A Rimini abbiamo una testimonianza persuasiva sui problemi delle concessioni demaniali, come potevano/dovevano essere affrontati: Darsena. Con quell'intervento ho maturato conoscenze e esperienze importanti. L'art 37 C.N. (1942) permise di riconoscere che l'uso portuale del demanio marittimo garantiva un maggiore interesse pubblico. Ai bagnini e chioschisti presenti nell'area non venne invece "riconosciuto" niente, tanto meno diritti d'insistenza, solo applicando l'art 37 del Codice della Navigazione!!!! La storia della Darsena è interessante. Un caso che naturalmente non viene mai ricordato. Gli operatori hanno trovato una sistemazione, non perchè gli "altri" di S.Giuliano erano buoni, ma perchè sapevano che i colleghi "sfrattati" potevano avanzare istanza per ottenere in concessione la rimanente spiaggia. Si sarebbe scatenata un'asta, una gara aperta a tutti. Va ricordato anche il ruolo attivo dell'amministrazione comunale (la mia) che attraverso il ripascimento della spiaggia agevolò il percorso dell'unione di tutti gli operatori di S.Giuliano. Grazie ad un lungimirante Piano Particolareggiato hanno costruito, con investimenti importanti, i nuovi Stabilimenti Balneari. Primo e (quasi) unico esempio a Rimini. Sarebbe bastato copiarlo nelle altre zone e chioschi. Avremmo avuto una spiaggia moderna, servizi veri, al riparo dalla Bolkestein, con concessioni almeno trentennali. La nostra fortuna fu che allora Pizzolante e Arlotti non c'erano. Le promesse le hanno fatte dopo.
PS In verità non c'era neanche Gnassi. Siamo stati fortunati.
lunedì 29 febbraio 2016
CS M5S BIM
Bastava il Buon senso!
Qui si parla di una volontà politica, un preciso progetto che esclude la possibilità di lasciar lavorare chi storicamente si occupava di vendere il proprio pescato, rimuovendo un retaggio culturale e sociale mutilando una tradizione e privando di lavoro e sostegno una categoria già fortemente in crisi.
Non siamo qui a contestare la legittimità dei controlli effettuati lungo via Rubicone, verifiche sulla vendita del pescato con relativo verbale e sanzione che paiono però spropositate rispetto al cosiddetto reato.
Quello che vede la collettività, così ci dicono i cittadini, è un clima di scontro e ingiustizia contrappone la giunta contro i pescatori di Bellaria Igea Marina, e ritenuto da molti uno scontro impari e ingiustificato. Peraltro consapevoli di altre situazioni border line che affliggono alcune aree, su cui si cerca di mediare soluzioni chiudendo uno se non due occhi.
Per spiegarci meglio, nessuno capisce il perche non gli sia stato dato uno spazio più dignitoso per tutelarli e metterli nelle condizioni di valorizzare il loro lavoro, invece che eliminarli. Peraltro sia ausl che Capitaneria hanno confermato dopo colloquio che non vi erano motivi per eliminare la struttura, purché rispettatati i dovuti accorgimenti di salute e igiene pubblica.
La signora Gilda insistendo nella vendita del pescato non ha contravvenuto a nessuna normativa relativa alla capitaneria e alla ausl, che hanno giusto segnalato di munirsi di più ghiaccio, ma senza redigere alcun verbale, l’unica contravvenzione arriva per l’uso del suolo pubblico, quel suolo attualmente in mano a chi le vuol portar via il lavoro.
La signora Gilda insistendo nella vendita del pescato porta avanti una protesta, della quale ha pieno diritto, un atto forte per la difesa del suo lavoro, una protesta a cui va il nostro sostegno e il nostro rispetto, ma che la vede coinvolta nello scontro impari, contro chi l’ha tradita venendo meno alle promesse fatte, a chi li aveva rassicurati garantendo loro l’area per poi liquidarli senza neanche il coraggio di digli “voi semplicemente non fate parte dei nostri progetti” ma adducendo scuse per giustificare una scelta tanto politica quanto meschina.
Sarebbe bene fare un passo in dietro e valutare soluzioni condivise che permettano a tutti di sopravvivere nel rispetto reciproco, e delle normative, nel rispetto di chi lavora e paga le tasse, ciò è possibile se la politica lo vuole, se i politici Bellariesi senza alcuna supponenza, ripensassero certi errori evitabili, instaurando un dialogo alla pari con tutti i cittadini, senza la convinzione che il voto possa giustificare scelte di “sacrificabilità” di un intero gruppo di individui.
Nell'auspicio si possa trovare il modo di tutelare tutti i cittadini che lavorano onestamente senza trattarli come criminali, poiché i criminali sono altra cosa e di certo sono in altri luoghi.
La Fortuna di Rimini
Il Balneare come modello turistico è scoppiato nelle mani laboriose dei riminesi nell'immediato dopoguerra. Orde fameliche di sole, spiaggia e mare ci hanno aggredito. L'intelligente romagnolità ha capito subito che bastava convertire e riempire lo spazio disponibile, liberato soprattutto dagli amichevoli bombardamenti, per costituire l'embrione della prima risposta ad una domanda sempre più travolgente. Nessuno aveva previsto il boom, tanto meno pensato a regole urbanistiche. Le prime discussioni nel Palazzo dell'Arengo sugli indici edilizi da usare erano raccapriccianti. L'11% era considerato poco, uno spreco inutile di terreno. Perchè la faccio lunga anche questa volta per atterrare magari sull'ultima impresa del nostro Sindaco in scadenza come una normale bolletta di Hera/Psbo? C'è un affannarsi di opere, alcune inspiegabili, uno
spreco elettorale e creativo di soldi senza logica e buonsenso. La ciclabile "rossa" detta del Circolo Nautico di Rimini che a differenza del "gemello" viserbese è in perfetta regola, sta compiendo l'ennesimo slalom di comicità su pista protetta. Il progetto elettorale prevede, senza sciolina, il passaggio tra i paletti di due pompe della benzina, rimandando pericolosamente i ciclisti sulla banchina del porto. L'ideatore, senza alcuna fatica, si vedrà assegnato il Sigismondo d'Oro per l'opera più buffa. L'Oscar è sempre del Psbo. La tempesta Bolkestein sta arrivando. Gli allarmi sono partiti ma pochi sembrano disponibili al confronto, tanto meno Gnassi. Per "non sbagliare" ha rinnovato, per altri cinque anni, le concessioni demaniali che l'Europa sentenzia come scadute almeno da un anno. C'è uno che si definisce giornalista in quanto credo iscritto all'ordine, che ha preparato un articolo anche interessante, riuscendo a raccontare un quarto di verità sulla Nuova Questura. Fate i furbi per non pagare il dazio piddino o siete proprio così ingenui e impreparati? Propendo per la seconda certezza. Le convenzioni sono strumenti amministrativi, quindi politici, che vengono compilati da due soggetti: pubblici e privati. Allora perchè (tutti) i contratti che regolano (?) il rapporto delle grandi opere (Murri, Novarese, Impianti Sportivi e ..Gabibbo Questura) non sono mai state ..indagate o almeno esaminate da apposite commissioni d'inchiesta?? Queste sono le domande che una normale forza alternativa dovrebbe fare se fosse all'opposizione anche della Fiera. Ad alcune, riesce a rispondere anche Gnassi.
domenica 28 febbraio 2016
Leggi&Pertinenze
Le Leggi sono le regole necessarie per gestire i rapporti in ogni tipo di comunità, così raccontava il famoso professor Cardone, docente di educazione civica pentastellata. Le Pertinenze, di cui voglio parlare, sono invece quei fabbricati di proprietà dello Stato posti sul demanio marittimo.
Una premessa necessaria per tutti coloro che intendono "usare" la costruenda Casa degli Sposi nel Piazzale Boscovich. Sarà il virus contratto dai resti della Ruota, ma sembra assorbire molti dei difetti dell'opera che girava per una apposita società. La fortuna avuta (non è da tutti) è stata di essere "sanata" in movimento. Leggendo i giornali e vista la recinzione dal vivo, il gazebo è diventato un "fabbricato" a tutti gli effetti. Platea di fondazione in cemento armato, su cui potresti costruire un fabbricato di cinque piani. Che non sia l'inizio del Lungomare delle manifestazioni d'interesse?? Ma ai vecchi (ancora!) amministratori non sfugge nulla. Ti porta subito a pensare, viste le decine di migliaia di precedenti abusi, che per una realizzazione simile, in assenza della pianificazione portuale, pur considerando la pubblica utilità matrimoniale, ci volesse (almeno) una piccola ed insignificante..concessione edilizia. Presto? Non si è ancora sposato nessuno? La pubblicherete con il primo matrimonio balneare? Siete sicuri che Bolkestein lo permette? Masticando amaramente qualche briciola di scienza demaniale alla riminese, chiedo a chi deve fare rispettare le leggi, non solo al Circolo Nautico di Viserba, quale tipo di concessione sia stata rilasciata. So benissimo che per queste costruzioni di "Difficile Rimozione" si rende necessario un contratto analogo a quello rilasciato per la Darsena di Rimini. L'elemento saliente è l'incameramento dell'opera tra le Pertinenze dello Stato, allo scadere del contratto. Leggendo il cartello informativo di cantiere, terminato l'elenco delle decine di professionisti del matrimonio precario, tutti spesati come..., è balzato agli occhi, dopo la Delibera di Giunta e la Determina del Tecnico Comunale, che non esisteva traccia del..Titolo Edilizio. Non lo dico perché interessato all'opera tra le più stupide ed inutili dopo il Trc, ma per un senile amore della verità e un pò perché anche da vecchi non è piacevole essere presi per il c..da dilettanti al comando o peggio all'opposizione.
Tempesta Bolkestein
sabato 27 febbraio 2016
Fatto il massimo
Così il Bulletto ha commentato il "successo" riportato con la votazione sulle Unioni Civili di Alfano e Bagnasco. Un argomento che usando la visuale della Boschi può anche interessare, ma il commentare il risultato finale è un disgustoso obbligo. Ci sono tante cose nella nostra allegra Redazione (Bolkestein) che ci fanno piacere, abbiamo avuto ragione, ci basta, ma considerare come "massimo" risultato quel pasticcio che non accontenta nemmeno i family day vaticani credo debba coprire di vergogna tutta la (poco) sinistra che ancora alberga per comodità di stipendio nel Pd. Gli allegri consiglieri di Gnassi, quelli che girano a promettere cose che in cinque anni il loro leader in attesa di giudizio ha realizzato solo per una (piccola) porzione del Borgo S.Giuliano e per "tutto" Cagnoni, dovrebbero pronunciare qualche comprensibile giudizio. Magrini prova a sentire con Melucci, tentate almeno una pallida distinzione tra voi e gli altri. Renzi ha ragione per un partito nella ormai stragrande maggioranza democristiano, quello raggiunto è stato il massimo consentito da Verdini. Un applauso. Per il miscuglio che si è iscritto per costrizione nella Sinistra Europea è una schifezza.
Consumo del Suolo
Mentre alla Camera, uno dei tanti Ddl sul consumo del suolo riprende il suo iter procedurale, a Rimini sta per completarsi il percorso dell’approvazione del PSC-RUE che, a quanto sembra (a Gnassi), ha anche ridotto il consumo del suolo. Da qualche anno però la realtà ci dice una verità diversa: la riduzione del “consumo del suolo” è effettiva e concreta per la grave crisi del settore immobiliare, le imprese, più che ingessate sono già fallite od in pre-gestione fallimentare per contenere i danni soprattutto alle Banche ed al territorio. Più che della crisi, i Comuni, sembrano però preoccupati dei minori introiti dell’IMU per le aree fabbricabili o dei contenziosi che potrebbero rischiare (vedi articolo di Italia Oggi sul Ddl in discussione alla Camera). Nella nostra città, Rimini, finalmente l’uso del territorio sarà governato dal PSC adottato nel 2011 (durata teorica 15 anni) da coordinarsi con il RUE in corso di approvazione, durata teorica 5 anni per 3 mandati (teorici) di Gnassi. Dobbiamo però osservare come dall’adozione del 2011 del PSC ad oggi, approvazione del primo RUE, è come se ce ne fossimo mangiati uno su tre, cioè uno dei cosiddetti “Piani del Sindaco”. Condizione che è ovviamente contraria alla logica della Legge Regionale. Questo indeterminato limbo, il lungo periodo di doppia vigenza tra strumenti urbanistici, da una parte il PRG e dall’altra il PSC-RUE, non ha creato problemi solamente ai tecnici ed alle imprese che dovevano armonizzare le diverse norme prima di comprendere quale poteva essere l’utilizzo del suolo, ma ha comportato una iniqua tassazione anche per i proprietari dei terreni che hanno dovuto pagare l’ICI e l’IMU per le nuove aree fabbricabili dove l’edificabilità era solo "teorica" e non nella pratica. Una tassazione che si "deve" definire ingiusta ed ingiustificata, in quanto non corrisposta dal giusto diritto edificatorio, il cui riconoscimento si è disperso nella notte dei tempi di via Rosaspina. Oltretutto, il valore imponibile su cui calcolare l’imposta IMU sulle aree fabbricabili, deve essere determinato, per il Comune di Rimini, con riferimento ai valori unitari deliberati dalla Giunta Comunale nell’anno 2012. Sempre per lo stesso Comune, i valori delle aree fabbricabili, negli ultimi quattro anni non hanno subito nessuna crisi ma solamente un aggiustamento "tecnico" nel 2013.
Fabio Lisi
Un pò di serietà, almeno
venerdì 26 febbraio 2016
Fuori i nomi
Chi sono i candidati della lista che porta in cima il nome di Davide Grassi? Perchè nessuno ne sa nulla? Perchè non vengono resi pubblici? Qual è il problema? Cosa temono gli autonominati (quindi farlocchi) sparuti membri, che si arrogano il diritto di possedere e usare per ogni cosa il marchio del M5S? Insomma, per come stanno concretamente le cose, si direbbe che la lista fantasma sia la loro. Questi personaggi capeggiati (e sottolineo capeggiati) da una macchina spara-insulti-politicamente-analfabeta- pre-pagata dai cittadini, si permettono da più di un mese di denigrare e sbeffeggiare gli iscritti all'unica lista civica creata ONESTAMENTE e in attesa del responso dello staff del M5S, per quanto riguarda la certificazione, di Rimini. Perchè non vogliono rendere noti i loro nomi? Proviamo a fare delle ipotesi: 1. Se non dovesse arrivare la certificazione sarebbero già pronti ad emigrare nella lista di Camporesi o simili? 2. C'è qualcosa di irregolare anche nella scelta di questi candidati (tanto per cambiare)? 3. Temono di ricevere lo stesso trattamento a base di insulti, che loro in primis hanno riservato agli altri? E come mai, i sigg. Affronte, Sarti e Sensoli, così attivi e ciarlieri nel fare pressioni su questo e quello perchè abbandonassero l'altra lista, buttando dalla finestra il rispetto della neutralità che imporrebbe la loro carica istituzionale, invece tacciono di fronte al comportamento instancabilmente offensivo della macchina di cui sopra? E' forse pagata per questo? Dov'è il vostro programma per migliorare le disastrate condizioni della città di Rimini? Siete capaci di confrontarvi su questo o sapete solo insultare? E, per inciso: i programmi non devono essere fatti dai cittadini ma PRESENTATI ai cittadini in modo che questi possano contribuire a migliorarli ed ampliarli. Sono gli incapaci che chiedono ai cittadini di fare il programma al posto loro. A pensare male si fa peccato ma quasi sempre ci si indovina...
Italo Carbonara
Un'Oasi di guai
Caro Giorgio Mussoni, presidente dell'Oasi Confartigianato, la sua storia e le antiche conoscenze in materia di Demanio Marittimo, la pongono, per le offese ricevute (la capisco) dalle altre rappresentanze di categoria, davanti al classico bivio: ritirarsi o tentare una soluzione operativa.
Per il rispetto che sicuramente porta nei confronti dei suoi associati, non ripeta l'errore che fece all'indomani dell'approvazione dell'originario Piano Spiaggia. Per paura di essere emarginato, trovò più facile ergersi a paladino di retrive posizioni, portate avanti proprio da coloro che oggi la mettono sulla brandina degli imputati.
Lei sa bene, come il sottoscritto, che l'idea dello Stabilimento Balneare, formulata in quel piano (2006), aveva le miracolose possibilità di evitare lo sfacelo che sta avvenendo. Siete stati gettati nel baratro europeo dai vostri soccorritori politici. Quanti ne avete cambiati? Più di me. Con quel Piano in cambio di investimenti che dovevate rischiare avreste ricevuto concessioni demaniali superiori ai 30 anni. I bisnonni della spiaggia. Dopo la miriade di invenzioni per "superare" la Bolkestein, mi permetto di suggerire la "soluzione". Presentate direttamente come imprenditori, una proposta per il Piano Operativo Comunale (POC), senza dirlo al delegato. Oltre al vostro legittimo interesse, potete evitare il doppio disastro che si sta prefigurando: a) lo status "immobile" della spiaggia fino al 2018, con possibili contenziosi fino al 2020 e oltre, con la certezza di creare uno "spezzatino" balneare. I bandi verranno impostati su lotti che fanno riferimento alle vecchie concessioni.
Una tragedia che preclude la possibilità di innovazioni, da tutti auspicate. Per essere reale si deve muovere con accorpamenti almeno di 150 mt fronte mare b) Il secondo dramma è la futura organizzazione del lungomare e delle aree in fregio. Procedendo per singoli progetti è scontato che siano improntati su attività commerciali, aumentando la confusione organizzativa della spiaggia e provocando un depauperamento della rete posizionata sulle litoranee. Terminata la sintetica analisi delle prospettive future, condivido ogni parola dedicata a Rimini nelle trasmissioni della vostra Confartigianato. Il centro del sistema è il turismo balneare, volano naturale anche per gli altri sistemi di accoglienza.
Una formula che per essere esaustiva deve toccare, dopo spiaggia e commercio, anche la terza gamba: gli albergatori. La spiaggia si fa carico di quei servizi complementari che non possono trovare spazio nella quasi totalità del nostro ricettivo. Anche una camera a 10 euro corrisponde quasi sempre ad un ombrellino affittato. Una strategia che si fonda sull'esatto contrario di quello che dice e purtroppo fa, lo Strategico Ermeti. Si è mosso (sempre) per ridurre quantitativamente il nostro ricettivo. Fin dai tempi della lotta contro le colonie trasformabili in Hotel pentastellati. La prospettiva sono condhotel o minilocali occupati venti giorni all'anno, modello Porto Verde? Augurandomi che possa condividere questa mia succinta impostazione, rimango disponibile a qualsiasi collaborazione, compresa la parte più squisitamente politica, Sarebbe un salto auspicabile per tutti, abbandonando i "promittenti" zone libere e privilegi indecenti. In presenza di una programmazione e pianificazione di questa portata saremmo in grado di assorbire i bandi. I vincitori saranno quelli che hanno concorso per l'autentico rilancio di Rimini. E' secondaria a questo punto la presenza immancabile di Arlotti e sarà ininfluente se a Roma arrivano 4/6 milioni di canoni, invece dei 2/3 attuali. Una rivoluzione sulla parte più pregiata della Città ha risvolti superiori agli indotti di Cagnoni. Giorgio ho detto tutto.
Ubi major minor cessat
Forse non tutti sanno che a Rimini in clima pre-elettorale si affrontano due fronti sottotraccia: quelli che vorrebbero che il Ceis si spostasse in altra zona per poter recuperare e fruire dell'Anfiteatro e quelli che di spostarne la sede non ne vogliono proprio sapere. I primi hanno una composizione piuttosto "trasversale", mentre i secondi sono perlopiù gli ex allievi della scuola della Zoebeli. Questi ultimi sono una specie di setta diciamo così, e si identificano appunto come gli esponenti di quella.che potremmo.chiamare con buona approssimazione e una concessione alla fantasia la Borghesia Rossa riminese, ex allievi che ivi oggi mandano i propri figli. Come è iniziata a circolare l'idea di 'spostare' il Ceis gli ex allievi ex "rossi" sono corsi ai ripari mettendo nel Cda dell'Istituto d'istruzione due ex parlamentari: Marchioni e Filippini a fare quadrato per respingere ogni attacco teso allo spostamento. Fra gli ex come si può immaginare vi sono oggi tanti della Rimini che comanda e che conta e che ha comandato: tanti e tanti 'mammasantissima' locali che mostrano poi agli allievi come il Potere e la prepotenza contino più della ragionevolezza e del buon senso. L'altro fronte è un'Armata Brancaleone con poche possibilità nel breve di vincere la partita. Ora organizzano addirittura un mini-convegno per dimostrare la menzogna: ossia che il Ceis non può stare che ove si trova in quanto sarebbe stato progettato secondo i criteri pedagogici di Margherita Zoebeli: casette separate per ideologia e teoria. Quando al contrario è invece vero che nel Dopoguerra si dovette fare di necessità virtù e costruire un villaggio simile ai campi profughi, alle baracche di legno degli operai etc., nella impossibilità di costruire un'unica grande struttura, nell'emergenza si ricorse alla struttuea policentrica che oggi sarebbe modulare come modulari sono gli allestimenti nel caso di calamità ex. i container. Personalmente credo che se la Zoebeli fosse viva sarebbe la prima a dire "ok, nessun problema, ci spostiano..."; ma si sa che chi ha potere.lo usa, fosse anche per la comodità di consentire ai figli di fare l'intero ciclo scolastico in un chilometro quadrato: dall'Asilo Baldini al Liceo Classico, passando per il Ceis e le medie Panzini. E pensare che quando facevo le elementari io andare al Ceis era con un espressione di allora "fare le differenziali" in quanto accoglieva alunni con gravi problemi. Dopo, quando fu parificata divenne il Kinderheim dei "Rossi" riminesi, sia per la posizione centrale, sia per le origini socialiste della fondatrice. Infine la scelta della sede fu casuale in quanto trovavasi sulla linea Rimini-Novafeltria quindi risultava comodo l'aprovvigionamento di materiali edili. Inoltre, se anche fosse vera la tesi della importanza della spazialità penso che potrebbe essere riproposta in qualsiasi altro luogo.
nemo pascale
nemo pascale
giovedì 25 febbraio 2016
Dump Bowling Squirt
Chiedo scusa ma la Dump Bowling Squirt o come accidenti si chiama quella pista da Skate che l'attuale Amministrazione riminese fece costruire onerosamente spendendo la bellezza di 50.000 euruzzi ("valli a guadagnare te...") della collettività per "lo sport più amato dagli ortopedici", costruire in luogo isolatissimo (zona Rosaspina) per cui senza alcuna prospettiva di fruizione esempio turistica, che versa oggi in stato di totale abbandono dopo essere stata inaugurata 2011 dallo stato maggiore della Giunta in pompa magna come fosse il Maracanà e come questa disciplina fosse nella tradizione riminese alla pari della Ginnastica, della Boxe, del Basket e della Pallavolo, pista per la quale mi pare lo stesso consigliere comunista Pazzaglia lanciò una sdegnata terriaca per i soldini spesi in un'opera che il tempo ha dimostrato totalmente inutile e oggi dopo meno di 5 anni in-cagata da tutti nonchè messa come il porco senza manutenzione alcuna, forse realizzata per pegno-promessa pre elettorale: è detta pista D.
B.S. argomento elettorale come esempio di spreco e disprezzo del danaro pubblico o no??
S. A., Rimini
S. A., Rimini
Ma lo pagate ancora?
2018 Ombrelloni nello Spazio
mercoledì 24 febbraio 2016
Fulgor e Dintorni
Leonardo Carmine Pistillo
PS: Per i buontemponi potevo suggerire lo storico barbiere Edo Scarpellini, ma purtroppo è andato in pensione l’anno scorso, vi accontentate del cinese???
Un'avventura
PS Dado Cardone continuo la cura gerovitaliana. Fammi conoscere la tua..prossima.
Parco o Pacco
Fabio Lisi
martedì 23 febbraio 2016
Così è bella
PS Fa piacere che tu sia una delle due persone che ci leggono.
Il Trc di..Grassi
Il figlio di Ennio. giovane ma già specialista nell'abbandono di Liste che non lo mettono come "primo" candidato, si è avventurato, spinto dal tuttofare procuratore, sul terreno per lui insidioso dei programmi e proposte. Non so chi abbia scelto come istruttore del volo sindacale, vedo però i pochi rimasti a circondarlo di "mi piace". Il suo articolo (?) sul Trc è zeppo di propagandistica faciloneria, inzuppata nel sugo del basso grillismo di quelli che non sanno cosa dicono. Ma quale è stato il "reato" giornalistico del figlio di Ennio? Anche il meno informato dei riminesi sa che la pista del Trc è praticamente terminata, dopo avere prodotto enormi danni ambientali, in attesa di quelli gestionali. Sarebbe bello e perfino interessante sapere da questo "genietto" autocertificato Sindaco, come pensa di occuparla, rimuoverla o promuoverla per altri usi? Sempre nel caso (improbabile) che la sua candidatura, voluta da ben quattro attivisti, arrivasse al fatidico ballottaggio e vincesse con i voti di tutti, vorrei sapere se i suoi consiglieri, i veri fantasmini, alzerebbero il braccio sicuri che la Corte dei Conti esigerebbe (giustamente) danni milionari. Nel secondo caso, considerata la percentuale di conoscenza dei problemi che alberga nell'allegro circo cardoniano, sono sicuro che pensa ad un uso ciclabile. Il massimo della fantasia permessa, se non arriva il soccorso delle trivelle. Consiglio al figlio dell'amico Ennio, di compiere magari con il suo Raiola, un giretto sul luogo del delitto. Capirà cosa significa il Muro di Dalprato e l'eventuale ipotesi ciclabile per i frontisti. Conoscendo la mediocrità dei polli, verremmo accusati di difendere l'opera, dimenticando che ha fatto più la Tosi in pochi mesi di loro in cinque anni. Vorremmo, pensando che la gioventù non la puoi bruciare solo per avere pronunciato delle infantili stronzate, che il giovane ma già affermato avvocato, si dedicasse a temi per lui"politicamente" più congeniali: espropri magari proletari, trasporto pubblico e asili gratuiti e...udite, spiagge di sinistra. Pensando al famoso marito masochista, vorrei che la Lista Cardone (terza citazione) venisse certificata. Sono convinto che finirebbe la legislatura in braccio a Gnassi. Ci sono rischi peggiori, non sanati però dalle Unioni Civili di Renzi.
Rimini Nord
La "richiesta" di costruire un Polo Logistico nella Zona Nord di Rimini avanzata dall'Scm ci riporta agli anni 90. Quella che definisco l'era Chicchi. L'unico personaggio che abbia avuto nelle mani Partito e Comune. Si discuteva del nuovo Prg che venne approvato (anche da Gnassi) nel 94, violentato (urbanisticamente) per 21 anni con varianti a richiesta. E' stato abbandonato solo al termine di questa legislatura, Un argomento che i "duri e puri" non affrontano mai. Paura e ignoranza splendidamente mescolate. Pensate che l'unico argomento programmatico (serio) che i 5 Stelle, autocertificati, hanno presentato si chiama Rebout, ma porta la firma di uno Studio molto vicino ai grillini. Il presentatore della proposta è stato l'eurodeputato Affronte. Pensate cosa sarebbe successo se l'avesse fatto il Pd. Non è solo malizia, gioco di correnti ma ignoranza (?) dei rapporti tra politica e istituzioni. Nella discussione del P.R.G. di Rimini, si paventava l'idea di un sistema intermodale a cavallo di Rimini e S.Arcangelo, collegato con la rete ferroviaria. Rimase lettera morta perchè non vi erano i presupposti, Significa che un sistema del genere si giustifica solo sul piano provinciale (almeno), con diverse imprese interessate e quantitativi imponenti da movimentare. Stessa cosa dicasi per i sistemi commerciali ai quali andrebbe collegato un modello di trasporto comune (car sharing). Tenendo conto che in citta "medie" come Rimini si tende ad una organizzazione basata su "più" centri prossimi all'utenza. Una specie di casella postale che rende inutili i costi di trasbordo dei grandi centri. Per essere più chiari, noleggiato un box in base alle esigenze, questo diventa il luogo del recapito. Compete ad ogni singolo imprenditore il ritiro diretto, tramite corriere, singolarmente o in gruppo. Credo che già questi brevi cenni facciano capire che il trasporto merci è una scienza, composta da una miriade di considerazioni: utenze, strade, tempi, quantità, percorribilità ecc., ma anche numerosi interfacciamenti: informatici, sconti, merci e gestione. Un puzzle da comporre con procedure organizzative che approdano a contesti puntuali. Gli eventuali scostamenti devono avere rilevanze minime. Il resto è stregoneria o invenzioni strumentali. Posso aggiungere anche i costi ambientali come l'inquinamento e quelli strutturali: nuove arterie e manutenzioni, Dobbiamo ammettere che le (poche) forme realizzate a Rimini sono state un fallimento o quasi, per non perdere l'allenamento. La più famosa e costosa è il Caar. Pensata per tutt'altre destinazioni e terminata come "logistica" di Mercatone, Ikea e ....,Ovvio che con queste prospettive future, l'idea del possesso del capannone della logistica, pur provenendo da fonte imprenditoriale autorevole, consegnata nelle mani di questo Barnum, deve suscitare mille attenzioni sospettose. In questo "commovente" Piano Strutturale che è riuscito ad emergere dai cassetti di Via Rosaspina solo negli ultimi palpiti di legislatura, non è previsto nessun Polo. Ma questo per i maghi dell'urbanistica fantasiosa non è certo il problema. Lo mettono nelle figurine del Master Plan fino alle elezioni, vale come promessa, poi si vedrà. A Rimini funziona così, se non sei una Ruota.
CS Una Mano per Santarcangelo
MOZIONE:- Attraversamenti pedonali protetti
PREMESSO CHE: La problematica dei percorsi protetti è fondamentale per permettere la fruibilità dei centri civici e della attività commerciali, e riguarda sia il capoluogo sia le frazioni. Le situazioni critiche sono numerose, e da anni come forza politica sia per nostra iniziativa che a seguito di segnalazioni dei cittadini portiamo all’attenzione del Consiglio Comunale quelle che si presentano via via come priorità, con azioni che hanno compreso la raccolta firme, la presentazione di interrogazioni e di mozioni. Purtroppo agli inizi del 2016 constatiamo che solo via Resistenza, da noi più volte segnalata come strada a rischio è ad oggi oggetto di intervento, mentre molte delle strade più trafficate ed utilizzate dai cittadini, non solo residenti, sono ancora in attesa di soluzioni. Ci riferiamo in particolar modo ai mancati attraversamenti pedonali sulla via Emilia, incrocio con Via Montevecchi, dove ci fu una raccolta firme e in zona Ospedale (incrocio via Pedrignone).. Recepiamo inoltre, in questa sede, la segnalazione proveniente da utenti del Pedibus, che sottolineano la mancanza di attraversamenti pedonali in via Pascoli che consentano ai bambini di raggiungere in sicurezza il capolinea del Pedibus e di unirsi al percorso. Oltretutto situazioni di questo tipo rischiano di inficiare lo scopo educativo del Pedibus in quanto non si può pretendere di educare alla sicurezza stradale quando ne mancano gli elementi primari. CONSIDERATO CHE La qualifica di “citta slow” viene utilizzata dall’amministrazione nelle occasioni più svariate per avvalorare la tesi che Santarcangelo sia un esempio di vivibilità e sostenibilità, mentre poi quando i cittadini chiedono sicurezza ottengono solo risposte dilatorie, sempre giustificata dai costi elevati degli interventi necessari. Considerato però che le nostre precedenti mozioni relative alla riqualificazione della Via Emilia sono già state bocciate dal Consiglio in quanto l’Amministrazione persegue un proprio progetto, di cui non abbiamo più avuto notizie, ma siamo fiduciosi che stia procedendo, non ripetiamo in questa mozione le richieste relative alla via Emilia, limitandoci a recepire le richieste dei cittadini su Via Pascoli. TUTTO CIO’ PREMESSO CHIEDIAMO di attuare al più presto almeno un attraversamento pedonale in via Pascoli, come richiesto dai genitori dei bambini che usufruiscono del servizio Pedibus Santarcangelo ___________ Il consigliere
PREMESSO CHE: La problematica dei percorsi protetti è fondamentale per permettere la fruibilità dei centri civici e della attività commerciali, e riguarda sia il capoluogo sia le frazioni. Le situazioni critiche sono numerose, e da anni come forza politica sia per nostra iniziativa che a seguito di segnalazioni dei cittadini portiamo all’attenzione del Consiglio Comunale quelle che si presentano via via come priorità, con azioni che hanno compreso la raccolta firme, la presentazione di interrogazioni e di mozioni. Purtroppo agli inizi del 2016 constatiamo che solo via Resistenza, da noi più volte segnalata come strada a rischio è ad oggi oggetto di intervento, mentre molte delle strade più trafficate ed utilizzate dai cittadini, non solo residenti, sono ancora in attesa di soluzioni. Ci riferiamo in particolar modo ai mancati attraversamenti pedonali sulla via Emilia, incrocio con Via Montevecchi, dove ci fu una raccolta firme e in zona Ospedale (incrocio via Pedrignone).. Recepiamo inoltre, in questa sede, la segnalazione proveniente da utenti del Pedibus, che sottolineano la mancanza di attraversamenti pedonali in via Pascoli che consentano ai bambini di raggiungere in sicurezza il capolinea del Pedibus e di unirsi al percorso. Oltretutto situazioni di questo tipo rischiano di inficiare lo scopo educativo del Pedibus in quanto non si può pretendere di educare alla sicurezza stradale quando ne mancano gli elementi primari. CONSIDERATO CHE La qualifica di “citta slow” viene utilizzata dall’amministrazione nelle occasioni più svariate per avvalorare la tesi che Santarcangelo sia un esempio di vivibilità e sostenibilità, mentre poi quando i cittadini chiedono sicurezza ottengono solo risposte dilatorie, sempre giustificata dai costi elevati degli interventi necessari. Considerato però che le nostre precedenti mozioni relative alla riqualificazione della Via Emilia sono già state bocciate dal Consiglio in quanto l’Amministrazione persegue un proprio progetto, di cui non abbiamo più avuto notizie, ma siamo fiduciosi che stia procedendo, non ripetiamo in questa mozione le richieste relative alla via Emilia, limitandoci a recepire le richieste dei cittadini su Via Pascoli. TUTTO CIO’ PREMESSO CHIEDIAMO di attuare al più presto almeno un attraversamento pedonale in via Pascoli, come richiesto dai genitori dei bambini che usufruiscono del servizio Pedibus Santarcangelo ___________ Il consigliere
lunedì 22 febbraio 2016
Questura..
Un giornalista locale si è misurato giorni scorsi con un genere invero sempre troppo poco praticato dalla stampa locale: l'inchiesta. Segnatamente si è interessato all'"affaire" Nuova Quesrura, con un pezzo giornalistico quasi di scuola a cui va il mio apprezzamento e che diventerà nel suo piccolo "cult" relativamente alla vicenda. In particolare colpiscono alcuni dati emersi dalll'inchiesta. In primis, la costruzione, nei terreni della società realizzatrice, di una "villa": ossia un immobile di lusso monofamiliare. Questi dato riecheggia quello che ci raccontavano i nostri babbi anni '70 a proposito di una certa strada che sarebbe dovuta proseguire per restituire al mondo un quartiere isolato e che purtroppo, si narra, fu stoppata per la costruzione proprio di una villa di un pubblico amministratore o dirigente molto influente: questa la vulgata, se sia vero non sappiamo. Altri dati eclatanti emergono da questa lodevole inchiesta dell'ex direttore della voce Franco Fregni. Dati incredibili e inquietanti. Comunque sia ogni prefetto capitato qui ha sempre dichiarato che avrebbe risolto così come si afferma a ogni consultazione elettorale locale ma risultati zero. Allo stato, sembra diventata un immobile in mezzo a un lago data la natura palustre ed evidentemente inadatta del sito. Fiumi d'inchiostro e pacchi di carte bollate, poi è venuto il Gabibbo come tipicamente egli si reca per la "malaedilizia" del Sud. A questo punto data la complessità della materia occorrebbe non un'inchiesta, un libro!
A.S.
A.S.
CS M5S BIM
Rispondiamo e aggiorniamo l'assessore.
Giovanardi non sollevarci dubbi sul ruolo a cui sei stato delegato. In base alla risposta apparsa sulla stampa in data 20/02 a riguardo delle casette dell'acqua, si lascia intendere che gli uffici avessero già a disposizione i dati sulla qualità delle acque erogate, strano, dato che sino alla nostra richiesta di accesso nessun documento relativo alle analisi fosse presente o visionabile negli uffici comunali, salvo che Giovanardi non li custodisse nel suo ufficio senza aver condiviso questa informazione. D'altro canto, il gestore delle casette dell'acqua, società privata, ha l'obbligo di eseguire le analisi una volta all'anno e comunicarle alla USL che ne verifica i parametri, non ha invece l'obbligo di inviarle al comune, perlomeno questo ci è stato comunicato dagli uffici, abbiamo fatto richiedere i dati, proprio perché alla domanda di vedere le analisi, gli uffici risposero di non averle! Invitiamo quindi Giovanardi a informarsi con i suoi uffici, o che condivida eventuali documenti con gli stessi. Se il comune si erge a garanzia del servizio, cosa non sottintesa come vuol far credere, sarebbe bastato chiedere di apporre le analisi alle casette per informare tutti gli utenti a nome e per conto dell'amministrazione. Preme ricordare che il ruolo di minoranza, prevede anche l'onere di vigilare e uno dei pochi strumenti di controllo è l’accesso agli atti, non ne facciamo tutti i giorni, e spesso ci rivolgiamo direttamente anche agli uffici, per evitare di rallentare i lavori, peccato che alle volte servano carte, tabelle e dati, e quindi proprio per svolgere al meglio il nostro ruolo è d’uopo recuperare quante più informazioni e materiale possibile, anche al solo scopo di rispondere alle domande dei cittadini che, come in questo caso, la maggioranza ha lasciato inevaso. Altre volte invece, i dati sono serviti a smentire gli “errori” di certi amministratori in tempo di campagna elettorale, come la favola che il 70 o addirittura il 90% del mercato ittico finanziato da enti europei o regionali, o gli interventi promessi per il 2015 e che alla data di oggi non hanno ancora avviato un iter progettuale, la nutrita serie di bufale sul pala veleno che si auto sosteneva grazie alla volontà delle categorie, alla quale va giusto il plauso della buona volontà. Pare che Giovanardi non sia mai stato all'opposizione e non abbia mai fatto accessi per informarsi e questo sarebbe un male, oppure che oggi in maggioranza non gradisca più questo strumento concessoci per informarci e informare i cittadini e questo sarebbe anche peggio. Per ultimo a noi non preme arrivare a ruoli di comando, a noi preme dare un giusto servizio ai nostri cittadini e siccome non vediamo la tanto paventata trasparenza,(forte l'impressione che tale mancanza sia voluta) ne tanto meno abbiamo motivi di fiducia nei riguardi di alcuni individui della maggioranza, l’accesso agli atti continuerà ad essere il nostro strumento necessario per assolvere al nostro dovere di amministratori.
Giovanardi non sollevarci dubbi sul ruolo a cui sei stato delegato. In base alla risposta apparsa sulla stampa in data 20/02 a riguardo delle casette dell'acqua, si lascia intendere che gli uffici avessero già a disposizione i dati sulla qualità delle acque erogate, strano, dato che sino alla nostra richiesta di accesso nessun documento relativo alle analisi fosse presente o visionabile negli uffici comunali, salvo che Giovanardi non li custodisse nel suo ufficio senza aver condiviso questa informazione. D'altro canto, il gestore delle casette dell'acqua, società privata, ha l'obbligo di eseguire le analisi una volta all'anno e comunicarle alla USL che ne verifica i parametri, non ha invece l'obbligo di inviarle al comune, perlomeno questo ci è stato comunicato dagli uffici, abbiamo fatto richiedere i dati, proprio perché alla domanda di vedere le analisi, gli uffici risposero di non averle! Invitiamo quindi Giovanardi a informarsi con i suoi uffici, o che condivida eventuali documenti con gli stessi. Se il comune si erge a garanzia del servizio, cosa non sottintesa come vuol far credere, sarebbe bastato chiedere di apporre le analisi alle casette per informare tutti gli utenti a nome e per conto dell'amministrazione. Preme ricordare che il ruolo di minoranza, prevede anche l'onere di vigilare e uno dei pochi strumenti di controllo è l’accesso agli atti, non ne facciamo tutti i giorni, e spesso ci rivolgiamo direttamente anche agli uffici, per evitare di rallentare i lavori, peccato che alle volte servano carte, tabelle e dati, e quindi proprio per svolgere al meglio il nostro ruolo è d’uopo recuperare quante più informazioni e materiale possibile, anche al solo scopo di rispondere alle domande dei cittadini che, come in questo caso, la maggioranza ha lasciato inevaso. Altre volte invece, i dati sono serviti a smentire gli “errori” di certi amministratori in tempo di campagna elettorale, come la favola che il 70 o addirittura il 90% del mercato ittico finanziato da enti europei o regionali, o gli interventi promessi per il 2015 e che alla data di oggi non hanno ancora avviato un iter progettuale, la nutrita serie di bufale sul pala veleno che si auto sosteneva grazie alla volontà delle categorie, alla quale va giusto il plauso della buona volontà. Pare che Giovanardi non sia mai stato all'opposizione e non abbia mai fatto accessi per informarsi e questo sarebbe un male, oppure che oggi in maggioranza non gradisca più questo strumento concessoci per informarci e informare i cittadini e questo sarebbe anche peggio. Per ultimo a noi non preme arrivare a ruoli di comando, a noi preme dare un giusto servizio ai nostri cittadini e siccome non vediamo la tanto paventata trasparenza,(forte l'impressione che tale mancanza sia voluta) ne tanto meno abbiamo motivi di fiducia nei riguardi di alcuni individui della maggioranza, l’accesso agli atti continuerà ad essere il nostro strumento necessario per assolvere al nostro dovere di amministratori.
Numeri e Bugie
domenica 21 febbraio 2016
I come Imola
Ogni tanto salta fuori che questi di Imola - città famosa per tre motivi: lo spelling " i come imola", i manicomi del passato, e appunto un passato che non può ritornare con i fasti delle corse. Un solo Gran Premio F1 dice la Federazione in Italia per quanto riguarda la Formula 1: Monza! Quindi continuano a insidiarci il moto GP, anche legittimamente per carità, pur avendo un circuito nemmeno lontanamente paragonabile a quello dell'Agìna ove peraltro ci hanno lasciato le penne grandi campioni come Senna, per dire di come sia pericoloso correre in circuiti non adatti, chiunque abbia visto una gara F1 a Imola se ne rende conto. Con Rimini il moto mondiale trova la sua collocazione naturale per la nostra ineguagliabile capacità ricettiva dalla pensioncina al 5 stelle, basti dire che ogni anno è un week-end di settembre che sembra Ferragosto e che ci mette nel mainstream mondiale degli eventi, forse unico. E l'assessore Corsini ci nega di entrare nella Terra dei Motori perché Tavullia è fuori regione per un pelo, con Simoncelli, la Benelli a Pesaro,, Valentino, il Corianese. terra d'olio, vino e moto possibile?? Poi ci sarebbe il discorso dell'assessore Brasini e della sua imbarazzante posizione di manager di Imola e Assessore a Rimini che è sponsor del GP.
Nemo Pascale.
Nemo Pascale.
Tutta roba sua
PS Sono sicuro che in un onesto confronto programmatico tra i Cardone&Assistiti e Lisi ci sarebbe un Raiolino.. balbettante. Non credo che "Babbo" Ennio apprezzi particolarmente il procuratore del figlio o si??
Abbiamo ragione
PS In dodici anni abbiamo pubblicato oltre diecimila articoli. Possono rappresentare degnamente rispetto al niente che ci circonda, almeno dieci programmi di legislatura. E dobbiamo litigare con un asilo nido di politici però bene remunerati? I problemi "urgenti" di Rimini sono le fontanelle di Bernabè??
Centri commerciali
I centri commerciali del riminese dovrebbero fare un regalo al sindaco: non dico il classicissimo Rolex da delegazione d'ambasciata perchè i pubblici amministratori non possono accettare regali sopra una certa cifra per legge mi pare, ma un pensierino dovrebbero! E il sindaco che più di altri, 10 volte di più, involontariamente per carità, li ha favoriti. Sabato mattina, tradizionalmente deputato allo shopping specie alimentare, il centro è inaccessibile perchè chiuso il parcheggio Rocca, occupati Gramsci e Padane dal Mercato anche per mezzo di chilo di salsiccia, un accessorio di vestiario devi andare alla corte della Grande Distribuzione. Pertanto oggi il centro storico risulta fortissimamente mutato e connotato, non solo il sabato, dai provvedimenti Gnassi. Quando l'uomo fu eletto parlava di Torrepedrera, Miraramare e dei massimi sistemi. All'atto pratico poi si è concentrato per 5 lunghissimi anni sul Centro storico, per il mio sentire massacrandolo con interventi su viabilità e parcheggi, ed infatti simbolicamente, vedi l'Inconscio!? Ne ha tinte le strade di rosso. L'ultima cosa che un sindaco dovrebbe fare di questi tempi è diventare un "centrocommercialista" integralista: lui per scelta o caso lo è stato. L'ultima cosa di cui questa città aveva bisogno è il III maxicentro commerciale a uno sputo dal Centro Storico: lui lo ha autorizzato e caldeggiato e si farà, il contrario di quello che fanno oggi 9 su 10 città essendo noi già pieni di market, che spingono i consumi, arricchiscono le élitees, impoveriscono la middle class. Quindi dico: un pensierino ci sta tutto!
Sara Amati
Sara Amati
sabato 20 febbraio 2016
Feste inventate
Polo Logistico
Sono convinto che Rimini sia una città politicamente fragile ed immatura. Colpa forse dei disastri culturali delle nostre stagioni turistiche o i guadagni che permettevano? Le due gobbe evasive ed elusive sono esaurite. Quella sammarinese è stata smantellata duramente, Non volevo parlare di questo ma degli "strani" ragionamenti del consigliere Eraldo Giudici. Non lo conosco, appartiene anagraficamente alla semi nouvelle infornata berlusconiana. Non so nemmeno quale sia il suo rifugio attuale o futuro, non mi interessa. Però quando si fanno affermazioni ardite occorre, anche nel palcoscenico del consiglio comunale di Gnassi essere almeno più cauti e ..precisi. Ho anch'io una ammirazione imprenditoriale per l'Scm, non ho mai definito padroni gli imprenditori anche quando lo sembravano crudelmente. Mi permetti, uso il tu da ex collega, hai esagerato in piaggeria magari nemmeno richiesta. Quale sarebbe l'eventuale riduzione del traffico pesante avvertibile sulla Marecchiese se la "richiesta" del Polo Logistico venisse accettata? Non emigrano con l'azienda, andrebbero solo a riversare il traffico (pesante) su Rimini Nord che non ha davvero aspetti finlandesi nella mobilità. Il tema ed il susseguente problema è un altro. La sede di Villa Verucchio rimane (spero) sempre aperta, i materiali ed il prodotto finito transiteranno verso il Polo. Gli argomenti importanti sono relativi però al Piano Industriale che sottende questa richiesta e la ragione per cui il Sindaco e Giunta la trattano come il segreto di Fatima o il Lungomare delle manifestazioni d'interesse. Parlano solo con i poliziotti o guardia di finanza? L'eventuale manifestazione d'interesse non presenta una novità ma un ritorno. Negli anni 90 sempre in quelle località e forse sugli stessi terreni vi era l'intenzione, da inserire nel Prg Chicchi, di realizzare un sistema intermodale da raggiungere con la ferrovia come per la Fiera. Non se ne fece nulla. Forse erano i terreni sbagliati. Attenzione, sono destinazioni da maneggiare con cura, qualcuno si ricorda la fine che ha fatto la "nuova" fabbrica della Coca Cola? Con sindacati e partiti che sponsorizzavano la richiesta finita in una normale speculazione immobiliare? Non hanno fatto in tempo a terminare in ritardo di dieci anni il Piano Strutturale che già arrivano le domande? Il tempo è quello più indicato. Intanto per essere leggermente maliziosi, il Progetto Rimini è stato "logisticamente" abbattuto. Meno traffico elettorale e se (come sembra) ci sono (anche) accordi di desistenza, davvero i tabelloni non saranno nemmeno piazzati. Serve una Lista.. certificata.
venerdì 19 febbraio 2016
Articolo..strano
PS Fate come volete, ma state per ingolfare la giustizia riminese.
Il Parco delle Acque
giovedì 18 febbraio 2016
CS M5S BIM
Rispondiamo ai cittadini
Ci sono giunte richieste di verifica da parte di alcuni cittadini sulla qualità delle acque erogate dalle “casette dell’acqua” installate nel nostro comune, rispondiamo a una loro interrogazione. Purtroppo sostituendoci alla maggioranza, che a quanto pare non ha avuto tempo modo o volontà di rispondere al quesito che gli è stato posto precedentemente, portiamo quindi la domanda di pochi all’attenzione di tutti, il dovere di ogni amministratore quando si parla di condivisione di informazione alla cittadinanza, soprattutto se relative ad un servizio a cui tutti possono accedere. Pochi e semplici passaggi, abbiamo reperito con regolare accesso le analisi dell'acqua e abbiamo poi verificato con dei consulenti che effettivamente i valori fossero rispettosi della normativa, tale materiale è ora a disposizione anche dell'amministrazione e quindi facilmente verificabili per i cittadini con un semplice accesso. Possiamo dire che non risultano a fronte delle analisi in nostro possesso valori che possano fare pensare a rischi per gli utenti del servizio fornito dalle casette dell'acqua che risulta essere di buon livello. Ripetiamo che come più volte da noi percepito questi amministratori mancano nella comunicazione delle informazioni che possono facilmente dare certezze e sicurezza alla cittadinanza, che come in questo caso, spesso si appoggiano al Movimento5Stelle per avere risposte che la maggioranza dovrebbe dare e che invece come in questo caso, alle volte snobba, probabilmente ritenendole di secondaria importanza. Certi di avere svolto utile e doveroso servizio, in quanto seppur di minoranza, siamo sempre parte dell’organo amministrativo, chiediamo alla maggioranza di essere più attenta alle esigenze dei cittadini e alle loro richieste di verifica dei temi legati alla sicurezza, importanti come l'acqua, un bene essenziale che deve restare pubblico e attentamente monitorato per aver informazioni periodiche sullo stato della risorsa idrica distribuita nelle casette.
Ci sono giunte richieste di verifica da parte di alcuni cittadini sulla qualità delle acque erogate dalle “casette dell’acqua” installate nel nostro comune, rispondiamo a una loro interrogazione. Purtroppo sostituendoci alla maggioranza, che a quanto pare non ha avuto tempo modo o volontà di rispondere al quesito che gli è stato posto precedentemente, portiamo quindi la domanda di pochi all’attenzione di tutti, il dovere di ogni amministratore quando si parla di condivisione di informazione alla cittadinanza, soprattutto se relative ad un servizio a cui tutti possono accedere. Pochi e semplici passaggi, abbiamo reperito con regolare accesso le analisi dell'acqua e abbiamo poi verificato con dei consulenti che effettivamente i valori fossero rispettosi della normativa, tale materiale è ora a disposizione anche dell'amministrazione e quindi facilmente verificabili per i cittadini con un semplice accesso. Possiamo dire che non risultano a fronte delle analisi in nostro possesso valori che possano fare pensare a rischi per gli utenti del servizio fornito dalle casette dell'acqua che risulta essere di buon livello. Ripetiamo che come più volte da noi percepito questi amministratori mancano nella comunicazione delle informazioni che possono facilmente dare certezze e sicurezza alla cittadinanza, che come in questo caso, spesso si appoggiano al Movimento5Stelle per avere risposte che la maggioranza dovrebbe dare e che invece come in questo caso, alle volte snobba, probabilmente ritenendole di secondaria importanza. Certi di avere svolto utile e doveroso servizio, in quanto seppur di minoranza, siamo sempre parte dell’organo amministrativo, chiediamo alla maggioranza di essere più attenta alle esigenze dei cittadini e alle loro richieste di verifica dei temi legati alla sicurezza, importanti come l'acqua, un bene essenziale che deve restare pubblico e attentamente monitorato per aver informazioni periodiche sullo stato della risorsa idrica distribuita nelle casette.
Tutti uguali, qualcuno di più
Pista Ciclabile (?) del Porto
PS L'ho fatta lunga come la pu... che hanno fatto alla nostra Lista.
Iscriviti a:
Post (Atom)