Da poche ore le agenzie stanno battendo una notizia assolutamente prevedibile: gli USA accusano gli aerei russi di avere bombardato in Siria non l’Isis ma gli “islamisti buoni” alleati degli Stati Uniti e dell’occidente. La cosa non può sorprendere in quanto tra queste due categorie di combattenti islamici non c’è in realtà nessuna differenza. Entrambi sono stati creati negli Stati Uniti, entrambi sono stati armati dagli Stati Uniti, dalla Turchia, dall’Arabia Saudita e dall’Unione europea. E quindi che i raid russi iniziati oggi avrebbero portato a una situazione di crisi era facilmente prevedibile essendo gli americani e i loro alleati (noi compresi) interessati a salvaguardare tutti i ribelli islamici Isis compreso. La cosa è poi ovvia se si pensa che sul terreno Isis e “ribelli buoni” combattono insieme contro il governo di Assad e quindi è ben difficile distinguerli. Queste notizie danno ragione a una previsione fatta nemmeno 24 ore fa da Giulietto Chiesa mentre smentiscono i facili ottimismi che qualche giornale italiano aveva iniziato a “sparare”. A mo’ di esempio ricordo uno strampalato articolo del Sole 24 ore di domenica sul “nuovo clima di pace universale” (citando niente meno che l’ultima opera di Kant) che si starebbe instaurando. In realtà chi domina negli Usa sono i Neocon con la dottrina Wolfovitz. Questa dottrina ovviamente non ammette eccezioni e quindi il nuovo scontro che sicuramente si avrà in Siria tra russi e americani più alleati (italia inclusa) avvicina non la “pace universale” ma l’esatto contrario.
Woland
mercoledì 30 settembre 2015
CS Congiunto
Siamo alla frutta..anzi Macfrut
Dopo anni di sbandierata autonomia del facciamo da soli, siamo i più bravi, du vot chi vaga, slogan che valevano per turisti, fieristi, congressisti e.,.coglioni, siamo arrivati al clamoroso contrordine ai Compagni/Amici della Nazione. Oggi il motto è "facciamo sistema". Il Taglianastri in versione "pesca" cesenate, si è esibito "oralmente" in una performance che solo un giornalismo appecorato non ha accolto con il rumore meritato. Macfrut non ha fatto in tempo ad arrivare da Cagnoni, che solo qualche anno fa li avrebbe mandati sugli..alberi, ed ha stabilito il record mondiale di visitatori ed aziende. Ma se neanche la rotonda più curata di Rimini si è accorta della manifestazione? Il comparto fieristico riminese è solido a dispetto di qualche "pegno" rilasciato, la nostra Fiera non verrà fagocitata dal Sistema, queste sono le volitive espressioni del Gnassi ormai dismesso, ma come dice Ferri (Cagnoni non smentisce) verrà messa a bando. La Bolkestein non c'entra, sono i debiti che spingono verso il mercato. Il problema sarà vedere chi becca. La prima "privatizzazione" in pieno boom italico, non andò benissimo. Molti soci "costretti" vorrebbero vendere le loro azioni se ci fosse un compratore. Almeno pagherebbero un pò dei ..loro debiti.
Dreamini
martedì 29 settembre 2015
Una Puntura X Renzi
Non voglio giocare sulle omonimie per facili battute, anche perchè due personaggi più antitetici e "diversi" è difficile immaginare. Insomma non è il bulletto fiorentino "indagato" per le spese facili, diventate giornalisticamente, ma solo per qualcuno, "folli". Sulle ostriche e champagne di Piva&Lombardi è caduto il silenzio. Sembra il Fellini, in senso giudiziario. Il Carlino questa mattina non si è potuto esimere da una onesta punzecchiatura alla notizia che Renzi Gioenzo, attuale consigliere comunale viene indagato per rimborsi spese dal 2005 al 2010 nelle vesti di consigliere regionale. L'ammiraglia informativa non si è sempre comportata così. In totale 30 mila euro, la spesa di una giornata parlamentare per tanti altri. Gioenzo cade dalle nuvole di F.lli d'Italia, io lo credo, non è davvero da ristoranti con menù da Partito della Nazione. Sono sicuro, come afferma, che li ha spesi in volantini contro l'abusivismo. Visto i risultati ottenuti è giusto che lo condannino. Scherzo Gioenzo su di te metto la mano..destra.
Promemoria per Renzi ( e magari per Arlotti)
Tra qualche giorno l’Ucraina, su ordine americano, chiuderà il proprio spazio aereo ai voli civili russi. Questa strategia ha ben poco di chiaro ma di certo non faciliterà i voli turistici dalla Russia all’Italia. Dovranno (se vorranno) fare un lungo giro dalla Turchia o dalla Polonia (a meno che, anche questa, fedele vassallo USA, non “chiuda” i suoi cieli ai voli civili russi). La cosa strana è che Renzi si è autonominato ambasciatore dell’Occidente presso l’”Impero del Male”, cioè presso Putin. Va considerato che l’Europa Occidentale, Italia in testa, contribuirà per un miliardo di dollari a pagare all’Ucraina il gas russo per l’inverno. Nella specie la differenza di prezzo tra quanto richiesto da Gazprom (250 Dollari per 1000 metri cubi) e quanto offerto da Kiev (207 Euro/1000 metri cubi). Domanda: ma l’Italia che è il paese maggiormente danneggiato dal blocco dello spazio aereo ai voli civili, visto che paga la bolletta degli ucraini, non avrebbe potuto inserire qualche clausoletta? Ma forse è meglio così: il Fellini avrà un motivo in più per chiudere (e senza bisogno del TAR).
La domanda è rivolta anche all’onorevole Arlotti (il nostrano “A te faz” il Trc) che la nostra stampa dipinge come uno dei “cervelli” di Renzi…
Woland
Woland
CS Una Mano Per Santarcangelo
MOZIONE SU TRASPARENZA APPALTI E BANDI
La questione dell’aggiudicazione di bandi e appalti torna periodicamente all’onore delle cronache. Troppo spesso la voce popolare ripete che “tanto fanno lavorare sempre i soliti” o insinua dubbi di varia natura sull’equità di affidamento di incarichi professionali, concessioni edilizie, e così via. Purtroppo di recente al folklore popolare si è aggiunta l’ombra inquietante di infiltrazioni della malavita organizzata, che hanno scosso l’opinion pubblica e pongono a tutti noi il problema di individuare strumenti idonei a fronteggiare questi fenomeni; problemi non facili che abbiamo già affrontato, come Consiglio Comunale, in una commissione apposita e che rimandiamo al prossimo Consiglio specificamente dedicato a queste tematiche. Non è facile individuar strumenti procedurali e legali di cui la politica e l’amministrazione possono avvalersi e non è certo nostra pretesa che quello che proponiamo con questa mozione possa bastare ad arginare gli appetiti della criminalità organizzata. Pensiamo tuttavia che ci sia un sottobosco in cui questi tentativi, ma anche altri tipi di relazioni clientelari comunque non compatibili con la cultura della legalità possono proliferare, ed è la mancanza di trasparenza, la percezione che ci possano essere relazioni privilegiate che consentono ad alcuni di ottenere a scapito di altri. Alla luce di quanto esposto chiediamo al consiglio di impegnare l’Amministrazione, per ogni bando pubblico a pubblicizzare, nelle fasi della gara in cui questo è consentito, chi siano i soggetti partecipanti ed i contenuti delle offerte, esplicitando i criteri di valutazione dei singoli elementi dell’offerta che hanno portato all’aggiudicazione degli stessi.
Consigliere Andrea Novelli
La questione dell’aggiudicazione di bandi e appalti torna periodicamente all’onore delle cronache. Troppo spesso la voce popolare ripete che “tanto fanno lavorare sempre i soliti” o insinua dubbi di varia natura sull’equità di affidamento di incarichi professionali, concessioni edilizie, e così via. Purtroppo di recente al folklore popolare si è aggiunta l’ombra inquietante di infiltrazioni della malavita organizzata, che hanno scosso l’opinion pubblica e pongono a tutti noi il problema di individuare strumenti idonei a fronteggiare questi fenomeni; problemi non facili che abbiamo già affrontato, come Consiglio Comunale, in una commissione apposita e che rimandiamo al prossimo Consiglio specificamente dedicato a queste tematiche. Non è facile individuar strumenti procedurali e legali di cui la politica e l’amministrazione possono avvalersi e non è certo nostra pretesa che quello che proponiamo con questa mozione possa bastare ad arginare gli appetiti della criminalità organizzata. Pensiamo tuttavia che ci sia un sottobosco in cui questi tentativi, ma anche altri tipi di relazioni clientelari comunque non compatibili con la cultura della legalità possono proliferare, ed è la mancanza di trasparenza, la percezione che ci possano essere relazioni privilegiate che consentono ad alcuni di ottenere a scapito di altri. Alla luce di quanto esposto chiediamo al consiglio di impegnare l’Amministrazione, per ogni bando pubblico a pubblicizzare, nelle fasi della gara in cui questo è consentito, chi siano i soggetti partecipanti ed i contenuti delle offerte, esplicitando i criteri di valutazione dei singoli elementi dell’offerta che hanno portato all’aggiudicazione degli stessi.
Consigliere Andrea Novelli
Rimini-Riccione 2-0 ..e non è finita
Leggendo (in fretta) la propaganda delle tre veline ma con diversa intensità di markettaggio, questa mattina nell'eterna partita tra Rimini e Riccione, si deve riconoscere un pesante 2-0. E non è finita. Ci sono altre nubi in arrivo sulla cellula terroristica della Tosi, non ancora bombardata causa indisponibilità dello scalo per troppo traffico. La Corte dei Conti ha respinto le eccezioni sollevate sempre dalla "nemica" di Gnassi contro la trasformazione di una società, in grande salute finanziaria come l'Agenzia della Mobilità, in Start Romagna. Il risultato: vengono sbloccati 7 milioni che finiscono nell'allegro calderone del Trc. Tanto li pagheremo tutti.. noi. Ma non è finita. Da questa mattina vedrete la Tosi e la variegata compagnia che l'accompagna nella gestione del Comune di Riccione al posto di Ubaldi, girare per Viale Ceccarini "questuando" per racimolare .,.almeno 1,5 milioni chiesti dalla citata Agenzia, per ritardi nei lavori provocati dal Sindaco sempre in mezzo alla strada...protetta. Il Corriere del Pd li dava già per "sentenziati". Hanno ragione, il Pd non ha mai torto. Basta che chieda ed ottiene. Anche di non andare a processo o di avere una sentenza senza nemmeno..passare davanti ad un giudice.
Centro per l'Impiego Volontari
La politica del fare di questo governo non ha pari. Il liberista Renzi è intenzionato a dare il suo imprinting anche nel Terzo Settore. Tanto per intenderci, vengono definiti "terzo settore", tutti quegli enti che operano in ambiti non riferibili al mercato del lavoro e che non appartengono a istituzioni pubbliche quali cooperative sociali, volontariato, ONLUS ecc...
Con il DDL delega al governo per la riforma del terzo settore, dell'impresa sociale e per la disciplina del servizio civile universale", che è approdato in esame al Senato, si vuole promuovere il ruolo "ECONOMICO" dell'impresa sociale, una dicotomia in termini che vuole coniugare sociale e business, che è sicuramente un modello di welfare simile a quello anglosassone e americano. Vorrei ricordare che la storia del volontariato e del cooperativismo italiano, è una realtà che da più di trenta'anni opera, e non ha nulla a che fare con altri fenomeni riconducibili in Europa. Sono loro che, gratuitamente o meno, hanno sostenuto quella " terra di mezzo" tra Stato e mercato, ma ora sembra che la lezione della " Compagnia delle Opere " di CL ( cordata tra profit e no profit) possa diventare un 'idea per regolamentare quel milione circa di lavoratori nel welfare e i circa 4 milioni e mezzo di volontari. Un'impresa epica, la definisce il quotidiano dei Vescovi l'Avvenire ma che a mio avviso racchiude nodi insidiosi non da poco. Come si può strutturare un welfare basato sempre più su prestazioni individuali anche monetizzate, con la coesione sociale che dovrebbe scaturire dall'operato delle associazioni del Terzo Settore? Una legge che offuschi l'aspetto del gratuito che si incentri tutto sull'impresa sociale che possa anche autofinanziarsi e possa produrre utili , come li userà, per ri-autofinanziarsi o per dividerseli a sua volta, cioè il profitto sarà mezzo o fine ? Detto in soldoni, come si può promuovere la generosità del donarsi con la logica del profitto che ridistribuisce utili?
Siamo sempre lì, la logica renziana converge sempre verso un' ottica : innovazione = privatizzazione ! Il rischio aziendale in campo sociale porterà sicuramente alla strumentalizzazione dei soggetti che vi operano perché la cultura del gratuito non ha
nulla a che vedere con logiche manageriali. Tutto ciò non farà che introdurre la competizione che porterà in collisione i vari tipi di volontariato. Un esempio fra tanti ci viene offerto dai CI. Vi. VO (civico-vicino-volontario) operanti dal 2011 nella provincia di Rimini, una attività di volontariato civico gratuito promossa dall'amministrazione comunale riminese. Un contenitore dove possono partecipare comitati, associazioni di volontariato e singole persone per affiancare il Comune nell'eliminazione del degrado urbano della città . Non è che per caso, sia nato proprio con l'intento suggerito dal ddl in questione? E che questa forma molto discussa di volontariato possa trasformarsi in cooperativa di servizio per produrre utili dove potrebbero entrare in scena soggetti terzi per offrire sevizi specifici alla città? Questa logica porterà, come ha sostenuto anche il Forum del terzo settore, alla nascita di un quarto settore dove si vorranno collocare tutte le persone di buona volontà che intendono il volontariato come forma gratuita di aiuto! Non sarebbe invece il caso, al di là di operare trasformazioni così radicali al mondo del volontariato, delle quali non si sa l'effetto, dare copertura finanziaria a quello già esistente?
L'INNOMINATO!
L'INNOMINATO!
lunedì 28 settembre 2015
Informazione non..propaganda
L'informazione è notizia, il dato, propaganda.
Non sono un purista da dizionario, ma pubblicare due dati e spacciarli per informazione risulta sgradito; i numeri “-4,73” ed il “-5,28” riportati nell’articolo pubblicato sul Corriere di Rimini, a titolo “Privati in attesa di essere pagati". Il Comune: tempi ancora più ridotti.”, sono particolarmente sgraditi.
L’indicatore che vorrebbero confondere per informazione, è quello posto a carico del Comune dal DL 66/2014, denominato “Indicatore di tempestività dei pagamenti”. Questo indice viene calcolato come rapporto, ponendo al numeratore la sommatoria di tutte le fatture pagate nell’anno solare, ciascuna moltiplicata per i giorni effettivi intercorrenti tra la data di scadenza e la data di pagamento. Al denominatore troviamo la semplice sommatoria di tutte le fatture pagate nell’anno solare.
Dunque si tratta di una mera media ponderata: se pago una fattura da 1.000.000,00 di €, 10 giorni prima della scadenza e 1000 fatture da 1.000,00 €, 10 giorni dopo la scadenza, otterrò un indice di 0 (zero) giorni medi di pagamento dopo la scadenza. In sostanza faccio felice un grosso fornitore e lascio presumibilmente invariata la liquidità di piccoli fornitori.
Per informazione dei giornalisti del Corriere e come promemoria al nostro (migliore) Assessore, ricordo che norme anch’esse recenti, ma precedenti al DL 66/2014, impongono alla PA di pagare le fatture entro 30 giorni dalla data di ricevimento. Sarebbe dunque più trasparente (ma comunque velleitario) indicare i giorni trascorsi tra la ricezione ed il pagamento: -4,73 diventerebbe 25,27 giorni medi di pagamento dalla ricezione delle fatture e -5,28 diventerebbe, 24,72 giorni medi di pagamento dalla ricezione delle fatture. Certo mi sembra strano che con quei numeri, il Comune di Rimini non abbia asfaltato tutte le concorrenti PA, nella stupidissima graduatoria dei 100 enti pubblici più virtuosi. A tuttoggi l’assessorato del meno miglioere Brasini ne è sconosciuto, sarà certamente al 101esimo posto. (Fonte: http://www.mef.gov.it/focus/article_0012.html)
Nella nuova normativa fiscale, posta a carico di Pubblica Amministrazione e dei suoi fornitori, vi sono aspetti ben più impattanti di un etereo indicatore. Dal 1 gennaio 2015, su tutte le fatture emesse dalla stessa data, il fornitore ottiene il pagamento del solo imponibile; l’eventuale IVA, sia essa al 22%, al 10% o al 4% verrà versata all’erario direttamente dalla PA debitrice. Questa singolare veste di sostituto d’imposta permette al Comune di “guadagnare” cash flow in quanto l’imposta dovrà essere versata entro il 16 del mese successivo al pagamento. Dunque una buona notizia per le casse comunali (magari non tanto per gli uffici che sempre più, lavorano come gabellieri per lo Stato centrale gratis…). Per le imprese invece un po’ di bastone e di carota: tempi di pagamento certi, ma con sconto. Infine ricordo ai colleghi del Corriere che per riportare una notizia occorre cercarla e studiarla, operare da meri copiaeincolla dell’ufficio stampa del Comune di Rimini non è fare informazione. Capisco che 10/15 € a pezzo sviliscano ogni velleità circa la qualità del proprio lavoro, ma se non vi sentite valorizzati cambiatelo, il jobs act vi ha aperto una miriade di strade fila dritto.
vifacciamolepulci.it
Comunicato Piccoli Azionisti Carim
Il comunicato del Comitato piccoli azionisti presieduto da Enrico Cecchi:
Il Comitato di Tutela dei Piccoli Azionisti, in ottemperanza al mandato assembleare deliberato, preso atto della perdurante crisi post-commissariale di Banca CARIM S.p.A., come si rileva dall’ultima semestrale, e soprattutto delle ingerenze della Fondazione che la controlla con due liste paritetiche, atteso che, in un momento così delicato dell’Istituto di credito, tra l’altro è stato anche sostituito il Direttore Generale dott. Alberto Mocchi, notoriamente favorevole all’azione di responsabilità nei confronti dei precedenti Amministratori, ha proceduto, anche nell’interesse di Banca CARIM, ad inoltrare richiesta al Governatore della Banca d’Italia ed al Ministro dell’Economia e Finanze di commissariamento della Fondazione della Cassa di Risparmio di Rimini, e la verifica sulla idoneità dell’attuale Consiglio di Amministrazione.
Il Comitato di Tutela dei Piccoli Azionisti, in ottemperanza al mandato assembleare deliberato, preso atto della perdurante crisi post-commissariale di Banca CARIM S.p.A., come si rileva dall’ultima semestrale, e soprattutto delle ingerenze della Fondazione che la controlla con due liste paritetiche, atteso che, in un momento così delicato dell’Istituto di credito, tra l’altro è stato anche sostituito il Direttore Generale dott. Alberto Mocchi, notoriamente favorevole all’azione di responsabilità nei confronti dei precedenti Amministratori, ha proceduto, anche nell’interesse di Banca CARIM, ad inoltrare richiesta al Governatore della Banca d’Italia ed al Ministro dell’Economia e Finanze di commissariamento della Fondazione della Cassa di Risparmio di Rimini, e la verifica sulla idoneità dell’attuale Consiglio di Amministrazione.
Rimini: Critical Mass per l'Acqua Pubblica
Sabato 25 Settembre si è svolta una bella iniziativa del Comitato Acqua Bene Pubblico, una “Critical Mass” in bicicletta: un tentativo bipartisan di aumentare la massa critica e sensibilizzare la popolazione rispetto al pericolo di una definitiva privatizzazione dell’Acqua, a dispetto della volontà referendaria dei Cittadini Italiani. Presenti Andrea Caselli, coordinatore del Comitato Acqua Bene Pubblico e Cesare Schieppati, referente di Reggio Emilia per la lotta contro la privatizzazione dell’Acqua.
Diciamo subito che l’iniziativa ha avuto un discreto successo, relativamente alla voglia che ha la gente di farsi sensibilizzare. Altro dato importante è la completa assenza delle istituzioni, seppur in maniera informale, ma ciò è abbastanza ovvio visto che l’interesse è decisamente contrapposto.. o almeno lo è ora. Prima, durante la precedente campagna elettorale, il candidato sindaco, poi risultato vincente, aveva fatto suo il tema e controfirmato l’impegno di una lotta per salvaguardare l’acqua dalla privatizzazione.
Promesse elettorali, universalmente riconosciute come balle, ma mai quando si va a votare. Oggi la politica, almeno quella politica a cui i grandi interessi in un modo o nell’altro sponsorizzano le campagne elettorali, non può fare nulla. A Rimini, in particolare, il nodo è doppio perché oltre all’intenzione nazionale di un partito che ha messo l’Italia in svendita, c’è la compromissione determinata dal piano fogne.
Forse non tutti sanno che il lavori delle Fogne, sbandierati come conquista dell’attuale amministrazione, sono un pacchetto chiavi in mano Hera, che la società ha costruito su misura per i proprio progetti di espansione e che i circa 330.000 abitanti della Provincia di Rimini pagheranno nelle bollette dell’acqua della prossima decade. C’erano altre soluzioni? Non lo sappiamo perché a priori non ne sono state considerate e comunque con un piano del genere, con gli aumenti in bolletta programmati, chi glielo fa fare al PD di svincolarsi dal patto con il Diavolo?
Che la direzione fosse questa lo si è capito fin dall’inizio di questa legislatura quando ai tavoli Atersir (Agenzia territoriale dell’Emilia-Romagna per i servizi idrici e rifiuti), dove si decidono le tariffe, l’allora Assessore all’Ambiente Visintin era solo una presenza formale, ma la seduta importante era quella del suo accompagnatore, Sergio Funelli, dipendente Hera in aspettativa e capo gabinetto di Andrea Gnassi.
Per la mia sensibilità personale (chiamiamola così) avrei preferito che ieri Visintin fosse rimasta tra gli spettatori, senza esibirsi nell’apologia del suo operato che, per inciso, non è valso in 4 anni nemmeno un concreto studio di fattibilità a supporto di nessuna tesi, ne di privatizzazione, ne di società in House. Ora uno studio c’è, ma la presa di distanze nelle premesse da parte di chi l’ha prodotto la dice lunga sull’affidabilità.
Un plauso invece a Maria Teresa Marano e a chi nel comitato sta cercando di allargare il fronte della discussione, nonostante il nemico sia talmente potente da mettere in dubbio quanto determinato in un Referendum popolare. Chi sostiene che la legalità è sempre tale e che non sono ammesse eccezioni, si occupi di questo, invece che farsi venire gli svenimenti se case abbandonate da dieci anni vengono occupate a fini abitativi.
P.S. “Fino a quando la giustizia non scorrerà come l’acqua e il diritto come un fiume possente.” [Martin Luther King Jr]
dado@cardone Citizen
P.S. “Fino a quando la giustizia non scorrerà come l’acqua e il diritto come un fiume possente.” [Martin Luther King Jr]
dado@cardone Citizen
Le notizie che..non diamo
Al Borgo Marina, finalmente riappacificato per l'opera meritoria di Sergio Giordano, badante ufficiale del web
e consulente migratorio di Gnassi, un macellaio islamico ha accoltellato un "cattolico" italiano credo di Napoli. La notizia non la commentiamo. Questa mattina le tre veline informative hanno già riempito di sangue le prime pagine. Poco spazio invece ai tre "vigili" di Dio che hanno però dovuto usare un altro Seminario per consolidare la loro fede. Auguri ai tre neo-preti. Una missione altamente usurante come la loro, merita anche una pensione anticipata dall'8xmille.
Woland
Woland
Re Giorgio ringrazia e saluta
Re Giorgio ringrazia e saluta: l'emporio lascia il centro di Rimini, "non c'è trippa per gatti", i russi con le loro banconote da 500 euro si sono ridotti in misura proporzionalmente diretta al calo passeggeri aeroporto crollati in 3 anni da quasi 1 mln a quasi 100mla ossia siamo al 10% di come eravamo. Non vale dire che il curatore Santini "aveva tenuto" in quanto egli EREDITAVA uno scalo aperto. E la situazione internazionale sia per i visti ai russi ed altre ragioni era molto diversa. Comunque sia non fa beneficenza Armani, non di questo tipo: quando la nave affonda i topi scappano, e il comparto del lusso NON è in crisi. Pertanto oltre al calo russo noi dobbiamo pensare che il centro storico di Rimini, che non è mai invero stato amato troppo dai marchi del lusso, sia in crisi. Penso che il colpo di grazia ad Armani lo abbia dato la decisione presa qualche giorno prima la dichiarazione che se ne sarebbe andato Marzo '15 che p.zza Tre Martiri si apprestava a diventare un immenso bivacco di pedane per... "dehors", ex.: di fianco l'ormai ex store store in pianta stabile un selva di tavoli e sedie ivi abbandonati da usarsi alla bisogna del bar che ha a fianco. Ovvio che questa tipologia di attività si insediano in altre posizioni: a Rimini evidentemente non ha trovato nulla, basti dire che la Apple è andata alle Befane; adesso arrivano anche i banchi del mercato, figuriamoci se poteva star lì. Armani ci sfiducia, il sindaco guarda sempre più al Borgo San Giuliano come "centro" vicario , ove per altro, sarà un caso non dico mica, il fratello possiede in società ben 3 ristoranti. Tribunale, Comando Vigili, Scuole, Uffici pubblici di varia natura lo hanno lasciato da tempo, parcheggi non ce n'è, mezzi pubblici non ne arrivano, attorno è pieno di centri commerciali: questo centro storico è destinato alla morte.
A. S.
A. S.
Il Rito del Sale
E' antica tradizione spargere sale contro il malocchio. Una delle mosse scaramantiche del breviario antisfiga. Sembra sia un rito molto più efficace e meno volgare del toccarsi i genitali o fare le corna, per finta. Figuriamoci se il mondo del pallone poteva essere esente. Fra gli atleti di Dio che lo ringraziano cercando di indurlo al prossimo gol, fino da arrivare ad Oronzo Canà, il più famoso degli allenatori italiani, zio di Trapattoni, nonno di Conte e di quel pretino di Prandelli. Devo dire che tra le tante mie debolezze non mi sono mai messo le stesse calze che portavano fortuna. Invece il Presidente De Meis visti i "malocchi" che in queste settimane gli sono arrivati, avendo un locale a Riccione, ha pensato bene di spargere sale, tanto sale al Romeo Neri posizionato in una Città protetta però dalla fortuna di Gnassi. L'impianto è tanto brutto che una..striscia salina non si vede. Gli ha portato fortuna. Se lo sapeva prima sulle colline di Riccione ci sarebbe stata una nevicata di..sale non l'irruzione della polizia. Per i riti sul Lungomare, il Carlino non pubblica notizie.
CS M5S Santarcangelo
Il baratto amministrativo diventa realtà, una vittoria importante per tutti i Santarcangiolesi.
Quando nel consiglio del 22 di giugno abbiamo deciso di portare, primi in regione e fra i primi in italia, la proposta di istituire lo strumento del baratto amministrativo a Santarcangelo, le speranze che potessero arrivare risultati tangibili in tempi brevi erano decisamente poche. In quella seduta abbiamo incassato una conferma unanime da parte di maggioranza e opposizione sulla utilità e necessità di uno strumento di questa portata anche nella nostra cittadina, ma nel tempo abbiamo imparato bene che far passare una mozione non sempre porta a risultati concreti. Questa volta invece ci ritroviamo nella prospettiva di approvare, già nella seduta del 30 settembre, un regolamento esecutivo, e possiamo veramente dire che siamo ad un passo da un risultato reale e tangibile. Ricordiamo che il baratto amministrativo è la possibilità, da parte di una amministrazione comunale, di permettere a soggetti svantaggiati, con difficoltà economiche provate, di pagare parte delle tasse locali attraverso lo svolgimento di una attività socialmente utile. Parliamo quindi di soggetti stabilmente residenti nel nostro territorio, che pagano qui le tasse, e che possono ricevere forti sgravi su queste svolgendo dei lavori utili alla collettività, a patto di dimostrarne la reale necessità (perdita del lavoro, difficoltà economiche durature). E' doveroso rendere conto del buon lavoro svolto dall'assessore Rinaldi, a cui, questa volta, non possiamo che fare i nostri complimenti per aver accettato la nostra proposta e per averla portata fino in fondo. Il movimento 5 stelle combatte sui temi, lontano da ideologie e da sistemi di partito, e se un buon risultato arriva con la collaborazione di chi stà dall'altra parte della barricata, ben venga. 'Nessuno deve rimanere indietro', cita un motto caro al movimento. Da oggi, Santarcangelo, tende una mano in più a chi si ritrova in debito di qualche passo.
Quando nel consiglio del 22 di giugno abbiamo deciso di portare, primi in regione e fra i primi in italia, la proposta di istituire lo strumento del baratto amministrativo a Santarcangelo, le speranze che potessero arrivare risultati tangibili in tempi brevi erano decisamente poche. In quella seduta abbiamo incassato una conferma unanime da parte di maggioranza e opposizione sulla utilità e necessità di uno strumento di questa portata anche nella nostra cittadina, ma nel tempo abbiamo imparato bene che far passare una mozione non sempre porta a risultati concreti. Questa volta invece ci ritroviamo nella prospettiva di approvare, già nella seduta del 30 settembre, un regolamento esecutivo, e possiamo veramente dire che siamo ad un passo da un risultato reale e tangibile. Ricordiamo che il baratto amministrativo è la possibilità, da parte di una amministrazione comunale, di permettere a soggetti svantaggiati, con difficoltà economiche provate, di pagare parte delle tasse locali attraverso lo svolgimento di una attività socialmente utile. Parliamo quindi di soggetti stabilmente residenti nel nostro territorio, che pagano qui le tasse, e che possono ricevere forti sgravi su queste svolgendo dei lavori utili alla collettività, a patto di dimostrarne la reale necessità (perdita del lavoro, difficoltà economiche durature). E' doveroso rendere conto del buon lavoro svolto dall'assessore Rinaldi, a cui, questa volta, non possiamo che fare i nostri complimenti per aver accettato la nostra proposta e per averla portata fino in fondo. Il movimento 5 stelle combatte sui temi, lontano da ideologie e da sistemi di partito, e se un buon risultato arriva con la collaborazione di chi stà dall'altra parte della barricata, ben venga. 'Nessuno deve rimanere indietro', cita un motto caro al movimento. Da oggi, Santarcangelo, tende una mano in più a chi si ritrova in debito di qualche passo.
Didattica ...Demaniale
Quando si parla della spiaggia intesa come concessione demaniale "eterna" per bagnini e chioschisti, vengono usate le stesse "devianze" culturali del Fellini. Diventano, dopo essere state usate da tutti i giornalisti, dei precetti evangelici anche sulla sabbia della politica riminese. Noto però da qualche tempo una maggiore attenzione ed un certo isolamento di una categoria che finora è stata quasi intoccabile. Con gli ambulanti, anche loro soggetti alla Direttiva Bolkestein ci ha pensato il Sindaco, senza tante pugnette e confronti, per ragioni che ormai tutti hanno capito. Come dice l'inimitabile Woland oggi a Rimini è la riva "gauche" che conta. Intesa non certo in senso politico ma in quello più squisitamente..piadinaro. E' la stessa logica che si usa nell'affrontare il fenomeno migratorio. Dietro la facciata meritevole del buonismo e dell'associazionismo si nascondono (?) interessi e truffe miliardarie. L'aspetto più "deviante" nelle discussioni sulla riqualificazione dell'arenile è pensare che il compito sia esclusivamente dell'architetto di turno, arrivando anche a stabilire il colore delle cabine. Per quello i migliori pittori sono gli attuali concessionari, imbiancano la "riqualificazione" annuale più frequente. Dico questo con la certezza di essere stato insieme a pochi altri il protagonista dell'unico piano spiaggia davvero innovativo realizzato nel 2005. Una ragione sufficiente per modificarlo e stravolgerlo, grazie all'opera costante e la potenza persuasiva della casta gestionale. Allora l'Arch. Volta fece solo il tecnico, mentre le scelte funzionali furono impostate e decise dalla politica. Dopo oltre dieci anni, parlare di stabilimento balneare, superando la vecchia divisione tra bagni e bar, è cosa piuttosto usuale. Ma in quegli anni non c'era architetto che lo avesse proposto. Non a caso i tanti piani spiaggia già in gestazione recuperarono a posteriori questa impostazione.
Pongo questi temi non per ricevere applausi, mi costarono la delega, assieme a qualche critica diventata presagio avverato. Mi dimisi non come "quello" che la tiene per finta. Voglio solo affermare che la riqualificazione non si fa con quadretti bucolici, rendering o peggio foto cattelanesche. Funzionalita, diversificazione, flessibilità, sinergia e... fattibilità. Lo stabilimento balneare è antica ma valida soluzione per la frammentazione della spiaggia in piccoli bagni e bar a se stanti, senza recuperare spazi per i servizi necessitanti come giochi, verde, demolendo le oscene cinture di cabine che opprimono e vietano la vista del mare. Non definire le modalità di costruzione ma solo gli standard permette di lasciare libertà per la specificità dell'offerta. Lo stabilimento balneare deve avere caratteristiche in sintonia con le vocazioni che sono molto diverse tra loro. I bagni non possono essere "ripetitivi" nella loro monotona composizione dettata da stupida concorrenza. La sinergia con il ricettivo retrostante, offrirà un prodotto unico. Quello che chiede oggi il mercato se vogliamo tentare di riemergere. La fattibilità è la "quasi" certezza che il Piano si ristorerà nel futuro. Non c'era nei Grattacieli di Melucci, lo sapevano anche loro, fino a diventare dei piazzisti in giro per l'Europa. Non c'è e non ci sarà sui ridicoli disegnini dell'assessore Ermeti spacciati come il Lungomare di Gnassi. Un insieme di pub sul mare in offerta. Siamo la Città che "ospita" l'Università del Turismo ed abbiamo perso il senso dell'industria più importante. E' vero che abbiamo smarrito tante cose, dall'aeroporto alla banca, però la decadenza si deve fermare. Se dobbiamo diventare un immenso CIE avendo le più numerose e già pronte strutture, allora anche la spiaggia va bene così. Nel Piano Spiaggia, quello originario, nella Zona Sud dovevamo profittare della larghezza dell'arenile per creare spazi e servizi che le unità ricettive non possono offrire. E' ovvio che essendo in grado di aggiungere anche le aree in fregio e quelle del lungomare, il discorso diventa molto interessante e sempre più...unico. L'attuale, credo per poco, Sindaco ha realizzato tre cose, condonandone una ma in palese contrasto con quello che indicano i disegnini del suo assessore (vero) all'urbanistica creativa. Dal Belvedere sull'Ausa al placet per alienazioni demaniali, all'assurdo progetto di Miramare. Ermeti proponeva nel passato la Spiaggia Cocco Beach, oggi gioca e viene sostenuto con i nostri soldi, a fare lo Strategico. Mentre da oltre quattro anni non sono stati nemmeno in grado di chiudere il Piano Strutturale, l'unico strumento legittimato. Di questo il figlio di Maggioli avrebbe dovuto parlare e non applaudire il..niente.
domenica 27 settembre 2015
I Mattoni Sospesi
Mi rivolgo al Sindaco Tosi forte di una vecchia (io) conoscenza e stima: il Pd per quanto di Riccione deve avere qualche problemino lasciato in sospeso. Ha iniziato a lamentarsi, usando le compiacenti veline, dell'immobilismo nel settore urbanistico. Tradotto in riminese del sud, significa che qualcuno, credo pochi, anche a quelle latitudini, ancora fortunate, "debba" costruire. Antiche promesse, mai realizzate? Il cambio improvviso ha lasciato nei cassetti dei progetti, colonie ferme? Probabile, niente di drammatico, chiama Pironi, tutto sommato rispetto a quelli in opera, largamente un genio e digli che farai come fa il suo Gnassi a Rimini. Tutto fermo, eccetto ..Cagnoni. Però le trombette del Pd non dicono niente dello scandaloso scambio immobiliare avvenuto nella Via del Palas e Debiti. Volevo dire all'amico Dott. Mario Ferri che 150 milioni per il 60% della Fiera con la Conchiglia in pancia, non c'è più nessun ..arabo che li tira fuori.
Nuove Strutture x l'Auslona ed io..pago
Teatro & Mattone
Uso spesso, forse troppo, il Carlino come termometro dell'appeal politico-elettorale di questa amministrazione, sulla quale (spero) presto i cittadini disposti a votare metteranno una croce..sopra. Questa mattina è arrivata la conferma della differenza che li caratterizza rispetto alle altre due veline ancora esistenti. Su La Voce non esprimo giudizi, credo abbiamo smarrito la rotta, disturbati da problemi ormai più grandi di loro. Il Corriere è spudoratamente del Pd, dipende dal Pd, viene usato dal Pd, ospita perfino improvvisate giornaliste del Pd. Insomma è la perfetta fotografia del Pd di Rimini. Quello di Riccione riesce a fare peggio, grazie ad Ubaldi. Se c'è una certezza è che per almeno venti anni la Perla della Riviera sarà governata da tutti, forse anche Cicchetti, non certo dagli Ubaldini. Ma la chicca è rappresentata dall'editoriale di Barnabè sul Teatro naturalmente di Gnassi. Una marketta velata e intelligente per dire che fa bene il Taglianastri a tentare di ricostruirlo. C'era la fila della gente al foyer figuriamoci quando ci sarà tutto. Alle volte ho l'impressione che ci ritengano più cretini di quanto mostriamo da soli. Provate a chiedere a Cesena quanto costa mantenere in vita una struttura come quella. Se sommiamo i costi con quelli altrettanto inutili del Trc dovremo chiudere asili e scuole. Però la Cultura trionferà ..con la capienza massima di 600 persone.
PS Sul "Mattone" che chiede il Pd riccionese scriverò. Forse hanno dei ..Cagnoni bisognosi
PS Sul "Mattone" che chiede il Pd riccionese scriverò. Forse hanno dei ..Cagnoni bisognosi
Gli Sboroni
Gli Stati Uniti d'America per bocca del Segretario di Stato John kerry si sono detti disposti ad accogliere nei prossimi anni fino a 100.000 migranti, su una popolazione di 338 milioni di abitanti per un rapporto di un immigrato ogni 3380 abitanti. Le associazioni no profit riminesi dei già 450 sventurati che ospitiamo sostengono di "volerne ancora": almeno il doppio! O sia 900, o chissà forse mille unità migranti. Nel caso di 900, proiettati sulla provincia verrebbe 1 profugo ogni 370 anime locali residenti censite, qualora fossero 900; un profugo ogni 325 abitanti se fossero 1000 e un profugo ogni 150 abitanti circa qualora ci si riferisca al Comune di Rimini su cui comunque gravitano, quindi siamo di fronte ad una sproporzione enorme, ne ospiteremmo 100 volte l'America! Quindi noi che siamo fra i paesi -possiamo dirlo? - più miserabili d'Europa "taggati" da almeno 10 anni con altri come "pigs" - maiali, per dire della fragilità della nostra economia causa enorme debito pubblico e altri problemi, qualificati recentemente da un autorevole report come Nazione: Diseguale, Ingiusta ma soprattutto Cor-rot-ta, qui a Rimini questi qua con la pettorina, che chiedono costantemente quattrini, dove finiscono non lo sai, dicono "venite parvulos" i incalzano "sì, ancora, mandate, mandate". Non voglio pensar male che ci sia chi ci fa quattrini come emerso in altre realtà ma i numeri riportati sopra su quanti ne accolgono gli USA, che sono la causa unica di queste migrazioni! e quanti ne accolgono, se posso usare questa parola, "gli sboroni riminesi" sono eloquenti! Alessandro G. "Donovan" Zobeta
Il Trc del Pd
Per capire perchè Michele Anzaldi, deputato piddino, abbia scritto "oggi" quelle mezze verità sul Trc devi prima "capire" chi è, da dove viene. Tiziano Arlotti diventato il pezzo forte del Pd renziano, per sparizione dei concorrenti nostrani, ha ragione. Il collega, prima di diventare parlamentare, ha percorso in lungo e largo incarichi giornalistici nel Comune più virtuoso d'Italia, con Sindaci come Rutelli e penso Veltroni. Un passato da Legambientalista assieme a personaggini che oggi siedono, quasi tutti, su poltrone dorate ma poco ambientali. Che ca..c'entra un parlamentare che forse non conosce nemmeno Rimini, figuriamoci il tracciato protetto di quell'oscenità da 100 milioni? Lo scandalo nel Pd è costringere il "più" loro giornale locale a titolare che sono "tutti" contro Anzaldi. Esprime lo stato confusionale nel quale sono precipitati. Sono troppe le ferite da curare, la magistratura non può sostituirsi a questa poltica. Il deputato, siede in Parlamento qualche scranno dietro ad Arlotti, ma prende come lui. Poteva magari nell'allegra bouvette, chiedere al nostro A Te Faz qualche informazione sul perchè il Trc si "deve fare". E' abbastanza inspiegabile come la Corte dei Conti non abbia ancora chiesto lumi sul progetto fatto e rifatto 4/5 volte. In compenso ci indaga ancora dopo 36 anni per avere commesso il reato di edificare, con esproprio, una scuola, grazie alla zelante segretaria comunale. Le ragioni espresse dal deputato contengono il "sospetto" di essere troppo simili a quelle che il Sindaco Tosi ha espresso più volte. Questo non si può. Le cellule terroristiche elettorali che hanno permesso la vittoria della Renata si stanno espandendo. Possono prossimamente issare il vessillo sul Palazzo Garampi, ormai un fortino assediato dai creditori e dai cittadini smaniosi di voltare pagina. Per fortuna il Sindaco con il braccio operativo di Anthea ha terminato i lavori del Borgo 4 Riastoranti. Potete vedere da vicino cosa vi aspetterà nei prossimi cinque anni se lo rivotate. La rotondina ..ina..ina di via Carlo Zavagli è il bijou della mobilità gnassiana. La speranza di..,Parmeggiani che arrivi prima una sentenza è ormai vana. Occorre batterlo con i voti e contro i tre/due giornali del regime locale. La Curia una volta almeno si teneva fuori. In apparenza.
sabato 26 settembre 2015
Conferenza Stampa di Dreamini
Fiera di Rimini e Privatizzazione. Menzogne e Vere Soluzioni
Di recente in Consiglio Comunale è stata approvata una delibera dal titolo: "Indirizzi per l'Avvio del Processo di Privatizzazione di Fiera di Rimini SpA Mediante Relativa Quotazione al Mercato AIM". La propaganda politica più becera e scadente sembra così avere contaminato anche il linguaggio degli atti amministrativi. Per onestà verso i cittadini proprietari della Fiera di Rimini infatti, il titolo della delibera avrebbe dovuto richiamare le vere motivazioni per cui il Comune va in cerca di fondi: e cioè perchè non sa come ripianare diversamente i debiti contratti con banca Unicredit per la costruzione del Palacongressi. Per questi debiti la banca detiene in pegno la maggioranza delle azioni della stessa Fiera che si dice di volere privatizzare. Per meglio dire, se non si riprendono i pagamenti delle rate del mutuo, sospesi perchè non si sa dove trovare i soldi necessari, la banca diventerà azionista di maggioranza di Fiera di Rimini SpA, togliendola dalle mani di noi riminesi. Così, se il titolo della delibera fosse stato scritto con un linguaggio corretto e rispettoso verso i cittadini proprietari, per esempio con un: "Vendita di Partecipazioni Azionarie di Rimini Fiera SpA per il Reperimento dei Fondi Necessari alla Ristrutturazione del Debito di Rimini Congressi Srl", gli stessi potrebbero facilmente chiedersi: "Di chi è la responsabilità di tutto questo? Perchè dobbiamo vendere azioni della Fiera per pagare le rate del mutuo del Palacongressi? Ma non era stato detto che il Palacongressi avrebbe generato utili tali che si sarebbe pagato da sè l'investimento per la sua costruzione?". Le risposte sarebbero piuttosto semplici: la responsabilità è principalmente di Lorenzo Cagnoni, il maggiore fautore dell'investimento di circa centoventi milioni di euro per il Palas. Quel Lorenzo Cagnoni che ha sempre dichiarato che il business del Palacongressi avrebbe portato utili, e che invece sta portando un mare di perdite, tanto da costringere i cittadini riminesi a vendere i gioelli di famiglia per ripagare un debito contratto per sua volontà. In un qualsiasi gruppo sociale che miri alla propria sussistenza in condizioni di prospera stabilità, un manager che ha commesso un errore di questa portata sarebbe immediatamente allontanato dalla proprietà dell'azienda. In quel di Rimini invece, viene mantenuto nella propria posizione dall'azionista di riferimento, il Sindaco e Presidente della Provincia Andrea Gnassi. Lorenzo Cagnoni continua quindi a dettare la linea, e continua da anni a propinare previsioni economiche che puntualmente si rivelano sbagliate, con grave danno non certo per lui, ma per tutti i cittadini proprietari del sistema che dirige e che lo retribuisce lautamente (anche se non è dato sapere quanto, considerato che ha sempre impedito che questa informazione diventasse di pubblico dominio, nonostante le richieste formali di Consiglieri Comunali). Del resto, che l'investimento sul Palacongressi sia fallimentare, lo testimonia indirettamente anche l'advisor KPMG che, nella sua relazione commissionata dal Comune di Rimini ed allegata alla delibera, scrive di come il Palas non sia di interesse per il mercato. In altri termini, nessuno sarebbe interessato all'acquisto, perchè nessuno riterrebbe possibile ricavare utili dalla sua gestione, tranne Lorenzo Cagnoni naturalmente, e probabilmente solo in occasione delle sue "sparate" alla stampa. Viene da domandarsi allora per quale recondita ragione il Sindaco Andrea Gnassi sia tanto succube di Lorenzo Cagnoni da lasciare che egli continui a dettare la linea manageriale di Fiera e Palacongressi, dopo che quest'ultimo ha dato dimostrazione certa e fattuale di non esserne capace. Forse, è per la semplice ragione che il potere politico ed economico che ha consentito la sua elezione, e che ha eventualmente in mano il suo futuro politico, era ed è tuttora rappresentato dal ristretto numero di notabili che sedevano al Bar Cavour il giorno della proclamazione dei risultati elettorali delle elezioni amministrative 2011, e cioè Lorenzo Cagnoni, Vasco Errani e Maurizio Melucci, assieme a pochi altri. La presunta privatizzazione (una possibile vendita di non più del 10% + 10% delle quote azionarie ed un aumento di capitale di circa dieci milioni di euro), in realtà una ristrutturazione del debito, tocca alcuni aspetti importanti per la nostra città dal punto di vista politico e soprattutto per quello economico. Va subito ricordato come il Consiglio di Amministrazione di Fiera di Rimini SpA sia il luogo riminese in cui il consociativismo ha trovato la sua massima espressione, è sufficiente scorrerne i nomi per appurare come sinistra e destra si siano spartite una delle torte più ricche per quanto riguarda le poltrone. Si può ricordare il motore immobiliare comunque acceso per la realizzazione delle infrastrutture, così come il passaggio di proprietà dei terreni su cui sono stati costruiti i padiglioni dopo un posizionamento strategico in tal senso. Infine, si può notare come destra e sinistra si siano divise anche il business delle forniture di beni e servizi, con circa venti società partecipate che lavorano in regime di monopolio per Fiera di Rimini SpA. Se vi sono motivazioni economico-consociative dietro le sconfitte elettorali del centro destra negli ultimi anni, sicuramente queste possono essere ritrovate in buona parte presso i padiglioni fieristici. Fatte queste considerazioni, si può concludere che la finta privatizzazione parziale sia un modo per evitarne una vera totale, mantenendo intatto il blocco di potere politico - economico che controlla la città, blocco in grado non solo di decidere chi deve sedere nelle poltrone più appetibili e chi deve eseguire forniture di beni e servizi in un indotto importante, ma anche e soprattutto chi deve essere il Sindaco e Presidente della Provincia. A tal proposito va notato come il gruppo di potere politico - economico dominante sulla città sembra non avere ricavato nessun insegnamento dalle recenti disavventure giudiziare relative alla pietosa vicenda Aeradria. Pur essendo praticamente tutti indagati e presumibilmente vicini al rinvio a giudizio, tutti tranne il sempre puro e immacolato Melucci (chissà perchè, poi), sembrano continuare a sfidare la pazienza del potere giudiziario. La doverosa prudenza amministrativa, le norme civilistiche in materia di bilancio, la recente disciplina legislativa sulle false comunicazioni sociali, le perdite seriali nella gestione e, non ultimo, il giudizio tranciante di KPMG circa l'appetibilità sul mercato del Palacongressi, avrebbero dovuto indurre il management ad una corposa svalutazione del valore di bilancio del Palacongressi stesso, specie in vista di una quotazione in borsa. Invece nulla, il valore del Palacongressi viene mantenuto praticamente intatto, come se l'ormai manifesto fallimento dell'investimento possa essere venduto impunemente come un successo, non solo all'opinione pubblica imbonita e assopita con schiere di comunicatori retribuiti, ma anche alla platea dei Pubblici Ministeri riminesi che, negli ultimi mesi, sembrano mostrare una rinnovata attenzione ai fatti di interesse pubblico - economico ed una iniziativa maggiore nel campo rispetto al recente passato. La finta privatizzazione ha dunque lo scopo malcelato di mantenere nelle loro posizioni i veri padroni della città, a fronte del loro fallimento dal punto di vista della programmazione economica per cui sono pagati, fallimento a danno però non loro, ma di tutti i cittadini che ne sono i veri datori di lavoro. Non è solo questo l'effetto della prossima finta privatizzazione, purtroppo. Considerate le condizioni di vendita delle quote azionarie e quelle dell'aumento di capitale, quali investitori potranno mai essere attratti? Solo quelli istituzionali e politicamente affini probabilmente, come per esempio la Regione, oppure quelli privati che, in cambio, si aspettano dei favori di tipo economico. Il recente acquisto da Rimini Fiera SpA dei terreni prospicienti il Palacongressi da parte di Conad per sedici milioni di euro, e soprattutto il successivo ed apparentemente inspiegabile e repentino spostamento del Mercato Ambulante che verosimilmente ne comprometterà il giro di affari, sembrano alimentare forti dubbi in tal senso. Nel primo caso poi, va notato come l'ingresso di investitori istituzionali, che già detengono partecipazioni in altre realtà fieristiche regionali, potrebbe compromettere una futura possibile vera e totale privatizzazione della Fiera di Rimini. Un gruppo internazionale che fa di quello fieristico il proprio business principale per centinaia di milioni di euro anno, per quale ragione dovrebbe acquistare le quote di maggioranza di una fiera in cui vi sono soci concorrenti, che siedendo nel Consiglio di Amministrazione possono accedere ai loro piani strategici? La mossa assume insomma anche le vesti di una operazione atta a pregiudicare gli spazi di movimento di una amministrazione di colore diverso dall'attuale, che intenda spazzare via l'ormai disastroso dirigismo pubblico, in un settore che potrebbe essere affidato, con opportune e rigide clausole contrattuali, al privato qualificato. Infine, a completare un quadro già sufficientemente fosco, va messo in evidenza come nella delibera di Consiglio Comunale e nei documenti allegati non vi sia traccia dell'attività di scouting, ossia di contatto e dialogo con eventuali soggetti interessati all'acquisto delle quote azionarie. Non è chiaro quindi se l'incarico all'advisor KPMG non sia esaurito e questi stia ora svolgendo questa attività, oppure se si tratti semplicemente di silenzio sulla questione. E' un aspetto su cui deve essere posta la massima attenzione da parte del Consiglio Comunale, che deve dettare le linee essenziali del bando di vendita con apposita delibera, perchè i bandi ad personamsembrano essere accompagnati da una certa sfortuna in tempi recenti, non si vorrebbe davvero vedere l'ennesima indagine penale aperta pochi giorni dopo l'assegnazione del bando, come per il caso dell'aeroporto. Una soluzione definiva ed ottimale dei problemi del sistema fieristico-congressuale potrebbe venire da una vera e totale privatizzazione di Fiera di Rimini SpA. Eventuali timori circa l'eventualità che il soggetto privato possa negli anni portare in altre piazze eventi di prestigio e fondamentali per la loro ricaduta sul territorio, potrebbero essere tranquillamente fugati con opportune e forti clausole contrattuali di vendita. La privatizzazione totale di Fiera di Rimini Spa è sicuramente controversa, e può essere giusta oppure sbagliata, opportuna oppure inopportuna, anche e soprattutto in funzione della qualità del management pubblico che la classe politica locale ha saputo esprimere negli anni. Considerato il sostanziale fallimento dell'investimento di oltre 120 milioni di euro per il Palacongressi con i relativi problemi di mantenimento in mani locali della proprietà della Fiera, e soprattutto il disastroso fallimento di Aeradria, non possono esservi dubbi su quale sia la soluzione da adottare per i prossimi anni.
Di recente in Consiglio Comunale è stata approvata una delibera dal titolo: "Indirizzi per l'Avvio del Processo di Privatizzazione di Fiera di Rimini SpA Mediante Relativa Quotazione al Mercato AIM". La propaganda politica più becera e scadente sembra così avere contaminato anche il linguaggio degli atti amministrativi. Per onestà verso i cittadini proprietari della Fiera di Rimini infatti, il titolo della delibera avrebbe dovuto richiamare le vere motivazioni per cui il Comune va in cerca di fondi: e cioè perchè non sa come ripianare diversamente i debiti contratti con banca Unicredit per la costruzione del Palacongressi. Per questi debiti la banca detiene in pegno la maggioranza delle azioni della stessa Fiera che si dice di volere privatizzare. Per meglio dire, se non si riprendono i pagamenti delle rate del mutuo, sospesi perchè non si sa dove trovare i soldi necessari, la banca diventerà azionista di maggioranza di Fiera di Rimini SpA, togliendola dalle mani di noi riminesi. Così, se il titolo della delibera fosse stato scritto con un linguaggio corretto e rispettoso verso i cittadini proprietari, per esempio con un: "Vendita di Partecipazioni Azionarie di Rimini Fiera SpA per il Reperimento dei Fondi Necessari alla Ristrutturazione del Debito di Rimini Congressi Srl", gli stessi potrebbero facilmente chiedersi: "Di chi è la responsabilità di tutto questo? Perchè dobbiamo vendere azioni della Fiera per pagare le rate del mutuo del Palacongressi? Ma non era stato detto che il Palacongressi avrebbe generato utili tali che si sarebbe pagato da sè l'investimento per la sua costruzione?". Le risposte sarebbero piuttosto semplici: la responsabilità è principalmente di Lorenzo Cagnoni, il maggiore fautore dell'investimento di circa centoventi milioni di euro per il Palas. Quel Lorenzo Cagnoni che ha sempre dichiarato che il business del Palacongressi avrebbe portato utili, e che invece sta portando un mare di perdite, tanto da costringere i cittadini riminesi a vendere i gioelli di famiglia per ripagare un debito contratto per sua volontà. In un qualsiasi gruppo sociale che miri alla propria sussistenza in condizioni di prospera stabilità, un manager che ha commesso un errore di questa portata sarebbe immediatamente allontanato dalla proprietà dell'azienda. In quel di Rimini invece, viene mantenuto nella propria posizione dall'azionista di riferimento, il Sindaco e Presidente della Provincia Andrea Gnassi. Lorenzo Cagnoni continua quindi a dettare la linea, e continua da anni a propinare previsioni economiche che puntualmente si rivelano sbagliate, con grave danno non certo per lui, ma per tutti i cittadini proprietari del sistema che dirige e che lo retribuisce lautamente (anche se non è dato sapere quanto, considerato che ha sempre impedito che questa informazione diventasse di pubblico dominio, nonostante le richieste formali di Consiglieri Comunali). Del resto, che l'investimento sul Palacongressi sia fallimentare, lo testimonia indirettamente anche l'advisor KPMG che, nella sua relazione commissionata dal Comune di Rimini ed allegata alla delibera, scrive di come il Palas non sia di interesse per il mercato. In altri termini, nessuno sarebbe interessato all'acquisto, perchè nessuno riterrebbe possibile ricavare utili dalla sua gestione, tranne Lorenzo Cagnoni naturalmente, e probabilmente solo in occasione delle sue "sparate" alla stampa. Viene da domandarsi allora per quale recondita ragione il Sindaco Andrea Gnassi sia tanto succube di Lorenzo Cagnoni da lasciare che egli continui a dettare la linea manageriale di Fiera e Palacongressi, dopo che quest'ultimo ha dato dimostrazione certa e fattuale di non esserne capace. Forse, è per la semplice ragione che il potere politico ed economico che ha consentito la sua elezione, e che ha eventualmente in mano il suo futuro politico, era ed è tuttora rappresentato dal ristretto numero di notabili che sedevano al Bar Cavour il giorno della proclamazione dei risultati elettorali delle elezioni amministrative 2011, e cioè Lorenzo Cagnoni, Vasco Errani e Maurizio Melucci, assieme a pochi altri. La presunta privatizzazione (una possibile vendita di non più del 10% + 10% delle quote azionarie ed un aumento di capitale di circa dieci milioni di euro), in realtà una ristrutturazione del debito, tocca alcuni aspetti importanti per la nostra città dal punto di vista politico e soprattutto per quello economico. Va subito ricordato come il Consiglio di Amministrazione di Fiera di Rimini SpA sia il luogo riminese in cui il consociativismo ha trovato la sua massima espressione, è sufficiente scorrerne i nomi per appurare come sinistra e destra si siano spartite una delle torte più ricche per quanto riguarda le poltrone. Si può ricordare il motore immobiliare comunque acceso per la realizzazione delle infrastrutture, così come il passaggio di proprietà dei terreni su cui sono stati costruiti i padiglioni dopo un posizionamento strategico in tal senso. Infine, si può notare come destra e sinistra si siano divise anche il business delle forniture di beni e servizi, con circa venti società partecipate che lavorano in regime di monopolio per Fiera di Rimini SpA. Se vi sono motivazioni economico-consociative dietro le sconfitte elettorali del centro destra negli ultimi anni, sicuramente queste possono essere ritrovate in buona parte presso i padiglioni fieristici. Fatte queste considerazioni, si può concludere che la finta privatizzazione parziale sia un modo per evitarne una vera totale, mantenendo intatto il blocco di potere politico - economico che controlla la città, blocco in grado non solo di decidere chi deve sedere nelle poltrone più appetibili e chi deve eseguire forniture di beni e servizi in un indotto importante, ma anche e soprattutto chi deve essere il Sindaco e Presidente della Provincia. A tal proposito va notato come il gruppo di potere politico - economico dominante sulla città sembra non avere ricavato nessun insegnamento dalle recenti disavventure giudiziare relative alla pietosa vicenda Aeradria. Pur essendo praticamente tutti indagati e presumibilmente vicini al rinvio a giudizio, tutti tranne il sempre puro e immacolato Melucci (chissà perchè, poi), sembrano continuare a sfidare la pazienza del potere giudiziario. La doverosa prudenza amministrativa, le norme civilistiche in materia di bilancio, la recente disciplina legislativa sulle false comunicazioni sociali, le perdite seriali nella gestione e, non ultimo, il giudizio tranciante di KPMG circa l'appetibilità sul mercato del Palacongressi, avrebbero dovuto indurre il management ad una corposa svalutazione del valore di bilancio del Palacongressi stesso, specie in vista di una quotazione in borsa. Invece nulla, il valore del Palacongressi viene mantenuto praticamente intatto, come se l'ormai manifesto fallimento dell'investimento possa essere venduto impunemente come un successo, non solo all'opinione pubblica imbonita e assopita con schiere di comunicatori retribuiti, ma anche alla platea dei Pubblici Ministeri riminesi che, negli ultimi mesi, sembrano mostrare una rinnovata attenzione ai fatti di interesse pubblico - economico ed una iniziativa maggiore nel campo rispetto al recente passato. La finta privatizzazione ha dunque lo scopo malcelato di mantenere nelle loro posizioni i veri padroni della città, a fronte del loro fallimento dal punto di vista della programmazione economica per cui sono pagati, fallimento a danno però non loro, ma di tutti i cittadini che ne sono i veri datori di lavoro. Non è solo questo l'effetto della prossima finta privatizzazione, purtroppo. Considerate le condizioni di vendita delle quote azionarie e quelle dell'aumento di capitale, quali investitori potranno mai essere attratti? Solo quelli istituzionali e politicamente affini probabilmente, come per esempio la Regione, oppure quelli privati che, in cambio, si aspettano dei favori di tipo economico. Il recente acquisto da Rimini Fiera SpA dei terreni prospicienti il Palacongressi da parte di Conad per sedici milioni di euro, e soprattutto il successivo ed apparentemente inspiegabile e repentino spostamento del Mercato Ambulante che verosimilmente ne comprometterà il giro di affari, sembrano alimentare forti dubbi in tal senso. Nel primo caso poi, va notato come l'ingresso di investitori istituzionali, che già detengono partecipazioni in altre realtà fieristiche regionali, potrebbe compromettere una futura possibile vera e totale privatizzazione della Fiera di Rimini. Un gruppo internazionale che fa di quello fieristico il proprio business principale per centinaia di milioni di euro anno, per quale ragione dovrebbe acquistare le quote di maggioranza di una fiera in cui vi sono soci concorrenti, che siedendo nel Consiglio di Amministrazione possono accedere ai loro piani strategici? La mossa assume insomma anche le vesti di una operazione atta a pregiudicare gli spazi di movimento di una amministrazione di colore diverso dall'attuale, che intenda spazzare via l'ormai disastroso dirigismo pubblico, in un settore che potrebbe essere affidato, con opportune e rigide clausole contrattuali, al privato qualificato. Infine, a completare un quadro già sufficientemente fosco, va messo in evidenza come nella delibera di Consiglio Comunale e nei documenti allegati non vi sia traccia dell'attività di scouting, ossia di contatto e dialogo con eventuali soggetti interessati all'acquisto delle quote azionarie. Non è chiaro quindi se l'incarico all'advisor KPMG non sia esaurito e questi stia ora svolgendo questa attività, oppure se si tratti semplicemente di silenzio sulla questione. E' un aspetto su cui deve essere posta la massima attenzione da parte del Consiglio Comunale, che deve dettare le linee essenziali del bando di vendita con apposita delibera, perchè i bandi ad personamsembrano essere accompagnati da una certa sfortuna in tempi recenti, non si vorrebbe davvero vedere l'ennesima indagine penale aperta pochi giorni dopo l'assegnazione del bando, come per il caso dell'aeroporto. Una soluzione definiva ed ottimale dei problemi del sistema fieristico-congressuale potrebbe venire da una vera e totale privatizzazione di Fiera di Rimini SpA. Eventuali timori circa l'eventualità che il soggetto privato possa negli anni portare in altre piazze eventi di prestigio e fondamentali per la loro ricaduta sul territorio, potrebbero essere tranquillamente fugati con opportune e forti clausole contrattuali di vendita. La privatizzazione totale di Fiera di Rimini Spa è sicuramente controversa, e può essere giusta oppure sbagliata, opportuna oppure inopportuna, anche e soprattutto in funzione della qualità del management pubblico che la classe politica locale ha saputo esprimere negli anni. Considerato il sostanziale fallimento dell'investimento di oltre 120 milioni di euro per il Palacongressi con i relativi problemi di mantenimento in mani locali della proprietà della Fiera, e soprattutto il disastroso fallimento di Aeradria, non possono esservi dubbi su quale sia la soluzione da adottare per i prossimi anni.
Armani chiude
Avevamo avvisato da oltre un anno che la grande maison della Moda dovendo scegliere la "chiusura" tra Rimini e Riccione non aveva maturato dubbi. Armani chiude lo hanno comunicato ufficialmente anche all'ammiraglia informativa. La chiusura è stata preceduta da decine di attività commerciali, artigianali, direzionali. Rimane il Palazzo di Piazza Cavour ed il suo inquilino. Ha però di fronte i severi censori del Carlino pronti a pungere l'elegante occupante con ironici elzeviri. Non ricordo di averne letto uno. Sulla Tosi possono già fare una mostra. Insomma la "firma" più famosa si è stancata di tenere accese le luci somiglianti sempre più a "lumini". Per pareggiare i conti ed incentivare l'afflusso del pubblico intenzionato a comprare dalla Grande Distribuzione, il Sindaco ha pensato bene di accompagnare Armani con 430 famiglie che vendevano anche abiti con meno griffe, ma svolgevano da sempre una attività che permetteva loro di campare. Cosa volete ne sappia lui di questi problemi? Non crede nemmeno esistano. In ogni caso al deserto del centro storico stiamo sostituendo il generoso epilogo delle operazioni alla Mare Nostrum, sempre con soldi nostri. La Città, ex capitale del turismo può però ambire a diventare il più grande Centro di Accoglienza con o senza..Riconoscimento. Dite a Ermeti di preparare un grande rendering e Cattelan la foto.
CS M5S Rimini
La presente nota è in risposta alle affermazioni dell'On. Tiziano Arlotti del Partito Democratico. Sentirsi accusare di Sciacallaggio da un appartenente al Partito che ha esibito un solenne silenzio nel momento in cui veniva accumulato un debito di 56 milioni di Euro e veniva totalmente persa una partecipata di proprietà a maggioranza pubblica lascia veramente perplessi.
Quando poi nello stesso partito vi sono indagati il Sindaco Gnassi, l'Ex Presidente della Provincia Vitali e altri soggetti per bancarotta fraudolenta e altri gravi reati inerenti al fallimento Aeradria, che ha messo in estrema difficoltà l'operatività del nostro scalo e conseguentemente l'economia del territorio, si capisce bene come in realtà il tentativo dell'Onorevole Arlotti sia solo quello di mascherare la realtà dei fatti.
L'interesse strategico a Rimini si chiama Aeroporto Federico Fellini e non Airiminum. Se questa società si è presentata promettendo a mari e monti 623.862 passeggeri entro il 2015 e poi, durante il periodo estivo di maggior traffico, ne sono arrivati soltanto 69.000 significa che, come indicato dalla sentenza TAR, la capacità e l'esperienza qualcosa valgono.
L'interesse specifico del Movimento 5 Stelle riguarda solo l'avere un aeroporto funzionante e libero dalle ombre del passato, di cui l'Onorevole Arlotti si potrebbe far raccontare da qualche compagno di partito.
I nostri detrattori possono tranquillizzarsi sul fatto che noi continueremo a tenere alta la sorveglianza rispetto a tutti i passaggi, legali e politici, a cui sarà sottoposto l'aeroporto. Lo faremo per il bene e l'immagine della nostra città. Chiamati in causa non ci esimeremo dal fornire le nostre proposte.
Giulia Sarti
Movimento 5 Stelle Rimini -Roma
Quando pareggiate il..Seminario?
Questa mattina ha fatto la sua comparsa Progetto Rimini la lista che "trapianta" il Cuore in versione però (spero) meno, molto meno gnassiana, fino a quando non entrano Giordano e Zucchi. Cerco sempre di non cadere nella tentazione di cliccare su NewsRimini, so che m'incazzo. Niente da dire, il sito è curato, informato ma spudoratamente piddino e fino quì nessuna novità, ma gnassiano no!!!. Allora la domanda che aleggia (poco) nella Città è quando si pareggeranno i conti politici per il Seminario? Ve lo ricordate? Gnassi appena eletto venne intervistato dal Blog Curiale ed il giornalista tentò d'interpretare per l'ultima volta la sua parte facendo una domanda "normale". Gnassi rispose "seccamente" ricordando l'impegno preso dal Comune per il Seminario. Un'ormai esausto e dismesso opificio. Da allora le cose sono tornate nella normalità informativa riminese. Una gara tutti i giorni però con l'inarrivabile Corriere del Pd. Il prezzo pattuito per il gigante di Covignano non stava ne in un cielo piuttosto permissivo, tanto meno sulla terra degli estimi di mercato. Allora dovete per forza raccontare solo le magiche imprese del Sindaco e perfino del mio Morollino? Ma gli altri gruppi sono atei, islamici, nemici del popolo e della religione? Questa non è informazione ma ..ringraziamento. Mi dimenticavo la notizia pubblicata sarebbe quella che il "cardiaco" assessore di Gnassi avrebbe promesso una sosta gratuita di mezz'ora per studenti e famiglie in attesa di potere entrare nella Panzini. Possono sempre visitare le dieci bancarelle sparpagliate prima che scompaiano anche quelle con il prossimo Iper..cagnoniano.
La Ditta Bersani
Solo se hai "militato" nel Pci ed anche nei dintorni non ancora scandalosi come quelli piddini puoi capire l'atteggiamento di quella che il Fatto Quotidiano chiama la Ditta Bersani. Pigi era un comunista, naturalmente appartenente alla corrente migliorista, come tutti gli amministratori (veri) di una volta, eccetto Piccari. La sua famiglia di fatto e diritto compresa. Cosa si sarebbe giocato il caro Pigi insistendo con l'opposizione a Renzi? L'intera Ditta. I numeri lo davano per sconfitto ed..Errani richiedeva un posto. Lo hanno dato a Poletti che solo qualche tempo fa per farsi ricevere da Vasco avrebbe pregato. In questo momento il bulletto verdiniano non ha rivali. E' riuscito con la grande stampa ed informazione a distruggere ogni piccola forma d'opposizione interna. Rimane quella sociale, culturale ed i resti di quella sindacale. C'è però il M5S con enormi ma troppo spesso sprecate possibilità e la Lega che raschia però il fondo dei consensi. Anche se la scandalosa politica (?) migratoria rimane una grande fonte. Non vedo l'ora di contarci. Anche a Rimini è così. Perchè un ragazzo per quanto ingrossato come Zerbini plaude ancora al Trc, una malefica stronzata conclamata da tutti, anche nel Pd, dipingendola come un affresco del futuro? Se uno riesce a rispondere, senza malizia, a questa domanda forse ha capito il miscuglio disgustoso che hanno inventato. Non vedo l'ora di scoprire cosa pensano i cittadini. Scrivendo ed inveendo ogni giorno ho il timore di rimanere da.. solo. Ne conosco tantissimi, sono stanchi delle giravolte, alcuni, i più vecchi civivo ancora pensano ci sia un Berlinguer a comandare dall'alto. Digeriscono tutto come fosse il vecchio e grande Partito. Gli altri sono giovani, non hanno passato e nemmeno futuro. Mangiano una piadina Nud e Crud e sperano tocchi a loro.
venerdì 25 settembre 2015
Pontificano..anche.
I dati romani sul Fellini che si "devono" ritenere ufficiali e veritieri almeno come le riprese di Renzi, certificano quello che usando aritmetica e buonsenso, privi dell'euforia piddina, mescolati con qualche timida conoscenza dell'amministrare, abbiamo scritto (soli) da mesi. Il commissario Santini in un'orribile 2014, però meglio dell'anno in corso, ancora truccabile, aveva chiuso la "precaria" gestione con dati decenti ed un numero di passeggeri (vero) più che doppio rispetto a quelli comunicati. Come si può pubblicare un bando per la gestione di una struttura complicatissima come uno scalo, senza concedere alla "professionalità ed esperienza gestionale" un punteggio maggioritario? Non volevamo i "gestori" di Parigi, Londra e nemmeno Francoforte. Ci sarebbero bastati anche quelli di Roma, magari senza bagagli. Vi ricordate gli annunci festosi della canea giornalistica, gli impegni, le promesse e predicozze del nostro Taglianastri che nella sua inesausta eleganza si dimenticava però di tacere almeno su questo argomento. Sembra che possano fare come vogliono. L'ultima che ho letto questa mattina sul Corriere del Pd è stata che il bilancio 2015, Airiminum lo chiuderà lo stesso in a..attivo. Mi piacerebbe conoscere il commercialista, forse lo ha prestato Cagnoni. Ma l'aspetto più incazzante è che la classe dirigente riminese, ancora si permette di..Pontificare. Sono quelli che hanno amministrato tutto quello che poteva essere indotto al fallimento. Ed ancora Pontificano, da padre in figlio.
Air Riminum: Chi controlla il controllore
Questa mattina Giulia Sarti, Deputata del Movimento 5 Stelle, ha sottoposto in Parlamento, con un’interpellanza urgente, il caso dell’Aeroporto Federico Fellini. Come molti ormai sapranno questo settembre ha portato con se la notizia che, in aprile, il TAR dell’Emilia Romagna ha giudicato il bando di assegnazione non valido, poiché mancante di una specifica richiesta di requisiti tecnici.
Lo so, abbiamo saputo a settembre una cosa decisa 5 mesi prima, ma pare che le fortune temporali del Dott. Corbucci e la della Dott.ssa Fincato non siano tutte qui. Oltre ai 5 mesi di parto la sentenza, ad oggi, non è stata ancora notificata ad Enac, di conseguenza il bando è ancora valido e in seguito, quando verrà consegnata, si potrà disporre una sospensiva, dato il ricorso al Consiglio di Stato. La legge ne dà facoltà.
Bene. Aspettando che le vie legali facciano il loro lungo e provvidenziale corso, oggi, dopo una miriade di interrogazioni sullo stesso tema bellamente ignorate, il Sottosegretario al Ministero dei Trasporti Umberto Del Basso De Caro ha risposto a nome del Governo. Avete presente chi è? Se lo cercate su google foto probabilmente lo trovate seduto a fianco di Laura Fincato nella conferenza stampa di Air Riminum, quella con il divieto di far domande, in cui la stessa Fincato leggeva al pubblico presente le scuse di Vito Riggio (Presidente Enac) che non era potuto venire.
Giulia ha ripercorso minuziosamente la storia dell’Aeroporto e del fallimento di Aeradria, facendo ben intendere come le interferenze politiche siano state fatali alla struttura, per poi arrivare all’attuale società e a tutti i dubbi che confondono chi ha interesse ad avere un aeroporto vivo, funzionale e funzionante. Infine ha chiesto (riassumo) cosa intendesse fare il Governo allo scopo di assicurarsi una situazione di legittimità per la struttura, visto che corrisponde ad un grosso pezzo dell’economia di un territorio.
La linea di difesa del Sottosegretario, non posso chiamarla altrimenti, è stata quella di affermare che le certificazioni le dà ENAC in quanto autorità aeroportuale, di conseguenza non possono che essere legittime.
Ma chi è che controlla il controllore? Questa domanda l’ha fatta anche la Sarti in Aula, non mancando di far notare che Laura Fincato non fa nulla per nascondere l’amicizia con il Presidente Enac, ne la collaborazione con chi proprio in Aula è chiamato a rispondere per il Governo.
A questo punto devo aprire una breve parentesi. Amicizia e rapporti di collaborazione non sono indizi di colpevolezza, ne di malaffare, esiste però un problema di opportunità politica riconosciuto anche tramite regolamento nelle amministrazioni. Anche nel più piccolo dei Consigli Comunali, per esempio, se una persona ha direttamente a che fare con l’oggetto della votazione, per economia o parentela, si alza e non partecipa. Il problema dell’opportunità politica è più che mai presente a Rimini e raggiunge uno dei suoi massimi conflitti proprio sull’aeroporto, dove continuano a parlare, tra gli altri, persino gli indagati del precedente fallimento. Il territorio necessitava di trasparenza e tranquillità, non di ulteriori dubbi.
Il dubbio poi aumenta quando, nella rassegna stampa di oggi, leggo il Dominus dell’affare Air Riminum che fa lo spavaldo, nonostante vi sia una sentenza esecutiva indicante l’illegittimità del bando con cui è stato assegnato l’aeroporto. Corbucci ha una conoscenza tale delle dinamiche legali che relega qualsiasi addebito a “chiacchere da bar”, nega fino a bisticciare con la stampa che l’aeroporto gli possa venir tolto e, nonostante i risultati peggiori di sempre, dice che l’aeroporto prima era una piadineria e oggi con lui diventa un ristorante “quasi” a cinque stelle. Forse qualcuno dovrebbe spiegargli che ha Rimini ci sono piadinerie che guadagnano molto più dei ristoranti.
Come detto le incertezze, soprattutto dopo atteggiamenti che sembrano tutto tranne che ponderati, sono tante, ma abbiamo anche qualche certezza. L’aver preferito (anche se fosse in maniera legale) una società che non aveva mai avuto a che fare con un aeroporto ha determinato un ritardo nella presa in carico della funzione, che l’annuncio di un milione di passeggeri (o forse erano due?) non è stato in grado di colmare. Oggi nell’evidenza di un traffico peggiore non solo della “piadineria” da cui si prendono le distanze, ma anche con risultati inferiori del curatore fallimentare della piadineria stessa, i numeri sono molto calati e si parla di 500 mila passeggeri.. che poi è il traffico fisiologico da sempre e da più parti identificato per lo scalo di Rimini. Non una grande innovazione, ma aspettate che l’aeroporto si trasformi in un Cine – Disco – Casinò e vedrete che risultati.
P.S. Se il bando fosse stato fatto con una vincolante richiesta d’esperienza gestionale adesso staremmo parlando d’altro, sicuramente di altri numeri. Il calo passeggeri, nell’estate metereologicamente migliore da quattro anni a questa parte, ha sorpreso molto i “creativi della Finanza” che, non avendo mai gestito un aeroporto, avevano fatto piani contando su risultati completamente diversi. A quanto pare AiRiminum SPA dovrà aspettare ancora un po’.
@dado cardone Citizen
P.S. Se il bando fosse stato fatto con una vincolante richiesta d’esperienza gestionale adesso staremmo parlando d’altro, sicuramente di altri numeri. Il calo passeggeri, nell’estate metereologicamente migliore da quattro anni a questa parte, ha sorpreso molto i “creativi della Finanza” che, non avendo mai gestito un aeroporto, avevano fatto piani contando su risultati completamente diversi. A quanto pare AiRiminum SPA dovrà aspettare ancora un po’.
@dado cardone Citizen
Lacrime di coccodrillo e qualche ricordo inesatto
Siamo al 95% d’accordo con il lettore Buda che ha inviato un bell’articolo sulle quasi ridicole dichiarazioni di politici riminesi di medio e lungo corso sulla tragica morte di Maurizio del Pic-Nic.
Poiché però Rimini è arrivata, come tanti suoi abitanti, alla fine della sua lunga Storia (anche se la parola forse è un po’ esagerata e dovremmo chiamarla meglio “lunga cronaca”) occorre fare qualche precisazione.
Il Pic-Nic, ormai da almeno un decennio, non era più nemmeno di sbriscio il ristorante della “supercasta”. Per intenderci, quella che adesso vuol farci anche morire per mancanza di medicine e analisi.
Lo è stato invece sicuramente negli anni ’80 e ’90.
Lì si riuniva la componente “riminese” del PC/DS/PDS/PD, oltre al defunto Partito Socialista, nonché gli esponenti di rilievo della allora DC cioè Comunione e Liberazione/Compagnia delle Opere, più frattaglie miste.
Parliamo di riminesi del PC, PD, ecc. ecc. perché il potente clan viserbese (senza distinzioni di partito, in primis l’ormai dimenticato sindaco Massimo Conti) si riuniva naturalmente a Viserba da Todro.
Quelli di Rimini Sud non hanno mai contato niente e, se si vedevano con Bertino Astolfi, si vedevano alla Casa del Popolo di via Rosmini.
Il Pic-Nic era anche il Ristorante della Fondazione Carim. Lì venivano decise le “strategie” (sic!) del gruppo bancario riminese ma anche questo, al massimo, fino a dieci anni fa. Poi più nulla. E si vede.
Nell’ultimo decennio i luoghi di incontro della versione riminese della casta di cui parla il lettore Buda, ora in finte gramaglie per il povero Maurizio si sono trasferiti in altri luoghi, diciamo molto più vicini al mare che non al centro storico, abbandonato al degrado e destinato a diventare una bidonville, mentre i nuovi centri della vita riminese (o di quello che ne resterà) si trasferiranno, diciamo, sulla “rive gauche” e nei vecchi e nuovi Ipermercati.
Di questo, quei pochi o molti riminesi che cominciano a capire il percorso della loro ex città, finalmente ne stanno prendendo coscienza, anche se purtroppo, io penso, troppo tardi.
Questo solo per amore di precisione di cronaca.
Woland
Woland
La Casta e la Morte
Separando la vicenda umana dell'uomo che decide il gesto estremo, del dolore dei familiari e degli amici, del lutto e via dicendo, condoglianze anche da parte mia, non è che emerga un gran quadro della politica cittadina dai commenti successivi alla morte del ristoratore del centro storico dalla quale il riminese comune che lavora paga le tasse ogni volta che respira paga il ristorante il treno l'aereo apprende che in questo specie di Bouvette de noantri si decidevano i destini della città. Capisco gli abitués e gli amici giustamente straziati che si sprecano in coccodrilli e orazioni funebri, partecipo al dolore, ma vi sono altri luoghi statutariamente deputati alla politica. Ne esce una immagine della immensa schiera di politicanti locali che gozzovigliavano magari con soldi pubblici come si è appreso per esempio facessero secondo l'accusa i consiglieri regionali ex Piva&Lombardi, mentre in questo localino fra un Brunello e un Sassicaia tessevano alleanze, facevano e disfacevano giunte e Prg e chissà cos'altro. Quindi riminesi parco buoi che passando davanti palazzo Garampi vedono le luci accese anche di notte come faceva Lui e pensano che lì o in Consiglio si faccia severamente politica mentre invece "ma nun ce piace de pagà..." era il Pic Nic la seconda camera o meglio il secondo consiglio, quello che contava. E' vero che ci sono ovunque specie a Roma locali frequentati da politici ma non è che sia cosa da far passare come virtuosa come si legge. Da ultimo mesi scorsi un ragazzo di campagna diciamo metà degli anni di questo, nell'entroterra, si è tolto la vita nello stesso modo di questo elegante e sfortunato signore così popolare fra i politici ma non se lo è cagato nessuno nè la procura ha risparmiato ai familiari lo scempio dell'Autopsia che è di prassi in casi di suicidio quindi quello che viene in mente, rinnovando le condoglianze, è... Casta! Cordialmente,
Buda Severino, La Zingarina rn
Buda Severino, La Zingarina rn
Scatenati
E' la paura? Sono i sondaggi, i fischi, le contestazioni? Appena il bulletto si presenta fuori dalla Repubblica assistita e protetta del renzismo scatta l'ira dei cittadini. Mi dicono che anche la Preside che ho eletta ad eroina, sia piuttosto piddina. La medaglia però le rimane, ma non brilla come prima. E' un crescendo organizzato e pilotato quello del renzismo informativo. Sono scatenati. In questo servile mestiere la Rai non ha rivali. A dire il vero al momento le due anime che la compongono si trovano in perfetta armonia nel renzusconismo. Gli altri due Premier "suggeriti" dalla Merkel e nominati da Napolitano non avevano la pretesa di fare finta di comandare. A Renzi però hanno lasciato la Rai, le poche imprese pubbliche rimaste ed un aereo ..nuovo. Appena mette il naso fuori dall'Italia riceve ordini e buffetti. Ma a lui piace scambiare effusioni ed abbracci con il gotha mondiale, lo ripaga. Ma Benigni dove lo avete messo? Ve l'ha scritta lui la riforma del Senato? In quale girone infernale risiede? Era diventato famoso con spettacoli davvero esilaranti, ma il mirino della satira era puntato sui "socialisti" dell'epoca di Craxi. Con quella scusa aveva preso in braccio anche Berlinguer. Poteva farlo al Festival dell'Unità con Alfano. Povero Bettino al confronto eri un principiante ma costretto all'esilio. Per questi non basterebbe l'Isola dei famosi. Ricordate gli articoli velenosi, insultanti della Repubblica Morale di Scalfari contro la compravendita parlamentare usata da Berlusconi? Almeno metteva i suoi di soldi. Oggi i passaggi avvengono all'ingrosso ed alla luce del sole. C'è stato qualche magistrato o procura che ha iniziato le indagini? Adesso non volete votare, magari per mera disperazione, il M5S? Vi premetto che non sono tutti bravi e svegli come Ghinelli. C'è però qualcuno (pochi) che pensano sia giusto dare lavoro ai "portavoce", ma con i nostri soldi.
PS Per fortuna Cara Lorenzin sto bene da Dio. Ma come ca..siete messi? I trigliceridi si misurano solo a quelli che stanno bene? I quattro miliardi in meno sulla diagnostica quanti morti valgono.
PS Per fortuna Cara Lorenzin sto bene da Dio. Ma come ca..siete messi? I trigliceridi si misurano solo a quelli che stanno bene? I quattro miliardi in meno sulla diagnostica quanti morti valgono.
giovedì 24 settembre 2015
L'Ordine
E' partito l'Ordine per la stampa e radio televisione renziana: parlare dell'immigrazione, del grande successo ottenuto a Bruxelles e del lavoro encomiabile che svolgono le associazioni di volontariato. Ma "negare" che esistano cooperative ed... associazioni che lucrano sul fenomeno ormai dilagante. Si ode perfino la voce della Lisi. Provi a convocare oltre alla Papa Giovanni ed Arci anche l'Associazione Albergatori. Il Vice Sindaco per oscuri meriti, si dice disposta ad assisterne anche il doppio. Credo non sia difficile trovare il posto. Intere strutture e realtà turistiche hanno capito che è meglio lavorare "sicuri" per 365 giorni con clandestini camuffati da rifugiati che sfidare il mercato. Nessuno che abbia mai spiegato quanto sia il periodo di permanenza e cosa possano o debbano fare in quel periodo. Accostare il nuovo fenomeno con la storica emigrazione italiana è falso e vergognoso. Isole e penisole che fino a pochi mesi fa si rivoltavano all'arrivo di una modesta "carretta" del mare, hanno capito che "dietro" c'è un fiume di denaro. Nella Città di Mezzo romana come al solito ci sono arrivati prima. Insomma l'Ordine è di alzare un velo protettivo ed oscurante una scandalosa inefficienza politica, organizzativa, trasformando tutto in una enorme bufala migratoria. Intervistare "solo" bambini e madri giustamente piangenti. Gli italiani li "sfamiamo" con i dati. Renzi: "Ciao gufi, l'Italia riparte". Provate a portare da Obama un modesta "batana" di migranti. Adesso la "sborona " Merkel avrà i 549.763 emigrati dalla.. Volkswagen.
CS Rimini 5 Stelle
La presente è per comunicare alla vostra Redazione che, dopo un lavoro proseguito diverso tempo, sono riuscita ad ottenere per domani, venerdi 25, lo spazio di un'interpellanza parlamentare urgente per trattare la grave situazione in cui versa l'Aeroporto Internazionale Federico Fellini.
Domani il Governo, tramite un suo rappresentate, dovrà rispondere alle domande che ho formulato nell'interpellanza in maniera ufficiale, nell'aula del Parlamento, e dunque potremo evitare interrogazioni ignorate, discorsi alle inaugurazioni e titoli di giornali con assicurazioni date in appartate stanze.
Dopo quello che ha subito Rimini nel recente passato con Aeradria non possiamo più permetterci di abbandonare il nostro scalo cittadino in una condizione di illegittimità, come sentenziato dal TAR di Bologna. Cinquantasei milioni di Euro di buco e la totale perdita della partecipazione pubblica in un aeroporto di importanza strategica per il territorio sarebbero dovuti bastare per pretendere un iter lontano da qualsiasi ombra, ma pare che non sia così.
Domani mattina, chiederemo cosa intenda fare il Governo rispetto all'operato di Enac, alla situazione di irregolarità del Fellini e che misure ritenga di dover adottare per far fronte all'emergenza che ancora una volta si è creata per l'aeroporto di Rimini dopo la sentenza del TAR già esecutiva.
Deputata Giulia Sarti Movimento 5 Stelle Rimini - Roma
Deputata Giulia Sarti Movimento 5 Stelle Rimini - Roma
Voto Ponderato.
All'ingresso del Consiglio Comunale prima di arrivare nelle Salette delle Commissioni è stata montata una Bilancia o meglio una "Pesa" vista la massiccia presenza di alcuni consiglieri. La maggioranza non si stabilisce più democraticamente contando i favorevoli e contrari ma..pesando le forze presenti. Il consigliere "rappresenta" in chili il suo gruppo. Fraternali che stava (da sempre) iniziando una ferrea dieta consigliata da Parmeggiani, ha sospeso il radicale digiuno. Potrebbe mettere in serio rischio la maggioranza. Già hanno perso Brunori (persona seria) e perfino Galvani, che ancora non se la può prendere. E' l'ultimo escamotage dell'era gnassiana, dopo le abbiamo/avete viste tutte. E' probabile che qualcuno abbia anche in testa di fare un film, con il sottofondo di una bellissima canzone di Ligabue, sui cinque anni di Gnassi. Sarà un capolavoro del nuovo realismo, sono sicuro che riuscirà anche a farci piangere. Le comparse sullo sfondo saranno le 430 famiglie ambulanti da una piazza all'altra.
E la chiamano..riforma
E la chiamano "riforma" aggiungendo anche costituzionale. Qualcuno pensava che alla fine personaggi come Bersani&Famiglia che devono tutto al Partito o molto peggio altri sconosciuti parlamentari che trovano giornalisti e telecamere che li intervistano per creare suspense e mostrare poi le doti di "mediatrice " della Boschi, senza doverla sempre riprendere da dietro, alla fine non votassero una delle più grandi ed inutili porcate: mantenere in vita il Senato di Caligola con la fauna scelta dai partiti e certificata dai consiglieri regionali? Era meglio una bella cancellazione. Uno dei review più necessari se non altro come metodo per il futuro. Pensate che un consigliere comunale, anche riminese che cerca d'interpretare al meglio il suo incarico, con una presenza in commissione e consiglio di decine di ore mensili, alla fine viene "ristorato" con due/trecento euro, mentre Affronte percepisce ventimila euro mensili, viaggia a gratis e può stipendiare due/tre portaborse. Tra caffè, aperitivi ed obbligatorie piadine d'oltreponte i poveri consiglieri (piddini) alla fine ci rimettono. Mentre gli assessori, che non contano un ca..se non sono almeno vicini al cuore del Sindaco, percepiscono una prebenda scandalosa. Lo stesso Sindaco, pensate a Gnassi, se venisse pagato "a cottimo" ci rimetterebbe. Invece riceve una indennità sicuramente allettante se prima aveva fatto solo politica d'allenamento, ma non esorbitante considerando il tempo, i pericoli letterario-giudiziari e gli avvocati da rimborsare. Ci sono delle storture da correggere. La legge pone il consiglio comunale al centro della politica cittadina. Viene però avvilito, offeso, maltrattato e perfino ridicolizzato. Esiste il Sindaco ed un sistema tolemaico che pretende giri attorno a lui. Finchè si tratta di una Ruota la cosa è sopportabile ma quando si parla del futuro della città e dei suoi abitanti, è chiaro che avete sbagliato a votarlo. Lo dovrebbe anche certificare la Giustizia, ma ormai con la figura che sta facendo la "migliore" Procura d'Italia, siamo in linea con il Paese. Dieci anni spesi in intercettazioni, pedinamenti, veline, accuse, galera, per stabilire l'età di una...presunta ed illibata minorenne e colpire ed affondare il Banana. Oggi è indispensabile gamba (zoppa) del bulletto, il bancomat parlamentare della maggioranza ed allora ci sono dei ripensamenti e degli annullamenti di sentenze, sulle quali Repubblica ha potuto giocare e trasformare il Pd come ha voluto.
PS Al prossimo incontro (fate presto) Napolitano e Scalfari ne avranno di cose da dire e...confessare.
PS Al prossimo incontro (fate presto) Napolitano e Scalfari ne avranno di cose da dire e...confessare.
mercoledì 23 settembre 2015
W La Preside
La Buona Scuola ed i 500 euro "regalati" ai professori per farli stare buoni e soprattutto zitti quando incontrano il bulletto fiorentino, non sono bastati. L'ammirevole Preside del Panzini ha "bacchettato" severamente l'elegantissimo "sindachino" che piazza le bancarelle disperse di fronte ai portoni della scuola. Nell'insensato puzzle che stermina e disperde gli ambulanti in zir per la Città, una buona dose vengono piazzati giusto per impedire la via di..fuga degli studenti. Solo che è in caso di pericolo. Al povero Remo Valdisserri, Dirigente di un Comune "ammazza un ambulante al giorno, togli la concorrenza al Conad di torno" sono toccate piogge d'insulti meritati però dal sindaco e dal suo assessore più caro. Se c'era da premiare un vincitore, anche di semplici Karatelle, allora compariva il nostro magico taglianastri e cotillons. Per i fischi assortiti credo che lo stipendio dirigenziale preveda anche una speciale indennità, pensata per Rimini. Al resto ci pensa lui, il grande Gnassi. Non ci resta che votare.
PS W La Preside
PS W La Preside
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