giovedì 31 ottobre 2019

Sul Lettino

Quanti neuropsichiatri al capezzale del Pd!! Hanno mostrato la ricetta per risollevare le sorti di un partito bugiardo dalla nascita. Nelle mani del Bulletto è riuscito a turlupinare democraticamente il 40% degli italiani, molti sbarcati con prenotazione. Zingaretti ha affermato che non vuole andare al voto. In Umbria lo avevano capito. Mentre girano voci che Grillo, nelle vesti di Archimede inventore del movimento, voglia accelerare l'eutanasia politica, togliendo il disturbo. Dicono ci siano state scene di disperazione, centinaia di portavoce non saprebbero più cosa dire. Dovete fare come la Sarti..silenzio. Nei panni (stretti) del Pd io andrei alle urne. Ha la possibiltà di recuperare i voti emigrati. Ad ogni sbarco concordato però ci rimette un punto in percentuale. Avete notato che le Ong non fanno più notizia. Devono sempre essere cariche di bambini e donne doverosamente incinte per essere credibili. Dove sono gli scafisti e le imbarcazioni? Occorre che tutte (tutte) le regioni siano dipinte di verde per scuotere il Quirinale? Aspettiamo gennaio. sono sicuro che anche il nostro risultato avrà assonanze con quello perugino. Rimane il destino di Gnassi. Sta facendo capriole e saltinbanchi su pista protetta. Arriverà anche per lui il giorno del giudizio, non prescritto. Le alternative si sono ristrette. Andare al governo, nemmeno il Carlino lo pensa, in regione potrebbe fare solo il combattente d'opposizione. Copione poco adatto per un attore protagonista. Rimane il Borgo Fortunato. E' stata la migliore interpretazione del ruolo.

Dico la mia

Se per una volta posso dire la mia visto che non mi fanno mai parlare anche se non ne so molto competente invero su questa materia, onestamente parlando le Unioni dei Comuni io non le ho mai capite. L'argomento è caldo in zona in quanto si scinde l'Unione dei comuni Valmarecchia organismo nato da poco e i due comuni che l'hanno sempre fatta da padrone si uniscono in orgia scusate a tre con Poggio Torriana nato appena... l'altro ieri questa volta in modo diverso e definitivo dall'unione di Torriana e Poggio Berni (già "Scorticata" e "Poggio dei Berni", nota storica e toponomastica scusate). Apro e chiudo parentesi: l'unione di questi due comuni è ai miei occhi cosa naturale in quanto sono agli opposti diciamo così, e si guardavano per me da tempo :il primo ormai ridotto a un'arida pietraia seppur molto suggestiva ed il secondo, minuscolo, caratterizzato da ubertose, se posso usare queste parola, ubertose colline . Quindi: unione degli opposti delle due metà che si cercavano chissà ed erano lì a pochi metri una di fronte all'altra. E questa è unione vera da due comuni ne fai una se sta bene a loro niente da dire. Ma le unioni dei comuni realizzate su base "geografica" che vanno così tanto oggi e in ER ne siamo pieni più che in ogni altra parte sono sospette di essere utilizzate per moltiplicare poltrone politiche ai miei occhi. Io dico: il territorio è fatto di monti, fiumi etc., nel caso, chiedo, esiste una "identità" Valmarecchiese? La risposta è negativa: non esiste ed infatti l'esperimento è fallito. Quelli più vicini alla foce respirano aria riminese, quelli più interni, Pennabilli e Cateldelci es. purtroppo causa disinteresse della Regione sono luoghi molto arretrati, poco sviluppati, per di più non hanno un'identità definità sono talora misti toscani, marchigiani, riminesi... cesenati. Caso più emblematico Pennabilli che nella parte est ed in centro è riminese, nella parte sud-est marchigiana e nell'interno toscana. Ma tornando a queste unioni esperimento fallito ménage a tre: ma Santarcangelo ci azzecca 100% con il Marecchia che pure è molto vicino e ha ed ha avuto rapporti con il fiume e la sua valle ovvero esso si è sviluppato su una collina che dà sull'Uso e vive gli "umori" della via Emilia ed è sobborgo di Rimini e semmai storicamente c'entra qualcosa con Bellaria ove il piccolo Uso (anticamente "Luso") ha foce?? Nel concreto dunque i tre comuni più vicini a Rimini mandano a farsi friggere gli altri; ma Novafeltria, per me novafeltrese o non so come si dica da ben 7 generazioni vero capoluogo della Valmarecchia ex provincia di Pesaro è riminese, si sentono e ci sentiamo riminesi e c'è antica osmosi fra questa cittadina, che non è riuscita a svilupparsi come tutta la Valle escluse le tre "ricche" che se ne vanno dall'Unione, e Rimini. Allora chiedo: ha senso parlare di Val Marecchia... bassa, alta? Io credo poco. Il fiume non è più navigabile da secoli, in passato queste cittadine vivevano gli stessi umori perché il fiume era navigabile ed avevano fitti rapporti con Rimini specie commerciali. Quindi per me queste continue unioni, secessioni, accorpamenti e ci metto anche le annessioni regionali etc. hanno oggi poco senso. Es. allora io posso pensare metti... all'Unione dei Comuni della Romagna Adriatica sotto i vessilli del turismo balneare, per esempio: tutti i comuni mare della provincia di Rimini e Savignano, San Mauro, Gattteo che hanno una Marina, Cervia etc. e realizzare una Unione Adriatica. Ma le possibilità sono infinite come si vede e non ha senso in quanto ci sono le province... le regioni... l'UE non si possono moltiplicare gli enti senza necessità direbbe qualcuno. Io credo che ognuno dovrebbe stare per conto proprio diciamo per sempicità ovvero abolisci le provincie e fai le unioni "secondo terra" come avrebbero detto gli antichi romani ma già, attenzione, le province risentono della natura geografica del territorio nonché storica. E che nel caso Marecchia per me novafeltrese l'unica identità che sopravvive è quella di Novafeltria e comuni vicini che col Marecchia ci azzeccano ma non necessitiamo di un Unione.... allora la si faccia una provincia noialtri, Pennabilli, Secchiano etc. che l'è molto meglio! In foto vedesi la vicinanza di Santarcangelo al fiume Uso quando il Marecchia è molto alle spalle e lontano; ed inoltre fuori campo la vicinanza alla via Emilia che sottrae i clementini al l'influenza della Valle Marecchia e li rapisce verso il proprio asse verso nord-ovest e ovviamente Rimini.
 A.S.

mercoledì 30 ottobre 2019

CS Fondazione Francolini

La Fondazione pur dando priorità al primo bando per la concessione di quattro borse di studio del valore di Euro 1.000,00 cadauna in scadenza il 31.10.2019, ha ritenuto dover aprire un nuovo bando per ampliare la platea del possibili beneficiari, pertanto entro le ore 12,00 del 15 novembre 2019, potranno richiedere la concessione delle predette borse di studio pure gli studenti, sempre residenti nel Comune di Santarcangelo di Romagna e con un ISEE in corso di validità inferiore ad Euro 7.500,00, che frequentano corsi universitari successi al primo e che abbiamo sostenuto tutti gli esami previsti nel piano di studi dell’anno accademico precedente a quello frequentato con una votazione di almeno 24/30. Il nuovo bando ed il relativo fac simile di domanda sono disponibili e scaricabili sul sito web della Fondazione all’indirizzo: www.francolinifranceschi.it, sul Link “Notizie in breve” ovvero presso il sito web del Comune di Santarcangelo di Romagna all’indirizzo: www.comune.santarcangelo.rn.it, inoltre possono essere ritirati presso l’URP del Comune di Santarcangelo di Romagna o presso la sede della Fondazione in Via A. Costa, 28 nei giorni di lunedì, mercoledì e venerdì dalle ore 9,00 alle ore 12,00 o altri giorni ed orari previo appuntamento telefonico, ovvero richiesti per e mail all’indirizzo: fondazionefrancolinifranceschi@virgilio.it. Ulteriori informazioni potranno essere richieste anche via e mail direttamente alla Fondazione al suddetto indirizzo.
 Santarcangelo di Romagna 30 Ottobre 2019
 IL SEGRETARIO IL PRESIDENTE
 Ottaviani Mario Dott. Bartolucci Maurizio

Peggio di Marino

Pensare che la rivoluzione contro il grillismo possa partire da Roma, significa che il movimento ha davvero fallito. La Città, assolta nel terzo grado di giudizio dall'accusa infamante di essere in mano alle mafie, è stata la culla del movimento inventato per ridere, da quel comico di Grillo. Le urla dalla piazza contro la Raggi colpevole di accertata incapacità a governare sono partite proprio dai resti del sindacato che con Landini è diventato una cinghia (stretta) del Pd. Vergogna, dignità ed onestà erano le parole d'ordine, oltre ai vaccini e le scie del grillismo prima maniera. Dopo la doccia verde umbra la compagine è destinata a scomparire senza rimpianti. Qualche pianto vaticano è possibile. Le parole dei lavoratori delle società partecipate del comune Roma, in sciopero contro l’amministrazione di Virginia Raggi, sono rimbombate nella piazza del Campidoglio. Un altro segnale di quello che sarebbe successo nella regione che ospita solo il 2% degli italiani non sbarcati. Doveva essere la portavoce dei sindaci è diventata afona come la Sarti. Non sa nemmeno giocare a pallone. I lavoratori delle partecipate che aveva promesso di rimettere in sesto la contestavano. Direi che dopo questa esperienza e Marino, la Città Eterna può anche richiedere un sindaco normale. I sindacalisti (belli) volevano che i grillini chiamati a governare per uno di quegli incidenti della storia andassero in mezzo alla gente che guadagna 400 euro. Hanno fatto un governo per continuare ad intascarne 20 mila al mese. Basta con Roma, ormai alla ricerca disperata di una guida diversa. Difficile sia leghista, occorre mantenere l'equilibrio nel centrodestra. Il partito del clero non governerà più la città del concordato. Forse neanche quella del Seminario a noi più vicina. Questa è una lunga storia che ci permetterà di scrivere nei prossimi mesi. Intanto Camporesi non ha insultato Cagnoni. Ho letto la Sentenza (lunghissima) che lo assolve. Rimane il più audace dei consiglieri di una opposizione da barzelletta..riminese.
PS Gnassi si dimette solo se lo chiede..Melucci. 

martedì 29 ottobre 2019

Baci Perugina

Se togliamo il coro della propaganda o le grancasse dell'informazione sono molti nel Pd, quelli stanchi dei grillini. Per giudicarli li dovete frequentare. Oggi sono un gazebo deserto, ma ci sono stati mesi in cui l'attrazione era notevole. Perfino i bagnini, provarono a convincere i seguaci di Griilo che il loro mestiere era talmente delicato che si doveva tramandare da nonno a nipote e volendo anche venderlo a cifre mostruose. Non divago. Nicola Zingaretti aveva deciso di metterci la faccia, già questo non era beneaugurante. Un'altra tragedia elettorale. Era fino a pochi giorni fa l'unico leader nazionale del "nuovo" centrosinistra che girava l'Umbria in lungo e in largo, spesso lontano dal clamore mediatico, per provare a ribaltare un pronostico che vedeva la trazione leghista pronta a prendersi per la prima volta una delle storiche regioni rosse della dorsale appenninica. In attesa del bingo emiliano-romagnolo. Salvini era sicuro, come lo scrivente, che il copione sarebbe stato onorato. I cittadini per essere sicuri sono andati a votare in massa togliendo a Repubblica anche uno stupido alibi. La botta feroce, difficilmente rimarginabile, è arrivata al Quirinale. Potrei dire che in paesi a noi vicini  ci sarebbero state dimissioni in massa, magari provocate. La Sarti ha fatto gol con il Pd. Mentre la Petitti dovrà mostrare nei prossimi mesi mani bucate senza fare miracoli. Ogni giorno arrivano dalla zecca di Via Moro comunicati regionali con regali per tutti. Sono ai saldi di gennaio. Il Pd da grande nemico è diventato la zattera con cui arrivare all'altra sponda della legislatura. Pensavate che i cittadini fossero smemorati da gazebo? Vogliono andare via solo dopo avere nominato il successore di Mattarella. Lo indicherà Renzi. Difficile resistere all'assedio del voto popolare. Se cade anche l'ultimo fortino, l'unico motivo per non andare a votare potrebbe essere la Raggi. Depurata, con sentenza inappellabile, dalla mafia, cum gaudium magnum di Pignatone, la Città di Roma, avrebbe bisogno di un sindaco con poteri forti e cassonetti magici. Il risultato umbro darà spazio ai dissidenti del governo giallorosso. Cosa rimane del corpo piddino dopo la scissione renziana e l'improvviso amore grillino?  La cosa sembra disgustosa perfino per la tessera numero uno, un certo De Benedetti. Quanto potrà, il Presidente Mattarella, garantire per tutti..questi?

Il Sogno di Un Uomo

Un uomo e il suo sogno: volere volare se vuoi laurearti in medicina ma cascasse il mondo oggi come oggi in Italia e non solo in Italia lo puoi fare anche a Montelupo MA A RIMINI NO, NO E ANCORA NO! Insomma un caso noto di qualche mese fa hanno mollato a Forlì e Ravenna le lauree mediche e Rimini è andata in bianco pugnette e gazzosa come sempre quando parlasi di Bologna vs Rimini. Ma visto che ci sono stati parecchi mal di pancia riminesi sulla cosa e siamo sotto elezioni che il PD spera direi oggi vanamente vista l'Umbria di vincere si sono inventati una cosa ad hoc per Rimini sù al 33 di Via Zamboni dove istruiscono i Riminesi perché non sono capaci di farlo da soli 500 anni fa, 100 anni, oggi Bologna ti istruisce riminese 'gnoranto! "Institute for Healt" che nella testa di chi mastica poco l'inglese sarebbe istituto per la salute ma io che pure non è che sia anglista dico già partono male in quanto al limite al limite se vuoi prenderci per il buso azzecca almeno il nome: Healt Institute! Comunque esito ovvio Ravenna città è falsa Romagna sempre in partnership e nel cuore di Bologna e cuore di Bologna suo atrio sinistro viene prima di Rimini. Forlì ha reale tradizione medica si pensi a Morgagni. A Rimini abbiamo avuto Jano Planco e null'altro che fu medico illustre, archiatra pontificio e docente ma si interessò di tante altre cose e comunque figura non paragonabile a Morgagni. E Forlì ci ha sempre dato il giro in campo sanitario diciamo quindi Rimini lo prende lì e ci danno il contentino di questo assurdo istituto per la salute e cosa cacchio è un istituto per la salute un ospedale, un centro di ricerca... mah! Ma in medicina a Rimini non potrai mai laurearti come in Legge, come in Architettura, come in Lettere e come in qualsiasi disciplina classica, storica, tipica dell'istruzione universitaria a noi le briciole con qualche eccezione. Ma l'errore è di fondo: pensare di farsi colonizzare da Bologna anche per il Sapere perché i riminesi hanno bisogno della balia e perché Bologna muove il sole e le altre stelle e qualsiasi cosa ci serva dalla raccolta rifiuti a far finta di non scaricare più in mare dalla grande distribuzione all'acqua che esce dai rubinetti al latte al traporto pubblico a mille altre cose che fanno capo a Bologna fino addirittura a decidere la data di inizio/fine della stagione noi dobbiamo prima sentire con Bologna, possibile!? Io dico: ci si mette lì le teste pensanti di Rimini e limitrofi un paio di mesate coi mezzi che ci sono ora (dico la biblioteca centrale universitaria sta nella memoria del mio telefonino ma stiamo scherzando ma davero davero ?) assieme agli amici sammarinesi e chi ci sta Urbino pure non lo butterei via facciamo un mega ateneo internazionale PER I CAZ-ZI nostri es. c’è Bulletti ci sono diversi luminari in zona… Samorani e tanti altri colleghi in tutte le discipline target iniziale ambiziosissimo 50.000 fra studenti per una ddecina di Facoltà, dottorandi, specializzandi primi anni per volare verso quota 100 a mandare a fare in chiulo sopra il Sillaro BO, non il compianto rettore di PU, ma Bologna, con tutta la simpatia per i bolognesi abitanti, preciso!
 M.A. 

lunedì 28 ottobre 2019

Canoni Pertinenziali

La posizione dell'oppositore ti costringe a giocare di rimessa. La  maggioranza degli articoli del nostro blog sono delle azioni in contropiede, di fronte agli attacchi che questa amministrazione, con il Ronaldo del Lungomare compie. La fortuna per noi dilettanti della tastiera è di avere il publiphono della propaganda piddina. Un arco di bugie e promesse che va dal camaleontico ciellismo al grillismo da gazebo. La new entry nel mondo della stupidità. Sguazzano felici come le paperelle. Giocano a calcio assieme, con la Sarti come donna di raccordo a centrocampo. Un piccolo prologo per arrivare ad un tema che il Signore del Borgo Fortunato non aveva mai affrontato. Lo si capirà leggendo. I canoni pertinenziali sono quelli "non" di pertinenza dei signori della sabbia e della maggioranza riminese. Devo dire con franchezza nella querelle tra sovrintendenza ed il mondo di Gnassi si sono (tutti) dimenticati di chiedere come ha fatto invece a concedere un parere favorevole al progetto Mussoni ed approvare la Ruota. Neppure l'infomazione più fedele (tutta) ha ripreso la notizia, lasciando l'onere ai blog degli ultrà. La grande notizia è nell'idea (grandiosa) che (forse) verrà proposto un emendamento da Croatti per pagare a rate i canoni. Applausi. Dopo una fatica come questa meritate un riposo..umbro. I canoni di quelli che per loro sfortuna non sono bagnini, sono scandalosamente alti, se parametrati ai cugini della sabbia. Sono un regalo della Legge di Bilancio del 2007. Ha fatto tutto il Sindaco senza consultare la Petitti e nemmeno un parlamentare o consigliere di supporto. Due verità: non esiste più un parlamentare piddino eletto nella provincia di Rimini e nel contempo visto che si tratta di una maggioranza ballerina ed affamata di soldi, difficile trovare un parlamentare "straniero" disposto a metterci la faccia. Qualcuno potrebbe perfino chiedersi perchè abbia fatto questa mossa. Ansia elettorale, sabbia che frana sotto i piedi o semplicemente per creare un'alibi per quello che potrebbe succedere tra poco nel famigerato Triangolone? Scrivevo qualche giorno fa di imprenditori assediati da contestazioni di abusi, che nel contempo devono pagare canoni esosi, che non sono in grado di onorare. O chiudono spontaneamente o dovranno farlo, non avendo versato allo Stato quanto dovuto. La cosa potrebbe complicarsi se qualche organo dovesse chiedere al Comune la loro posizione. Non bastasse, si deve pure considerare che il comune dovendo pagare allo Stato dal 2019 ogni anno un affitto, pari ai canoni di tutte le concessioni presenti nel triangolone, (circa mezzo milione) se non li dovesse introitare, dovrebbe pagare lo stesso. La soluzione, per uscire da questo casino, in grado di spegnere le luci sul porto, pensando agli inevitabili contenziosi che si andrebbero ad aprire, è un onesto ma tardivo riconoscimento che l'aumento dei canoni pertinenziali è assurdo. Una legge che si deve cancellare annullando il passaggio della proprietà dallo stato al comune, gestito attraverso un affitto permanente con clausole che non potranno essere rispettate. Su fatti così gravi una comunità in tutte le sue rappresentanze a livello politico dovrebbe unirsi per lavorare assieme. Sarebbe difficile anche per un governo di futuri naufraghi non condividere la proposta. Specie se la stessa viene supportata anche a livello regionale da tutti i sindaci della costa riminese, avendo situazioni analoghe. Se Gnassi non è d'accordo passa lo stesso. Ai duri e poco puri si spiega che mentre un bar in spiaggia con rendita di posizione invidiabile, paga mediamente 500/600 euro annui, perchè un bar delle stesse dimensioni posizionato in condizioni più svantaggiate deve pagare 50/60 volte tanto? Superando di gran lunga gli stessi affitti dei privati, senza considerare che questi concessionari tartassati, hanno a loro carico l'ordinaria e straordinaria manutenzione. Chiudo sottolineando che il triangolone con un affitto preliminare di circa mezzo milione diventa inutilizzabile. Non esiste imprenditore che il facilitatore di turno possa indurre ad investire una cifra del genere. A meno che ..non si prevedano colate di cemento prima di scomparire. 
PS Il Sindaco, sempre discreto, nelle sue affermazioni, ha detto al Carlino: Noi siamo pronti. Non ho tempo per rispondere, devo ancora gustare i risultati di ..Perugia.

domenica 27 ottobre 2019

Dehors

Quando i nodi arrivano al pettine. Lasciate perdere la "solidarietà" degli albergatori, commercianti e bordigiani fortunati. La prima domanda da porre sarebbe quella inutile in questo ca..di città: ci sono imprenditori (?) più uguali degli altri? Quesito posto centinaia di volte, non interessa a chi siede per volere di Gnassi su una poltrona che rappresenta nessuno. Sapete quanti sono i cittadini normali ma votanti che si sono visti respingere il condono in ragione del niet della sovrintendenza? Rinaldis, Pari e Indino avete solidarizzato? I loro interventi erano in gran parte marginali, non case di vetro in mezzo a strade e piazze, autorizzate dal comune. Non uso nemmeno l'argomento, a mio parere dirimente, della collocazione di queste opere. Perchè si addensano in due luoghi ben precisi? Gli altri imprenditori hanno meno diritto? il dehors autorizzati, pur con dimensioni dimezzate, rimangono. Pensate a quelli che hanno "demolito" tutto. Perchè Indino non ha urlato? Per essere espliciti: chi ha ottenuto il condono previsto dalla legge ha le stesse prerogative e diritti di un titolo rilasciato. Aggiungere altro, caro Jamil, è sintomo di  prepotenza amministrativa. Il sovrintendente brama per fare il sindaco? Così può demolire l'illecito? Quelli di Ravenna sono bravi solo se fanno come dice il Principe? Il problema vero è che l'impianto architettonico/ambientale, basato sul mi piace/non mi piace fa comodo alla politica, quando viaggia al limite della legalità. Occorrono pianificazioni che valgono per tutti i..Borghi. Prevedendo cosa si vuole e deve tutelare. Sull'arenile, l'area più pregiata, ci sono costruzioni che fanno ribrezzo. Piazza 3 Martiri deve avere le stesse regole dei Fori Romani? Il nostro sindaco è (ancora) meglio della Raggi. Nel secondo caso è logico che tutto sia vietato, nella piazza principale di Rimini si disciplina quello che s'intende tutelare. Ho sempre sostenuto che la discrezionalità permette ad un mostro di ruotare sulla palata, colloca dehors dove vuole e viene tollerata solo da noi. So bene che le sensibilità sono difficili da imbrigliare. La scusa che sono stati spesi soldi è ridicola. Anche quelli che hanno costruito case, alberghi e negozi abusivi hanno..investito. Fino a quando concedi alle sovrintendenze poteri senza limiti te lo devi aspettare. Spesso i Tar emettono sentenze che surrogano la politica. Ci sono tante autorizzazioni palesemente sbagliate. Rimettendo mano alla Legge la prima cosa da eliminare sono le commissioni locali. L'assurdo è la durata delle autorizzazioni ambientali, lascia spazio alle interpretazioni più fantasiose. Attualmente l'autorizzazione, secondo la legge dura 5/6 anni. Una volta scaduta la dovresti richiedere. Se il rinnovo venisse negato devi abbattere il.. dehor. Cosa significa un'autorizzazione a tempo? O la concedi o niente. Parimenti per le opere precarie, indipendentemente dai titoli edilizi,  si deve definire nel titolo ambientale direttamente la durata. Il cittadino in qualunque borgo abita deve essere trattato come dice la Costituzione. Norme certe, valide per tutti in cui si stabiliscono doveri e diritti. 
PS Sarebbe un compito primario della politica, senza delegarlo alle quattro ochette d'accompagno che starnazzano a comando.

Senilità

Senilità: Jamil Sadegholvaad se la deve smettere di fare...DI FARE IL "COMANDONE"!, ultimi anni ha alzato troppo troppo la cresta, chissà forse da quando girano voci che "Il Persiano" come lo chamano i suoi detrattori succederà a Gnassi come sindaco ma occorre che rientri nei ranghi si sta allargando troppo che stia sul suo anche perchè egli no, NON è stato eletto ma nominato, non gode di mandato popolare, dunque: cos'è tutto questo sbragamento!? Pensate che la sua ultima esternazione è riuscita a svegliare dalla stato di quiescenza in cui trovavasi l'ex sindaco ex comunista Professor Giuseppe Chicchi un pater patriae di Rimini diciamo protagonista di tante stagioni riminesi, ritiratosi sue parole a fare il nonno ai giardinetti; una minestrina, il giornale a scrocco nel bar, un caffé lungo macchiato senza zucchero, lampadina da trenta candele nella casina in centro che si spegne alle 7: una vita ai minimi termini tipica da anziano pensionato e che viaggia ormai spedito verso gli inizi della IX decade di vita (quasi 76enne). Ma onore a Chicchi dunque che sebbene divenuto da semplice insegnante un uomo importante e benestante in virtù della politica, come poi tanti politici che si affrancano da una condizione piccolo borgese grazie alla politica, Chicchi tuttavia mostra di conservare in un angolo del suo cuore un frammento del suo passato "comunista" e lo dimostra molto chiaramente quando interviene sulla questione dehors su un giornale locale (che poi dehors non sono ma strutture recintate e coperte che occorrerebbe chiamare con altro nome per non dissimularne la natura). A far sbottar Chicchi dal suo ménage nipotini-minestrina-pantofole sono state appunto alcune gravi parole pronunziate da Sadegholvaad che tentava di zittire la Sovrintendenza con un "se volete comandare fatevi eleggere". Parole come bombe: come dire che chi abbia mandato popolare può far tutto ignorando pesi e contrappesi propri della Democrazia. "Nominato ma non eletto": ho scritto sopra queste parole perchè è quanto afferma Chicchi sull'assessore ossia precisa che egli (che scomandazza da ben 8 anni) NON è stato eletto ma NOMINATO assessore, ze-ro voti dal corpo elettorale questo gli ricorda Chicchi oltre il fatto non banale della gravità delle sue frasi quandanche egli fosse stato eletto e così non-è! Quindi: una piccola cosa, una vecchia gloria che non riesce a trattenersi di fronte a un certo tipo di linguaggio molto lontano dalla democrazia e che a dire di Chicchi ricorda esternazioni recenti poco felici da parte di personaggi politici di ben altre ruolo di Sadegholvaad e cassate dall'universo mondo e che forse gli sono costate il posto a Roma. E ovviamente nelle parole di Chicchi anche una presa di posizione sulla questione di occupazione di spazio pubblico che difficilmente si può scindere dal suo passato comunista e dalla militanza in LeU quando parlasi di pubblico vs privato. Termino io: la ristorazione all'aperto la fai sulla tua proprietà come tanti ristoranti, bar etc. con giardino o altro; e il suolo pubblico va concesso con molta, molta oculatezza.
 A.S. 

sabato 26 ottobre 2019

Un Pò di Urbanistica

Un "pò" di urbanistica viene usato per provocare, tanto non succede niente. Siamo una città di prescritti. Uso una materia delicata come lo strumento per decidere le sorti della deposta capitale del turismo. E' diventatro uno sfacciato paravento dietro cui fare tutto. Il Sindaco quando è costretto ad usarlo lo fa con la certezza della sua inutilità come fosse il Metromare. Aveva pensato in grande affidando le sorti di Rimini Future ad Ermeti, il monopattino dei disegnini, slide, slogan e proposte valide per Indino, notoriamente d'accordo a prescindere. Tralascio quello che è successo nel dopoguerra, con la città distrutta. Il solo parlare di pianificazioni rivolte al futuro era impossibile. Eppure alla fine di quel periodo abbiamo visto nascere uno dei primi depuratori d'Italia, la nuova circonvallazione e servizi innovativi per le reti idriche e fognanti. Quando finalmente si impose la necessità di un Piano Regolatore, non esisteva più la storica maggioranza. Il Sindaco del pentapartito era Moretti. Va pure ricordato che dietro c'era un grande funzionario pubblico come l'Ing. Riccardo Cola. Impose un Prg che aveva il pregio di trattare tutte le aree con uguale metodica. Le superfici più estese vennero tramutate in comparti, con la regola trasparente dei tre terzi: costruzione, verde/servizi e cessione al comune. Gli appetiti erano più forti delle deboli resistenze. Quello che avvenne dopo, con l'elezione del sindaco Chicchi e la collaborazione di un certo Gambini, fu il caos concordato. Nacque il mercato degli indici, in particolare per la gestione dei comparti. Il "consulente" Benevolo ritirò la firma dal Piano. Cambiò il presidente della commissione e le osservazioni furono assegnate d'autorità ad un teorico apparato tecnico. Un Prg quasi osceno. L'inferno dei peccati edilizi. La mobilità presentava ipotesi irrealizzabili, con altre inutili. La zona più pregiata, come la marina rimase..bianca, immobile. L'amministrazione Ravaioli, la prima a cui presi parte attiva, fu costretta a variare anche pesantemente. Cito un esempio: la Fiera, nata sui terreni più benedetti, non era dotata della viabilità necessaria. Il dito della scelta (per caso) cadde dall'alto. Quando inizi ad usare la discrezionalità, ti incammini verso scelte pericolose. La Questura fa parte del periodo oscuro. Un Prg sovradimensionato, 20/25 mila appartamenti previsti. Quasi 10 nuovi stadi. Per fortuna (?) è arrivata la crisi. L'improvvisazione diventa regola con Gnassi. Per farlo devi comandare tutto, avere la propaganda amica e quello che rimane delle categorie come sudditi. Gnassi assume i pieni poteri in ambito urbanistico, lasciando all'assessore Biagini il compito di comporre il Piano Strutturale. Burocrazia e vincoli. Il famoso Piano Strategico della Mobilità realizzato in termini certosini dal dirigente Sandro Luccardi (costo zero) che doveva diventare lo scheletro del Piano, è rimasto nel cassetto degli scheletri, con tanti altri studi preliminari.  Piattaforma intermodale delle merci, uffici pubblici, trasformazione della marina e tanto altro. Siamo arrivati all'invenzione di una strada con la locandina del Carlino. Hanno spacciato la pianificazione con l'affissione di cartelli e le rotonde da Fila Dritto. Mobilità autoveicolare, merci, trasporto pubblico, lenta (pedoni, biciclette) disabili, centri attrattivi, parcheggi, mezzi speciali, gerarchizzata (trasferimenti, vicinato, uscite scolastiche. Una volta lo avremmo definito qualunquismo urbanistico. Protagonismo da propaganda. L'accusa più brutta per un rappresentante della sinistra per quanto finita nel piddismo. I cervelli sono fuggiti da Rimini, basta uno. Non puoi prescrivere le colpe della regione. Demagogia ed opportunismo. Poteva respingere il piano strutturale, privo di quegli elementi fondanti. E' tornato il vecchio Prg camuffato da ..Pug. Conosco i polli di Andrea.  Spero siano altri a realizzarlo. Un passaggio storico: dalle lobbies agli interessi generali. Chiederò a Grillo il permesso per votare. 

venerdì 25 ottobre 2019

Condhotel

A Riccione la sindaca è stata accusata dal Pd di applicare impropriamente la legge regionale sui condhotel ritenendo che la norma sia limitata alle costruzioni esistenti. A Rimini, il fraterno collega Gnassi si è affrettato ad affermare che la legge sui condhotel non si applica alle colonie. Passati diversi mesi sarebbe arrivato il momento di ascoltare la verità della Regione per i comuni mortali, anche quelli privati giustamente del voto dal giovane Grillo. Una richiesta come le mille fatte in questi anni che non ha mai avuto una risposta, tanto che "pagherei" per rientrare nel consiglio comunale del silenzio e chiedere quello che voglio. Non rispondono nemmeno lì. Mi hanno riferito i soliti informati dei fatti che sono già in vendita gli appartamenti di una colonia famosa per avere ospitato tutta l'estate "rigeneranti" convegni di area piddina. Fake, provocazione? Può essere che qualche facilitatore sia convinto che in base alla legge si possano realizzare e vendere porzioni di immobili destinati alla residenza, all'interno di ex colonie. A Rimini hanno fatto di peggio. Ho criticato questa norma, avrebbe incentivato la sparizione della ricettività turistica. Doveva riguardare strutture particolari non l'alberghetto a due/tre stelle. così come era stato raccontato. Nasceranno contenziosi. Gli impianti normativi che disciplinano queste materie, partendo dal codice civile, sono organizzati per specifiche destinazioni a livello di fabbricato. Quindi se si cambia la metodica urbanistica, cosa forse giusta, rimane necessario modificare anche "quella" normativa. Mi fermo. Prometto però di scrivere un articolo per rappresentare le scelte (inventate) nella gestione urbanistica della città. 

Un Dehors Val Bene ..

Una Messa. La settimana scorsa ero nel piccolo orto posto dietro la canonica a zappare, più per divertimento che per guadagno, quando arrivò tutto trafelato il postino con una lettera in mano. Essa proveniva dall’ “Associazione riminese dei preti democratici”, che mi invitava ad intervenire, quale relatore, ad una tavola rotonda dal titolo: “Lo scisma annunciato: dove andrà a finire la Chiesa di Roma? Il ruolo dei cattolici impegnati in politica e nel sociale.” La cosa mi entusiasmò non poco: rivedevo i bei tempi passati, quando mi confrontavo apertamente col kompagno Peppone e quando il Pci e la Dc erano partiti seri con un programma ed un progetto di società ben distinti e distanti tra di loro, senza ipocrisie né confusioni. Sapevo che il Vescovo di Rimini, in occasione della festa del Patrono Gaudenzo, durante l’omelia aveva sorvolato sulle questioni politiche locali sollevate da tal avvocato Roberto Biagini, già assessore di “giunta rossa” per l’affare Aquarena – Tecnopolo, soffermandosi invece sul tema dei profughi e dell’accoglienza, facendo sentire i fedeli non fedeli al verbo piddino e rei magari di avere votato Lega, come cristiani destinati alle fiamme dell’inferno, in quanto dediti a spargere odio e livore razzista verso gli immigrati irregolari e clandestini. Ce n’era da discutere. Arrivò quindi il giorno di scendere a Rimini, ridente cittadina sull’Adriatico, ex capitale mondiale del turismo, quel puntino sull’Adriatico che contende il primato per tutto e su tutto a Friburgo. Su quelle ridenti terre regnava indisturbato come un antico sovrano mesopotamico, Niassi XIV lo Splendente. Il treno partito da Parma sferragliava allegramente e pullulava di giovani laureati che scendevano a Rimini attratti dalla prospettiva di avere un’occupazione come camerieri di dehors nei locali riminesi. In fondo era un’occasione per non emigrare all’estero in cerca di lavoro e un posto da cameriere di dehors è pur sempre un dignitoso posto di lavoro che val bene una laurea. Da tre anni in base ad un regolamento condiviso, ai pubblici esercizi che ne avessero fatto richiesta, era consentito proiettarsi all’esterno ed occupare marciapiedi e piazze con tende, sedie e tavolini. Il sovrano da tempo spiegava, supportato da una folta corte di miracolati dalla sua magnanimità ed amicizia, che la città si stava trasformando nella capitale inter-mondiale della cultura cosmica e che i bar, i ristoranti, le piadinerie, le gelaterie, le pizzerie “Vera Napoli” e i banchi dei lupini sarebbero stati la vera molla per il rilancio del Pil e dell’occupazione del Paese, che i debiti del Comune erano un’invenzione dell’opposizione fascista e che la criminalità nella sua città non esisteva. Arrivai con la lettera in mano in Curia. Mi accolse un pretino giovane e ben educato in abbigliamento casual, alla moda. Egli mi spiegò che non sapeva nulla dell’”Associazione riminese dei preti democratici” e che non era prevista nessuna tavola rotonda sul tema riportato nell’invito, semmai c’erano una serie di inaugurazioni di bar e supermercati ai quali avrebbero partecipato il sindaco e il vescovo per la benedizione dei locali. Evidentemente si trattava di uno scherzo ordito da ignoti per burlare il povero prete di campagna. Ormai si era fatta l’ora di desinare. Chiesi al garbato pretino dove potessi trovare un posto per calmare la fame nervosa che mi aveva procurato la vicenda. Mi consigliò un locale poco distante, posto di là del ponte di Tiberio verso la fiera. Lì avrei trovato l’ottava meraviglia del mondo: non un borgo, ma il BORGO, cioè quel luogo che era ormai riconosciuto da all the word, dalle Alpi alle piramidi, quale il BORGO PIÙ BELLO DEL MONDO. Avrei potuto gustare cosi nudamente e crudamente, senza fronzoli né leziosità la più buona piada con i sardoni dell’emisfero emerso, con quel guizzo di gusto in più rappresentato dalla genuina cipolla di Santarcangelo dell’Alice nel paese delle meraviglie di Maggioli. La giornata era soleggiata e tiepida, anticipatrice dell’estate di S. Martino. Mi sedetti al tavolino di un dehors ad assaporare tanta bontà. Tutt’intorno a me, ad ogni angolo, i vapori del vino si mescolavano allo sfrigolio dell’olio delle fritture, al fumo delle salsicce arrosto, ai potenti odori dei formaggi, alle castagne arrostite o a quello delle ”balose”, ai brindisi con lo spritz che lì continuava a scorrere a fiumi anche dopo le proverbiali “Notti rosa”, al vociare della schietta gente romagnola, che si fermava volentieri a parlare con Niassi lo Splendente, dispensatore di battute e pacche sulle spalle: ciò burdell, tra un pò us vota…stem atenti de pericul de fasismi… vutem mu me , c’a so ‘e più bel e brev de mond I parcheggi risultavano spaziosi e ben illuminati, le piante e gli alberi rigogliosi e curati, le pietre antiche bene in mostra dal parco e dalla passerella. Un vero eden park archeologico-gastronomico. Questa quiete fu ad un tratto squarciata da un urlo di terrore che pervase la comunità tutta: la Sovrintendenza nella persona di un umile funzionario aveva dichiarato che i dehors dovevano essere smontati e che l’accordo tra Comune, categorie e operatori, condiviso anche dai marziani e da Qui, Quo, Qua non era valido. Alzai gli occhi al cielo, incredulo: ma riguardava anche il dehors sotto il quale stavo gustando quell’ottima piada con i sardoncini dell’Adriatico? Immediatamente la stampa, le tv locali, le radio (si narra anche dell’intervento di una troupe della CNN), gli assessori competenti si occuparono della faccenda. Un assessore dal cognome difficile da pronunciare, candidato a succedere allo Splendente, affermò con forza che tale provvedimento avrebbe portato fame, disoccupazione e carestia sulla piccola comunità, se non fosse stato bloccato e rivisto. Tutti urlavano ed imprecavano contro il povero funzionario, persino Indino potente rappresentante dei commercianti locali ed ora presidente del CAR, scese in campo per denunciare il misfatto. In questo clima da Rivoluzione francese, zitto zitto, presi la via della stazione pensando che la causa della rivolta erano i dehors e non la crisi delle banche, la pressione fiscale, la disoccupazione giovanile, lo smantellamento progressivo dello Stato sociale, i tagli alla sanità e alla scuola, la distruzione del ceto medio e del piccolo commercio da parte dei colossi del web, la chiusura delle fabbriche e l’acquisto dei nostri marchi prestigiosi a prezzi di saldo da parte delle multinazionali, l’inefficienza della pubblica amministrazione… Che strano paese !
 Don Camillo

Con la Sovrintendenza

Io sto con la Soprintendenza quando essa è attenta al tema "dehors". Lasciando da parte il caso di questi giorni stagionale/annuale su cui non sono sufficientmente informato vorrei fare una riflessione più generale sulla questione: per me a Rimini si è esagerato. Il Comune noleggia spazi pubblici al settore ristorazione oltre ogni limite e come mai mi è capitato di vedere altrove... forse forse alcune aree di Cesenatico a questi livelli in zona. Regola una: non puoi avere un locale di 50 mq e un esterno di 100 mq dico valori a caso. E' una furbata, è concorrenza sleale verso chi es. non ha spazio per riempire come usa a Rimini in modo massivo strade e piazze di tavoli e gazebo addirittura spesso "afferenti" a strutture minuscole. Processo in atto da qualche anno ed in preoccupante crescendo: ovvio, le parti s'incontrano il comune "noleggia" spazi che dovrebbero essere pubblici e i ristoratori triplicano lo spazio a disposizione. Casi eclatanti di intere strade chiuse al traffico e "noleggiate" a Marina Centro. Casi eclatanti in centro ove qualche giorno fa addirittura una minuscola storica piazzetta dopo essere stata riempita di tavoli anno dopo anno... è stata coperta con un gazebo. Il troppo è troppo c'è poco da fare. Città storiche e visitatissime ci cadono ma ai livelli riminesi poche. Il principio è semplice: la ristorazione la fai dentro, fuori metti qualche tavolo, senza appropriarti di suolo pubblico privandone l'originario utilizzo. Fuori metti 4 tavoli e qualche sedia. Certo ci sono esempi di distese di sedie in luoghi visitatissimi e celeberrimi in Italia ma parliamo di aree grandi, piazze grandi 10 volte quelle riminesi che ben possono sopportare il fenomeno. Poi raramente sono dehors coperti a Rimini ci sono veri e propri locali chiusi da cielo a terra in mezzo alle piazze (!) di pertinenza di locali originariamente minuscoli. Le piazze devono essere libere, di tutti, non a pagamento; insomma mio parere è in atto un'escalation del fenomeno che si nasconde dietro il "fare impresa" che giustificherebbe tutto. Si è esagerato, chi ha poteri se dice "alt" per me fa soltanto bene un domani di questo passo ci saremmo trovati piazzette non più accessibili che agli avventori dei locali, strade che da oggi a domani diventano pedonali e si riempiono di tavoli, addirittura qualcuno che evidentemente sapeva di avere santi non appena terminato il teatro, dopo la retorica delle auto che umilierebbero i monumenti, gli ambulanti cacciati nella emiparte divenuta con Gnassi ig-nobile della città ossia quella ove sta l'arco opposta a quella nobile ove sta il Ponte, dopo tutto questo aveva piazzato tavolini sulla attaccati alla parete del teatro stesso. Dice "ah ma che mal ti fo!?". Mali sono l'aspetto paesaggistico uno. La concorrenza sleale con chi non ha spazi davanti o chi non può permettersi i canoni, di occupazione, trasformare un centro storico in un maxi ristorante all'aperto, sottrarre spazi pubblici, intralcio al transito, idea di svacco, l'idea di un'amministrazione che si vende tutto etc.
In foto vedesi un tipico dehor parigino che ossia qualche tavolo rigorosamente appiccicato al locale per non intralciare che dà addirittura su due strade e non è un buco di 30 mt con 50 tavoli in mezzo alla strada che rischi di andarci contro quelli sono dehors! Infine sulla questione in agenda ossia degli smantellamenti estivi per me va valutato caso per caso: e non si può nemmeno pensare di tenere tutto l'anno una struttura promiscua impattante che sta aperta 4 mesi. In ragione di ciò le due figure assessore e presidente dell'associazione di categoria che difendono i dehors a spada tratta si mostrano sempre più come interessati esclusivamente al settore ristorazione e affini, disinteressandosi del resto degli esercizi. 
S.M. 

giovedì 24 ottobre 2019

L'Incertezza di Jamil

"Inaccettabile! Questo l'irato commento di Jamil Sadelgholvaad, assessore alla Polizia Urbana, ma (dicono) il preferito di Gnassi. La sovrintendenza, organo autonomo, ha imposto che i dehors, invenzione di questa giunta, debbano essere "smontati" dopo gli autorizzati (?) otto mesi. La doglianza subito ripresa ed amplificata dai blog curiali e ciellini, con l'accompagno di Chiamami Melucci, parte dal Regolamento inventato tre anni orsono, con reciproca collaborazione. Indino Confcommercio è d'accordo con il Sindaco a prescindere. Ho chiesto all'avvocato che non dimentica se ci sono facilitatori in giro. Esistono invece decine di bar, ristoranti, che hanno quintuplicato la loro estensione, pagando solo l'occupazione di suolo pubblico, molto lontana dai prezzi di mercato. Nel Borgo Fortunato e perfino nel deserto del Centro, occupano strade e piazze. E' vero che sono presenti in tanti paesi, però le regole dovrebbero valere per tutti. La sovrintendenza va bene solo quando accetta la dichiarazione dei bagnini sull'esistenza dei loro manufatti dal dopoguerra? "Il comune ha scritto un regolamento sui dehors proprio insieme (?) alla Soprintendenza appena tre anni fa. Gli imprenditori hanno fatto investimenti sulla base di quel regolamento e ora si piomba nell’incertezza“. Questo è il tono dell'assessore. Perchè non ha parlato il Sindaco o l'assessora ai tapis roulant? D’ora in poi potranno essere solo stagionali (otto mesi all’anno) e con strutture meno impattanti. Sono già una ottantina le lettere di diniego a dehor e tavolini esterni inviate dalla soprintendenza. Altre, se le cose non cambieranno, arriveranno nei prossimi mesi man mano che le concessioni scadranno. L’amministrazione però non ci sta. La penna dell'assessore diventa dura e pungente: accusa la sovrintendenza dell'occupazione di altrui competenze, invitando il Dottor Napoli (sovrintendente) a candidarsi sindaco o aprire un ristorante (aggiunto). Personalmente sono favorevole a questi locali e apprezzo la loro funzione, rimane il nodo da sciogliere definitivamente della maledetta delibera che dovrebbe valere per tutti gli altri.. Borghi. A Roma festeggiano. 

Metro, Trc, Metromare

Tre definizioni di una stronzata colossale. L'autista inaugurante sarà Santi. Il collaudo dell'opera più stupida anche del Teatro x 600. Il problema per il prossimo sindaco sarà pagare i costi di un servizio che cancellerà la Linea 11. Sufficiente per non votarli più? La girandola di voci e spese per un viaggio con rom e nigeriani da parcheggio, prima della cacciata di Bonaccini, è da delirio. Un quarto di secolo speso per compilare la trama della montagna di debiti che ha partorito il topolino su pista protetta. Il preservativo della mobilità. Sono partiti con Chicchi dalla teorizzata città metropolitana. Da Cattolica arrivava a Ravenna. Allora meta obbligatoria per la presenza del giovane Errani. Collegate da una moderna e veloce linea metropolitana,  Una cretinata che fece i conti con la realtà dei fatti: 1) Lunghezza ridotta da 60 km a 10 Km, perchè non esisteva una città metropolitana. 2) Si elimina il ferro (rotaia), che caratterizza una vera metropolitana, passando alla gomma 3) La guida automatica diventa una tragicommedia. Hanno pensato ad un mezzo non ancora inventato 4) Un passaggio burrascoso dal tecnico Napoli all'Ing. Dalprato. Si cambia il tracciato e atterranno sull'unica corsia 5) Le stazioni intermedie, piene di servizi sono diventate modesti parcheggi per scambiatori di dame e sesso. I resti del Pd regionale hanno deciso di "provare" la prima inaugurazione il 22 novembre, mese dei morti in politica. Il Corriere del Pd locale ha subito abboccato alla notizia e ne ha fatto una locandina da..ridere. Sono convinto, come tutti quelli che ci hanno messo mani e voti che aprirà gli occhi su questa amministrazione da arredo. I trionfalismi lasceranno il posto alle critiche ed ai milioni necessari per mantenerla in vita. Velocità ridicola, capacità trasportistica inesistente, scarsa (nulla) utenza ordinaria, costi di gestione paurosi, sistemi di interscambio ingestibili, l'attilismo ambientale nella realizzazione. Aggiungiamo per un verdetto unanime, la collocazione sbagliata ed i costi di costruzione da Psbo. L'evoluzione futura, difficile da definire, sarà però sicuramente influenzata dalle sorti di una città sempre più marginalizzata. Primo premio una settimana in Siberia, secondo premio ..due settimane in Siberia. Lo slogan del turismo prossimo. Il sistema rigido per l'uso dei vettori, sincronizzati nella stessa linea, trasformerà un piccolo contrattempo nel blocco totale. Il Carlino farà fuoco e fiamme nelle locandine. Trenta minuti per arrivare e (forse) tornare da Riccione. Ci voleva quest'opera per fare traboccare il vaso dei voti? Il pilota Santi vi guiderà.

mercoledì 23 ottobre 2019

Tapis Roulant

Basta!!! Nella città famosa per avere facilmente mantenuto il secondo posto nel torneo a chi delinque di più, la notizia più gettonata dalla propaganda piddina è la (finta) inaugurazione della mobilità su pista protetta. Sono convinto che meglio di tanti manifesti o social inviti, il Metromare del Pd, sarà la tomba di questa giunta d'arredo. Occorre dire che forse è stata l'opera meno desiderata dal regime ancora imperante. L'hanno terminata per paura di pagare gli errori del passato. I cittadini nella gabina però aggiungeranno le stronzate di oggi. Farebbero meglio a ripagare (subito) le mie spese processuali per avere costruito una scuola. Quanti danni farete su pista protetta? Non bastasse, dalla culla della mobilità riminese, arriva una notizia da catalogare tra il provocatorio o demenziale. Vogliono (?) collegare il Fellini ed il Metromare di Santi con un..tapis roulant. Si può richiedere una visita fiscale? A dare la notizia sono i gruppi di maggioranza del consiglio comunale di Riccione, parlando delle “comiche del TRC“. Durante una commissione del Consiglio Comunale di Rimini, il Presidente di PMR, società “proprietaria” del TRC, ha letteralmente affermato che si ovvierà al problema del mancato collegamento tra la stazione del TRC e l’aeroporto, pensando di collegare le due strutture con un tapis roulant. La notizia è vera. Il Carlino conferma. Dopo le funivie, seggiovie e perfino lo skilift sulla consolare, la fervida fantasia al comando ha partorito una geniale invenzione. Credo abbiano superato l'asticella della comicità. La partenza avverebbe dalla landa desolata della Novarese, permettendo così ai numerosi turisti ospitati di prendere il primo volo per mandarli a....

CS Uil Rimini

Comunicato stampa UIL : METROMARE PARTE O NON PARTE
La politica deve essere chiara e trasparente Il TRC poi Metromare, che Noi, la UIL in tempi non sospetti, avevamo ritenuto opera troppa costosa così come si è rivelata, opera pensata 30 anni fa poi rivisitata, decisa dalla politica sulla testa dei cittadini riminesi e riccionesi, essendo stato impossibile bloccarla, cosa possiamo fare oggi per impedire ulteriore sperpero di denaro pubblico???? Abbiamo partecipato come UIL in veste di uditori alla II commissione del comune di Rimini, siamo rimasti allibiti in quanto si intende far partire il Metromare il 23 novembre in fase sperimentale, per poi fra tre mesi, quando arriveranno i nuovi mezzi dal Belgio fermarlo, per poi farlo ripartire di nuovo!!! A cosa serve un’opera che non raggiunge gli alberghi, le altre infrastrutture esistenti sul territorio ((aeroporto, fiera, ospedale) secondo noi occorre fare il possibile per evitare l’impatto disastroso che ha già prodotto e sta producendo. Per raggiungere l’aeroporto si utilizzerà un tapis roulant, ma siamo su scherzi a parte??? Vorrei sapere chi è il genio che ha avuto questa idea. Inoltre si intende collegare il Metromare con la fiera, ma non si poteva progettare prima?? Lungimiranza politica zero, si vive alla giornata, non si programma in maniera seria sul medio e lungo periodo. Va di moda il dilettantismo in questo territorio. Abbiamo partecipato come UIL in veste di uditori alla I commissione del comune di Rimini, siamo rimasti allibiti in quanto si intende far partire il Metromare il 23 novembre in fase sperimentale, per poi fra tre mesi, quando arriveranno i nuovi mezzi dall’Olanda fermarlo, per poi farlo ripartire di nuovo!!! A cosa serve avere tanta fretta??? perché non dire la verità ai cittadini, in maniera chiara e trasparente, capirebbero meglio, “errare è umano perseverare è diabolico”. Perché non farlo partire quando ci saranno i nuovi mezzi?? Abbiamo aspettato tanto, perche buttare via soldi inutilmente?? Per quanto riguarda la LINEA 11 da Rimini a Riccione oggi esistono 49 fermate il Metro mare ne fa 11, come si ovvierà a questa cosa?? Su chi ricadranno i costi?? Non vogliamo essere cassandre, ribadendo non solo la dubbia utilità di un'opera simile, ma anche la certa perdita di gestione che quest'opera si porterà dietro nel tempo e che dovrà essere coperta con la fiscalità generale e cioè con le tasse. Tanto poi per ripianare c’è chi paga, i soliti noti : lavoratori dipendenti e pensionati. Noi questa tesi la sosteniamo da sempre..Perché Cari Cittadini, Cari Lavoratori, Cari Pensionati del Comune di Rimini e di Riccione vedrete che il peso di una futura gestione deficitaria ricadrà sulle nostre spalle.
 Il Segretario Generale CST UIL Rimini                      Rimini, 23/10/19
 Giuseppina Morolli

La Responsabile

La responsabile comunale del trc Frisoni afferma in nota d'ieri che il collegamento fra trc e Aeroporto ci sarà "con modalità" da definirsi. Questo che dopo tale "Paganello" o piu probabilmente "Paganella" di PMR aveva detto una emerita: ossia che ci sarebbe stato un tapis roulant all'aperto lungo circa 500 mt che avrebbe collegato le due strutture, una cagata pazzesca in quanto credo non esista al mondo un unico tapis roulant di comunicazione stazioni metro etc. di qulla lunghezza senza soluzione di continuità né a fortiori esso esiste né potrebbe esistere all'aperto: la totale incompetenza al potere verrebbe da dire e con potere di "fare cose". Comunque: questa è la prima volta che la Frisoni parla dell'Aeroporto per quello io sappia, aeroporto che ha passato grosse difficoltà come noto e ora ella ne parla in relazione al trc dopo non aver detto mezza parola in periodi difficilissimi per il Fellini: la Frisoni "E'" dunque, attenzione, oggi a mio parere il Referente riminese del trc, opera decisa altrove e che i riminesi devono prendersi volere volare per ragioni non note e che non sono quelle dell'utilità o altre (così poi come i riccionesi). Apro e chiudo parentesi: si calcolò che per i costi di esercizio il trc avrebbe dovuto traportare fra Rimini e Riccione circa 20.000 passeggeri al giorno: una transumanza di persone invero inverosimile considerato 1) che non vi sono poi tante persone che fanno Rimini Riccione tutti i giorni; 2) che le persone si spostano in auto; 3) che al limite c'è il treno che impiega 3-4 minuti; 4) che ci sono linee bus per studenti e turisti a iosa fra le due città. Aeroporto. Purtroppo anche l'aeroporto oggi non ha numeri da fiumana di persone che vi si recano un domani speriamo ma ad oggi non servirebbe una linea dedicata. Diverso il discorso in prospettiva di collegarlo alla stazione fs di Miramare e connetterlo così alla linea adriatica Milano Bari e alle rete ferroviaria nazionale com'è quello di Falconara esempio sulla Falconara-Orte. Si arrampicano sugli specchi dunque. Questa inaugurazione sempre spostata una volta che si farà mostrerà il re nudo: 2600 corse al mese circa andata più ritorno costosissime da gestire che circoleranno con mezzi vuoti o semivuoti. E se così sarà chi ha voluto ques'opera da circa 100 milioni finiti in mille rivoli e in mille tasche che né a Riccione né a Rimini voleva nessuno e decisa e imposta altrove dovrà essere chiamato a rispondere della disfatta. In foto (non che l'abbia con la persona ma solo per mostrare come cambino le opinioni da così a così cambiando schieramento) come la pensava l'ex deputato Pizzolante che oggi tace quando era dall'altra parte in Forza Italia sull'opera addirittura nel 2008. 
Luca Pesce. 

martedì 22 ottobre 2019

Dal Manzanarre al Reno

Ho seguito con un occhio aperto la performance di Grillo che, al tavolo dei falliti del PD, ha messo tutta la posta leccandosi i baffi... Ha fatto all in dopo avergli venduto, a caro prezzo, la narrazione: "tu vali tu... uno vale uno"! Manco Stalin! Mi paiono i bambini all'asilo che parlano fra loro e si danno le pacche sulle spalle. Meglio Silvio che parlava di f... Quella col pelo, come le cozze del Sindaco di Bari. Si vuole prendere "Joker" ciò che gli manca: la struttura territoriale del fu partito. È avanti chi frinisce di nichilismo... Sta prendendo quello che rimane di un partito dopo il saccheggio degli ex Dc. Si accontenta delle macerie. Siamo però arrivati ai valori. È interessante. Se passano leggi liberticide anche io... (sospiro)... voto la coalizione di destra. Gioco di sponda. Il tintinnio delle manette a prescindere e i processi sine die non appartengono alla mia cultura garantista e Socialista. Tuttavia a questo punto l'astensione non è più un valore. Debbo scegliere. E scelgo di votare chi critica queste politiche oscurantiste e tutt'altro che popolari. La sinistra dovrà cacciare i mercanti di giustizialismo dal loro tempio. Che fu quello delle solidarietà e delle garanzie, della giustizia e delle libertà. E se qualcuno mi dice di essere un traditore posso dire che ha ragione. Avrei potuto votare per Ferrando o Rizzo, fare testimonianza, ma occorre, arrivati ad un certo punto, ci si arrenda, per seguire l'esempio di Veltroni, Fassino, Renzi, Zingaretti... e tutti quanti dal (Manzanarre) Nazareno al Reno. Come diceva Cesare, nel turbinio della battaglia, il nemico del mio nemico è mio amico. Per me siete fuori... Iacula!
R.Urbinati

La Manovra

Il confronto tra Matteo Renzi e Matteo Salvini ha confermato quali sono i personaggi chiave della politica italiana. In realtà è stato solo un regalo mediatico alla televisione statale. Salvini rappresenta, anche al mare, (oltre) un terzo dei votanti, l'altro per il momento gode solo dell'amicizia invidiabile della Boschi. In altri tempi un confronto politicamente impari non si sarebbe consumato. Testimonianza dell'assurdità di un governo nato e voluto dalle forze che ancora guidano l'Europa. Non mi allargherei aggiungendo il toupè di Trump. Il confronto ha aggiunto poco, ambedue avrebbero rovesciato volentieri il "mistero" Conte. Tralascio le battute scritte dai rispettivi ..Cardone, il copione si è svolto secondo tradizione. Il ventriloquo del senatore per caso mostra ancora un linguaggio grillino della prima ora. La Sarti l'ha abbandonata? In realtà tra i due combattenti del governo Sofà ci sono più convergenze di quanto non appaia. Aspettano il momento migliore per fare cadere il vaticanista. Salvini possiede lo staff comunicativo migliore. Forse quest'estate erano in vacanza. Si è capito benissimo chi sta con gli italiani e chi con... Quello senza voti ha imbastito una manovra tutta tasse e manette, per assecondare Travaglio. Ho letto le valutazioni di Davigo, non mi sono sembrate entusiaste. Una legge Gretina come l'intera manovra. Si parla solo di evasione, lo sviluppo può aspettare. Controllo, bugie sul nero. Imbastita da persone che non hanno mai lavorato. L'ambiente è visto come Gnassi considera gli alberi, abbattimento della flat tax che farà godere le partite iva e la stangata sul diesel che ha fatto incazzare i gilet gialli. Renzi ha preso le distanze da questa robaccia. Salvini ha intascato un'altra poderosa manciata di voti. Da solo ormai vale come i poltronari. Qualcuno lo ha definito lo scontro tra il partito del popolo e quelli della Ztl e banchieri che brindano con le commissioni. Cito, per gli smemorati della propaganda, quello che Salvini in trance da comizio ha rivelato: il capo della Polizia conferma che un reato su tre è commesso da immigrati, mentre l'Europa della Merkel ha comprato da Erdogan milioni di "richiedenti asilo", pagandoli miliardi, ora se lo minacci ce li rimanda indietro, nel porto più sicuro e vicino di Lampedusa. A Putin invece embargo, sanzioni e Metropol che sembra preparato in casa. L'unico che difende i curdi è il cattivone di Mosca. Renzi possiede indubbie qualità oratorie, rimane il fatto, accertabile, che Salvini viaggia verso il risultato Dc anno 1948. 
PS Avevo 4 anni me lo ricordo. Adesso non posso più votare.

lunedì 21 ottobre 2019

Lungomare Spadazzi

Anni fa ho scritto "contro" la proposta sul Lungomre Spadazzi, presentata dall'Impresa Forlani, trasformata in Piano Particolareggiato ed approvato nel primo mandato di Gnassi. Non fu certo la mia isolata (sempre) protesta a fermare questa oscenità, bensì la presa d'atto, in ipocrito silenzio, che era una cretinata. Questa la realtà. Il sindaco oggi informa che fra un mese partiranno i lavori per ammucchiare un po di sabbia in spiaggia ed intervenire sul marciapiede lato mare, sempre sul vecchio luogo del delitto. I costi ammontano a milioni. Per spiegare l'assurdo dovrei considerare sostenibile il progetto generale. Perchè non intervenite sulle aree in fregio e nel marciapiede a monte? Quando il prossimo sindaco deciderà di farlo spero sia in sintonia con la necessaria innovazione e riqualificazione della spiaggia. Quali dune puoi creare in uno spazio di qualche metro? Le strutture dei bagnini distano mediamente 4/5 metri dalle mura del lungomare. Non sarebbe meglio liberare le zone dai manufatti e con un riporto a piano inclinato raggiungere la quota del lungomare. con i servizi collocati? Una impostazione gradevole anche sotto il versante ambientale. Un ritorno alla spiaggia com'era prima della costruzione del lungomare, lasciando perdere le dune. Una caricatura assurda. Se non le fai di plastica..pesante, il vento le sposta dove vuole. Mi chiedo (spesso) come la propaganda di un ristretto gruppo che occupa però poltrone importanti, possa concedere fiducia e..voti ad un sindaco che getta milioni in discutibili arredi urbani. Spesso a scapito della funzionalità della città. Inverte decennali sensi di marcia, estirpa alberi, propone buchi che servono uno. Pedonalizza arterie necessarie per le attività commerciali, turistiche, scolastiche, costringendo i cittadini a viaggiare per chilometri. Le veline della propaganda questa mattina erano in estasi perchè nella stupida inversione di marcia per il Borgo Fortunato non si sono verificati incidenti. Guardate cosa è avvenuto nel centro storico, chi ci vive  e lavora lo rappresenta come un cadavere, con il Teatro però. 

domenica 20 ottobre 2019

Le Concessioni del Sindaco

Il Sindaco ha manifestato più volte di "non" volere riconoscere quanto previsto nella Legge di Bilancio 2019, ancora gialloverde, in materia di rinnovo delle concessioni demaniali dal 2020 al lontanissimo 2034. Chiedo cortesemente se la sua condivisibile intenzione l'abbia formalizzata alle autorità interessate all'uso del Demanio Marittimo, in particolare all'Ente Regionale che delega la gestione ai comuni. Può/deve intervenire sulle scelte da lui assunte. E' scontato (?) che in qualità di primo cittadino potrà agire nelle sedi opportune (ricorso al Tar) se fosse d'accordo sul rinnovo dei 15 anni, senza assumere però la responsabilità della scelta. Problema risolto. In questo caso troverebbe tutta la stampa e blog in feroce opposizione (scherzo!). Una scelta delicata: mentre concede un regalo di 15 anni ai bagnini di maggioranza, a "quelli" del Porto, figli di un lungomare minore, non ha concesso nemmeno un misero anno di proroga. Hanno ricevuto lo sfratto per il 2020. Come ne esce? Ammettendo lo voglia. Promuova un ricorso al Tar, sicuramente vittorioso, in quanto ci sono decine di sentenze favorevoli. La norma da rispettare è la Direttiva Bolkestein. Anche la Corte Europea lo ha sentenziato. 
PS Il suo silenzio al momento non è quotato. 

sabato 19 ottobre 2019

La Periferia

Distrazioni di massa. In questi giorni ci siamo occupati con alcuni articoli della periferia, quasi misconosciuta, sorta attorno al serpente stradale che porta (volendo) fino a S.Marino. Alcuni nostri referenti sul territorio, forse il più sfigato, ci raccontano che hanno iniziato a muoversi le solitarie truppe cammellate per delegittimare i nostri scritti. Mario, nome di battaglia, è stato avvicinato dai soldatini e quasi vantandosi, ci ha raccontato che a lui di Lugaresi&C non gli frega un c..ma condivide le analisi e le proposte riportate da SalvaRimini. Nella spontanea confessione ha anche aggiunto che ha imparato più da noi che in anni di attenta lettura del Corriere di Gnassi. Ha aggiunto, ad abundantiam, che nelle poche riunioni si parla solo di cani che abbaiano (?), cassonetti pieni, ma ha notato la presenza di personaggi (?) politici prima sconosciuti. La nostra spia Mario ci ha raccontato come funziona il giochino. Presto detto: si individua un soggetto, poco capace ma ambizioso, tipo grillino, fai in modo che le sue piccole richieste vengano esaudite. Lo elevi al grado di capopolo, utile per smorzare la rabbia dei cittadini. Un ammortizzatore per l'amministrazione da Borgo Fortunato. Le controfigure nominate, indossato il berretto si credono un capostazione del Pd. Non incolpate Renzi questa volta, la strategia viene da lontano. Nelle squallide esibizioni si sente il profumo del Partito. Allora c'era Berlinguer oggi vi preoccupate per Morollino. 

CS Industry 4 SChool


Partita la Terza edizione di “Industry 4 School “! 74 iscritti ai corsi gratuiti per l’ingresso nel mondo di Industria 4.0 E’ partita questa settimana presso la sede di M.T. Srl di San Giovanni in Marignano la terza edizione del corso integrativo di meccatronica “Industry 4 School”. Il Progetto, promosso da tre aziende leader del settore manifatturiero della Valconca (oltre a M.T. Srl sono coinvolte anche FOM Industrie e Universal Pack), è il frutto di una intensa collaborazione tra il mondo produttivo e quello delle scuole, in particolare gli Istituti Tecnici Industriali di Rimini, Morciano di Romagna ed Urbino. I partecipanti infatti sono studenti delle classi Quarte e Quinte di tali Istituti che, grazie a questa iniziativa volontaria e gratuita pomeridiana, possono integrare le nozioni acquisite presso le rispettive scuole con informazioni ed esercitazioni pratiche offerte dalle imprese, che mettono a disposizione le competenze dei manager ed i macchinari più all’avanguardia. La finalità principale di questo progetto consiste nell’avvicinare studenti di talento al mondo dell’impresa già durante la fase scolastica ed al contempo consentire alle imprese di stabilire un contatto con potenziali futuri collaboratori da inserire in organico, anticipando i tempi di inserimento e formazione interna. In provincia di Rimini, così come in tutta la nostra Regione infatti, c’è una forte carenza di tecnici specializzati nelle industrie, che per proseguire il processo di sviluppo, non possono prescindere dalla disponibilità di nuove leve adatte a lavorare nel complesso mondo di Industria 4.0, cioè il sistema di produzione dove si incrociano meccanica, elettronica ed informatica. La terza edizione di “Industry 4 School” vede la partecipazione ai corsi di Meccanica, Elettronica ed Informatica di 74 studenti, di cui 23 provenienti dal “Belluzzi-Da Vinci” di Rimini, 27 del “Gobetti-De Gasperi” di Morciano e 24 del “Mattei” di Urbino. Nel periodo Ottobre-Dicembre saranno in azienda i ragazzi delle classi Quinte, mentre nel periodo Gennaio-Marzo sarà la volta delle classi Quarte. Nell’ambito del Progetto “Industry 4 School” verranno inoltre consegnate entro la fine dell’anno le Borse di studio ai ragazzi della prima edizione, che nel frattempo hanno proseguito gli studi di Ingegneria all’Università e conseguito i massimi voti nel primo anno: in questo modo le tre aziende intendono premiare il merito e l’impegno coprendo i costi delle tasse universitarie. Per Gianluca Marchetti (titolare di M.T. Srl), ideatore e promotore di questo progetto, “Industry 4 School è un’azione concreta che le imprese mettono a disposizione dei giovani del nostro territorio per acquisire le competenze utili ad entrare nel mondo del lavoro dalla porta principale; desideriamo mostrare loro le coordinate in cui si trovano ad operare oggi le aziende produttive più evolute che sono capaci di presidiare il mercato internazionale con prodotti Made in Italy di eccellenza”. Relazioni Esterne: Alessandro Rapone Cell. 348-2564049 Alerapone64@gmail.com

venerdì 18 ottobre 2019

Perchè, Perchè

Perché perché tutte le amministrazioni locali operano più o meno bene mentre a Rimini fanno tutto alla rovescio ed io devo perdere il mio tempo prezioso che stringe ormai la borsa a tenere il fiato sul collo a 'sti buoni a nulla che ogni giorno ne combinano una e non ne inzeccano una dall'inizio dell'estate in zona defilata che nessuno vede lontana dai rifelttori stanno sputtanandosi 5 milioni di euro una cifra enorme che per me neppure basterà per allargare una strada quando già ce n'è una larga a mare a 100 metri ma che intendono chiudere al traffico auto per ragioni che non si comprendono e parlo del cantiere sull'asse che va da Viserba a Viserbella turismo "minore" diciamo così rispetto a Marina centro e quindi operano nell'ombra senza che nessuno li veda che hanno abbattutto non decine come si dice ma centinaia di alberi vedere il censimento del verde riminese fatto fare onerosissimamente da Zanzini ex assessore a suo tempo e piacerebbe sapere cosa ha speso querce alte 12 metri abbattute e nessuno ha detto niente vergogna! per una strada breve e inutile se non per le finalità che LO SO IO e per chi pure lo so io due piccioni con una fava direzionano il traffico e bloccano il lungomare e spendono i soldi che ha dato loro il Dottor Senatore Filmaker Croatti del bando delle periferie non ancora incassati che chissà se incasseranno io la mano sul fuoco non ce la metto e Pesaresi Ditta coappaltatrice di questi lavori con la moglie incassano soldi destinati originariamente alle "periferie degradate" e Viserba e Viserbella sono forse Scampia!? non credo proprio! quindi destinazione dei quatttrini deviata per altri fini non previsti dal bando citato lavori lunghissimi che vanno avanti da mesi e non si vede la fine e non credo basteranno 5 croattiani milioni per terminarlo perché trattasi di lavoro enorme poi più dannoso che utile per un paio di km di strada distruggono la ferrovia sconfessandosi "mobilità sostenibile" la linea Ravenna rimarrà per sempre binario unico e con cartelli incitano alla velocità "fate largo" un morto anche ieri sera in bici travolto porazzo e se hai un bus davanti ci metti mezz'ora costretto a passare in un cunicolo tutta l'estate così chi imbocca la strada dalla Tolemaide venendo dall'autostrada esempio se ha un bus davanti è perduto e giorni fa un nero che guidava un bus Start ha rotto lo specchietto ha bloccato il traffico e cosa costa uno specchietto di un bus Start vintage di 30 anni fa un occhio e chi paga, Pesaresi o Croatti!? 
 Luca Finto Pesce 

CS Non ConGelateci il Sorriso

Torna “Non conGelateci il sorriso” 13° edizione della manifestazione rivolta a scuola, famiglia e comunità locale per la prevenzione del bullismo Lunedì 21 ottobre alle ore 16.30 presso la Gelateria Matisse di Viserba il primo caffè pedagogico con il dr. Maurizio Bartolucci e i genitori della Scuola primaria Case Nuove “L’età dei ragazzi che possiedono un cellulare e accedono ai social media si abbassa, il cybebullismo aumenta, l’essere vittime ha serie conseguenze. La fascia di età tra gli 11 e i 17 anni è la più colpita, le bambine e le ragazze lo sono più dei coetanei maschi” Rimini, 18 ottobre 2019 – Torna “ Non conGelateci il sorriso, comunità locale famiglia e scuola per la prevenzione del bullismo”, manifestazione che coinvolge scuole, studenti e genitori del territorio e che ha come momento clou la presentazione dei lavori svolti dagli studenti in classe durante il SIGEP. Nell’ambito di questa tredicesima edizione, si terrà lunedì 21 ottobre alle ore 16.30 presso la Gelateria Matisse di Viserba –gelateria storica di proprietà della famiglia Pari che ha fatto nascere il progetto e lo ha accompagnato nel suo svilupo- il primo caffè pedagogico che vedrà coinvolti i genitori della scuola primaria Case Nuove. Sotto la guida del dr Maurizio Bartolucci, psicoterapeuta e presidente della Fondazione Francolini partner del progetto stesso, i genitori si confronteranno sul tema delle regole, dei “no che aiutano a crescere”, di come insegnare ai propri figli ad essere amici e di come riconoscere segnali di disagio che sono parimenti inviati sia dalle vittime sia dai bulli. Il filo rosso della tredicesima edizione di “Non conGelateci il sorriso” sarà il cyberbullismo e le strategie e le azioni concrete attraverso le quali superarlo. E’, infatti, il cyberbullismo con messaggi offensivi o umilianti diffusi in chat o sui social network a farla sempre più da padrone, responsabilità forse anche dell’età sempre più bassa a partire dalla quale si maneggia uno smartphone. La fascia di età più colpita è quella che va dagli 11 ai 17 anni e a essere più prese di mira sono le appartenenti al genere femminile, bambine e ragazze. Anche quest’anno il laboratorio teatrale e il laboratorio di educazione ai media saranno il cuore del progetto, insieme alle attività di riflessione e di rielaborazione curate direttamente dagli insegnanti; i genitori saranno coinvolti nel “caffè pedagogico” in alcune gelaterie del territorio e con l’aiuto di un esperto potranno meglio riconoscere le regole che occorre dare ai figli rispetto all’uso di internet e dei social. In occasione del 41° Sigep-Salone Internazionale Gelateria, Pasticceria, Panificazione Artigianali e Caffè - le classi partecipanti si scambieranno i propri elaborati e gli apprendimenti conseguiti. Tutto tornerà poi nelle gelaterie che sostengono il progetto! Un folder conclusivo e un manifesto, infatti, proporranno le strade ideate dai ragazzi per rompere il muro del bullismo. Le scuole che partecipano alla 13° edizione sono: Misano, con il proprio consiglio comunale dei ragazzi, Bellaria con la scuola media Igea, Case Nuove con una classe di scuola primaria, Viserba con la scuola media Fermi. “Non conGelateci il sorriso” è sostenuto da Sigep, Cna e Confartigianato, Moca, Fondazione Francolini, Università degli Studi di Bologna sede di Rimini, Comune di Rimini e ha il sostegno dell’Ufficio Scolastico provinciale. Ufficio stampa Nuova Comunicazione Laura Ravasio cell. 348 9330574 e-mail ravasio@nuovacomunicazione.com Barbara Bastianelli cell. 335 1386454 e-mail barbara@nuovacomunicazione.com www.novacomrimini.it -- Laura Maria Elena Ravasio cell. 348.9330574 e-mail ravasio@nuovacomunicazione.com

CS Fondazione Francolini Franceschi

Mercoledì 21 agosto 2019 nell’area campana, un gruppo di ristoratori santarcangiolesi ha messo in campo un evento dal titolo “vieniacenaperme?” con l’intento di trascorrere una serata per raccogliere risorse da destinare a borse di studio per studenti residenti a Santarcangelo di Romagna. Ben 180 persone hanno partecipato all’iniziativa, donando in tal modo alla Città 4.000,00 Euro. La Fondazione che provvederà alla gestione delle borse di studio attraverso l’opportuno bando, ha offerto un contributo di Euro 2.400,00 per il sostegno al pagamento delle quote della mensa scolastica. A tale scopo sono stati predisposti due bandi con i relativi fac simili di domande, uno riferito alla concessione di quattro borse di studio del valore di Euro 1.000,00 cadauna riservato a studenti residenti a Santarcangelo di Romagna ed immatricolati ad un regolare corso universitario per l’anno accademico 2019/2020, che hanno conseguito un titolo di scuola media superiore idoneo alla suddetta immatricolazione con una votazione di almeno 80/100 e con un ISEE in corso di validità, inferiore ad Euro 7.500,00 e l’altro riferito alla concessione di contributi per il sostegno al pagamento delle tariffe dei buoni pasto riservato agli alunni delle scuole materne ed elementari e residenti nel Comune di Santarcangelo di Romagna con un ISEE in corso di validità, superiore ad Euro 5.000,00 ed inferiore ad Euro 7.500,00 e che risultino fruire regolarmente della refezione scolastica per l’anno scolastico 2019/2020. Il termine perentorio per la presentazione delle domande per la concessione delle quattro borse di studio è fissato alle ore 12,00 del giorno 31 ottobre 2019, mentre il termine perentorio per la presentazione delle domande per la concessione dei contributi a sostegno del pagamento delle tariffe per i buoni pasto è fissato alle ore 12 del giorno 15 Novembre 2019. I due bandi ed i relativi fac simili di domande sono disponibili e scaricabili sul sito web della Fondazione all’indirizzo: www.francolinifranceschi.it, sul Link “Notizie in breve” ovvero presso il sito web del Comune di Santarcangelo di Romagna all’indirizzo: www.comune.santarcangelo.rn.it, inoltre possono essere ritirati presso l’URP del Comune di Santarcangelo di Romagna o presso la sede della Fondazione in Via A. Costa, 28 nei giorni di lunedì, mercoledì e venerdì dalle ore 9,00 alle ore 12,00 o altri giorni ed orari previo appuntamento telefonico, ovvero richiesti per e mail all’indirizzo: fondazionefrancolinifranceschi@virgilio.it. Ulteriori informazioni potranno essere richieste anche via e mail direttamente alla Fondazione al suddetto indirizzo, oppure per telefono al Cell. 3479702741. Santarcangelo di Romagna 25 Settembre 2019
 IL SEGRETARIO IL PRESIDENTE Ottaviani Mario Dott. Bartolucci Maurizio