venerdì 30 settembre 2011

Appello verso il 15 Ottobre

di Giorgio Cremaschi
Il 1° ottobre, nell’assemblea autoconvocata a Roma al teatro Ambra Jovinelli, si prova a costruire uno spazio politico che oggi in Italia non c’è.
Questo spazio è quello di chi non solo vuole rovesciare il governo Berlusconi, giunto ai punti estremi della sua abiezione morale, politica e anche economica. Far cadere Berlusconi è condizione necessaria, ma non sufficiente, per affrontare la crisi italiana dal lato della libertà, della giustizia e dell’uguaglianza. Per riconquistare la nostra democrazia costituzionale, occorre anche scontrarsi con l’altro avversario che oggi abbiamo di fronte. Questo avversario è quello del governo unico delle banche e della finanza che, attraverso i diktat della Banca Europea e del Fondo monetario internazionale, sta imponendo in tutta Europa la distruzione dello stato sociale e della partecipazione democratica. (...) I parlamenti dei paesi più in crisi e più soggetti a speculazione, i maiali secondo il malevolo acronimo britannico P.i.i.g.s. (Portogallo, Irlanda, Italia, Grecia, Spagna), sono ormai soggetti a un commissariamento fallimentare che impone ad essi decisioni che non possono discutere. La schiavitù del debito diventa così la schiavitù della democrazia e i cittadini perdono il diritto a decidere sulle ragioni stesse che hanno fondato le libertà costituzionali: chi paga, quanto paga, perché paga.
In Italia tutto questo è offuscato dall’aria inquinata prodotta da Berlusconi e dal suo clan. La indispensabile purificazione dell’aria, come pare chiedere anche la Cei, renderà però ancora più evidente la necessità di costruire un’alternativa vera alle politiche economiche dominanti. Politiche economiche che oggi sono alla base delle scelte sia dei governi di destra, sia dei pochi rimasti governi di sinistra.
La Banca Europea e il Fondo monetario internazionale stanno imponendo ricette di liberismo radicale nella gestione della crisi, proprio quando il liberismo radicale è anch’esso in crisi profonda. L’intervento pubblico, che è indispensabile per tutti, viene finalizzato solo a salvare le banche e i loro profitti, mentre tutto il resto viene privatizzato. Da noi questo significa – ecco un altro vulnus della democrazia – che il responso del referendum sull’acqua, nel quale 27 milioni di italiani hanno chiaramente detto no alla privatizzazione dei beni pubblici, viene trasformato nel suo contrario. La maggioranza di governo e l’opposizione bancaria e confindustriale ad esso, si rinfacciano l’incapacità di privatizzare e liberalizzare a sufficienza. I contratti nazionali vengono distrutti e con essi il principio stesso della legge uguale per tutti. Perché due privati, un’azienda prepotente e un sindacato complice, sulla base dell’articolo 8 della manovra di governo, possono decidere di non rispettare le leggi sul lavoro. D’altra parte già l’accordo del 28 giugno aveva aperto la via alla riduzione del nostro sistema sociale, a un’insieme di relazioni aziendalistiche e corporative. Che poi sono il risultato di quei vincoli della globalizzazione che per primo Marchionne ha imposto con tutta la brutalità, e tutto il consenso politico possibili.
Tutti i costi della crisi vengono fatti pagare al lavoro dipendente, ai pensionati, ai disoccupati, ai poveri, le donne e i giovani pagano di più, l’ambiente sparisce anche come problema e nel nome degli affari le grandi opere devastanti, a partire dalla Tav, vengono rivendicate da destra e da sinistra.
Ebbene tutto questo sta passando senza che sia in campo una reale alternativa. Destra e sinistra si rinfacciano reciprocamente di essere incapace di “rassicurare i mercati”, mentre il problema di fondo sarebbe di rassicurare la grande maggioranza della popolazione che non è in grado di pagare un solo centesimo in più per questa crisi.
Bisogna mettere in discussione la macchina infernale del debito e della globalizzazione, altrimenti dalla crisi non si esce mentre si sprofonda nell’ingiustizia e nel degrado.
L’interesse medio sul debito pubblico italiano è oramai di 80 miliardi all’anno. Le catastrofiche manovre decise dal governo Berlusconi drenano 60 miliardi all’anno. Questo significa che in questo stesso istante noi paghiamo, anche con quello che non abbiamo, e non riusciamo neppure a far fronte agli interessi sul debito. Come sostengono tutti gli economisti di buon senso e come sottobanco dicono anche i governanti degli Stati Uniti, l’Europa non può autodistruggersi con la schiavitù del debito. Per questo occorre rimettere in discussione alla radice i trattati europei, la follia di una unione monetaria, senza nessuna comunità democratica, fiscale, economica, di diritti civili. Occorre un’altra Europa perché quella della globalizzazione, dell’’Euro, delle banche, dei patti di stabilità sta sprofondando nella crisi e nell’ingiustizia. Questa Europa è fallita. Per questo dobbiamo costruirne un’altra.
In tutta Europa ci si mobilita su questi temi, il 15 ottobre in tutta Europa si scenderà in piazza contro il governo unico delle banche e della finanza.
Solo in Italia non si riesce a far emergere questo conflitto. E questo perché Berlusconi ha avuto un doppio effetto negativo nel nostro paese. Il disastro della sua politica e lo stato confusionale che questa ha provocato in tutte le opposizioni. Come diceva Woody Allen: “Non litigate mai con un cretino, qualcuno potrebbe non accorgersi della differenza”. In tutta Europa ci si divide sulle scelte di fondo, in tanti paesi grandi e piccoli i cittadini sono stati chiamati a votare per decidere sul loro futuro. Ultima la piccola Islanda. Solo da noi la popolazione è considerata troppo immatura e viene costretta a delegare al palazzo il confronto e gli accordi su ciò che riguarda la propria vita e quella dei propri figli. Non siamo più disponibili a farci espropriare del futuro e della democrazia. Per questo ci incontriamo il 1° ottobre.

nuvola rossa

Borgo Marina

Borgo marina antica.jpg
Sono nato e vissuto per circa 30 anni nel Borgo Marina .Chi ha visitato un pochino il Mondo sa perfettamente che in ogni città le zone limitrofe a scali marittimi o ferroviari rappresentano il punto più facile per aggregare qualunque tipo di "forestiero" che tenta di trovare alternative al luogo che ha abbandonato.
Era un comprare e un vendere continuo ,mentre durante le sere d'estate le famiglie si mettevano con la sedia davanti alla porta...........
Negli anni '50 gli extra borghigiani si chiamavano Napoletani o meglio "giargianesi" e frequentavano il Bar Marittimo mentre i Pugliesi preferivano il Bar Roma .Le loro attività in embrione si indirizzavano sulla vendita di pellame oppure di orologi simil oro detti anche "bidoni".
La vita dei "maschietti" orbitava attorno ai caffè ma anche sul CASINO ,perchè cari lettori, il Borgo Marina era provvisto di un bella e nota Casa di Tolleranza .
Sui frequentatori ci sarebbe da scrivere una storia ma Fellini ne ha già parlato nei suoi film mentre le "chiacchiere" che i bambini di allora ascoltavano dai grandi ci potrebbero ora aiutare a capire e affrontare ,con animo più sereno ,la minaccia che molti ora temono arrivare dal "diverso".
L'ordine pubblico che si chiede giustamente oggi lo si chiedeva anche in quegli anni, molto prima di conoscere la globalizzazione, e spesso arrivava la "Celere" per spegnere i dialoghi vivaci fatti anche con l'uso del coltello.
Chiaramente noi bambini ,abituati alla fionda e lalle frecce, non avevamo paura,anzi era un divertimento osservare le risse tra "magliari" e ci sentivamo protetti da robusti babbi e zii.
La Parrocchia di San Nicolò ,quella di Don Angelo Campana, era amplissima ,dico questo da ex ciarghino che aiutava a benedire le case,dal momento che non esisteva nè San Girolamo nè San Giuseppe e così il suo oratorio era stracolmo di bambini al piano terra e di bambine sul terrazzo.
Che non si venga a dire che questa "moribonda" Parrocchia si trova ,ora,in questo stato per colpa degli extracomunitari!
Proprio il parroco attuale ha detto di essere un pochino invidioso perchè lui è costretto a chiudere per mancanza di gente mentre gli "invasori", sempre per mancanza però di spazio ,sono costretti a pregare alla loro maniera tutti insieme chinati per strada e mettendo le scarpe sui zerbini dei negozi vicini.
Sono convinto in questo "remember " che se le mie zie fossero ancora vive non avrebbero avuto problemi ad accogliere in "quel giardino per cenare all'aperto"di 1000 mq ,confinante con l'attuale "Moschea" ,una folla di mussulmani in preghiera continua.
Le Scuole Marittime, hanno smarrito il loro motto di "Navigare necesse est" trasformandosi in altre scuole minori per poi diventare un Centro Universitario. Cari proprietari di alloggi come mai quasi tutti i vostri immobili , non più abitati dai borghigiani doc, non si sono trasformati,come si pensava all'inizio,in alloggi per gli studenti?
Forse per metterli decorosamente a norma bisognava investire di più che lasciarli in uno stato decadente accetttabile dal popolo degli extracomunitari?.
Il degrado della mia vecchia proprietà in Via dei Mille è un degrado riminese non bengalese o marocchino e sarebbe bene che tutti se lo ricordassero.
Fra qualche anno avremo dei giovani borghigiani che con occhi a mandorla o con la pelle un pochino più abbronzata parleranno il riminese alla perfezione ma anche altre lingue quelle lingue che noi pigri cittadini non riusciamo a comprendere mentre gli invasori quando parliamo di loro capiscono perfettamente cosa diciamo perchè la lingua è la cosa più importante nel mercato .
Va a finire che ora qualche genio consiglierà di "discorrere" in dialetto.
Buona fortuna Borgo Marina!
sergio giordano

Tre in Una

Pironi scioglie tre aziende in una, bel segnale di rinnovamento, si auspica che futuro presidente e consiglio di 3/4 persone siano gratificati da una semplice copertura delle spese. Nel contempo chiediamo ai Gemelli Uguali di raccogliere la sfida riccionese ed in attesa delle necessarie chiusure e fusioni, riducano numero ed emolumenti di consiglieri e presidenti. Il vento che si solleva sulla politica è di quelli rabbiosi, rischia di travolgere tutti, aspettando i nuovi protagonisti, vincerà chi saprà raccogliere prima e meglio queste indicazioni che arrivano dai cittadini, nessuno è esente, non come l'Ici per la Chiesa. I vescovi italiani non possono continuare a cavarsela con qualche richiamo etico, come fossero al di sopra dei mille sospetti, il povero Pd inizi a pensare al dopo B che arriva tra qualche mese, scelga finalmente in quale gruppo parlamentare europeo accomodarsi senza sperare che salti l'euro. Il guadagno non è il risparmio in se, ma cancellare posti, posticini ed incarichi è l'antidoto migliore per resuscitare la voglia di Politica, i vecchi e nuovi furbi non trovando più grandi interessi se ne andranno. Altri potrebbero parlare del primato della politica, al posto di quello di Romagne Acque, ma più in generale la spinta decisiva arriverà quando quello che prende poco, dovendo elargire un incarico milionario, guarderà molto attentamente l'atto truffaldino. Altro che la cazzatina aggirabile dei due mandati, delle finte donazioni al partito, si colpirebbe l'altra metà del sommerso, rappresentato dalla lobby dei soliti noti presenti nelle categorie economiche. Non potendo lucrare stipendi favolosi, a dispetto dei debiti che hanno accollato ai nostri pronipoti, andranno a casa, Uno lo avevamo anticipato, ci prendiamo sempre. Rimane una risorsa.

giovedì 29 settembre 2011

PornoStato

Il Consiglio direttivo della Banca centrale europea il 4 Agosto ha discusso la situazione nei mercati dei titoli di Stato italiani. Il Consiglio direttivo ritiene che sia necessaria un'azione pressante da parte delle autorità italiane per ristabilire la fiducia degli investitori.
Il vertice dei capi di Stato e di governo dell'area-euro del 21 luglio 2011 ha concluso che «tutti i Paesi dell'euro riaffermano solennemente la loro determinazione inflessibile a onorare in pieno la loro individuale firma sovrana e tutti i loro impegni per condizioni di bilancio sostenibili e per le riforme strutturali». Il Consiglio direttivo ritiene che l'Italia debba con urgenza rafforzare la reputazione della sua firma sovrana e il suo impegno alla sostenibilità di bilancio e alle riforme strutturali.Il Governo italiano ha deciso di mirare al pareggio di bilancio nel 2014 e, a questo scopo, ha di recente introdotto un pacchetto di misure. Sono passi importanti, ma non sufficienti.
Nell'attuale situazione, riteniamo essenziali le seguenti misure:
1.Vediamo l'esigenza di misure significative per accrescere il potenziale di crescita. Alcune decisioni recenti prese dal Governo si muovono in questa direzione; altre misure sono in discussione con le parti sociali. Tuttavia, occorre fare di più ed è cruciale muovere in questa direzione con decisione. Le sfide principali sono l'aumento della concorrenza, particolarmente nei servizi, il miglioramento della qualità dei servizi pubblici e il ridisegno di sistemi regolatori e fiscali che siano più adatti a sostenere la competitività delle imprese e l'efficienza del mercato del lavoro. È necessaria una complessiva, radicale e credibile strategia di riforme, inclusa la piena liberalizzazione dei servizi pubblici locali e dei servizi professionali. Questo dovrebbe applicarsi in particolare alla fornitura di servizi locali attraverso privatizzazioni su larga scala. C'è anche l'esigenza di riformare ulteriormente il sistema di contrattazione salariale collettiva, permettendo accordi al livello d'impresa in modo da ritagliare i salari e le condizioni di lavoro alle esigenze specifiche delle aziende e rendendo questi accordi più rilevanti rispetto ad altri livelli di negoziazione. L'accordo del 28 Giugno tra le principali sigle sindacali e le associazioni industriali si muove in questa direzione.
c) Dovrebbe essere adottata una accurata revisione delle norme che regolano l'assunzione e il licenziamento dei dipendenti, stabilendo un sistema di assicurazione dalla disoccupazione e un insieme di politiche attive per il mercato del lavoro che siano in grado di facilitare la riallocazione delle risorse verso le aziende e verso i settori più competitivi. Il Governo ha l'esigenza di assumere misure immediate e decise per assicurare la sostenibilità delle finanze pubbliche. Ulteriori misure di correzione del bilancio sono necessarie. Riteniamo essenziale per le autorità italiane di anticipare di almeno un anno il calendario di entrata in vigore delle misure adottate nel pacchetto del luglio 2011. L'obiettivo dovrebbe essere un deficit migliore di quanto previsto fin qui nel 2011, un fabbisogno netto dell'1% nel 2012 e un bilancio in pareggio nel 2013, principalmente attraverso tagli di spesa. È possibile intervenire ulteriormente nel sistema pensionistico, rendendo più rigorosi i criteri di idoneità per le pensioni di anzianità e riportando l'età del ritiro delle donne nel settore privato rapidamente in linea con quella stabilita per il settore pubblico, così ottenendo dei risparmi già nel 2012. Inoltre, il Governo dovrebbe valutare una riduzione significativa dei costi del pubblico impiego, rafforzando le regole per il turnover e, se necessario, riducendo gli stipendi. Andrebbe introdotta una clausola di riduzione automatica del deficit che specifichi che qualunque scostamento dagli obiettivi di deficit sarà compensato automaticamente con tagli orizzontali sulle spese discrezionali.Andrebbero messi sotto stretto controllo l'assunzione di indebitamento, anche commerciale, e le spese delle autorità regionali e locali, in linea con i principi della riforma in corso delle relazioni fiscali fra i vari livelli di governo.
Vista la gravità dell'attuale situazione sui mercati finanziari, consideriamo cruciale che tutte le azioni elencate nelle suddette sezioni 1 e 2 siano prese il prima possibile per decreto legge, seguito da ratifica parlamentare entro la fine di Settembre 2011. Sarebbe appropriata anche una riforma costituzionale che renda più stringenti le regole di bilancio.Incoraggiamo inoltre il Governo a prendere immediatamente misure per garantire una revisione dell'amministrazione pubblica allo scopo di migliorare l'efficienza amministrativa e la capacità di assecondare le esigenze delle imprese. Negli organismi pubblici dovrebbe diventare sistematico l'uso di indicatori di performance (soprattutto nei sistemi sanitario, giudiziario e dell'istruzione). C'è l'esigenza di un forte impegno ad abolire o a fondere alcuni strati amministrativi intermedi (come le Province). Andrebbero rafforzate le azioni mirate a sfruttare le economie di scala nei servizi pubblici locali.
Confidiamo che il Governo assumerà le azioni appropriate.Con la migliore considerazione,
Mario Draghi, Jean-Claude Trichet


nuvola rossa

Un Podestà

Stando ai fatti emergenti, si può affermare che Gnassi rappresenti meglio la figura di un Podestà che quella leggermente più moderna del Sindaco. Ci siamo stancati, al pari delle centinaia di cliccatori fedeli, di parlare di questo, dovete ammettere però che sfogliando la misera stampa cittadina, qualche onesta ragione la possiamo accampare, se non ti rifugi nella cronaca nera e mafiosa da succursale del Mattino, hai poco da sperare e nessuna ispirazione per scrivere. Parliamo del personaggio principale, forti di una conoscenza che risale alla seconda scuola materna di via Sacconi, rafforzata da qualche decennio svolazzante verso traguardi impensati, ma questa è la solita storia stufante anche lo scrivente. Un Podestà di Rimini, ci permettiamo questo paragone per niente offensivo, perchè è forte di un risultato elettorale e personale superiore a quello dell'Oncologo al secondo turno, non aveva lo Ior che faceva raccolta di voti, ma una banda di ragazzini e poteri fortissimi che per opposte ragioni pensavano di poter fare quello che volevano con lui. Per alcuni è andata benissimo, compongono la squadra più sfigata che abbiamo avuto la sventura d'incontrare, il peggio è rappresentato da quello che doveva essere il più allenato, ai poteri ha risposto annullando grattacieli e varianti già precotte. Con il Pd di Melucci non c'entra niente, sono due mondi completamenti diversi e conflittuali, del vecchio apparato attorno al Vate è rimasto il peggio non riciclabile. Questo decisivo passaggio lo avevamo sottovalutato, troppo prigionieri dell'astio politico nei confronti di una masnada che ha rovinato quello che le passate amministrazioni avevano fatto di buono a Rimini. Lo ripetiamo, il pericolo per Gnassi non arriverà dal Partito, in grado solo di deteriorare il rapporto con i cittadini pensanti, ma da una squadra creata per non dare fastidio più che pensare. La scommessa è se il Podesta saprà interpretare i bisogni di questa Città senza cadere nella logica dell'uomo solo al comando, che inevitabilmente finisce per diventare una caricatura, i segnali sono abbondanti. Per il momento salutiamo come una forte novità la presa di distanza sanitaria da quel mondo colpevole, deve diventare però il punto di riferimento imprenditoriale, sapendo che la pochezza rappresentativa in quel settore ha permesso a Melucci di interpretare quel ruolo per Errani. Vasco non avrà nessun problema a cambiare mediatore, per il Sindaco sarebbe un ruolo naturale, secondo il canovaccio vigente in regione. Per andare al sodo, alcuni segnali sono urgenti, invece di pensare alla quarta edizione del Piano Spiaggia per i Signori della Sabbia, potrebbe imporre loro di fare innovazione od andare a bando con gli ombrelloni secondo la moda Altan. All'Aia di cominciare a rappresentare l'intera categoria non i desideri urbanistici di qualche albergo, alla confesercenti di uscire da posizioni di mera sudditanza per paura che la confcommercio si impadronisca di qualche iscritto. Rimane la grande Cna, unico punto di riferimento sindacale serio e credibile, che però in assenza del partito deve svolgere anche questa attività, ha mezzi ed uomini per farlo, cessando gli inciuci alle grandi altezze immobiliari che hanno costretto Bugli al peana dei grattacieli. Chiudere l'osceno capitolo dodecennale, con sigilli forti per impedire a qualcuno di forzarli e fare uscire qualche malefica tentazione. Il Compito Gnassi è ridare fiducia alla Città ed alle sue componenti, non pensare ad accordarsi, vale nel breve periodo, se concedi a cielle un dito, nell'arco di una legislatura ti troverai privo delle mani e delle gestioni. Sul turismo, lodiamo l'intento di Andrea di tenersi la delega che non significa più qualche avvenimento costoso ma la necessità di lanciare un prodotto sostenibile. Sarà un lungo percorso che deve iniziare dai punti deboli della nostra viabilità, non cedere sulla circonvallazione, siamo l'unica città in romagna che possiede un'arteria piena di funebri semafori ed attraversamenti. Le poche risorse che ti rimangono, dopo avere spesato Trc e Palas, usali per mare e strade, il consenso aumenterà, hai il tempo anagrafico per sperimentare questa via, sei solo o male accompagnato, questa te la sei cercata, Melucci no.

mercoledì 28 settembre 2011

La Morale

La Morale nel Partito, era una componente fondamentale legata alla partecipazione attiva prima nelle sezioni poi nei quartieri. Una scuola politica che formava le nuove classi dirigenti, chi frequentava doveva svolgere un lungo tirocinio con sacrifici personali, poca visibilità e vantaggi. Un consigliere di quartiere prendeva, fino agli anni 90, mille lire a seduta, un sindaco percepiva il doppio dello stipendio di un operaio, una volta passata la tagliola del partito, le due entrate pareggiavano, gli assessori al netto della quota obbligatoria avevano stipendi da cassaintegrati. Questa condizione retributiva, riguardava anche i pochi presidenti di aziende, il ritorno per molti poteva diventare un posto di lavoro sicuro, ricambiato con eterna gratitudine. Non c'era alcun business nel fare gli amministratori, sapevi di potere come semplice tesserato, esprimere la tua opinione negli organismi di rappresentanza, dalle commissioni alle direzioni, con pari dignità, non esisteva la fila per ambire a queste poltrone. Ricordare queste regole non è esercizio sentimentale, era un ottimo sistema per scovare i furbetti e gli incapaci, alla fine andavano avanti i bravi, molto spesso preparati. In un Partito dove si lavorava molto e si prendeva poco, esistevano anche i controllori che tutto funzionasse a dovere, le rare dissonanze venivano viste con sospetto. Oggi assistiamo a scelte estemporanee, personaggi sconosciuti, parenti e/o amici dei potenti vengono lanciati nel firmamento politico, ovviamente l'unica cosa che fanno è cercare il carretto a cui legarsi, per perpetuare se stessi, le poche volte che parlano recitano a memoria. Era impensabile che uno potesse prendere uno stipendio dieci volte superiore ad un operaio per un incarico istituzionale od aziendale, tanto meno ricoprire più poltrone remunerate, affiancate da pensioni d'oro. Cari ex Compagni se volete davvero mettere mano al partito, invece di cercare icone pubblicitarie rappresentate da donne e giovani e/o caricature della società civile, dovreste ripartire dalla vecchia Scuola Morale. La prova che tutto questo funziona ancora è la Lega, gli scandali sono pochi, senza benevolenze giudiziarie, una vera rappresentanza sul territorio, con una coerenza che supera largamente la rappresentanza elettorale del momento.

Bagnasco

Il segnale di sgombero da Palazzo Chigi non lo ha mandato Bersani, diventata la star degli Sgommati con un'intervista che lo ha reso celebre, nella quale chiede le dimissioni del Cavaliere, ma l'ex amica Chiesa, con la solenne voce del Card Bagnasco. E' indubitabile che gli strali etici si riferiscano al movimento prezzolato che si registra nei palazzi di proprietà del Cavaliere, monito lecito e condivisibile, anche se il pulpito infallibile non sembra della massima credibilità, con un Pontefice costretto a chiedere troppe scuse al mondo cattolico e non, in attesa di potere andare in pensione anticipata come un dipendente qualsiasi. Prima compie questo gesto, più probabilità avrà il suo gregge di sperare in una guida più consona alla realtà, meno scarpette di prada, scenografie colossal ed ici come tutti.

martedì 27 settembre 2011

Messi Così

Una lunga telefonata con un amico, compagno di tante nottate consiliari, creditore di una poltrona, ha permesso un aggiornamento dello stato dell'arte politica a Rimini, è facile per brevità riassuntiva parlare di come siamo messi, si può saltare il capitolo opposizione, rappresentata dal Mov5Stelle e pochissimo altro. Ho chiesto un giudizio su Gnassi, sapendo benissimo che coincideva con il mio, debole sul piano politico, fortissimo sul versante elettorale, oggi conta solo il secondo dato. Rispetto alla media che lo circonda riesce ad emergere e rimanere allo scoperto con facilità, noi riteniamo sia dovuto alla scarsa consistenza oppositiva, può essere però che in questi anni abbia seguito qualche full immersion del guru della Fiera, dobbiamo ammettere che avendolo ascoltato in diretta e differita sembra il meglio del prodotto politico, Andrea non è un complimento. Lo sbaglio pericoloso che ha compiuto riguarda la scelta dei pretoriani, al massimo possono sorvegliare un seminario vuoto, se pensiamo che quello imposto da Astolfi, vuole rifare la Variante alla Variante del Piano Spiaggia, non ancora salvifica per gli abusi dei Signori della Sabbia, per Gnassi poteva rimanere la strada della maga, prima dell'arresto. Il vecchio/giovane amico concordava sullo scenario che abbiamo prefigurato, farsi nemico Melucci, non ha mai portato bene a nessuno, si possono chiedere informazioni in rigoroso ordine temporale a Gambini, Chicchi e Fabbri, vero che si parla di altre epoche, con la presenza di un Partito, per quanto già squassato dalle correnti, oggi perfino la Petitti ha usato un tono arrendevole, secondo la Destinata il Sindaco può fare quel ca.. che gli pare, non abbiamo capito se era una constatazione amichevole di incidente od una minaccia, chiederemo a Tonino di tradurre il lessico familiare.

lunedì 26 settembre 2011

Circonvallazione

Non eravamo in commissione, ma dal perfetto racconto che hanno fatto gli amici Grillini, pubblicato sul nostro blog, conoscendo il teatrino, era come fossimo a sedere nella saletta. Balza agli occhi che la famosa macchina da guerra comunale è talmente sbandata da sembrare un groviglio di allegri puffi, con tecnici e dirigenti, stanchi di obbedire a cazzate inventate al momento, che si adeguano senza opporre la minima resistenza, attaccando l'ennesima rotonda dove vogliono i padroni di turno elettorale. Entrando nello specifico quello che sta succedendo sulla circonvallazione è un disastro annunciato, se al posto dei cavalcavia si fanno rotatorie, ovvio che esista un problema per pedoni e ciclisti, se la soluzione è mettere semafori, tutto rimane come prima, una strada dove sei sempre fermo. E' nostra opinione, come abbiamo scritto più volte, che la circonvallazione abilmente strutturata possa svolgere una funzione cittadina, in grado di trasferire buona parte del traffico che avviene all'interno di Rimini. Per essere chiari pensiamo ad una strada dotata di tre corsie, è ancora possibile realizzarle, con cavalcavia agli incroci, permettendo una velocità media di 70/80 chilometri all'ora, possiamo iniziarla da domani, senza aspettare una complanare che non arriverà mai, pensando strategicamente la soluzione del futuro sarebbe trasferire autostrada e ferrovia sotto i nostri colli. Per concedere un'altra testimonianza a questa pazzia, si provi a pensare alla complanare quando in una qualsiasi domenica dalla zona sud arrivano migliaia di auto che devono prendere l'autostrada, in dieci minuti la strada costata 8oo milioni sarebbe bloccata, cosa diversa è aprire un casello a Rimini sud, per non aggiungere traffico a quello del centro. Sugli ulteriori vantaggi di questo casello ci siamo soffermati in più occasioni, la zona turistica di rimini collegata direttamente all'autostrada significa andare in fiera in dieci minuti, senza intasare la viabilità interna, un collegamento diretto con l'areoporto, scaricare la consolare e circonvallazione dal traffico generato da iper, gross e zone artigianali. La nostra esile speranza è che questa volta Gnassi eviti un'altra cazzata piena delle solite rotatorie.

domenica 25 settembre 2011

La Crisi degli Asini

SABATO 15 OTTOBRE GIORNATA EUROPEA DELL'INDIGNAZIONE POPOLARE
A ROMA UN MILIONE DI INDIGNATI AL PARLAMENTO.

LA CRISI DEGLI ASINI
Un uomo in giacca e cravatta è apparso un giorno in un villaggio.
In piedi su una cassetta della frutta, gridò a chi passava che avrebbe comprato a € 100 in contanti ogni asino che gli sarebbe stato offerto.
I contadini erano effettivamente un po' sorpresi, ma il prezzo era alto e quelli che accettarono tornarono a casa con il portafoglio gonfio, felici come una pasqua. L'uomo venne anche il giorno dopo e questa volta offrì 150 € per asino, e di nuovo tante persone gli vendettero i propri animali. Il giorno seguente, offrì 300 € a quelli che non avevano ancora venduto gli ultimi asini del villaggio.
Vedendo che non ne rimaneva nessuno, annunciò che avrebbe comprato asini a 500 € la settimana successiva e se ne andò dal villaggio. Il giorno dopo, affidò al suo socio il gregge che aveva appena acquistato e lo inviò nello stesso villaggio con l'ordine di vendere le bestie 400 € l'una. Vedendo la possibilità di realizzare un utile di 100 €, la settimana successiva tutti gli abitanti del villaggio acquistarono asini a quattro volte il prezzo al quale li avevano venduti e, per far ciò, si indebitarono con la banca.
Come era prevedibile, i due uomini d'affari andarono in vacanza in un paradiso fiscale con i soldi guadagnati e tutti gli abitanti del villaggio rimasero con asini senza valore e debiti fino a sopra i capelli.
Gli sfortunati provarono invano a vendere gli asini per rimborsare i prestiti. Il corso dell'asino era crollato. Gli animali furono sequestrati ed affittati ai loro precedenti proprietari dal banchiere.
Nonostante ciò il banchiere andò a piangere dal sindaco, spiegando che se non recuperava i propri fondi, sarebbe stato rovinato e avrebbe dovuto esigere il rimborso immediato di tutti i prestiti fatti al Comune. Per evitare questo disastro, il sindaco, invece di dare i soldi agli abitanti del villaggio perché pagassero i propri debiti, diede i soldi al banchiere (che era, guarda caso, suo caro amico e primo assessore). Eppure quest'ultimo, dopo aver rimpinguato la tesoreria, non cancellò i debiti degli abitanti del villaggio ne quelli del Comune e così tutti continuarono a rimanere immersi nei debiti. Vedendo il proprio disavanzo sul punto di essere declassato e preso alla gola dai tassi di interesse, il Comune chiese l'aiuto dei villaggi vicini, ma questi risposero che non avrebbero potuto aiutarlo in nessun modo poiché avevano vissuto la medesima disgrazia. Su consiglio disinteressato del banchiere, tutti decisero di tagliare le spese: meno soldi per le scuole, per i servizi sociali, per le strade, per la sanità ... Venne innalzata l'età di pensionamento e licenziati tanti dipendenti pubblici, abbassarono i salari e al contempo le tasse furono aumentate.
Dicevano che era inevitabile e promisero di moralizzare questo scandaloso commercio di asini. Questa triste storia diventa più gustosa quando si scopre che il banchiere e i due truffatori sono fratelli e vivono insieme su un isola delle Bermuda, acquistata con il sudore della fronte. Noi li chiamiamo fratelli Mercato.
Molto generosamente, hanno promesso di finanziare la campagna elettorale del sindaco uscente. Questa storia non è finita perché non sappiamo cosa fecero gli abitanti del villaggio.

E voi, cosa fareste al posto loro? Che cosa farete?
SABATO 15 OTTOBRE GIORNATA EUROPEA DELL'INDIGNAZIONE POPOLARE A ROMA UN MILIONE DI INDIGNATI AL PARLAMENTO.

nuvola rossa

La Cosa Buffa

La cosa buffa di Andrea Gnassi è che sta scoprendo la città facendo il Sindaco, bene quando rottama grattacieli e progetti della pro loco politica di Miramare, male quando si comporta da ragazzetto attempato che deve prendere la patente con la macchina comunale. Una istantanea alla quale va aggiunto il rapporto con il partito, il suo giudizio sul passato amministrativo è pessimo, non poteva essere diverso, altrimenti come avrebbe fatto a gabellarsi come nuovo? Il partito gli risponde come una enorma lavatrice, con un gruppo consiliare composto da debolissime figure tutte o quasi scelte dai Melucci, Arlotti e Bernabè, legate a filo triplo con le vergogne commesse. Lo scontro con Gnassi è destinato ad esplodere, questa è una ragione dell'alleanza tra i Gemelli Uguali, uniti dalla sintonica debolezza politica. Gnassi ha fatto fuori Magrini, non vuole Zerbini, se deve prendere un pacco cattolico assume il meglio, dopo averla fatta dimettere ad horas, la Lisi garantisce una sponda ciellina e tanto altro dal gradevole sapore curiale, il fatto che sia brava ed intelligente non guasta, serve a mediare con la troppa stupidita che lo accerchia. Per il momento li sopporta, senza consultarli, anche se la scelta di Skema è un disegno di più largo respiro, segna il cambio di direzione rispetto al passato, Giove Boldrini per quanto bravo è troppo targato, Andrea ha voluto giustamente dare un segnale forte. Il partito dell'operaio Gobbi, degli Arlotti e del ritornato nemico Melucci non gli darà tregua, sarà questo il motivo conduttore dei prossimi mesi, non ci allarghiamo temporalmente, stanno entrando tanti in politica dalla Marcegaglia a Montezemolo, provenienti dalla nostra classe imprenditoriale che permette a quella politica di sembrare ancora migliore. Tornando e rimanendo fino alla fine dell'articolo su Gnassi, lo sbaglio lo ha commesso attorniandosi di una manica di...poco capaci, poteva coniugare novità con esperienza, vero che il panorama offre poco, prendere così a caso in parrocchia od al pub, non è stata scelta felice, rimpiangerà non avere ascoltato il consiglio di una notte di piena estate. All'Idv riminese che ha il coraggio di criticare Vitali chiediamo dove fossero quando nella passata legislatura due consiglieri+ assessore hanno preso cinque anni di stipendio senza parlare. L'ultimo prodezza di Andrea, l'accordo con Vitali, è bizzarra, è stato l'enfant prodige del vecchio, i suoi distinguo sulla recente storia riminese sono omelie stufose, quella più incomprensibile è stata la critica ad Errani, che vuole cancellare la sua poltrona. Per chiudere, arrendendoci alla stanchezza del dovere parlare di queste piccolezze locali, vogliamo fare un accenno alla minoranza. Ne esiste una sola composta dal Movimento 5 Stelle e da una Lega a velocità ridotta ed alterna, abbiamo cercato di capire la ragione del voto favorevole sulla Sar, senza uno straccio di piano industriale ed i reali debiti delle società in odore di fusione. Poteva essere detto subito che si trattava di un salvataggio del Ridolfi, invece di chiuderlo come da logica commerciale, l'ingresso della Regione ha salvato due piste d'atterraggio, una delle quali inventata, non è Rimini. Il pidielle è diventato senza nessuna discussione interna una dependance della maggioranza, Renzi come sempre gioca da solo, anche quando ha ragione da vendere, è stato il suo limite più grande, non riesce a fare squadra, in questo caso sarebbe impossibile non avendo camerati fedeli. La scelta della Moretti come capogruppo e la Lisi Vice, sono sintomi del grande accordo, nel quale dobbiamo ammettere che Gnassi è stato bravo. Non si gioca una partita corretta, manca la squadra avversaria.

Proposta di Legge

Proposta di Legge di iniziativa popolare
Titolo
Norme di Stabilizzazione finanziaria per il riordino del Sistema Pensionistico degli eletti al Parlamento Italiano
Art. 1
Chiunque venga eletto in Parlamento e partecipa, a seguito di elezione, almeno ad una seduta del proprio ramo parlamentare di appartenenza, ha diritto, al compimento del 70' anno di età, ad un vitalizio che al massimo non potrà annualmente superare 4 (quattro) volte la pensione minima sociale erogata dall'INPS;
Art. 2
A Tutti gli ex parlamentari che a qualsiasi titolo attualmente ricevono il vitalizio, entro 60 giorni dall'entrata in vigore della legge verrà applicato il nuovo regime pensionistico;
Art.3
Per chi ancora non ha compiuto il 70 anno di età non ci sono ne contributi figurativi ne volatili che tengano; tradotto stanno senza!
Art. 4
Il Vitalizio non potrà essere in nessun caso cumulato ad altri emolumenti, vitalizi o pensioni erogati a qualsiasi titolo da qualsiasi ente pensionistico;
Art. 5
il parlamentare ha diritto ad un solo regime pensionistico e ha facoltà di scegliere il regime a lui più favorevole.
Art. 6
La reversibilità per gli aventi diritto non potrà comunque in nessun caso e a qualsiasi titolo superare il 50% del nuovo vitalizio pensionistico; agli attuali aventi diritti, entro 60 giorni, verrà riadeguato l'assegno;
Art. 7
I risparmi derivanti nel primo triennio dovranno essere obbligatoriamente utilizzati per coprire il debito INPS risultante a bilancio in data 31 Dicembre 2010.
E' l'Europa che ce lo chiede!

nuvola rossa


sabato 24 settembre 2011

Revisionismo


C'avevamo un tunnel e non ce ne siamo accorti.
La vera fuga di Mussolini! Da Campo Imperatore fino a Ginevra passando da sotto.

nuvola rossa

I Gemelli

La moda democrat di scrivere a due mani sta assumendo risvolti quotidiani, i Gemelli Andrea e Stefano, usano lo stesso ghost writer, già protagonista delle imprese letterarie di Ravaioli e Melucci, per la cronaca Bronzetti Fabrizio, con un applauso sincero per essere riuscito nella storica impresa di farli sembrare amministratori. Dagli Skemi pigliatutto alla Fondazione imperversa la prosa dei due giovani amministratori, nel partito scoppia il casino, si lamentavano del Dottore, con questa coppia di fatto ne vedranno delle belle. Noi siamo dalla loro parte, finchè sono in sella avranno la possibilità di fare quel ca.. che vogliono, figuriamoci se la Petitti Bernabè e il nuvolo di consiglieri da rotonda e dosso che hanno eletto, avranno il coraggio di cambiare cavallini. L'aspetto scandaloso che non ci sorprende, ne ci adira è l'assoluto silenzio del pidielle, nella passate legislature quando sentivano odore di mattoni almeno qualcuno parlava, con Gnassi e la crisi, i laterizi sembrano banditi da Rimini, il gruppo neroazzurrociellino s'accontenta di quello che ha, un Vice Sindaco non è poco.

Uno Skema

Ampio risalto sulla Voce, molto meno nel cortile informativo di casa, alla nomina di Roberto Berardi a Presidente di Convention Bureau, società della Galassia Cagnoni, assieme alle tante delle quali si avverte la presenza al momento di ripianare i deficit. E' una costante dell'attività societaria pubblica, sembra che negli statuti preparati dallo Studio Boldrini ci fosse l'obbligo del rosso, quella proprietaria del Palas ha preso l'indicazione troppo sul serio. Nessun commentatore politico ha osservato che il cambio della guardia finanziaria tra il Potente Giove ed i rampanti Skematici, annuncia un'altra importante novità: il duo Vitali&Gnassi gioca in coppia, come le volanti a pesca, ambedue nel partito contano poco, non sono muniti di armate pronte a svenarsi, l'uscita del presidente in estinzione contro Errani, rappresenta il perfetto esempio di un ingenuo suicidio politico. Gnassi ha una frequentazione della scuola di partito che parte dalle sezioni materne, l'altro è stato ingaggiato da una comunità, per obblighi elettorali, rimane il fatto che hanno capito che se uno legge l'altro scrive possono essere più forti. Non c'interessano questi particolari, noti a tutti, compresa la comune allergia lavorativa, l'aspetto sul quale volevamo appuntare le nostre osservazioni riguarda le ragioni di questo cambio di fiducia. Lo Studio Boldrini ha accompagnato tutte le operazioni di finanza locale e regionale da Chicchi in poi, con Melucci&Ravaioli&Cagnoni hanno assunto le sembianze di una mediobanca locale, sono stati suggeritori, confezionatori ed advisor di tutte le grandi operazioni d'aggregazione societaria, in testa Fiera e Palas, ricordiamo la ventilata entrata in borsa del nostro colosso fieristico, una delle poche ragioni per ringraziare la crisi, pensate che valore avrebbero avuto i nostri teutonici capannoni, almeno adesso i privati costretti ad assumere amare pozioni di azioni, le possono inserire a bilancio ancora con valori sopportabili. Il Magnifico inaugurato il Palas, secondo le voci ed i costumi del Partito dovrebbe ritirarsi, neanche il potente e costante appoggio di Vasco riuscirà a prolungare una presidenza destinata a battere tutti i record di longevità. Nessuno sarebbe riuscito a rimontare l'onda perfetta abbattuta sulla Conchiglia, è già arrivato il momento per noi cittadini osservanti e paganti di emettere qualche giudizio, per il mio, vi rimando a qualche intervento registrato nei Consigli Comunali del 2002-4, poi mi hanno fatto fuori o mi sono suicidato, non importa, posso sempre scrivere.

venerdì 23 settembre 2011

Comunicato 5 Stelle

Presidente, Sindaco ,Consiglieri,

Il Consiglio è chiamato oggi ad autorizzare la sottoscrizione dell’aumento di capitale di SAR spa – la neocostituita Società Aeroporti Romagna - per un importo di diecimila euro, tramite la consueta “Rimini Holding spa”.

La SAR spa è una Holding, con il compito di gestire partecipazioni in società nel settore degli aeroporti, esercitare funzioni di indirizzo strategico e di coordinamento delle società partecipate, concedere finanziamenti a queste ultime.

L’adesione a SAR spa è la prima tappa di un preciso percorso che dovrebbe realizzare l’integrazione degli aeroporti di Rimini e Forlì.

Andiamo a vederlo da vicino questo percorso.

Con una premessa, tuttavia. Questa integrazione ha una regia, a quanto par di capire dalle carte: la Regione Emilia Romagna, che forte del versamento di 1.500.000 di euro è socio di maggioranza di SAR spa, con oltre il 99%. La legge regionale n°4/2011 ha inoltre autorizzato la Regione a partecipare a SAR spa fino ad un massimo di 3.000.000 di euro. Il che vuol dire, a nostro avviso, che la Regione è intenzionata a dominare il futuro degli aeroporti di Rimini e Forlì.

In data 11 luglio 2011, su impulso, per l’appunto, della Regione, è stato sottoscritto un protocollo d’intesa tra Regione Emilia Romagna e i soci di riferimento di AERADRIA e SEAF per dare attuazione al progetto di unificazione dei due aeroporti.

Questi in sintesi i termini:

1. Costituzione di SAR, con versamento di 1.500.000,00 da parte della Regione, 10.000,00 ciascuno da parte delle Province di Rimini e Forlì Cesena, 10.000,00 ciascuno per Comune di Rimini e Comune di Forlì (tramite le rispettive Holding)

2. Conferimento in SAR da parte della Regione delle proprie azioni in AERADRIA e SEAF

3. Valutazione economica delle aziende AERADRIA e SEAF

4. Conferimento in SAR da parte degli enti di riferimento delle proprie azioni detenute in AERADRIA e SEAF, ma solo dopo il verificarsi delle seguenti condizioni “sospensive”:

Definizione delle quote di partecipazione e di voto dei soci riminesi e forlivesi in SAR

Definizione della governance e individuazione del management

Definizione della struttura societaria e organizzativa di SAR, AERADRIA E SEAF che senza patti parasociali riesca a realizzare la cd. “Partecipazione selettive alle perdite” (in altre parole, ci uniamo, ma cerchiamo un modo per cui ognuno si tiene le proprie perdite… visto che d’altro non c’è traccia! Fondiamo le perdite, in modo che i buchi di bilancio da due diventano uno… magari più grosso… ma almeno è uno e non due!!!).

Definizione di un nuovo piano industriale da parte di SAR spa che preveda la concessione di finanziamenti ad AERADRIA e SEAF – che come noto versano in pessime condizioni di liquidità – e infine l’incorporazione in quest’ultima di AERADRIA e SEAF (realizzando così la cd fusione dei cieli e trasformando la SAR spa da Holding in società operativa)

Infine, previsione dell’ingresso di un socio privato in SAR spa.

Consiglieri,

alla data odierna, in cui ci si chiede di avviare il suddetto percorso aderendo a SAR spa, non sono disponibili le valutazioni economiche (cioè il valore) delle società AERADRIA E SEAF e non è dato conoscere il piano industriale.

In altri termini non abbiamo gli elementi essenziali per prendere una decisione razionale circa il futuro del nostro Aeroporto.

Le valutazioni economiche di AERADRIA e SEAF sono indispensabili per capire il peso che i loro soci (e quindi noi) avranno nella nuova Holding dei cieli.

Gli ultimi bilanci approvati dalle due società sono caratterizzati da perdite stratosferiche e gli amministratori si sono impegnati a contenerle soltanto sui giornali!

Quindi non c’è da attendersi molto dalle loro valutazioni e il peso dei soci delle due società sarà forse trascurabile rispetto a quello della Regione.

La Regione che comanda potrà essere forse un bene? Non lo sappiamo. Avremmo bisogno di analizzare il piano industriale per dare un parere. Ma neanche quello è stato predisposto, ad oggi.

Il piano industriale delinea il volto durevole della nuova società, la sua mission e la sua strategia, espresse in proiezioni economiche, finanziarie e patrimoniali. E’ da tale piano che verrà fuori il destino del nostro aeroporto. E noi su questo non sappiamo nulla!!!

Conoscere per governare diceva Einaudi!!! Ma a quanto pare, sui cieli della Romagna, è rimasto inascoltato!!!

Dare il via all’operazione è dare carta in bianco alla Regione.

In altre parole, ad oggi, possiamo leggere solo una speranza.

Con queste premesse ci risulta oltremodo difficile esprimere un voto diverso da quello che daremo che non può che essere contrario.

Carla Franchini

Movimento 5 Stelle Rimini

Comunicato Lega Nord

Il Sindaco Gnassi epura il capodanno e “skematizza” il nuovo Palas.

Purtroppo in questi giorni ci stiamo rendendo conto che al nuovo Sindaco non è chiaro il fatto che la campagna elettorale è finita e che la distanza tra parole e fatti non è più cosa accettabile. Fare il Sindaco è un lavoro che richiede ancor più “dell’impegno abnegazione, sacrificio, mezzi propri e sudore superiori…” che Gnassi stesso imponeva quale condizione ai suoi assessori (la Voce mercoledì 01/06/2011). Figuriamoci poi per uno degli assessorati più importanti per l’economia riminese come quello del turismo. Se l’ha capito, oltre che dirlo, perché non lo ha fatto? Invece si è tenuto le deleghe alle Politiche del Turismo, Piano Strategico e Università, impegnative certo ma molto, molto prestigiose. Alla faccia della coerenza.

Sempre attenendosi alle dichiarazioni del neo Sindaco, fare “l’Assessore Sindaco”, o il “Sindaco Assessore”, non è un comportamento da “Sindaco dopolavorista”. Detto e fatto. Gnassi, trattenendosi le su citate deleghe non si vuol rendere veramente conto quanto sia faticoso “fare turismo” a Rimini e quanta fatica facciano gli operatori per resistere ogni stagione. Ora ci farà saltare il capodanno. Ma il Sindaco rasserena tutti: “siamo a Rimini e ci inventeremo qualche cosa”. Questa si che è competente programmazione!

E veniamo al nuovo Palas, nato come si suol dire, settimino. Oggi sembra abbia sanato le gravi inottemperanze alle leggi vigenti in materia di sicurezza e antisismica. La burrasca sembra passata e Gnassi (insieme a quello che passerà alla storia come l’ultimo Presidente della Provincia di Rimini, “mons.” Vitali) ha bisogno di un nuovo Presidente. Così la grande scelta del Sindaco anti-dopolavoristi, che sceglie per competenze specifiche e curriculum vitae, su chi ricade? Su un tecnico, senza competenze specifiche di settore, uomo di fiducia (visto tutti gli incarichi già in essere), che svolge ben altra professione. Quindi Gnassi dice no agli assessori dopolavoristi (a parte lui), ma dice si ai “suoi” presidenti dopolavoristi e ben remunerati. Non sarà tutto uno SKEMA?

Un’altra volta siamo spettatori di come a Rimini, nell’era gnassista, la famosa governance di sinistra non sia più una modalità di gestione del potere, ma il potere del Sindaco che sceglie in base ai curriculum: niente incarichi se sei un over 55, niente incarichi se sei…!

Rimini, 22 settembre 2011

Lega Nord - Rimini

Il Segretario Comunale

Vito Vangelisti

Trionfalismo

Al trionfalismo di regime di questi giorni, chiediamo di riflettere su cosa sarebbe successo a Rimini e Riccione se invece di correre dietro a lobby e campanili, si fosse usato il buon senso o ci fosse stato un partito che avesse deciso al posto degli imbecilli. L'astronave made in germany costretta ad atterrare nel posto peggiore della città, ammarata al Marano, con il contorno di una Città dei Giovani avrebbe rappresentato una novità unica in Europa. Un quadrilatero con funzioni nuove e complementari, direttamente sul mare, collegato all'areoporto un pò indebitato, l'autostrada e la ferrovia. Quando non ci sono congressi, quasi sempre, il Palas potrebbe svolgere funzioni alternative in collegamento con l'università, se ci fosse. Ai tre plaudenti di turno, diciamo che non si devono confondere i giovani con le curve da stadio che non c'è, la cosa che fa più incazzare è che dopo avere permesso due costruzioni che non riescono nemmeno a farsi concorrenza tanto sono diverse ed inutili nella loro errata dimensione, si mettono a sproloquiare di sinergie, gestione partecipata, collegamenti aerei, improbabili alternative stradali o deviazioni della cazzata Trc. Assumendo Cagnoni come riferimento colpevole, chiediamo a quelli che gli hanno consegnato il premio di manager dell'anno(?) come hanno fatto a stabilire che è bravo quando ha speso 2,5 volte il preventivato, ha aperto 18 mesi dopo, con un cumulo d'interessi che prima o poi il contabile Skema ci farà sapere a quanto ammontano. Non ironizziamo sulle modalità dell'apertura, quando dovremo pagare il debito inizieremo noi a bere. Per quell'orribile buco chiamato Marano, si può già supporre con certezza garantita che tolti i grattacieli dai lungomari, spunteranno residence e resort, naturalmente griffati.

giovedì 22 settembre 2011

Covignano

Ieri mattina l'intera Direzione SalvaRimini è stata portata a Covignano, in viaggio premio-studio per la costante e corretta informazione riminese, cogliendo due stronzate con un pulmino. Definire la bella collinetta come bolgia infernale è un gentile eufemismo concesso per la presenza di un Seminario pagato 17 milioni e lasciato in proprietà curiale, uno dei grandi affari della vecchia amministrazione, paragonabile a quelli iuventini od agli attuali interisti. Il nostro pulmino gentilmente concesso da una società di rilevazione delle patacate, ha impiegato 36 minuti per percorrere 1252 mt, altro record da ascrivere alla passata gestione amministrativa, Gnassi non ne vuole sapere di raccogliere l'eredità. La domanda che facciamo agli ideatori di questa non solitaria invenzione è se per caso non percepiscano un senso di vergogna pensando al calvario inflitto a migliaia di innocenti cittadini, dei quali un quarto inconsapevole ha votato questo sindaco, perchè non c'erano alternative. Nelle migliaia di persone sfigate, vi sono alcune centinaia di genitori ai quali è stata imposta una via crucis pericolosa e penitenziale che termina con l'arrivo nella ex fabbrica, chiusa per mancanza di materie prime e riconvertita economicamente da un genio della finanza cattolica. Oltre alla condanna per le famiglie ci sarebbe da considerare un piccolo particolare pubblico, riguardante lo sperpero di milioni per la comunità. Non invochiamo nessun intervento esterno, non esiste legge che impedisca ad un comune d'affittare un immobile al prezzo che vuole, come pure d'insediare una scuola nel posto peggiore, ci dobbiamo arrendere, richiamando ad un'etica che sembra scomparsa. Ci dovrebbero almeno risparmiare le tirate sui tagli ai comuni, una volta con i controlli prefettizi una cosa come questa non sarebbe passata. Come afferma un famoso direttore di giornale anche su questo "erano tutti d'accordo" si doveva fare. La Direzione, all'unanimità, ha chiesto che il prossimo viaggio-premio sia indirizzato verso Sharm, si arriva prima ed incontreremo Melucci e ..Rinaldis. Ermeti lo avete cancellato?

mercoledì 21 settembre 2011

AAA

Numericamente sarebbero 13 le persone che per correttezza politica e forse personale, dovrebbero dedicarsi al compito di opporsi all'attuale maggioranza di Gnassi. Se facciamo lodevole eccezione per il Gruppo 5 Stelle, sempre sul pezzo, il resto è ancora impegnato a capire meccanismi ostici o troppo debole politicamente. Il gioco a Rimini da almeno 15 anni è falsato alle origini, collocate nelle normali occasioni elettorali, la parte più consistente del pidielle ha giocato sempre per perdere, in ragione dei legami stabiliti con l'uomo forte regionale e nazionale, chiamato Vasco. Renzi raccoglie firme. Le ricompense hanno aspetti camuffati in ambiti turistici, sociali, culturali, scolastici, con interi settori gestionali fieristici e congressuali in mano ciellina che rappresenta la componente più sfacciata in questo vecchio mercato, il dispensatore Cagnoni nei suoi Cda, aziona le leve attiranti, cascano tutti, cominciando dalle rappresentanze sindacali. Sarebbe sufficiente leggere uno dei rari commenti del Direttore alle lettere che piovono sulla Voce, per capire la forza che ancora possiede il Magnifico, chiunque sarebbe stato distrutto o cancellato da una vicenda staffata come quella successa alla nostra Conchiglia indebitata. Trovato il capro espiatorio tecnico, al quale affibbiare una colpa senza rovinare il palmares ed uno politico con le sembianze dell'unico che ha avuto il coraggio di parlare, munito però di salvagente parlamentare e cittadinanza forlivese. Siamo in una latitudine giudiziaria felice, a Nord e Sud tira altra aria per piloni e puttanieri. Mauro Ioli amico di Ravaioli ha terminato l'esperienza quindicennale a Convention Bureau che avrebbe la mission disperata di riempire il Palas di gente e svuotarlo dei debiti. Al suo posto è andato un ottimo professionista contabile, reo di essere amico di Gnassi e Vitali, le fronde democrat composte da peones innominabili mugugnano, come non fosse sempre successa questa pantomima. L'elezione diretta comporta per i partiti rischi, si consegnano Città e Province in mano a personaggi che a fatica decidevano tra le mura domestiche, si sentono investiti da porpore vescovili o deliri onnipotenti, in questo caso la scelta è stata buona, a Roberto Berardi un consiglio utile, per non essere pignorato, controlli lo stato finanziario, non sembrano rimaste molte AAA.

Stato dell'Arte

Un badogliano comunicato del Presidente di Aeradria annuncia a noi soci pubblici che il Bilancio 2010 si chiude con una perdita di 2,6 milioni rispetto a ricavi pari a 10. Non rappresenta un record gestionale, ci sono altre aziende della categoria pubblica che riescono a fare peggio. Siamo spaventati non tanto dal dato contabile quanto dalla rassicurazione che nel 2011 saremo ad un onesto pareggio e dal 2012 partiranno i festeggiamenti con distribuzione di utili per tutti. Non abbiamo capito la modica spesa di 1,435 milioni per marketing e promozione in Russia, siamo rimasti al linciaggio di Pierani per molto meno.