massimo lugaresi
mercoledì 30 aprile 2025
Pacifisti e Guerrafondai
La confessione di Padre Trump al discolo ucraino, costretto a rivestirsi ed indossare divise (firmate) da moderno guerriero, è stata una delle immagini più commentate dello spettacolo funebre. Non poteva svolgersi diversamente, i cinque giorni e notti di lutto, hanno incentivato l'audience, gestita perfettamente. Pensate cosa sarebbe successo se ci fosse stato anche un piccolo incidente addebitabile al governo della Ducetta, guest star e padrona di casa. Ha svolto il lavoro di leader europea. In Italia, la rivale confezionata da Prodi, non le fa nemmeno un salutare solletico. In Europa il maschiaccio francese, fa coppia con l'efebico britannico, senza guerra. Sono colpiti dalla stessa russofobia che sperano serva per rimanere a galla nei consensi. In Italia la situazione è diversa, per quanto non definibile numericamente. Il centrodestra sembra compatto, nonostante qualche incursione di Mediaset che sembra aderire alle feste arcobaleno. Credo sia ansia da audience. La sinistra è invece stupendamente divisa tra pacifisti, quasi sempre ex od ancora comunisti e guerrafonadi, Fratelli di Matteo nel senso democristiano del termine. Una divaricazione non recuperabile, destinata ad incancrenirsi nel tempo. Nelle colpe del Pd, c'è anche il trucco e parrucco politico.
martedì 29 aprile 2025
SOS Occidente
Fate presto, l’Europa si affranchi da Trump prima che il suo piano consegni l’Ucraina a Putin. Appello disperato di Linkiesta, scritto da Mario Lavia. Il partito di Davos vede crollare dogmi e predatori con l'infelice guerra su procura di un Presidente cancellato dal voto americano. Secondo le fattucchiere del blog, l'attuale presidente degli Stati Uniti vuole forzare la resa di Kyjiv, mascherandola come pace, sotto gli occhi del mondo. Quindi noi poveri europei "abbandoniamo" l'America e ReArm. Con l'arrivo e relativa stravittoria di Donaldone, l'America attuale non è più l'alleato del mondo libero. Sono gli aperitivi bellici del duo franco-britannico. E' indubbio che in questo momento la scena mondiale sia appannaggio di Trump, dopo la pessima e penosa esibizione di Biden. E' il nemico di tutta la propaganda democratica che consegna a Donaldone quello che voleva. Sembra spesso un neofita del potere, esibendo ingiunzioni minacciose, ritirate dopo poche ore. Credo invece siano parti fondamentali di un piano studiato a lungo. Vedremo, i problemi più grossi li lascia ai poveri occidentali, orfani del vecchio padronato. Importante non cadere nelle folli lusinghe del maschione francese e del compare britannico che non ricordano chi gli ha consentito di parlare ancora l'inglese e..francese.
massimo lugaresi
lunedì 28 aprile 2025
Il Breve Incontro
Secondo Dagospia, Trump ha incontrato Starmer, Macron e Zelensky, in perfetto ordine di importanza per la sconfitta. Poi, poi, poi, un breve, breve, brevissimo colloquio con la Meloni, concluso con relativo bacino d'ordinanza. Per il blog dei perdenti, disperati al punto di concedersi a Conte e nei week end a Landini, il funerale di Papa Francesco è la conferma del suo magistero. La Pace ha vinto su tutto, verrà giustamente ricordato per questo. Mentre guardavo il raduno dei potenti, mi chiedevo dove fosse la Schlein? Non nutro avversione per la Elly, le sue 3 cittadinanze ed il suo Tutor, ma le hanno consegnato una lavoro inadatto, al limite del grottesco. L'unico funerale, paragonabile che ricordo, è stato quello di Enrico Berlinguer, a cui ho partecipato intensamente come i tanti presenti di ogni espressione politica. La Chiesa ha un'altra dimensione, Papa Francesco, veniva considerato vicino alla gente, lo sentivano così. Lui ha interpretato naturalmente il personaggio. Le due guerre lo hanno innalzato. Le intelligences di Dagospia, lontane dai potenti, non hanno ascoltato quello che si sono detti i due in love politico. Terminato il lutto, Dago pubblicherà l'audio..brevissimo. Il Pd escluso da ogni effusione, viene interpretato a Rimini da Chiamami Città, divisa tra Guelfi e Ghibellini.
massimo lugaresi
domenica 27 aprile 2025
Visita Casa Circondariale
Visita del 20 aprile 2025
Pasqua in carcere con il Partito Radicale e la proposta di legge Zuncheddu.
Le visite del Partito Radicale agli istituti di pena nelle feste di Pasqua, Ferragosto e Natale non sono tradizione. È atto di vicinanza alla popolazione penitenziaria e testimonianza della necessità di una profonda riforma della giustizia che viola nella carcerazione i più elementari Diritti della Persona, Diritti Umani e Costituzionali. Marco Pannella chiedeva una amnistia, amnistia che è per tutti noi, per la Repubblica e le sue ripetute violazioni.
La Direttrice Palma Mercurio della Casa circondariale di Rimini ha accompagnato nella visita del giorno di Pasqua la delegazione composta da Ivan Innocenti, del consiglio Generale del Partito Radicale e Sergio Pizzolante deputato nella XV, XVI e XVII legislatura.
La situazione riscontrata nell’istituto conferma le difficoltà presenti ormai da lungo tempo.
Sezione prima affollata e invivibile: 39 persone per 23 posti regolamentari. È la sezione che già da alcuni anni la AUSL Romagna indica pericolosa per la salute dei detenuti e che deve essere chiusa per ristrutturazione. Di anno in anno si rinviano i lavori nonostante i fondi siano già stanziati. Vero logo di tortura sul territorio riminese. Il Magistrato di sorveglianza riconosce il risarcimento per trattamenti inumani e degradanti. Anche questa è la Pasqua a Rimini. Dovremmo chiederci perché quelle persone sono detenute in quelle condizioni e perché questa cosa non venga interrotta con urgenza.
La sezione dei semiliberi è stata sistemata. A Natale la situazione dell’immobile era grave. Mancano gli ultimi dettagli. È una palazzina donata dal comune tempo fa che richiede anche importanti interventi strutturali. È anche questo uno spazio insufficiente nonostante sia destinato a quei detenuti che svolgono una attività nella società, base del reinserimento. I posti regolamentari sono 11, presenti 18 persone. Le 3 camerate si presentano occupate interamente dai letti, anche a castello, con miseri spazi tra uno e l’altro.
La sezione Andromeda è una sezione a custodia attenuata dove vengono ospitati detenuti tossicodipendenti che si preparano per l’ingresso in comunità di recupero. La sezione ha 12 posti regolamentari ma solo 5 detenuti in trattamento, meno del 50%. Questo dovrebbe essere un luogo principe per il reinserimento e dovrebbe essere sfruttato al pieno delle sue capacità. Invece il suo sotto utilizzo è ormai cronico da lungo tempo. Si lamenta che la scarsità del personale penitenziario è reale ostacolo ai processi organizzativi e di trattamento, oltre alla scarsità di operatori.
Alcuni numeri.
I detenuti presenti in carcere sono 156 per una capienza regolamentare di 118, sovraffollamento del 133%.
I detenuti tossicodipendenti sono 62, il 40%. Stranieri 83, il 53%.
I detenuti in attesa di giudizio definitivo sono 51, il 32%, di cui 38 in attesa di primo giudizio.
Il personale penitenziario è come sempre in sofferenza, all’organico mancano almeno 30 persone.
Dalle risultanze della visita di Natale del Partito Radicale la situazione del servizio psichiatrico era insostenibile; presenza saltuaria per poche ore al mese con una popolazione penitenziaria in grave sofferenza psichica. Il Senatore Marco Croati si è interessato della situazione e ha riportato i dati della visita di Natale in una interrogazione parlamentare dando sicuramente un contributo al miglioramento della situazione.
Abbiamo, nella visita, riscontrato un importante cambiamento nell’area sanitaria. Lo psichiatra ore è previsto per 2 giorni alla settimana per un totale di 6 ore.
Va detto che la situazione della salute mentale in carcere è tragica. Diversi i detenuti che mostrano un rischio suicidario di livello tale da dovere essere osservati. La collaborazione degli altri detenuti è indispensabile e fattiva. La sofferenza psichiatrica comunque è diffusa ed è necessario farsene carico. Ricordiamo che queste persone usciranno ed è bene che abbiano un equilibrio psichico su cui contare.
I rapporti tra personale e detenuti è sereno e cordiale. L’umanità presente nell’istituto è la base del suo funzionamento in un ambiente in cui sono più le cose che remano contro.
Ai detenuti è stata data l’occasione di informarsi sulla Proposta di Legge di Iniziativa Popolare denominata Zuncheddu. La proposta è parte della campagna del Partito Radicale Giustizia Giusta. Il testo prende il nome da Roberto Zuncheddu, rimasto in carcere da innocente per oltre 32 anni. Una volta liberato, è stato lasciato senza alcun mezzo di sostentamento fuori dalla porta del carcere, costretto a camminare verso casa con una busta di vestiti nelle mani. Non è un caso isolato. Sono oltre mille le persone a cui ogni anno viene riconosciuta l’ingiusta detenzione. Persone che vengono devastate nella salute, nella famiglia, negli interessi economici, nel lavoro. La proposta di legge, che porta il suo nome, prevede di assegnare una provvigionale alle persone ingiustamente detenute che escono dal carcere e che sono in attesa del risarcimento. Provvigionale che potrà permettere la sopravvivenza a queste persone devastate dalla giustizia che sbaglia. È stato distribuito un volantino informativo con le indicazioni per poter firmare.
La direttrice ha ricordato che a giugno ci sarà il voto referendario è ha invitato a promuovere iniziative informative all’interno del carcere.
Ivan Innocenti
cel. 3281041299
Piano Americano o Russo?
La velenosità della propaganda non ha limiti ne decenza. Monito inutile, vale per tutti. La guerra in Ucraina sta volgendo al termine, con la vittoria di Putin, come era doveroso da subito. Il comico ucraino ha esaurito il compito, in verità svolto piuttosto bene. Per mantenersi a galla, si reca spesso, senza timori, da Macron e dall'altro guerriero a prescindere, il britannico Starmer. Non hanno saputo vincere, era certo per tutti, ma soprattutto non sanno perdere, continuando un conflitto che sta assumendo le caratteristiche di uno sterminio inutile di civili. Senza il poderoso aiuto militare e finanziario degli States, contando sulle "debolezze" di Biden, lo scontro diventa partita persa, con il pericolo che la Russia si impadronisca di aree più grandi di quelle governate. Ed allora le vestali di Davos ed i blog piddini, succubi della Ursula, affermano che sarebbe la vittoria del Trumputinismo imperante. Per chiarire meglio: il piano americano di pace sarebbe uguale a quello russo. E' quello che tutti i sostenitori (Papa) pensano per arrivare ad un accordo duraturo. Aggiungo anche elezioni corrette. Sconfitta amara, quasi juventina, entrambe annunciate, volute. Ovviamente Dagospia condivide i negazionisti della pace, dimenticando che sono già molti che adorano il Conte senza parrucchino.
massimo lugaresi
sabato 26 aprile 2025
Cala il Sipario
Rivestito, nutrito, aiutato,poi abbandonato sulla via della sconfitta. E' terminato l'uso, a tempo, di Zelinsky. Personaggio (?) ingombrante i tavoli della pace che perde uno dei più convinti sostenitori. Papa Bergoglio è stato uno dei primi commensali a condividire l'unica soluzione possibile, per terminare una lunga ed atroce strage. Dopo è arrivata la pulizia etnica della Palestina. Quella è un'altra storia, con alcuni degli stessi interpreti. Linkiesta è parte (autorevole) dei discepoli di Davos, mentre la propaganda con cui compie autorevolmente il "democratico" compito di mostrare i buoni ed i soliti cattivi, sta attraversando il momento della resa. Nello stesso tempo escono, faticosamente, alcune verità. Il copione è quello usato per il virus in fuga dalla Cina. Gli effetti sono stati identici. L'arrivo di Trump, annunciato dalla stampa americana, li ha colti di sorpresa, senza un copione B, da usare. Donaldone si muove come il classico elefante in mezzo alle vezzose porcellane arcobaleno. Attacca ferocemente, per rendersi poi disponibile a trattare alle sue condizioni. Dovevano distruggere la Russia di Putin, sanzionandola stupidamente, hanno alzato, paurosamente, i tassi inflattivi e gli States pagano il prezzo più alto. Sono costretti ad abbandonare la gendarmeria mondiale, ritirandosi nei confini protetti da muri invalicabili. Gli insulti sembrano ormai un vezzo democratico e progressista. Il nemico è svilito, offeso, perculato, valgono solo le scelte fortunate, le altre vengono cancellate, usando anche il materiale umano giudicante, in possesso. Si trovano perfino in intimità (elettorale) con i peggiori nemici, nati per cancellarli dal panorama politico. La scelta inspiegabile della Schlein, ha aggravato un panorama con diverse sfumature di grigio, se non nero. Aspettano il 25 aprile, mai festeggiato come adesso. Con i vecchi democristiani ingaggiati, nel ventennio di potere, lo tenevano in sordina. Un modesto funzionario sindacale guida la sinistra, mentre un fiume di soloni mediatici, fornisce il radicalchicchismo di moda. Sono passati i 5 giorni, hanno esaurito medici, sarti, barbieri e parenti, per un attimo di Papa Francesco. Si è scatenata l'attesa per il successore. Non si faranno cogliere di sorpresa.
massimo lugaresi
venerdì 25 aprile 2025
Le Mani sul Papa Nuovo
Poteva mancare l'allarme sul Nuovo Papa? E'arrivato dalle intelligences (riunite) di Dagospia che "teme" la vittoria di Trump anche nel prossimo Conclave. Vuole mettere le mani pure sul Vaticano, dopo il rapporto conflittuale (?) con Papa Francesco. Perchè non si chiedono qual'è quello (inesistente) con la Schlein? Donald vuole un Pontefice gradito al mondo Maga (Make America Great Again), scelto nel nutrito universo degli ultra conservatori, gli stessi che hanno sostenuto la sua elezione. Per queste ragioni non poteva non presenziare ai funerali del Papa. La Ducetta, fan di Donaldone e di Biden, ha indetto 5 giorni di interminabile lutto, riempiti dai racconti e incontri dell'attività papale. Trump, accompagnato dalla (spesso) ritrosa Melania, presenzierà ai funerali, dotati di un servizio di sicurezza gigantesco. Un altro palcoscenico gestito dalla Meloni, con il centro e Salvini finalmente d'accordo. Il vice presidente JD Vance è stato addirittura tra le ultime personalità a incontrare il Pontefice, prima del decesso, scatenando satiriche battute sulla sfiga portata. Trump non poteva far mancare la sua partecipazione, per due motivi principali: da una parte, l'appoggio di massa avuto per la sua rielezione dalla base cattolica americana. Dall'altra per una visione di prospettiva: far sentire la sua attenzione di leader della super-potenza Usa a chi dovrà eleggere, fra poco, il successore di Bergoglio. Non bastano le consultazioni elettorali e le brutte previsioni sul futuro, anche i funerali, sono il palcoscenico della destra vincente.
massimo lugaresi
giovedì 24 aprile 2025
Trumputinismo
Per discepoli e credenti a Davos è la peggiore delle ingiurie possibili ed un allarme rivolto al bellicismo mondiale. Un congiungimento ad arte, compilato da una corrente della nostra sinistra che vede sparire il sole dell'Occidente e (forse) la Nato. Segnale rivolto in particolare all'altra fetta sempre a gauche.
L’eredità di Bergoglio e la speranza di un nuovo Papa che sappia opporsi al trumputinismo, così Mario Lavia, commenta la scomparsa di Papa Francesco. Giudizio tranchant sul Pontefice morto. Devo dire (fatto) che la ferma posizione assunta sulle due guerre dal Pontefice, era l'aspetto più condivisibile della sua attività, spesso contraddittoria. Il calderone ecclesiastico è diventato ingestibile, avendo accumulato sotto i preziosi tappeti vaticani, troppa polvere. Linkiesta mostra finalmente e chiaramente la sua indole e provenienza. Letta ed usata al contrario. Difficile usarla come aspetto convincente ed attraente per la cosiddetta sinistra italiana. Anche nell'orrido miscuglio piddino ci sono state ammirevoli distinzioni. Penso che l'essere forza d'opposizione, con pochissime speranze di un ritorno, debba alimentare un ripensamento su (quasi) tutto. La scelta della segretaria è stata la goccia prodiana che ha fatto traboccare il calice amaro. Le guerre ancora in atto e la pulizia etnica palestinese, sono aspetti che dividono ferocemente. Leggo sempre Maurizio Melucci e le sue pillole di politica. Era il mio mondo, stiamo scomparendo.
massimo lugaresi
mercoledì 23 aprile 2025
La Tregua Finita
Tutto quello che fa o non fa Putin, viene "massacrato" da una propaganda che funziona ancora come se in questi anni non fosse successo niente in Ucraina. Grazie anche alle nostre reti televisive che ci hanno regalato sempre le stesse immagini, tratte da riprese confezionate a senso unico, dagli alberghi protetti. Nella difesa ad oltranza del comico, rivestito dai democratici americani, solo oggi, faticosamente, escono aspetti e realtà del conflitto finora oscurate. Non riusciamo però ad emergere dai bassifondi dell'informazione. La verità sull'altra guerra è quella che giornalmente ci riserva l'assonnato reporter dei berlusconiani. E' morto, ufficialmente, Papa Bergoglio. Era riuscito a trascinare la Chiesa in uno dei momenti più difficili, dichiarando guerra (religiosa) ai potenti e reazionari americani. Già iniziato il toto successore. Il Pd è fuori anche da questo concorso. Jd Vance, rappresentante di Trump, ha intascato un'altra funerea accusa.
massimo lugaresi
martedì 22 aprile 2025
Post Mortem
La forza, una volta straripante, della religione cattolica, si sta spegnendo. Lo si potrà misurare nei lunghissimi momenti delle esequie papali. Per una volta non ci sono accuse, senza prove, che il pontificio sia stato chiuso forzatamente, per correggere l'errore della scelta. Papa Bergoglio è morto come accade a tutti noi, pur godendo di cure e medici particolari. Era arrivata la sua ora, l'età lo conferma. Sono un vecchio ateo e non avendo particolari attenzioni verso quello che succede nella chiesa cattolica, mi permetto di esprimere un modesto giudizio da attento, spesso malvolentieri, osservatore. La struttura della Chiesa è talmente variegata e complessa da apparire fuori tempo. La moltitudine di vescovi e soprattutto cardinali, ripresi in riunione, mostra un esercito vestito anticamente. Il nostro paese ha subito, più di altri, la forza politica della Chiesa ufficiale. Si trasformava in partito in ogni importante o decisiva occasione, salvo accodarsi al più forte. E' sopravvissuta a tutto. Non ho, ne voglio esprimere un giudizio di natura diversa da quello episcopale del Vescovo di Roma. Una figura che possiede ancora una forza, limitata però ad un giudizio morale, meno vincolante del passato, anche recente. Dal mio osservatorio menefreghista, ho visto comportamenti e decisioni diverse, quasi umorali. La sua origine ha pesato molto, così come la figura del predecessore, tanto che i detrattori lo collocavano nel comunismo sudamericano. Ho invece apprezzato la sua indomita posizione sulle due guerre, totalmente condivisibile, senza tonaca. Aspetto il prossimo, anche su quello decide Trump?
massimo lugaresi
lunedì 21 aprile 2025
Cruda e Nuda Verità
Il successo della visita della Meloni a Donaldone ha mandato in tilt le difese (offese) piddine. Si sono rifugiati nel solito accanimento, denso di puerili battute. Pochi giornali hanno assunto un atteggiamento realista, ma qualcuno (uno) ha pensato ed ironicamente scritto cosa sarebbe successo a parti invertite. Essere accettati per i premier precari e succeduti nel ventennio di potere della sinistra, era obbligatorio come confessarsi. Se non trovano il cecchino adatto,Trump è destinato a durare, rovesciando il potere hollywoodiano instaurato. Ci sono due americhe che si combattono ed una instabilità finanziaria preoccupante. E' vero che la Ducetta ha garantito il 2% del nostro debito, pauroso come il loro, per gli armamenti da consegnare, non più al comico, senza voce, ma uno stupido ed inutile ReArm. Il Pd, inteso come fallimentare miscuglio prodiano, non ha il coraggio di contarsi con democratico e necessario congresso. Chi vincerebbe? Sicuramente ci saranno veloci ritorni al voto, credo però che le macchine del potere in regioni e comuni ancora rossi, molto pallidi, costringeranno i dissidenti (tanti) ad cercare un rifugio. Molti lo possono trovare, comodamente, nei grillini edizione Conte. Tanta confusione sotto il cielo d'Italia e del Mondo. La vittoria di Trump accelera un cambiamento ed una riposizione, appena iniziati. Difficile dire o prevedere su quali settori puntare ed impossibile, nello scenario politico, in continuo cambiamento, a senso unico.
massimo lugaresi
domenica 20 aprile 2025
Rosicare Piddinum Est
Ho scelto Linkiesta e la penna più ossequiante i signori di Davos, per misurare il rosicamento della sinistra che vuole la cancellazione della Russia, possibilmente iniziando da Putin. L'indubbio successo, al momento solo mediatico, della Meloni, li costringe nell'unico ed impegnativo lavoro possibile: rosicare, offendere, inventare scandali e divisioni. La Meloni è diventata la voce del trumpismo in Europa, senza risultati concreti, così (educatamente) Mario Lavia ha rosicato per il suo blog atlantista, in totale contrapposizione con gli antagonisti della Schlein. La missione americana della premier e la visita di Vance a Roma hanno sancito che è lei la portavoce europea del trumpismo non Salvini. Il solito in cauda venenum. Un successo per i Fratelli d'Italia che traina e colloca nell'elite europea. Avete mai letto od ascoltato un lamento Nato? Le borse si assesteranno su parametri ed aspettative diverse. La strategia di Trump, apparentemente folle, soddisfa il voto americano e costringe gli avversari ad un cambiamento totale. Una semplice constatazione lo attesta: con chi si collocano i piddini nostrani ed il loro colleghi europei? Perfino il calcio omaggiava i democratici con la maglia del Pd. E' vero che siamo solo ai salamelecchi e reciproci complimenti, ma l'accoglienza da star è stata reale ed interpretata bene. Mai successo nel dopoguerra, considerando che gli antenati del Pd, non potevano nemmeno atterrare o sbarcare nei confini yankees.
massimo lugaresi
sabato 19 aprile 2025
I Buchi
La politica piddina assomiglia ai Buchi di una gruviera. L'arrivo della Ducetta Meloni, quasi concomitante alla disgrazia Elly, altra, non necessaria, invenzione di Prodi, ha causato perdite di consenso ed una enorme spaccatura nel partito, diviso tra ex democristiani e feroci antagonisti. La propaganda è affidata alle gemelle Elkann, riesumando fascismo ed insultando la premier. Le uniche iniziative sono opera del sindacalista cigiellino, attorniato da pensionati. La Schlein ed il ditino si accodano. La critica più ridicola è contro l'attuale TeleMeloni. Abbiamo almeno un canale (Rai 3) che misura il fascismo giornaliero e (scandalosamente) su come eravamo bravi ed onesti, prima. Il Presidente Mattarella è l'unico affidabile punto di riferimento per gli sbandati del Nazareno. Il Papa invece è tra i nemici, per quell'ostinato e ricorrente richiamo alla pace, come fosse un vaticano grillino. Il commento politico è affidato solo agli esponenti famosi, dimenticando che i cittadini, mai come adesso, giustamente, votano a prescindere, oscurando la più pallida partecipazione. Il viaggio della Meloni è stato commentato, minuto per minuto, dalle nostre televisioni, lasciando però a La 7 il doveroso veleno. La Littizzetto credo stia compilando un'altra lettera, dopo le pulizie in casa d'altri. Le Spie di Dago hanno bucato ancora. Tornate alle Tette&Culi che vi hanno reso famosi. La Meloni, nella Casa Bianca di Trump, non si è fatta intimidire. Ha dichiarato di onorare l'impegno bellico e nello stesso tempo ha cercato di calmare i bollenti dazi. La prestazione eccellente la porterà ai vertici europei, rimane l'unico premier che Donaldone accetta. Anche la Ursula è costretta a fare buon viso e tailleur, nel vecchio inner circle non esiste persona adatta. La presunzione e la stupidità del Pd è però instancabile. I commenti dei due blog di riferimento virano verso le rive opposte che caratterizzano le due correnti principali. Hanno posizioni diverse ed inconcilianti, ambedue sbagliate. Le due guerre rimangono accese, c'è sempre un protagonista ed un tutore che non si trovano in sintonia. Continuano anche le bufale della propaganda. In Ucraina le truppe russe padroneggiano ed allora non resta che inventare eccidi feroci. Ho l'impressione che le due fazioni si siano incartate, chi può aspettare è solo Putin.
massimo lugaresi
venerdì 18 aprile 2025
Due Facce del Pd
Schlein chiude al centro e s’inchina ancora una volta al populismo di Conte, così Mario Lavia liquida il Partito unico Pd-Avs-M5s che si sta formando ed esclude i partiti di centro, per decisione imposta dal leader dei Cinquestelle e subita dalla segretaria di Landini. E' indubbio che la trazione politica della sinistra antagonista sia pentastellata. L'altra componente si balocca con le bugie che emette sulla guerra in Ucraina, spaccando la sinistra italiana. Le posizioni di Taiani sono le stesse dei tanti ex (?) democristiani arrivati con Renzi. Poi cè' la schiera dei "vecchi" esponenti del partito comunista, ormai ridicole espressioni televisive della 7. I risultati sono illuminanti. Monfalcone non sarà un solo caso. Strategia fallimentare che impedirà a questa forza politica di andare oltre il perimetro di una sinistra radicale e minoritaria. L'opposizione è l'unica soluzione concessa al Movimento che ha già espresso le scarse potenzialità governative. Sembrano un clubino più ristretto di quello originale, guidato da una giostra..guidata. Italia Viva, Azione, Socialisti sono abbandonati alla loro estinzione. Ha vinto (facilmente) Conte Giuseppe, i risultati elettorali diranno la verità. Le Gemelle Elkann continuano la battaglia (persa) contro la Ducetta.
massimo lugaresi
giovedì 17 aprile 2025
Stupida Domanda
Domandiamoci perché Meloni va così d’accordo con Trump, mentre con Biden era solo tattica. Con il presidente attuale c’è un’affinità reale e inquietante. Così scrive Francesco Cundari nella newsletter “La Linea” per Linkiesta. Già l'uso dell'interrogativo al plurale significa che la risposta era programmata ed abusata scusa, per scrivere quello che serve ai camerieri di Davos. Perchè non vi siete posti (democratici) quesiti quando i "bacini" erano per Biden? E' normale anche per gli sfrattati dal potere che la premier Meloni sia (politicamente) più vicina al Tycoon e ben accetta nel compiere una importante e diplomatica trattativa. Volevate mandare la meno "inquietante" Elly? Da giorni, in vista dell’incontro di oggi a Washington, non si parla d’altro che del rapporto speciale, della simpatia umana, della stima reciproca tra Giorgia Meloni e Donald Trump. Tutti (?) si domandano se la nostra presidente del Consiglio riuscirà a giocare appieno questa carta, come e con quali conseguenze per l’Italia e per l’Europa, nella trattativa sui dazi con il presidente americano. Avete iniziato a gufare quando l'iniziativa era ancora da definire. Una sinistra irricevibile, divisa su tutto anche nella propaganda, l'arma di queste guerre. Con la sensibile differenza che sulla Palestina è sceso un sipario di morte. Sionismo troppo forte anche per Donaldone.
massimo lugaresi
mercoledì 16 aprile 2025
Europa Solitaria
Linkiesta si sveglia il lunedi, dopo la pausa domenicale e distingue subito le conseguenze di un bombardamento russo da quello ucraino. I bambini morti hanno un peso diverso, non parlo dello stragista Netan, a lui è tutto lecito e concesso. Secondo Mario Lavia, fedelissimo di Davos, l'Italia (meloniana) abbandona l'Ucraina e si rende vassalla di Trump. Meglio Biden tra un ruzzolone ed un affare familiare. Mentre la Russia bombarda con ferocia Sumy, Meloni lascia che Giorgetti faccia sfilare il nostro paese dal ReArmEu. Una resa ignobile a Mosca, mascherata da prudenza. Questo è il lunedì di Linkiesta. Si apre una voragine tra le due compagini della stessa politica. Rimane inspiegabile come una si possa definire di sinistra, per quanto all'italiana. L'ex comico ucraino diventato, anche lui, una macchietta orfana del benefattore americano, non sa più cosa fare e chi visitare. Deve aspettare ed ingoiare. Il "bastardo" Putin continua una guerra che il comico doveva evitare, dopo essersi rivestito a stelle e strisce di....Naturalmente Linkiesta riporta solo i bombardamenti putiniani, sempre più feroci, per l'inutilità di una tregua che si trasforma in una dichiarazione di sconfitta. Trump è il presidente eletto e scelto dai cittadini americani. L'alternativa era Kamala Harris, scelta come la meno peggio, rispetto a Biden. Rimane l'unico presidente americano che vuole cessare l'ennesima guerra con timbro democratico. Può sembrare quisquiglia, sta provocando una rivoluzione mondiale. Noi continuiamo il nostro mestiere, in regola, di camerieri della Casa Bianca.
massimo lugaresi
martedì 15 aprile 2025
W Cacciari
massimo lugaresi
lunedì 14 aprile 2025
Il Pantano
La posizione assunta da Linkiesta, travalica l'appartenenza alla corrente radical chic, usata per sostenere la Schlein, che un senso non ce l'ha. Sono forti sostenitori della guerra, al momento, solo contro la Russia. Lo scudo Nato traballa ed allora il maschione francese si traveste da guerriero "tenetemi se no mi mena". Ha trovato in Starmer il partner sempre disponibile, ma già uscito dall'euro, con gufate spaventose. Dettano il comportamento della Ursula, ormai macchietta telecomandata. La visita dei reali britannici è stata l'apoteosi di una democrazia da tabloid. Hanno trovato in Italia, attori felici di fare le comparse coreografiche. Nella vacanza romana, la coppia reale ha usato anche la nostra lingua, per mostrare massima amicizia e le sovrastanti intenzioni belliche. Il padrone di casa è il nostro Presidente, l'unica alternativa credibile per i disastrati piddini. Draghi sta giù anche questo ballo. Linkiesta appartiene indiscutibilmente alla corrente di Davos, per indicare il fortissimo agglomerato industriale, finanziario e bellico che la sorregge. Non cito la massoneria, senza la consulenza dell'amico Cecconi. Gran parte dei piddini, sono arrivati dalla decomposizione comunista, tanti da quella democristiana, tutti soci del Circolo Davos. I giornaloni li sorreggono e la propaganda, usata con il virus, si è trasformata nel megafono del vogliamo la guerra. Però partite voi. La Meloni sguazza nel Pantano creato nel laghetto della politica. E' brava, sembra nata per il cabotaggio in acque infide. Salvini la tiene in allenamento, in attesa del Generale..Vannacci.
massimo lugaresi
domenica 13 aprile 2025
Allarme Democratico
Dagospia si chiedeva, con la preconfezionata risposta, come fare per mettere il Daziere in difficoltà. La pronta risposta sarebbe la richiesta di vendere (a chi?) le percentuali del mostruoso debito pubblico americano. La sollecitazione riguarda la Cina e perfino i risparmiatori italiani ed europei. I baltici, nemici storici, andrebbero a riempire i materassi di casa. Invece il Tycoon, che viene considerato al pari di Biden, vuole attirare società e primarie industrie anche italiane ad aprire le attività nel suolo americano. Il migliore caffè sta arrivando. Tutto mentre l'intelligence di Dagospia prevede la Terza Guerra, naturalmente Mondiale. Intanto Netan, tranquillamente, allarga i confini israeliani, sterminando gli occupanti. Trump ha voluto una tregua per i suoi dazi. Confusione od errori infantili? Sembra che l'idilio con Musk sia finito come Tesla. Il debito americano è il punto debole del Tycoon. Una operazione che sembra un colpo dei Soliti Ignoti. Sarebbe sufficiente la vendita del 10% del tesoro americano in possesso della Cina ed Unione Europea. La mossa mortale è stata confermata a Dagospia dalle solite fonti ben informate, quelle che hanno portato il Pd all'opposizione, anche della sua segretaria. I radical chic stanno preparando un Fronte Antifascista. E poi uno vota Conte.
massimo lugaresi
sabato 12 aprile 2025
Strategia o Follia?
Occorre dire che la domanda sorge spontaneamente a qualche miliardo di persone. Non deve preoccupare che sia balenata anche a Dagospia, dopo avere condiviso un articolo del WSJ. Le gemelle Elkann non arrivano a tanto. La domanda è Trump c'è o ci fa?. I dazi sono elementi di una strategia oppure pericolosa follia? La provenienza dei dubbi è sicuramente nemica, ma il copione finora è stato bizzarro. Rimane indiscutibile che ha impresso una svolta epocale alle postazioni occidentali, abituate ad obbedire tacendo. Ci rimane sempre un Re ed una Regina 2 britannici. I dazi sono, come le sanzioni, armi a doppio taglio. Se pensiamo ai risultati penosi di quelli contro la Russia, qualche preoccupazione deve nascere, se non sei un cameriere di Davos. Rimangono tre mesi di attesa per una soluzione meno drastica che metta un riparo all'immenso debito americano e nello stesso tempo non inciti, senza bisogno, a Riarmare l'Europa. La risposta dei (tanti) nemici di Trump è naturalmente in sintonia con la definizione del personaggio: pazzo, esaltato, pericoloso. Sono quelli che hanno "sopportato" Biden. Torno nella culla dei fedeli vassalli degli ex padroni del mondo. I conflitti bellici sono trasformati in diatribe commerciali, non meno pericolose. Solo per la Palestina lo sterminio è da ultimare. Però (forse) il maschione francese la riconoscerà (?) come stato. Valeva la pena.
lugaresi massimo
venerdì 11 aprile 2025
Le Due Staffe
I notturni sogni di Dagospia, vedono la Ducetta scendere inesorabilemente nei sondaggi preparati in casa. Anche oggi nel blog delle tette&culi famosi viene "oscurata" la Schlein e tutti i disturbi che animano il Pd. La valanga grillina dell'adunata romana, aveva una folta partecipazione di elettori piddini. Chiamami Città usa lo stessa strategia, parla di tutto, del tempo o il centro città sempre più deserto, negozi che chiudono, bagnini in rivolta elettorale, ma sulle divisioni interne, cala un premuroso silenzio. Le "Due Staffe" non reggono più, vince il camaleontismo della Ducetta. Sono sicuri, con l'inarrivabile presunzione che li anima, che la Giorgia pagherà il suo amicale comportamento con Trump, come prima con Biden. Tra le due protagoniste della misera politica all'italiana, il divario è sempre abissale, se ne sono resi conto in tanti nel Pd, ma non hanno alternative, se non il ritorno da Matteo Renzi. Nonostante il tornado trumpiano, i sondaggi non vedono grossi rischi per i Fratelli d'Italia, mentre il Pd avrebbe bisogno di una cura sanitaria forte se non l'avesse distrutta con Burioni, naturalmente premiato. Gli articoli di Dagospia sono "gufate" nei confronti della maggioranza. Litigi perenni, con Salvini protagonista, insulti e presunti scandali, mentre la triste realtà è fatta di piccole enclave locali dove ancora regna il piddismo come incurabile trasformazione della sinistra. I gerenti sono tutti o quasi di origine controllata dalla democristianeria, mentre la vecchia componente comunista è sparita, sepolta o silente per una poltroncina. E' molto più unita la destra di quanto non riesca a mostrare, su Repubblica, la sinistra. Ci sono in atto due potenti variabili: guerre e Trump. La virata dei padroni americani è tanto forte che ancora non segnala vantaggi per il timoniere. Le borse mondiali non sempre sono in sintonia con gli impotenti radical chic. Ce lo ha insegnato Elkann, le industrie vanno dove pagano meno e vendono di più.
massimo lugaresi
giovedì 10 aprile 2025
Il Congresso in Piazza
L'adunata a Roma, organizzata e voluta dai Cinque Stelle, consegna la segretaria del Pd nelle braccia dell'ex grillino, diventato, on line, capo della sinistra. La Schlein orfana della più insignificante porzione culturale, accreditabile alla sinistra storica, ma esorbitante nel genere di moda, ha lasciato il comando all'avvocato di Volturara, anche lui arrivato per caso. Nei 5 stelle era normale diventare parlamentari o ministri, secondo i voleri della giostra grillina. I radical chic della potente corrente Davos, sentono mancare la terra sotto i piedi, rimane solo provare ad affondare Trump ed i suoi dazi, al momento incomprensibili. Sembra strano che dopo un presidente alla Biden, gli Stati Uniti abbiano scelto dall'altra parte perfino peggio. Di chi siamo stati ferventi e fedeli discepoli per 80 anni? Non si può nemmeno dire che non abbia divulgato i suoi intenti. Ha fatto una lunga e dura campagna elettorale, annunciando il cambiamento totale della sua America. Ha scelto una strada a medio e lungo termine. Stanno già pensando ad un tiratore scelto? La divisione è tra populismo, sovranismo e camerieri di Davos.
massimo lugaresi
mercoledì 9 aprile 2025
Insopportabili
Linkiesta continua la propaganda per il ReArm, come decidono i commensali di Davos e si piega, senza sforzi, ai loro voleri, Dagospia invece "tenta" di mantenere la goliardica avversione per la destra, senza il centro berlusconiano che segue desideri e programmi di Mediaset. La Meloni colpita dall'infinita serie di nick name e grotteschi epiteti, assume invece le sembianze della cheerleader trumpiana, senza pensare chi la esercitava con Biden. Per i due blog, primum Meloni, deinde i Dem. La stessa ossessione di tutta la sinistra, tra una occupazione casalinga ed un sciopero da week end. La manifestazione romana dei cinque stelle, quasi ignorata, ha assunto una fisionomia dimenticata. Quello è il vero allarme per i piddini, divisi come mai successo. La politica italiana, passato il tornado, si deve riassestare, anche la guerra in Ucraina viene vista secondo parametri e verità finalmente emerse. Lo schiaffone assestato all'Europa ha assunto una forza inaspettata e le conseguenze sono ancora da valutare. Tutte le postazioni della Nato nel nostro territorio rimangono o cambiano solo denominazione? L'Oro per la Patria lo doniamo per le Armi?
massimo lugaresi
martedì 8 aprile 2025
Ti Voglio, Non Ti Voglio
Il rapporto a tempo e convenienza tra Pd e Movimento 5 Stelle, è solo uno scambio di temporanei favori e voti, osteggiato dalla componente che non trae vantaggi. La manifestazione (riuscita) contro il Riarmo Europeo ha provocato risentimenti subito raccolti e megafonati dalla scuderia giornalistica di Elkann, presidente dannoso anche calcisticamente. Naturalmente Dagospia, blog nemico di Trump e di tutti i premier che vincono usando la destra, condivide gli articoli della Stampa e Repubblica, oracoli di Davos. I due gemelli dell'informazione minoritaria si sono divisi i compiti. La Stampa, totalmente torinista, è più atlantico, Repubblica è piddina, perfino prodiana. Svelenano sulla manifestazione del M5S contro il riarmo, colpendo Travaglio, largamente il migliore dei loro nemici. E' riuscito a mantenere viva la fiammella stellata nei momenti bui, attraversati dopo la scomparsa di Grillo. Il Fatto Quotidiano colpisce Zelensky che non si è (ancora) arreso e riconosce perfino i meriti di Trump. Siamo ben oltre l'eresia della religione democratica. Non bastasse arriva la Barbara Spinelli che contesta il nuovo e folle bellicismo europeo di Macron e trainer, Starmer ed ovviamente Draghi. In piazza si sentono fischi per il Pd. Conte sguazza nel pantano della sinistra da cui trae voti impensati. Chiamami Città invece, parla di tutto, non del Partito. Vecchia scuola.
massimo lugaresi
lunedì 7 aprile 2025
Strabismo Infelice
Essere cacciati, senza un credibile preavviso dalle poltrone del potere, per quanto solo italiano, dopo venti anni di governo con tutti, senza pudore, ha messo il Pd nella scomoda, spesso volgare posizione dello sbandierato novantagradismo, verso chiunque prometta loro il ritorno. Con i 5 stelle la pantomima raggiunge momenti inquietanti. Non hanno mai chiuso nemmeno con Renzi&Calenda e qualche famosa (?) occupacase.
Breve incipit per arrivare allo Strabismo della Disperazione. I dazi promessi ed imposti da Donaldone, sono l'occasione per Dagospia per sparare a salve contro la Ducetta che ha fatto quello che tutti i premier italiani nel dopoguerra hanno mostrato. Docile posizione nei confronti dei vincitori americani, grazie ai cattivi sovietici. Nel nostro paese sconfitto si sono sempre comportati da veri padroni. Per anni l'ambasciata romana era il Palazzo Ghigi delle decisioni. Gli unici personaggi della politica che hanno osato alzare testa e dignità sono finiti male. Una lezione educativa comprensibile a tutti. Dagospia non usa i giornaloni che più yankees non si può. Non sono d'accordo sui dazi ma non possono dirlo. Per criticare (?) Donaldone, anche con qualche robusta ragione, devono usare sempre la Meloni. Ha detto quello che poteva: niente. Ci sono troppi risvolti, alcuni sconosciuti, che impediscono di rompere con gli States. Una per tutte si chiama Nato. La speciale operazione militare si sarebbe conclusa in pochi giorni, con il defenestramento di Zelensky. Senza l'intervento degli Stati Uniti e naturalmente della Nato, sarebbe subito terminata, ma avrebbe mandato all'aria l'evidente volontà di allargare i confini della Nato. La vittoria di Trump ha cancellato anni di laborioso lavoro, iniziato nel dopoguerra, per limitare l'influenza oggi solo russa ma con partner più temibili. Un capolavoro e noi dobbiamo adeguarci creando un esercito europeo (inadeguato) per contrastare il nemico scelto accuratamente e condiviso perfino con i berluscones?
massimo lugaresi
domenica 6 aprile 2025
La Trappola
Dagospia porta in prima pagina, senza tette&culi, il tentativo di Trump di riportare Grande la sua America, mentre la Ducetta italiana sta pensando di andare alle elezioni per togliersi tante soddisfazioni. Il blog degli ex radical chic, divisi e puniti per inesauribile presunzione, si chiede, fingendo di non sapere, il perchè di tanta urgenza. Pensano sia per punire le spavalderia di Salvini oppure più verosimilmente, sfruttare il momento di massima debolezza della sinistra? Anche la fantasia della propaganda sembra avere esaurito i colpi da assestare. Hanno sempre un robusto, spesso inconcepibile, aiuto giudiziario. Il Tornado Trump è arrivato. Crolla anche l'ultimo punto di riferimento, non solo per i malcapitati dem, ma per tutta una Europa vassalla e dipendente dagli States. La guerra in Ucraina è molto diversa da quella di Netan. Nata su procura americana del barcollante Biden, era ancora legata al concetto del gendarme mondiale. Trump ha cambiato totalmente e bruscamente (troppo?) soggetto e copione. Un ritiro nei confini allargabili a Canada e Groenlandia, dopo avere "murato" quello con il Messico. Una difesa sconosciuta che ha terrorizzato, al momento, i mercati. Più difficile capire cosa succederà in futuro. Inutile dire che la Meloni è rimasta con una amicizia inutile ed un programma futuro da riscrivere. Per il Pd è rimasto solo soffiare sul fuoco, sempre con la paura di bruciarsi.
massimo lugaresi
sabato 5 aprile 2025
Una mattina mi sono svegliato..
I nuovi dazi affondano le borse, ma Trump e Vance minimizzano. Così Linkiesta saluta il nuovo mondo trumpiano. L’indice S&P 500 ha registrato il suo peggior calo dalla pandemia, ma anche i mercati europei e asiatici sono in sofferenza. Tutto previsto? Probabilmente si, tutte le "incertezze" hanno causato crolli paurosi nelle borse. Kristalina Georgieva, direttrice del Fondo monetario internazionale, lancia un appello agli Stati Uniti: Lavorate in modo costruttivo per ridurre le incertezze. Il giorno successivo all’annuncio dei dazi imposti da Donald Trump è stato per Wall Street il peggiore dai tempi della pandemia. Lo Standard & Poor 500 (S&P 500) ha perso duemila miliardi di dollari di valore ed è tornato in correzione, mentre il Nasdaq Composite ha subìto forti cali nel settore tech. Il primo indice azionario ha fatto registrare un crollo superiore al 4,8 per cento (peggior calo dal giugno 2020), mentre il Nasdaq del sei per cento. Male anche le borse asiatiche, con l’indice Nikkei di Tokyo al -3,5 per cento.
Ieri, giovedì 3 aprile, le borse europee hanno bruciato più di quattrocentoventidue miliardi in totale. Milano è scesa del 3,6 per cento, seguita da Parigi (-3,3 per cento), Francoforte (-2,9 per cento) e Londra (-1,6 per cento). Mentre il prezzo dell'oro rifugio continua a salire, ma il petrolio a scendere. Dire che l'Unione Ursula è frastornata significa mentire. Non sanno che ca..fare. Cosa molto diversa. Anche la guerra su procura americana viene abbandonata sul campo degli sconfitti. Zelensky però ha imparato l'inglese incazzato. Rimane sempre più scandalosamente aperto lo sterminio di Netan. Ne approfitta per svolgere le ultime decimazioni, mirate verso i più piccoli. Vuole anticipare il futuro.
massimo lugaresi
venerdì 4 aprile 2025
Le Due Europe
A Strasburgo va in scena la solita spaccatura del Pd, raccontata da Mario Lavia per Linkiesta, volenteroso esecutore dei voleri della corrente Davos. Questa divisione viene definita a bassa intensità. Rimane la silenziosa astensione della segretaria piddina, nonostante il parere favorevole delle 3 cittadinanze che contano e di Bonaccini, mancato braveheart. I riformisti (di cosa?) voteranno a favore della relazione sul riarmo europeo, i fedeli di Schlein si asterranno o voteranno contro. Decaro e Bonaccini scelgono la linea della segretaria per non aggravare la situazione. Anche oggi il Partito democratico si divide: stessa ora, stesso luogo, stesso tema. Strasburgo, politica di difesa europea, riarmo. La Relazione annuale sull’attuazione della politica di sicurezza e di difesa comune, messa a punto da socialisti, liberali e popolari, nella quale si conferma, in un quadro più completo, con grande rilievo alla causa ucraina, l’appoggio alla politica di difesa europea e al riarmo, stavolta si prevede che i deputati vicini a Elly Schlein voteranno contro o si asterranno (come l’ultima volta, il tredici marzo), mentre i riformisti voteranno a favore. Non si sa chi voterà per gli zaini della sopravvivenza. Occorre dire che il giustizialismo italiano è molto più accurato e duro. La Marine sembra fuori gioco, decretato dal Var giudiziario di Macron. Siete sicuri sia un vantaggio?
massimo lugaresi
giovedì 3 aprile 2025
Venghino, Signori, Venghino
Nel Circo Pd. La Schlein non molla la linea contiana, intanto il suo partito rischia di spaccarsi, così Mario Lavia su Linkiesta commenta la lotta tra i riformisti e la corrente più a sinistra del Pd che sarà in piazza con i Cinquestelle il 5 aprile. Le posizioni sono inconciliabili. Non hai niente da offrire. Con Calenda non vai lontano. Puoi però invitare i cittadini a vedere il grottesco Circo Pd. La tirata dei capelli è niente rispetto a quello che può succedere in futuro. Scegliere di accompagnare i grillini nelle piazze è un ritorno al passato per il glorioso partito dei lavoratori, non impresari della morte. La segretaria, un'altra pessima manovra del gorgogliante strappa capelli, non rinuncia alla dottrina della visione, ormai grottescamente unitaria, facendo più danni che altro. Questo è il problema di Elly Schlein di fronte alla manifestazione del Movimento 5 stelle del 5 aprile. Si sentono e leggono previsioni funeste, forse vere, per il futuro del cocktail democratico. Le due guerre hanno provocato sentimenti e passioni sopite, permesso alla maggioranza nonostante scivoloni, divisioni e supine posizioni, di rafforzare il dominio. Rimangono le enclave storiche forse più per la rodata organizzazione che per convinzione. Stiamo vivendo il ribaltone che tocca le due sponde della politica. A sinistra è più sentita, giustamente, dopo un ventennio di potere e cultura con generi diversi. I seguaci del vangelo bellico di Davos sono molto più forti finanziariamente della componente storicamente di sinistra. Rimane la corrente degli antagonisti, sempre esistita. Non spostano gli equilibri, fanno danni. Linkiesta che uso per comodità è l'espressione vera e cruda della divisione esistente, destinata a concludersi con una onesta divisione. Troppo distanti le due correnti di pensiero ed Azione. I due ex gemelli del 5% si sono divisi. Calenda entra nella cortigianeria della Ducetta, Matteo Renzi con la sua inesauribile tracotanza, rimane nel limbo delle generose passioni arabe. Tanto rumor per nulla.
massimo lugaresi
mercoledì 2 aprile 2025
Sondaggio By Ghisleri
Condiviso e corretto da Dagospia. Secondo Alessandra Ghisleri per La Stampa di Elkann (solo) un italiano su 10, bontà sua, è schierato dalla parte di Putin, nella guerra in Ucraina. Non è finita, siamo all'aperitivo delle verità per Davos. Per la Russia del dittator scortese sono il 33,3 % dei leghisti e solo il 10,5 dei grillini. Stessa percentuale in Forza Italia, mentre il misero 1,8 % dei piddini intervistati, sta con Putin. Non è finita, la preziosa opera dell'Alessandra, aruspice della verità. Il 39,5 (importanti i decimali) non crede che Trump porti la pace in Ucraina, solo il 34,4 crede in lui, ma il 60,2 crede in una soluzione diplomatica. Scusi Alessandra ma cosa sta facendo Trump? Inutile dire che la risposta della Meloni è inefficace. Leggo l'originale articolo della Ghisleri, è un'altra cosa, sporcato dalla solita propaganda della cittadina svizzera. La maggior parte degli italiani è favorevole all'invio di aiuti umanitari all'Ucraina (37,5%), ma restia a inviare truppe militari (5,8%) o finanziare direttamente l'acquisto di armi (12,8%). Le ragioni possono essere ricondotte a fattori storici, culturali e politici. Di sicuro molti italiani, anche se condannano l'aggressione russa, sono convinti che l'invio di armamenti possa solo prolungare il conflitto, piuttosto che risolverlo. Il nostro Paese sta attraversando una fase economica difficile, con un'inflazione che morde e una crisi energetica che ha innalzato notevolmente i costi delle bollette. In questo contesto è evidente che l'invio di armi sia visto con una certa diffidenza (solo?) da parte di un cittadino su due, anche perché i problemi interni risultano più sentiti dalla gente. Per buona parte dell'opinione pubblica la guerra in Ucraina è sentita come un conflitto che sta riguardando direttamente Usa, Russia e Paesi dell'est Europa, escludendo la Ue e l'Italia che, giorno dopo giorno, risultano sempre più emarginate da qualsiasi accordo.La negoziazione diplomatica è la migliore soluzione per fermare la guerra nel cuore dell'Europa per il 60,2% della popolazione. Ci sono migliaia di società e giornali che compongono questa propaganda, pagata dagli States che Trump ha voluto cancellare. Sono convinto che i cercatori della pace in Italia siano molto più numerosi anche nel cosiddetto Pd. Tentativi di dare una ragione, dove una ragione non c'è. Continuerà ancora per mesi, la prima verità sarà l'esito delle elezioni ucraine, a meno che per Trump non ci sia la sbrigativa soluzione, spesso praticata in quel grande ma strano paese.
massimo lugaresi
martedì 1 aprile 2025
In Ginocchio
massimo lugaresi
Iscriviti a:
Post (Atom)