domenica 31 marzo 2013
Supplementari
La partita tra il premier incaricato e il presidente della Repubblica è finita, è venuto a mancare uno dei due contendenti. Non allarmatevi George è vivo e lotta per noi. L'altro è..scomparso. Non era mai successo che un segretario di partito, incaricato premier, non si presentasse all'appello quirinalizio e mandasse la sua riserva in panchina. Lo stato del Pidi è passato dal comatoso al neurovegetativo. Per fortuna la Petitti ed Arlotti prima di essere sostituiti dai due renziani riminesi, il Morolli Buono e Zerbini, hanno già perorato, con preveggente anticipo, l'arrivo dei quattro poliziotti per l'estate che non verrà. George, che sembra davvero il più raziocinante nel casino democrat, ha minacciato di tornare ad Ischia due settimane prima del doveroso saluto. Costringendo tutti, meno Grillo, ad assumersi la responsabilità di mantenere lo straccio di governo Merkel che abbiamo. Sarebbe una salutare e naturale soluzione a patto che non tirino fuori un Amato sulla soglia dell'indigenza. Gli altri vanno bene, tanto durano poco. Rep è allo sbando, davvero portano sfiga, quelli che tifano sbagliano perfino i calci di rigore a porta vuota. Eppure ci ritentano sempre, con le volgari malizie sui grillini. A dire la verità sono sempre meno, segno che i 163 si stanno facendo. Non tutti, per qualcuno il salto è stato troppo ardito, un sano ritorno alla normalità casalinga è doveroso. Ma c'è tempo per questo. La prova dei due capigruppo è stata buona, quasi ottima. La stampa va insultata, capiscono solo la legge del più forte e minaccioso. Giornali foraggiati con i nostri soldi non si possono permettere di scrivere prezzolate bugie, hanno il dovere di rispettare la verità. Con i soldi di De Benedictis fanno quello che vogliono. Questo varrebbe anche a Rimini. Un seminario non è una buona scusa per dire che Gnassi è bravo.
Quasi Compagni
Hanno riesumato anche il Cameriere Caldarola, uscito da LinKiesta dopo l'epurazione post elettorale. Era scoppiata la guerra tra i bersaniani in minoranza ed i renziani forti delle truppe Caymanesi. Lo hanno intervistato forse per rigurgiti di colpa. L'abbiamo letta con curiosità per vedere dove può arrivare l'ipocrisia di partito. L'ex direttore dell'Unità, giornale famoso per le verità scritte, ha imputato il fallimento di Pigi al tentativo di rieducare i Grillini, trattati alla stregua dei famosi compagni che sbagliavano, gambizzando ed uccidendo. Gli consiglia di non dare dimissioni e di aspettare il congresso sulla panchina di Bettola. Insomma Bersani, alla fine, è andato a sbattere, il suo tentativo non ha portato risultati. O meglio ha portato tre errori molto pesanti. Si è dimostrato del tutto inadeguato nell'interpretazione del Movimento di Beppe Grillo. Forse lo ha sottovalutato o comunque ha pensato di poter far breccia tra di loro: doveva capire che era impossibile. Poi si è dimostrato troppo rigido con il Popolo della Libertà e con Silvio Berlusconi. Non è andato nemmeno a guardare le carte, quando invece il Cavaliere avrebbe accettato un premiership proprio di Bersani. Le ricadute sul partito sono molto pesanti. La classe dirigente di giovani che ha imposto, dalla Moretti a Orfini, quelli che hanno messo fuori dal partito Walter Veltroni e Massimo D’Alema, ha fallito. Gli era andata Grassa per la presidenza del Senato per l'ingenuità di una truppa che credeva di sbancare il casino parlamentare, ma le vincite sono solitarie, ha pagato il prezzo di un partito bravo a dividersi, una specialità antica sempre rinnovata. Grillo ha dimostrato di avere un progetto politico, un’idea di democrazia. Bersani l’ha capito troppo tardi. Pensava fossero “compagni che sbagliano”, ma qui ha sbagliato solo lui nel pensare di recuperarli. Il vero vincitore è Berlusconi. Esce rafforzato non solo nei sondaggi, il Pidi è riuscito a rianimare una mummia carceranda. In meno di sei mesi Berlusconi è riuscito a ricompattare il centrodestra e a rafforzarsi, mentre gli altri si sono indeboliti. C’è la sconfitta di un gruppo dirigente. I giovani bersaniani imposti, cresciuti in batteria, da Stefano Fassina a Matteo Orfini, si sono fatti scippare una vittoria che era data per certa. Lo scontro non è più tra ex Ds e Margherita, qui c’è uno scontro tra un partito a trazione neocofferatiana e uno riformista occidentale. Potrebbe essere Matteo Renzi l’uomo giusto? E’ arrivato il suo momento? Potrebbe esserlo, ma anche lui in questi mesi si è fatto portatore di una rottamazione che non pare sia servita a molto. Lo lasciamo ai suoi amari pensieri, abbiamo voluto interpretare le parole di un Cameriere dalemiano, passato ai servizi dell'uomo di servizio, si può capire lo stato di disperazione che anima i democrat. Dobbiamo ammettere che George si sta comportando da Napolitano, la scelta dei consigliori, con profonde novità come Violante ed il Quagliarello che non sa calciare, depongono per un futuro molto simile al passato. Sembrava fosse scoppiato un feeling con Beppe, la moglie non era gelosa.
Asili pronto
Amiamo Rimini perché è il posto dove siamo nati e dove viviamo, dove lavoriamo, intratteniamo relazioni, passeggiamo ed abbiamo la fortuna di poter respirare l’aria del mare. Ci piacerebbe, pertanto, vantarci con gli amici che abitano in altre città, di avere un’amministrazione efficiente, gioire di un successo concreto del nostro sindaco, aprire il giornale e leggere qualcosa di più di uno slogan o del ritornello di Friburgo. Questa è stata la promessa prima del voto, la speranza subito dopo e la certezza, a due anni di distanza, che questa amministrazione è un disastro. Non un dato concreto positivo, non un servizio migliorato per i cittadini, non una rotta verso la quale veleggiare. Anche la stucchevole propaganda della stampa locale sembra ubriacata dalle innumerevoli feste sindacali; ogni tanto, però, si deve arrendere alla realtà dei fatti e scrivere di come stanno le cose. Il sito Amorevole ancora non ci è arrivato, ma si sa, i tempi della Chiesa sono sempre un po’ più lenti e un po’ più lunghi, come i tanti decenni del diritto di superficie del vecchio seminario. Tutto viene (non) amministrato in funzione dell’immagine del sindaco, ma per fortuna (o purtroppo) i nodi stanno arrivando al pettine. Il vertiginoso calo nella graduatoria dei consensi si accompagna con un dato concreto negativo: mille bambini non hanno un posto negli asili di Rimini. Feste, ruote e paesi dei balocchi hanno drenato importanti risorse sottratte alla programmazione dei servizi cittadini e, dopo due anni di baldoria, questi sono i risultati. Le giovani famiglie si stanno rendendo conto che non è poi così bello fare una nottata di festa in bici sul lungomare, lasciando il bimbo ai nonni, e poi, l’indomani, non avere la possibilità di iscriverlo all’asilo perché non ci sono gli asili. Così come Bersani non si vuol arrendere all’evidenza che la sua stagione è fallita e conclusa, così tutti i suoi seguaci, vecchi e giovani, non si vogliono rendere conto che anche per loro è arrivato il momento di farsi da parte. Questa giunta di inadeguati è tenuta in vita più dall’assenza dell’opposizione che da una maggioranza inconsapevole. Come succede per il Paese, è solo la pattuglia dei grillini che può smascherare il bluff e cacciare i venditori di fumo dal tempio dell’amministrazione pubblica. Non è sete di vendetta, è bisogno di normalità, anche bisogno di asili.
sabato 30 marzo 2013
Variante Gnassi
I quotidiani gratuiti, quelli di fatto e di diritto, la cui lettura avviene, con piccole code, ai bar, riportano i buoni propositi sindacali sull'urbanistica alla Brico. Non sappiamo (bugia) chi lo consiglia, sembra il suo sarto, ma la prima cosa che incuriosisce, se non sapessimo di chi stiamo parlando, è come sia possibile introdurre un dibattito serio, perfino drammatico, senza dati certi. Un altro ciccospannismo tipico dell'urbanistica alla riminese. Quelli che hanno votato senza un fiezzo, 88 varianti, divoratrici di oltre la metà della capacità edificatoria di un Prg, già cannibale di suo, oggi si camuffano da vestali dell'ambiente, femen del mattone. Vale sempre il principio partenopeo del chi ha avuto, ha avuto? In termini squisitamente giuridici quanti reati presuppone? Mettendo da parte, per qualche riga, i discorsi sulla legittimità del provvedimento, perchè non si annullano anche le capacità edificatorie delle varianti, rimodulando il tutto sulla base del primitivo Prg? E' ingiusto e pericoloso, ma non a Rimini, dare 100 a chi aveva 10 ma anche il viceversa. Quelli, e sono tanti, che grazie a varianti che con l'interesse pubblico c'entravano un ca.. ,si sono trovati degli aumenti generosi, incassano, i Paesani lo prendono nelle..Celle. Non aspettiamo risposta, il nostro blog ha una tiratura doppia rispetto a qualsiasi gazzettino locale, con gli auguri di Pasqua, non a tutti, ma solo ai pazienti lettori, vi invitiamo a sostenere una battaglia per la legalità, chiunque sia il portatore di diritti. Da questo si misura la capacità di un MoVimento di diventare forza di governo. Per non sbagliare, i conniventi con il passato, possono transitare nelle segreterie comunali, provinciali, regionali e ..parlamentari per le doverose dimissioni. Buona Pasqua
Vengo Anch'Io
Nel Pidi sono spariti i Bersaniani. Errani è in stato confusionale, quasi come Melucci, molti sindaci, compreso il De Luca che ha elegantemente suggerito alla Lombardi un mezzo alternativo al classico suicidio da recessione, stanno cambiando posizione. Il Nostro Strategico li batterà tutti, ci aspettiamo uno striscione sul balcone sindacale, con la foto di Renzi che benedice il popolo riminese per la prossima stagione. I nostri allegri quotidiani affermano, come Tommy, che non c'è un cazzo in giro, però la colpa è del meteo infausto e del..Paganello. Il pidi è ritornato nelle mani di George, si rimettono al giudizio della corte quirinalizia, tutte le decisioni vanno bene, anche il rinnovato abbraccio con il Cavaliere che non solo hanno rianimato bocca a bocca, ma lo hanno spinto al sorpasso nella loro caduta libera. Dimenticavamo, per la stampa sovvenzionata, il MoVimento è sempre in discesa, porta bene. Enrico Letta, vice segretario nazionale, prende in mano il partito e lo affida all’inquilino del Quirinale.
Di Pier Luigi Bersani, (ex?) segretario del Pd e leader del centrosinistra, colui che in queste settimane ha creduto fino in fondo nel governo da combattimento, con il M5S, non c’è più traccia, provate a cercarlo a Bettola. Letta Enrico leggermente più a sinistra dello Zio Gianni, è un protagonista storico dell'inciucio con il Pidielle. Una specie di Miserocchi all'amatriciana. Avrebbe avvertito i fedelissimi Boccia e De Micheli, che non si torna alle urne con l’attuale legge elettorale. Ha ragione Napolitano, per paura tutti gli rimbalzano la palla avvelenata, in realtà rimane solo da stabilire la durata del governo e la composizione per renderla meno disgustosa possibile. Non lo vogliono dire, non lo diranno mai, ma il vero vincitore di questa farsa post elettorale, ha un'immagine molto somigliante a..Beppe. Spero che l'amico/compagno Alberto Nardelli mi dia, una volta, ragione. Ci tengo.
L'Emblema
NewsRimini è riuscita finalmente ad attribuire a Gnassi una Capitale azzeccata. Siamo la città che per Pasqua possiede il più vasto numero di corse podistiche, in presenza del minore numero di turisti Rinaldis/Galli. Onorato l'impegno, la curiale rete, ci consegna però, uno spaccato molto più veritiero del paese dal suo seminario d'osservazione. La foto dell'imprenditore (riccionese) che rapina le banche per debiti è l'Emblema nazionale, localmente abbiamo come valida alternativa la ruota panoramica, che riesce a montarsi e smontarsi senza particolari problemi urbanistici ed ambientali. Una variante al paesaggio.
Creditori Strategici
La stampa(?) riminese, ieri mattina, non usando l'enfasi della guerra dei bottoni di Gnassi, ha notiziato che il concordato in continuità del Fellini verrà impostato sul misero 15% da rifondere ai creditori. Non avevamo sbagliato, come ci capita troppo spesso, dopo una melina informativa durata qualche settimana, il peggiore scandalo finanziario (locale), si dovrebbe chiudere con un bagno di sangue per imprese e fornitori. Sull'accettazione della proposta il parere della Carim è decisivo, non abbiamo dubbi sul favorevole, lo stato patrimoniale ed economico esaltante permette che i soci paghino anche questa impresa bancaria. Poi ci sono i..creditori strategici, non sappiamo se fra questi possa rientrare anche lo stipendio della...Bondoni. Sempre per rimanere nello strategismo sentimentale gnassiano, abbiamo letto anche di partners altrettanto... strategici. Sopportiamo anche la solita omelia di Vitali, il più grande responsabile della situazione, dopo Fabbri, che rincuora affermando che ci sono avviati contatti con imprenditori, forse fuggiti da... Cipro. Ai tempi fantastici di Totò, a Roma volevano vendere il Colosseo, in quelli di Totti hanno trovato un arabo da mille euro mensili. Battiamo tutti, non siamo neppure riusciti a regalare la..Rimini Calcio
Urbanistica da Sindaco
L'informazione di regime è sempre attenta a fare le pulci ai consiglieri del Movimento 5 stelle, con l'intento di dimostrare la loro impreparazione, rispetto alla forte coerenza di Agosta. Dipingendo un Sindaco, con vistose carenze amministrative, come l'eroe della calce. Lasciando da parte la stretta continuità politica con il passato dal quale, da modesto giocatore, si vuole smarcare, va ricordato che la prima uscita di Gnassi, poco più di un mese fa, a proposito della richiesta di commissariamento per cessare l'immobilismo decisionale dell'Amministrazione, recitava che il sindaco poteva disporre, a piacimento, di qualsiasi provvedimento in materia. Uno dei guasti del suo viaggio in Cina. Nella seconda uscita, dopo che Funelli gli aveva spiegato la diversità con l'impero cinese, accomoda la cosa, con una democratica delibera di consiglio che gli consegna i poteri urbanistici. Ai miei tempi, un sindaco come questo a fatica faceva il segretario della Gaiofana, senza offesa per Gobbi. Spero che l'avvocato di fiducia gli abbia spiegato che l'urbanistica anche alle latitudini riminesi è una cosa leggermente più seria di una saraghina. Il Master Plan è una raccolta di figurine panini piene di bambi, cerbiatti, anelli verdi e..Trc. Seguendo la naturale evoluzione umana, Gnassi ha capito che con i manifesti di Ermeti non andava da nessuna parte. Ha scoperto un Piano Strutturale che nella sua inutilità, giaceva inanime nei cassetti di Biagini, il coautore del disastro concettuale. Parlando con il fido Fattori ha scoperto che non si può fare nessuna variante, eccellenza di casa, sullo strumento ancora in itinere. Non gli rimaneva che il vecchio arnese del Prg Chicchi 99, da lui votato in gioventù. Un bignami frettoloso come questo non poteva essere tentato da un giornale a caso, escludendo il Corriere del Pd per evidente conflitto d'interesse? Vi spieghiamo la situazione. Abbiamo un Piano Strutturale adottato al termine della passata legislatura, dopo avere approvato qualche decina di PP, con lunghe sedute, prima che venissero messi in salvaguardia. La giustizia amministrativa non potrà che riconoscere i diritti acquisiti e sanciti dall'unico strumento esistente, senza contare le richieste milionarie per i danni causati. Quella penale..?? Il Movimento 5 Stelle nel suo programma, inserisce considerazioni sull'uso del territorio che sono in linea con una corretta cessazione delle urbanizzazioni indiscriminate. Non ci sono solo le case, lo scandalo maggiore sono i capannoni costruiti sulle spinte associative ed oggi abbandonati o con i cartelli affittasi penzoloni ai muri. Se voleva una partecipazione politica, doveva partire dall'unico strumento possibile, emendandolo o cancellandolo assieme al delegato, inserire le proposte lanciate dalle figurine strategiche, farle diventare urbanistiche ed iniziare un cammino partecipato. Avendo cura di non cancellare le aspettative del vecchio Prg, comprese le maledette 88 varianti di regime. Uno è riuscito a camminare sull'acqua, sulle macerie sono buoni tutti i democrat.
venerdì 29 marzo 2013
Sotto a Chi Tocca
Nel lutto della stampa italiana, per il fallimento di Pigi, non siamo riusciti a trovare che poche ed evasive righe su quello che sta succedendo a Cipro. Come avevamo annunciato, minacciare di prelevare un quota dei depositi è stato un atto stupido. I correntisti, non solo mafiosi russi, avrebbero portato via il rimanente. Bersani voleva fare la patrimoniale scudata al 40%, poi gli hanno fatto capire a fatica che era un atto illegittimo, per dire che quando minacci un esproprio monetario conviene portare via tutto. La geografia dei prelievi forzosi prevede dopo l'isola dei russi, la vicina Slovenia, poi Spagna, Italia e..Francia. Sempre che sia rimasto qualcosa dopo Imu, Iva, Tares. Il salvataggio (?) di Cipro ha riacceso una questione mai sopita, la possibilità dell’introduzione di una patrimoniale in alcuni Paesi. Jeroen Dijsselbloem, numero uno dell’Eurogruppo, ha lanciato il sasso senza nascondere la mano del prelievo. Una imposta sulla ricchezza è condivisibile nel principio, parola di olandese. Gli investitori hanno subito pensato ad Italia e Francia, indicate come le prossime vittime della crisi dell’eurozona. Lo spread si è rialzato, le borse aspettano il nuovo downgrade, la colpa è di Rocco Casalino che non ha voluto concedere i voti a Bersani. Il presidente francese François Hollande, aveva cercato di tranquillizzare i correntisti e depositanti francesi, siccome nessuno glielo aveva chiesto, ha raddoppiato il danno. Mariano Rajoy faceva la stessa opera suadente in Spagna, in Italia ci ha rassicurato Terzi che andava via, assieme al grande fallimento Monti. Non abbiamo tempo e voglia, ma sarebbe bello fare lenzuolate con gli articoli omaggianti la salita in politica del più pompato professore incaricato alle pensioni. Alcune settimane fa la banca tedesca Commerzbank aveva ipotizzato, come soluzione emergenziale per la riduzione del debito del Paese, ad una tassa patrimoniale, con aliquote comprese fra 15 e 20 per cento. Una via di breve termine per evitare il peggioramento dei conti pubblici italiani nei prossimi anni. Chi ha i depositi in Bank of Cyprus e Laiki, in questi momenti viene colpito in maniera significativa ed andrà di fatto a creare un precedente, possibile da replicare, come avverte Goldman Sachs. L’Italia ha vissuto lo spettro della patrimoniale diverse volte negli ultimi decenni. In primis nel 1992, gli anni della lira e del sistema monetario europeo, dal quale l’Italia uscì per porre un freno ai mercati finanziari. Opere da dilettanti il prelievo forzoso del 2 per mille sugli immobili e 6 per mille su depositi bancari e postali. Quella mossa, voluta da Giuliano Amato sarà ricordata come una delle più odiose assieme al proponente. La patrimoniale Imu viene introdotta nel 2012, assieme ai Bolli sui conti correnti. Bersani non si è azzardato a rimetterla sul tavolo dei colloqui in streaming, è specializzato nel parafarmaceutico. Il fallimento del suo disperato tentativo lo consegnerà all'oblio politico. A fronte di un debito di 2000 miliardi e con la recessione peggiorata, potremo usare la strada cipriota? In ogni caso non saremo noi a decidere, ma solo a subire.
Al Voto
L'Unità, ieri mattina ha battuto il Corriere del Pd. Il titolo in prima pagina era peggio dell'intervista a Melucci. Si gioca una complicatissima partita, non assistiamo a situazione nette, chiare ma a contorsioni. La scelta di streamizzare tutto il governo minuto per minuto, aiuta a smascherare i comportamenti che la stampa racconta come vuole, infarcendola con la stantia caccia al grillino. B&B avevano negoziato sulle elezioni, quelle anticipate e quelle del presidente, poi è arrivata la fine del film per l'uomo di Bettola. E' andato dal non più tanto simpatico George a rassegnare l'incarico fortemente superiore alla sua modesta capigliatura. Si scatenerà l'asta governativa, il successo grillino li indurrà a scegliere una persona sufficientemente nuova. La vicenda è chiusa. Bersani è in un vicolo cieco, dice Angelino Alfano che ha il compito di fare il duro. Così ognuno recita la sua parte. Quella di Bersani consiste nel rifiutare ogni offerta, di far sapere che non ci sono trattative possibili sul Quirinale.
Ma niente in realtà è come sembra. Il gioco di specchi è impressionante. Con una mano il segretario del Pd spazza via ogni ipotesi di negoziato perché teme l’accusa di inciucio, ma con l’altra, quella nascosta, spinge Enrico Letta da Alfano, e manda il suo braccio destro Maurizio Migliavacca da Denis Verdini ed Errani .... E lì, nell’ombra, per un attimo le cose si fanno più chiare. Berlusconi fa sapere di essere disposto persino a votare la fiducia a un governo monocolore Pd presieduto da Bersani, in cambio tuttavia chiede che al Quirinale vada uno dei suoi uomini, Gianni Letta? Ma Bersani scrolla le spalle, questo è impossibile. E il segretario adombra di rimando la possibilità di una nuova Bicamerale, di una commissione Parlamentare costituente la cui presidenza potrebbe andare al Pdl, allo stesso Berlusconi? Offerta e contro-offerta dunque, uno scambio drammatizzato dalle dichiarazioni pubbliche che si confondono alle contrattazioni occulte. Gli ambasciatori del Cavaliere fingono di scandalizzarsi alla proposta della Bicamerale, malgrado invece questa sia un’idea che accarezza la vanità del Cavaliere. Tuttavia tutto procede con estrema lentezza, come se il tempo fosse infinito o forse come se tutti in realtà sapessero che prima del suo scioglimento la tragedia deve raggiungere il suo punto più alto. Poi precipiterà una soluzione all’improvviso.
Dunque gli ambasciatori del Pdl respingono con sdegno l’offerta del Pd: troppo poco, non ci sono garanzie sufficienti. Così ritornano le parole dure anche nei colloqui privati, nelle consultazioni che corrono senza sosta sul filo del telefono: e ovviamente fa capolino ancora il bluff della minaccia elettorale. Siamo pronti alle elezioni, i sondaggi dicono che vinciamo, perfino gli aruspici di Rep prevedono che il centrodestra supererà i resti degli altri. Grillo avanza. Non c’è Parlamento che ambisca al proprio scioglimento anzitempo e non c’è leader politico che di fronte alla prospettiva di andare al governo preferisca invece tentare ancora la fortuna delle elezioni. Il presidente della Repubblica cosà farà dal momento che Bersani ha fallito come da pronostici? Vorrà tentare la via di un governo del presidente con Giuliano Amato, Emma Bonino, Anna Maria Cancellieri o ...Saccomanni. Forse, piuttosto, preso atto dell’impasse, sceglierà di dimettersi gettando il parlamento già confuso in una più serrata trattativa sull’elezione del nuovo capo dello stato?
Roba da Niente
Avere bocciato due Varianti da niente è cosa facile. Uno spettacolo indecente supportato dai quattro gazzettini uguali, mostruosamente silenziosi quando venivano approvate le opere del saccheggio della città. Nelle 88 varianti hanno consumato il 60% del territorio, ma si sono fermati sdegnati per un piano in più. Vi vogliamo vedere quando i cittadini, senza anello al naso, presenteranno, magari gli stessi Piani, senza richiedere la più piccola variazione od i comparti rimasti che per la paura di essere bloccati, inizieranno l'ìter dell'approvazione. Da anni non leggiamo se non a sbaffo e malvolentieri uno dei giornali locali. In compenso clicchiamo spesso NewsRimini e ci incazziamo lo stesso. Il Corriere del Pd, ieri mattina ha dato una dimostrazione del giornalismo di partito, degna delle vecchie Unità. Hanno riesumato perfino la voce di Melucci, nel tentativo disperato di riverginizzare anche lui. Non sappiamo come abbia fatto a finire l'intervista senza scoppiare a ridere. Secondo l'ideologo delle varianti per tutti, sono cambiate le condizioni, quindi Gnassi ha fatto bene. Come se l'urbanistica fosse affidata al meteo, i diritti dei cittadini, dipendono dagli agenti atmosferici grillini. Una volta si diceva che il proponente e la firma del professionista fossero determinanti. Oggi occorre un buon avvocato e qualcuno che ci aiuti a fare una Piazza Cavour più pulita. Che coraggio mostrano nell'indossare i casti panni dei moralizzatori, quando oltre i due terzi del gruppo consiliare ha approvato senza battere ciglio per la vergogna: Murri e Novarese. Battevate le mani per il Turquoise e tifavate per i Bigoli Firmati. Il dissociato Melucci ha fatto un giro per l'Europa con i progetti dei Grattacieli per trovare finanziatori, però alle Celle un piano in più rovinava il paesaggio. Sono troppo stretti i rapporti con il giornale peggiore di Rimini per evitare di parlare, ma difendere l'azione di Gnassi, fino ad ieri definito in pubblico e..privato come un..valido esemplare scelto dal partito, ha fatto saltare il tappo dell'ipocrisia. Melucci, te lo ricordiamo noi, quando è stata approvata quella vergogna di Prg Chicchi99, il Giovane era già seduto nell'aula consiliare, ha alzato la premurosa manina per paura che l'allora Tutor lo sgridasse. Ci volete prendere per il culo? Non siamo come il Morolli, quello Buono, che non ha capito neanche cosa ha votato. Però parla e twitta secondo gli ordini ricevuti. Dovrebbe imparare dal suo collega Zerbini, quella sera aveva altre cose, intelligenti, da fare. Esiste un giornalista anche non iscritto all'Ordine che abbia il coraggio di chiedere a Gnassi cosa significa Piano Strategico? Quali sono le prerogative, le modalità e le limitazioni che impone agli altri? La provincia sempre solerte nel dare ammonizioni, potrebbe tentare, prima di sparire, di chiarire l'arcano di un Sindaco che non rispetta lo Strumento legittimo anche se schifoso, in nome di un Master Plan che conoscono solo in tipografia. Si tenga stretta la partita iva.
giovedì 28 marzo 2013
Comunicato M5Stelle Rimini
Anche adesso che sono in Parlamento ogni giorno, non solo per la natura del mio mandato, mi interesso alle vicende di Rimini, la mia città. Intervengo raramente perché il Gruppo del territorio riminese è affiatato, competente ed esperto.
Oggi lo faccio, in relazione al Consiglio Comunale sulle Varianti, perché tramite le dichiarazioni del sindaco Andrea Gnassi su Repubblica Bologna e le dichiarazioni sulla stampa locale della collega Emma Petitti si è chiaramente voluto portare lo scontro fuori dai confini comunali per trovare una giustificazione più ampia al tentativo di "imbrogliare le carte".
La situazione è chiara. Da una parte un Sindaco indebolito dalle recenti politiche cerca di cambiare le carte in tavola rinnegando decenni della gestione del suo partito (e sua) bocciando varianti edilizie, ma solo quelle dei privati ovviamente.
Dall'altra il Movimento 5 Stelle che si rifiuta di essere il tramite di legittimazione di queste strategie da equilibrista ed esce dalle aule che li vuole complici o condannati.
Purtroppo per la vecchia politica il Movimento 5 Stelle ha un'opzione in più: non partecipare alla farsa andata all'ultimo consiglio comunale.
Dunque voglio sottolineare, se ancora ce ne fosse bisogno, la continuità del pensiero tra tutti i cittadini a 5 Stelle, sia che essi siano impegnati in un Gruppo Consiliare, sia che essi siano impegnati nelle aule del Parlamento:
Niente inciuci, niente alleanze e addosso a noi niente schizzi di fango della vecchia politica.
Quello che pochi dei nostri detrattori hanno capito è che mentre continuano tutti a chiamarci "Grillini" noi Cittadini 5 Stelle cresciamo e decodifichiamo le informazioni slegandole dal vecchio linguaggio della politica, esoterico e discriminante. Per quanto riguarda la situazione in particolare non serve neanche tanto sforzo perché i cittadini di Rimini hanno sotto gli occhi l'operato incongruente del loro Sindaco che da una parte vanta il Consiglio Comunale con meno sedute della storia del Comune di Rimini e dall'altra chiama i Consiglieri Comunali a decidere in 72 ore per bocciare varianti su progetti che attendono da 7 anni e che lui stesso ha politicamente avvallato.
Giulia Sarti
StavoinCentro
Protagonista di tutte le campagne elettorali, cuore non più pulsante di una città irreversibilmente in declino, il centro storico è ufficialmente in agonia. A rendere pubblica la triste diagnosi non sono i corvi detrattori o gli scettici antignassiani, ma i dati sulle attività commerciali presenti in questa parte di Rimini. In centro i negozi chiudono uno dopo l’altro, dando vita ad un triste domino giocato sotto il naso di un’amministrazione comunale incapace di porre in essere qualcosa di concreto per fermare la caduta delle saracinesche. La malattia non è di oggi, ha avuto un decorso lungo, iniziato, con la perversa politica melucciana di agevolare i grossi centri commerciali evitando interventi innovatori sul centro storico, primo fra tutti il mancato aumento dei parcheggi pubblici per fronteggiare la facile raggiungibilità e la gratuità dei parcheggi degli ipermercati. Gli esosi proprietari dei muri hanno fatto il resto, pretendendo dai gestori dei negozi, affitti in stile Montecarlo. Ora Gnassi sta praticando l’orrenda eutanasia. Non crediamo che voglia attuare consapevolmente politiche a danno del centro: lui ci è nato ed è cresciuto tra Porta Montanara e Piazza Cavour ed è indubbio che voglia bene a questi luoghi. È soltanto incapace di risolvere il problema, così come accade per gli altri mille di Rimini. In una parola, l’agonia del centro storico di Rimini è la cartina tornasole della sua inadeguatezza ad essere il sindaco della nostra città. Giace, tra le cose non ludiche, un Piano Strutturale che porta con sé un regolamento (entrambi migliorabili) in grado attivare ristrutturazioni e frazionamenti immobiliari, capaci non solo di far riprendere il settore dell’edilizia senza colate di cemento in zone rurali, ma in grado anche di far fare un passo in avanti alle politiche di riqualificazione e di antropizzazione del centro. Come si fa a riqualificare, a pensare di far tornare i riminesi a vivere in centro, ad abbassare gli affitti di appartamenti oggi grandi come caserme se non si usano gli strumenti che la legge fornisce e al loro posto si convocano conferenza stampa per far vedere i disegnini colorati? State perdendo tempo prezioso in strategie d’immagine mentre Rimini decade. Volete mettere le mutande all’arco d’Augusto, ma non vi siete accorti che non avete la stoffa per confezionarle? Non siamo per la supremazia del libero mercato, ma è allarmante vedere questo maldestro tentativo di controllare e piegare ai propri desiderata l’economia, proprio nel pieno di una catastrofica crisi. Quei negozianti che quotidianamente chiudono, il 27 del mese non ricevono né lo stipendio dal comune, né alcun gettone di presenza. Gnassi & Co., ditecelo voi: cosa devono fare? Affittare i negozi e gli enormi appartamenti sfitti a bordelli cinesi?
stavoincentro
stavoincentro
Una Camera di...Commercio
Maggioli più che promettere, avrebbe dovuto usare, in compagnia del Magnifico compilatore di Bilanci, la sana pratica delle dimissioni per tempo scaduto. La durata, trentennale, del loro mandato, cozza contro le più elementari regole della sopportabile politica. Il successo del MoVimento ha reso statutarie alcune novità che venivano promesse da un ventennio. Sulla durata dei mandati non esiste forza che non sia berlusconiana o piddina che voglia transigere, non è un particolare irrilevante rispetto ai problemi che assalgono i cittadini italiani. Sono tutti intenti a svilaneggiare i neofiti parlamentari muniti di stelline, nessuno si preoccupa di rilevare che costringere Tinto Bersani ad una diretta è un fatto clamoroso. La politica diventa sempre più trasparente, mostrando perfino i pregi che ancora esistono. La sana ingenuità comportamentale dei capigruppo M5S contro la Scuola delle Frattocchie. E' stato uno spettacolo per cuori forti, i giovani turchi riminesi che insultano i consiglieri del MoVimento, colpevoli di omissione di soccorso a Gnassi nella sua campagna contro Melucci, dovrebbero, con notevoli sforzi, iniziare a riflettere sul disastro combinato alla Città dalla inadeguatezza del loro Sindaco. Qualcuno lo sta facendo, in ritardo con la storia ed il pil locale. Ci sarebbe un doveroso Piano Particolareggiato da proporre, dedicato al Centro Storico. Primo funerale di massa non ancora celebrato ufficialmente, le esequie si potrebbero celebrare al seminario se non avessero fatto finta di venderlo. Diretta streaming su Icaro Tv. Il dopo Maggioli si chiamerebbe BugliCna. Nessun problema seguendo vecchi schemi, una finta alternanza per non turbare gli equilibri, come far succedere i Pasquinelli ai Chicchi e viceversa. Non entriamo nel merito dell'indicazione, conosciamo e stimiamo Bugli. Rimane un complice attivo della situazione politica, amministrativa e sindacale. Troppe le discutibili imprese condivise, dalla partecipazione ad Areadria, alle megalomanie della Fiera e Palas, alla Carim, perfino i silenzi sul Trc e la spinta per i Grattacieli Firmati, fino ad arrivare alla accettazione, subendo l'elezione di un Sindaco alla Gnassi. Il grande problema per i quattro gazzettini uguali è se le piste del Fellini donano ai creditori il 15 od il 20% del dovuto. Nessun foglio definibile giornale si degna di bollare questo come lo scandalo locale più grande del dopoguerra. Non ricordiamo una situazione simile, una società quasi interamente pubblica con all'interno le istituzioni locali e sindacali non ha il coraggio e l'onestà di pagare i debiti contratti con i privati, rifugiandosi dietro pratiche fallimentari. Ci siamo stancati di rilevare che in altre località perfino del profondo e misterioso sud, queste azioni assieme a tante altre varianti dal percorso dubbio, non sarebbero passate sotto silenzio. Siamo per la vittoria elettorale senza aiuti, le due strade dovrebbero essere distinte. Mentre quella politica si sta avverando, la dea bendata mostra una cadenza più lenta, il carico di lavoro a Rimini è notevole, ma non saltano solo i bancomat.
Tre Giorni
Non è stata una maratona inutile il consiglio comunale convocato per rigettare due delibere preparate dal Comune di Gnassi. Hanno risparmiato qualche migliaio di metri edificabili che verranno ripristinati dal Tar di Santa Giustina, assieme alle richieste milionarie di danni civili e penali. Non accettate scommesse, perdete, siate più intelligenti dei due turchetti d'accompagno al sindaco, quelli dell'insulto al MoVimento. La perlina della serata è stato l'ennesimo annuncio del quale la Città sentiva un disperato bisogno. Ancora Tre giorni e Gnassi svelerà altre Tre soluzioni per le Fogne. Siamo a circa undici Piani più o meno Regolatori il sistema fognante. Ci piacerebbe essere a Riccione, non hanno un genio, ma uno molto normale. Lo hanno fottuto con il Trc.
mercoledì 27 marzo 2013
Comunicato M5Stelle Rimini
La nuova versione del sindaco - Gnassi 2.0
Niente da dire, l'arringa del sindaco Gnassi sulla prima delibera definita "piano Celle" è senz'altro un pezzo di grande bravura oratoria. Bisogna sentirla e risentirla diverse volte per capirne il profondo senso filosofico. Si è pervasi da un senso di sfida epocale, il cavalier bianco, che strane le nemesi storiche, una volta si sarebbe detto rosso, contro l'invasione del grigio cemento. Impavido, intrepido, impetuoso, audace, ardito, praticamente un Gnassi versione 2.0 da non confondere con la passata versione 1.0 che in precedenti epoche, in qualità di massimo esponente politico locale per il PD, con la qualifica di segretario provinciale, non trovava nulla da dire contro quello che oggi rappresenta, nella sua visione, il male assoluto. Alla fine si pensa: hanno cambiato il software sindacale. Ma dev'essere una pre-versione, cioè di quelle versioni che ci provano a fare le versioni principali, o forse una versione tarocca cinese? Infatti il glorioso masterplan dove subisce il battesimo del fuoco? Su due diritti marginali: un cambio di destinazione da commercio all'ingrosso al commercio in dettaglio e sull'innalzamento di un piano. Attenzione: tutto fatto e richiesto dagli interessati nei tempi opportuni a norma di legge e regole con il beneplacito degli uffici. Ma lo smalto sindacale, ultimamente molto sbiadito, aveva bisogno di una ripassata di cera urgente, e allora cosa c'è di meglio che impossessarsi delle battaglie del nemico a 5 Stelle, o 3 meteore, come lui ama definirli, su due pratiche di epoca mesozoica che non coinvolgono amici e coop? Una conferma di quanto questo nuovo software installato nel sindaco abbia delle lacune, i cittadini possono averla facendo una passeggiata lungo il parco marecchia, all'altezza di via Toni possono osservare come il consumo del territorio si sia fermato a zero con due palazzi di 17 metri, ma ieri sera passare da 10 a 13 mt a Santa Giustina era una bestemmia, così come cambiare una destinazione d'uso. E che dire ai riminesi che oltre a non consumare un mq di territorio in meno con i due atti di ieri sera si rischierà di pagare salate penali che gli aventi diritto sicuramente richiederanno? Chissenefrega, quelle sono in carico alle pubbliche tasse dei cittadini. Infine fa impressione sapere che in Germania gli oneri di urbanizzazione sono di molto più alti di quelli indigeni, sarà vero? da una puntata di Report di qualche tempo fa non risulta affatto. (cfr. La via del Mattone - 11/10/09 Stefan Rothoerl – Direttore Ufficio Edilizia Gruenwald - Monaco) Ma quello che si scorda il sindaco è che un permesso edilizio in quel paese non abbisogna di libri e libri di leggi, leggine, regole, norme, commi, prescrizioni, ecc.. Servono una busta, 10 pagine di relazione tecnica e 20 giorni di attesa e non 7 anni come era il caso delle due delibere in discussione. A quando un masterplan siffatto che recepisca quella semplicità e quei tempi? L'aspettiamo come il passaggio della cometa Gnassi o l'uscita della versione Gnassi 3.0, al software siamo affezionati anche noi come lui.
Niente da dire, l'arringa del sindaco Gnassi sulla prima delibera definita "piano Celle" è senz'altro un pezzo di grande bravura oratoria. Bisogna sentirla e risentirla diverse volte per capirne il profondo senso filosofico. Si è pervasi da un senso di sfida epocale, il cavalier bianco, che strane le nemesi storiche, una volta si sarebbe detto rosso, contro l'invasione del grigio cemento. Impavido, intrepido, impetuoso, audace, ardito, praticamente un Gnassi versione 2.0 da non confondere con la passata versione 1.0 che in precedenti epoche, in qualità di massimo esponente politico locale per il PD, con la qualifica di segretario provinciale, non trovava nulla da dire contro quello che oggi rappresenta, nella sua visione, il male assoluto. Alla fine si pensa: hanno cambiato il software sindacale. Ma dev'essere una pre-versione, cioè di quelle versioni che ci provano a fare le versioni principali, o forse una versione tarocca cinese? Infatti il glorioso masterplan dove subisce il battesimo del fuoco? Su due diritti marginali: un cambio di destinazione da commercio all'ingrosso al commercio in dettaglio e sull'innalzamento di un piano. Attenzione: tutto fatto e richiesto dagli interessati nei tempi opportuni a norma di legge e regole con il beneplacito degli uffici. Ma lo smalto sindacale, ultimamente molto sbiadito, aveva bisogno di una ripassata di cera urgente, e allora cosa c'è di meglio che impossessarsi delle battaglie del nemico a 5 Stelle, o 3 meteore, come lui ama definirli, su due pratiche di epoca mesozoica che non coinvolgono amici e coop? Una conferma di quanto questo nuovo software installato nel sindaco abbia delle lacune, i cittadini possono averla facendo una passeggiata lungo il parco marecchia, all'altezza di via Toni possono osservare come il consumo del territorio si sia fermato a zero con due palazzi di 17 metri, ma ieri sera passare da 10 a 13 mt a Santa Giustina era una bestemmia, così come cambiare una destinazione d'uso. E che dire ai riminesi che oltre a non consumare un mq di territorio in meno con i due atti di ieri sera si rischierà di pagare salate penali che gli aventi diritto sicuramente richiederanno? Chissenefrega, quelle sono in carico alle pubbliche tasse dei cittadini. Infine fa impressione sapere che in Germania gli oneri di urbanizzazione sono di molto più alti di quelli indigeni, sarà vero? da una puntata di Report di qualche tempo fa non risulta affatto. (cfr. La via del Mattone - 11/10/09 Stefan Rothoerl – Direttore Ufficio Edilizia Gruenwald - Monaco) Ma quello che si scorda il sindaco è che un permesso edilizio in quel paese non abbisogna di libri e libri di leggi, leggine, regole, norme, commi, prescrizioni, ecc.. Servono una busta, 10 pagine di relazione tecnica e 20 giorni di attesa e non 7 anni come era il caso delle due delibere in discussione. A quando un masterplan siffatto che recepisca quella semplicità e quei tempi? L'aspettiamo come il passaggio della cometa Gnassi o l'uscita della versione Gnassi 3.0, al software siamo affezionati anche noi come lui.
Bandiera Bianca
Sul Ponte dello Stretto di Crocetta sventola Bandiera Bianca. Battiato for Sicilian Tourism è stato cacciato, hanno vinto le italiche troie. Mentre due/tre crocetti riminesi insultano il MoVimento per non essersi presentato al Consiglio Comunale degli AmmazzaMattoni degli altri, il vero democrat siculo compie un atto di ordinaria saggezza togliendo dalle palle il più fastidioso politico-cantante della destra rifatta. Ha voluto chiarire che le troie erano quelle della passata legislatura, non è bastato, i compagni della sinistra chic di Rep non hanno perdonato lo scivolone linguistico, le puttane sono solo quelle di Berlusconi.
Tre Meteore ed un Buco
Secondo il resoconto seminarile di NewsRimini, il Sindaco(?) Gnassi alla fine di una seduta spiritica durata fino alle due, che ha costretto la redazione a straordinari informativi degni di altre imprese, avrebbe pronunciato una storica invettiva sul MoVimento destinato alla sua successione. Tre Meteore ed un Buco. Un film di Aldo, Giovanni e Giacono, invece è una frase forse scopiazzata di un Sindaco che gioca contro il suo Comune. Ha chiesto ed ottenuto dalla sua sempre più risicata maggioranza di votare contro Due Delibere predisposte dai Suoi Uffici e legittimate dalla firma della..Chiodarelli. Tralascio di ricordare il bellissimo comunicato con il quale i cittadini consiglieri hanno stroncato la pseudo politica urbanistica in atto, denunciando la loro assenza dal teatrino nel quale si giocano partite truccate. Una revisione assurda e pericolosa di atti compiuti da tutti (quasi) gli attuali componenti il gruppo consiliare democrat. I diritti dei cittadini vengono barattati con un tentativo di imenoplastica urbanistica per ricostruire la verginità perduta. Vorremmo un commento di Melucci. Abita ancora in Città? Potrebbe anche impreziosirlo con il pensiero di Errani, il grande tessitore di alleanze grilline. Basta molto meno per essere tutti d'accordo sull'urgenza di liberarci di questa Giunta. Intanto Biagini, se ancora esiste, potrebbe anticipare i passi ed andare a ....casa, liberandosi di una Delega inutile.
Una Onorevole
Onorevole Petitti, non resistiamo all'istinto di consigliarle un meditato silenzio onde evitare il fastidioso intreccio di frasi piene di metafore sulla trasparenza, sviluppo, qualità della vita e la pace nel mondo cara alle veline. Volevamo invitarla, cortesemente, a non addentrarsi nell'ostico, argomento di una sana programmazione urbanistica. Nella fortunata Casa delle Donne del Pidi, alla quale deve i suoi natali politici, cullata dalle Quote Rosa, i discorsi sui mattoni erano delegati ai maschi alla Melucci, anche allora i laterizi di casa sporcavano, però molti campavano. Lasci stare l'Urbanistica, una Facoltà desueta nella Città, che dicono costruita da geometri, a noi spettano quelle sul tempo libero degli studenti in Piazza Cavour, al massimo Farmacie senza banco come vuole Bersani. Lei è figlia del post comunismo, non ha nemmeno avuto tempo e possibilità di una sana frequentazione delle palestre politiche in uso, come le sezioni ed i quartieri, si è iscritta subito alla Federazione dei....democrat. Non voglio insinuare che sia un deficit culturale, ma il salto compiuto l'ha svuotata di contenuti, che tenta di riempire con frasi a perdere. Lei è stata anche protagonista, non memorabile, di un gruppo consiliare che ha approvato senza fiatare una serie di... atti urbanistici rappresentati da varianti per tutti i gusti, nella doppia veste di eletta dal popolo e voluta da Melucci. La programmazione è un concetto difficile da interpretare assieme alla fedeltà di partito, occorre aggiungere al pur modesto vocabolario, la coerenza e se possibile il coraggio di dissentire. Il disastro sociale ed imprenditoriale lo ha determinato, con tante complicità, il partito che le ha donato una dorata esistenza ed un tranquillo futuro. I protagonisti di ieri, ci permetta l'esclusione, sono sostanzialmente quelli di oggi. Le varianti, che Gnassi vuole mettere in discussione, sono vostri atti meditati ed assunti per logiche che non abbiamo il permesso di....scrivere.
Un'altro termine che dovrebbe acquisire, è la parola giustizia, la premessa è non parlare per schemi ideologici, ma su dati oggettivi. I Costruttori non sono (tutti) speculatori, è una impresa come le altre, cancellata dai troppi mattoni rovesciati sul mercato. CoopSette, Cmc, Cmv, Consorzi, sono sigle che le dovrebbero essere familiari, senza citare i privati di casa e servizi. Dopo shampoo e messa in piega, non ci faccia più perdere la pazienza, è sufficiente continuare a fare la silenziosa parlamentare democrat.
Un Pugno di Mosche
Nella direzione nazionale del Pd, Pigi Bersani ha riproposto l'ennesimo governo per il cambiamento del Paese, Renzi ha preferito gli allenamenti della Fiorentina. Ha completato il primo giro di consultazioni iniziato doverosamente dai Rep con SavianoLegalità, sa benissimo che potrebbe avere le ore contate, come quelle che ci separano dall'addio di George. I segnali che giungono dall’esterno creano timori, Squinzi giura che le sue imprese sono agonizzanti, mentre la Mekel sbava dalla voglia di solidarizzare i conti correnti dei pensionati. Zerbini, amico di Matteo e nostro, tra un sermone e l'altro sta impostando la strategia riminese per liberarsi di Gnassi. Sono tutti d'accordo con lui, solo che dopo arriva un Camporesi o qualcosa simile. I mattoni che fino ad ieri li tenevano uniti nei caminetti e circoli democrat, sono diventati velenosi nel momento della scomparsa, come le imprese edili dei padroni del calcio. Uno scandalo imprenditoriale e sportivo sul quale non sembrano puntare occhi indagatori. I primi contraccolpi di giornata al premier incaricato, sono arrivati dal presidente di Confindustria Giorgio Squinzi, che dalle colonne del giornale di partito, ha espresso l’esigenza di una responsabilità generosa di tutte le forze politiche e sociali, per dare al Paese un governo per combattere il perverso matrimonio tra crisi economica e politica. Il secondo contraccolpo, che fa tremare il piano di Bersani, arriva dal Capo dello Stato Giorgio Napolitano, l'ombra invalicabile di questi primi colloqui del segretario Pd. L'inquilino del Colle, nell’ultimo atto pubblico del settennato lascia intendere come il Paese abbia bisogno in ogni caso di un esecutivo anche senza (meglio) Bersani. Come Gnassi si è accerchiato da solo. I fedelissimi lavorano sotto traccia per trovare la quadra con tutte le altre forze parlamentari, gli sherpa sono sguinzagliati tra berlusconiani e leghisti, dei grillini sembra occuparsi Errani, il meglio rimasto. Pensano ci sia rimasto ancora qualche cittadino parlamentare da abbindolare con la favoletta del Paese da salvare. Vogliono salvare il loro partito. Gianluca Pini dal Palas è passato ai segnali di fumo al Nazareno. Una carriera inarrestabile. La retorica della salvezza spinge verso l'inevitabile ed augurabile, per Grillo, riedizione del peggiore inciucio mai visto. Abbiamo due strade di fronte, la scomparsa del Pidi o la nascita di una corrente grillina all'interno. A noi piace più la prima.
martedì 26 marzo 2013
Comunicato M5Stelle Rimini
NO
Oggi 26 Febbraio 2013 si terrà il Consiglio Comunale in cui il Sindaco e il suo PD vorrebbero presentarsi davanti a noi con le mani sporche di marmellata e un barattolo dietro la schiena, chiedendoci di testimoniare che loro non si sono mai avvicinati alla dispensa. La risposta è NO. Il Movimento 5 Stelle non parteciperà a questa farsa in cui si sorpassano tutti i limiti della sopportazione e del buon senso. Noi siamo contro il consumo del territorio e siamo anche contro la lesione dei diritti dei cittadini, perciò non esiste un posto per noi in quel Consiglio Comunale in cui inevitabilmente si lederanno sia l'una che l'altra posizione. Inutile dire che se noi fossimo stati resi partecipi di quelle decisioni, di cui oggi ci si vuole addossare cotanta responsabilità non ci sarebbe il problema di decidere su 88 varianti, decise dal PD di cui Gnassi era Segretario Provinciale, metastasi di uno strumento urbanistico ormai defunto. Oggi ci vogliono sottoscriventi di una decisione in un modo esclusivamente strumentale. L'unico senso di tutto ciò è solo l'affermazione politica di un Sindaco che vorrebbe rifarsi il maquillage per gridare come una verginella al mondo che lui è un Amministratore ecosostenibile. Le sfide future però, che invero sono molte, non passano per la vanità di un Ego, ma per la programmazione oggi totalmente assente. Non basta disegnare dei cerchi sulla città per proiettarla verso le sue esigenze future, servono veri strumenti urbanistici e non dichiarazioni di intenti. Non ci si presenta a dei Consiglieri Comunali, 5 Stelle o meno, chiedendo loro di assumersi la responsabilità politica e penale di avallare o bocciare scelte a cui non hanno mai partecipato, né da sostenitori né da detrattori, specie se non si concede neppure il tempo di valutarne il contenuto: 72 ore di preavviso sono davvero troppo poche in confronto al tempo certamente irragionevole che qualcuno ha dovuto attendere per avere una risposta. Oggi i nostri tre Consiglieri non saranno in Consiglio Comunale e questo non per scansare una responsabilità, ma per rimarcarne una molto più grande: né con noi, né tramite noi si porteranno avanti le logiche della politica che ha affossato questa città e che senza soluzione di continuità tra i suoi principi ereditari ha provocato enormi passivi, mancato sviluppo, una situazione d'emergenza per la salute pubblica (Fogne, PM10, inceneritore). E' il nostro elettorato che ce lo chiede.
MoVimento 5 Stelle Rimini
Oggi 26 Febbraio 2013 si terrà il Consiglio Comunale in cui il Sindaco e il suo PD vorrebbero presentarsi davanti a noi con le mani sporche di marmellata e un barattolo dietro la schiena, chiedendoci di testimoniare che loro non si sono mai avvicinati alla dispensa. La risposta è NO. Il Movimento 5 Stelle non parteciperà a questa farsa in cui si sorpassano tutti i limiti della sopportazione e del buon senso. Noi siamo contro il consumo del territorio e siamo anche contro la lesione dei diritti dei cittadini, perciò non esiste un posto per noi in quel Consiglio Comunale in cui inevitabilmente si lederanno sia l'una che l'altra posizione. Inutile dire che se noi fossimo stati resi partecipi di quelle decisioni, di cui oggi ci si vuole addossare cotanta responsabilità non ci sarebbe il problema di decidere su 88 varianti, decise dal PD di cui Gnassi era Segretario Provinciale, metastasi di uno strumento urbanistico ormai defunto. Oggi ci vogliono sottoscriventi di una decisione in un modo esclusivamente strumentale. L'unico senso di tutto ciò è solo l'affermazione politica di un Sindaco che vorrebbe rifarsi il maquillage per gridare come una verginella al mondo che lui è un Amministratore ecosostenibile. Le sfide future però, che invero sono molte, non passano per la vanità di un Ego, ma per la programmazione oggi totalmente assente. Non basta disegnare dei cerchi sulla città per proiettarla verso le sue esigenze future, servono veri strumenti urbanistici e non dichiarazioni di intenti. Non ci si presenta a dei Consiglieri Comunali, 5 Stelle o meno, chiedendo loro di assumersi la responsabilità politica e penale di avallare o bocciare scelte a cui non hanno mai partecipato, né da sostenitori né da detrattori, specie se non si concede neppure il tempo di valutarne il contenuto: 72 ore di preavviso sono davvero troppo poche in confronto al tempo certamente irragionevole che qualcuno ha dovuto attendere per avere una risposta. Oggi i nostri tre Consiglieri non saranno in Consiglio Comunale e questo non per scansare una responsabilità, ma per rimarcarne una molto più grande: né con noi, né tramite noi si porteranno avanti le logiche della politica che ha affossato questa città e che senza soluzione di continuità tra i suoi principi ereditari ha provocato enormi passivi, mancato sviluppo, una situazione d'emergenza per la salute pubblica (Fogne, PM10, inceneritore). E' il nostro elettorato che ce lo chiede.
MoVimento 5 Stelle Rimini
Letta Sono
W Zavoli
Il populismo del no ai mattoni si è trasformato nel colpo mortale all'amministratore delle saraghine, il marco polo viaggi. Il Sindaco peggiore di Rimini è partito, convinto di prendere applausi, non capendo nella sua vita molto attenta alla scenografia, che l'inversione di rotta dal cemento ad una sana programmazione, doveva avvenire attraverso nitide procedure, a lui sconosciute. E' vero che sconta i peccati del suo predecessore, aiutato da due giganti del fallimento amministrativo come Melucci ed Arlotti, il primo urbanistico, il secondo con lo sperpero nelle rotonde e manutenzioni del ca... Un agire senza senso, accerchiandosi da solo, circondato da una squadra che incute una politica tenerezza. Le uscite giornaliere riportate con sollecitudine montiana dalla stampa locale, raffinate dalle premurose attenzioni seminarili del Sito Curiale, lo hanno accompagnato per due anni di disastrosa assenza dai problemi, La Città è fallita prima del Paese, il Cuore del Centro Storico, debole da tempo, ha cessato di battere, lui ha rimesso la ruota panoramica, luogo ideale per suicidi imprenditoriali. L'ultimo viaggio in Cina è stato l'apoteosi del nullismo, sperare che arrivi dall'ottimo avvocato Zavoli il colpo decisivo è eutanasica speranza. Non sarà certo il suo partito a difenderlo, è ridotto come il Pigi incaricato, costretto a fare il giro delle chiese sindacali ed imprenditoriali per raffazzonare un governo che solidarizzi i conti correnti, come richiede la padrona Merkel. Il MoVimento spammato, insultato, spiato, rimane la grande speranza, non ce la faranno ad annientarlo, è stato costruito su basi molto più solide di quanto i nemici pensino. certo è un miscuglio proveniente da tanti ex paradisi politici ma il web è un cemento durissimo da scalfire. L'opposizione è per il momento l'unico angolo nel quale maturare, dopo le troppe stronzate emesse per passione ed inesperienza. Amministrare peggio la nostra Città è impossibile, una normale banda di ragazzini inesperti farà meglio degli interessi da birreria. Le ha provate tutte per imporre la sua infantile visione, dalle invenzioni dei manifesti strategici, alla variante ad un Piano Strutturale mai definitivamente approvato. Non penso sia Funelli a consigliarlo, tanto meno l'altra piccola sciagura chiamata Biagini, con il quale non si parla, nemmeno tramite Astolfi. Ha dirottato la nave contro gli scogli di una Delibera per Variare il Piano Regolatore Chicchi 99. Hanno compilato 88 nefaste varianti, questa sarebbe la Madre di Tutte. Zavoli siamo nelle tue mani. Avevi ragione anche con L'Altro.
Vice Bersani
Che culo Beppe, Alfano Vice di Bersani. Huffy Post, dependance di Rep, senza rossori dipinge lo scenario prossimo con il segretario di Berlusconi che viene chiamato a rappresentare la quota azionaria del Cavaliere al Governo. Doveva finire così, la tassa sulla solidarietà sperimentata male a Cipro, avrà gli effetti desiderati dalla Merkel per Spagna ed Italia, in rigoroso ordine bancario. Gli errori commessi nella piccola isola di mafiosi ed oligarchi russi, non verranno ripetuti, il prelievo forzoso con il permesso della Camusso verrà scambiato con una riduzione dell'Imu. Scoppieranno tumulti, sedati da Terzi, con l'esperienza indiana sembra il migliore ministro degli interni. Per la Presidenza della Repubblica fallita potremo scegliere in un ventaglio di grossissime personalità... cattoliche: Castagnetti, Mattarella e ....Fioroni, in ascesa per le offese a Grillo. Al Quirinale ci deve andare un moderato di centrodestra, le scelte sembrano troppo indovinate. Sui marò, avrebbe detto l'ex presidente del Consiglio, abbiamo fatto una figuraccia, uno si chiama Latorre, si sono accaniti per questo, D'Alema non sembra avere colpe visibili. Un durissimo attacco al premier in carica, Mario Monti, che secondo Berlusconi dovrebbe dimettersi da senatore a vita. Hanno concesso al Cavaliere una moratoria giudiziaria di un mese, per riflettere serenamente, sembra abbia avuto l'effetto desiderato. Bersani Premier, Alfano Vice. Beppe è andata bene a... Crimi.
P.S.
Perchè da Errani non è mai arrivata una timida critica al MoVimento?
P.S.
Perchè da Errani non è mai arrivata una timida critica al MoVimento?
lunedì 25 marzo 2013
Comunicato M5Stelle
Finti stop e presunte alleanze.
In questi giorni la domanda che ci viene fatta più spesso è: ma non è che fate l'inciucio vero? La domanda ovviamente si riferisce al Consiglio Comunale di Martedì 26 dove il primo punto all'ordine del giorno sarà il Piano Particolareggiato di iniziativa privata denominata "Immobiliare Celle". Ossia i Consiglieri Comunali verranno chiamati a dare parere favorevole o contrario alla Variante del piano particolareggiato che consentirebbe ai proprietari di costruire uno stabile con doppia destinazione, commerciale al piano terra e direzionale al piano superiore. La "paura" dell'inciucio deriva da una interpretazione approssimativa del nostro programma, che dice no al consumo del territorio da sempre, e dalle dichiarazioni del nostro Sindaco che sembra cercare la nostra alleanza, non riuscendo più a giocare di sponda con la sua maggioranza. A questo punto ci preme fare delle considerazioni a proposito di ciò che sta per accadere. In primo luogo nonostante le presunte affinità di intenti tra quello che è nella nostra cultura e ciò di cui il Sindaco si dichiara alfiere, non siamo mai stati coinvolti, né prima né adesso, nella compilazione di nessun piano attuativo e già solo per questo le affinità che si vogliono rappresentare sono solo nominali. In secondo luogo questa decisione di cui ci si vuol fare partecipi con lo strumento del Consiglio Comunale non è sostanziale, ma solo normativa e dunque non impedirà di costruire un bel niente. Per meglio spiegare che l'immobile sia progettato a due indirizzi o solo ad indirizzo commerciale si costruirà lo stesso, perché anche se bocciato e ripresentato, fa parte di un accordo preciso preso con il comune in cambio di un esproprio. Ai tempi dell'accordo in questione, Gnassi non aveva nulla in contrario, cosa cambia oggi? E cosa c'è di diverso dalle torri di 30 metri che con la benedizione di questa maggioranza andranno a sostituire la colonia Murri (se trovano i soldi). Non dissimile la prossima variante di cui si dovrà discutere, quella di "via Borghi", in cui i privati chiedono una variazione dell'altezza da 10,50 m a 13,50 m. Queste non sono vere battaglie al cemento, sono incongruenze della politica determinate dalla poca trasparenza. Le vere battaglie al cemento passano per riqualificazione e innovazione. A Milano e a Firenze si stanno progettando e costruendo stabili condominiali totalmente in legno, ecosostenibili autosufficienti ed altamente antisismici, finanziati dai comuni e dal Ministero delle Infrastrutture. Queste sono azioni reali di riqualificazione e innovazione che migliorano il profilo ecologico delle città, non l'agire con cipiglio da "Azzeccagarbugli". Nel frattempo veniamo a sapere che il Sindaco e l'Assessore Biagini sono stati denunciati per abuso d'ufficio relativamente ai fatti in oggetto. Ci auguriamo che i rappresentanti dell'Amministrazione escano indenni dalle accuse, ma ci si consenta di dare un consiglio: prima di montare in bici "alla bersagliera" sarebbe opportuno assicurarsi di avere ancora il sellino.
In questi giorni la domanda che ci viene fatta più spesso è: ma non è che fate l'inciucio vero? La domanda ovviamente si riferisce al Consiglio Comunale di Martedì 26 dove il primo punto all'ordine del giorno sarà il Piano Particolareggiato di iniziativa privata denominata "Immobiliare Celle". Ossia i Consiglieri Comunali verranno chiamati a dare parere favorevole o contrario alla Variante del piano particolareggiato che consentirebbe ai proprietari di costruire uno stabile con doppia destinazione, commerciale al piano terra e direzionale al piano superiore. La "paura" dell'inciucio deriva da una interpretazione approssimativa del nostro programma, che dice no al consumo del territorio da sempre, e dalle dichiarazioni del nostro Sindaco che sembra cercare la nostra alleanza, non riuscendo più a giocare di sponda con la sua maggioranza. A questo punto ci preme fare delle considerazioni a proposito di ciò che sta per accadere. In primo luogo nonostante le presunte affinità di intenti tra quello che è nella nostra cultura e ciò di cui il Sindaco si dichiara alfiere, non siamo mai stati coinvolti, né prima né adesso, nella compilazione di nessun piano attuativo e già solo per questo le affinità che si vogliono rappresentare sono solo nominali. In secondo luogo questa decisione di cui ci si vuol fare partecipi con lo strumento del Consiglio Comunale non è sostanziale, ma solo normativa e dunque non impedirà di costruire un bel niente. Per meglio spiegare che l'immobile sia progettato a due indirizzi o solo ad indirizzo commerciale si costruirà lo stesso, perché anche se bocciato e ripresentato, fa parte di un accordo preciso preso con il comune in cambio di un esproprio. Ai tempi dell'accordo in questione, Gnassi non aveva nulla in contrario, cosa cambia oggi? E cosa c'è di diverso dalle torri di 30 metri che con la benedizione di questa maggioranza andranno a sostituire la colonia Murri (se trovano i soldi). Non dissimile la prossima variante di cui si dovrà discutere, quella di "via Borghi", in cui i privati chiedono una variazione dell'altezza da 10,50 m a 13,50 m. Queste non sono vere battaglie al cemento, sono incongruenze della politica determinate dalla poca trasparenza. Le vere battaglie al cemento passano per riqualificazione e innovazione. A Milano e a Firenze si stanno progettando e costruendo stabili condominiali totalmente in legno, ecosostenibili autosufficienti ed altamente antisismici, finanziati dai comuni e dal Ministero delle Infrastrutture. Queste sono azioni reali di riqualificazione e innovazione che migliorano il profilo ecologico delle città, non l'agire con cipiglio da "Azzeccagarbugli". Nel frattempo veniamo a sapere che il Sindaco e l'Assessore Biagini sono stati denunciati per abuso d'ufficio relativamente ai fatti in oggetto. Ci auguriamo che i rappresentanti dell'Amministrazione escano indenni dalle accuse, ma ci si consenta di dare un consiglio: prima di montare in bici "alla bersagliera" sarebbe opportuno assicurarsi di avere ancora il sellino.
Tandem Papale
Ratzinger-Bergoglio, la prima volta di un tandem papale. Il passaggio di consegne nella bimillenaria storia del Pontificato avviene con l’immagine dei due inginocchiati in preghiera nella cappella di Castelgandolfo. Diversissimi per carattere, stile e carisma (?), eppure uniti nel compito immane di una Chiesa fortemente riformanda. Lo storico passaggio dei voti nel 2005 da Bergoglio a Ratzinger, viene ricompensato con la guida del tandem. La contrapposizione contrabbandata dal circo mediatico non trova poi altro elemento se non nella diversa marca e colore delle scarpe. Sta tramontando velocemente l’illusione ampiamente coltivata dalla Concita di Rep che il progressista Francesco potesse aprire alle istanze diffuse dell’arcipelago cattolico, compresa la cerchia degli amici di Zerbini. Temi delicati come la sessualità, bioetica, aborto e...nozze gay, non avranno risposte. Per il momento austerità e povertà vengono rilasciate ad abundantiam dalla pletora dei vaticanisti di cortile. I più attempati possono fare qualche raffronto con Woytila tanto intransigente nella dottrina quanto viaggiatore e portatore di sola speranza verso i popoli cristiani. Mostra la dolcezza accattivante di uno stile povero che si libera di tutti gli orpelli possibili, esce dalla prigione di rituali, paramenti e consuetudini sovrane e pagane. La nuova sensibilità di Bergoglio e la sua straripante simpatia maradoniana-iuventina basterà per portare a termine la purificazione dalla sporcizia della Chiesa che Ratzinger aveva solo additato? E’ pur vero, come ha detto di recente un cardinale africano, che San Pietro non aveva una banca. Inizi con la solidarietà sui conti correnti Ior. L’ultima monarchia assoluta sulla terra ha avuto il vantaggio di operare sempre secondo le proprie volontà, non può accusare nessuno di averla aiutata a sbagliare. Il media italiani secondo i cattolici americani hanno mostrato il peggio nell'agiografia in vita del gesuita Francesco. Nel ricchissimo resoconto sulla eterna cerimonia di inaugurazione del pontificato, le tre pagine di Repubblica, sembravano una purificazione del sostegno a Bersani.
Circondato da Solo
Parliamo ovviamente dell'art director. Nella sua scenografia urbanistica il cambiamento dovrebbe avvenire con qualche figurina attaccata al muro del Teatrino del Forum, non con atti legittimi e comprensibili. Lo/li avevamo avvisati, è arrivata la presunta bufera, in altre latitudini li avrebbe già spazzati da un pezzo, con le loro 88 varianti ed i tardivi pentimenti. Quando compivano questi atti ponderati ed inventati dal suo partito, Lui era un modesto.. Segretario Federale. Lo slogan elettorale del basta mattoni dovrebbe avere degli sviluppi seri, a Rimini, unica città in regione, vige ancora il Prg di Chicchi 99, struprato a piacimento come una baldracca. Al termine della passata legislatura, vennero convocati, ogni due giorni, i consigli comunali dell'inciucio, per approvare i Piani Particolareggiati dei Comparti estratti in una casalinga lotteria. Ritenuti meritevoli secondo modalità che avrebbero dovuto stuzzicare curiosità che sembrano da noi sopite. E' arrivato Zavoli con il suo incedere felpato. Ha mille ragioni da difendere, oltre a quelle sacrosante dei suoi assistiti. Non si amministra così, il ciccospannismo dei diritti è ingiusto e pericoloso, urlare o blaterare a seconda delle stagioni è un insulto ai cittadini. Copiare le filosofie del MoVimento, dai tavoli della birreria sindacale, diventa ridicolo, in una maggioranza che ha approvato di tutto e di più. Come la mettiamo gruppo democrat, quanti di voi c'erano anche prima che il mattone diventasse volgare? Dobbiamo fare l'appello dei presenti e votanti come ordinava Melucci? Ma Gnassi non era mica sempre a Pechino. Qualche volta presenziava in città con il suo titolo politico, non abbiamo registrato in quegli anni (dodici) un suo intervento che condannasse il metodo usato. Ad aggravare la sua posizione vi è un procedimento urbanistico che la dice lunga se non tutta, sulla confusione che regna. Chiudono tutti, dovrà farlo anche Palazzo Garampi. Al termine della passata legislatura, dopo avere approvato una trentina di PP relativi ad altrettanti comparti, con varianti ad hoc et nunc per farli partire, decidono di adottare il Piano Strutturale. Era inserito nelle dichiarazioni programmatiche del Sindaco Ravaioli del 2001. Il leggero ritardo decennale per Rimini è una velocità nipponica. Ma lo strumento è tanto schifoso che i padri putativi e di fatto, se ne vergognano. Lo lasciamo marcire mentre il Giovane che in questi venti anni faceva volontariato, s'inventa il giochino Strategico. A dire il vero anche questa è una eredità di Melucci, mentre al sempre Vice serviva come arma di distrazione per completare le varianti, il possessore di partita iva lo ha ritenuto, assieme al fido Ermeti, esperto alberghiero, un valido strumento urbanistico. Avvocato Zavoli, la sua specialità è l'abbattimento dei Sindaci, per Questo le saranno grati in tanti. Se ci va di mezzo qualche altro, conosce lo slogan, colpisci Due per educare Tutti.
P.S.
L'Idv riminese ha votato feste, saraghine e varianti, a Fabione Pazzaglia spesso ci vogliono anni per capire
P.S.
L'Idv riminese ha votato feste, saraghine e varianti, a Fabione Pazzaglia spesso ci vogliono anni per capire
Tosatura Etnica
Il Cancelliere ci fa notare stamattina che sabato e domenica, sulla stampa tedesca, ha raggiunto livelli parossistici la campagna sull’Italia “troppo ricca” (sic!!!). Puntigliosamente, si ricorda su tutti, ripetiamo tutti, i giornali tedeschi che il livello di risparmio degli italiani presso le banche è del 30/40% superiore a quello dei tedeschi. Questo significa tre cose. La prima che ormai nell’Europa dei cleptocrati il termine di riferimento è “l’Homo Teutonicus”. In tutto e per tutto. Occorrerà in futuro abituarci a mangiare salsicce e crauti e bere birra. Ammesso che la Merkel ci lasci qualche spicciolo. Secondo messaggio chiaro, che arriva da Berlino, é che il prelievo “Cipro style” sul risparmio degli italiani sarà del 30/40%. Terzo, che dopo il primo “esproprio etnico”, quello dei russi mafiosi ed oligarchi, si prepara il secondo: quello degli italiani che oligarchi non sono anche per degli scarsi umoristi come i tedeschi. Ma mafiosi sì. Mangiaspaghetti e suonatori di mandolino. Oltreché, ovviamente, scansafatiche. Il bello è che questo squallido refrain viene, ovviamente tra le righe, ripreso anche dalla stampa italiana e in special modo dalla TV. Per preparare il gregge alla tosatura. E’ anche il segno che i Quisling locali sono già stati allertati e messi all’opera dai mandanti di Berlino/Bruxelles. Vedi cosa vuole dire leggere direttamente la stampa straniera!!!
Falliti
Provate ad indire un referendum sulla..Merkel e Gnassi, Coin chiude, avete capito? In compenso viene licenziato Biagini
domenica 24 marzo 2013
Ultimo Incarico
A Bersani hanno concesso l'ultimo incarico prima della panchina di Bettola. Nel partito c'è chi guarda al dopo con la paura fottuta di andare al voto dopo un'altra esperienza del massimo inciucio possibile. Un sondaggio Swg, Rai Tre, Agorà, il massimo della piddieria, fa tremare il Palazzo del Nazareno. Con Renzi il centrosinistra senza orecchini, arriverebbe al 40%, costringendo il povero Grillo a fermarsi solo al 30. Inutile dire cosa resta a Pidielle e Lega, fanno fatica ad arrivare al 20. Hanno fatto anche la controprova i sondaggisti democrat, migliori di quelli storici di Rep che non hanno mai indovinato un..De Mita. Mentre Pigi Bersani tenta, insiste e prova a formare il governo, nel partito che ha vinto/non vinto le elezioni, c'è chi guarda lontano, oltre l'eventuale incarico al precario leader e oltre l'ancora più eventuale riuscita dello stesso. In sostanza, ci si comincia ad attrezzare per un più che probabile sbocco di ritorno alle urne. I chiamati in causa hanno risposto a due domande semplici ma significative. La prima: se alle prossime elezioni si presentasse una coalizione di Pd, Sel e Monti guidata da Bersani, come voterebbe? La seconda: stessa domanda ma con coalizione diversa: Pd più Monti e, soprattutto, guidata da Renzi. Le risposte sono state differenti: nel primo caso, la coalizione guidata da Bersani si attesterebbe su un 29 per cento, mentre Pdl più Lega e Destra si fermerebbe al 26 per cento, con un exploit di Grillo al 40 per cento, che sarebbe quindi il primo partito e godrebbe del Premio Tanzania. Le cose cambiano, e parecchio, con il secondo scenario, coalizione Pd+Monti senza Sel guidata dal sindaco di Firenze: in questo caso questo centrosinistra a trazione modernista senza sinistra vendoliana raggiungerebbe il 44 per cento, con un centrodestra al 19 per cento e Grillo "ridimensionato" al 30 per cento. Non riusciamo a capire per quale ragione insistono con il fallimentare Pigi, subito una corsa alle primarie, dare l'ariuto a Biagini e vedere se gli oroscopi... non mentono. Quanto dura Gnassi?
E Le Stelle Stanno A Guardare
Da tempo una domanda aleggiava nel nostro continente, o meglio, nella cosiddetta “Area Euro”.
Quanto vale la fiducia verso il sistema bancario europeo? Quanto vale la fiducia verso il diritto europeo? Quanto è valida la convinzione del mondo che la proprietà privata nell’Unione Europea sia sacrosanta? Grazie agli sforzi congiunti dei leader europei e delle autorità cipriote il mondo ha avuto le risposte a queste domande. Proprio in questi giorni, per essere esatti, la fiducia verso lo Stato di diritto europeo e verso il sistema bancario europeo vale soltanto 5,86 miliardi di euro. Proprio questa è la somma che le autorità cipriote speravano di ricevere in seguito all’introduzione di una “tassa di solidarietà”, scritta da Berlino-Bruxelles, una tantum, sui conti nelle banche di Cipro.
È ovvio che la "tassa di solidarietà”, così introdotta, costituisce soltanto il nomen juris di un banalissimo esproprio. A giudicare dal fatto che, a cose fatte e dopo appena tre giorni, nessuno vuole assumersi la responsabilità della decisione presa, si può supporre che a tutti i partecipanti alle trattative tra Europa e Cipro sia diventato chiaro che è stato commesso un errore marchiano. I rappresentanti della Germania e della Banca Centrale Europea accusano unanimemente le autorità cipriote che avrebbero insistito su tale metodo, quantomeno esotico, di soluzione dei propri problemi finanziari. Il presidente di Cipro, a sua volta, controbatte di aver avvertito la Commissione europea che la legge sulla “tassa di solidarietà” non sarebbe mai stata approvata dal Parlamento dell’isola e fa capire che tutte le colpe siano della Merkel e dei suoi maldestri aiutanti olandesi, francesi, finlandesi. La reazione degli analisti delle maggiori banche europee dimostra, infine, che i dirigenti delle strutture finanziarie europee sono terrorizzati da quanto è avvenuto.
Ma ormai, i giochi sono fatti, e vi spieghiamo il perchè.
Infatti, ora, non è più così importante sapere quale sarà il risultato concreto dei giochi finanziari e diplomatici svolti nel triangolo Bruxelles-Nicosia-Berlino. Anche se l’esproprio del danaro dai conti bancari per pura ipotesi fosse abolito, il fallimento del sistema bancario di Cipro, e dello Stato, è inevitabile. Indipendentemente dai risultati della discussione in Parlamento, già nel primo giorno di lavoro delle banche cipriote la maggioranza dei clienti comincerà a ritirare i soldi. Nessuna banca è in grado di sopravvivere all’uscita simultanea della maggioranza dei depositanti. Nel tentativo di prevenire la crisi bancaria l’Europa ha creato con le proprie mani le condizioni per una rapidissima bancarotta delle banche cipriote. In questa situazione è molto probabile che i titolari dei conti correnti dell’isola perderanno molto più del 10% o 15% del proprio denaro. Stime più realistiche prevedono perdite che varieranno dal 40% al 60%. La differenza delle stime delle perdite deriva dal mancato desiderio delle autorità cipriote e di alcuni analisti di tener conto delle conseguenze della fuga dei capitali dalle banche cipriote e del loro successivo fallimento.
Fuga che ci sarà appena le banche riapriranno, salvo un ancor peggiore scenario, cioè il “consolidamento” in parole povere il congelamento dei fondi (tutti...) come è stato ventilato in Italia. Altro posto in odore di “default”.
Al primo sguardo la distruzione del settore bancario della Repubblica di Cipro non dovrebbe rappresentare una minaccia per l’economia dell’Unione Europea. Ma è un’impressione ingannevole. Basta vedere la reazione del mercato valutario per capire che è iniziato il processo di ritiro del denaro dai paesi che si trovano sotto la giurisdizione dell’UE. I capitali fuggono dall’Europa e cercano rifugi tranquilli, dove il rischio di esproprio sia minimo. I risultati della settimana trascorsa dimostrano che i principali beneficiari degli errori (sempre che di errori si tratti, e non di malafede come io sospetto...) dei leader europei sono la Svizzera, il Singapore e la Norvegia e, ovviamente, gli U.S.A. A seconda degli sviluppi della situazione a Cipro il processo di fuga dei capitali dalla eurozona si protrarrà nel tempo o precipiterà a valanga. In questo momento gli scenari dello sviluppo della crisi cipriota corrispondono alla formula "una fine orribile o un orrore senza fine". In ogni caso è ovvio che la fiducia verso l’Unione Europea è minata definitivamente e i detentori dei grandi capitali offshore, così come i “piccoli depositanti” giungano alla conclusione che giurisdizioni sicure ed affidabili non esistono più.
Questo dovrebbe far fischiare le orecchie ai “governanti” (sic!) italiani, se non altro perchè proprio di noi (e della Spagna ed altri) di “consolidamento” si parla nelle “segrete stanze” della cleptocrazia di Bruxelles.
Ma anche stavolta si spera nello “stellone italico” che però ormai ha dato, in questo decennio, tanti segni di appannamento da rendersi patetico.
Quindi per noi si presenta probabile il seguente scenario dai “Promessi Sposi”.
Come dice Manzoni di Don Ferrante “morì come un eroe del Metastasio prendendosela con le stelle”.
Stelle che, è il caso di ripeterlo non c’entrano. Neanche Stavolta. Le stelle non rubano. Stanno a guardare
Il Cancelliere
P.S.
Il Cancelliere ci ricorda che per la tassa di solidarietà..italiana, occorre un governo in carica che trascriva gli ordini della Merkel.
Il Cancelliere
P.S.
Il Cancelliere ci ricorda che per la tassa di solidarietà..italiana, occorre un governo in carica che trascriva gli ordini della Merkel.
Bergoglio della Speranza
L’accelerazione impressa alla Chiesa cattolica dall’elezione di Jorge Mario Bergoglio ha generato un clima di entusiasmo e di slancio, che richiama quella stagione di grandi cambiamenti inaugurata dal Concilio Vaticano II.
Un Papa umile e innovatore capace di riservare alla Chiesa e al mondo notevoli sorprese. Un pastore che ricorda che il suo vero potere è il servizio, umile e concreto, soprattutto agli ultimi della terra, ai poveri, i più deboli, i più piccoli, chi ha fame, chi è straniero, chi è in carcere.
Così si presenta Papa Francesco nel giorno dell’insediamento che segna l’inizio del suo pontificato, un grande balzo in avanti compiuto in poco meno di una settimana. In questi primi giorni, con pochi, semplici gesti, ha rivelato alla comunità dei credenti e all’intera società l’essenza del suo programma.
La richiesta al popolo in piazza di pregare per lui, il suo chinare la fronte davanti alle persone in festa, la sottolineatura della figura del Papa come vescovo di Roma, la benedizione silenziosa, per rispetto nei confronti dei non credenti o dei credenti di altre religioni al termine dell’udienza con i giornalisti, il suo mischiarsi ai fedeli per strada al termine della messa a Sant’Anna: tutto nel suo stile di questi primi giorni richiama l’umiltà di un uomo come gli altri, senza leaderismi o ambizioni personali, allergico all’autoreferenzialità.
Sono istantanee emblematiche, ognuna a modo suo, del profilo adottato e dei compiti pastorali che attendono il nuovo Papa nella guida della Chiesa: ricostruzione, umiltà e semplicità, in una profonda immediatezza del gesto e della parola. Segni di una sconvolgente chiarezza, che lo avvicinano per molti aspetti a Giovanni XXIII e aprono tempi nuovi per la vita della Chiesa. Ci fermiamo, abbiamo usato e forse abusato di pensieri che condividiamo, nell'orgia mediatica che ha suscitato l'elezione esiste una componente che inizia ad essere insopportabile. Il francescanesimo all'argentina mostra aspetti stufanti nella loro ossessiva ripetitività, aspettiamo le azioni incisive del tifoso della nostra juve. Il primo gol sarebbe la cancellazione del Duo Bertone&Bagnasco, con la chiusura del Mps&Ior anche in clamoroso fuorigioco.Non basta sostituire le preziose Prada con le più umili Clarks.
sabato 23 marzo 2013
La Corea di Arlotti
Accidenti alle Jene. Tiziano Arlotti da S.Martino dei Mulini, impreca nel suo straordinario dialetto, non sapeva che per diventare onorevole in un partito come quello democratico, dovevi imparare l'atlante a memoria. Dopo decenni di onorevole professione, lontano dalle fonderie della sua fabbrica, usando il benevolo strumento del sindacato, si è proiettato, per quei colpi di culo che oggi si trovano solo sul web, come il braccio armato di catrame di Ravaioli, poi dopo un breve periodo di oscuramento cooperativo, ha stracciato il tenero delegato alle cabine abusive e l'eletta dal seminario, alle primarie democr..istiane. Le sue centinaia di preferenze le ha conquistate una ad una, rotonda dopo rotonda, fino all'orgasmo della circonvallazione di Corpolò, la sua opera monstre. Non ci passa nessuno però è bella come un Palas. Che cazzo vogliono quegli antipatici animali televisivi, cosa importa della Corea e di quelle maledette capitali a nord e sud ?? Lui voleva occuparsi del territorio, l'Italia ha un maledetto bisogno di..rotonde.
P.S.
Tiziano, gli onorevoli cittadini ti ringraziano
P.S.
Tiziano, gli onorevoli cittadini ti ringraziano
Vademecum
P.S.
Coin chiude... il Centro Storico
Gengis Khan
Indubbiamente l’idea c’è. Andare in Cina a promuovere un pezzo di Italia è un tentativo che può avere delle chances, ma dipende tutto da chi promuove e da che cosa viene promosso. Gnassi è andato a sostenere la destinazione Rimini, partecipando addirittura ad una trasmissione televisiva cinese per farsi promotore della riminesità e raccontare a quel popolo, perché dovrebbe passare per Rimini una volta visitate Roma, Firenze, Venezia, la Costiera amalfitana, il Salento, la Sardegna e la Sicilia che, notoriamente, hanno qualche attrattiva in più rispetto alla ruota panoramica. Lasciamo perdere le considerazioni sulla pena di morte e l’inesistenza dei diritti civili di quel popolo; sono lontani i tempi delle manifestazioni studentesche pro Palestina del nostro eroe e, come si sa, pecunia non olet, ma il Fellini sì. Ma i cinesi sono un popolo concreto e furbo che, prima di dare moneta, vogliono vedere cammello. E quale cammello è andato a mostrare il sindaco, sì da far impallidire le altre bellezze italiche? Dopo due anni di governo (?) della città, anche chi non lo conosceva come giovane rampollo della sinistra da bere, si è reso conto che è tanto il fumo venduto, ma di arrosto ancora non se n’è vista traccia. Come possiamo chiedere ai cinesi di passare qualche giorno a Rimini se prima non la rendiamo una città all’altezza delle loro aspettative? Siamo convinti che, come con i tedeschi degli anni ’60, bastino una gradella e un paio di tette per farli venire da noi? E qui si apre l’altro annoso tema dell’imprenditoria locale del settore turistico che, troppo spesso, crede sia ancora possibile fare le nozze coi fichi secchi: incassare senza investire, guadagnare senza innovare, affittare senza lavorare.
Tornando alla missione in oriente, per chi non lo sapesse, i cinesi che possono viaggiare non sono molti se paragonati all’intera popolazione: chi viaggia, però, si muove nel lusso e nel comfort degli alberghi a cinque stelle, facendo file fuori dalle boutiques di Gucci e Prada e se ne frega altamente di sbronzarsi in giro per Rimini durante la notte rosa. Prima di andare a vendere un prodotto, è necessario avere il prodotto, ben messo e ben confezionato e, purtroppo, Gnassi si è dimostrato non in grado di sistemare Rimini per riportarla, non dico a capitale del turismo, ma almeno a divertente ed accogliente località balneare. Fogne, aeroporto, riqualificazioni urbane, continuano ad essere solo proclami corroborati da disegnini ben fatti, ma di concreto non c’è nulla. Stiamo forse chiedendo agli orientali di venire a Rimini per portarci i soldi per sistemare la città così che magari i loro nipoti, continuando a venire a Rimini, tra dieci anni la trovino più bella e attraente? Come già detto quelli non hanno l’anello al naso, a differenza di quei riminesi che ancora si fanno abbindolare dal giovane Marco Polo.
Gengis Khan
Gengis Khan
venerdì 22 marzo 2013
Che Fortuna Beppe
L'idea sempre presente nei dalemiani di creare le larghe intese era maturata nelle lunghe performance dei riformisti al Meeting CL di Rimini. Indiscussa capitale morale, è stata anche la culla della porcata politica e governativa. Li ricordate i Lupi, Letta, Bersani, instancabili protagonisti e presenzialisti alle comuni compagnie delle opere, benedette in regione dal potente Errani? Sono stati i pionieri della politica delle larghe intese, che ha visto nella nostra città momenti di commozione quando pidiellini e ciellini si sono avvinghiati ai Piloni del Palas per non fare crollare il Monumento dell'Inciucio. La consacrazione è avvenuta nel 2011, Napolitano ha celebrato i 150 anni dell'Unità e della..Sussidiarietà. Magica password per ogni tipo di incitazione agli affari di gruppo. L'obbediente Miserocchi aveva, nel suo piccolo recinto locale, tentato una operazione di aggancio perfettamente riuscita, con diversi esponenti (?) democrat. Non vi ricordiamo i nomi, erano tanto minuscoli che li hanno dimenticati in famiglia. Il Capo dello Stato sta atterrando dove lo porta il cuore maggioritario del suo partito, un altro pastrocchio dettato dalla finta emergenza, con protagonisti vecchi/nuovi ma sempre della stessa perversa origine. I clamori e gli insulti della campagna elettorale sono spariti, non esistono divisioni per il potere, finalmente possono avere via libera per realizzare il progetto di sempre. Un abbraccio che comprende comunisti, post, demo, montiani dissolti, pidiellini emendati dalla presenza del carcerando con il solito socialista d'accompagno. Che Fortuna Beppe, alcuni mesi di sana opposizione ed andiamo a rivotare. Sperando che ce lo facciano compiere il sano esercizio democratico. Hanno paura che la Legge Tanzania che ha regalato al Pidi 150 parlamentari, diventi un'arma micidiale nelle mani di..Crimi.
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