lunedì 31 ottobre 2016

Globo

Oh basta se la devono smettere questi di Ferrovie dello Stato di trattarci in questo modo Moretti nostro illustre concittadino che ha fatto tanto per sistemare la stazione ma guardate cosa è rimasto col nuovo AD ma è mai possibile che il turista, il congressista, il professore chiarissimo, il fierista, l'escursionista da week-end, il mordi e fuggi squattrinato che si trattiene 24 ore e lascia la stanza alle 10 spaccate non un minuto prima, lo studente, il fuori sede in genere che giungono bontà loro nella nostra amena cittadina via treno debbano trovarsi di fronte un panorama simile come da foto allegata immobile fatiscente con criptica scritta "Globo" su terreno ffss, adibito a latrina pubblica a cielo aperto, dormitorio en-plein-air perché non si entra per Senzafissa dimora, riferimento per scippatori, borseggiatori, rapinatori "impropri" che vi si liberano dei resti della refurtiva, spostati in genere, ultimi tossici sopravvissuti, teen che ivi si spinellano, giovani col chicchetto facile stesi, etc.etc.etc.??? Usque Tandem?? Ma lo sapete che alla stazione di Santarcangelo R. hanno trovato un povero cadavere non ci crederete: sa-po-ni-fi-cato! E lì dentro qualcuno ha mai controllato potrebbero esserci i cadaveri... certo "in avanzato stato di decomposizione" si dice così, di metà degli scomparsi di Chi l'ha visto per quanto è immenso e chiuso da sempre? Non lo aprono da decenni vi sono piante spontanee alte 2 metri in pieno centro possibile?? Possibile che Moretti che ora è a Finmeccanica non possa fare niente mettere una parola buona e che se il privato è tenuto a tenere scusate la cacofonia tenere in istato di decenza un immobile questo non valga per il pubblico di questa storia si era interessato anche Renzi che aveva parlato con Moretti quando era AD di FFSS?? Ma lo sapete che a Viserba stazione - uno sputo di stazione - paghiamo a FFSS come Comune il canone del terreno per il parcheggio della gente che prende i loro treni non sarà ora di dar loro una svegliata o dobbiamo continuare a subire e Gnassi se ne frega fa le feste, già, tranne Halloween, "non gradita alla Curia" ma si può!?
Nemo Pascale

Come Essere della Internazionale

O volgarmente detta Inter... ho una miriade di cari amici che in braghe di tela sui campetti gratuiti, esenti da dotti bandi di fenomeni bocconiani, sfoggiavano le strisce nerazzurre con la scritta Misura. Lo zucchero dimagrante per girovita prepotenti. La mia Inter ... si è anche mia. Il milanista che è in me protesta... mi hanno chiamato i fratelli Baresi. Franco vorrebbe tornare e Beppe non da meno... il mio calcio. Oggi un amico mi ha detto che avevo i numeri per far carriera, mi è mancato solo il carattere. Mi ha fatto sentire dio. Come quando con la palla vedevo a 40 metri lo scatto e l'uomo davanti alla porta. Bam... che bello il calcio. Da quando è a pagamento non lo guardo più. Tiravo dai calci d'angolo alle punizioni...non amavo i rigori. Quelli era roba per altri. Ci voleva sangue freddo a segnare così. Roba che si possono permettere soltanto i grandi. Io non so spiazzare alla Ghinelli, io coglievo l'incrocio da fuori. Avevo bisogno di sognare la traiettoria. Ci riesco ancora...ma sto a casa. Ci vuole la squadra per vincere...mica cazzi!!
Roberto Urbinati

domenica 30 ottobre 2016

Pontemania

Sembra che nel PD sia esplosa la mania di costruire ponti. Non quelli tra due festività vicine, ma veri e propri manufatti. Partendo da quello sullo stretto di Messina, la cui idea è stata mutuata dall’attuale (e spero ancora per poco) Presidente del Consiglio, da un ometto che tanti danni addusse al Paese governandolo in un recente passato per oltre un ventennio, ora anche il Signore di Rimini avrà il suo. Il ponte, o meglio cavalcavia, sulla via Roma ha avuto il via libera. Oltre al sacrificio di varie alberature, danni collaterali per il radioso futuro anche l'impatto ambientale è evidente. Cosa che, ovviamente, non interessa agli esteti (o esteta) di corte sempre alla ricerca della massima visibilità...a prescindere. Chi pensò e realizzò il Parco Ausa con il buon senso fece dei sottopassi; è vero sono cagionevoli in caso di piogge intense, ma se progettati e manutenuti correttamente come si dovrebbe, si inseriscono silenziosamente nel contesto in cui stanno. Oltretutto, come ci dicono, le grandi opere fognarie in corso di realizzazione eviteranno i tradizionali allagamenti riminesi, e vivremo tutti felici e contenti; specie i negozianti di alcune parti del Centro, qualora sopravvivessero all’inesorabile moria di attività commerciali di quella zona. Allora perché un ponte, o meglio un cavalcavia? I giornali locali hanno pubblicato pari pari l’editto emesso in proposito, senza che alcuno si fosse scomodato a fare qualche domanda in merito, o a cercare un contraddittorio. Ben se ne guardano ovviamente. Il tipo di opera è stata scelta perché dà lustro personale e perché ti fa ricordare nel tempo, al contrario di un sottopasso; chi si ricorda francamente chi furono gli artefici dei sottopassi riminesi? Non dà visibilità è sotto terra. Invece ci ricordiamo di Tiberio per esempio, anche se l’accostamento con l’opera di cui parliamo è assai azzardato. Quindi si ritorna nella solita smania politico – pubblicitaria di cui si è ormai fatta ampia indigestione, e null’altro; tanto i soldi sono dei cittadini … . Tanto tempo fa c’era una pubblicità che esordiva con la frase: “Potevamo stupirvi con gli effetti speciali …” per poi promettere il contrario. Qui siamo come in quella pubblicità, ma ci fermiamo agli effetti. 
S. De Vita

Si, No, Forse

Ancora un mese e pochi giorni, e voteremo ancora una volta; ancora una volta sperando che qualcosa cambi per il meglio. Questa volta è un referendum. Si ? No? Forse? Io la risposta giusta non l’ho. Sto cercando, quasi spasmodicamente, di informarmi, lasciando perdere mie inclinazioni partitiche, personali; certamente non sceglierò per la simpatia o antipatia che mi può ispirare Renzi, ma cercherò di usar la logica, mia perenne strada maestra, se possibile suffragata dalle prove. E così mi sovvengono la scienza e l’evoluzionismo. In Natura sopravvive solo chi ha solide capacità di adattamento; capacità che geneticamente poi trasmettono alle generazioni future. Ciò non è gattopardismo, ma Evoluzione, ossia il lento processo di cambiamento che portando gli individui di una specie a vivere meglio di chi li ha preceduti, ne garantisce anche la sopravvivenza futura. Invece chi o cosa graniticamente resta immobile auspicando di sopravvivere, confidando che gli eventi ad esso si adattino, e' solamente destinato ad una lenta, ma inesorabile erosione che lo spazzerà via, presumibilmente dimenticato dalla storia, se non peggio, ossia maledetto da essa. Ecco perché anche "la più bella Costituzione del mondo", quella che ci ha condotto lungo la via della democrazia per settant'anni, garantendoci tutto sommato un certo grado di tranquillità e ben essere, se lasciata lì per essere ormai solo ammirata e spesso a sproposito citata se non vilipesa, rischia di essere di una mortale e vischiosa arma nelle mani solo o di una burocrazia che si autoalimenta, o di politici corrotti, nuovi e vecchi, preoccupati solo di garantire i propri, attuali ed inaccettabili privilegi, e di non essere più la spinta verso il futuro per noi e soprattutto per le giovani e prossime generazioni. Ovvio che abbia notato che buona parte dell’intellighenzia che dice di aver letto le modifiche alla Costituzione, dica di votare NO per il timore di derive autoritarie. Ovvio che abbia anche notato che molti che si son detti a favore del SI, abbiano accompagnato questa dichiarazione di voto con commenti non certo lusinghieri verso l’attuale dirigenza politica. Personalmente certamente non la ritengo una riforma risolutiva dei problemi italici; anzi la ritengo una mezza verità, definizione che in sé contiene anche quella di mezza bugia. Il senato non verrà abolito, ma nettamente ridimensionato. Molte persone elette a guidare città o regioni, verranno distratte parzialmente dalle loro missioni per dar vita a ‘sta mezza roba che sarà il nuovo Senato della Repubblica. Riterrei molto più importante eliminarlo il Senato. Riterrei molto più importante ridurre il numero dei Deputati eleggendone al massimo un centinaio, tre quarti con criterio economico (ossia in base alla percentuale di tasse che una regione paga nel salvadanaio dello Stato) ed un quarto in base al numero regionale di cittadini che popolano una singola regione. Abolirei l’autonomia delle regioni e province autonome. Riterrei molto più importante riformare la Giustizia con tempi certi di giudizio, possibilmente sotto i sei mesi; con pene certe per i colpevoli e possibili azioni di rivalsa concreta verso i calunniatori. Riterrei molto più importante investire copiosamente nella ricerca, che in cose che ricordano molto lo scavar buche di giorno da riempire poi di notte, giusto per dire che tutti abbiamo un lavoro. Riterrei molto più importante bandire il buonismo e l’ipocrisia dall’agire degli amministratori pubblici. Riterrei molto più importante punire ferocemente lo spreco. Riterrei riportare l’essere umano al centro dell’agire delle assemblee di esseri umani, e non il mero interesse economico. Ma dopo tanti auspici mi ritrovo al bivio del SI o No. Ecco allora che mi corre in soccorso la lingua italiana, di cui sono indegno utilizzatore; il quesito recita “…disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi..”. Non mi pare di vedere “certezze”, ma ancora auspici, o meglio passi iniziali verso un auspicabile cambiamento dello status quo. Allora la domanda che mi pongo è: “Corrado ti sta bene provare ad iniziare a cambiare, semmai correndo qualche rischio, o preferisci un comodo status quo, che non ti piace, e contro cui imprechi ogni qualvolta sia di intralcio al tuo lavoro, al tuo welfare , ai tuoi figli?”. La risposta ? La scrivano i vostri lettori, o meglio, gli elettori !
Corrado Paolizzi

Caro Gerovital

Caro Gerovital come ti ha nominato il condannato. Ho scelto il silenzio, ma adesso visto chi torna fuori occorre mettere i puntini sulle i. Oggi abbiamo personaggi sinistri, fino a ieri bersaniani di ferro che si fanno auto scatti a Roma per dimostrare che stanno col capo. A noi!! Bravo segretario...vorrei vedere anche la faccia di chi ti ci ha mandato. Poi la Voce... hanno messo in vinculis l'editore. Spero domani risolva...a me piace la libertà. E forza ai ragazzi della Voce... se avete bisogno vi diamo una mano. Ciò necessariamente premesso veniamo a noi. Non ho visto nonno De Mita che pare abbia rottamato Renzi. Non guardo più confronti nettamente impari. E come se io o qualche grillino dovessimo scontrare Gerovital. Non c'è storia caro Cardone. Perché invece di nasconderti non esci allo scoperto. Perché invece di sguinzagliare i tuoi germani d'attacco non vieni tu?? Perché sei stato condannato non ci basta... io mi bevo un bicchiere di vino in più per darti una chances. Magari invece di insultare discuti una buona volta. Porta anche Ghinelli...ha già dimostrato quanto è bravo. Adesso tocca ad egli attendere il giudizio di Vino. Ecco caro Gerovital...siamo al dunque. Hai capito chi hai frequentato?? Ancora no! Sai bene che faremo la vecchiaia a pescare insieme...sgomberi e vino alla faccia di Grillo!! 

P.S. scegli tu dopo il gozzoviglio e le risate a chi far bere lo slimfast Massimo..se penso che vorrei smettere e arriva lo zio Silvano caduto in Argentina nel 1980, oppure Robusto... o chi ce l'ha fatta ma con traumi immani. Io combatto...vorrei ritirarmi, ma combatto
Roberto Urbinati

sabato 29 ottobre 2016

Iniziano

Ebbene iniziano i lavori per il ponte su via Roma/Bastioni/Parco, sarà pronto per la prossima primavera, nessuno ha avuto nulla da ridire in Consiglio né nella vecchia né nella nuova Consigliatura su un'opera totalmente inutile che costerà la bellezza di 800k euruzzi per attraversare una normale strada cittadina. A mare e a monte come altri ha già ricordato di questo eco-mostro ci sono sottopassi, dico sotto la ferrovia all'interno del parco, dico sotto via XX Settembre, dico sotto sempre sotto ovunque fino via della Fiera. Il parco segue il tracciato dell'Ausa su cui fu fatto e a nessuno è mai venuto in mente - ammesso che fosse fosse una buona idea farci un parco che divide la città - a nessuno mai è venuto in mente di fare un ponte "aereo". Questa giunta mutatis mutandis con l'arruolamento di nuovi soggetti e poggiandosi su ulteriori consensi è quasi uguale alla precedente e come recita lo slogan "fila" o meglio "tira" dritto, non guarda in faccia a nessuno, non sente ragioni, ha potere e lo usa in modo dispotico (lo stesso immenso Prof. Chicchi esempio ha detto che il teatro alla fine è un pateracchio, per citare un altro esempio di opera inutile o fatta male quantomeno). Ebbene questo ponte fatto in zona badanti che tipicamente spingono l'anziano/a malauguratamente non deambulante in carrozzina sarà un disastro sotto il profilo del paesaggio perchè non è che tutto ciò che è in legno sia ok, come dire che realizzare in legno ti lavi la coscienza e ottieni l'imprimatur paesaggistico, quest'opera doveva essere vietata come vi si doveva fare opposizione in Consiglio in quanto 8-900mla euro per far passare le badanti - che attenzione MAI si arrampicheranno lassù! - o quei 4 ciccioni che fanno jogging legittimamente per carità ma poi a casa si riempiono di schifezze (a cosa serve?, parentesi chiusa), Quindi in definitiva questo ponte esosissimo: 1) elimina un piccolo ma utile parcheggio; 2) violenta il paesaggio perchè ti trovi ad altezza III piano un sacramento che sembra atterrato ivi; 3) se proprio intendevi come si dice oliare, fluidificare, l'ormai famoso "asse mediano", o sia quest'asta che penetra la Città "dalla Fiera a Miramare" avresti potuto tranquillamente fare un sottopasso molto meno costoso soprattutto alla luce del fatto che in città vi sono ancora passaggi a livello dove la gente aspetta con pazienza che passi il treno e ogni tanto per fortuna ormai raramente qualcuno ci finisce sotto; soprattutto alla luce del fatto che queste opera tipicamente si realizzano sopra le linee ferroviarie, i fiumi, mai sopra le strade, che senso ha, Signori!?
 Dr. Luca Fintopesce

Applausi !!

A Riccione, un metro di paragone (infelice) per Rimini, l'evasione della tassa raccolta rifiuti per Hera, supera largamente il milione. Il primo pensiero è corso all'Ufficio Tributi (evasi) della mia città. Noi siamo in una botte evasiva di ferro. Il migliore assessore al mondo vigila per noi. Ho letto (anche) che gli albergatori della Perla, senza l'apporto delle Rinaldis, hanno applaudito i risultati (veri) della scorsa stagione. Sommando le due notizie apparentemente slegate, vorrei conoscere il dato dell'evasione riminese, sono sicuro che ci regalerà un'altra medaglietta. Il Carlino lo deve avere avuto da un pezzo. Le buone notizie sono per l'Ammiraglia. Si parla invece di un ottimo numero di immigrati per paura che l'assessore al ramo si "incateni" se non vengono rispettate le quote decise dalle cooperative. Ma per ricordare che siamo nell'ambito dell'informazione alla riminese, sembra che abbia anche criticato i comuni vicini accusati di rifiutare i (falsi) profughi usando lo stile Gorino. A Rimini puoi metterne a stufo. Ci sono decine (centinaia) di pensioni pronte ad ospitarli per sopravvivere. Nessuno protesta, il casino è talmente alto che nessuno nota quelli con le biciclette e i giacconi "nuovi" come raccontava il Cancelliere, mai dimenticato. In Città non ci sono lamentele, ma mentre il Prefetto agisce in silenzio, il Sindaco vuole anche gli Applausi come per il Trc.

venerdì 28 ottobre 2016

La Casta e Noi

Nemmeno nei Grilli Pensanti credo ci fosse "uno" che sperasse in una vittoria parlamentare con il dimezzamento degli stipendi (scandalosi) degli onorevoli. Per qualche portaborse e voce riminese sarebbe stato il licenziamento. E' finita come doveva. La casta o la distruggi o come le amebe ha delle capacità di sopravvivenza e riproduzione incredibili. Il Patto del Nazareno pretende il rispetto anche delle volgarità politiche. Pur dimezzate le prebende costituiscono un enorme privilegio per due rami che andrebbero segati abbondantemente assieme a molte delle rimanenti istituzioni, iniziando dalle 20 regioni. L'aspetto (avvilente) che testimonia, se ci fossero dubbi che il MoVimento è Grillo è lo sparuto gruppo di cittadini che "aspettavano" i prodi difensori del loro conto corrente. I lanciatori di monetine contro Craxi erano molti di più. Si doveva organizzare un cordone con due ali di folla che guardavano in faccia i rappresentanti del popolo. Sarebbe stato un fatto mediatico che perfino Repubblica avrebbe dovuto pubblicare. Il Movimento è ..solo Grillo. Una grande occasione persa, su cui il Direttorio avvierà (come sempre) analisi e riflessioni allargate a tutto il territorio nazionale. Sezioni, federazioni, circoli, parrocchie e correnti saranno costrette ad interrogarsi sulla vacuità di una grande forza rivoluzionaria che si ferma a cercare i ..frigoriferi. A Roma hanno ottenuto un mandato politico quasi in bianco, a Rimini fortunatamente non li hanno fatti nemmeno spogliare per correre. Ma l'aspetto più incazzante è che l'unica espressione "legale" rimasta è uno sparutissimo gruppo violatore di "tutte" le norme del regolamento pentastellato. Con tre eletti che continuano come non fosse successo niente. Un asilo dell'infanzia politica così non riesci a privatizzarlo, non ti vuole nessuno. Devi allevare e crescere una classe dirigente senza andare a chiedere in prestito con sorprese..romane. Non esistono dubbi che oggi l'unica alternativa per i sempre più numerosi cittadini che detestano il pidi renziano è il M5S. Non puoi però votare un partito quando non esiste. La favola del web è finita. Non bastano più le rassicurazioni che una volta al comando le cose cambiano. Non ci sono uomini e donne in grado di farlo. Beppe ha avuto una straordinaria intuizione politica, ma per salvare la Raggi è dovuto entrare in campo, le correnti la stavano travolgendo. Lo spessore non è alto. Ogni parlamentare, consigliere regionale, sindaco, consigliere comunale e..Ghinelli doveva organizzare pullman da tutta Italia e creare la folla davanti al Parlamento degli ignavi. Ho frequentato per diverso tempo l'atmosfera grillina. Sembrava il movimento dei venditori di pentole. Le ultime elezioni hanno cambiato tutto. Si sono formate conventicole personali legate a prestazioni, collaborazioni o speranze future. Non esiste un'autorità se non quelle "suprema". Così non vai da nessun parte o se vinci mostri il lato peggiore. Paradossalmente è più facile andare al governo che prendere Rimini. Non sono due grandi affari.

giovedì 27 ottobre 2016

La Scampagnata

Gnassi fa La Scampagnata in bicicletta sul percorso del Trc, limitandola rigorosamente al territorio di Rimini, accompagnato da una lunga scia (chimica) di politici e tecnici. Il pic-nic su pista (riminese) protetta si conclude con il solito monologo riportato (fedelmente) dalle ancelle di regime. A livello informativo la mitica Bulgaria sembra una Finlandia. Lo si può chiedere al povero giornalista sammarinese che ha osato una impertinente domanda. La risposta del democratico Gnassi è stata un lapidario: chi sei? Sottintendeva anche un non sei nessuno. Non ci sono state reazioni o espressioni di solidarietà. Chi attacca il regime renziano rischia il lavoro. La fortuna è che ci sono milioni di disoccupati, rimane quindi una forte opposizione che vincerà il referendum più politico di quello (prossimo) sugli scandalosi stipendi parlamentari. L'unica difesa d'ufficio è stata della testata per cui spero che l'imprudente giornalista ancora lavori. In una città normale, senza il palmares di primati che vantiamo, i giornalisti avrebbero potuto avanzare domande sul Trc che solo il Pd vuole per paura di pagare una ventina di milioni di danni..remoti. La prima richiesta, innocente come una Boschi, poteva riguardare il "destino" della Linea 11. Visto che manca poco, dopo La Scampagnata, all'inaugurazione della tratta riminese, ricordo che il contributo pubblico per un'opera più inutile del Palas, arriva solo "dopo" la soppressione della linea filoviaria, utilissima dal 1939. Signor Sindaco la Regione che lei conosce benissimo, avendo albergato in quel palazzo quasi dieci anni, ha detto che non pagherà milioni per entrambe. Un'altra domanda, a rischio di essere mandato a ..è la ragione per cui nessuno parla più della realizzazione del tracciato di Rimini Nord in grado di raggiungere i mostruosi bilanci della Fiera. La molto "teorica" fattibilità dell'attuale Trc si basava proprio sulla sostenibilità dell'affascinante obiettivo....cagnoniano. La terza domanda, lanciata da dietro la porta, dopo la certa cacciata, riguarderebbe la grande amica e collega Tosi. Inspiegabilmente contraria ad un'opera che in pochi mesi ha abbellito Riccione con mura berlinesi dovrebbe "insistere" nella sua irragionevole posizione, arrivando perfino ad impugnare la convenzione? Il Trc parte dalla Stazione di Rimini, carica i sei/sette nigeriani (falsi profughi) e poi riparte (solo) per Riccione, non rispettando l'originario contratto stipulato.

PS Nella Scampagnata avevano paura che sul Rio dell'Asse ci fosse la dogana..politica

mercoledì 26 ottobre 2016

Il Letargo

Dopo mesi, anni di silenzio, interrotto per concedere "solidarietà" a Gnassi, dopo l'inventato "dossieraggio" dei due poliziotti, notoriamente appartenenti a categorie privilegiate, non onesti lavoratori..usurabili, Urbinati, segretario della Cgil nostrana, una specie di Camusso con i calzoni, interrompe Il Letargo, il ramadan del silenzio per difendere (era ora) gli asili. Arriva sempre quando i bambini sono già scappati dalle stanze pubbliche per raggiungere la felicità privata ma ciellina. Bene!! Arrivo anche al bravo. Adesso devi dire però per chi hai votato. Non è morbosa curiosità, sono sicurissimo che hai schierato l'intero (?) sindacato per Gnassi. Mi permetto di chiederti però come iscritto da quando avevi i calzoncini, senza pannolini, se ti sei mai accorto di una quasi impercettibile "arrogance" del Sindaco? Ha mai sentito parlare dell'aeroporto, carim, oppure di una classe imprenditoriale, contigua al Pd, letteralmente sparita, magari con i soldi da parte? Lasciando milioni di buchi da saldare, artigiani e lavoratori a spasso. State interpretando il sindacato del giorno dopo. Due inutilità in una. Da questo blog in dodici anni ho proposto mille discussioni sulla nostra città. Lasciamelo dire, con la presunzione che non abbandono, come mi accade (alle volte) con la memoria. tra me e te..voi, c'è un abisso di competenze e conoscenze. Ma che ca..state a fare? Contate i soldi che vi arrivano (per forza) tutti i mesi da noi pensionati? Vendita (?) reti gas, assegnazione (diretta) a Hera di un intervento ormai vicino ai 200 milioni, scaricabile sulle bollette, decine di convenzioni mai onorate ma disperse nel lungomare delle nebbie e poi la..Bolkestein. Chi vi ha detto di mettere la testa sotto la sabbia demaniale? Non avete tempo per informarvi oppure non è una buona ragione che la spiaggia sia più pubblica degli asili? Dovete scegliere tra la posizione (solitaria) del sottoscritto e quella del vostro ex collega Arlotti. Una volta non ci sarebbe stata discussione. Ma era una..volta.

CS Spazio Z di Radio Talpa

LE RADICI DI FELLINI romagnolo del mondo - incontro con l'autore del libro Gianfranco Miro Gori - Dom. 30 ott. ore 17 - SPAZIO°Z di Radio Talpa - Cattolica. Ancora fresco di stampa, domenica 30 ottobre alle ore 17 Gianfranco Miro Gori presenta il suo ultimo libro “Le radici di Fellini - Romagnolo nel mondo” nello SPAZIO°Z di Radio Talpa, via Del Prete, 7 - Cattolica. Presenta Carlo Masini, presidente del Cineclub Toby Dammit (gestisce il cinema Snaporaz di Cattolica). Ingresso libero fino ad esaurimento posti. La conferenza sarà trasmessa in diretta radio su www.radiotalpa.it. Il libro “Federico Fellini, l’artista italiano del Novecento, se non più importante più famoso nel mondo, lascia la piccola patria (Rimini e più in generale la Romagna) alla fine degli anni Trenta, quando non ha ancora compiuto vent’anni. Intende dedicarsi al giornalismo, alla scrittura. Diventa, invece, il favoloso regista amato dai critici più sofisticati e dal pubblico comune. Allo stesso tempo la partenza insinua in lui un invincibile desiderio di ritornare. Non tanto nella realtà quanto nella finzione cinematografica che rappresenta la sua ‘verità’ più intima e profonda. Per questo assai spesso viene definito ‘regista di Rimini’ o ‘romagnolo’. Non banalmente per la casualità di una nascita. Ma perché i suoi film intrattengono stretti legami con la terra natia che, come un fiume carsico, a volte splende, altre volte si cela. Fellini fonda sul ricordo dell’infanzia e della giovinezza buona parte del suo cinema. Questo libro racconta le immagini e i suoni (sì, anche i suoni, essendone egli un fastoso creatore) di questa storia che trova il suo apice in Amarcord, scritto con un altro romagnolo Tonino Guerra, ma si spande in tutta, o quasi, la filmografia del regista". Gianfranco Miro Gori Ha diretto la cineteca del comune di Rimini e l’Associazione Cinema dell’Adriatico. Dopo gli studi classici si è laureato in filosofia all’Università degli Studi di Bologna e ha conseguito il dottorato di ricerca in storia e filologia del cinema nello stesso ateneo. Ha fondato la Cineteca del comune di Rimini nel 1986, dirigendola fino al 2012. Si è occupato del regista Federico Fellini, dello sceneggiatore e poeta dialettale Tonino Guerra, del musicista Secondo Casadei e del poeta Giovanni Pascoli. Tra l'altro, ha pubblicato un romanzo Senza Movente e tre raccolte di poesie in dialetto (Strafócc, Chiamami Città, Rimini, 1995; Gnént, Pazzini, Verucchio, 1998; Cantèdi, Mobydick, Faenza, 2008); E’ cino, la gran bòta, la s-ciuptèda, Fara Editore, Rimini, 2014. I suoi testi poetici in romagnolo appaiono anche in: AA.VV., D’un sangue più vivo. Poeti romagnoli del Novecento, a cura di Gianfranco Lauretano e Nevio Spadoni, Il Vicolo, Cesena 2013. 

CS Una Mano X Santarcangelo

MOZIONE: MESSA IN SICUREZZA VIA EMILIA TRATTO SANTA GIUSTINA
PREMESSO CHE: Negli ultimi tempi nel tratto di via Emilia di Santa Giustina fra il Comune di Santarcangelo ed il semaforo si sono verificati numerosi incidenti che hanno coinvolto autovetture, biciclette, motocicli e hanno rischiato di coinvolgere anche persone in attraversamento sul passaggio pedonale protetto di recente ultimazione. Come si può rilevare dalle ricostruzioni grafiche di alcuni di questi episodi, che alleghiamo alla mozione; una delle cause ricorrenti è rappresentata dal fatto che in questo tratto di strada, ad altro traffico, spesso le autovetture e i motocicli si avventurano in manovre di sorpasso azzardate creando situazioni di pericolo aggravate dalla frequente presenza di mezzi in manovra per gli accessi laterali alla viabilità residenziale. E’ necessario pensare soluzioni che limitino questi rischi, che temiamo possano vanificare in parte anche la funzione di protezione dell’attraversamento pedonale presente. A nostro avviso, la situazione potrebbe migliorare adottando misure che impediscano questo tipo di sorpasso. Fra le soluzioni possibili abbiamo individuato l’installazione di tratti di spartitraffico a separazione delle due corsie di marcia; in una prima fase di verifica della funzionalità e miglior disposizione questi potrebbero essere anche in materiale plastico e rimovibili. A titolo puramente esemplificativo, alleghiamo uno schema, consapevoli che l’eventuale progetto dovrà tener conto del sistema degli accessi esistente e della necessaria visibilità, nonché essere coordinata con alti enti. TUTTO CIO’ PREMESSO CHIEDIAMO All’amministrazione comunale di adoperarsi coinvolgendo gli altri Entii competenti, fra cui ANAS e Comune di Rimini per realizzare un intervento coordinato di messa in sicurezza di questo tratto stradale, da inserire nel programma di opere pubbliche o delle manutenzioni dei prossimi anni, a seconda dell’entità dell’intervento che sarà selezionato Santarcangelo 
Il consigliere Andrea Novelli

L'Inizio di un Cammino

Così affermava qualche giorno fa l’Assessore alle attività economiche, a proposito di una presunta ripresa della nascita di imprese nel riminese. Ovviamente, come di consueto, non era dato sapere di quale natura, ove fossero localizzate, e se fossero realmente operative o meno. Invece si sa per certo che anche Gori, uno degli ultimi negozi storici della città, ha deciso di cessare l’attività. Un’altra grave perdita per la memoria del commercio locale, quasi un lutto cittadino, che si aggiunge alla falcidia già in atto da anni, e di cui nessuno si cura. Ritengo che l’identità di una citta si misuri, oltre che da come sappia conservare e valorizzare i propri beni culturali, anche dall’orgoglio di avere tradizionali attività commerciali divenute nel tempo parte integrante del tessuto sociale. Ma queste cose non interessano, proiettati come ci hanno lanciati verso … il nulla, spacciato come radioso avvenire. Ora ci si domanda cosa sostituirà quel negozio. L’ennesimo bazar, o forse il solito localetto chiassoso, di cui abbonda il Centro dove si servono alcolici anche refrigerati? Perchè a Rimini queste sono le attività più incrementate, oltre a quelle balneari, ma qui non è proprio il caso; ve lo immaginate un bagnino nel corso d'Augusto? Non si tratta di esortare i commercianti ad investire o rinnovare (su cosa poi non si sa), ma un sistema politico che non ha capito (o voluto capire) il problema della desertificazione sul nascere, e di non comprenderlo tuttora. Sarebbe bastato guardare la storia, in tutte le epoche il centro di una città era il cuore del commercio, e non la periferia in cui è stata permessa la proliferazione dei centri commerciali. A proposito: auguri infiniti ad una serie di piccoli esercenti di una certa parte di Rimini, che continuano a resistere nonostante tutto; Aquarena incombe. Anche perché se venisse scoperta una Pompei riminese, continueranno a farci credere che la zona è di “bassa rilevanza archeologica”, e che bisogna essere moderni ma il cammino è ancora lungo.
 S. De Vita

martedì 25 ottobre 2016

CS M5S BIM

Gli ultimi eventi: bagnini che smontano praticamente tutto a Bellaria Igea Marina, danno la misura di chi sta governando il paese. I risultati delle presenze turistiche non certo positivi, anzi, assai deludenti, per l'anno oramai passato, fanno comprendere che chi guida il paese, pur autoincensandosi per le grandi capacità nel settore turistico, altro non ha fatto che impoverire il paese. Il Sindaco Ceccarelli e il suo seguito (ancor più colpevoli per l'incapacità di opporsi a scelte sbagliate e a volte personalistiche), hanno fatto sì che il politico e indirettamente imprenditore del settore turistico, peraltro Presidente Unione di Costa - carica dalla quale sarebbe bene si dimettesse - e ancor prima presidente di Verdeblu, di cui pare ancora Leader Maximo. Le sue dimissioni potrebbero evitargli di causare danni forse irreparabili all'attività turistica della città, nonché di altre località a impronta turistica. Un depauperamento del valore degli alberghi, per il quale nulla è stato fatto in più di sette anni. Chioschi chiusi per mesi nel pieno della stagione 2016, Polo est sequestrato, e progetti nell'area - vedi gonfiabili ecc -, annunciati in pompa magna, che poi, per colpa di Verdeblu, non sono stati mai realizzati, facendo fare all'intera città la figura dei buffoni. Ora bagnini che smontano gli stabilimenti. Non è finita, ora si è scoperto, dopo anni che facevamo richieste di accesso e interpellanze, il bubbone Centro Congressi. Tramite accesso agli atti, si è svelato che l'Amministrazione ha fatto un accordo senza tutta la documentazione necessaria, ad esempio l'AGIBILITA'. Vista poi la rincorsa a tappare i buchi da noi evidenziati nella documentazione, col mandato al dirigente di settore Ing. Bonito, che improvvisamente, come cadendo dalle nuvole, si è accorto che qualcosa non andava, e oggi ne abbiamo scoperta un'altra. Tra le delibere di Giunta, la N°160 del 06/09/2016 (sempre dopo i nostri accessi, che forse hanno svegliato qualcuno), riporta ad oggetto: di avviare una causa per recuperare delle fideiussioni, per poi pagare le spese per ottenere l'agibilità del Palacongressi e altri inadempimenti di urbanizzazione. A noi viene più di una domanda: ma caro Sindaco, ve ne siete accorti adesso?? Cari assessori, i soldi per gestione e adeguamenti spesi fino ad ora, chi li ha messi?? Era possibile fare certe manifestazioni con lo stabile in queste condizioni di dubbia regolarità?? E la Magistratura, non sarebbe ora che chiedesse lumi, visto che al Movimento 5Stelle di Bellaria Igea Marina, o non rispondono, o quando lo fanno non lo fanno in maniera esaustiva? Per ora di certo c'è solo la parcella di oltre 14000€ dell'avvocato che dovrà intraprendere l'azione legale per conto dell'Amministrazione, di cui non è dato sapere in delibera l'importo. Ci pare di ricordare che le fideiussioni risalgano a 20 e più anni or sono, che la società che le garantiva è stata oggetto di fallimento con i titolari passati a miglior vita. Quindi ci pare azzardata la scelta dell'Amministrazione che tenta la carta della disperazione per regolarizzare una struttura per anni nel limbo normativo, come a voler cercare un capro espiatorio alla incapacità politica di controllo e alla negligenza o imperizia dei propri tecnici. Ancora chiediamo: ora questa struttura senza tutti i crismi normativi, quanto è quantificata in valore, poiché sulla stampa erano uscite stime per 3/4milioni di €?? Oppure la dobbiamo annoverare come opera abusiva, che Ceccarelli e la sua maggioranza sino a oggi, sbadatamente, non hanno visto? Un consiglio pure ai gestori, augurando loro di non incorrere in sinistri di alcuna natura, ammesso che abbiano l'assicurazione sull'immobile, noi chiederemo alla stessa assicurazione se è previsto il risarcimento per eventuali danni a cose e persone in caso di irregolarità amministrative nella documentazione dell'immobile... AUGURI! Un ultimo consiglio a Ceccarelli e alla maggioranza tutta: sarebbe meglio si impegnassero di più a risolvere i problemi che negli ultimi sette anni hanno fatto finta di non vedere, forse per convenienza, che sporgere denunce e spedire diffide a chi critica il mandato suo e della maggioranza tutta, cosa peraltro normale per chi riveste incarichi pubblici.

Un No

Non ho mai amato la politica come mezzo o magari donatrice di un ricco incarico. La lunga militanza nelle Giunte del Pci mi ha impedito di diventare un.. Gambini, citando quello che ha sempre saputo raccontarla meglio. Ce ne sono stati altri che però alla prova del nove (amministrare) sono caduti, non tutti al Senato. Nello stesso tempo ho amato, più di ogni altra esperienza, il cimentarmi con i tanti problemi e sfide che Rimini imponeva. Allora la "mia" giunta sembrava una università rispetto alla scuola per infanzia perlopiù privatizzata di adesso. In questi giorni approda in Parlamento la proposta di legge a 5 Stelle volta a dimezzare il costo immondo di deputati e senatori, il più alto in Europa. Non c'è bisogno di quesiti referendari, la maggioranza degli italiani, forse la totalità condivide l'iniziativa. Verrà naturalmente respinta dal Pd e accoliti di regime, giustificandola con il pagamento a cottimo dei nostri onorevoli da 15 mila euro mensili. Una discussione che ormai travalica i 30 anni di anzianità. Nemmeno il prode Di Pietro quando aveva le chiavi del Paese nelle manette è riuscito nell'impresa, pur avendola promessa o come piaceva a lui..minacciata. Anzi sembra abbia trovato un accordo con il finanziamento pubblico. Dimezzamento parlamentari, cancellazione senato e obbligo delle due legislature. Ai 5 stelle di Rimini (una) è stata anche troppa grazia. Ma quella è un'altra (brutta) storia che nessuno vuole chiudere con giustizia e sentenza pentastellata. Sarebbe bastata una semplice e ordinaria legge da applicare non solo ai parlamentari ma anche alla pletora inutile e costosa dei consiglieri regionali. Uno scandalo superiore a quello dei "portavoce" di qualcuno. Un consigliere comunale che voglia compiere seriamente il suo compito "lavora" molto di più di uno che fatica solo per arrivare a Bologna, guadagnando (?) come gli onorevoli. Al consigliere comunale rimborsano 200 euro al mese. Gnassi dopo due legislature (regionali) ha maturato una pensione da 4 mila euro. Vi sembra giusto, quando milioni di lavoratori devono accendere un mutuo per andarci, previo accertamento dell'usura? Se ricopri cariche istituzionali i contributi versati sono pari a quelli dell'originario impiego. Se non facevi un ca..affari tuoi. Questa riforma sarebbe la detonazione che farebbe saltare l'allegro bivacco parlamentare. Personaggi che esibiscono tante rendite, onorate da noi, rappresentano un unicum italiano. Seguire l'odore dei soldi, come diceva Falcone, è la premessa per ogni rivoluzione. Renzi si vanta di avere chiuso le Province. Andate a vedere cosa invece è successo. Se vuoi andare a funghi ci vuole (ancora) un permesso..provinciale. Lo chef Batali ha preparato agnolotti with butter and sage. Non sono piaciuti a D'Alema, vota No.

Trc Parade

Lunedì i giornali on line locali, hanno svelato la forma delle stazioni della TRC e la linea architettonica approvata dalla Giunta. Nulla di originale; una scopiazzatura in scala assai ridotta della stazione della TAV a Reggio Emilia, progettata dall’architetto Calatrava. Nel lungo tempo di gestazione che la TRC ha avuto, non è certo mancato il tempo di pensare a qualcosa di diverso, magari innovativo per ciò che la città vorrebbe essere. Ma il nostro fai da te istituzionale, questo sa esprimere. Poi il resoconto è stato completato dalla coreografica visita al cantiere, in bicicletta naturalmente, Sindaco in testa, e alcuni Assessori e tecnici al seguito. C’erano tutti gli ingredienti scenografici del caso; giubbetti catarifrangenti e caschi da cantiere, come se il sopralluogo fosse avvenuto in un cantiere operativo con pericolo di caduta di oggetti dall’alto o di investimento da autocarri. Al contrario le fotografie rendevano un ambiente sgombro e privo di pericoli. Infine c’era pure chi prendeva appunti come usa durante le visite qua e là di Kim Jong Un. Scusate, ma la cerimonia mi ha fatto pensare a ciò che accade in quel Paese in casi analoghi. Sono manifestazioni ormai troppo scontate; stesso copione di sempre, che mostra la stanchezza degli effetti speciali tanto usati da questa Amministrazione. E che rispecchiano un modello più ampio della città, superato in ogni suo aspetto culturale economico e produttivo. 
S. De Vita

lunedì 24 ottobre 2016

Attenti !!

Provate a pensare se Grillo decidesse di uscire dalla scena politica, "dandosi" le dimissioni? L'ipotetica e credo lontana decisione nel lasso di tempo di tre giorni, compresi i festivi, sfascerebbe il Movimento, dividendolo in 20 tronconi regionali e centinaia di tronchetti locali. Ghinelli e il Meetup Grilli Pensanti, ma facenti quello che dice (ancora) Cardone, sarebbero, come oggi, l'unica espressione riminese. Le evoluzioni costringerebbero Diba e Di Maio a trovare la collocazione politica più adeguata senza la protezione dall'alto che ha permesso finora di rimanere intatti a dispetto delle ..Raggi. L'Appendino è di un'altra scuola, faranno i bandi per aggiudicarsela. Sarebbe un regalo all'enorme partito dei rifiutanti la politica come espressione del volere del popolo. La massa degli smarriti e incazzati senza più speranza, sarebbe un altro regalo al Pd pur depurato dal bulletto. Un altro dramma, aggravato dalla totale inesistenza di altre forme di salvaguardia come i sindacati. Due sono cagnolini scodinzolanti, il "mio" è una vergogna. Avete mai letto sulle tre badanti di Gnassi un articolo sindacale sulla situazione, economica, sociale, occupazionale nella nostra Città? Contro i governi Prodi/D'Alema avrebbero indetto dieci scioperi generali. Vi siete mai chiesti quali siano le "assonanze" tra il trattamento mediatico che usano per Trump e quello italo-americano a Berlusconi? Il prodotto usato è lo stesso, anche per l'uso all'ingrosso che i due ne facevano. C'era un famoso personaggio viserbese che (anni 60) in estate girava la spiaggia e la "chiedeva" a tutte. Diceva che il suo mezzo era statisticamente infallibile. Trump sembra copiarlo, il Cavaliere andava sul sicuro, anche se usato. Le antiche ma nette differenze tra i giornali oggi si sono annullate. Televisioni e giornali di Berlusconi sono più accanite della Rai (ce ne vuole) nel beatificare il renzismo. Il Patto del Nazareno è stato l'incipit della più volgare trasformazione politica avvenuta in un paese non certo modello di serietà. Sembra che la Lettera dell'Ue sia stata recapitata (per sbaglio) in casa Boschi. Ci stanno tenendo per il cappio. Il giusto riconoscimento per una politica supina e vassalla. Il "caso" Russia è emblematico. Mandare 140 "scelti" militari ai loro confini rasenta il masochismo. Potevano essere i nostri turisti degli anni 2000, oltre a clienti indispensabili per il made in italy. Nel prossimo incendio anche il cemento armato sociale ancora aggregante, finirà per sgretolarsi. Le istituzioni che con tutti i limiti e i paurosi errori, rappresentano la coesione e cercano di fare rispettare le regole, finiranno per sciogliersi o contare poco. Nella nostra Casa Italia ci hanno infilato anche altro materiale infiammabile: 6/7 milioni di stranieri, tutti poco integrati, potentissime mafie intrise con la politica, mezzo paese che viaggia sempre più lentamente e costa di più, corruzione, evasione, criminalità, povertà dilagante in tutti i ceti sociali. L'imprenditoria rimasta è al lumicino. A Capri erano in quattro e sette curatori fallimentari ma omaggiavano Renzi come hanno fatto qualche anno fa con Berlusconi. Il Papa (vecchio), senza fumare come quello Young, potrebbe imporre a cardinali e soprattutto vescovi non tanto di sposarsi ed imparare cos'è la vita e la famiglia, ma di non frequentare i salotti "buoni". Il loro ruolo nella società, per quanto non eletti, è importante. Non sprecatelo come megafoni locali e nazionali. Non basta condannare le feste...ebbre.

Paccotaglia

"Paccottaglia, cianfrusaglie... ci-ne-se-ri-e... patacate, ca-za-dei-ni: mo da fe' che!!?". Visto che non l'ho ancora fatto e tanti "fan" (ricevo molte lettere in merito) mi spronano a dire la mia sulla questione del momento (ossia il commercio bengalese sui Viali delle Regine) a Rimini, questione sulla quale già si sono espressi praticamente tutti gli altri colleghi opinion leader e maître à penser riminesi desidero dire la mia distinguendo tuttavia i fatti dalle idee e opinioni in merito, opinioni di cui mi assumo la piena personale responsabilità. Anzitutto sfatiamo che V.le Vespucci sia mai stato, non soltanto in anni recenti ma da che esiste, sia stato luogo di commercio. Nel corso dei suoi 150 anni di storia la zona è diventata man mano luogo di alberghi, leisure e ristorazione, su un tessuto immobiliare di villini preesistenti. Il secondo punto che mi preme richiamare è che la crisi del commercio dipende su tutto dalla Grande Distribuzione: le attività che c'erano prima dei bengalesi su tutta la Riviera erano anch'esse "tutte uguali", ma vendevano "articoli da spiaggia" che ora compri al supermercato (solari etc.), ed erano gestite da riminesi che vi ricavano un piccolo secondo reddito tipicamente. Che poi sono state spazzate via in un 20ennio dai supermercati e dal commercio illegale dei "vucumprà". DOPO sono arrivati i bengalesi che riescono a stare sul mercato perché ognuno di essi "consuma" 1/5 di quello che consuma il riminese medio: niente auto, niente vacanze etc. Di fatto possiamo dire che questi a parte la diversa provenienza geografica, Asia vs Africa, sono vucumprà "stanzializzati". Anzi: alcuni "integrano", ex. la sera fanno i mercatini abusivi e al tempo stesso hanno il negozio, alcuni, non tutti. Sottolineo che nessuno fra questi inclusi i vucumprà che operano nell'illegalità amministrativa LO FA PER BISOGNO MA PER DANARO, esattamente come noi che lavoriamo, quindi possiamo dire che spesso le apparenze ingannano, non sono Miserabili come sembra, molti italiani se la passano peggio. Un altro aspetto che vorrei toccare riguarda commercianti italiani particolarmente "furbi" diciamo: sono quelli che PRIMA comprano o affittano immobili in punti non di pregio per la presenza di commercio "etnico" o altro, tipo il citato lungomare e Borgo Marina, a prezzi stracciati; e DOPO cominciano a lamentarsi e batter cassa col Comune perché vieti, riqualifichi, multi. Uno di questi mi sembra proprio il leader degli Insoddisfatti G.Zanzini che ha la sua attività di commercio che si trova in zona centrale a Marina MA in luogo STORICAMENTE ove il commercio non ha mai funzionato, bengalesi e non!! In generale possiamo dire questi fenomeni discendono da altri fenomeni sovrastanti e riguardano i mutamenti sociali, migrazioni, delocalizzazione, globalizzazione, Cina, consumismo esasperato, crisi economica, sistema di distribuzione etc., e nel caso quelli in atto nel commercio e nel mondo del lavoro in senso lato. Perché allora non tutelare gli operai italiani nei confronti degli immigrati!? E questo vale per tutte o quasi le categorie di lavoratori che devono fare i conti con le migrazioni. Se anche poniamo per legge, ragionando per assurdo, vieti su Vespucci e Viali delle Regine il commercio bengalese quei negozi RIMARRANNO SFITTI in quanto gli articoli che prima acquistavi nelle attività "articoli da spiaggia" ora li compri al supermercato. E se anche un piccolo imprenditore italiano apre un'attività di commercio non riesce a stare sul mercato in quanto il bengalese vi riesce soltanto perché egli fa sacrifici che l'italiano mai farebbe: sta aperto 18 ore, arriva in bici, mangia con 3 euro al giorno, non ha auto etc., per questo riesce a pagare l'affitto ma soprattutto si accontenta di guadagnare poco, meno di chi gli affitta l'immobile!. Lo stesso avviene in molti altri settori: la concorrenza con chi ha pochissime pretese. E perché l'albergatore che vorrebbe i negozi di Cartier e Gucci davanti per i suoi clienti gestiti da italiani o europei che parlano inglese con accento oxoniense poi invece dentro all'albergo a fare lo schiavo l'immigrato gli va bene!? E perché l'africano nei campi o il romeno in edilizia ti va bene e il commerciante no e perchè noi Italians abbiamo riempito Europa e Americhe di "spachetti, piza, tortelini bolognaise" e non vorremmo i Kebab?? E perchè i bisnonni di questi sepolti sulla superstrada di San Marino e altrove ci sono andati bene 70 anni fa quando sono venuti qui a liberarci dagli occupanti tedeschi (e qui c'è spazio per le opinioni) ci andavano bene?? E perché non si. . . "debella" l'abusivismo itinerante ambulante anche tramite vie di Diplomazia fra paesi e colpendo i fornitori che sono questi store sempre vuoti ma pieni di merce e i fornitori dei fornitori che sono quelli che importano queste schifezze dalla Cina che sono poi le stesse che trovi nei supermercati??? E perché non si avvia una riflessione sulla vera piaga del Commercio: la Grande Distribuzione che ora vorrebbe addirittura inglobare le Farmacie? In fine di nuovo Vespucci: è in sofferenza anche perché la Movida notturna e non si è spostata in zona porto, perché in piena estate diventa un cul-de-sac nascosto, difficilmente raggiungibile, e la gente cerca la spiaggia anche la sera o va verso il porto. Chiaro che se la I linea diventa la spiaggia anche di notte quello che c'è dietro entra in sofferenza un segnale potente di crisi in tal senso la chiusura del Nuovo Fiore ma ricordiamo anche che nulla è immutabile, nulla è per sempre, come diceva Dante mi pare "panta rei".. 
Zobeta

domenica 23 ottobre 2016

Il Coperchio della Pentola

L'uscita di Zanzini, presidente del Comitato negozi (chiusi) di MarinaCentro, spinge alla formulazione di una domanda: perchè a Rimini gli "unici" che li riaprono sono almeno extracomunitari e le pensioni sono piene di escort rumene e bulgare? I riminesi hanno perso l'antica voglia di intraprendere oppure i concorrenti non onorano regole e tasse? Non sarebbe il caso di sviluppare analisi leggermente più serie? A chi dobbiamo credere? Al primo ministro, in quota americana, che sbandiera, dopo la cena con Obama il "verso" cambiato? Oppure al locale Principe che con la complicità di tre veline racconta di "pieni e pienoni" ad ogni sbadiglio festaiolo o fieristico? Il congressuale è sparito dalle agende. Hanno spacciato la vergogna elettorale del Job's Act come la panacea per le assunzioni. Alla ricerca degli ultimi spiccioli, hanno cancellato Equitalia, per fare l'ennesimo condono mascherato. Siamo affogati per i troppi segni +. Tutta la penisola è una enorme Lampedusa, facciamo i salvatori per fornire falsi fuggitivi alle cooperative di governo, così la Merkel ci concede due miliardi per le regalie pre-referendum. La crisi nazionale si protrae da oltre dieci anni e non si vede la fine. In altri paesi i segnali incoraggianti ci sono. La moria cittadina è però insolubile. Il comparto turistico, uno dei più forti e organizzati in Europa è quasi scomparso. La catena dell'offerta si è smantellata da sola con la sua desolante ripetitività. Negozi e alberghi sono tutti uguali, con poche eccezioni che confermano la sborona regola del du vot chi vaga. I giornali (tre) politicamente allineati possono continuare a pubblicare dati inverosimili e truccati dalle estetiste del Palazzo, ma la qualità, al netto della bugiarda quantità, delle presenze turistiche, spinge alla chiusura dei pochi negozi italiani, in particolare nella fascia medio- alta. La fuga di Armani da RiminiCentro è emblematica. A Riccione ha ancora una sede. Ma si sa la Tosi è nemica, non solo turistica, del Principe degli Anelli..stradali. Stiamo parlando della prima economia riminese, diventerebbe (giornalisticamente) chiaro che si abbassa anche la capacità di spesa dei cittadini indigeni. Dal Porto a Miramare esistevano circa 700 negozi, ma le "attenzioni" di questa amministrazione piddino-civica sono rivolte ai pub del Lungomare..gli altri possono "pakistanare, cinesare, bangladeshare, dove vogliono. Le passeggiate sui viali sono assediate da rumore e smog con una barriera continua di auto in sosta. Siamo tutti convinti che vada cambiata ma allora perchè al Principe rieletto con un plebiscito alla Pizzolante, interessano solo i 500 mt del Centro della Marina fronte mare? Alle critiche (tante) abbiamo sempre accompagnato proposte strutturali che sono naturalmente antitetiche alle preoccupazioni elettorali del Sindaco-Principe. Mantenere una corsia di marcia lato mare, una flessibile circolazione per stanze con il vigile elettronico, creare 10.000 stalli per liberare dalle auto la zona della marina e infine raddoppiare la larghezza dell'attuale marciapiede. Gli spazi pubblici rimangono.. pubblici, fatte salve le zone di ristoro ben determinate, con piazzole (di qualità) regolamentate con un corretto rapporto ampiezza/spazio esterno concesso. Valido per tutti i..borghi. Va pure ricordato che nelle ore serali almeno una decina di vigili comunali devono controllare la passeggiata per contrastare abusivismo, prostituzione, spaccio, pallinari, borseggiatori e tutta la fantasia delinquenziale che ci ha premiato con un record vergognoso. Sarebbe il "minimo" da realizzare. Dopo (forse) avremmo la felice sorpresa di vedere sparire qualche kebab e l'apertura di qualche altra sede dei civivo di qualità non gnassiana. Invece continuerà la propaganda. L'unica speranza è la vittoria del No. Possono cambiare tante cose, magari la Clinton ci regala Draghi.

sabato 22 ottobre 2016

Zanzini Vs Pari

Se non ricordo male il fronte mare di Rimini è lungo 15 kilometri, lanciare l'allarme per quello che sta succedendo nei 500 metri di MarinaCentro, quando negli altri 14 kilometri e.. mezzo è normalità commerciale e delinquenziale, sembra ridicolo. Sempre non si voglia sostenere (facilmente) che tutti quelli che abitano e/o lavorano in questo lungo tratto siano figli di un un sindaco minore. Questo è il primo punto. Il secondo aspetto "riminese" è il degrado commerciale. Per consolarci non è la piaga peggiore di una Città che ormai detiene tutti i titoli lasciati volentieri dalle altre vicine e lontane. Il comparto sicurezza li racchiude. Poi arriva A Te Faz Arlotti e chiede più guardie. Infilati i necessari paletti nella spassosa querelle tra Zanzini e Pari, mi è venuto in mente, in un periodo (senile) caratterizzato da "forti" amnesie (curabili) che Melucci e il fedele Magrini sono (non) inspiegabilmente per il Si. Le prossime cariche spiegheranno i patti parasociali con Gnassi. Il Pd è fatto così. Sembra la Borsa italiana, può succedere di tutto. Il presidente Zanzini del Comitato di una MarinaCentro che non c'è più, si dovrebbe dimettere per mancanza del prodotto sottostante. Invece, per dimostrare la presenza, polemizza con Pari Confesercenti che rappresentando 40 chioschisti sembra un sindacato. Vuole fermare l'effetto non la causa. Prendersela con i bazar sulle passeggiate è come dire che la nostra città è amministrata. La colpa non è (tutta) del Pd, va ripartita anche con le finte opposizioni. Almeno gli uomini e donne di Pizzolante hanno smesso di fingere. Pari, per rimanere nel ridicolo, chiede i controlli come quelli sulla spiaggia. Ha fatto più la crisi dei..pattuglioni. Ai due signori vorrei chiedere invece cosa ne pensano del Sindaco "pittore". Invece di assumere soluzioni per la fascia turistica, partendo dalla mobilità e servizi, si diletta con i ripetuti disegnini che riguardano (guarda caso) solo lungomare e le amichevoli aree in fregio, piene di pub. Siamo passati dalle zone verdi alle dune, poi la palestra più lunga al mondo, per arrivare ai bandi fai da tè. La proposta che sembra vincente è quella degli albergatori di prima linea che vogliono fare i servizi ai loro alberghi con parcheggi e piscine. La spiaggia va con..Bolkestein? Per essere esaustivo in un argomento che dimostra meglio di tante fandonie come si amministra, sarebbe sufficiente chiedere al Sindaco, l'unico che merita di essere interrogato, che fine ha fatto la "promessa" riqualificazione del Triangolone del Porto, lanciata nella sala dell'Apt sette anni fa. Il Consorzio proponente sembra sia ridotto ad un lumicino da notte rosa. Termino con Pari, ufficialmente protettore del commercio "indigeno", in realtà forte difensore e propugnatore della tesi del commercio (anche) sulla spiaggia. L'ultimo colpo mortale per i (pochi) negozi di MarinaCentro. Potete continuare a fare finta di litigare e votare Gnassi, la fine è scritta.

PS Lo so la foto non c'entra niente. Anche i due protagonisti.

De-Natalità

Adesso tutti gli imbecilli che avevano gridato al "crucifige" nei confronti della... povera, povera, povera ministra Beatrice Lorenzin quando ha tentato di perorare la causa di fare figli meno di 2 mesi fa (probabilmente con qualche dato già in mano non a conoscenza del vulgus) che hanno preferito guardare il dito piuttosto che la luna che ella indicava: l'Olocausto della Denatalità, tutti questi fenomeni diranno Mea Culpa ai dati Istat d'ieri che dicono che siamo messi sempre peggio altro calo del 6% di neonati rispetto ai primi 6 mesi del 2015 nel 2016. Abbiamo il primato europeo, almeno quello! E dicono dall'Istat anche gli immigrati che arrivano qua, e che evitano per ora il baratro, cominciano a farne meno adattandosi a un Welfare che secondo l'Istat è la prima causa assieme alla precarietà e alla difficoltà per quanta riguarda l'occupazione. "Non ci sono i nido", dicono. Ebbene tornando ai dati, Rimini fa peggio del dato nazionale ma dall'Assessorato dicono "siamo in linea": ma in linea de che!? A Rimini diminuiamo del 10% sui primi 6 mesi 2015, nazionale -6%: e saremmo in linea!!? Quindi come sempre una burocrazia comunale ormai politicamente connotata, grosso problema di Rimini chiusa parentesi, mette le toppe quando qualcosa non torna. E l'assessore al Welfare Lisi nel commentare il dato rimarca la menzogna che siamo in linea nazionale e invece il 4% in più rispetto al 6% nazionale significa che da noi c'è un tracollo della natalità, l'80% in più di denatalità, quasi un raddoppio della denatalità rispetto alla media e se all'Istat sociologi con 2 maroni così dicono "colpa del Welfare" cosa dovrebbe fare la Lisi invece taroccare i dati e stigmatizzare ancora una volta la Lorenzin invece che dovere istituzionale plaudire all'iniziativa come già avrebbe dovuto fare 2 mesi fa secondo voi!? E possiamo pensare che questo fenomeno riminese di enorme maggior denatalità della media nazionale non sia legato all'affaire "nidi", alla notizia di questi giorni dei prezzi alti delle mense scolastiche, del caro spesa riminese, alla partecipazione esigua del Comune in campo scolastico, a tutto un assetto di sicurezze che evidentemente le coppie percepiscono come scadente, inesistente, modesto!? E in questo contesto drammatico si pensa addirittura a giri di vite, invece di alloggi popolari il Comune vende i suoi terreni per speculazioni immobiliari, esternalizza i nido ed è totalmente assente sulle politiche del lavoro tutto preso com'è a leccare il ponte di Tiberio, a disegnare rotonde a raffica sulle piantine comunali come un novello Giotto (totalmente inutili o quasi e fatte a debito 500.000 euro solo quella su via Roma indebitando-ci), a interessarsi d'Arte, di feste, a organizzare bevute a sfonnasse - il Birra Day, Calici di Vino, Calici d'Ivino, C'alici di vino... - , quindi per trovare una morale di chiusura a tutto questo siamo effettivamente "volatili": difficile non essere pessimisti o Cassandre tutte le cose peggiori a Rimini lo sono ancora di più! 
S.A.

Paralleli

L’organizzazione del Natale riccionese sta subendo diverse disapprovazioni sia da parte degli operatori commerciali, sia dal PD locale. Eppure ci sono vari ingredienti che hanno caratterizzato quello riminese dello scorso anno. Da noi in particolare, pur essendo lo stesso PD il maggiore azionista dell’Amministrazione cittadina, c’era una pista di ghiaccio attorniata da casette simil tirolesi, e addirittura da alte palme tropicali di cui non si capiva bene cosa c’entrassero in quel contesto e con quella stagione. Quindi perché qui l’evento è stato magnificato, e in quel posto oggi tanto criticato? Sarà una questione di latitudine o il diverso colore politico dell’Amministrazione che lo organizza? A proposito del vezzo "misurante" la bontà di una cosa a seconda da dove provenga, viene in mente una storiella che, anche se (forse) è nota, mi sembra calzante. Un figlio torna a casa e riferisce al padre con entusiasmo, di avere appena saputo che gli asini volano. Il padre replica che ciò è una grande fesseria, e chiede al figlio dove l’abbia appresa. Alla risposta che ciò era quanto riportava l’organo di stampa del partito di cui il padre era fervente attivista, questi replicò: “beh … volare proprio no; diciamo che … volendo … possono anche svolazzare”. 
S. De Vita
P.S.: non indico né partito, né organo di stampa, perché la faziosità è trasversale ad ogni ideologia, casomai ce ne fosse rimasta ancora in giro.

venerdì 21 ottobre 2016

Tavolo Radicale

Domani Sabato 22 dalle ore 10,00 alle 13,00 tavolo in corso d'Augusto angolo vi Cairoli. Al tavolo sarà possibile firmare l'appello e sarà presente l'artista Massimo Modula che ha aderito alla marcia. La novità nazionale di questa settimana è stata l'adesione della Conferenza Episcopale Italiana. Su www.amnistiaperlarepubblica.it l'elenco delle adesioni. ************************* In occasione del Giubileo dei Carcerati indetto da Papa Francesco per il 6 novembre 2016, il Partito Radicale Nonviolento Transnazionale Transpartito, nel proseguire le iniziative e la battaglia storica condotta da Marco Pannella per l'amnistia, l'indulto e la giustizia giusta, ha organizzato, in Roma, con partenza dal carcere di Regina Coeli ed arrivo in Piazza S. Pietro, la “Marcia per l'Amnistia, la Giustizia e la Libertà” intitolata a Marco Pannella ed a Papa Francesco. «Il Giubileo ha sempre costituito – ha detto Papa Francesco il 1° settembre del 2015 – l’opportunità di una grande amnistia, destinata a coinvolgere tante persone che, pur meritevoli di pena, hanno tuttavia preso coscienza dell’ingiustizia compiuta e desiderano sinceramente inserirsi di nuovo nella società portando il loro contributo onesto». Ci ritroviamo nelle parole di Papa Francesco anche quando si è pronunciato contro l’ergastolo, definendolo “una pena di morte nascosta” o quando si è espresso contro l’abuso della carcerazione preventiva o dell’isolamento praticato nelle carceri di massima sicurezza. [23 ottobre 2014, Sala dei Papi, incontro con una delegazione di giuristi cattolici]. Per sensibilizzare le S.L. a sostenere l'iniziativa, si trasmette in allegato l'appello nazionale, sottoscritto dal Partito Radicale Nonviolento . Per il Partito Radicale Nonviolento Transnazionale Transpartito dr. Ivan Innocenti ivan.innocenti@gmail.com 3281041299 Si allega: - Appello marcia per l'amnistia la giustizia la libertà intitolata a Marco Pannella e a Papa Francesco
Ivan Innocenti

Parte Offesa

Così Grillo ha definito il Movimento nella vicenda siciliana per la "ricopiatura" delle firme di presentazione le liste elettorali. D'accordo anche sul caso Pizzarotti, i processi però li facciamo tutti, compreso il "caso" Rimini. Si è andati ben oltre le solite dispute tra parti del movimento divise non per correnti di pensiero ma piccole bande che ambiscono alle facili fortune personali. Gli eletti si sono dichiarati colpevoli di peccati non veniali, in ogni caso il tribunale del riesame non si è mai espresso mostrando una inspiegabile paura nel decidere neanche fosse ..Aeradria. Non è stata solo la foto sulla scalinata del Palazzo da conquistare a costituire la prova regina ma l'avere perseguito una impostazione che "doveva" annullare ogni proposta antagonista. Chi aveva garantito a Grassi la candidatura, ha con ogni mezzo "cancellato" l'ipotesi alternativa del famoso poliziotto che i giornali impauriti già davano vincente. Termino con un innocuo riferimento all'europarlamentare più inutile della storia dannosa di quel consesso. Non si può certo dire che ci abbia affaticato con la lettura dei suoi interventi sulle dimensioni delle vongole, si è però affrettato a dare i voti dall'alto del suo stipendio ai Meetup presenti. La "questione" è stata tenuta credo volutamente nell'ambito del low profile per paura di un'altra deflagrazione politica e mediatica. C'è un aspetto che voglio richiamare ed affrontare tanto per non sbagliare dopo il referendum: se vince il no si vota, quindi la battaglia di Rimini sarà destinata a diventare più cruenta. Sono rimasti ancora (intatti) alcuni resti pericolosi del passato a 5 stelle. Non mi sorprenderei se ritornasse anche la stessa "Voce" con il "Porta". 

PS Il Tar ha "prosciolto" i due poliziotti amici. La notizia merita lo stesso trattamento dei presunti "dossiers".

CS Luigi Camporesi

Sulla Richiesta di Rinvio dell'Ordine del Giorno per Pregiudiziale Cinque anni fa in questa aula i miei colleghi del MoVimento 5 Stelle ed io rappresentavamo delle obiezioni rispetto all'aumento di capitale per Aeradria. Lo stesso Sindaco e lo stesso Assessore con la stessa sicurezza vista quest'oggi, garantivano circa la regolarità dell'operazione. Noi consiglieri qualche mese dopo presentavamo un esposto. E' finita con un fallimento da sessanta milioni di euro, diversi indagati e, tra l'altro, con diversi Consiglieri di maggioranza interrogati dal Pubblico Ministero con l'aiuto della Polizia Giudiziaria esattamente sull'irregolarità dell'aumento di capitale. Ora, un esposto rispetto alle modalità della fusione per difetto di legittimità, ad ANAC e Corte dei Conti nel quale segnaliamo, tra l'altro, "l'abuso di diritto" che si sarebbe consumato con conferimenti azionari e modifiche statutarie, è già stato presentato. Credo che uno o più interrogatori da parte dei giudici inquirenti siano una esperienza che non debba mancare nel curricula del perfetto Consigliere Comunale e, tuttavia, ci sono due cose che odio sentire dire nella vita. Una è: "l'avevo detto". Di Cosa Stiamo Discutendo Come già evidenziato, l'Amministratore di Rimini Holding Dott. Faini ha messo in evidenza che, cito: "Purtroppo, nonostante siano stati formalmente ripetutamente richiesti a Rimini Fiera, per il tramite di Rimini Congressi, dal sottoscritto (e anche informalmente, dai tecnici del Comune di Rimini e del socio Provincia di Rimini), tali ulteriori documenti/dati non sono stati forniti, per presunti motivi di riservatezza addotti dal management di Rimini Fiera, peraltro non condivisi dal sottoscritto. I tempi ristretti hanno certamente complicato la comprensione e valutazione dell'operazione da parte dei tre soci di Rimini Congressi, mentre la mancanza dei suddetti documenti/dati non ne ha consentito una rappresentazione completa ai rispettivi organi consiliari" Siamo dunque qui a deliberare su una operazione di fusione di importanza fondamentale per la vita economica e politica della città, senza che neppure gli addetti ai lavori di Comune e Provincia abbiano la documentazione minima necessaria per effettuare delle valutazioni di merito serene e consapevoli. Fra i documenti richiesti e non consegnati dal management di Rimini Fiera, vi è anche la stima di valore di Rimini Fiera SpA di KPMG. A dire che, tra l'altro, dobbiamo votare per decidere se vendere e cedere una parte di Fiera di Rimini SpA, in nome e per conto dei cittadini proprietari si immagina, senza neppure sapere a quanto ammonta il valore di stima. Non solo ma, in questo momento, i cittadini riminesi, da noi rappresentati, stanno garantendo con soldi loro per il mutuo del Palas, bene oggetto di questa fusione, e allo stesso tempo si vedono sottratti il diritto di voto da una serie di confrimenti azionari e modifiche statutarie eseguiti, a nostro avviso, in "abuso di diritto". Detta in altre parole, i cittadini garantiscono per circa quaranta milioni di euro con (anche) le azioni HERA di proprietà di Rimini Holding, che ha firmato una lettera di patronage dai contenuti forti assieme al Comune di Rimini, dunque assimilabile ad una fideiussione, e il management della holding fieristica viene messo nelle condizioni di assumere una decisione così importante al di fuori di qualsiasi controllo adeguatamente informato del Consiglio Comunale. I Bilanci Irregolari di Società del Palazzo dei Congressi Sulla lettera di patronage, a suo tempo non adeguatamente iscritta a bilancio del Comune, va detto che abbiamo provveduto a presentare un esposto alla Corte dei Conti per potenziale danno erariale nel 2015. Avremmo ovviamente molto da dire anche sui bilanci di Società del Palazzo dei Congressi che presumiamo possano essere irregolari ma, crediamo che le dispute giudiziarie si debbano svolgere nelle aule dei tribunali e non sulla stampa oppure in Consiglio Comunale per cui, considerato che il Presidente Cagnoni mi ha citato in giudizio, a breve avremo la possibilità di illustrare le nostre ragioni sulla irregolarità dei bilanci al giudice. I Bilanci Irregolari di Rimini Congressi Non lo abbiamo ancora annunciato ma, dal nostro punto di vista anche alcuni bilanci di Rimini Congressi presumiamo siano irregolari. Tuttavia anche questo aspetto emergerà innanzi ai giudici nei prossimi mesi. Pregiudiziali Dal nostro punto di vista esistono più pregiudiziali rispetto all'operazione di fusione fra Rimini Fiera SpA e Fiera di Vicenza SpA, e questa è la ragione per cui abbiamo presentato un esposto ad ANAC e Corte dei Conti nel settembre di quest'anno. Gli esposti alla Corte dei Conti e all’ANAC non esprimono opposizione all’operazione di fusione, dal momento che non ne sono conosciute le modalità in modo appropriato come del resto lamentato dall'amministratore di Rimini Holding, ma solo l’esigenza di essere informati e deliberare L’esposto riguarda il fatto che la Giunta intende escludere da ogni decisione il Consiglio Comunale del Comune finanziatore e garante dei debiti bancari, in quanto non è socio di Rimini Fiera. I soci di Rimini Fiera sono: Rimini Congressi S.r.l. 70,396%; Provincia di Rimini 8,12%; Regione Emilia Romagna 5,8%; AIA Capital 0,606%; altri 15,078% I soci di Rimini Congressi (controllante di Rimini Fiera) sono Rimini Holding, Provincia e Camera di Commercio di Rimini. Ricordiamo che il Comune di Rimini non è più socio di Rimini Fiera poiché le sue azioni sono state conferite in Rimini Holding e da quest’ultima in Rimini Congressi S.r.l. Facciamo inoltre presente che, dal nostro punto di vista: Che i conferimenti indicati costituiscono, se si intende escludere dal voto il Consiglio Comunale di Rimini, un “abuso del diritto”, in quanto con operazioni di conferimento attuate nel rispetto formale della legge, si toglie la competenza al Consiglio Comunale del Comune che ha finanziato e tuttora garantisce rilevanti esposizioni bancarie. Che l’operazione di fusione o di integrazione proposta dal Consiglio di Amministrazione di Rimini Fiera richiede l’approvazione dell’assemblea dei soci alla quale parteciperà Rimini Congressi. Che il Consiglio Comunale non deve essere solo informato, ma deve dare le indicazioni di voto, trattandosi di un’operazione straordinaria, all’amministratore unico di Rimini Congressi, società socia per il 70,396% di Rimini Fiera, previa delibera di Rimini Holding nella quale il Comune è unico socio. Che l’amministratore di Rimini Congressi non può intervenire all’assemblea di Rimini Fiera se non esiste l’indicazione di voto espressa dal Consiglio Comunale di Rimini all’amministratore unico di Rimini Holding. Incompatibilità Attenzione alle significative incompatibilità: Rimini Congressi ha come advisor KPMG. Rimini Fiera ha come advisor la Banca Popolare di Vicenza. Banca Popolare di Vicenza è socia e creditrice per circa 40 milioni di euro di Fiera di Vicenza. Banca Popolare di Vicenza, all’epoca della nomina come advisor di Rimini Fiera, aveva come consigliere il Dott. Matteo Marzotto, Presidente di Fiera di Vicenza. KPMG è la Società di Revisione della Banca Popolare di Vicenza. Fra i requisiti fondamentali per l’advisor e per la società di revisione esistono i principi di obiettività, imparzialità e indipendenza. Per tutte queste ragioni, diffido agli amministratori unici di Rimini Congressi e Rimini Holding Dottor Gabellini e Dottor Faini ad approvare il progetto di fusione senza la preventiva e vincolante indicazione di voto da parte del Consiglio Comunale di Rimini

giovedì 20 ottobre 2016

Opportunità

Sembra che ormai sia troppo facile compiere atti criminosi a Rimini, e così chi li pone in atto dà libero sfogo alla propria fantasia. È di ieri la notizia di una rapina ad un “Compro oro” compiuta con una balestra; si, con una balestra come se fosse stato opera di Robin Hood. Oltre al noto primato consegnatoci dal Sole 24 ore, forse ciò ci porrà pure in testa ad un’altra classifica; quella delle rapine “creative”. Qualcuno una volta affermò, parlando della copertura dell’Ausa a mare, che da un problema è nata un’opportunità (o qualcosa del genere); non sarà che prossimamente qualcuno organizzerà una Sherwood Street Parade? 
S. De Vita

CS TeamReti

Comunicato Stampa
NASCE I.R.I.D.I.A. PER L’AVVIO DELLE RETI D’IMPRESA TEAMRETI ITALIA –network nazionale di consulenti aziendali - si è aggiudicata il bando del Ministero per lo Sviluppo Economico che intende favorire l’introduzione del digitale nelle PMI e nell’artigianato Alessandro Rapone tra i promotori: “premiato il nostro spirito innovativo”. Il Progetto I.R.I.D.I.A. (Incubatore per le Reti d’Impresa per la Digitalizzazione delle Imprese Artigiane) presentato dalla rete di imprese TeamReti Italia è risultato fra i cinque progetti aggiudicatari del Bando M.I.S.E. “RETI DI IMPRESA PER L’ARTIGIANATO DIGITALE” Edizione 2015. Il progetto è l’unico tra quelli approvati che ha per obiettivo la creazione di un incubatore per la nascita e per lo sviluppo di reti d’impresa nell’artigianato e della micro impresa manifatturiera. Alla realizzazione del progetto parteciperanno, oltre alle 15 Imprese che costituiscono TeamReti Italia, un panel di prestigiosi Enti di Ricerca, Università ed Associazioni quali: ASSORETIPMI DTE SEN-CROSS di ENEA L’Istituto IRCRES del CNR La Struttura di Validazione della Ricerca del CNR Il Dipartimento di Economia della Seconda Università degli Studi di Napoli Il Dipartimento di Ingegneria della Università Parthenope di Napoli Il Dipartimento di Ingegneria della Seconda Università degli Studi di Pisa TEAMRETI ITALIA è una rete d’imprese che raccoglie competenze ed esperienze uniche per la creazione, costituzione e sviluppo delle reti d’impresa. L’incubatore avrà sede principale a Modena per il centro nord e una sede operativa a Roma per il centro sud così da intercettare le esigenze dei diversi progetti di aggregazione su tutto il territorio nazionale. Alessandro Rapone, riminese, ex Direttore provinciale di Confapi, nonché ex Dirigente di CNA Industria Rimini, è uno dei fondatori di Teamreti Italia, che costituisce un’esperienza molto innovativa nel campo dell’assistenza alle imprese, nata su impulso di Assoreti PMI, Associazione nazionale per le Reti d’Impresa.

Vecchio Diportista

Ho sempre attraccato la mia vecchia barca (Calafuria) alla Fossa dei Molini e ho vissuto tutta la storia di questo "approdo" avendolo realizzato come assessore nel lontano 1983, dando allo scolo le sembianze di un Porticciolo. Ho anche interpretato per una decina d'anni la figura del Presidente del Circolo Nautico Viserba, nato sulle sponde dello..scolo. Una odissea di denunce che partivano dalla stessa sede (abusiva) tutte le volte che si voleva realizzare qualche cosa di nuovo, in una realtà dove il termine "dormitorio" è puro eufemismo. Il problema ormai è la qualità dei dormienti. Non esiste più commercio e nemmeno turismo, fatta lodevole eccezione per un palmo della mano di alberghi che resistono. Le regole per il Circolo sono state inflessibili, al punto che avendo capito chi era nel "mirino" me ne sono andato, lasciando il posto finalmente ad uno ..che diceva di essere amato da Gnassi. Andate a vedere cosa è rimasto in piedi. Ho scritto tante volte del Circolo più "monitorato" d'Italia. In Comune e Capitaneria il relativo fascicolo deve essere spostato da un tir. Ho anche pensato di proporre una sede dei civivo balneari, forse il copione cambiava. La nostra è una storia di soci che si sono sacrificati con il loro impegno e lavoro per la comune passione del mare. Le regole per noi erano giustamente inflessibili in una città famosa come osservante e ossequiente alle stesse. Ci sono (forse) qualche migliaio di abusi non colpiti mentre la nostra misera tettoia è stata abbattuta, non dal vento. Una (lunghetta) pugnettina per approdare a quello che sta succedendo al nobile Circolo Nautico di Rimini, entrato (dicono) ufficialmente nel Partito di Gnassi. Stanno litigando due "cordate". Questo succede ovunque, perfino nel Pd. Ho cercato di capire, non ci vuole molto: il casus belli è il sub-affitto che il Circolo percepisce per la gestione di un rinomatissimo ristorante. Sembra (quasi) all'altezza del mio (vecchio) amico Todro. Una vicenda che da un annetto gira e scompare dai giornali d'accompagno anche in "panino". Ho letto che il ristorante paga un (sub) affitto di circa 140.000 euro a cui vanno aggiunti 4/5 negozi e da quello che leggo, anche una palestra ricavata facendo un soppalco al capannone adiacente alla Tartaruga, ricovero natanti. Felice, lo dico con sincera (?) invidia, che i tanti lavori effettuati dal Club Nautico abbiano avuto tutte le attenzioni del caso, sapendo (benissimo) che sul piano urbanistico, questi interventi non erano (per lo meno) specificati. Usando per l'ultima volta l'invidia dei "peones" del mare si diceva che anche loro avessero una tenda svolazzante. Fra i diportisti ci sono i figli di un sindaco minore specie quelli oltre il Ponte della Resistenza che per uscire guardano il calendario delle maree. Sarebbe bastato che una, solo una, delle 1012 promesse di A Te Faz Arlotti fosse stata onorata e il Ponte si sarebbe alzato come un Lazzaro. Il Circolo Velico mi dicono paghi d'affitto al Comune circa 30 mila euro con un'area nemmeno paragonabile a quella dei cugini fortunati, al punto che in compenso (sembra) paghino solo 5.000 euro. Mi chiedo, per fare cosa giusta, se non sia il caso di riflettere e trovare la soluzione per "trattare" tutti i diportisti allo stesso modo, votino o meno per Gnassi. Tenendo anche conto che abbiamo una Darsena oltre a Viserba, Torre Pedrera, Club Nautico, Circolo Velico, Lega Navale e..Liberi Diportisti. Per concludere uso ancora il kamikaze Bolkestein. Sono stati fatti (male) i bandi per i campi da calcio, sarebbe utile che qualcuno cominci a pensare cosa fare per queste aree demaniali, come la spiaggia. La delegata potrebbe uscire allo scoperto magari trattando tutti allo stesso modo anche..economicamente. Alle tende ci pensiamo dopo..Aquarena.

PS Sono sollevato dalla piacevole novità che il mio vicino di barca è Enrico, figlio di Nando.. Piccari, successore al trono consiliare piddino, dopo Morolli Mattia. Il nuovo Presidente è l'Ammiraglio e amico Aleardo Maria Cingolani. Ci siamo militarizzati per sopravvivere.

mercoledì 19 ottobre 2016

Ipse Dixit

Ipse dixit: "...quando 40 anni fa arrivarono a Rimini i primi commercianti vendevano oggetti di pregio, tappeti...", così l'assessore praticamente a tutto, Commerci, PM etc.etc.etc. del Comune di Rimini Jamil S., che è come mestiere appunto un... indovinate... un venditore di tappeti. E quindi si trova evidentemente a disagio in questa polemica innescata da G. Maria Zanzini, che ha un'attività di vendità al dettaglio nel Palazzo Arpesella al mare e che mi pare sia nella Confcommercio locale, che vedrebbe gli "stranieri" aprire attività "di basso livello". Allora anzitutto questa calata di 40 anni di commercianti NON c'è mai stata, forse sarà venuto l'assessore ad aprire un'attività di tappeti persiani, ma null'altro, 40 anni fa si vedevano gli ambulanti itineranti marocchini che vendevano appunto tappeti e i primissimi vucumprà che vendevano accendisigarette che acquistavano a San Marino, per la precisione. E anche Zanzini per me non ci prende per una serie di motivi. Anzitutto a fianco della sua attività ce n'era una non so se ci sia ancora che proprio di livello altissimo non era - perquanto ormai giustamente sdoganata - ossia un sexy shop, che al tempo fece venire parecchi mal di pancia e con ogni evidenza legata al fenomeno degli affitti non elevati dei negozi sotto il suddetto immobile che invero è arretrato rispetto alla passeggiata. Se Zanzini avesse voluto evitare queste attività "di basso livello" avrebbe dovuto come Armani affittarsi 300 mq in V.le Ceccarini e limitrofi e non 50 sotto un condominio a Rimini in III linea! Poi anche questa cosa di parlare di "livello basso" sa di razzismo e di snobismo, e mi pare poi che lo stesso Maria sia venuto da Bellaria e non è che nessuno gli abbia detto "va' via tu, Maria, non sei di Rimini, tornatene a Bellaria!", o no!? Il Mercato, io penso che queste dinamiche devono essere lasciate al mercato, a meno di casi macroscopici o violazioni di legge perchè all'estero è così. Uno fa secondo i propri mezzi: Zanzini vende marchi prestigiosi, quello che non se lo può permettere fa come può, nei limiti di legge. Pensi Zanzini se gli apre di fianco un monomarca Hermès coi foulard da 1000 euro e comincia a lamentarsi che Zanzini "è di livello basso": come si vede tutto o quasi è relativo. La questione va affrontata con i Codici in mano, con umanità e spirito di accoglienza, senza provincialismi da puzza sotto il naso, e senza mistificazioni per cui secondo l'assessore quello che vende tappeti persiani (lui) va bene, quello che vende bigiotteria no. A me preoccupa più il fatto che la zona a ridosso della Stazione sia piena di store che vendono... già a chi secondo voi!?? 
 Luca Fintope'

L'acqua e il seppiolino

Scritto così, potrebbe essere il titolo di una favola raccontata in una scuola materna, ho detto materna, ma potevo scrivere asilo nido, così per dare nuovo slancio all'orchite dell'amministrazione; una storiella con il suo mieloso finale zuppo di morale. Invece no. Le parole che seguono narrano una liaison più affine ai racconti del grottesco e dell'arabesco (cfr: Edgar Allan Poe; 1840). Sin dalla nascita, l'orizzonte del riminese è per la metà fatto di acqua: Mare Adriatico. Un "pidriul" di acqua bassa e salata. I più penseranno che il seppiolino di terra diventerà a forza uno sborone cefalo di mare, al contrario il riminese intende il nuoto a modo suo. Il suo stile schiamazzato ricorda un po' quello delle acque reflue: si sta come le fogne, d'estate, dopo il temporale. Sarà che con le acque "grigie" ci ha convissuto sin dall'infanzia, ma al massimo il riminese galleggia, tipo...Ultimamente si è fatto un po' snob e a malapena saluta gli stafilococchi poco prima di tirare lo sciacquone. Pensare che erano i suoi inseparabili amici d'infanzia, insieme a paletta e secchiello! Che sia dolce o salata, il rapporto resta comunque conflittuale. La pioggia, che è sempre acqua, pare incuta un vero terrore nei patrizi di Ariminum. All'inizio si sono interrogati gli psichiatri più blasonati, si pensava fosse una fobia. Solo studi più recenti hanno dimostrato che la soluzione era da ricercarsi nella chimica: il riminese è idrosolubile. Come l'acquaragia e la vernice o il bagnino ed il fisco: si dissolve! Bastano poche gocce di pioggia affinché si rintani nel suo SUV, ben protetto e ad almeno un metro e mezzo da terra. Il fila dritto diventa una chimera, più ambito del vello d'oro, più ricercato della lucciola con suoi 5 milioni di euro. Ben inteso, che Sindy non si pavoneggi; per circolare in sicurezza sulle sgarrupate strade comunali, più che una city bike ti occorre un T-34. Vi sono buche così ampie e profonde che puoi viaggiare nel tempo, sino a trovarti faccia a faccia con il busto di Agrippina. Ah no scusate, quello è al Metropolitan Museum of Art di New York.
 Montalbano
P.S.: "...a notte, si senton sibilare/come aerei in picchiata le zanzare/dalla finestra viene un odore sensuale/di fritto misto e fogna di canale..." (Tratto dalla poesia 'Alle pensioni riminesi' di Stefano Benni; 1981)

Senso Unico

In questi giorni si è riaccesa la polemica del Teatro cittadino, peraltro mai assopita. E ciò ha inevitabilmente trascinato con sé altri aspetti legati alla cultura riminese. Lo leggo oggi nell’unico quotidiano on line non prono al Palazzo; Rimini 2.0. L’autarchia con cui questa Amministrazione tuttologa ci ha abituato, ha visto urbanisti ed esperti culturali fai da te tutti all’interno della sua rigorosa e ristretta cerchia. Il messaggio che viene promanato, è quello che organizzare una Molo Street Parade richiede le stesse competenze di quelle necessarie per occuparsi dell’intera viabilità, o per sapere occuparsi dei beni culturali cittadini. E così, nel secondo caso, quali testimonianze storiche siano organiche alla città, e quali no; in realtà quali lo siano per la visibilità dell’Amministrazione. Da qui poi discende la possibilità di far edificare l’area dell’ex palacongressi, piuttosto che continuare a mantenere il CEIS sopra un importante anfiteatro interrato accampando improbabili giustificazioni, o la ricostruzione di un teatro con un frammisto di vecchio e nuovo da connotargli difficile identità. Rimini ha importanti e capaci personaggi che si occupano di cultura, che se consultati sarebbero davvero preziosi per dare sapienti indicazioni, utili a valorizzare quel poco di testimonianze storiche che ci restano. Sarebbe un motivo di vero orgoglio e di riscatto per le tante scelleratezze attuate nel dopoguerra. Ma ciò prevede l’umiltà di accettare i consigli di esperti del settore, di riconoscere i propri limiti come umanamente è, e di saper mettersi in discussione. Ma non è il caso perché si procede a senso unico e senza confronto, ma è vero che chi crede di saper far tutto, in realtà non sa fare altro che cose raffazzonate.
 S. De Vita

martedì 18 ottobre 2016

Provocazione? Di più.

L'altra sera il telecomando impazzito si è fermato su una rete locale che riprendeva una riunione, mi sembra del Consorzio Corovin (Tavernello). Una delle tante aziende del cesenate che usano (anche) le reti nazionali per la pubblicità. Rimini, che io sappia, neppure una. Però siamo "primi" in tanti campionati della cronaca nera. La differenza (cruda) tra noi e i cugini, è che il lavoro loro l'hanno creato, noi lo abbiamo..trovato. Affermazione che in quella città totalmente diversa dalla "balneare" è d'attualità, dopo anni forse pieni d'invidia. Tornando alla riunione in diretta televisiva e ascoltando bilanci, statistiche, programmi e strategie aziendali su come, cosa a chi si vende, oggi e soprattutto in futuro, mi viene in mente la "ridicola" querelle su Airbnb. Hanno raccontato, senza trionfalismi, il cammino della viticoltura romagnola con una interessante analisi sociale: una volta il vino veniva consumato prevalentemente dai soggetti dediti ai lavori pesanti, oggi i "grandi" numeri sono arrivati grazie ai giovani e donne. Il vino si beve per diletto. Non ho potuto evitare un raffronto con la mia città e con gli attori che il nostro barcollante palcoscenico mostra: la Rinaldis urla contro l'uso del web e Mussoni, il paleontologo della spiaggia, fermo come un ombrellone..fossile. Nessuno di questi e altri è mai stato sfiorato dall'idea o dubbio che l'operaio, ieri consumatore di vino, oggi lavora ad una macchina a controllo numerico. Non parcheggia per 10 giorni sulla brandina, non vuole mangiare a comando alle ore canoniche. Nessuno degli intervenuti ha usato scorciatoie o feste del vino..rosa.  Altro fatto insolito ma salutare, alla discussione non era presente nessun politico e nemmeno l'assessore ai vini. A Rimini piccole questioni come il fallimento di Aeradria, Questura, Campi Sportivi ed i "pegni" del Palas risolti (?) con la Pompei Aquarena, sono stati classificati come inevitabili "buchi" per il bene comune. La curiale tv non organizza dirette su argomenti scomodi. Ne (ri)cito solo due per le peculiarità prettamente riminesi: Palas da 150 milioni che doveva essere sostenuto in gran parte dalle royalties pagate dagli albergatori. Aeradria ed i collegamenti onorati con denaro pubblico ma in colossale perdita. Non è solo il fatto che a Cesena quando va malino fanno la Serie B, mentre noi siamo un pò sopra la Terza Categoria, è la differenza culturale e ..politica che ormai è enorme. Non hanno avuto la destagionalizzazione..agricola dei Chicchi e quando l'Autostrada scaricava milioni di bagnanti, coltivavano ancora pannocchie, mele, pere e uva. La biscia si è ribaltata. Provate a pensare se (per caso) la Tv del Consiglio volesse fare un programma come quello. Chi potrebbe invitare? Il Partito di Gnassi. I responsabili del nostro fallimento ci sono tutti.