NON vengono dalle zone dell'Africa ove si muore di fame o di guerra ma da quelle dove si sta meglio, quindi evidentemente c'è qualcosa che non viene raccontato. E come si può pensare di portarli a bighellonare, ma cos'altro potrebbero fare? Questa cosa è una bomba sociale che prima o poi esploderà. Chi prende queste decisioni poi non le soffre perché generalmente vive in torri eburnee dal premier all'ultimo assessore rispetto a un italiano in difficoltà. E quante stratificazioni di disagio, miseria, povertà abbiamo creato noi oggi di fianco e sotto all'italiano in difficoltà economiche ,quanti ce ne sono oggi sotto all'italiano che tira avanti ed era l'ultimo gradino sociale in passato diciamo un operaio? Poi, questo intreccio mai chiarito mai spiegato fra cooperative e ospitalità per migranti nonché il quesito più importante: se fosse quello che serviva a questo paese ma che sicuramente è stata fatta, progettata, pensata male se vi sono dubbi sulla strategia la tattica è evidentemente errata comunque inadatta a un paese come il nostro quello che può andar bene per la Germania non funziona in Italia. Infatti come si vede non sta funzionando a meno che uno pensi che deve andare così ad ogni costo. Chiudiamo occhi e orecchie ma dobbiamo inglobare nel paese milioni di stranieri di colore e non, giovani e forti, per avviarli alla natalità e alla produzione, altrimenti l'Italia sparisce e raccontare alle gente che sono "rifugiati"?
Zobeta

domenica 26 marzo 2017

Triangolone: tra promesse e bugie

Sabato 25 con la consueta sobrietà dettata dai successi accumulati, il Sindaco ha annunciato anche ai "paria" di Chiamami un pò Piccari e molto Melucci, che il Triangolone dopo mesi di ininterrotti viaggi della speranza ministeriale è passato nel patrimonio dello Stato, anticamera felice del definitivo passaggio al Patrimonio Comunale, come bene disponibile...a tutto. 22.780 metri quadri tra largo Boscovich, lungomare Tintori detto anche soppalcato e Largo Colombo, del cosiddetto “Triangolone”, sono entrati nel patrimonio dello Stato e quindi pronti a essere ceduti al Comune di Rimini, avendo perduto la natura di demanio marittimo per il venir meno dei requisiti morfologici e funzionali di questa tipologia di beni. Stessa cosa, con meno trombette mediatiche, è successa a qualche altro centinaia di comuni in riva al mare, laghi o fiumi. Il passaggio che comprende anche aree e manufatti pertinenziali, sarà ufficializzato con un apposito decreto nel giro di pochi giorni (?) e consente di potere avviare un progetto di riqualificazione da integrare nel più ampio disegno di trasformazione urbana previsto dal Parco del Mare Elettorale. Questo è il sunto del morigerato avviso comunale fatto leggere a voce alta dai banditori delle gesta. Non voglio entrare nella polemica sul Parco del Mare detto anche Oltre, è una bufala piena di insidie e incognite irrealizzabili. Lo si può tranquillamente inserire in anticipo nella lunga lista delle..Colonie. Ho copiato alcune delle puntuali osservazioni che il citato Blog, con la penna di Melucci e forse qualche altro leggermente trombato e giustamente adirato, ha posto: Art. 3 del documento delle agenzie del Demanio (patti e condizioni): ”In relazione all’immobile in oggetto del presente provvedimento, per il quale lo Stato percepisce attualmente un entrata di € 573.860,00 a titolo di canoni per effetto delle utilizzazioni di cui art 2, con decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze le risorse a qualsiasi titolo spettante al Comune di Rimini sono ridotte in misura pari alla riduzione delle entrate erariali conseguente al trasferimento del presente provvedimento”. Concretamente l’art. 3 sancisce che il Comune di Rimini pagherà €573.860,00 all’anno allo Stato come compensazione delle minore entrate. Quindi è vero che le aree sono state trasferite a titolo gratuito, ma compensando i canoni che lo Stato percepiva. Nel Decreto dell’Agenzia del Demanio per altro non si chiarisce per quanti anni il Comune dovrà pagare la cifra indicata allo Stato. L’art. 2 stabilisce che le aree in oggetto vengono trasferite al Comune di Rimini “L’immissione nel possesso giuridico da parte dell’Ente ed il subentro del medesimo in tutti i rapporti attivi e passivi relativi al bene trasferito…” . Questo articolo lascia intendere che viene trasferito al Comune di Rimini anche il contenzioso? L’art. 4 (clausola di salvaguardia) dice: “Trascorsi tre anni da presente trasferimento, qualora all’esito di apposito monitoraggio effettuato dall’Agenzia del Demanio risultasse che il Comune di Rimini non utilizzi il compendio oggetto del presente provvedimento, lo stesso rientrerà nella proprietà dello Stato nella situazione in cui si trova senza che il Comune di Rimini possa pretendere dallo Stato alcunchè a qualsiasi titolo o ragione.” L’art. 2 stabilisce anche che le aree in oggetto vengono trasferite nel patrimonio disponibile del Comune di Rimini. Ricapitolando per qualche assessore distratto: a) Il Comune paga ogni anno 573.860 euro alla Stato; b) la concessione in essere è formalmente decaduta non essendo più demanio ma patrimonio disponibile del Comune; c) su quelle aree (come su tutte le pertinenze in essere in Italia) vi è un contenzioso che va avanti da anni per l’aumento spropositato dei canoni provocato dalla legge finanziaria del 2006. Situazione a dir poco complessa, dove i problemi sembrano sopravanzare i vantaggi. La concessione attuale è scaduta. Il Comune in che modo intende rinnovarla? L’evidenza pubblica si rende indispensabile. Ma evidenza per cosa? Riqualificazione dell’area o del singolo manufatto? E poi, concessione oppure canone di locazione, come vuole la prassi per il patrimonio disponibile di un Comune? Il canone di locazione non può essere inferiore complessivamente a 573.860 € altrimenti il Comune provocherebbe un danno erariale soggetto alla Corte dei Conti. Dopo tre anni vi è il rischio che tutti ritorni allo Stato. Sicuramente sono domande e preoccupazioni cui gli uffici competenti avranno già trovato le risposte adeguate. Credo che, anche in questo caso, si punti molto sulla certezza che tanto non succederà niente. I civivo diventeranno i più fidati attacchini degli sversamenti. I manifesti saranno sempre più simili a coriandoli.

PS Non avete capito che vi hanno fatto un..pacco demaniale?

sabato 25 marzo 2017

Vetri Opachi

Vorrei sapere dall'inquilino di Palazzo Garampi, ricostruito dopo un terremoto dall'omonimo architetto, sfruttando il costume riminese del com'era e perfino dov'era, la "sua" spiegazione della conclusione (per ora) del "mistero" Novarese. Quello che riporta la stampa superstite e gli otto blog badanti, rappresenta un misero capitolo della lunghissima storia delle Colonie ammantate da permanente sfiga. E' una delle tante opere incompiute su cui è mancata (anche) la trasparenza. Con quale motivazione si è arrivati alla transazione per cui (noi) paghiamo 5 milioni una cosa nostra che "altri" hanno tenuto senza realizzare niente, violando precisi accordi convenzionali, vecchi di quindici anni? Non sarebbe stato opportuno e "trasparente" spiegare con uno dei comunicati stampa di regime le norme, i rapporti, tempi, reiterate inadempienze e magari le ragioni? E' evidente che si intende modificare il Progetto, passare da Volano della zona sud a io speriamo che me la cavo. Superfici, cambi di destinazione, viabilità e.. chi paga? Sarebbe davvero stupefacente se qualcuno fosse tanto curioso da addentrarsi in una vicenda così complicata. Mi sembra però che ci siano degli "officianti" che si assolvono troppo in fretta. Non ho capito perchè non abbiano percorso la strada della liquidazione dei lavori fatti. Potrebbe essere applicata anche per la Murri e Campi Sportivi sulla superstrada. La Questura è cosa diversa, avendo il Sindaco Ravaioli negato l'edificabilità delle altre parti del comparto, mi chiedo perchè non si proceda con la demolizione della struttura, accertato che il Ministero sembra aver dimostrato di preferire altre scelte. Pulite i vetri.

C'èmmerda in maaareeee!

Il Comune cerca volontari che siano lì, "sul pezzo...uhm", pronti a mettere e togliere, mettere e togliere, mettere e togliere i cartelli di Divieto di Balneazione nella circostanza di apertura degli sfioratori e conseguente scarico demmerda in mare che rende non-balneabile l'acqua. Ciò per tutta la stagione, fino a quando la multiulity non ci avrà liberato come ha promesso facendo giurin giurella con le dita di questo fastidioso problema "c'è merda in mare, il bagno non lo puoi fare, domani forse... dipende anche dal vento, se lo fai sono affari tuoi io, il cartello l'ho messo". Allora parliamo di alcune centinaia di cartelli dispiegati sulla costa comunale che dovranno esseri messi, tolti, messi, tolti, messi, tolti nell'arco della stagione molte e molte volte, sempre dipendendo la cosa dall'andamento meteo estate secca o piovosa etc. Questa cosa a me pare strana, ossia il fatto di fare un bando rivolto ad associazioni di volontariato. E cosa c'è di più lontano dal Volontariato di fare da spalla e da partner all'industria turistica? Chi mai direbbe mi sento portato a fare del bene, sì "volontario", io a-mo l'Altro, mi sento questa cosa dentro... mi piacerebbe tanto togliere e mettere i cartelli "oooooochiooo, c'è meeeerda in maaaaaaaareee"!? Una cosa assurda, senza capo né coda. Allora stabilito che è demenziale a mio parere che di questa cosa se ne occupino volontari che sentono dentro ardere il fuoco di far del bene sulla terra, quale altro soggetto dovrebbe occuparsene? Inoltre: tipicamente i volontari NON sono o non dovrebbero essere pagati, lo faranno gratis? Inoltre parlare di questi numeri come interventi e parlare di volontari, il pensiero va a questi benemeriti dei Civivo che sono a centinaia e che già operano sul territorio con la loro strutturazione interna quasi militaresca divisi come sono in: reggimento/battaglione/compagnia/plotone/squadra. Cittadini al cubo che hanno le chiavi sia metaforicamente sia letteralmente del Comune, parliamo di centinaia di persone alle dirette dipendenze dell'esecutivo che possono essere mobilitate in pochi minuti alla bisogna, molto semplicemente alzando la cornetta del telefono h24, una task force come si dice che talora fa quello che dovrebbe fare Anthea che fa poi quello che dovrebbero fare i dipendenti comunali. Quindi c'è a mio parere il sentore che questi bandi siano diretti a loro. Siano o no i gloriosi Civivo a svolgere questa funzione togli il cartello metti il cartello, questa cosa sarà gratuita? Non si sa per ora. E tornando all'altra questione chi altri potrebbe, dovrebbe, sarebbe opportuno e normale avesse questa imbarazzante incombenza di segnalare merda-in-mare turista non ti bagnare? Secondo me ci sono almeno 3 candidati a questo ruolo che non dovrebbe giammai essere svolto da volontari perché il volontario è quello che a titolo totalmente gratuito pulisce una spiaggia libera una tantum, porta da mangiare ai clochard, va a fare compagnia alla vecchietta sola. E sono: i dipendenti di Hera che ha in capo l'idrologia del territorio e la questione acqua e fogne, Anthea e infine i proprietari degli stabilimenti ove il turista poi svuota il portafogli per andarsi a bagnare in mare con partecipazione economica degli albergatori; il volontariato che si presta a fare da spalla all'industria turistica non è credibile, non è usuale, non è cosa normale.
 Pepp de Vergòn

venerdì 24 marzo 2017

Cinque Punti

E' l'attuale distacco (virtuale) tra M5S e Pd. Considerando chi sono gli "osservatori" dei fondi del caffè elettorale (Pagnoncelli) si può credere e sperare in un distacco almeno doppio. Se ci fosse onestà intellettuale e perfino giornalistica si dovrebbe ammettere che tra le due forze non c'è partita, a dispetto della Raggi e ..Genova ormai diventato Metodo. Sono arrivati a spulciare i curricula dei Due Di per potere scrivere che erano due "niente" prima di salire sulla ruota della fortuna. Il Movimento è Grillo, oggi molto più di quanto non lo fosse inizialmente. Vogliamo concedere al fondatore almeno il pregio di conoscere meglio di altri la sua creatura? Allora ha fatto bene, anzi benissimo a sconfessare un altro cerchietto per niente magico ma portatore di problemi come in quasi tutte le realtà conquistate. Torino fa eccezione e le ragioni sono notissime allo stesso Grillo. Non è una fortuna ripetibile e proiettabile, nemmeno nella lista dell'amore riccionese. Non ho mai visto o sentito grillini litigare per diversità programmatiche che non fossero scie o vaccini. Per una forza che corre il rischio/certezza di governare il Paese cosa vuoi che sia la cancellazione di una candidata alla lanterna genovese? Comincio a capire adesso le ragioni della mancata certificazione di una lista riminese che poteva serenamente competere con le altre. Anche Davide Grassi era un apprezzabile candidato come l'amico Lisi ma avrebbero corso per allenarsi, senza potere ambire a pulire i vetri del Palazzo per renderlo trasparente. Ancora il M5S non può permettersi il lusso di praticare la politica con le armi dei..Pizzolante. E' una grande forza-rifugio dei sentimenti, desideri e tanti rancori dei cittadini. Dovrebbero vezzeggiarla, coprirla di attenzioni, invece di usare il nostro denaro per insultarla ad ogni tele o radio giornale. La malsana diversità italica comprende anche questa porzione della politica. La "conventio" per escludere il M5S non proviene da oltre atlantico, come è sempre stato, ma è un atto che Grillo si arroga fino a quando non avrà più niente da urlare. Sempre ci sia ancora il suo movimento. 

Le Isole del Traffico

Art. 23 Cds: "Sulle isole di traffico delle intersezioni canalizzate è vietata la posa di qualunque installazione diversa dalla prescritta segnaletica", quindi nella querelle fra Amministrazione sulle maxitarghe apposte al verde pubblico della (a detta di tutti) "disgraziata" rotonda Tripoli/Flaminia ha ragione il consigliere Mauro in quanto Giurisprudenza dice che le rotonde rientrano nella tipologia citata sopra di "intersezioni canalizzate". Pertanto oltre al fatto che chiunque le vedesse direbbe non sono "targhe" ma vere e proprie pubblicità con logo etc., sono comunque vietate lì per le loro dimensioni anche se ricordano il "benefattore" che ha donato questo verde pubblico. Poi ci sono altri aspetti non secondari. Anzitutto, non vedo la necessità di un comune "accattone" che ti spreme di tasse e poi per due smilzi cipressi giovanissimi da pochi euro chiede al privato che ovviamente è ben contento di mettere la sua "targa" con grande ritorno pubblicitario e spesa minima. Inoltre, visto che la società interessata alla sponsorizzazione ha avuto problemi con la Giustizia a tutti noti e di cui si è letto sui giornali è inopportuna questa partnership con il comune e a tal proposito apro e chiudo parentesi esempio la deputata Sarti per altra vicenda legata a partnership con questa stessa società che sponsorizza il verde di questa rotonda ha fatto un'interrogazione parlamentare proprio relativamente alla opportunità di intrattenervi rapporti ufficiali per ora da parte del Comune. Inoltre, queste cose sono molto ben viste dai "benefattori" in quanto hanno un triplice ritorno, fiscale, di immagine e di pubblicità ma queste per me non sono targhe ma vere e proprie pubblicità come dice Mauro pertanto esse sono fuorilegge e dovrebbero essere o rimosse o ridotte a misura di millimetri. Poi dalla foto si evince chiaramente che trattasi di pubblicità non targhe. 
S.A.

giovedì 23 marzo 2017

Due X Una

Il Fondo Interbancario credo abbia comunicato anche a Piccari (padre) che "non" interverrà su Banca Carim. La decisione inviata (?) all'importante membro della Fondazione sarebbe dettata dalla possibilità che il giornalista-scrittore e (a tempo perso) politico, la voglia "elzevirare" ironicamente su Chiamami Città, house organ (piddino) di chi non ha più poltrone. I giornali locali, per quanto ridotti nel numero, hanno quasi snobbato la funesta sentenza, erano già intenti a consacrare la Vescovi come la "quasi" certa Raggi della Perla. Il mancato sostegno finanziario, ci porta nelle mani di Credit Agricole assieme ai cugini di Cesena, agricoli ma pieni di derivati e perdite, come la ex banca della città. Una decisione che definire tragica sarebbe una sottovalutazione se non fosse l'ulteriore specchio di una città e regione che sono avviate sulla via del fallimento...in concordato, come va di moda adesso per non mettere in galera tutti. Due Banche X Una ,recita il volantino del soccorso imposto da Bankitalia. Non abbiamo "parenti" famosi, tanto meno Etrurie da vantare, solo centinaia di milioni inesigibili regalati "sempre" a quelli. Il Sindaco potrebbe però mettere una rotonda in memoria della Banca.

PS Non era meglio usare il Faro di Rimini come toilette degli sposi?

Lo sguardo del PD

Letta (PD): "Il tema di fondo è che ormai il 30% degli elettori guardano ai 5 Stelle e a quegli elettori bisogna parlare". Caro Letta, sono gli elettori del M5S per primi a non voler parlare con Letta, Salvini, Renzi, Berlusconi, Meloni, Bersani, Maroni, Pisapia, Orfini... L'equivoco è pensare che il voto al M5S sia solo una somma di proposte appetibili: il reddito di cittadinanza, la battaglia per l'onestà politica, i no alle olimpiadi, la difesa della costituzione, l'attacco al jobs act e ai voucher ... le altre proposte. Molti motivi particolari, importantissimi. Ma c'è un punto fondamentale che accumuna veramente tutti gli elettori, iscritti o simpatizzanti che siano, del M5S, senza considerare il quale non si capisce la crescita esponenziale del sostegno a questa forza: la necessità di un vero ricambio totale di classe politica e dirigente di questo paese come premessa per riparlare di politica seriamente. Questo per la stra maggioranza delle persone è il M5S: la garanzia del ricambio vero di una classe politica immobile da 30 anni con risultati pessimi. Chi vota M5S vuole prima di tutto un ricambio dalle forze (PD-FI-Lega e alleati di destra e sinistra) che ci stanno governando con assetti governativi vari, ma politiche uguali ("ce lo chiede l'Europa"), da 30 anni, sempre con lo stesso identico personale fatto di professionisti della politica (anche il sedicente nuovo, che ha fatto Renzi tutta la vita ad esempio?), con risultati che vediamo tutti: pessimi, da ultimi della classe in Europa. Perché allora parlare sempre con questi? Quando l'obiettivo è proprio un democraticissimo ricambio salutare di classe politica. Perché lo dice Letta? Il Letta del PD, bisogna specificarlo, perché suo zio è di FI e nessuno ancora ha capito in cosa politicamente si differenziano? Non scherziamo... La fortuna che viene data agli elettori italiani è una scelta fra l'attuale classe politica (PD, FI, Lega e alleati) che continuerà a fare quello che ha fatto, e una nuova classe politica, attraverso il M5S, scegliendo una forza che si è battuta per la difesa della Costituzione antifascista, non una forza di destra avventurista, una forza che si è battuta contro i voucher della precarietà, non una forza di destra liberista. Potendo scegliere il nuovo, tranquillamente.
Michele Pizzolato

Ubi maior

Minor cessat. Ma gli integralisti, i talebani, la setta dell'Asilo Svizzero - Ceis non ne vogliono sapere di spostarsi? Nei prossimi giorni sulla scorta di un libro pubblicato ad hoc, senza alcuna valenza scientifica di carattere teorico che non sia quella scontata e apprezzabile di documentare un'esperienza pedagogica fra 1000 nel mondo, ci sarà l'ennesimo convegno pro non-spostamento "Lo spazio che educa". Una locuzione che non troverete in nessun contesto o dizionario o manuale o testo di pedagogia ma solo riferentesi al Ceis e coniata non al tempo della sua creazione ma pro domo sua dal partito dei "non spostisti". I quali vorrebbero dimostrare l'indimostrabile ossia che, anche prendendo per buono che lo spazio del Ceis educhi di per sè, unico esempio al mondo, e tutte le altre scuole del pianeta sono stupide e l'edilizia scolastica non esiste come branca ingegneristica, architettonica, sociologica e ovviamente pedagogica. Le altre scuole sono costruire a c.. e solo le ex casine del Ceis sono educative. Prendendo per buona una "straordinarietà non ripetibile" che questo spazio eccezionale non possa essere riprodotto altrove, ossia che quelle casine prima di legno poi di cemento (per cui tanti a Rimini al tempo si lamentarono che una struttura provvisoria si stanzializzava su un sito archeologico considerato importante dagli esperti locali), sono l'unica entità sul pianeta che non può essere replicata anche spendendo miliardi. Nella realtà, nell'ombra, una lobby tanto potente quanto sciocca sta costruendo dal nulla il mito del Ceis e della sua fondatrice con il solo fine, mistificando la realtà, di non cedere alle richieste di fare la scuola altrove e lasciare la zona archeologica. Non i bambini, gli adulti capricciosi come i bambini. Nella realtà la Zoebeli non viene studiata in nessun corso di pedagogia, non vi sono corsi monografici o seminari, questo la sa chiunque abbia studiato un po' di pedagogia a livello universitario, non viene studiato il Ceis, non ci sono strade, piazze etc. a decine a lei dedicate, ne in Italia né nel suo paese d'origine. La sua è stata pedagogicamente un'esperienza modesta, il suo metodo non ha nulla che non sia presente in decine, centinaia di scuole pedagogiche né di originale: è l'attivismo pedagogico in voga allora applicato a una situazione di emergenza. La grandezza semmai sta nell'aver provveduto a dare asilo a bambini e l'adesione a una pedagogia alternativa al mainstream si direbbe oggi pedagogico post fascista del tempo di bacchettate sulle dita. Altrimenti sarebbe stata candidata al Nobel e non avrebbe avuto una semplice medaglia per la sua encomiabile ma ordinaria opera, come esempio ha avuto mio bisnonno per aver affrontato gli austriaci sul Piave o mio nipote per essere arrivato III al torneo di matematica. Zero o quasi riconoscimenti dunque, zero o quasi intitolazioni, zero o quasi studi, monografie, citazioni almeno: o siamo di fronte a un clamoroso caso di genialità non compresa che capiranno i posteri fra 1000 anni oppure è in atto una mistificazione. L'innovazione in ordine alla spazialità delle casette in pratica si riduce a 1) nascondere ai bambini la vista delle macerie post belliche, ciò per stessa ammissione dello stesso progettista Swarthz; 2) il policentrismo della struttura che nasce semplicemente per fare di necessità virtù: quello era il materiale che aveva, casette multiuso prefabbricate. Se la Zoebeli avesse scoperto l'atomo come vorrebbero farci credere starebbe sulle banconote come sulle banconote ci è finita Maria Montessori e vi sarebbero istituti a lei dedicati in tutto il mondo con rispetto parlando per la sua opera. Questo purtroppo non accade, in quanto la Zoebeli non è una pedagogista in senso stretto, non ha inventato nulla, la sua presunta fama è locale, riminese, gonfiata da coloro che vogliono strumentalizzarla per stare dove sono, perché ci sono affezionati, per puntiglio, perché è comodo lì in centro, altre ragioni non ci sono 100% domandate a pedagogisti non interessati di chiara fama se il Ceis può esistere solo lì e se lo sposti crolla la presunta formidabile teorizzazione pedagogica Zoebeli, ed ella è studiata o perlomeno citata nei corsi di pedagogia come dire studiare l'Emile di Rousseau e Piaget, o esperienze realmente significative nella storia della pedagogia come la Scuola di Barbiana o quella di Jasnaja Poljana. Queste cose le sa uno studente del primo anno, quindi mistificazione ed esagerazione in atto, il grandissimo, l'immenso Aristotélēs lui sì come sapete ai suoi tempi giù in Grecia insegnava camminando, paese che vai usanza che trovi, non esiste un metodo pedagogico universalmente apprezzato e accettato.
Nemo Pascale

Tari "diversamente" aumentata

Continua la stagione delle definizioni "politically correct". Finché si tratta di tutelare status sociali sinora denigrati, ben venga il paziente lavorio dell'Accademia della Crusca, ma spingersi sino a coniare locuzioni fiscali diversamente veritiere, ce ne passa. Sul Corriere Romagna Pd del 22 marzo, si poteva leggere il seguente Titolo: "TARI, tassa quasi non aumentata". Certamente da lodare l'impegno profuso nel comporre il layout del quotidiano, sarebbe altrettanto gradito esprimersi in modo diretto. Capisco anche che titolare: "La TARI è aumentata", non corrisponda alle esigenze di/del partito specialmente in piena campagna elettorale, ma se sei un giornalista e c'è da dare una notizia, la pubblichi così com'è. La gente compra il giornale ed in cambio si aspetta informazione; storge il naso se al suo euro e cinquanta viene preferito il finanziamento pubblico che stipendia politici prestati al giornalismo (e viceversa). Nel momento in cui si appoggia la penna sul foglio di carta, bisognerebbe aver già deciso se a muover la mano sia il politico di maggioranza o il giornalista di tutta una città. Non c'è dunque da stupirsi se il biasimabile (e compianto) "Balcone con vista" dell'estinta "La Voce", ne guadagni in dignità; quantomeno era trasversale, un po' quanto il sodalizio politico "Sardoncino-Ciceri e Tria". Tornando all'aumento Tari del 0,65%, deliberato dalla Giunta di Rimini per l'anno 2017 e sobriamente riportato dal Corriere Romagna Pd, occorre evidenziare come la notizia risulti non pervenuta (o diversamente invisibile) sui portali tematici dello stesso Corriereromagna.it, di Newsrimini.it e così su Altarimini.it. Si è sempre in tempo per rimediare alla svista tributaria, pubblicando un bell'articolo in cui si spieghi chi è ATERSIR, perché e su quali documenti abbia riconosciuto un maggior trasferimento di risorse a chi gestisce il servizio di nettezza urbana, ed ancora: come mai chi introita il tributo, chi gestisce il servizio e chi decide se i costi siano congrui è, in buona sostanza, la stessa cabina di regia politica? Ci penserà Chiamamicittà di Piccari che lancerà il sondaggione: "Ma a voi, sta bene così?" 
 Montalbano

mercoledì 22 marzo 2017

Non basta???


Ci sono due "specchi" dell'informazione piddina, ma ancora renziana: Caterpillar e NewsRimini. La prima è una trasmissione orgasmica della Rai che dalle prime luci dell'alba al tramonto inoltrato, grazie all'ora per il momento legale, magnifica quello che ancora riesce a vendere un governo moribondo come il paese. L'altro è un Blog "rifrangente" le gesta del nostro (ex) fan del Renzi in bicicletta. Lo stato dell'informazione "pubblica" non è migliore di quella privata che dipende dai soldi dello Stato. Hanno chiuso una trasmissione sulle donne dell'Est per permettere un selfie alla Boldrini, ma continuano imperterriti con le bugie parlamentari, governative e..grilline. Non ci fosse Beppe sarebbero perfino costretti a parlare (bene) di Trump. La prendo sempre larga profittando delle tante rotatorie che Gnassi lascerà in eredità al pizzolantino di turno. Ammetto di avere avuto (recentemente) delle "leggere" perdite della memoria, anche sul breve, mai però come quelli che si sono dimenticati un'intero processo. Ho letto sul preciso, puntuale, fedele, blog seminarile gli ultimi (?) dati turistici dell'Istat confrontati con quelli regionali, provinciali e ..personali di Gnassi. Non basta?? Quando la smetterete di pensare che i cittadini, anche quelli che vivono a S.Ermete, patria natale di A Te Faz, siano in preda ancora ai fumi delle notti colorate? Secondo i vostri tarocchi in cinque anni il flusso turistico è ..calato (solo) del 5%? Le centinaia di aziende, pensioni, negozi, attività che hanno chiuso o stanno cessando la grama attività lo hanno fatto per prendervi per il cu..?? Se non siamo stati in grado di sfruttare una facoltà universitaria legata (?) al Turismo per sviluppare almeno un modesto ma corretto Osservatorio, è meglio chiudere tutto. Tanto i docenti migliori non li mandano, quelli normali cercano di fuggire dalla capitale del turismo da sbarco, mentre il nostro "maitrè a penser" pensa di mettere gli universitari al posto della Questura del Gabibbo. Manca solo che si candidi per le Olimpiadi ..dei processi. Gli arrivi sono aumentati in tutte le località, perfino a Rimini. Le partenze non si conoscono.

martedì 21 marzo 2017

CS Segreteria UIL

La UIL mantiene sempre i suoi impegni nei confronti dei lavoratori e dei cittadini A seguito della ormai nota vicenda dell’esternalizzazione dei servizi educativi la UIL e la UILFPL si sono viste costrette a costituirsi in perfetta solitudine come unico sindacato, come parte lesa, presso il giudice del lavoro, attivando, contro il Comune di Rimini un procedimento per condotta antisindacale ai sensi dell’articolo 28 dello statuto dei lavoratori. Abbiamo intrapreso questa azione , grave , che capita raramente tra Sindacato e Amministrazioni Pubbliche, perché il Comune di Rimini ha proceduto, secondo noi, in maniera unilaterale, alla esternalizzazione di alcuni servizi educativi e scolastici. Questi servizi, sono un caposaldo per la qualità della vita del nostro territorio; secondo noi della UIL la scuola di ogni ordine e grado, deve prevalentemente essere gestita dal settore pubblico, a garanzia di qualità dell’insegnamento , di laicità e di un equanime trattamento tra i ricchi e i meno fortunati. La UIL vede nella privatizzazione di servizi scolastici un arretramento della qualità dell’insegnamento e un peggioramento della giustizia sociale necessaria per la coesione di qualsiasi società. Siamo rammaricati dal comportamento inaccettabile del Comune di Rimini, ma siamo molto amareggiati dalla solitudine in cui ci hanno lasciati le altre O. O. S. S.. Non basta fare roboanti dichiarazioni sui diritti, sulla loro difesa, fare grandi convegni e poi ogni volta che si debbono difendere nel concreto questi inalienabili diritti scomparire dalla scena. Noi della UIL e della UILFPL non siamo fatti così. Abbiamo il brutto vizio di ragionare con le nostre teste, di produrre idee e di batterci in difesa delle stesse e per la loro realizzazione concreta nella società. Questa, oggi è una grande vittoria che noi della UIL e della UILFPL cercheremo di trasformare in una vittoria di tutti i lavoratori e di tutta la cittadinanza. Negli incontri che il Comune di Rimini è stato costretto a riattivare a seguito del verbale di conciliazione frutto della nostra azione di denuncia, noi ci batteremo in difesa della qualità del servizio pubblico e dei lavoratori che quel servizio hanno fatto grande. Noi auspichiamo che per il futuro non sia necessario rivolgersi alla magistratura per sancire diritti inalienabili dei cittadini e dei lavoratori nel rispetto di corrette relazioni sindacali. Speriamo che questa vicenda abbia insegnato che il metodo corretto è quello del confronto delle idee, e solo confrontandosi e discutendo si possono raggiungere le soluzioni più equilibrata e migliori per la società. Il nemico di questo metodo è l’arroganza del potere che noi combatteremo oggi,come abbiamo fatto nel passato convinti come siamo che una società che diventa più equa e più giusta solo quando riesce ad utilizzare tutte le persone, tutte le idee, mettendole in sinergia, avendo come unico obiettivo il miglioramento delle condizioni dei cittadini in particolare dei più giovani e dei più anziani, le fasce più deboli di una società
 Il Segretario UILFPL RIMINI Giuseppina Morolli Il Segretario CST UIL Rimini Nicoletta Perno