sabato 31 dicembre 2016

Buon Anno

Anche nella terza fase della Repubblica, la peggiore, Rimini è destinata a fare scuola e tendenza. Da capitale dell'inciucio nella prima, alle finte innovazioni della seconda, al meritato primo posto nei fallimenti di oggi. Il più drammatico è quello economico-sociale. Una città in preda ad una implosione che ha scardinato i riferimenti politici e i fantocci del sistema, camuffati da rappresentanze sindacali, come fossero ville o perfino modesti appartamenti. Un lungo big bang che obbligherà i poteri dello stato a riposizionarsi. Il futuro sarà in mano a coloro che dimostreranno di avere seri progetti in testa e la capacità di gestirli. Il riferimento romano e al lungomare nostrano è voluto. Buon Anno.. se ce la facciamo.

Asilo Nido

Ho letto l'esortazione di un presunto grillino, movimentista 5 stelle, di quelli seri che all'occasione si va dalle istituzioni a raccontare che ci sono dei cattivoni che parteggiano per altri grillini...ed è reato perché sono poliziotti. Non perché sono grillini capito! I delatori per interesse...mi sarebbe piaciuto vederlo assessore. Aspetta che penso alla delega. Ce l`ho: alle fogne! Tocca dare ragione a Gnassi quando ha ragione! Mr. Pantegana col sigaro! Ecco questo incrocio di intelligenza e folklore invita a non ascoltare il discorso di Mattarella. Il Presidente della Repubblica. Ahhh...ecco. Vedi caro potenziale assessore Pantegana prima di giudicare, che già è dura devi ascoltare cosa taluno argomenta. Non vorrei che applicarsi la stessa regola ai processi. Evitare il confronto è sintomo di insufficienza e di estrema piccolezza individuale. Ma cosa si vuole prendere...aspetteremo il controdiscorso del guro dallo yacht o dalla villa. Spero si vesta da Babbo Natale per essere più credibile. Ma io il suo pacco non lo voglio. Sarò un poveraccio, ma ho ancora il senso e il rispetto per le istituzioni. 
Roberto Urbinati

venerdì 30 dicembre 2016

Le Strisce di Rimini

L'ironica trasmissione di Canale 5 sembra abbia trovato nella scenografia "incompiuta" di Rimini una fonte inesauribile. Le puntate dedicate alle Non Fatte o Fatte a ca..hanno avuto un riscontro di pubblico confortante. Perfino i sodali giornali locali sono stati costretti a parlarne. Qualche anno fa avevamo prudentemente indicato in 100 le incompiute o iniziate male della nostra città. Si vede che anche a Mediaset ci guardano in attesa di..Bollorè. Tutte le trasmissioni sono state interessanti, l'interpretazione della "guest star", il migliore (per distacco) assessore al Bilancio d'Italia ha superato quella balbettante del Sindaco costretto a spiegare le ragioni di una Questura finita e abbandonata. A proposito (sembra) che in attesa dell'apertura ufficiale del mercato sia pervenuta da..Roma una richiesta per avere in "prestito" secco il nostro uomo di punta della festosa giunta per "apparecchiare" finalmente un bilancio grillino degno di Penelope. I fuochi però non li assegnerà a Scarpato. Il suo pedegree è pari a quello di Higuain, ha compiuto "giocate" memorabili. La specialità però sono i campi sportivi e le società collegate, con scivolate ..farmaceutiche. Consigliamo ai bravi conduttori del programma di provare a spiegare le ragioni (vere) per cui le altre "imprese" che il "migliore" definisce private, dimenticandosi di rivelare che erano però molto "convenzionate" con il comune, giacciono inermi da decine d'anni. Il Gabibbo può soggiornare direttamente nella Murri e Novarese.

Il Sol Dell'Avvenire

Credo che una forza politica debba parlarci del domani. Debba essere capace di raccontarci cosa vuole fare, cosa sogni, cosa speri e da quale "causa" prenda forma e origine. Una volta quel futuro veniva chiamato convenzionalmente, definito, "sol dell'avvenire". A prescindere dal concetto di giusto o sbagliato la meta da raggiungere era spostata nel futuro, comune e condivisa. Nel domani, quello di figli e nipoti per i quali si lavorava e militava. E mi si permetta si risparmiava. Adesso invece si posta e descrive il passato, non si spera e progetta il futuro. Quando va bene l'oggi. Si tira a campare! Una cronologia già stantia di cosa è accaduto è il diversivo che tedia il racconto. Nessuna dunque possibilità di proiezione, di avanguardia\e. Nessun coraggio di "salti nel buio" senza reti o paracaduti personali. Solo statisti della gestione del presente, da amministrazione ordinaria di condominio, tritati come si dovesse conquistare una vetta in Vietnam...dall'Assemblea riunita una volta all'anno. Una politica vietnamizzata: arrecare il maggior danno, la maggiore distruzione... poi lasciare il campo. Invece occorrerebbe ribaltare il tavolo. Dire basta! Modificare tutto, rinnovare davvero la classe dirigente, smettere le liturgie stantie in quanto finte per tornare a ragionamenti veri... nessuno vince se uno solo mantiene un ruolo perché domani lo perderà e quel domani non solo è vicino, ma è oggi!! Occorre tornare a parlarsi senza timori o paure, occorre rimettere dove debbono essere i paletti fra ciò che si è. Fra quello che si crede; come si vuole raggiungere i propri scopi, con quali strumenti e modalità. Chi si dice e dichiara appartenere ad una parte faccia quello che chiede la propria parte. Si dichiari, si sacrifichi! Il potere non può e deve essere l'obbiettivo. E così cesserebbero le pratiche trasformiste, i bracci di ferro interni e le smorfie di sofferenza. I partiti si determinino ad avere un programma ed un sistema etico. Non ci sarebbe bisogno della magistratura per capire che alcune condotte non sono permesse e permettibili...Parliamo di cosa vorremmo essere non di cosa siamo stati. Occorre rimettere l'uomo al centro dell'universo e non ridurlo a mero consumatore o a soggetto necessario del processo produttivo. Capire sostanzialmente come l'unico bene supremo che possediamo è il tempo non l'ultimo modello di smartphone o auto. Ne guadagneremmo tutti. Da zombi congeniali alla fase produttiva o salme fredde e tinche studiate a tavolino per essere trasformati in perfetti consumatori e all'uopo soggetti a radiazioni continue di pubblicità, diventeremmo nuovamente soggetti politici consapevoli che si debba affrontare il futuro e capaci a credere che non ci aspetti solo una copertura di legno e piombo e metri di terra sopra il nostro simulacro. Essere cadaveri in vita è la maledizione più grande che possa capitare a chi esiste...Io non credo che chi non si è fatto mettere in un parcheggio all'Università si voglia far parcheggiare da quattro notabili falliti nella vita. Del resto anche Dio è risorto. 
N.B. chissà se gli elettori di Pigi erano a conoscenza che punto fondante il suo programma fosse il job act. A me è sfuggito chi mi suggerire dove leggerlo?
Roberto Urbinati

Renzi (però) Gioenzo

Come dice il consigliere Fratelli d'Italia Gioenzo Renzi non è più aria nessuno oggi fa regali, non è un paese per vecchi, gli albergatori se vogliono portarsi clienti anche durante le feste natalizie contro ogni evidenza, sia climatica che di tradizione dico Cortina, dico i Mercatini etc., gli eventi per sollazzare questi poveri di spirito che vengono qui con la galaverna SE-LI DEVONO-PAGARE-LORO! Oppure si torni all'antico quando si accontentavano di qualche spiccio per pagare le bollette invernali affittando l'albergo per il cenone e la festa di fine anno. Questa cosa che il Comune ci tassa e tartassa e poi gira agli albergatori non può più andare avanti. Esempio ho una piadineria chiosco sulla Statale: io ci metto le sedie se mi pagano un concerto di Ligabue 200.000 paganti in una sera incasso da trasferirmi a Miami: allora?? La locale presidente albergatori aveva un sorriso da orecchio a orecchio quando annunciava ieri che 500 alberghi sono pieni all'89% (no comment su una simile precisione alla mezza persona): e te credo, hanno trovato il modo di riprendersi la tassa di soggiorno! Parliamo di piccole cifre qualche decina di migliaia d'euro ma con le piccole cifre moltiplicate per piccole cifre albergatori hanno costruito piccoli imperi, ieri come oggi come 150 anni sempre flirtando con la mano pubblica, il che ricorda altri comparti economici... vicini, in questa Italia. Loro paghino gli eventi, il Comune pulisce il giorno dopo: questa dovrebbe essere la regola. Invece il Comune (noi) paga, loro incassano, e neppure vogliono più pulire e vietano le bevande in bottiglia perché i dipendenti di Anthea mentre i treni circolano, le forze dell'ordine pattugliano, gli ospedali operano, il mondo va avanti, l'1 devono dormire fino alle 2. E ci credo che l'ambiente degli albergatori vota in massa questa ex sinistra e in particolare questo sindaco, impresario da 30 anni prestato alla politica! E si nascondono dietro la foglia di fico dell'indotto 2500 persone assunte fanno 10.000 giornate lavorative: e questa è l'Italia che volete, gente sempre a disposizione pagata nel pugno come si dice per ingrassare voi "200 euro al cameriere 4 giorni e 10.000 a me" e dovrebbe viverci!?
Zobeta

Mia opinione

Questa cosa di vietare i botti pro cani è una stronzata, anche a prescindere dalla illegittimità puntualmente sancita dalle sentenze dei Tar, Roma e in zona ex Coriano poi tante altre città. Ciò per un'infinità di ragioni che espongo in maniera sparsa e disorganica, a mero fine di riflessione personale. Anzitutto per decenni abbiamo assistito a bollettini di guerra che provenivano per lo più dal Sud ma nessuna parte d'Italia era immune: decine, centinaia di feriti causa botti, anche il giorno dopo, anche bambini, qualche morto a Napoli etc.etc.etc. E allora perché se per tanti anni nessuno ha speso mezza parola per la causa di vietarli ora dovremmo farlo per non disturbare i cani? Evidentemente c'è una lobby "canista" trasversale molto agguerrita che dietrologi vorrebbero sia "pilotata" da gruppi industriali che hanno interessi in materia, gli stessi che hanno ottenuto l'ingresso dei 4zampe nei supermercati ed altre vittorie di "emancipazione canina". I gatti sotto questo profilo sono al palo: fermi nei diritti agli anni 50, come tutte le altre specie da compagnia. Altro aspetto saliente della questione è che noi gli altri animali, signori, noi ce li mangiamo: mentre ci preoccupiamo di non spaventare il cane, ci stiamo ingozzando di bestie allevate o catturate, uccise, squartate, eviscerate, cotte, operazioni eseguite talvolta anche crudelmente, sebbene oggi la legislazione tuteli anche gli animali da macello, ma resta il fatto che esistono "animali da macello": pertanto rispetto ad essere ucciso e mangiato un po' di paura l'Ultimo credo che i cani (che anche in istato di natura poi dovrebbero aver a che fare con fame, freddo e predatori) potrebbero sopportarlo, vista la fine che fanno i loro cugini genetici ex. mammiferi come vitelli, agnelli, conigli etc. Ebbene, non v'è chi non veda oggi che esiste una lobby "canista" esagerata che ti farebbe pisciare il proprio cane sulla tua scarpa se egli lo desiderasse e che spinge sempre più in questa direzione e che è alleata per fini comuni coi gruppi ai quali ho accennato. Tutti amiamo gli animali o quasi, nessuno desidera la sofferenza del proprio cane questo è comprensibile. Ma questo rapporto "Cane e padrone" resta pieno di aporie e conflitti a partire dal fatto che il cane come gli schiavi del passato spesso è sotto chiave, si porta al guinzaglio, si lascia fuori, talora si punisce etc. E sopra di tutto il fatto che noi, amici, gli animali ce li mangiamo esattamente come migliaia d'anni fa, e gli stessi animali si mangiano fra loro etc: il mondo è una valle di lacrime "natura dolce e selvaggia, "natura matrigna" e via dicendo. Personalmente pur avendo cani penso che la nostra società oggi soffra di uno squilibrio verso questa specie da compagnia, una specie che è così difficile non amare e proprio per questo; uno squilibrio che andrebbe riequilibrato e che porta agli estremismi del divieto botti ed anche ex. che oggi è ormai quasi più facile andare in galera se ammazzi un cane che se ammazzi una persona il che, in fondo, in una ottica relativista e non antropocentrica potrebbe anche essere oggetto di seria discussione. S.A.

giovedì 29 dicembre 2016

Asfalti Ruggenti

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Mentre le teste d'uovo di "E' colpa di Gnassi" riguardano a ritmi fantozziani la corazzata Potëmkin, chiedendosi cosa non ha funzionato nel video autoprodotto a sostegno dei Sì referendario, i giornali di regime ci informano che le ciclabili riminesi sono cresciute del 9,5%. Ringraziando l'illuminata ed ecologica amministrazione, mi permetto alcune considerazioni. Se le tratte addizionali sono state "pensate" come la bretella rossa "Palata - Benzinaio 1 - Benzinaio 2", abbiamo un problema. Sarebbe stato più intelligente sfruttare un lato dei marciapiedi su Viale Principe Amedeo, ma forse una sudditanza psicologica nei confronti dei notabili proprietari degli immobili che lì insistono, ha reso la Giunta del Fila Dritto tragicamente timida. Del resto, appare eccessivamente pavido l'atteggiamento riservato ai cantieri stradali che dovrebbero eseguire lavori a regola d'arte. La posa delle fibre ottiche, rattoppata con un asfalto più simile a stucco da vetri che al "rosso pavone", ha seminato la città di vulcanelli e trabocchetti, spesso fatali anche alla più robusta Graziella (suggerisco di tenersi strette le fidejussioni a garanzia dell'appalto). La Talpa di Hera ci donerà il tubone targato Basta Merda in Mare, intanto la sede stradale di Via Ugo Bassi è stata "lunarizzata". Pare proprio che il cavallo da battaglia della campagna PD, sia diventato un cavallo di Troia. Il peccato originale è stato l'abuso del verbo "aggiungere", più consono ad una permanente propaganda politica nordcoreana, a discapito del saggio "manutenere", che va a braccetto con "fruibile" e chiosa con "utile". Mi chiedo se durante le riunioni di maggioranza qualcuno pone delle domande oppure se vi accomodate sotto l'identitario: "Sono un consigliere semplice; dammi un gettone, spingo un bottone". 
 Montalbano 
P.S.: In questi giorni ci siamo indignati per il Presepe (mio omonimo) vandalizzato. Se ne volete ammirare uno vivente, potreste transitare davanti la chiesa di Regina Pacis. Da alcuni giorni, proprio sul sacrato, si riparano alcuni esseri umani che lì trascorrono la notte e per stella cometa hanno l'alba dell'emisfero boreale; a -1° Celsius.

Il Prezzo è Giusto

Francesco Renga è un uomo giusto. Ma soprattutto il Dottor Renga perchè molti non lo sanno ma a differenza (perdonate la digressione populista) di molti Ministri della Repubblica, Franco come lo chiamiamo noi fan, egli è laureato. Quindi il poeta-Renga perché rivolgermi a lui chiamandolo "cantante", "singer", "rocker", "popstar" o peggio "cantautore" mi sembra oltremodo riduttivo della sua fulgida carriera e della sua ineguagliata e a mio parere ineguagliabile vis artistica. "Il primo dei numeri 2", così è stato definito da penna più degna di tesserne le lodi: come dire un uomo che ha fatto dell'understatement, della riservatezza, della qualità, del "per molti ma non per tutti" gli slogan della sua Arte e della sua carriera artistica già ai tempi dei Timorìa, eccetera eccetera eccetera. Dunque quello che si becca per gelarsi sul pacco di piazzale Fellini, previste temperature sottozero, sono tutti soldi guadagnati che siano 20, che siano 30 e perchè no?, crepi l'avarizia!, che siano 50.000 euro: Patti Smith che suona a New York prende una mezza milionata di dollari e non sembra fuori luogo il paragone, al netto della nota esterofilia italiana, col Nostro. Quindi niente da dire anche su Skin che fa il dj set al teatro Galli in certo senso "violentato" nella sua classicità da questa straordinaria voce prestata alla consolle della "pantera del Londonshire" come la chiamano in UK. Quello che a me non va giù e vengo alla ciccia della mia teriaca su questo Capodanno riminese è il braccino corto di un Comune che i 4000 messi a bilancio per lo spettacolo pirotecnico come da Albo Pretorio pro ditta riccionese incolpevole, la stessa che ha fatto il modestissimo per ovvi motivi di budget e non per colpa a detta di tutti, spettacolo della Notte Rosa, se li spende per i fiori alla delegazione del paesino gemellato di... Clerville-sur-Marne. 4000 euro per quello che per grandi e bambini visto anche il giro di vite sui fuochi fai da te rappresenta il clou immaginifico, scusate il termine, della notte di San Silvestro e per i quali tutte le municipalità del mondo si svenano e noi abbiamo la fortuna di avere a Rimini un maestro come Scarpato che, attenzione, ha fatto lo spettacolo della festa del borgo che credo sia comunque anche parzialmente sostenuta dal Pubblico mentre viene messo da parte per Capodanno: una palese, macroscopica contraddizione! "Se vuoi il meglio lo paghi", e se dài soldi a destra e sinistra, artisti sedicenti, musicisti teen ager da garage, nani e ballerine, se benefici la Corte che ruota fino all'ultimo spiccio perché quei quattrini devono rientrare come consenso elettorale allora per i Fuochi d'Artificio, non ti restano che 4000 miserabili pidocchiosi euro: una cena aziendale di pesce, una settimana in Spa Benessere con famiglia, Natale sul Nilo in coppia. Io a prendere il freddo in piazzale Fellini non vado, come me tanti altri ragazzi come usa fra noi giovani facciamo la festa in casa anche se Indino non vorrebbe, e a Skin con rispetto parlando per la dj 50enne UK avremmo, preferito goderci dal terrazzo l'Arte pirotecnica di Scarpato che, preciso, non è mio parente, Grazie.
 P. d. V. Amelio Giuseppe Vergone

mercoledì 28 dicembre 2016

CS Giù Le Mani dalla Scuola

Comunicato stampa del 28/12/2016.
Il gruppo di cittadini “GIU’ LE MANI DALLE SCUOLE DI RIMINI” chiede all’amministrazione comunale riminese che fine abbia fatto l’esito della gara di appalto che ha regalato milioni di euro della collettività ai privati e disgregato la scuola pubblica. L’apertura delle offerte al ribasso è avvenuta oramai da più di trenta giorni e a oggi tutto tace, nessuno ne parla, nessuno risponde alle decine di famiglie che presto dovranno decidere in quali scuole d’infanzia iscrivere i propri figli. Nessuno risponde a quelle famiglie che si chiedono a quale cooperativa saranno affidati i propri figli, con quali criteri saranno selezionate le inseganti e quale esperienza avranno, quali progetti pedagogici saranno applicati e soprattutto quali garanzie di continuità potranno offrire aziende private con un turnover del personale ai massimi livelli. Il progetto di disgregazione dello stato sociale è al primo punto di questi politici d’assalto, che ti sorridono dagli organi di stampa, mentre sottraggono risorse e diritti al territorio locale, convogliando consensi e interessi. L’amministrazione non risponde, impassibile nonostante una manifestazione cittadina con più di 600 persone, la raccolta di 3.500 firme per la scuola pubblica, la convocazione dal prefetto, un’assemblea generale dei sindacati, una conferenza a tema con pedagogisti, il supporto degli operatori precarizzati delle cooperative riminesi e bolognesi, la costruttiva esperienza fornita da Bologna Nidi, uno sciopero generale, comitati dei Nonni e dei Genitori, opposizioni contrarie, i recenti scandali sull’affidamento degli appalti scolastici in altri comuni. Pensate quali rischi corriamo, pensiamo quali interessi sono coinvolti. Vogliamo chiudere con questa ennesimo grido d’ingiustizia promettendo all’amministrazione che continueremo a spiegare ai cittadini quali futuro lavorativo state creando per i nostri figli, li preparate per la vita con un deserto educativo e formativo, quando poi saranno pronti a lavorare dopo anni di sacrifici il vostro modello economico offrirà un futuro precario a 900 euro al mese in qualche cooperativa da Voi scelta. COMPLIMENTI, DEI VERI STATISTI. Riportiamo integralmente la lettera aperta pubblicata sui social da un insegante il giorno dello sciopero, nella speranza che certe parole scaldino il cuore di pietra di certa gente. Tra le Sue parole vogliamo ricordare il precedente direttore didattico Antonio Cialabrini, persona competente in ambito pedagogico che frenò per anni l’avidità e gli interessi della politica. “Oggi in questo giorno speciale le mie colleghe con le confederazioni sindacali e le famiglie, manifestano il disappunto in riferimento alla scelta del Comune di Rimini di privatizzare le scuole e nidi d'infanzia. Io non posso essere con loro fisicamente ma affermo il mio sostegno. Credo che insieme alle colleghe anziane e giovani, abbiamo dato in anni lontani, recenti, in corso, un'affermazione di qualità, di cultura alla città, determinando anche un'identità alle nostre scuole attraverso i tanti progetti: Progetto Natura, Progetto Atelier, Progetto Qualità, Progetti Didattici che vengono ogni anno rinnovati per coinvolgere e preparare i bambini in un contesto ricco di emozioni, ricerca creativa, narrativa, didattica, culturale, etica. 

L'Opera Buffa

Nella mia passeggiata della salute di 10,653 chilometri da Viserba, via Delle Buche fino alla fontanella della Palata che disseta e permette d'ammirare la splendida Toilette degli Sposi..mancati, incontro tante persone, quasi tutte vecchi amici e compagni. A dire il vero i "primi" sono più numerosi, gli altri si sono annacquati nel brodo piddino e giustamente si vergognano, se non hanno niente da guadagnare o un palchetto da montare. Ieri mattina ho abbracciato, senza vergogna, uno dei pilastri del gnassismo. Si ritiene tale e non ho fatto niente per disilluderlo, magari introducendo malignamente il sospetto che il Sindaco più amato dai cittadini "non" ami quelli che si agitano troppo vicino a lui. Biagini è la conferma. E' passato all'opposizione. Avanti c'è posto. Mi sto però smarrendo, la pillolina mattutina non ha fatto cessare le troppe amnesie. Il "pilastro" di Gnassi alla mia consueta ma non fantasiosa considerazione su cosa accadrà nel caso di una "condanna" aeroportuale dopo che sono passati (solo) quattro anni dalla fine dell'indagine, ha esibito una metamorfosi facciale davvero spaventosa (non era Brad Pitt neanche prima) e sfarfugliando improbabili(?) prescrizioni, avanza l'ipotesi davvero originale e molto, molto, laica della Gloria "in excelsis" Lisi. E' stato talmente rapido nello scartare subito la Petitti che mi ha convinto della bontà di una operazione così sfacciata...politicamente. Ho pensato alle due "ancelle" Lino&Riccardo capaci di portare tutto l'arenile "scaduto" e i pochi alberghi rimasti, a votare compatti e fiduciosi per il civismo del futuro, con la promessa di cancellare Bolkestein. Non sapevo se invocare una "prescrizione" veloce che permettesse di non cambiare in peggio oppure trovare un candidato alternativo. Visti i precedenti meglio lasciare perdere. Perchè il Corriere di Rimini e (un pò) del Pd ha titolato che Il Barbiere di Siviglia è un'opera buffa. Allora il Palas cos'è??

PS Il Si di Gnassi ha perso (male) anche a Rimini

martedì 27 dicembre 2016

Uninominale

Il 18 dicembre scorso, l'Assemblea nazionale del Pd, in lutto referendario, ha approvato, con 481 voti favorevoli (due i voti contrari, 10 gli astenuti), un documento secondo il quale l'ex partito della nazione "adotta"  la Famiglia Mattarellum. Un due x uno che fa tanto offerta politica. La proposta ha già raccolto il favore della sinistra piddina spaventata dall'esito delle urne e dalla necessità magari di fare un nuovo partito. Anche la Lega e F,lli Italiani si sono dichiarati favorevoli. Il M5S attende il responso.. dei fondi del caffè nel frattempo interpellati. Spinti dalla sagacia e lungimiranza del Cancelliere anche il nostro Blog aveva intravisto nell'Uninominale la soluzione migliore per un paese allo sfascio. I collegi non favoriscono a priori uno schieramento piuttosto che un altro. Il sospetto/certezza è che i partiti/movimenti non li vogliano perché tolgono potere alle segreterie e al web. Mentre i cittadini possono scegliere tranquillamente tra una Sarti e Affronte con una possibile terza via blabla. Il Mattarellum è pensato da un democristiano e costruito per i democristiani di potere. Un miscuglio di maggioritario e proporzionale che ha funzionato..benino. Il 25% però è in grado di inquinare profondamente il resto. Ha favorito il nascere di coalizioni indegne politicamente, si deve procedere con una revisione che favorisca la vera alternanza. Basta con i nominati dai Presidenti e non dal popolo ancora votante. Occorre rendere più netta e visibile la contesa con il doppio turno. Vince il candidato migliore nei vari collegi. Sarebbe la rivoluzione per mano dei cittadini e non dei finti partiti o delle consorterie. L'elezione diretta dei sindaci è stata una valida soluzione, la stessa cosa vale per i parlamentari a diaria piena o dimezzata. Prima di diventare "portavoce", devi imparare lo spartito locale, conoscere realtà e problemi, avere un doveroso contatto con l'elettorato. Ci sono tante verginelle che sostengono che l'uninominale sarebbe estraneo alla tradizione politica nostrana. Ci sarebbe molto da ridire sul tema e sulle..tradizioni. Prevarrà la superiorità del candidato sul resto. Vi sembra poco? Certo i partiti perderanno molto del troppo potere rimasto, sarà la fine della supremazia dell'ideologia, si tenderà ad avere due schieramenti in grado di alternarsi. Non esiste altra via se non quella pasticciata che ha permesso l'indicazione di quattro (sic) premier mai eletti. Se vi va bene così continuate a plaudire i Fila Dritto. 

Gli Anni Folli

C’è una mostra in una parte del teatro cittadino, sfuggita miracolosamente alla saga delle betoniere e più fortunata della residua area soggetta ad una ricostruzione poco filologica: Rimini negli anni 20, il decennio folle. Consiglio vivamente di visitarla, non con spirito nostalgico, ma in modo asettico valutando attraverso le fotografie la città di quel periodo. Ci si rende conto di ciò che Rimini era, con quale attenzione si dedicasse al turismo, allora nascente, ed alla qualità che si perseguiva. Altri tempi, ma soprattutto altre Amministrazioni che davvero si dedicavano a quel nuovo fenomeno che avrebbe poi fatto la fortuna della Città. E’ vero; da allora ad oggi i tempi sono cambiati, come pure i gusti e i modi di vivere degli italiani. Ma vedendo la situazione attuale, ci si rende conto che non vi è stata alcuna evoluzione per anticipare o perlomeno stare al passo con i tempi, o per mantenere un filo logico con quella eredità. E così specie dagli anni ’70 in poi, staccata la spina, chi ci ha amministrato ha saputo esprimere e ridurre la Città che vediamo oggi. Senza un progetto organico, con continui improbabili tentativi e temporanee ricette fai da te scopiazzate qua e là, che avrebbero la pretesa di rilanciare Rimini ai passati fasti, e che neppure il “triangolo delle Bermude” (leggi Fulgor, finto fossato malatestiano e Teatro Poletti) potrà fare. Sempre tornando alla mostra sembra poi che qualcuno, di Garampiana abilità, voglia far passare quel periodo in contrapposizione alla attuale e presunta rinascita cittadina. Paragone del tutto improprio e stonato, forzato solo dalla fantasia pubblicitaria della quale siamo ormai, purtroppo, assuefatti. Perché se quegli anni furono “folli” per ciò che stava, nel nostro caso, accadendo alla città ed al suo turismo, poi ne seguirono altri, ma folli in modo negativo. Una riflessione dopo avere ancora una volta, e con piacere, visitato il Foyer del Teatro; considerata la maestria e la grandezza, il Poletti, oggi, da serio professionista, avrebbe sicuramente ritirato la sua firma dal progetto.
 S. De Vita

lunedì 26 dicembre 2016

Il Galleggiante

Chi ha la passione delle pesca e.. della politica, conosce la funzione del "galleggiante". Il colorato sughero avverte quando i pesci (noi) abboccano. Gnassi è l'espressione dello strumento in politica. Senza particolari esche ha "allamato" D'Alema, Veltroni, Bersani e infine la "mangiata" più spettacolare: Renzi. Occorre dirlo, la sua abilità esibita sulla Palata, farebbe morire d'invidia le decine di pensionati praticanti. Il pesce di nome Matteo è stato il più sbandierato. Erano arrivati ad una amicizia quasi intima, coronata da passeggiate in bici nel "deserto" Centro con la camicia bianca d'ordinanza, arrotolata. Stare con il vincitore è uno sport assai diffuso, più del calcio che siete riusciti a distruggere, ma per Gnassi è una disciplina di vita. L'unico predatore che non ha mai abboccato è stato Errani. Lo ha conosciuto benissimo dopo dieci anni da consigliere regionale, senza però il BlaBla. Per tutto quel tempo ha reclamato inutilmente la poltrona d'assessore al turismo per noi (allora) obbligatoria, per vederla poi assegnata al "compagno" fraterno (da sempre): Melucci. A me, stante la vecchia amicizia e stima con la Lella, grande donna e abile nel maneggio delle quote rosa, era simpatico. Nel partito era invece considerato un "fuffone" e.. con il senno di poi, sottovalutato. Aveva la capacità diabolica di ripresentarsi sempre come il nuovo, pur avendo a quarant'anni maturato una anzianità politica da pensione. Il cambiamento del Pci in Pd per lui è stata una manna. Sembrava uno dei tanti abiti confezionati su misura. L'arrivo di Renzi ha consentito le sue migliori interpretazioni sconfinate nei cartelli e..Aquarene. La scenografia del lungomare composta da pub, ruote e toilette degli sposi, lo ha visto protagonista delle migliori feste elettorali che lo hanno reso famoso fino a Pesaro e basta. Al di là delle facili ironie non ha rivali nell'arido e sconsolante panorama riminese. Se paragoniamo le "iniziative" giudiziarie che lo vedono coinvolto e (forse) quelle... , occorre dire che oltre ai sodali amici e badanti giornalistiche, grazie al Seminario, sembra abbia allacciato canali molto alti, quasi celesti. Se pensiamo cosa sta succedendo al suo collega milanese e all'ochetta romana, bisogna ammettere che è stato bravo...il Carlino. Ricordo in particolare le innocenti lacrime sgorgate all'apparizione di Veltroni sotto l'Arco d'Augusto e l'affascinante "us pò fè" emesso per l'occasione. Sono stati i momenti più belli della politica riminese. Il colpo più grosso, grazie a Gobbi e Fabbri (Riccardo) ricompensato con..case popolari è stata l'invenzione della Lista Civica e Demaniale. Grande invenzione Andrea!! Adesso come fai a ripagarli? I "Parchetti" del Mare sono bufale che solo una città che beve tutto può trangugiare, le concessioni andranno a bando nonostante l'indomita e feroce opposizione del nobile Gentiloni e del ministro "estero" Alfano. Che cosa rimarrà degli anni 2000? Per capire cosa sono stati basterà andare in via della Fiera.

PS Mentre dilettanti come Pruccoli, ma anche il "novizio" Arlotti si dilettano ad attaccare i Melucci e Magrini, il "grande" galleggiante sta zitto e nascosto dietro al Teatro ma pesca nelle acque del Ponte di Tiberio

domenica 25 dicembre 2016

Buon Natale dal Blog

Oggi il Blog ha deciso all'unanimità, meno la corrente di sinistra, di concedersi una giornata di festa. Alcuni collaboratori però saranno in giro per i Lungomari pieni di Parchi e conteranno i turisti dell'immancabile "sold out". Non avranno problemi, a pranzo saranno sicuramente a casa. Potevano aspettare il ..Carlino di domani. Buon Natale a tutti quelli che ci hanno letto e maledetto, per gli altri c'è il Trc.

sabato 24 dicembre 2016

Mistificare

Per me c'è una grossa mistificazione attorno a questo Capodanno riminese io non credo affatto che ci siano 500 alberghi aperti pieni già al 90% come tutta Italia non anelasse che farsi un capodanno della madonna e dove se non a Rimini, ma stiamo scherzando Capodanno a Rimini what else? Se digito su Google "Capodanno 2017 rimini" ottengo la metà dei risultati di Riccione, 1/3 di Bolzano, 1/2 di Trento, meno di tantissime località quindi tutte fesserie ogni città aspira al primato e racconta ai suoi di essere "regina" per ragioni di consenso politico e campanilismo pensate addirittura Pescara, Molfetta... Montelupo. Questa cosa necessita come si vede di essere continuamente pompata, rinfrescata, enfatizzata, esagerata in quanto non esiste un riscontro fattuale essendo Rimini città di mare è legittimo aspettarsi che sia pressapoco regina del Ferragosto, "Pasqua con chi vuoi" ma voler esserlo anche a Capodanno è una macroscopica forzatura che prima o poi cadrà in quanto quello che ci metti in termini di investimenti è pari a quello che ottieni quindi qualsiasi città che si mettesse a promuoversi con questa pervicacia otterrebbe gli stessi risultati: è la macchina pubblica a servizio di pochi alberghi. Quindi io credo che noi dovremmo interrompere quanto prima questa cosa che fa più male che bene al nostro turismo intestardirci a promuoverci contro ogni evidenza, climatica, di tradizione, di gusti etc. Il dato riccionese superiore a RImini si spiega col fatto che Riccione è associata alle discoteche e quindi ha già una marcia in più come appeal. Il Natale in Piazza nasce negli anni '80 in tutta Italia per motivi sostanzialmente di consenso politico concerti nella grandi città Roma, Milano etc. Noi ci accodiamo con un grande concerto in piazzale Fellini che poi con l'attuale sindaco che ha questa mania di strafare di esagerare su tutto si espande e si allarga fino a diventare un mantra che ripete sempre lo stesso disco non un capodanno ma tanti capodanno/i, un capodanno che dura 1 mese e mezzo assumendo i connotati quasi del Carnevale che effettivamente assomiglia molto a questo Capodanno anche nella grafica delle brochure e delle affiche se notate. Io penso che andasse bene la formula precedente promozionale con la TV, oppure quella ancora prima che gli alberghi si arrangiavano noi siamo vocati al turismo balneare, fieristico, congressuale, "mare d'inverno" se possibile ma mai "capodannesco" se non appunto la festa in albergo e la discoteca, come qualsiasi altra località che abbia alberghi e discoteche in abbondanza ma parliamo di escursionismo non turismo e soprattutto NON assistito. Al netto di crisi e altri fattori, a Ferragosto arriva gente... a badilate, e da secoli possiamo dire, e senza mezza parola di pubblicità: questo è turismo!
 Luga Findope'

Fate finta che..

Fate finta (per una volta) a Natale che Gnassi abbia le orecchie (leggermente) a sventola, non sia un fan di tutti i segretari del Pd e con (poca) fantasia anche..una donna. Allora (per una volta) le tre badanti giornalistiche e gli otto blog (diventati nove) con l'ingresso di Chiamami Città, riusciranno a raccontare la verità (almeno) sul Tpl. Da anni ripeto, alla luna, che uno dei grandi buchi (rosa) di Rimini è rappresentato dal Trasporto Pubblico Locale. Prima di entrare nel merito, ritengo indispensabile un modesto inquadramento, convinto che la stragrande maggioranza dei cittadini (meno Fabi) a causa della voluta disinformazione abbiano (quando va bene) solo una vaga idea, di cosa stiamo scrivendo. Per essere didattico e stancante parto dagli autobus gialli che girano da noi e nei comuni vicini, gli stessi di una volta, della "municipalizzata" Atam, ma verniciati di verde. L'azienda comunale, come (purtroppo) le altre, venne "superata" circa vent'anni or sono per rispettare le nuove normative nazionali e regionali. Si divise (democraticamente) in due società di servizi e controllo. Una a guida post-comunista, l'altra obbligatoriamente margheritina: Tram Servizi e Tram Agenzia. Entrambe "possedute" dal Comune di Rimini per circa l'80%, il rimanente disperso fra gli altri comuni della provincia. L'errore voluto e perseguito, una vera devianza, è di avere tradito l'impostazione regionale. L'Agenzia doveva assumere solo le vesti di controllore con una organizzazione snella per verificare l'attività del gestore. Siamo arrivati ad un "mostro" con una cinquantina di dipendenti che si è arrogata la mansione di stazione appaltante il Trc, con presidente, vice, consiglio, direttore, consulenti e costi assurdi, fuori da ogni logica legislativa. La politica dell'inciucio, quella che avrebbe portato alla nascita del Pd, finì per insabbiare tutto. Cambiarono solo la denominazione: da Tram a Agenzia della Mobilità. Se può sembrare una insignificante differenza, allora aggiungo il peso di qualche numero..milionario. Lo stato attraverso le regioni ristora almeno i due terzi del pubblico servizio, addossando al "terzo" le entrate derivanti dai titoli di viaggio (biglietti). A Rimini come conferma la solita "excusatio petita" del migliore assessore al bilancio, quello che dove mette mano, succede sempre qualcosa (Rimini Calcio e Campi Sportivi), stiamo parlando solo di 25 milioni. Rispetto ai 60 dilapidati da Aeradria non è niente, ma giustificare negli anni il costo di questa Agenzia che ha snaturato la sua originale vocazione è davvero difficile se non fossimo a Rimini. Non ci sono stati solo i trasferimenti regionali, le vendite immobiliari e..udite perfino l'introito, per lungo tempo, dei parcheggi comunali. Stiamo sempre parlando di milioni..pubblici. Il Bilancio di Previsione di AM che non è stato approvato "dovrebbe" costringere al riemergere di antiche pendenze. Dove sono finiti i debiti dell'Agenzia? Il volere fare le "pulci" ai conti della Tram Servizi oggi proiettata nell'immancabile Area Vasta, rimanda alla classica domanda: chi controlla il controllore? La disputa sul costo chilometrico è una presa per il..biglietto. Ci sono state diminuzioni nei servizi, è variata la velocità di percorrenza dei mezzi, oppure vi sono state innovazioni tecnologiche che hanno portato un aumento del tasso di riempimento degli autobus? Nel caso di una risposta negativa le competenze sarebbero del Comune e dell'Agenzia, che (guarda caso) sono i soggetti che vogliono fare i conti in tasca al..gestore. A pagare non possono sempre essere i lavoratori e mai presidenti, direttori, consigli e consulenti. Godono pensioni e remunerazioni pari a sei autisti, esibiscono finta sobrietà fino al punto di arrivare al titolo di padri nobili e..mobili. Non ho parlato in questa mia (ennesima) riflessione del Trc. Già il titolo sarebbe un indizio. Mi permetto un consiglio ai lavoratori, sul referendum lo hanno fatto spontaneamente, la Cgil è dotata di un poderoso Centro Studi (?), chiedete di raccontare la "vera" storia del Tpl a Rimini. Mettendoci (per una volta) una abbondante dose di autocritica. Emergeranno tante simpatiche storie che la new entry Chiamami Città, non vedrà l'ora di pubblicare. Con il consenso di Melucci e della Nipote.

Il Natale degli "scordati"

A Natale ricordatevi degli ultimi e tra questi, dei dimenticati. Pensate alla solitudine del tasto caps lock che avete premuto una volta per poi condannarlo all'oblio. Non riesce più ad assistere inerme alla bile che riversate sulla rete. Vorrebbe aiutarvi; suggerirvi un pensiero intelligente, una soluzione brillante ai problemi del vostro ego, smisuratamente debordante i confini del vostro talento. Lui merita amore tutto l'anno e non solo a Natale. Non credete all'esperto di marketing da social (formatosi sui tutorial di Salvatore Aranzulla), che promette: "Se scrivete in maiuscolo, otterrete un'immediata reazione nella retina del lettore" come se aveste bisogno di ingannare un riflesso involontario per esistere. Abbiate più rispetto per il tasto caps lock e per voi stessi. Lasciate che siano i coglioni (e gli esperti di marketing telematico), a restare coglioni. 
Montalbano for christmas

Il Voucherismo

Il triste fenomeno dei voucher è di fatto una legalizzazione del tradizionale “nero”, ma arreca anche il danno di falsare la percentuale degli occupati, rendendo le stime da Italia felix che di fatto non esiste. E così a casa nostra, con lo stesso metro, si misura l’incremento delle piste ciclabili del territorio. L’Assessore di turno con il solito editto autocelebrativo, ha sottolineato che “tra il 2008 e il 2015 a Rimini c’è stata una crescita del 26,5% di piste ciclabili”, dati ISTAT Garampi. Viene però da chiedere chi invia i dati a quell’istituto e se qualcuno poi li certifica sul campo. Perché, se come i voucher falsano quelli dell’occupazione, anche qui c’è da discutere. Si dovrebbero considerare solo le opere che siano connotate da peculiari requisiti. Al contrario immagino, ma con scarsa tolleranza di errore, che tra le ciclabili nostrane siano state inserite anche quelle creazioni di pura fantasia che insistono nello spacciarci per piste che, oltre a non esserlo, hanno anche la caratteristica di pericolosità ed occupano una buona percentuale di quel 26.5%. Il lungomare, ad esempio, con il dislivello tra le due corsie e con una delle due promiscua con il marciapiede pedonale. Quella in viale Principe Amedeo dove il marciapiede si presenta con una semplice striscia di vernice per separare pedoni e biciclette. O quella di Via XX settembre in parte con gli stessi problemi delle precedenti e per di più stretta dal parcheggio delle auto, costituisce un serio pericolo per il passeggero che deve scendere dal mezzo e che rischia di dare una “sportellata” al ciclista o essere da questo investito. Infine quella del Villaggio I Maggio, creata … ad ostacoli, così tanto per rendere più avventurosa la sua percorrenza. Ci sarebbe altro, mi fermo qui. Quindi, come al solito, basta fare proclami magari cavalcando dati resi favorevoli; perché come è noto quelli sfavorevoli ce li mostrano sempre come inesatti. Ma soprattutto bravi nello spendere denari per opere mediocri o inutili, tanto per dimostrare che questa è un’Amministrazione “che fa”. E siccome al peggio non vi è mai limite, se ne annunciano altre. 
S. De Vita

venerdì 23 dicembre 2016

Poche idee ma non confuse: una risposta

Risposta: classificare l'aggettivo civico nell'indice delle colpe antiche, mi sembra alquanto improprio, così come nel suo stesso sostantivo, civismo . Entrambi i termini ci richiamano all'edificio del cittadino,, ovvero alla parte concernente lo Stato, ad essere ente sensibile e attento ai bisogni della Comunità, in seno a moralità, etica, educazione e via discorrendo. Nel momento stesso in cui dubiti sul senso dei termini, dubiti anche dello Stato e quindi dell'intero istituto collettivo che permea attorno al cittadino stesso. Non trovando necessità di un battesimo, e demolita la stessa colpa antica, ritorniamo ancora una volta a disquisire sulle idee, così spesso confuse da una disattenta visione sulla storia recente, che rapidamente, dimentichiamo. Le analogie presentate nell'articolo "Poche idee, ma non confuse", sono parte di una storia già letta e riletta, ma necessaria allo sviluppo di ciò che oggi condensiamo in slogan quali: onestà, etica, trasparenza. Non esiste cittadino al mondo che non aspiri a vivere in un paese capace di edificarsi su questi valori, ma altra cosa è arrivarci o almeno, tendere al possibile e all'auspicabile. Le stesse analogie riportate quasi fossero un elenco delle disgrazie, invece di un male etnico ben conosciuto e mai curato, mi riportano alla memoria alcuni luoghi comuni del nostro passato recente, quello tipico della piazza o dell'osteria, dove si passavano serate intere propinando la frase tombale "Ai fòs me!..." (Ci fossi io!...). Questa stessa locuzione, ve la potrei citare in altre decine di idiomi dialettali, tanto è stato in voga quel pensiero, o meglio, quel civismo. Negli anni in cui quel pensiero collettivo prendeva forma, chi amministrava e chi governava, proveniva fondamentalmente da due scuole di pensiero e di cultura: quello clericale e quello comunista (dire di sinistra...ha poco senso). Indubbiamente, erano e sono scuole di formazione di alto livello, ma che ben poco hanno conciliato con il popolo, se non a diffondere clientelismo, raccomandazioni e malaffare. Oggi, siamo semplicemente alla seconda metamorfosi di pensiero che va consolidandosi con i vari - Ai fòs me! -. Nessuno escluso, anche nei partiti secolari, e quindi non solo nei movimenti civici, vi è una diffusione ed un imprinting di questo nuovo civismo , di questa nuova sensiblità etica e morale. Stiamo vivendo un passaggio di consegne, o forse meglio stiamo subendo un passaggio generazionale, dove i vecchi non mollano ed i giovani devono pagare in saggezza. Non cerco una verità in questa sintesi di storia degli usi e dei costumi, ma certamente un savio non pretenderà mai di ripirstinare Roma in 6 mesi, e neppure in 6 anni, ma un cambio di marcia in avanti o indietro che sia, è necessario quanto propedeutico. La differenza fra un prima ed un dopo, fra una laurea ed una licenza media, fra un consigliere regionale ed un europarlamentare, la fanno l'esperienza, l'audacia, la saggezza, il rigore, la costanza; solo il libero arbitrio decreta se queste virtù saranno da investire sulla sponda del "bene" o su quella del "male".
 Ernesto Reali

L'Ultima Farsa

Fino a pochi giorni fa, in casa Pd, di fronte all'albero Mps e ramoscello Etruria, sottosegretari, onorevoli nazionali ed europei in coro (da spiaggia) cantavano che era pronta una legge "ombrellone" di adeguamento della Bolkestein, come scritto nel Patto della Sabbia. Sono stati dei garruli "portavoce" a spiegare i contenuti: riconoscimento "al massimo" dell'avviamento commerciale, assoluta tipicità e gli.. investimenti. Come dire una giusta ricompensa per le alzatacce durante i 90 giorni (?) di attività e riconoscimento delle spese per la pittura delle cabine. Da ormai dieci anni a Rimini chi non si "allinea" al novantagradismo imperante, scrivente e pubblicante è fuori. Uno dei tanti aspetti di una farsa che ormai ha prodotto una decina di leggi demanial-elettorale e centinaia di viaggi della speranza a Roma. Devo ammettere che nel Pd non sono tutti come il Gozi di Sogliano o l'Arlotti da S.Ermete. Altri (Melucci e Biagini) hanno avuto anche l'ardore (pagato caro) di raccontare come stanno le cose. Gli hanno sfilato due poltrone ben remunerate, l'ombrellone lo pagavano anche prima. Il viaggio (civico) a Bruxelles, muniti di pedalò e preghiere, è stato un disastro. Il commissario per poco non li prende per falsi profughi da mandare in..Turchia. E' bastata una lapidaria risposta ad una interrogazione di un deputato (leghista) che, non soddisfatto del destino delle quote latte, ha voluto insistere con le "zone". Le favole italiane si sono sciolte nella nebbia europea. Chi conosce anche "di striscio" le istituzioni, sa bene che con una interrogazione raramente si formalizzano delle scelte, ma solo degli orientamenti. Sono però importanti per intravedere gli sviluppi futuri. E' stata chiarissima. L'ammiraglia informativa potrà ri-titolare: via libera ai cinesi. Volendo fare un esempio didattico sempre riminese: sarebbe come se (puta caso) un Sindaco vendesse i Parchi al Mare come realizzabili senza gli adempimenti richiesti. Ci aspettiamo una pronta interrogazione della consigliera regionale blabla per capire cosa ne pensa l'assessore Corsini, anche lui ebbro di promesse...irrealizzabili. Il commissario europeo stanco delle italiche pugnette sul demanio che ci costeranno l'ennesima sanzione, ha usato un tono decisamente infastidito, mostrando che la linea è quella decisa dall'Europa da almeno dieci anni per "tutti" i servizi pubblici. Nessuna delle badanti giornalistiche ha avuto il coraggio di esprimere (per una volta) un commento. Le "peculiarità" di Cagnoni e Bagnini non si discutono, si amano.

PS Mentre tutti si stracciano vesti e compilano pagine per difendere i bagnini, centinaia, migliaia di ragazzi vengono licenziati nei call-center per onorare il Job's act. Il problema è la Raggi. Convengo.

Il Partito della Nazione di Rimini

Visto che Chiamami Città mi ha riassunto in una riga e mezzo provo a tracciare ciò che ho realmente detto alla Direzione. La notte del 4 Dicembre sono andato a dormire bene e mi sono svegliato meglio convinto di avere respinto una brutta riforma costituzionale e di aver stoppato il partito della nazione. I motivi della sconfitta vanno ricercati nel peggioramento delle condizioni di vita degli italiani che sono sempre più poveri e insicuri a fronte di provvedimenti governativi quali il jobs-act e voucher, ritocco riforma Fornero (APE) e mancato taglio dei privilegi, ritardo contratto pubblico impiego, la buona scuola ecc che non hanno certo sortito benefici effetti. Sul locale: Partito senza antenne e con grave mancanza di sintonia con il territorio. I segni precisi - non le avvisaglie - sono quelli venuti dalla penultima consultazione. La sconfitta alle amministrative è stato un preciso campanello d’allarme. Non si tratta solo di aver perso Cattolica, Novafeltria e Pennabilli ma di aver perso a Rimini 3 consiglieri del PD sostituiti da quelli di patto civico consegnando Rimini ad una nuova realtà politica spostata a destra. Cinque consiglieri di Patto Civico un quartiere quello 3 desertificato da consiglieri comunali passati da 5 a una. Inadeguatezza, scarsa visione da parte di chi dovrebbe guidare il partito ci hanno portato a situazioni tragi-comiche. Paradigmatica la storia della candidatura di Biagini a consigliere comunale. Il segretario provinciale assieme a quello comunale e a quello del circolo valutano che il consigliere di zona Morolli fa talmente tanti danni sul territorio che deve essere affiancato da Biagini. Pena la disfatta del PD. Progetto naufragato per la fermezza del Sindaco a non volerlo perseguire e candidatura Biagini sfumata. Da qui la precipitosa marcia indietro dei tre che oltre a non aver fatto fatto una gran figura gli si è aggiunta la beffa che Morolli è stato il consigliere più votato (specialmente a Viserba) a riprova contraria di quello che andavano dicendo i segretari. Questo lo spettacolo, poco edificante, che è andato in onda per diversi giorni sui giornali. Viceversa dove il regolamento glielo ha consentito e hanno messo in campo tutta la loro autorevolezza politica - senza Sindaco ad opporsi- sono riusciti a desertificare il Quartiere 3 da consiglieri comunali. Se avessero dato via libera ai terzi mandati la presenza PD in Consiglio Comunale sarebbe stata più numerosa e con equilibri diversi. Per fortuna non c’era il M5S. Referendum: tutti schierati per il SI. Il PD con i suoi due segratari e tutti quelli di circolo graniticamente convinti della bontà della riforma che Renzi ha trasformato in un voto sulla sua persona con Reti televisive, giornali, social ed anche “il casereccio spot del Borgo” non sono bastati. Ha prevalso il malessere sociale quello reale percepito dalla gente. Bastava poco per scoprirlo luoghi di lavoro e bar erano ampiamente sufficienti per capire come sarebbe andata nonostante un impiego di mezzi propagandistici enorme. A seguito della sconfitta è Saltato il partito della nazione appannata l’immagine del premier e io credo anche del nostro sindaco. “ Rimini si è trasformata da Paradigma ad enclave. “ Cosa fare? Suggerirei: Rimpasto di giunta avendo l’occhio questa volta si - con il coraggio di precorrere ed anticipare i tempi – di volgere lo sguardo a sinistra con un rimpasto che vada in questa direzione e che serva ad essere più in sintonia con le parti sociali e gli strati di popolazione più deboli. L’Welfare pur generoso da solo non basta Attenzione ai problemi del lavoro. Diamo l’impressione di essere appiattiti sulle categorie Bagnini Albergatori in primis con il nostro parlamentare molto impegnato (assieme a Pizzolante) alla ricerca di soluzioni per aggirare l’Europa sulle concessioni demaniali marittime- perdendo di vista la qualità del lavoro stagionale che proprio qui nella nostra zona assume in diversi casi connotati che non sono da paese civile. La creazione dei quartieri -che il Sindaco ha sempre osteggiato - quali punti di coinvolgimento, conoscenza, discussione, condivisione dell’azione amm.va del Comune sono molto più utili al PD che alle altre forze politiche. Vanno fatti subito. Li ritengo una priorità nell’ottica di rilancio del partito sul territorio. C’è un chiaro deficit di partecipazione che non dobbiamo temere e dobbiamo colmare. Ne trarranno giovamento gli asfittici Circoli specialmente con l’interazione con i quartieri. I militanti potranno vedere le loro idee, le loro istanze, i loro progetti prendere concretezza e non essere calati dall’alto. Questa operazione va fatta utilizzando e coinvolgendo alla guida dei Circoli le migliori risorse umane a disposizione del PD.
Massimo Allegrini

Il Buco di Viserba

"Questi pagano cash, soldi a vagonate" ma vi ricordate il referendum nemmeno 20 giorni fa cosa si diceva porca miseria!?? Ma no, non è di questo che voglio parlare bensì del fatto che sotto le feste, sperando che una simile notizia-bomba in clima natalizio sia poco commentata, mentre in città al contrario si fa sempre più serrato il dibattito parcheggi-centro storico-favoritismi ai centri commerciali, ed i politicanti locali approvato il bilancio chiudon baracca e burattini e chi s'è visto s'è visto se vedemo a gennaio, il Comune annuncia con un lapidario comunicato stampa di 5 righe di aver affidato incarico esterno (parentesi che non c'entra niente: chiedo, ma possibile che un Comune con tanti dipendenti non abbia uno dico un geologo!?) incarico di 5.000 euruzzi ad un geologo per uno studio geomorfologico ("oooooh") per fare un sottopasso alla linea ferroviaria di Viserba che la ridente cittadina aspetta da quando circa 130 anni fu segata in 2 proprio dalla linea ferroviaria (che tuttavia al tempo fece di fatto nascere il turismo viserbese e passava radente al mare dato che la linea di costa era molto più a monte), essendo stato fatto un solo sottopasso nella parte nord della frazione ed essendoci un paio di passaggi pedonali e rimanendo così attivo si suppone il pericoloso passaggio a livello (ormai sono rimasti soltanto a Rimini, parlando dell'Italia sopra il Volturno) in prossimità del plesso scolastico, della stazione, del centro di Viserba. Lo faranno come già si poteva sospettare in via Lamarmora, un viuzza delle tante che partendo dal mare dopo 200 mt terminano sulla ferrovia. Già e cosa c'è al di là di via Lamarmora? Perchemmai... un bambino bendato avrà pescato dall'urna proprio quella stradina (fra la tante che si sarebbero potute scegliere e naturalmente in primis via Poletti (o la cugina fonetica Palotta al limite) per eliminare il passaggio a livello) che diventerà il trait d'union fra il mare e l'area Sacramora in una zona in cui ci sono vicoletti larghi così e si stenta a credere che vogliano convogliarci il traffico auto? C'è esattamente... il Superstore, un grosso supermercato con annessi negozi, uffici etc., e tanto spazio ancora edificabile, inspiegabilmente autorizzato anni fa che ha già spazzato via decine di attività e reso commercialmente pezzente l'ex ormai centro della frazione. Quindi tutto come da copione, questa Giunta e quelle precedenti, il Sindaco Gnassi per ragioni non note, non dette, incomprensibili, imperscrutabili continua a favorire la grande distribuzione. Questo "molok" di merci viserbese la prossima stagione avrà un accesso diretto al mare quindi direi che questo mette una pietra tombale sul piccolo commercio anche a Viserba come sta avvenendo altrove proseguendo la liaison dangereuse fra grande distribuzione e amministrazioni locali come osservava il fraterno amico Pepp che saluto a discapito di una città come si dice "dal volto umano" etc., si predica bene e si razzola malissimo, si dice una cosa ma se ne pensa e poi se ne fa sempre una completamente diversa.
 Prof. Nemo Pascale

giovedì 22 dicembre 2016

Una Rotonda sul Mare

Molti di noi che ormai hanno qualche annetto sulle spalle, ma non per questo sono vecchi, ma solo grandi, si ricorderanno della rotonda di marina centro; la prima, quella vera naturalmente, e nemmeno parente delle miniature disseminate nel filadrittificio. Prima dell’era Gnassiana era il fiore all’occhiello della città balneare, ed era il soggetto preferito nelle cartoline che illustravano Rimini. Provvista di prati, sentieri, piantumazioni di basso fusto e piante floreali, era ben curata e coccolata dall’allora Amia che qualcuno ancora rimpiange, visto chi l'ha sostituita. Ultimo retaggio di una qualità turistica che si stava spegnendo. Oggi quella che era quasi un’istituzione cittadina, si presenta come un’area brulla, trascurata e anonima, quasi ad essere il nuovo biglietto da visita della Rimini di oggi. Utilizzata di quando in quando per le solite manifestazioni chiassose e alcoliche, con tendoni simil circo equestre. Declassata a tal punto da ospitare quegli inutili e orridi cartelli, che qualche anno fa emanavano improbabili saluti da Rimini. Ma come per la moria del Centro Storico a favore dei centri commerciali, anche in questo caso la sciatteria sarà organica per promuovere il cosiddetto parco del mare. A pensar male … diceva qualcuno. 
S. De Vita

Poche idee, ma non confuse

Vivendo a Rimini ossia in Italia, la cui capitale è Roma, ed avendo a disposizione molto tempo causa dipendenza INPS, e memoria per gli accadimenti passati, causa tipica memoria dei vecchi, visti certi accadimenti politici, alcune considerazioni le vorrei condividere con voi. Ovviamente non hanno la pretesa di essere la verità, ma solo di fungere da stimolo alla discussione, che non sia solo la stantia ed inutile “pusghetta” contro chi “comanda” in quel momento; anzi vorrebbero essere una analisi, che potrebbe pur essere sbagliata, su chi si prepara a candidarsi a guidare la cosa pubblica. Non farò nomi per non offendere nessuno, perché non è mia intenzione; inoltre alla fine di questa esposizione, vedrete che in tanti riconosceranno tanti altri per ogni definizione. Da ciò è ovvio che non si riferisca a nessuna persona in particolare. Ritengo che il peccato originale, non emendabile da nessun battesimo, risieda nelle parole civico e civismo, siano esse usate in ambiti locali o nazionali. Il civismo solitamente è nato da un’idea di una persona o al massimo pochissimi individui. Più spesso nasce se non a ridosso, al massimo pochi anni prima di una competizione elettorale. Ciò comporta che per avere forza accolga al proprio interno di tutto; ritengo che ciò possa avvenire sia deliberatamente che involontariamente da parte di quei pochi che fondano tali movimenti. Ovvio che anche i partiti politici, strutturati, nazionali possano incorrere negli errori dei movimenti civici, ma l’esistenza in vita per anni, con ingrossamento delle fila dei militanti che avviene costantemente nel tempo, a mio avviso, crea quell’autodifesa, quegli anticorpi idonei a limitare i danni (sottolineo il limitare i danni e non evitarli) derivanti dalla presenza di chi vede nell’impegno politico, non l’occasione per fare il bene della società, ma per tutelare, ingrassare o perfino creare, i propri interessi personali. Ovvio che mi si possa replicare che anche i partiti politici nazionali si sono resi negli anni protagonisti di intrallazzi, collusioni con il malaffare e la malavita organizzata; che pure partiti politici nazionali hanno elevato a ruolo di amministratore pubblico persone prive di esperienza, titoli e formazione a tal fine, ma percentualmente negli ultimi anni ho la sensazione che paradossalmente coloro che si apprestavano e si apprestano a sostituire una classe dirigente spesso malandata ed impresentabile, siano peggio del male che vorrebbero curare. Avvocati, o più precisamente dottori in legge, privi di esame di abilitazione che siedono in poltrone dove si dovrebbe decidere come contrastare l’illegalità e le mafie. Dottori, che così scrivono di essere nel proprio curriculum, ma che in realtà bene che vada possiedono una laurea breve, quando addirittura non ne sono provvisti; altro non è che “captatio benevolentiae”, se non un vero e proprio tentativo di truffare o turlupinare l’altrui fiducia. Esperti che si definiscono tali solo per avere incontrato nella loro vita, per puro caso, il lavoro di “esperti reali”. Esperti che sono più di bell’aspetto che esperti. Così se hai avuto lo zio ricoverato in ospedale, abbiamo un ottimo candidato politico che si definisce profondo conoscitore della sanità e della sua gestione. Se uno possiede un’auto e con essa ha percorso un’autostrada, pretende che gli venga riconosciuto il titolo di esperto nei trasporti, e se è andato una volta fare la spesa, ecco che abbiamo un ottimo ministro del Commercio. Moralizzatori e castigamatti dei malcostumi, però solo altrui, spesso solo eroi da tastiera, che appena possono approfittano di ciò che fino ad un attimo prima hanno condannato; i più esperti, per preparare l’opinione pubblica, semmai anticipano le loro mosse con articoli giustificativi sui giornali, da riportare poi sui vari blog nazionali, in cui si invita ad approfittare di tutto e tutti, per non essere “cornuti e mazziati”. Abbiamo amministratori pubblici che rinunciano ad eventi o lavori, per timore di infiltrazioni del malaffare, ammettendo così di non avere le capacità di espellere la malavita dalla “cosa pubblica”. Poi scopri che ne avevano ben donde, avendo loro stessi rapporti con questi personaggi. Ci sono gli indagati, in Italia o all’estero, per reati finanziari, ma che si permettono di scrivere di come dovrebbe comportarsi il bravo amministratore, e se la magistratura indaga, il problema è la magistratura, non loro. Ma per apparire più belli in fondo basta definirsi sostenitori o promotori di qualcosa contro la mafia, proprio nel territorio che si vuole andare a colonizzare. Ci sono i cinquantenni senza lavoro, con una laurea che non ha consentito di trovarlo, con poca voglia di sporcarsi le mani, che ringraziano Dio per aver trovato un tour strapagato in Europa. Abbiamo evasori che non dichiarano affitti estivi od i propri redditi, ma che vogliono “libera” la propria città. Per non ricordare poi i volta gabbana, coloro che hanno più spesso cambiato bandiera che respirato. Queste figure, queste macchiette ricordano tanto “i ladri di Pesaro”, litigiosi, ma uniti se c’è da perseguire il proprio interesse personale. Ripeto, questi soggetti per me li si ritrova sia nei partiti politici che nei movimenti civici nazionali o locali di varie città, tutti infatti riconosceranno qualcuno o qualcosa, ecco il motivo per cui il mio è un discorso generale e non specifico, teso solo a stimolare una discussione che spero costruttiva. Voi che ne pensate ?
Pepito Sbazzeguti

Lo sciame bancario

Sotto casa. Ma poi com'è finita la storia di Monte dei Paschi di Siena? Ve la dico io: alla fine la nazionalizziamo, significa che la compriamo tutti insieme, nella nostra veste più apprezzata, quella di contribuenti. Ormai le sue azioni valgono quanto una confezione maxi di carta igienica, in offerta al LIDL, scontata del 90%... e già usata. Forse Poletti non ne sarà persuaso, ma i migliori manager "che sono rimasti qua", dal 2012 al 2015 hanno raccolto per MPS ben 12 miliardi di denaro fresco, schei tutti finiti a copertura delle perdite registrate dal 2011 al 2014. In verità, le perdite sono state di 14 miliardi di euro. Probabilmente, parte di esse sono da imputarsi a meritatissime liquidazioni di top manager, eccezion fatta per il presunto suicida David Rossi, forse troppo vicino alla genealogia umana piuttosto che quella di un coccodrillo. L'Italia è nel bel mezzo di uno sciame sismico-bancario ed il frutto spinoso di MPS, sta velocemente ruzzolando verso di noi: al numero 15 di Piazza Ferrari. Qualche giorno fa, passeggiando sul finire di Viale Regina Elena, sempre più simile alle ambientazioni del Romanzo "Factotum" di Charles Bukowski, ho notato le vetrate incartate della storica filiale Unicredit di Bellariva. Fa già bella mostra di sé, il cartello di una nota agenzia immobiliare. Non penso sia per controbilanciare la ben più nota riapertura della nobiliare sede di Piazza Tre Martiri. Al contrario, sono convinto sia complice una prossima abbondanza di filiali Carim. Guardo dalla finestra, ma proprio non riesco a vederla con l'ironia di Marcovaldo. Del personaggio di Calvino, mi pervade soltanto l'abbagliante sconfitta. Quella di una città.
 Montalbano

mercoledì 21 dicembre 2016

Rimini Futura

E’ noto che a Rimini non c'è memoria storica che caratterizzi un’identità collettiva, un amore e rispetto per i monumenti che i predecessori ci hanno lasciato. Molto fece la guerra, ma tanto fecero gli amministratori pubblici che operarono nel successivo periodo. Oggi a tanti anni di distanza da quell’epoca, il fenomeno persiste e si manifesta non tanto nel demolire come in passato, ma nel ristrutturare malamente quel poco che miracolosamente si è salvato. Hanno ragione i personaggi riminesi che realmente si interessano di cultura, nel dire che “Non si possono trattare i monumenti storici come fossero quinte teatrali o scenari per il circo Barnum”, lo spiegano motivatamente e con cognizione di causa. Perché secondo i tuttologi che abbondano nell’Amministrazione, che non hanno bisogno di imparare nulla da nessuno, il presunto rilancio della Città dovrebbe passare per la cementificazione del Teatro, per le assurde piazze sull’acqua presso il Ponte di Tiberio, o per arene nel fossato del Castello che fossato non sarà; con la conseguente “sparata” dei 900.000 visitatori internazionali all’anno, fatta dal Sindaco. Un dato come al solito messo lì senza alcun supporto, ma facile da dimenticare nel tempo e impossibile da verificare. Una sorta di Disneyland romagnola, tramontato l’epiteto della famosa “capitale del divertimentificio”. L’altro aspetto della vicenda è che quanto sta accadendo, avviene in un ambiente ovattato da un doppio silenzio. Quello dell’Amministrazione che fa e disfa democraticamente nel massimo riserbo, per non avere fastidiosi disturbatori; e quello della Città che si risveglierà a cose fatte e che, pare di capire, di ciò non si preoccupa affatto. Un altro esempio? Il parco del mare. Ha ragione Renzi quando invita i riminesi a svegliarsi perché stanno vendendo il lungomare; forse lo farà per provocazione ma non potendo sapere nulla di quanto sta succedendo, potrebbe essere anche vero. Ecco cosa continua ad esprimere la Città. 
S. De Vita

Le buche del Pd

Sergio Gambini ha guadagnato l'ennesima "buca" nel suo splendido palmares politico. Secondo le norme che dovevano cancellare le Province è diventato consigliere..provinciale, eletto nel clubino ristretto, dagli amici e compagni del Pd. A dire il vero aveva tentato un "approccio" istituzionale molto più importante per le sorti del suo Golf. E' stato un air-shot (colpo a vuoto), secondo il lessico a lui più familiare (oggi). Quei cattivoni a cinque stelle hanno ballottato meglio e la mazza del Comune di Cattolica è in mani nemiche, rischiose per le 18 buche in attesa di ricevere la visita di condhotel e resort di lusso. Il comune di S.Giovanni in Marignano, invece ancora (per poco) nelle mani pigliatutto, è alle prese (da anni) con un lacerante dilemma. Non sa come e quanta Imu deve incassare dalla Società di Gambini. La risposta è un palleggio eterno più confacente ai campi da tennis che all'elegante Golf della Riviera. Il (politicamente) malinconico comune sfuggito (per sempre) all'ipotesi piddina dell'unione con la Regina, ha fra le palle urbanistiche anche un'altra curiosa "voglia" di cemento: Compartone. Una antica e folle ipotesi per inondare di appartamenti una delle poche aree libere. Siamo ai periodi fulgidi e potenti della Cna di Bugli. Altro personaggio "dimenticato" dal sodale giornalismo riminese. Pensate cosa sarebbe successo se fosse stato pentastellato. Quanti "collaboratori" sarebbero usciti. La fallimentare vicenda che si trascina al pari di tutte (quasi) le imprese nella provincia, sembra possa avere un epilogo scontato con la messa all'asta dei beni. Quanto ci rimetterà il comune? Quei grillini di campagna, non mollano imposte e buche, ho avuto subito l'impressione che siano già con un piede e mezzo nel Palazzo del Comune ..in buca. Non faccio paragoni tra la prossima Sindaca e la Virginia. Porta male. 

Il Momento

Arriva un momento in cui dici: mi sento un po' stanchino, senza aver corso come Forrest Gump per anni. Chi stupido è chi stupido fa. E io ho sbagliato tanto. Ho sbagliato a fidarmi. Ho sbagliato a credere. Ho sbagliato ad accettare...ma ho sbagliato sempre meno dei soliti signori che analizzano i voti. E la mia vittoria sta nei rapporti straordinari che ho mantenuto con taluni. Le stantie litanie, le liturgie dei leader più o meno muti che si incensano di cenere il capo... una somma ridicola di macismo da operetta. NESSUN DORMA! Qua non dorme più nessuno ormai per riuscire a mangiare. E quindi ci meritiamo Poletti, la Laurata e diplomata per finta, la Raggi e il Dott. Ravaioli che ho letto deve ancora elaborare il lutto perché ha vinto il NO! Scemo io a credere...a quella scelta maldestra mi riferisco. Potessi tornare indietro! E tutta questa marea di mucillagine ancora mi tocca sbadilare come quando facevo il bagnino. Sì perché a 13 anni ho iniziato a lavorare...non andavo a fingere di fare lo statista nelle sedi di partito. Il lavoro mi ha insegnato ad essere libero. Ad essere un uomo, non un voucher... e per non pronunciare il finale di uno dei libri più duro che abbia mai letto ho studiato...ditemi se questo è un uomo. Ditemi se Poletti sa di cosa parlo?
Roberto Urbinati

martedì 20 dicembre 2016

Culpa, Mea Culpa

Il patetico discorso dell'ex bulletto è riuscito (quasi) a oscurare le immagini della "crisi" capitolina. Uno spasso vederlo con il capo cosparso di cenere dalemiana invocare il perdono di tutti in particolare dei giovani che lo hanno fatto perdere, anzi straperdere. Non è mancata la comica...Giachetti ha chiamato amichevolmente Speranza sbagliando con la faccia di Orfini. Un breve riassunto giudiziario, non esaustivo porta a "due" arresti romani per fatti compiuti al riparo dell'amministrazione pidiellina di Alemanno e non "usciti" con quella piddina (per sbaglio) di Marino. Sono (quasi) sicuro che un avviso tardivo ma post natalizio arriverà anche alla Sindaca, con le orecchie larghe ma non sufficienti per avvertire cosa stesse succedendo. Lo è o ci fa? Credo che la risposta sia un'avvilente: tutti e due. La morale piddina esplosa con i mille giorni di Renzi è quella di amplificare i piccoli errori altrui causati più da intrinseca stupidità e incapacità che alle commistioni con i veri meccanismi di potere degni della "immensa" Città di Mezzo. Solo in un paese come il nostro, il partito detentore di tutti gli spazi mediatici, imprenditoriali, sociali, finanziari, sindacali e..cooperativi può arrogarsi il compito di "distruggere" l'unica opposizione che ha avuto l'ardore elettorale di conquistare Roma con una candidata "scelta" da Di Battista. Poteva essere migliore ma l'ambito era ristretto al consiglio comunale. Certe frequentazioni sono quasi scontate in una forza politica tanto giovane da contrarre i difetti delle più vecchie, senza avere i necessari anticorpi organizzativi per evitarle. Per essere chiari nel Pd tutti sanno tutto e sono sempre complici nel bene (voucher) e nel male (il resto).

lunedì 19 dicembre 2016

Quali sono le regole?


In pieno inverno, stranamente nebbioso, azzardo una domanda "calda". Voglio evitare il solito giochino: se la domanda la fai in estate le Rinaldis giustamente ti ribattono che vanno "pensate" per Capodanno. Una premessa per arrivare alla "fola" più grande di tutte le altre: Parchi al Mare. Quelli concessi la scorsa estate senza alcuna gara (vizio) sono stati inquadrati come "sperimentali", cosa possibile solo con la legislazione riminese. Diamo per buona la simpatica tesi garbinata, sarebbe però oltremodo interessante conoscere i risultati di questa sperimentazione. Non per soddisfare l'inesausta voglia di pugnette, ma dando per scontato che gli elementi salienti sarebbero i capisaldi negli inevitabili bandi..pubblici. Queste sono le regole, così come previste dalle normative demaniali, rafforzate dalla direttiva europea detta Bolkestein, che nessuno ha mai tentato di mettere in discussione nella parte relativa al rilascio di nuove concessioni. Se si vuole giocare sull'equivoco come è stato artatamente fatto in questi anni sulla vicenda Demanio usando lo "sperimentale" per fare quel ca.. che si vuole, mi fermo. Non aspetto niente. Anzi mi farebbe piacere che la vicenda Aeradria o meglio AirRiminum si chiudesse con un buon accordo con Francoforte. Sul processo non spreco una riga..più. 
P.S. Con i "cinesi" pronti a sbarcare sulla spiaggia siamo caduti al livello dei "forconi" politici. Sarebbe giusto però che i processi non si facessero sulle piazze, ma si concludessero (davvero) nelle aule.   

Il Ritorno di Pepp

Torno dopo una breve convalescenza perché l'età c'è, via, e torno con un mio cavallo di battaglia, o sia la vexata quaestio dei parcheggi in centro trattata per altro dal Consiglio Comunale anche nell'ultima riunione; "ripetitivo", direte: ma come dice il poeta le ripetizioni giovano. Entrando subito nel vivo senza ulteriori preamboli: sagrato della Chiesa della grandissima Santa Rita già dei SS. Bartolomeo etc.: bon, rifatto recentemente da questa amministrazione a nostre spese, non so di chi sia il terreno, se della Curia o del Comune o di chi, e a chi spetti rifare un sagrato (ex. la chiesa vicino casa mia l'ha pagato il prete, lo so perché ha fatto la colletta). Allora detto sagrato era piccino, cioè commisurato alla Chiesa. E confinava con un'ala del parcheggio Antonio Gramsci (e direi che proprio su Gramsci cascano gli asini che vorrebbero e dovrebbero essere di sinistra, parentesi chiusa). Ebbene con questa sistemazione recente sono stati dimezzati i posti auto. Allora io non devo pensare che ci sia una Volontà, una volontà pianificata, di eliminare man mano ogni stallo per auto nei pressi del centro così che nessuno possa utilizzarli  per farvi spese ma semmai parcheggiando in c. al mondo per giungervi stremato e poi amabilmente stravaccarsi nelle tante e tante osterie per etilisti ivi presenti??? Bene, "il ragazzo che io fui": ma il parcheggio Gramsci ai miei tempi, come diciamo noi anziani, era una distesa sterminata di auto e il sabato era così, così di gente, ma avete presente la fiumana!? E dicono che non c'è stata volontà di eliminare a favore dei centri commerciali il commercio in centro, il dottor Juri Magrini esempio!? E perché voi credete che ora che fanno il prato davanti alla Rocca ci sarà la fila della gente che si stende a farsi il dejuner sur l'herbe, ma sta bon, dài! Perché ai lati dell'Arco non c'è mica già il prato: e ci avete mai visto qualcuno che non fosse uno di quegli sbandati di cui siamo pieni a orinarvici!? Quindi fatti i conti della serva: dimezzati gli stalli in piazza Gramsci, eliminati totalmente quelli in Malatesta, eliminati quelli su via Roma causa ponte costruendo, eliminato già da anni l'immenso parcheggio del citato Arco, eliminato parte di quello sui bastioni occidentali e sostituito con prato, chiuso l'accesso al centro nella zona di porta Montanara, ristretti tutti gli accessi al centro lato monte, resta il parcheggio davanti ai Ristoranti del Borgo. A occhio e croce siamo a 1/10 degli stalli presenti ma diciamo pure 12 anni fa: ebbene quello che accade, turn over... "parossistico" delle attività, chiusure a raffica, paesaggio felliniano già dopo le sei di sera con 4 zombie che camminano nella nebbia è logica, matematica conseguenza di questo. Ma io parcheggiavo, ma ci credete, in piazza Cavour parcheggiavo ai tempi di Fred Buscaglione! Anche a prescindere dal commercio di cui a me, a parte la solidarietà a chi chiude, al limite al limite m'impicco alle Befane se devo fare shopping, ma tutte le città hanno preso coscienza e sviluppato forme di protezione rispetto all'aggressività dei Centri Commerciali e questo spetterebbe a chi amministra, e non è "ideologia" la mia, ma senso comune: il commercio in mano ai grandi gruppi diventa Industria, e l'industria ovviamente crea dipendenti, e i dipendenti se invece di essere diciamo ex novo sostituiscono le partite iva preesistenti unitelo alla nostra legislazione sul lavoro dipendente e all'immigrazione ottenete quei milioni ormai d'incapienti di cui l'Italia è piena e di cui la GDO che flirta con la Sinistra e segnatamente con i Comuni legati al mondo delle coop è una delle cause, non la sola certo.
Pepp de Vergon

Ricordati che...

....devi morire!" così recita l'adagio cult di "Non ci resta che piangere". L'avventura capitolina del M5S, nata sullo stesso terreno della Torre di Pisa, sta facendo emergere tutte le crepe del motto "L'onestà andrà di moda". Sempre per citazioni, ricorderei a tutti che l'amministrazione pubblica è "Quest'acqua qua". La politica ha bisogno di tecnici che conoscano e sappiano gestire i beni ed i servizi comuni, marcando però nettamente la differenza di ruolo che deve esistere tra la linea politica e la struttura che deve perseguirla e realizzarla. Forse si è un po' persa la missione di un movimento che mai dovrà essere un partito e proprio per questa ragione, dovrebbe rammentare di essere a termine. L'onestà andrà di moda, è un bellissimo slogan, ma volerlo perseguire con i crismi di un partito politico, ci riporta alle stesse dinamiche che tanto vengono biasimate, con la perniciosa aggravante della mancanza di un palesato apparato condiviso. Da esterno al M5S ne osservo la tendenza ad istituzionalizzarsi, a sognare di diventare forza di governo permanente. E per me questo è un errore. I pentastellati dovrebbero essere sentinelle che qualora elette a dirigere un ente territoriale (ed il suo organigramma), permeino ogni struttura di trasparenza e spirito di servizio. Finito il compito, finita la funzione. La sceneggiatura riminese ne palesa molti crucci. Dopo la mancata partecipazione alle elezioni comunali, non si è provveduto a cauterizzare le ferite, ma al contrario sono emerse le personalità (e la genetica politica) di quelli che sino ad allora, ne erano i rappresentanti (più ortodossamente definiti portavoce). Se da una parte, all'ex consigliera Franchini scende una lacrima quando Di Maio cita il "venezuelano" Pinochet (non per la gaffe, ma in ricordo del caro estinto), Tamburini è combattuto nell'eterno dilemma morettiano: "Mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente?". Spero sinceramente che gli ex consiglieri comunali ed in generale tutti i portavoce cinquestelle, riflettano sull'opportunità di ricandidarsi; se sia una scelta utile al loro movimento oppure no. 
 Montalbano
 P.S.: Vorrei fare gli auguri di compleanno a Papa Francesco, uno che si è presentato al Congresso americano ed ha letto questo discorso: "...Essere al servizio del dialogo e della pace significa anche essere veramente determinati a ridurre e, nel lungo termine, a porre fine ai molti conflitti armati in tutto il mondo. Qui dobbiamo chiederci: perché armi mortali sono vendute a coloro che pianificano di infliggere indicibili sofferenze a individui e società? Purtroppo, la risposta, come tutti sappiamo, è semplicemente per denaro: denaro che è intriso di sangue, spesso del sangue innocente. Davanti a questo vergognoso e colpevole silenzio, è nostro dovere affrontare il problema e fermare il commercio di armi...".

domenica 18 dicembre 2016

CS Ivan Innocenti

Visita carcere riminese e conferenza stampa.  Lunedì 19 dicembre visita al Carcere di Rimini alle ore 9,00 Conferenza stampa Caffè Cavour alle 14,00 Lunedì 19 dicembre nell'ambito della iniziative del Partito Radicale Nonviolento Transnazionale Transpartito è prevista una visita di militanti e cittadini al Carcere Circondariale di Rimini. Saranno presenti alla visita: -l'Onorevole Tiziano Arlotti PD -Anna Maria Papa, PRNTT; -Ivan Innocenti PRNTT; -Marcasciano Egisto, Movimento Identità Transessuale; -Eleonora Zavatti, Collettivo Coming Out; -Simona Dell' Aquila, Centro Sociale Autogestito Grotta Rossa; -Massimo Modula, artista; -Sonia Raimondi, Referente Commissione Carceri Camera Penale Rimini; -Federica Rossi, membro Camere Penali Rimini; -Valentina Vulpinari, membro Camere Penali Rimini. L'iniziativa si svolge nell'ambito delle visite carcerarie che ogni anno si svolgono nel periodo natalizio. Gli istituti carcerari italiani visitati saranno oltre 40. In Emilia Romagna le Carceri che saranno visitate da militanti del Partito Radicale e cittadini sono: 22 dicembre - BOLOGNA, ore 10.00 Monica Mischiatti, Maura Benvenuti, Vito Laruccia, Ivan Innocenti, 28 dicembre - Ferrara, ore 10.00 Monica Mischiatti, Maura Benvenuti, Vito Laruccia, Ivan Innocenti. 4 gennaio - Forlì, ore 10.00 Anna Maria Papa, Ivan Innocenti. Enrico Pedrelli, Silvia De Pasquale, 5 gennaio Modena Monica Mischiatti, Maura Benvenuti, Vito Laruccia, Silvia De Pasquale. Sono 8 le visite al carcere riminese promesse dal Partito Radicale dal 2010 a oggi in occasione del Ferragosto in carcere e Natale in carcere. Nell'occasione si ringrazieranno gli otre 35 detenuti che in occasione della marcia per l'amnistia, la giustizia e la libertà tenutasi il 6 novembre da Regina Coeli a Piazza San Pietro dedicata a Marco Pannella e Papa Francesco in occasione del giubileo dei detenuti hanno espresso la loro adesione chiedendo di partecipare. Ad essi si sono uniti 45 cittadini riminesi che hanno firmato l'adesione alla marcia ai tavoli radicali oltre agli onorevoli Tiziano Arlotti e Sergio Pizzolante, le Camere penali di Rimini e altre associazione e personalità locali. In tutta italia sono stati oltre 17mila i detenuti che hanno aderito il 5 e 6 novembre a 2 giorni di sciopero della fame.
 Ivan Innocenti, Partito Radicale Cell. 3281041299

Caduta.. nel ridicolo

Sbaglia chi pretende dai "portavoce" del Movimento, una volta superato il fortunoso esame del web, una vita da novelli francescani. Anche il poverello d'Assisi dicono prendesse un blabla carretto per andare a Pontassieve a trovare gli antenati del bulletto. Mostrare comportamenti simili agli avversari politici è un errore, ingigantito dalla nomina di 163 onorevoli che nessuno prima conosceva. Alcuni sono diventati dei divi: un sospiro del Diba o un selfie con Di Maio permettevano una certa candidatura. A Rimini è successo più o meno così. I risultati sono purtroppo uguali alle altre latitudini politiche. L'eccezione esiste, pesante: Torino. Perchè la Appendino è sempre estranea a queste beghe tra comari.. capitoline? Non è solo frutto della sua "piemontesità" ma di una struttura personale e professionale agli antipodi rispetto alle ochette romane. Ho sempre temuto che la Raggi venisse "intortata" come da costume nella Città di Mezzo. Francamente non c'è voluto molto. La cosa che mi fa incazzare oltre alle critiche piddine sulle quali Francesco dovrebbe imporre una bolla etica, è il solito pamphlet sulla purezza della razza grillina. Quello che è successo nella nostra città dentro l'immancabile cerchietto magico è scandaloso al pari di tante vicende degli altri partiti. Il Movimento così come "non" è organizzato assomiglia al Partito di Penelope. Quello che raggiunge (di giorno) elettoralmente soprattutto per l'impresentabilità degli altri, lo sperpera di "notte" in questo caso romana. Sono il primo a riconoscere che ci sono questioni assai più importanti di chi affitta arbitrariamente la propria auto, ma è la giustificazione che i portaborse rimasti (al netto di Cardone) sono riusciti ad inventare. L'ho sempre detto: almeno lui riusciva (a pagamento) a concedere loro una immagine passabile. Anche in questo campo, secondo le regole scritte e pubblicate sul vangelico Blog il passo indietro è obbligatorio, senza patetiche scuse. Siete personalmente inadatti alla politica. La presunzione che avete assunto al momento della vostra iscrizione è talmente elevata che le cadute BlaBla anche innocenti, sono fragorose. Non avete mai avuto un ruolo e un peso nella vita cittadina, non conoscete niente, ma avete la presunzione di essere i "migliori". Ecco perchè anche i piccoli scandali sconfinati in eccessi di stupidità fanno rumore. Sproporzionato al vostro peso. Sto ancora aspettando la famosa sentenza sugli Eletti. Era meglio se la emettevano subito e in blocco. Stanno cadendo nel ridicolo uno dopo l'altro.