lunedì 31 luglio 2017
Orgoglio&Incenso
Bello il titolo dell'articolo del Carlino. Secondo il metro di giudizio della Rimini di Gnassi, l'Orgoglio ha strabattuto l'Incenso riparatore. Che buffonata medievale, mancavano le penitenze e flagellazioni. Non ho visto Zerbini di solito un abituè di tutte le processioni penitenziali. La potevano fare a Rapisonda. Sul Summer Pride non mi pronuncio, una esibizione fatta per il Pd che si "trucca" da partito trasversale. Gommone e cooperativa. Sono stato (da sempre) più radicale che comunista. Una sfilata che serve per farsi fotografare e dire "io c'ero". Non ho capito se per le due badanti giornalistiche sia stato un momento politico o una giornata (rosa) fieristica. Il Pd ha iniziato la guerra ai grillini. L'attacco alla Pearl Harbour è opera di Renzi ormai abbandonato anche dall'Etruria. La volgarità e pretestuosità delle argomentazioni ti costringono a difendere la creatura di Griilo, quasi sempre,.,.indifendibile. A Roma hanno fatto finta che fosse finita l'acqua pur di potere scaricare sulla Raggi un'altra bordata di critiche. La ragazza è inadatta al ruolo ma non ha colpe da rubinetto. Questo succede ad ogni latitudine, non ho ancora ascoltato un pentastellato che abbia osato dire qualcosa di suo. A Rimini imperversa la Franchini che profitta di un silenzio parlamentare davvero sconcertante da quando hanno fatto finta di fare fuori Cardone. Quello della "regionale" lo si dovrebbe imporre con decreto del Blog. Rimane Grillo, ma non è facile mettere le pezze su una camera d'aria e di vuoti. Eppure sono in ascesa in tutti i sondaggi, va a finire che faranno un'altra processione...riparatrice.
Sottopasso per chi?
L'assessore competente torna alla carica relativamente a realizzare un sottopasso ferroviario Rimini Nord frazione Viserba per bypassare la linea Ravenna unendo il mare alla zona monte della ferrovia. E giorni fa ha affermato che a breve inizieranno i lavori per questa ennesima cosa fatta male e su cui gravano a mio modo di vedere alcuni aspetti poco chiari in relazione al punto scelto ossia una minuscola strada via Lamarmora ove si incrocia a L con un'altra minuscola strada via Mazzini in un contesto di groviglio di stradine di villini primi '900 che dovrebbe assorbire il traffico dal mare e da Torre Pedrera. Una cosa assurda ed inspiegabile, Inspiegabile soprattutto alla luce del fatto che in zona vi sono ben 3 dico tre in lettere anacronistici passaggi a livello come non se ne vedono più ormai andando verso nord, a eccezione di Bellaria e casi sporadici ormai tutti i passaggi a livello sono stati soppressi perché pericolosi, lì ce ne sono tre uno dietro l'altro e cosa fa il venditore di tappeti? Non elimina i passaggi a livello sostituendoli con sottopassi ma va a cercare un punto apparentemente assolutamente inidoneo e inadatto per un sottopasso e ignora i tre passaggi a livello uno dei quali in prossimità di un importante plesso scolastico come evidenzia la mappa, poi non sarebbe solo questo. Il sottopasso costruendo conduce a un centro commerciale e questo significherebbe mettere una pietra tombale sul residuo e ormai esiguo commercio viserbese a favore del centro commerciale ovviamente che avrebbe un accesso diretto al mare e uno verso Torre Pedrera. A Viserba ha chiuso una banca anche ieri per dire come sia in difficoltà questa frazioncina rispetto a un passato quando la eco turistica arrivava fino p.le Dossi chi è del posto mi capirà ed aveva in prossimità della stazione un frequentato circolo tennis. Io che non vivo a Viserba dico: viserbesi, opponetevi o sparite!
AA
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domenica 30 luglio 2017
Molto bella
E' molto bella questa cosa che l'assessore al
Bilancio e non, notare, alle pari opportunità o
simili, la riminese PD Emma Petitti si sia
esposta in questi termini tanto da essere in
prima fila alla gay parade degli omosessuali e
delle lesbiche e di tutto quel moderno "IV
Stato" ossia travestiti, bisex, omosex,
lesbiche, ffm, mmf, groupsex,
scambisti ossia tutti quanti rivendicano con
orgoglio la propria deviazione dalla
consuetudine sessuale maschio/femmina,
scambisti, toys, erotomani, bondage e
tutto lo spettro che una sessualità libera e
liberata può offrire per chi non si faccia
problemi e mischi la dimensione etica con
quella sessuale etc.etc.etc., come dice il
poeta: l'amore non ha sesso, il brivido è lo
stesso. Quindi registriamo che la Emma potrebbe
essere definita la "Paola Concia" delle Romagne
sebbene ella sia rigorosamente eterosessuale
era lì a lottare per il diritto, senza subire
discriminazioni e si pone come referente
regionale in quota lgbt con grande coraggio
anche se notiamo un abbigliamento da non
sottovalutare per un occhio attento, che in
certo senso è in controtendenza ossia vestita
come se andasse in ufficio, ossia quasi a voler
suggerire di essere lì in veste di politica
nemmeno in abbigliamento casual come chiunque
almeno avrebbe fatto un sabato pomeriggio a
Rimini sul lungomare quindi il segnale
contrasta e in certo senso mitiga e "neutralizza" la presenza
ivi della assessora che borsa e abiti castigati
in mezzo a tanto colore sembra voler dire "mah,
passavo,... ma sì dài lo porto io lo striscione...".
Una manifestazione sanza infamia e sanza lodo
il solito circo di gay e lesbiche tornati nei
ranghi, senza eccessi, tutto sommato che fa
onore a questa città liberal, anche se un po'
datata che fa molto anni '90 e in cui gli altri
politici locali che si professano gay friendly
diciamo nomi e cognomi Mattia Morolli, il
Sindaco, Nadia Rossi erano molto più defilati
della coraggiosa e forse politicamente astuta
Emma. Un pensiero infine su cui meditare: un
conto sono i diritti delle persone che sono
tutti eguali, un conto i diritti delle
aggregazioni di persone, coppie e altro, questo
forse si cerca di confondere, pensateci, detto
da chi è f..., figlio di generazioni di
f..., che ci si andava a i. a Sant'Agostino o
alla Rocca, e da quando questi che sfilavano
ieri ancora non avevano i peli pubici.
Finto Pesce
Finto Pesce
Personalmente contrario
Personalmente sono contrario al progetto Tiberio, personalmente credo altresì che sia possibile che gli esposti fatti per aver bucato con fori di 2,5 mq gli antichi Bastioni se in Italia ed a Rimini c'è una Giustizia che non sbatte soltanto in carcere i ladri di merendine o quelli di biciclette, detti esposti potrebbero procurare seri guai giudiziari a chi ha disposto e a chi ha autorizzato specie in un Pese fissato con queste cose che crede di risolvere la Crisi con i beni culturali che se tiri già un paracarri di mezzo secolo ti sbattono al fresco. E ai miei occhi il fatto che Gnassi sia volato a Londra o abbia diffuso la notizia di esserci stato in questi giorni in cui c'era maretta sui fori per la mostra alla National Gallery su Giovanni da Rimini, quando la mostra c'è da oltre un mese ed inoltre l'opera esposta non è di proprietà riminese quindi ragioni di questa trasferta assolutamente incomprensibili, suggerisce che il sindaco un po' di coda di paglia sulla questione l'ha. Anche perché i bastioni sono stati oggetto di delicate e rispettose opere di consolidamento pochi anni fa e qualificati "medievali", " malatestiani", ma ora è cambiata la prospettiva quindi si potrebbe dire bastioni a età variabile secondo necessità come ex. sotto il Ceis "ma non c'è più niente dell'anfiteatro, suvvia non rompete!", verità di comodo "per fare quello che ci pare". Non sono di quelli, puntualizzo en passant perché sarebbe riflessione troppo lunga, che sbava davanti a un muro di 100, 500, 2000 anni fa. Il progetto Tiberio comparto 4 è un obbrobrio tale certificato esempio anche da Vittorio Sgarbi che ora scomparsi i grandi critici d'arte del passato si interroga come una Sibilla su tutto ciò che è "arte" ed emette sentenze quasi sempre sensate, al di là degli aspetti di colore del personaggio, a prescindere dagli osceni danni ai Bastioni, ed è un obbrobrio perché è inutile, perché da che mondo e mondo le piazze sono su terra altrimenti si chiamano specchi d'acqua, laghi etc., perché ha il fine di portare turisti "al solito posto": area Tiberio/ Borgo S.G. Non vale il paragone fatto con Monteriggioni che è sito UNESCO o simili, sulla via Francigena, in uno dei luoghi in assoluti più ameni e blasonati d'Italia: il Chianti, città nota per le sue fortificazioni, meta di turismo di nicchia USA, paragonabile come sito a Montescudo, cittadina su cui sono stati fatti camminamenti sulle celeberrime mura per ammirare la regione del Chianti e le mura stesse, che ha avuto addirittura la benedizione di poter fruire dell'Art Bonus per dire la differenza con i nostri camminamenti a fare i gechi stampati sulle mura nell'alveo, con spese non paragonabili a quelle che affrontiamo noi. Un fiume che non esiste più e di cui è rimasto uno squarcio di cui non si sa cosa farne. Ci sarebbero mille cose da dire su questa vicenda dagli esiti ancora non certi, mi limito all'essenziale. Vi è anche un elemento di "mistificazione" del partito del no, che si muove soltanto quando si trova il cantiere sotto casa con la minaccia che Gnassi rovini il loro buen retiro permanente che chiama... "senile" (70enni li definisce il sindaco) partito che non ha mai avuto nulla da ridire su operazioni simili in altre aree: quindi occorrerebbe un gioco pulito in primis, "mi muovo perché è venuto qui, a casa mia, delle mura mi interessa fino a un certo punto...". Inoltre ripeto questi neo borghigiani snob che hanno tutta la mia solidarietà al limite ma non sono i poveracci che hanno abitato il borgo da secoli e specie '800/'900 quando il fiume si seccò e diventò un luogo di miseria nera fino ai 50s del secolo scorso. Quando il Regime fascista divise il borgo in due per sedare i sediziosi ma ricordiamo fece anche case popolari che tuttavia a occhio e croce andarono 99% ai simpatizzanti e fiancheggiatori più o meno indigenti del Regime NON AVEVANO SANTI per evitare la demolizione delle loro baracche, ex parlamentari o altro! Per dire: certo, i tempi cambiano, tante zone si affrancano dal proprio passato pensiamo a Trastevere ma non raccontiamo palle oggi il Borgo è abitato da gente benestante che ha acquistato e ristrutturato le case dei pezzenti che vi abitavano, non chiamiamoli borghigiani come fossero gattare in ciabatte e vestaglia, ex deputati, scrittori, etc.! Per chiudere sull'Amministrazione ma ci sarebbe tanto da dire: non c'è una visione prospettica, si procede appunto "per comparti", senza affrontare i nodi storici per esempio in questo caso della divisione che il canale opera sulla città, si fa un ponte su via Roma ma non si pedonalizza Tiberio, c'è il parco xxv Aprile che taglia in due la cittá , c'è un Deviatore che per me fu opera bellica addirittura a difesa di Roma che chiude il passaggio a sud dall'Emilia-Flaminia mare-colline che cinge la città etc.etc.etc., nulla di questo viene affrontato si procede a tentoni per ricevere l'applauso degli sciocchi. Stiamo facendo di Rimini una specie di Disneyland etc. aggiungo come nota curiosa in fine che la retorica del borgo di pescatori riferendomi a San Giuliano è abbastanza ridicola in quanto da secoli il porto era molto più a valle e S. Giuliano molto probabilmente essendo al tempo il Marecchia ancora navigabile era diventato forse un approdo fluviale come dimostra poi il fatto che fino ai '70 del secolo scorso esisteva lato dx zona Castellaccia/Ducale una legnaia che probabilmente era rifornita dai tronchi che arrivavano su navigli via fiume dalla media Valmarecchia ("Perticaia = che fornisce pertiche ossia pali da edilizia, nautica, palizzate del molo e legna da ardere: Perticara etc., Scorticata/Torriana lo stesso = predata degli alberi). Una briciola di verità da parte del sindaco tuttavia c'è in questa vicenda ed è quando egli si lamenta che a lamentarsi scusate la cacofonia siano "settantenni": gli anziani si sa non me ne vogliano i capelli d'argento sono brontoloni e soprattutto non ne vogliono sapere di novità solitamente!
S.A.
S.A.
Il Caso Murri
Un amico, incontrato per caso, lettore (assiduo) del blog ha commentato il mio articolo (ennesimo) sul Caso Murri, mai arrivato alla definizione di "scandalo". Ho parlato questa volta dei parcheggi che compaiono e scompaiono come fossero coniglietti nel cilindro di.... Mi ha voluto informare, cortesemente, che si tratta di opera completamente a carico dei privati come non sapessi che la Murri (purtroppo) risiede a Bellariva non nel Borgo degli amori infiniti. Il costo complessivo si aggira sui 250 mila euro, un pò meno delle graziose "casine" per nomadi stanziali. Mi ha anche precisato che i lavori sono perfettamente in regola. Non gli ho chiesto però cosa ne pensa la sovrintendenza, dal momento che per antico diktat socialista, la Colonia è vincolata come il Colosseo. Nei permessi (sembra) ci sia anche il cambio di destinazione delle aree interessate. Bene, opera lodevole, in un rudere che avrei voluto abbattere per fare un grande giardino sul mare. Era così felice che non ho voluto certo guastare una iniziativa lodevole. Mi è solo rimasto qualche dubbio che la Dott.ssa Frisoni potrebbe dissipare: su quali basi normative si è realizzato questa modifica? Si tratta, se non sbaglio (non sbaglio) di modifiche sostanziali di competenza consiliare. Se mi risponde che con questo consiglio è inutile, le do ragione. Il secondo dubbio (?) si riferisce all'impossibilità dell'amministrazione di stipulare nuovi accordi e/o convenzioni con una concessione ancora in essere. Se ci sono state novità ritiro il dubbio. Impressione finale, poi smetto per la paura di rovinare una destinazione utile (finalmente). Esiste un contenzioso con responsabilità mai chiarite, come si può aggirare l'ostacolo anche per un'opera di indubbia necessità? Capisco che le "passerelle" attirano l'attenzione, fanno rumore e titoli, puoi gustare uno dei migliori caffè di Rimini, guardare i buchi, gli operai che contano i mattoni di Tiberio e vedere una inutile passerella che ti porta dove vuole il cuore di....Questa è Rimini o quello che è rimasto. Il resto è..Murri
sabato 29 luglio 2017
Effetto Macron
La storia del quarant'enne che insegue la sua amata "settantenne" richiama il caso del postino che morde il cane, ma soprattutto rivela un Effetto Macron. Esiste però un limite, non può diventare l'articolo da prima pagina, non è un sindaco. A meno che.. si voglia parlare del vero Macron che ha massacrato Gentiloni, Mattarella e Fincantieri in una botta. Che figura da..piddini abbiamo fatto!! Non era fino a ieri il Toy Boy più simpatico del mondo? Non ricordate i twittii di gioia renziana che uscivano dal Nazareno già in smobilitazione? Capisco tutto, eccetto la prossima statistica che uscirà (ne sono certo) dall'Osservatorio Turistico, strabico e perfino provinciale. Non capisco invece il bisogno di un Blog che dopo averti augurato (educatamente) il Buongiorno, poi riporta (solo) le veline di Bronzetti (ghostwriter di Gnassi). Non ci sono più finti profughi o rom da sistemare? Avete contato (bene) quanti turisti ci sono? Perchè non proporre alla Festa dell'Unità dei voucher, un dibattito tra gli addetti ai lavori sul problema dell'attribuzione valoriale dei beni? Un finto "dramma" tecnico. Causa il perdurare della crisi, nei pochissimi casi di vendita, si registrano diminuzioni di prezzo che superano il 100% dei vecchi valori. Un accertamento sullo stato comatoso della città. Questo non si può scrivere pur essendo cosa seria. Chi si occupa di fisco usa ancora il vecchio parametro, il prezzo di mercato che fu, legato al sistema creditizio che ha in pancia crediti deteriorati a quei valori. Le (poche) transazioni diventano un contenzioso. Mi raccontava l'amico mediatore che non frequenta più Piazza Cavour da quando gli hanno "frantumato" il Mercato, che le transazioni non si concludono anche per paura degli inevitabili accertamenti. Non mi sembra un argomento da poco, certo non ha la ridondanza delle passerelle per i "guardoni" del Ponte. Il blog più innamorato degli altri cerca sempre di postare liete novelle, una rotatoria che aiuta il traffico, le solite feste con milioni di presenze, come i soldati del Duce, passano da una sbornia all'altra, ma sono sempre quelli. La diga bancaria sta per frantumarsi, arriveranno sul mercato centinaia di immobili a prezzi da fallimento. Il ristretto club degli Amici di Gnassi scriverà al Direttore che questo non è compito sindacale. Ha una passerella da terminare.
venerdì 28 luglio 2017
Recidivo
No, Direttore (locale) del Resto del Carlino, così non si fa. Solo per Gnassi è possibile e perfino lecita, non so quanto gradita ai lettori, una "recidività" smaccata da apparire puerile? Quanti avventori dello storico Bar Vecchi mancano all'appello del Sindaco? Bracconi ci doveva essere, tenuto in seconda battuta, anche lui (tardivamente) convertito alle passerelle di Andrea. Sulla terza (lettera) sarei pronto a scommettere che sarà di un'abitante più vicino al Ponte e di conseguenza a Gnassi. Si sta consumando nella più smaccata farsa riminese un'opera che serve solo per "apparire" più che al fare. Il Sindaco dopo 7 anni potrebbe (in bici) rifare il tour elettorale che lo ha visto trionfare la prima volta. Vedrebbe delle squallide periferie, vuote anche in estate, ma piene dei suoi falsi migranti e ..rom che vanno a vedere se le nuove (micro) aree sono di loro gradimento. Un giochino giornalistico tipicamente piddino quello di spostare su argomenti fintamente strategici, l'attenzione del cittadino anche elettore. L'intervento o meglio gli interventi succeduti sull'area dell'amore sindacale soggiaciono ad una precisa strategia. I buchi sono il dito che copre la luna. Avete permesso ad un direttore anche lui convertito (politicamente) di sentirsi perfino annoiato su una questione assolutamente marginale. Però permette di scrivere e apparire. Sul ruolo della sovrintendenza ci sono stati precedenti parimenti incomprensibili e soggettivi, dettati dal momento e dagli attori richiedenti. Organismo ministeriale come... l'Istat. La mancanza di un confronto ha alimentato, giustamente, la teoria del complotto. Dipingere Gnassi come la vittima di una "consorteria" di dilettanti e professionisti della critica a prescindere, spiega l'abbandono dei giornali come mezzi d'informazione..gnassiana.
CS M5S BIM
Le Tasse del "Sommo"
Manifestazioni di giubilo da parte di questa maggioranza al “Sommo Ceccarelli” (così apostrofato da un suo consigliere di maggioranza nell’ultimo CC), sulla non introduzione della tassa di soggiorno. Questo evento lusinghiero, sbandierato come una medaglia all’onore, lascia atterriti noi del M5S e i cittadini di BIM. Questa è una dichiarazione dell'incapacità di effettuare la funzione di controllo amministrativo, per cui questi amministratori sono stati eletti e per cui sono remunerati. Leggendo tra le righe delle dichiarazioni, le motivazioni della felicità del Sommo & c. si evince che: “Anzitutto non prevederla ci semplifica la vita, anche a livello di controlli riscossioni e verifiche”, inoltre “crea un effetto positivo, soprattutto psicologico, nei turisti”. Queste affermazioni sono state fatte qualche giorno prima che i cittadini di BIM si trovassero nelle cassette postali un regalo da parte di Hera e del Comune sotto forma di un aumento della TARI che, a differenza dei turisti che non pagano la tassa di soggiorno, ha generato nei cittadini di BIM un vero sconforto. Ma questo non interessa al “Sommo” Sindaco, lui si preoccupa della psiche dei turisti e della tranquillità degli alberghi che potrebbero essere soggetti a controlli. Noi cittadini, invece, verificando gli importi, ci accorgiamo della differenza rispetto all’anno precedente, in cui risulta che la percentuale dell'aumento è di oltre il 15% per una famiglia tipo con due figli. Questa l'amara pillola. Tra l’altro, nell’ultimo CC, si è parlato di un aumento da parte del gestore nell’ordine del 3.6%. I nostri amministratori hanno ben pensato di affibbiare alle utenze domestiche una quota parte del fondo creato per compensare i mancati introiti della TARI. Le utenze non domestiche hanno avuto un aumento solo dell’1.5%. Conta nulla andare in Regione a fare la parte dei leoni e votare contro, con la consapevolezza che quel voto non ha la capacità di fare la differenza. Noi, già nel 2015, avvertimmo la maggioranza degli aumenti che annualmente si sarebbero riproposti con il consenso della Regione. Quindi di cosa vogliamo parlare? Sempre due anni fa avevamo proposto la realizzazione di uno studio per l’uscita da Hera, almeno per una parte dei suoi servizi, battaglia che già da un paio di anni questa Amministrazione aveva dichiarato di voler intraprendere, ma che, come spesso accade, si è fermata alle sole parole. Quindi, invece di venire in CC a lamentarsi con facile vittimismo di essere dei martiri, assumetevi la responsabilità delle vostre scelte, ossia quella di voler restare in seno a Hera.
Manifestazioni di giubilo da parte di questa maggioranza al “Sommo Ceccarelli” (così apostrofato da un suo consigliere di maggioranza nell’ultimo CC), sulla non introduzione della tassa di soggiorno. Questo evento lusinghiero, sbandierato come una medaglia all’onore, lascia atterriti noi del M5S e i cittadini di BIM. Questa è una dichiarazione dell'incapacità di effettuare la funzione di controllo amministrativo, per cui questi amministratori sono stati eletti e per cui sono remunerati. Leggendo tra le righe delle dichiarazioni, le motivazioni della felicità del Sommo & c. si evince che: “Anzitutto non prevederla ci semplifica la vita, anche a livello di controlli riscossioni e verifiche”, inoltre “crea un effetto positivo, soprattutto psicologico, nei turisti”. Queste affermazioni sono state fatte qualche giorno prima che i cittadini di BIM si trovassero nelle cassette postali un regalo da parte di Hera e del Comune sotto forma di un aumento della TARI che, a differenza dei turisti che non pagano la tassa di soggiorno, ha generato nei cittadini di BIM un vero sconforto. Ma questo non interessa al “Sommo” Sindaco, lui si preoccupa della psiche dei turisti e della tranquillità degli alberghi che potrebbero essere soggetti a controlli. Noi cittadini, invece, verificando gli importi, ci accorgiamo della differenza rispetto all’anno precedente, in cui risulta che la percentuale dell'aumento è di oltre il 15% per una famiglia tipo con due figli. Questa l'amara pillola. Tra l’altro, nell’ultimo CC, si è parlato di un aumento da parte del gestore nell’ordine del 3.6%. I nostri amministratori hanno ben pensato di affibbiare alle utenze domestiche una quota parte del fondo creato per compensare i mancati introiti della TARI. Le utenze non domestiche hanno avuto un aumento solo dell’1.5%. Conta nulla andare in Regione a fare la parte dei leoni e votare contro, con la consapevolezza che quel voto non ha la capacità di fare la differenza. Noi, già nel 2015, avvertimmo la maggioranza degli aumenti che annualmente si sarebbero riproposti con il consenso della Regione. Quindi di cosa vogliamo parlare? Sempre due anni fa avevamo proposto la realizzazione di uno studio per l’uscita da Hera, almeno per una parte dei suoi servizi, battaglia che già da un paio di anni questa Amministrazione aveva dichiarato di voler intraprendere, ma che, come spesso accade, si è fermata alle sole parole. Quindi, invece di venire in CC a lamentarsi con facile vittimismo di essere dei martiri, assumetevi la responsabilità delle vostre scelte, ossia quella di voler restare in seno a Hera.
Vitalizi
Sotto lo sguardo vigile di Grillo il M5S porta a casa una grande semi-vittoria. Prima di intascarla occorre passare l'esame del Senato dove albergano da almeno 50 anni i beneficiati dell'orrido sistema parlamentare. Sarà la linea della resistenza piddina. Intanto i sondaggisti del futuro politico sono diventati, assieme ai giudici, una delle categorie meno credibili. Colpa della confusione politica e dei tempi di un normale processo. Alle volte la sentenza sembra dettata dal Consiglio dei Ministri. Una sola "previsione" mette tutti d'accordo: il Pd sta sparendo assieme ai lettori di Repubblica. Le cantilene della colpa di Grillo e quando va bene anche della Raggi, producono interessanti ed imprevisti regali elettorali. In una Città dove per godere di una accertata associazione per delinquere devi almeno provocare una strage, hanno subito trovato la colpevole di avere bevuto tutta l'acqua romana assieme a Romeo. Il fratello del celebre attore diventato per riconoscenza teatrale, perfino Governatore del Lazio, invece è stato assolto (subito) da Orfini. A lui l'acqua non piace. Anche il più appecorato dei maghi non riesce a presagire un Pd sopra il 20%. Significa che a Rimini non eleggono nessuno, neanche se parla uno splendido dialetto di S.Ermete. Al vituperato M5S invece vengono accreditati, perfino da Melucci, (grande sondaggista) due rappresentanti detti ancora portavoce dei loro conti correnti. C'è poi da considerare che da quì al 2018 succederanno tante (altre) cose per cui le ragioni per abbandonare al loro destino Renzi&Boschi saranno ancora più forti. La pugnettina che stanno consumando attorno ai resti non cremati è avvilente. Si inventano due/tre correnti di fuoriusciti pronti ad approdare nel vecchio e sputtanato approdo. Gli Articoli si uniranno a Pisapia, sperando che gli elettori abbiano mantenuto gli anelli al naso. Non si vede più da settimane un reportage sulle miracolose imprese delle Ong con decine di bimbi piangenti e madri tutte incinte a causa del lungo viaggio. Il Cardinal Sepe emerito Vescovo di Napoli ha portato le reliquie del santo nel ritiro del Napoli. Dopo le notizie da Rapisonda questa è graziosa. Il Vescovo di Rimini ha fatto tre processioni, non si sa mai. Povero Francesco chi te lo ha fatto fare. Ti stai riducendo come Mattarella.
giovedì 27 luglio 2017
Grande Idea
Lo spunto viene da un articolo del Corriere del Pd, questo per dimostrare che non ho alcun rancore con il Carlino. Anzi. Conosco Mattia dall'infanzia, è uno dei milleduecento Morolli di Viserba che non sono però mai riusciti a diventare assessori, pur esercitando tutte e molto bene, le attività permesse dalla legge. Qualcuno, per mancanza di competitor è assurto perfino alle vesti di segretario di un partito (non per questo) quasi scomparso. Morolli Mattia è un tenace e soprattutto ..innamorato (con pride) di Gnassi. Il Sindaco per lui rappresenta quello che vorrebbe e non sarà mai. Il guardaroba li divide pesantemente. Mattia è vestito sempre da Ofar, Andrea è naturalmente e (da sempre) elegante. La cura della persona e dell'immagine è decisiva per i destini del Pd. Il problema, destinato a diventare un dramma, è che non si potrà più ripresentare. Aeradria è stata un'incidente di percorso, una lettera frettolosa, altro che associazione per delinquere. Non si vincono le elezioni grazie ad un fallimento e per soli 60 milioni. La nuova gestione sembra stia facendo o promettendo miracoli. Le previsioni forse mi permetteranno di andare a prendere un figlio al Fellini, senza girare per gli scali vicini. Faccio il tifo per Airiminum. Ma come si può spiegare ai cittadini che centinaia di finti e baldi profughi, allacciati ai nuovissimi smartphone ed alloggiati nelle vuote pensioncine, possano diventare utili? A questi, per essere sicuri di perdere, hanno perfino aggiunto le "casine" per i Sinti. Non è possibile mostrarli tutta la giornata a vagabondare e cliccare nei modernissimi mezzi di comunicazione social. Devono (almeno) fare finta di lavorare. Non so di chi sia la grande idea, due piccioni con una fava cooperativa. Verranno affidati ai CiViVo in attesa dello Ius Soli. Poi possono votare da.. Soli.
CS M5S Santarcangelo
Messa in sicurezza di Via Ugo Bassi.
Nel prossimo consiglio comunale, che si svolgerà nei giorni del 31/07 e 01/08, porteremo all’attenzione della amministrazione una richiesta di messa in sicurezza di Via Ugo Bassi, una zona della nostra Città che verte in condizioni di scarsa o nulla sicurezza per quanto riguarda la circolazione stradale. Proponiamo che sia gli attraversamenti pedonali che la viabilità stessa della strada vengano resi sicuri, attraverso l’adozione di dossi rallentatori o altri sistemi di riduzione della velocità. Chiediamo in ogni caso di adottare soluzioni non punitive e rispettose del traffico ciclo/pedonale. L’eventuale utilizzo di postazioni di rilevazione della velocità infatti sarebbe secondo noi una soluzione non adatta, soprattutto visto l’attuale limite fissato a 30 Km/h. Il fatto che ad oggi esista già un limite di 30 Km orari e il divieto per i mezzi pesanti infatti, non impedisce purtroppo che con frequenza quel tratto sia percorso proprio da mezzi pesanti ed a velocità sostenute, soprattutto di notte. Ricordiamo inoltre che quel tratto di strada è luogo con una certa frequenza di incidenti stradali, e che è una strada di collegamento per la zona dei centri sportivi, oltre ad essere un percorso abituale per il traffico da e verso gli asili Flora e Mongolfiera. L’apertura della strada di gronda ha sicuramente migliorato le condizioni di salute di Via Bassi, ma molte problematiche permangono. Basti pensare ad esempio che chi utilizza i mezzi pubblici deve spostarsi necessariamente su via Pascoli per portarsi alle fermate, attraversando Via Bassi, sulla cui superficie esistono tre attraversamenti pedonali a raso non adeguati alle necessarie misure di sicurezza secondo noi, e soprattutto secondo i cittadini che ci hanno segnalato questa necessità. Speriamo che la nostra amministrazione colga questa richiesta, risultato di numerose segnalazioni inviateci dai cittadini che abitano quella zona, e che dia risposte concrete a chi chiede più sicurezza per se e per i propri figli.
Nel prossimo consiglio comunale, che si svolgerà nei giorni del 31/07 e 01/08, porteremo all’attenzione della amministrazione una richiesta di messa in sicurezza di Via Ugo Bassi, una zona della nostra Città che verte in condizioni di scarsa o nulla sicurezza per quanto riguarda la circolazione stradale. Proponiamo che sia gli attraversamenti pedonali che la viabilità stessa della strada vengano resi sicuri, attraverso l’adozione di dossi rallentatori o altri sistemi di riduzione della velocità. Chiediamo in ogni caso di adottare soluzioni non punitive e rispettose del traffico ciclo/pedonale. L’eventuale utilizzo di postazioni di rilevazione della velocità infatti sarebbe secondo noi una soluzione non adatta, soprattutto visto l’attuale limite fissato a 30 Km/h. Il fatto che ad oggi esista già un limite di 30 Km orari e il divieto per i mezzi pesanti infatti, non impedisce purtroppo che con frequenza quel tratto sia percorso proprio da mezzi pesanti ed a velocità sostenute, soprattutto di notte. Ricordiamo inoltre che quel tratto di strada è luogo con una certa frequenza di incidenti stradali, e che è una strada di collegamento per la zona dei centri sportivi, oltre ad essere un percorso abituale per il traffico da e verso gli asili Flora e Mongolfiera. L’apertura della strada di gronda ha sicuramente migliorato le condizioni di salute di Via Bassi, ma molte problematiche permangono. Basti pensare ad esempio che chi utilizza i mezzi pubblici deve spostarsi necessariamente su via Pascoli per portarsi alle fermate, attraversando Via Bassi, sulla cui superficie esistono tre attraversamenti pedonali a raso non adeguati alle necessarie misure di sicurezza secondo noi, e soprattutto secondo i cittadini che ci hanno segnalato questa necessità. Speriamo che la nostra amministrazione colga questa richiesta, risultato di numerose segnalazioni inviateci dai cittadini che abitano quella zona, e che dia risposte concrete a chi chiede più sicurezza per se e per i propri figli.
Lettera al Direttore
Se non pensassi in un futuro (molto) prossimo di interessarmi solo dei quattro nipotini, avrei aperto nel Blog una rubrica giornaliera dedicata alle lettere e..commenti del Direttore (locale) del Carlino X Gnassi. Premetto che sembra una penna sprecata per operazioni elegiache di un pur bravo sindaco. Non lo farei in quel modo ma (forse) ha ragione Gnassi. Rimini, quella che lo ha votato, vuole essere governata a feste. Non parlo del ristretto cerchietto di una Giunta composta quasi totalmente da fantasmi innocui e qualche assessore frutto di accordi caritatevoli o..melucciani, Gnassi ha saputo però consolidare uno stretto rapporto con quella parte imprenditoriale che (una volta) era di complemento ed oggi per ragioni note a tutti (?) è diventata la solitaria beneficiaria del turismo da..sballo. La caduta culturale della città è in sintonia con la scomparsa di una industria diventata per alcuni anni, perfino elitaria. Le mode e tendenze erano copiate dalla nostra riviera. Siamo in grado di esportare solo una Notte decisamente alcolica. Non puoi valutare un sindaco da una rotatoria ed una pista pedonale del ca.... Quali sono gli intendimenti strategici per la città? Quale soluzione propone per il capitale immobiliare turistico? Aspettiamo pazientemente il suo azzeramento? Il destino della spiaggia lo lasciamo a Pizzolante in maggioranza? Tutte risposte che il Piano Strutturale doveva contenere. Invece dopo avere fatto votare tutte le varianti necessarie alla nascita di Aquarena (orrenda) e nello stesso tempo raccontato al Carlino che lui era già vaccinato dal cemento, si è dedicato al maquillage, tenendo però la bussola sul versante del suo futuro. Sul Borgo si sono rovesciati milioni come se piovessero passerelle. Quella sospesa per vedere 4 ristoranti è un bisou di furbizia. I quartieri nel forese sono abbandonati, tanto da anni nessuno pensa più di votare il Pd. Quelli a nord e sud sono misere banlieues in mano a finti rifugiati e delinquenti spiccioli. Mi consento una domanda: nella (mia) Via Palotta, consegnata in comodato attenzionale all'unico iscritto piddino cane (nero) munito, risulta anche a voi che ogni 30 minuti vi sia un passaggio a livello che rimane chiuso per (almeno) 7..minuti? A Viserba è la sola penetrazione a doppio senso di marcia. Il mio Morollino (tenetelo) ha promesso in campagna elettorale che sarebbe stata riqualificata, togliendo alberi cadenti e con piste pedonali modello Borgo Andrea. Possibile che nella frazione definita (una volta) il cuore politico del Pci non sia rimasto nessuno? La ricompensa sono finti profughi e veri nomadi? Uno sfogo. Il medico dice che mi fa bene.
Il Dilemma del Griglista
Ricordo con ammirazione chi cuoceva le salsicce tanti anni fa alle feste dell`Unita`. La passione, la precisione, l`amore e il sudore di un sudore tutto ripagato dalla fede. Quella ormai sconosciuta: la idiologia. Per trovarne ancora un po` son venuto e vi scrivo da Monte Rotondo, la tomba di Padre Pio! Dopo le ceneri di Gramsci e le letture sospette di Pasolini per rinvenire fede e progettualità mi son dato all'ippica dei tour dei Santi italiani. Con gli occhi avvolti in un manto di solipsismo ho rievocato i fumi e gli odori acri di quelle sgradellate dove unici nel loro incedere I centurioni del barbecue allietavano le serate di un ragazzino che raccoglieva le loro illusioni in interviste degne di trasmissioni quali: la notte della Repubblica. E debbo ammettere col tempo che la risposta piu` bella alla domanda: ma chi te lo fa fare? fu quella di un signore dai mustacchi che Stalin si sarebbe sognato. Me al fac perché voglio fare l`assessore! Scherzava con me, mentre seppur bambino si brindava in quei caldi con un buon rosso di Romagna. Non c`e` piu` Mr. Mustacchi d`oro... Non l`ho mai visto diventare assessore, ma e` stato un Grande Maestro.
Roberto Urbinati
Roberto Urbinati
mercoledì 26 luglio 2017
CS Hera
Trovate le cause degli sforamenti nelle acque di balneazione a sud del porto di Riccione
Hera ha utilizzato una telecamera mobile per scoprire due scarichi impropri.
Si ribadisce l’importanza del controllo e della manutenzione degli scarichi fognari e delle reti private per la qualità dell’ambiente.
Hera ha informato il Comune di Riccione di aver individuato due allacci impropri alla rete fognaria bianca che confluisce nel Rio Melo immediatamente a mare del ponte di via Castrocaro.
Si tratta di due fabbricati privati la cui rete fognaria interna, essendosi occlusa, sversava i reflui nella rete bianca.
Il travaso, che avveniva all’interno dei pozzetti, si è potuto rilevare attraverso una telecamera mobile che i tecnici Hera hanno fatto risalire attraverso la rete fognaria pubblica. Individuato lo scarico si è subito proceduto a informare la proprietà per il corretto ripristino del suo funzionamento.
Dopo l’ultima ordinanza del Sindaco del 17 luglio scorso, Hera in accordo con il Comune ha continuato a cercato le cause degli sforamenti, che non potevano trovare giustificazione nella sola piccola rottura individuata nella condotta fognaria.
I due fabbricati individuati contano complessivamente circa 500 abitanti equivalenti trattandosi di almeno 150 appartamenti.
Hera ritiene di aver individuato la causa principale e aver chiuso così anche questo capitolo balneazione nella zona del porto canale.
Si ribadisce, pertanto, l’importanza del controllo e della manutenzione degli scarichi fognari e delle reti private da parte dei cittadini e delle attività turistiche e si ricorda che il Comune di Riccione, estremamente attento alla qualità delle acque, in collaborazione con Hera, ha avviato una campagna di controllo a tappeto che riprenderà a partire dal mese di settembre.
Così fan sempre
Rapidissimo sguardo alla Rassegna Stampa curata dalla scomparsa (una finta) Provincia. Il Direttore non ha concordato lettere a cui rispondere per Gnassi. Le altre notizie disegnano sempre un'attenzione particolare per tutte le realtà in cui il Pd non governa (governerà) più. Sono molte e siamo all'inizio della diaspora. La Vescovi si dimostra più credibile all'opposizione di quanto (poco) lo sia stata come candidata. Se avesse guidato una lista civica avrebbe preso più voti. Il Pd è diventato un peso affondante ogni speranza. Merita una maglia nerazzurra. Secondo le due vestali che escono ogni mattina con l'ambizione di farsi leggere, la Tosi "colpirà" ogni cittadino riccionese con multe stradali e aumenti di imposte. Siamo solo al bilancio di previsione. Per le badanti giornalistiche è rimasta la Città di Rimini da difendere, ad ogni costo e ..passerella. Anche Italia Nostra si mette a fare le pulci ai grandi progetti nel Borgo sindacale. Credo sia una associazione dove (stranamente) i grillini in cerca di un posto hanno un peso notevole. Così imparate a rompere le palle a Gennari. Hera ha messo fuori il naso a S.Giustina e presto ci dirà quanta puzza da Bologna riesce a sentire. Una località più sfigata è difficile trovarla. In compenso adesso ci mettono delle belle ..casine.
PS Morolli Mattia era in prima fila al Summer Pride ed in terza alla marcia di contrita riparazione. Così fan sempre
PS Morolli Mattia era in prima fila al Summer Pride ed in terza alla marcia di contrita riparazione. Così fan sempre
La Rete Idrica Cittadina
Nel momento della (prevedibile) mancanza d'acqua a Roma, tutti erano d'accordo nell'incolpare Acea. Carminati sembra non c'entri niente. Una azienda che fino a qualche tempo fa era magnificata (quasi) come Hera, con il Pd alla guida dei rubinetti veniva dipinta in grado di fornire un sistema idrico inesauribile per la Città di Mezzo. Ho letto un comunicato di Amir Spa, la società che detiene la proprietà delle reti riminesi: siamo i meno bucherellati d'Italia. La mia memoria, pur con qualche vistoso buco, mi permette di ricordare che un bravo Presidente della (vecchia) municipalizzata, rompeva sempre le pa..dicendo che la rete riminese era una gruviera. Non ho memoria di interventi della multiutilities bolognese pagati in bolletta. La grande fortuna è di avere il Marecchia e le sue falde, regalate a Bernabè in cambio di..quasi niente e la costruzione della diga di Ridracoli finalmente capita. Sarebbe utile sapere però la verità sulle dispersioni. Non è un compito difficile neanche per Tonino (Bernabè). Una semplice sottrazione tra l'acqua messa in rete e quella che paghiamo. Gli investimenti necessari forse ci avrebbero negato qualche passerella e buchi nelle mura per i piccioni. La grande azienda pigliatutto è solo affittuaria della rete, quindi spetterebbe al Comune di Rimini compiere gli interventi. Da quello che ricordo nella convenzione non c'erano obblighi per Hera, sarebbe utile consegnare il dossier nelle mani sapienti del bocconiano di giunta e pregare. L'acqua non è mai stata un problema per il territorio, prima di farlo diventare è meglio guardare bene. Anche la bolletta idrica è diventata inspiegabilmente esosa. Non abbiamo spese particolari per estrarla e consegnarla, ho l'impressione che stia diventando il rusco..potabile.
PS
Non infierisco sugli adulatori dell'Acqua Pubblica, si sono smarriti e innamorati al cospetto della sabbia (pubblica) dei bagnini. Hanno la fortuna di avere come avversario questo Pd, possono continuare a non capire un ca.. e farsi pagare bene.
Cardone (per una volta) ha ragione.
PS
Non infierisco sugli adulatori dell'Acqua Pubblica, si sono smarriti e innamorati al cospetto della sabbia (pubblica) dei bagnini. Hanno la fortuna di avere come avversario questo Pd, possono continuare a non capire un ca.. e farsi pagare bene.
Cardone (per una volta) ha ragione.
martedì 25 luglio 2017
CS Hera
Campagna di monitoraggio in corso, già effettuati importanti interventi
In riferimento al comunicato stampa inviato dal Comitato Santa Giustina sui “cattivi odori provenienti dall’impianto di depurazione”, Hera desidera precisare quanto segue.
In seguito alle segnalazioni da parte dei cittadini dell’area interessata, i tecnici Hera si sono resi sempre disponibili a fornire informazioni dirette e a supportare le richieste che, in accordo con il Comune di Rimini, sono state tradotte in atti operativi e cioè importanti interventi sull’impianto per prevenire e mitigare eventuali fenomeni di emissioni odorigene.
In conformità a quanto ipotizzato nel corso dei vari incontri con l’amministrazione comunale sul tema sono stati posti in essere principalmente degli interventi di carattere gestionale che hanno comportato la modifica del ciclo di funzionamento dell’impianto di Santa Giustina come, a titolo di esempio, l’eliminazione delle vasche di sedimentazione primaria che sono, nella normale configurazione di un impianto di depurazione, tra i punti che si caratterizzano per una emissione di odori più intensi.
Inoltre, dalla fine del 2016 tutta la struttura è stata contornata da numerose piante, che sono andate a infoltire quelle già presenti, per mitigarne l’impatto visivo e ambientale (rumori e odori).
Nel caso specifico, della genesi degli odori (provenienti dalle varie sezioni d’impianto o da sorgenti esterne allo stesso) è stata commissionata, in accordo con gli enti di controllo, a un laboratorio privato (azienda LOD di Udine, specializzata e qualificata nel campo della caratterizzazione degli odori), una campagna di rilevazione e analisi degli odori, tuttora in corso e che terminerà alla fine dell’estate. Si attende, infatti, che l’impianto raggiunga il picco massimo di carico previsto per il mese di agosto.
Si tratta, di fatto, di un “naso elettronico” utilizzato da Hera nel 2016 anche presso il depuratore di Cesenatico per un analogo intervento di rilevamento ambientale. Le indagini olfattometriche sono condotte con tecniche avanzate, in grado di valutare al meglio gli interventi di mitigazione dell’odore messi in campo, di individuare eventuali altri interventi da porre in essere e di rispondere alle richieste degli Organismi di Controllo.
Da sempre attento ai profili di sostenibilità delle proprie strutture impiantistiche, il Gruppo Hera ha scelto di intraprendere questa attività di monitoraggio facendo ricorso alle più avanzate metodologie disponibili, con l’obiettivo di pervenire a risultati oggettivi, in linea con le attese della comunità e della stessa azienda, costantemente impegnata nel miglioramento dei propri servizi.
Così fan tutti
Ho commentato il "Noi Riminesi" sul Carlino a firma del Direttore, naturalmente gnassiano, a proposito (così fan tutti) di..Gnassi. La solita pantomima, lui fa, mentre gli altri... Intanto Direttore dovrebbe almeno indicare tempi e amministratori confrontabili. Sarà costretto a scendere di almeno trent'anni per non trovare nel mazzo il "suo" Gnassi. Tempi imparagonabili con questi. C'erano i partiti ed anche il suo giornale parteggiava sfacciatamente per qualcuno di questi, a patto fosse veramente "atlantico" e moderatamente nero. Oggi è tornato (furbescamente) sull'argomento grazie ad una lettera del Prof. Bollini, un vero partigiano del gnassismo, forse qualcuno (collega?) dall'altra parte della Piazza del regime (attuale) politico-giornalistico l'ha rimproverata?
Il Professore, con evidenti rapporti pubblici, è stato lapidario nella sua lezioncina: molti parlano, Gnassi fa. Sul delitto di cementificazione le ricordo (professore) che l'ultimo Piano Regolatore della Città, è stato votato (anche) da Gnassi. Viene indicato (anche) dagli architetti, come il peggiore in assoluto.
Fonte Sacramora
Sono riminese oltreché uno dei tanti ed assidui lettori giornalieri del vostro blog, desideroso di informarmi, non accontentandomi solo di ciò che dicono le "due" veline locali, in formato "carta stampata".
Ultimamente, non si fa altro che parlare di siccità, di Roma che rischia il razionamento dell'acqua però... però... a Rimini qualcosa non mi torna; OK, la crisi idrica al momento non c'è, ma, frattanto Andrea Sindaco, d'accordo con HERA, per dare il buon esempio, "chiude" i rubinetti della Fontana Pigna, lasciandola a secco (con buona pace di chi, forestiero, come Leonardo da Vinci, l'otto agosto di 515 anni fa, non potrà sentire l'ARMONIA delle DIVERSE CADUTE d'ACQUA, come il genio poliedrico udì e vide alla fonte di Rimini, l' 8 agosto del 1502 - la lapide murata nella "pigna" riporta: “Fassi un'armonia con le diverse cadute d'acqua, come vedesti alla fonte di Rimini, come vedesti addì 8 d'agosto 1502”).
Intanto però, la "viserbese" fonte della SACRA DIMORA, posta nell'omonima via (Via Sacramora) e, poco distante da Viale PALOTTA, "dispensa", a tutta randa, FIUMI d'ACQUA, degni di un PO in piena (anche stasera, verso le ore 22,00, in cui sono passato, la situazione era questa e la potete verificare in un'estate torrida e senza precipitazioni pure dalle nostre parti !
Beh, chissà, forse se tra i tanti Santi, i romani e gli abitanti di tutte quelle regioni italiane "assetate" ai giorni nostri, avessero invocato il "dalmata" Giuliano, ivi giunto e spiaggiato sui nostri lidi, su un'inaffondabile bara di pietra, non soffrirebbero di sete e godrebbero di fresche, "infinite" ed ubertose acque.
Bando all'ironia, principalmente ho scritto per sensibilizzare chi legge e chi di dovere, affinché si possa fare qualcosa, perché, quello "spreco" di acqua, visto stasera alla Fonte Sacramora, in un periodo come questo, NON HA e NON DOVREBBE AVERE RAGIONE di ESSERE ed ESISTERE.
Non dico chiudere la fonte, ma far si di sprecare meno di quell'acqua buona, facendone un uso più cosciente, sarebbe meglio ed utile per tutti.
P.S.: anni fa, una persona, ebbe l'ardire in pieno giorno, di parcheggiare l'auto davanti alle fonti e di lavarla con l'acqua di tale Fonte (la notizia venne riportata anche sui giornali), attaccandovi una gomma ad uno dei rubinetti ma... non appena fu visto da una pattuglia della Polizia Municipale... gli venne comminata una multa "salatissima" però... però... vedere l'acqua andar per i "fossi" in questo modo, come stasera... è veramente (lo dico con ironia) "lecito" ed "educativo" per tutti (malgrado la Fontana Pigna chiusa nella centralissima Piazza Cavour... ma tant'è... forse, tanti riminesi se gli si dice cosa sia la Fonte della Sacra Dimora e, perché si chiama così, manco lo sanno). Saluti, e... scusate il disturbo, dal vostro assiduo lettore,
Claudio Bianchi
P.S.: anni fa, una persona, ebbe l'ardire in pieno giorno, di parcheggiare l'auto davanti alle fonti e di lavarla con l'acqua di tale Fonte (la notizia venne riportata anche sui giornali), attaccandovi una gomma ad uno dei rubinetti ma... non appena fu visto da una pattuglia della Polizia Municipale... gli venne comminata una multa "salatissima" però... però... vedere l'acqua andar per i "fossi" in questo modo, come stasera... è veramente (lo dico con ironia) "lecito" ed "educativo" per tutti (malgrado la Fontana Pigna chiusa nella centralissima Piazza Cavour... ma tant'è... forse, tanti riminesi se gli si dice cosa sia la Fonte della Sacra Dimora e, perché si chiama così, manco lo sanno). Saluti, e... scusate il disturbo, dal vostro assiduo lettore,
Claudio Bianchi
Ditela tutta..però
Mi rivolgo a Melucci il salvatore dei cocci artigianali di Chiamami Città. Scrivono (sempre) per il Pd, pur appartenendo a quella corrente che si vergogna giustamente di apparire renziana. Giocano di sponda con gli Articoli iniziando dall'Uno. Sono dalemiani doc ma anche in questo caso sembra non sia un marchio sconvolgente, quindi aspettano e sperano. Potete leggere anche voi che sono tendenzialmente critici con questa amministrazione ma avendo qualche pedina (familiare) seduta sul tavolone della Giunta non spingono sull'acceleratore delle accuse. Difficile pensare al dopo Gnassi. Per questo si divertono con poco e con il M5Stelle. Tipico giochino renziano-piddino per nascondere sbarchi in pensioncine o sinti nelle casette pagate da noi. Con questi due atti, frutto di una malvagia commistione tra interessi e finta solidarietà, perdono anche il comune capoluogo. Non sarà certo per meriti pentastellati ma il centro-destra sembra abbia capito che non possono sempre premiare gli interessi terreni del ciellismo demaniale e perfino civico. Per almeno 30 anni hanno corso per perdere, riuscendoci perfino nei tempi dello splendore berlusconiano. Bersani, Errani erano guest stars al Meeting, mentre non sono pervenuti inviti a Grillo. Devo dire che hanno fatto un maleducato regalo al movimento. Ho letto con scarso interesse l'articolo dedicato alla (presunta) lotta tra due lady: l'onorevole Giulia Sarti portavoce di Cardone e la Carla Franchini detta simply "la furba". Aspetto, per onestà editoriale anche il succoso ed informato pezzo sulle lotte per bande geografiche che sta scoppiando nei resti del Pd. Quanti sono? Petitti, Arlotti, Rossi, Pruccoli e non mancherà il candidato a tutto. Avete pensato che nel 2018 Gnassi avrà terminato soldi e inaugurazioni: Teatro, Fulgor, passerelle per i 4 Ristoranti, Vecchio Porto ritornato alla luce con il parere riconoscente della sovrintendenza, mentre il Vecchio marcisce nell'oblio e poi il Fossato. Opera più stupida perfino del Trc. Se decide di candidarsi chi lo ferma, tu Maurizio? Se fossi in lui lo farei. Un salvagente ed uno scudo parlamentare non fanno mai male. Metti che sia rimasta qualche denuncia in sospeso.
Un Giorno di Ordinaria Follia, Giudiziaria
PARTE II: Tu sii na malatiia!
Quelli sotto i 30 anni non sanno manco chi sia Peppino di Capri, e io stesso che sentivo canticchiare questa canzone da mia madre pensavo tra me e me: “roba da vecchi”. Un po' quello che pensano i nostri figli quando si ascolta Baglioni. Il testo è del 1958 e racconta come un amore possa essere indebellabile al pari di una “malatiia”. Ecco, a quei tempi, negli anni 50/60, quando si moriva di cancro o di tumore, si diceva che era morto di malattia, accompagnando la frase con una faccia eloquente a dire che era morto di “quella” malattia, talmente brutta, che neanche si nominava, una riverenza comunque giustificata: sia dalla scaramanzia che dalla paura . Perché il cancro si conosceva poco e nella cultura e costume italiano se ne aveva pudore, o riverenza, a seconda che il pensiero fosse volto al morto od all'eventualità di esserne colpiti (con tutti gli scongiuri del caso). Si diceva: “di che è morto? Ehhh, di un brutto male…” abbassando lo sguardo. E tu capivi che era morto di quella parola che faceva tanta paura. Oggi invece siamo andati avanti, si, e proprio la prevenzione quale miglior cura necessita di informazioni chiare. La parola tumore o cancro si è sdoganata anche in campo letterario e giornalistico: “un cancro sociale”. Concetto che evoca direttamente l’estirpazione. Ho accompagnato una persona cara in questo percorso esitato nell’happy end, e ricordo perfettamente la sensazione che il malato ha quando gli viene comunicata la diagnosi: un’irrefrenabile desiderio di estirpare quello che, da quel momento in poi, sentirà come un corpo estraneo, una sorta di Alien da espellere in ogni modo. Inizia un giro di giostra di pareri, consulti ed accertamenti che costringe la vita ad occuparsi della vita stessa. Perché improvvisamente ci accorgiamo che davanti ai nostri occhi c’è un orizzonte, un limite, un confine. Le priorità si ricalcolano a suon di “eh, se?”. Deve essersi sentita così anche Caterina, nome di fantasia, di un’ impiegata di un comune della Romagna che anche lei si trovava nella sezione lavoro del tribunale di Rimini. Prima o dopo i” cavolini di Bruxelles”, Caterina ricorreva contro il suo datore di lavoro perché non gli aveva riconosciuto completamente il totale dei giorni per i quali era stata assente da malattia. Parrebbe infatti secondo la tesi del legale del datore di lavoro, che secondo il decreto Madia ( quello che doveva mettere in riga i fannulloni della pubblica amministrazione), anche in caso di gravi patologie sono riconosciuti solo quei giorni strettamente necessari alle cure, a nulla valendo tutti gli effetti collaterali, compreso quelli psicologici. Così Caterina per difendersi è stata costretta a raccontare a tutti, che circa due anni fa le fu diagnosticato un cancro al seno. Particolarmente aggressivo da recidivare nel giro di pochi mesi. Così ha subito due interventi, il secondo di escissione totale del seno e sua ricostruzione. Gli ci sono voluti un anno e mezzo per tornare al lavoro: troppo! Ma non per tutti, perché tra “ anghingo’ tre galline e tre cappo’ “ dei due legali che arringavano suon di interpretazioni diametralmente opposte, scappa fuori che, se Caterina fosse stata dipendente di una ASL, per esempio, questo problema non lo avrebbe avuto. Insomma era malata di un Dio minore. Così l’avvocato del comune conclude l’arringa producendo un calendario depurato dei giorni no e con tutta la sua emozionata comprensione ricorda a Caterina che suoi colleghi malati come lei “Non se lo sono potuto permettere di stare a casa”. Un Signore! Tutto questo mentre, ormai in lacrime, Caterina confessa di essere rimasta chiusa in casa perché si vergognava di essere calva. Una mostruosa contabilizzazione di una sofferenza. È stata processata la riverenza!
Giorgio Cerasani
Quelli sotto i 30 anni non sanno manco chi sia Peppino di Capri, e io stesso che sentivo canticchiare questa canzone da mia madre pensavo tra me e me: “roba da vecchi”. Un po' quello che pensano i nostri figli quando si ascolta Baglioni. Il testo è del 1958 e racconta come un amore possa essere indebellabile al pari di una “malatiia”. Ecco, a quei tempi, negli anni 50/60, quando si moriva di cancro o di tumore, si diceva che era morto di malattia, accompagnando la frase con una faccia eloquente a dire che era morto di “quella” malattia, talmente brutta, che neanche si nominava, una riverenza comunque giustificata: sia dalla scaramanzia che dalla paura . Perché il cancro si conosceva poco e nella cultura e costume italiano se ne aveva pudore, o riverenza, a seconda che il pensiero fosse volto al morto od all'eventualità di esserne colpiti (con tutti gli scongiuri del caso). Si diceva: “di che è morto? Ehhh, di un brutto male…” abbassando lo sguardo. E tu capivi che era morto di quella parola che faceva tanta paura. Oggi invece siamo andati avanti, si, e proprio la prevenzione quale miglior cura necessita di informazioni chiare. La parola tumore o cancro si è sdoganata anche in campo letterario e giornalistico: “un cancro sociale”. Concetto che evoca direttamente l’estirpazione. Ho accompagnato una persona cara in questo percorso esitato nell’happy end, e ricordo perfettamente la sensazione che il malato ha quando gli viene comunicata la diagnosi: un’irrefrenabile desiderio di estirpare quello che, da quel momento in poi, sentirà come un corpo estraneo, una sorta di Alien da espellere in ogni modo. Inizia un giro di giostra di pareri, consulti ed accertamenti che costringe la vita ad occuparsi della vita stessa. Perché improvvisamente ci accorgiamo che davanti ai nostri occhi c’è un orizzonte, un limite, un confine. Le priorità si ricalcolano a suon di “eh, se?”. Deve essersi sentita così anche Caterina, nome di fantasia, di un’ impiegata di un comune della Romagna che anche lei si trovava nella sezione lavoro del tribunale di Rimini. Prima o dopo i” cavolini di Bruxelles”, Caterina ricorreva contro il suo datore di lavoro perché non gli aveva riconosciuto completamente il totale dei giorni per i quali era stata assente da malattia. Parrebbe infatti secondo la tesi del legale del datore di lavoro, che secondo il decreto Madia ( quello che doveva mettere in riga i fannulloni della pubblica amministrazione), anche in caso di gravi patologie sono riconosciuti solo quei giorni strettamente necessari alle cure, a nulla valendo tutti gli effetti collaterali, compreso quelli psicologici. Così Caterina per difendersi è stata costretta a raccontare a tutti, che circa due anni fa le fu diagnosticato un cancro al seno. Particolarmente aggressivo da recidivare nel giro di pochi mesi. Così ha subito due interventi, il secondo di escissione totale del seno e sua ricostruzione. Gli ci sono voluti un anno e mezzo per tornare al lavoro: troppo! Ma non per tutti, perché tra “ anghingo’ tre galline e tre cappo’ “ dei due legali che arringavano suon di interpretazioni diametralmente opposte, scappa fuori che, se Caterina fosse stata dipendente di una ASL, per esempio, questo problema non lo avrebbe avuto. Insomma era malata di un Dio minore. Così l’avvocato del comune conclude l’arringa producendo un calendario depurato dei giorni no e con tutta la sua emozionata comprensione ricorda a Caterina che suoi colleghi malati come lei “Non se lo sono potuto permettere di stare a casa”. Un Signore! Tutto questo mentre, ormai in lacrime, Caterina confessa di essere rimasta chiusa in casa perché si vergognava di essere calva. Una mostruosa contabilizzazione di una sofferenza. È stata processata la riverenza!
Giorgio Cerasani
lunedì 24 luglio 2017
Il Paese delle emergenze
Siamo all'emergenza delle emergenze, come in centro Africa, paese natale di mio cognato, detto l`australiano. E` quasi finita l`acqua...tranne al mare, che vecchietta(e) da me redarguita almeno un mese fa sprecava(no) come, immagino, a casa loro. Pero` facciamo il piercing alle mura del ponte per vedere dove arriva l`acqua dell`invaso. Gnassi e` avanti anni luce ragazzi. Era questo il motivo. Come dice un altro amico, il saggio di Riccione, ieri mi sono fatto leggere gli auspici. Mi ha confessato che la quarta guerra mondiale scoppierà per accaparrarsi le riserve d`acqua...il petrolio e` acqua passata. Pero` la cosa piu` bella e` stata sentire il candidato sindaco perdente di Roma del PD, ex radicale alla Rutelli, che stamani ha detto o ha fatto capire che la colpa della emergenza e` conseguenza del referendum sull'acqua e Italia beni comuni del 2010. Dopo questa mi sono resuscitato in facebook perché debbo concorrere a disarticolare questo PD...sta gente ha disprezzo della normalità a cui tutti credo ambiscano.
P.S. con sti caldi i Giacchetti meglio lasciarli negli armadi.
Roberto Urbinati
P.S. con sti caldi i Giacchetti meglio lasciarli negli armadi.
Roberto Urbinati
Gnassisti
Il direttore (locale) del Resto ha compilato un credibile ritratto dei sette anni di gnassismo ininterrotto. Non potendo più salvare il Pd da sbarco, si è furbescamente dedicato alla "capigliatura" di Gnassi. Ha fatto trend anche con i riccioli. Ho già detto troppe volte che nel modesto panorama riminese, Andrea Gnassi erge o viene dipinto come un fenomeno politico ma soprattutto un ottimo sindaco. Ha la fortuna di uscire (sempre) purificato dal Gange delle accuse e denunce, cosa impossibile per i colleghi, fortunatamente pochi, a 5 Stelle e avviso di garanzia allegato. Ha smantellato i resti del mercato ambulante, ormai timida ma unica concorrenza alla grande e onnivora distribuzione, ha spostato l'asse della movida dal Centro al Borgo degli affetti. Non contento lo ha dotato di una serie di parcheggi in attesa di chiudere il Ponte con una proposta viaria che (una volta) lo avrebbe costretto alle dimissioni su richiesta dell'Ina Casa. Il ragazzino (sveglio) che ai miei tempi prendeva sempre appunti, ha vissuto un'epoca fortunata, si è liberato dei guinzagli rappresentativi come i quartieri, sostituiti dai civivo ed ha eletto un cerchietto che di magico ha solo le prebende, composto da servizievoli assessori, uno solo cardiaco. Si è appropriato di una serie di opere in viaggio da decenni, però il taglio del nastro, con il solito impeccabile vestito e acconciatura alla moda di via Bertola, sarà suo. Dicono abbia anche nominato il successore strozzando gli appetiti (rurali) di Arlotti e le timide avance (rosa) della Petitti in Melucci. Gli sbarchi e le casette hanno distrutto il Pd, solo Il Blog curiale e affettuoso è riuscito, con il parere della sovrintendenza, a scoprire il Circolo del Pd nel Borgo ormai invivibile per Grassi (Ennio). L'Ordine degli Architetti sopravvissuti ha emesso una forte (?) reprimenda nei confronti del mandante di una operazione che parte da lontano (Lungomare). In ogni caso non si è mai visto il Pd avere paura degli architetti, ingegneri e geometri.
domenica 23 luglio 2017
CS M5S BIM
Rispondiamo all'ennesima millanteria dei gruppi di maggioranza. NOI di minacce non ne abbiamo mai fatte, LORO, SI'. Basta riguardare le fasi finali del Consiglio comunale.
Piuttosto è, ahimè, facile notare la scarsa educazione del Sindaco, che risponde a una semplice domanda, senza nulla di provocatorio, in maniera nervosa, anzi, addirittura “adirata”. Ma questa ormai è una prassi.
Troviamo irrispettoso il comportamento del Presidente del Consiglio, che ci interrompe quando entriamo nel merito dei contenuti dell’accesso in questione, mentre non interrompe i suoi compagni di maggioranza quando sproloquiano di argomenti ben oltre il merito dell’accesso stesso, pretendendo di coinvolgere persone che non possono riportare la loro versione dei fatti, ma che per il servizio svolto quotidianamente, meriterebbero riverente rispetto.
Dimenticano inoltre di dire che dopo 15 giorni l’accesso era ancora fermo nell’ufficio del dirigente. Ma anche questa è una prassi sgradevole, non sono nuovi a ritardi che vanno ben oltre i 10 giorni consentiti, arrivando a 40, ma anche a 60 giorni. Dimenticano, o forse non lo sanno, che è dovere dei Consiglieri svolgere un'azione di controllo.
Vogliamo inoltre ricordare ai gruppi di maggioranza, che il Dott. Fricano ha confermato quanto detto da Stacchini, ossia che non è procedura regolare “sbianchettare” un accesso, ma, proprio come indicato da Stacchini, si doveva tirare una riga e indicare la modifica nei dovuti modi. Bonito, si fece “sangue amaro”, e andò via.
Lui è un dirigente, sa quello che fa.
Ma i punti crociali sono altri:
• perché Bonito si è arrogato il diritto di sindacare l'accesso agli atti del consigliere?
• se pur ci fosse stata una qualsiasi indagine in corso, perché Bonito ha cercato limitare la facoltà di controllo amministrativo di un consigliere?
• come rammentato da Cecchini, sia l'Anac che il Ministero dell'interno hanno stabilito la facoltà dei consiglieri di accedere a qualsiasi atto redatto dall'amministrazione che rappresentano.
• può Bonito limitare la divulgazione degli atti?
Ma d’altro canto parliamo di persone che interrogate sull’art.10, non risposero cavillando scuse e argomentando che in un ODG presentato in un precedente Consiglio comunale, ci dissero che siccome non erano tenuti a rispondere, non avrebbero risposto alle nostre domande. Logiche infantili da “Il pallone è mio e ci gioco io!”
Comunque abbiamo apprezzato il fortissimo cambio di direzione sulla questione spiagge, meno male che non hanno fatto della coerenza una loro virtù. Non si possono dimenticare le parole di un Consigliere di maggioranza, che alla presenza del Consigliere Lombardi come di altri consiglieri, se ne usci dicendo che nei confronti dei chioschisti, erano stati fin troppo tolleranti, e che siccome erano stati ricambiati in malo modo e con ingratitudine, era giunto il momento per “spezzare” loro le gambe (in senso metaforico) in quanto “ora di fare basta”. Vediamo se loro hanno il “coraggio e la trasparenza” di indicare quale bel figurino sia stato capace di cotanta perla di democrazia.
La Guerra delle Veline
Non parlo per una volta delle due "veline" giornalistiche rimaste, pochi, pochissimi cittadini, sempre meno, sono disposti a leggere ..pagando. Per sapere le imprese mirabolanti di Gnassi, i miracoli progettuali in viaggio da almeno 30 anni, bastano e avanzano i due Blog-Giornali che si contendono la leadership del web. Il "nostro" è fuori concorso e coro, pur avendo la fortuna di avere una media giornaliera di cliccatori davvero inspiegabile, penso che avrà vita breve. Il titolare ha accumulato problemi personali, sanitari, familiari aggravati da una visione della città da suicidio. La ragione del nostro successo è molto semplice: le poche verità non trasformabili in veline sindacali le potete leggere (per poco) sperando di SalvareRimini. Oggi fare il Sindaco in assenza di organismi di discussione e confronto è un compito essenzialmente mediatico. In questo Gnassi non ha rivali. La cura dell'immagine è quasi maniacale, la compagine di addetti stampa e trucco non ha precedenti nella storia riminese. A questi "pagati" a dispetto anche della mancanza di titoli, dobbiamo aggiungere (tutta) la stampa supina e obbediente. Altro miracolo politico. Chiamami Città, rianimato da Melucci, dopo l'infelice abbinamento sindacale e artigianale, sta facendo scarpe e notizie al curiale NewsRimini, il più affettuoso con il sindaco. Nonostante questo apparato sono sicuro che il Pd perderà l'unico comune rimasto in provincia. Alla gestione dei falsi migranti hanno aggiunto per onorare patti inspiegabili anche le vezzose casine per sinti stanziali. La maledetta goccia che ha fatto traboccare il calice colmo. Non credevo che per poche famiglie, il Pd si potesse giocare una Città. Aeradria non la ricorda più nessuno.
PS Dopo avere scoperto che esiste (anche) un segretario comunale piddino, il blog affettuoso ha trovato, con il parere della sovrintendenza, anche il Circolo Pd di S.Giuliano. Sono contenti (in quanti?) della passerella con vista Porto Antico e dei milioni investiti nel Triangolo degli affetti. Si svolgessero (solo) li le prossime elezioni, Jamil diventerebbe Sindaco per conto di Gnassi.
PS Dopo avere scoperto che esiste (anche) un segretario comunale piddino, il blog affettuoso ha trovato, con il parere della sovrintendenza, anche il Circolo Pd di S.Giuliano. Sono contenti (in quanti?) della passerella con vista Porto Antico e dei milioni investiti nel Triangolo degli affetti. Si svolgessero (solo) li le prossime elezioni, Jamil diventerebbe Sindaco per conto di Gnassi.
sabato 22 luglio 2017
La Passerella dell'Opposizione
Sembra che Gnassi nella sua infaticabile ansia di primeggiare (sul niente) sia riuscito a coagulare (sul Carlino) l'opposizione ufficiale di Rimini. Gli ultimi (?) lavori sul Ponte di Tiberio, diventato il giocattolino della sua area privilegiata, hanno permesso alla "gauche" da buco e perfino ai 5 Stelle innamorati dei bagnini, di formare un'asse politico tanto fragile quanto le passerelle benedette dalla sovrintendenza. Francamente non ho capito le ragioni e le motivazioni di un esposto alla Procura. Qualcuno tra i più svegli oppositori dovrebbe ricordare come è (quasi) finito il processo Aeradria. Dal suo osservatorio sindacale i lavori sono perfettamente regolari. Permessi e autorizzazioni sembrano ineccepibili, però una denuncia fa sempre chic e non sposta mai niente..adesso. I denuncianti sono riusciti perfino a scovare chi è il segretario di Gnassi nel Pd. Magrini sta zitto, Melucci ha detto di aspettare come finiscono i..buchi. Intanto Mauro Ioli e l'Ammiraglio Cingolani riescono ad aumentare le diciture nei loro biglietti da visita, strapieni. Membro del Cda di Carim riempie bene ma porta.... Bisogna vedere se il Credit Agricole è d'accordo.
Le Casette
Siamo ai diminutivi e vezzeggiativi, per addolcire un'altra ondata di m...elettorale contro il Pd, questa volta in veste (rosa) locale. La maggioranza civico-demaniale-ciellina, con punte di civivo, è riuscita a comporre il diabolico puzzle delle "casette" per i nomadi rigorosamente sinti. Il lato buono della vicenda che, come quella della migrazione indotta, viene sbandierata come obbligatoria per legge e fede, è che lo scandalo di Via Islanda nel 2018, troppo lontano però dalle amministrative, verrà frantumato in cinque micro-aree. Per mesi, dotati dello stradario della città, per paura di perdersi, i consiglieri si sono azzuffati al fine di impedire che nei loro loculi elettorali venissero piazzate le dolci "casette". Intanto gli abitanti di Via Orsoleto grazie al Comitato possono andare a visitare il regalo sindacale al modico costo di 300 mila euro passando per Viserba, che dopo grandi sforzi (politici) è riuscita ad avere la sua microarea. Mattia Moriolli non tradisce l'elettorato. Dove si privatizza o regala c'è sempre. Come potete vedere i nomadi "frantumati" sono stati messi su aree definite una volta agricole, oggi grazie ai tolleranti condoni più urbanizzate del Borgo sindacale. Una soluzione che non capisco: l'integrazione dovrebbe valere per tutti. Un avviso agli oppositori di Gnassi, intanto prescritto, se riuscite a trovare un candidato decente vincete a ..casette basse. Giuro che non farò più nessuna lista, tanto meno a 5 Stelle. Una promessa. Se lo sapevo...
PS Siamo stati (furbescamente) usati. Chiedo scusa.
PS Siamo stati (furbescamente) usati. Chiedo scusa.
venerdì 21 luglio 2017
L'Analista
Mentre il paese langue fra i fumi pirici e il tedio da calura da sol leone, il PD ci corregge l`italiano. E` tutto solo un brutto sogno, una questione di ortografia psicologica, come il piercing adolescenziale alle mura (forse) malatestiane della citta`. Che diamine: modernizzare, svecchiare, rottamare sono le parole d`ordine. E allora diventa possibile e perché no auspicabile, seguendo il codice delle giovani marmotte, tentare di addossare alla "sinistra", quasi da intendersi come coordinata geografica quando si esce a fare scouting, rea ancora di non avere elaborato il lutto (sic!), le colpe del fallimento politico della corrente quasi monacale che va sotto il nome di "renzianesimo", che vede in Fra Tac a Rimini il suo piu` illustre propugnatore fedele. Si che sono incassatori, avendo fatto loro l`adagio sacro porgi l`altra guancia, dei trascinanti successi elettorali e referendari. Finalmente veniamo resi edotti che il PD, grazie alla lungimirante guida del traghettatore in pectore, rema sicuro in acque agitate verso il centro per l`approdo alla sponda destra. Non solo non si e` ristretto di contenuti. Fa nulla se se ne andata quasi al completo la tradizionale componente ex DS e se sta subendo il rito del ritorno dei rappresentati della destra di "lotta e governo" a casa del padre nobile. Ad Arcore si annusa l`acre odor dei fumi e del lardo del maiale che si scioglie girando e rigirando sullo spiedo. Il banana prepara la festa per il ritorno del ex delfino smarrito assurto e vestito dei panni del figliol prodigo. Sara` invitato, tutti si chiedono, alle libagioni anche il tenace ambrosiano Salvini? Un altro paziente per le analisi da lettino di Recalcati.
Roberto Urbinati
Roberto Urbinati
Un giorno di ordinaria follia giudiziaria
Riceviamo e pubblichiamo...contenti
Parte 1. Presso la sezione lavoro del tribunale di Rimini si è consumata la 5° udienza del processo avviato da Maria la ladra (nome di fantasia) contro il suo datore di lavoro: la catena di supermercati discount DI.CO. Maria era da 13 anni una dipendente modello, pluri decorata con avanzamento di carriera che immagino le siano stati assegnati con il rito della spada, come si conviene nel blasonato mondo delle cooperative. Eh si perché DI.CO., acronimo di Discount Coop, era di proprietà della COOP, quella della “La Coop sei tu chi può darti di più” che poi è la stessa di quello che al telefono disse “abbiamo una Banca” quando si tentò la scalata della Bnl. Era perché nel 2013 con un magheggio di finanza creativa industriale all'italiana la DI.CO. viene ceduta al gruppo TUODI’, e per contro il gruppo TUODI’ vende alla Coop le catene dei marchi Despar, Eurospar e Ingrande. È chiaro No? La concorrenza, quella ammantata dalla forma cooperativa cede a un suo concorrente privato, l’azienda che gli faceva concorrenza e per contro il concorrente, lo stesso concorrente privato, vende alla cooperativa COOP tre marchi sempre di supermercati. Un’operazione che, visto gli esiti, richiederebbe quantomeno il parere della task force di intelligence romagnola sulla banda del gioco delle tre carte o delle campanelle. Essi perché mentre la Coop è sempre quella di “abbiamo una banca”, la DI.CO. intanto è in concordato preventivo in attesa che qualcuno se la compri. Così succede che Maria dopo 13 anni di onorata carriera viene messa alla porta perché “Si è appropriata indebitamente di una vaschetta contenente 8 piccoli cavolini di Bruxelles ingialliti, destinati alla distruzione”. Insomma questa sfortunata reaconfessa si era permessa di rubare la monnezza del suo padrone. Monnezza non proprio e rubato nemmeno, perché in realtà quei cavolo di cavolini non erano marciti ma semplicemente si erano imbruttiti e secondo il disciplinare del datore di lavoro erano semplicemente invendibili e quindi andavano rimossi dalla mostra e scaricati dal magazzino al rusco: cosa che Maria aveva fatto con la diligenza che le appartiene. Non Solo! Maria, cresciuta professionalmente a pane ed etica cooperativa, aveva preso quei maledetti 8 cavolini di Bruxelles col beneplacido dei colleghi e del direttore del supermercato in onore a quel sano principio che il cibo non si spreca. Quindi di appropriazione si tratta, indebita vedremo. Vedremo si. Perché dal febbraio 2016 due avvocati impegnano un tribunale della Repubblica snocciolando sentenze, statuti pre e post fornero, ognuno stancamente affranto dalla pochezza del contendere che però vale il posto di lavoro di una persona che intanto da quasi due anni è rimasta a casa “per giusta causa o presunta tale”. Mi domando se tante risorse pubbliche non sarebbero meglio spese in un’indagine, anche solo del garante della concorrenza e mercato, su un’operazione di finanza industriale creativa che di fatto ha trasformato Maria da dipendente modello a Maria la ladra semplicemente perché oggi Maria è un peso che vale meno di 8 piccoli cavolini di Bruxelles, ingialliti.
Giorgio Cerasani
Parte 1. Presso la sezione lavoro del tribunale di Rimini si è consumata la 5° udienza del processo avviato da Maria la ladra (nome di fantasia) contro il suo datore di lavoro: la catena di supermercati discount DI.CO. Maria era da 13 anni una dipendente modello, pluri decorata con avanzamento di carriera che immagino le siano stati assegnati con il rito della spada, come si conviene nel blasonato mondo delle cooperative. Eh si perché DI.CO., acronimo di Discount Coop, era di proprietà della COOP, quella della “La Coop sei tu chi può darti di più” che poi è la stessa di quello che al telefono disse “abbiamo una Banca” quando si tentò la scalata della Bnl. Era perché nel 2013 con un magheggio di finanza creativa industriale all'italiana la DI.CO. viene ceduta al gruppo TUODI’, e per contro il gruppo TUODI’ vende alla Coop le catene dei marchi Despar, Eurospar e Ingrande. È chiaro No? La concorrenza, quella ammantata dalla forma cooperativa cede a un suo concorrente privato, l’azienda che gli faceva concorrenza e per contro il concorrente, lo stesso concorrente privato, vende alla cooperativa COOP tre marchi sempre di supermercati. Un’operazione che, visto gli esiti, richiederebbe quantomeno il parere della task force di intelligence romagnola sulla banda del gioco delle tre carte o delle campanelle. Essi perché mentre la Coop è sempre quella di “abbiamo una banca”, la DI.CO. intanto è in concordato preventivo in attesa che qualcuno se la compri. Così succede che Maria dopo 13 anni di onorata carriera viene messa alla porta perché “Si è appropriata indebitamente di una vaschetta contenente 8 piccoli cavolini di Bruxelles ingialliti, destinati alla distruzione”. Insomma questa sfortunata reaconfessa si era permessa di rubare la monnezza del suo padrone. Monnezza non proprio e rubato nemmeno, perché in realtà quei cavolo di cavolini non erano marciti ma semplicemente si erano imbruttiti e secondo il disciplinare del datore di lavoro erano semplicemente invendibili e quindi andavano rimossi dalla mostra e scaricati dal magazzino al rusco: cosa che Maria aveva fatto con la diligenza che le appartiene. Non Solo! Maria, cresciuta professionalmente a pane ed etica cooperativa, aveva preso quei maledetti 8 cavolini di Bruxelles col beneplacido dei colleghi e del direttore del supermercato in onore a quel sano principio che il cibo non si spreca. Quindi di appropriazione si tratta, indebita vedremo. Vedremo si. Perché dal febbraio 2016 due avvocati impegnano un tribunale della Repubblica snocciolando sentenze, statuti pre e post fornero, ognuno stancamente affranto dalla pochezza del contendere che però vale il posto di lavoro di una persona che intanto da quasi due anni è rimasta a casa “per giusta causa o presunta tale”. Mi domando se tante risorse pubbliche non sarebbero meglio spese in un’indagine, anche solo del garante della concorrenza e mercato, su un’operazione di finanza industriale creativa che di fatto ha trasformato Maria da dipendente modello a Maria la ladra semplicemente perché oggi Maria è un peso che vale meno di 8 piccoli cavolini di Bruxelles, ingialliti.
Giorgio Cerasani
Lo Sbarco dal Pd
Avevano trovato la gallina (da sbarco) dalle uova d'oro. Affari e solidarietà hanno realizzato un cemento mai così stretto tra Politica e Chiesa. Sono stati i Lateranensi (Patti) degli anni 2000. Una ammirevole spinta alla umana solidarietà viene trasformata da imprese malavitose con l'ingresso (naturale) delle organizzazioni più potenti in un traffico di persone e cose. L'affare più potente dopo quelli di coca e armi. Lampedusa era diventata per mere ragioni geo-politiche il distributore per l'Italia di falsi migranti accolti dalle navi ultramoderne delle Ong pagate con i soldi nostri. Abbiamo bombardato e distrutto tutto quello che contrastava gli interessi di Francia, Inghilterra e..Obama, trasformando le coste libiche in comodi porti per scafi improponibili. Il dramma era alla partenza. Come puoi pensare che gommoni fatiscenti, con motori da moscone, possano percorrere decine di miglia marine anche con mare decente? Ecco allora il trucco. Li aspettiamo al limite (?) delle acque territoriali con il permesso di Renzi su diktat della Frau. Se succede qualche mortale incidente è un danno collaterale che ripreso però migliaia di volte diventa un aiuto. Siamo un paese incapace di fare funzionare i servizi indispensabili, ad ogni scandalo inaspriamo le pene ma allunghiamo i tempi dei processi. Sette anni per Bossetti, non è finita. Mafia Capitale e.. Aeradria non sono state associazioni, solo il doping alla riminese ha avuto questo riconoscimento. Per la destra si inaspriscono pene per furti e rapine ma si può parlare al cellulare in auto. Per la sinistra invece sono esauriti i bonus da cooperativa sociale. L'inganno ha portato alla dissoluzione di un partito spacciato (anche) come la vera sinistra. E' rimasto Pisapia e, se non vi piace come il padre, c'è sempre la Boldrini. La legge sullo Ius Soli è stata accantonata. Il Pd (tutto) è amareggiato. Non sono riusciti a dare risposta ad una "sacrosanta" richiesta di diritti negati. Esiste dunque un connubio tra cittadinanza e suolo? Come mai nessuno dei paesi europei lo contempla? Soli e sanguinis sono ambedue errati. Milioni di cittadini che non conoscono lingua, tasse, ma possono determinare i governi, sono a nostro totale carico. Non era è sufficiente lo Ius Culturae previsto dal Disegno di Legge? Fai un corso di studi quinquennale, frequenti e impari l'italiano e a 10 anni avrai la cittadinanza.
L'Italia non ha saputo gestire i flussi migratori, abbiamo "subito" un'immigrazione meno qualificata di Francia, Spagna o Germania. Ora siamo alla paventata invasione. Le fughe dalla guerra e dalla fame si intensificano. Solo in Africa decine di milioni di giovani mai troveranno un'occupazione. Noi a malapena riusciamo a prendere le impronte digitali dei migranti prima di "scaricarli" in qualche periferia urbana o pensioncina deserta. L'unica soddisfazione è che il Pd sta sparendo, non prima di avere assegnato le "casette rosse" dell'ultimo terremoto alle "associazioni" di cooperative. Il meccanismo in mare e terra è lo stesso. Sembra faccia anche ridere.
giovedì 20 luglio 2017
CS MagdaClan Circo
Qui Annalisa Bonvicini di MagdaClan Circo, compagnia italiana di circo contemporaneo.
Dopo un soldout dietro l'altro, siamo arrivati agli ultimi tre giorni di programmazione a Rimini!
il nostro spettacolo "Extra_vagante" va in scena ancora 20 21 22 23 luglio, sotto al nostro tendone blu, montato al Parco XXV aprile, già Parco Marecchia, Rimini.
Con preghiera di diffusione
In allegato il comunicato stampa, foto, di seguito alcuni link utili:
intero programma
evento fb
Video promo https://www.youtube.com/watch?v=thX6XPGzZWE
Annalisa Bonvicini per MagdaClan Circo
Il Ministro dei Bagnini
La parabola discendente di Matteo passa anche attraverso le dimissioni dell'On. Costa famoso (?) per avere la delega ai "bagnini". Lo capisco, una porzione politica come AP è costretta a scommettere sulla borsa parlamentare. Sono nel mazzo degli oltre duecento parlamentari "a chiamata", quando servono vengono ingaggiati attraverso l'App apposita come i taxi. Il Ministro dei Bagnini ha giocato allo scoperto, è ritornato dal Cavaliere che, inceronato come una mummia, sembra destinato a diventare (se vuole Vivendi) una pedina indispensabile nello scacchiere governativo. Mattarella ha detto che la mafia si può sconfiggere. Non c'entra niente ma ho sentito anche questa. Il centro-destra è in notevole vantaggio grazie ai favori migratori fatti alla Lega, ma soprattutto per l'inutilità decoubertiana di un voto a 5 stelle. Sono curioso, andrò in settembre a sentire questo fenomeno bolognese: ha promesso, però con la Franchini, che farà vedere le stelle al Pd. Mi incuriosisce, anche se ho l'impressione di averlo già..visto. Il partito di Renzi non teme queste controfigure, ha solo paura dei cittadini che si sono rivoltati come bisce incazzate. Lo Ius Soli è stata la classica goccia da sbarco che ha fatto traboccare un calice colmo di vergogne. Devo ammettere, con piacere, conoscendolo dall'infanzia che in questo squallore Gnassi si eleva sempre più come una delle poche figure (piddine) affidabili. A lui è bastato interpretare coerentemente l'unico ruolo che ha imparato bene, grazie a Ligabue. E' il partito che è scomparso. Danno la colpa a Magrini.
PS I Vigili Urbani pagano per tutti. Ciclicamente qualcuno s'inventa una riforma. Dagli uffici alla strada e perfino sulla spiaggia. Depende dall'assessore del cuore e dal civismo del momento. In ogni caso Pizzolante di bagnini se ne intende
PS I Vigili Urbani pagano per tutti. Ciclicamente qualcuno s'inventa una riforma. Dagli uffici alla strada e perfino sulla spiaggia. Depende dall'assessore del cuore e dal civismo del momento. In ogni caso Pizzolante di bagnini se ne intende
CS Intervento Capogruppo Patto Civico Mario Erbetta
Intervento del Capogruppo di Patto Civico Mario Erbetta sulla questione “sicurezza”
“Dopo tanto impegno la Fucina delle idee e dei Programmi di Patto Civico ha dato l'input a una rivoluzione Copernicana all'interno della Polizia Municipale.
Grazie all'assessore Jamil Sadegholvaad e Al Comandante della Polizia Municipale Andrea Rossi i nostri Progetti sulla Sicurezza che hanno come perno portante la Polizia Municipale stanno per realizzarsi.
I nuovi distaccamenti della Gaiofana e di Santa Giustina sono la realizzazione pratica del Progetto Vigile di Quartiere con un cambiamento radicale dell'impostazione da pizzardone addetto alle multe a Poliziotto di prossimità e di servizio in grado di rispondere alle richieste in termini di sicurezza con una presenza costante sul territorio.
Anche la la divisione in U.O. servizi operativi (infortunistica ed eventi) e U.O. servizi territoriali (vigili di Quartiere) è fondamentale per portare sulle strade il maggior numero di Poliziotti Municipali.
Ancor più positivo è che tali nuove unità saranno coordinate non da nuovi dirigenti ma da posizioni organizzative con incarico annuale e vincolato ai risultati (e non a vita). Più vigili di quartiere, meno negli uffici più sicurezza.
Una rivoluzione a cui Patto Civico ha partecipato con insistenza e attivamente credendo fermamente in un corpo che ha bisogno di svecchiarsi sia anagraficamente che ideologicamente, ma che ha delle potenzialità sulla sicurezza enormi.
Ora avanti tutta con i Progetti Mille occhi per una città sicura (per arrivare a 100 telecamere da istallare su tutto il territorio comunale) e il progetto Tolleranza Zero verso prostituzione, abusivismo commerciale e palllinari.
Ma ancor di più sul Progetto Sicurezza Notturna con una unità operativa in più dalle ore 1.00 alle ore 7.00 nei week end e nel periodo estivo.
Auspichiamo nuove assunzioni nella Polizia Municipale per dare nuova linfa e aiuto a tutti gli agenti che dall'inizio di questa stagione estiva con turni massacranti stanno ridando il territorio di Rimini ai Riminesi.
E anche in questo caso Patto Civico c'è!”
Rimini, 20 luglio 2017
Rimini, 20 luglio 2017
Magrini&Dintorni
Per i pochi (?) che non lo sanno, Magrini è il segretario provinciale del Pd. Ufficialmente fa riferimento alla corrente di Orlando, ma nello stradario riminese il suo capo (da sempre) è Melucci. Molto meglio. Maurizio Melucci storicamente, come tutti nei Ds eccetto i radical chic come Chicchi e (dopo) Gambini faceva parte del correntone dei D'alema, Bersani e Errani. Per non vergognarsi troppo hanno scelto di camuffarsi dietro ad un personaggino come Orlando. L'odio dei renziani per la sotto-corrente, eccetto Zerbini, per cui è molto più gratificante un buon pranzo, è totale. Prima la sopportavano, convinti di avere trovato un vincitore di europee e..banche, oggi l'astio cresce in proporzione all'indebolimento di Renzi. C'erano, in tempi antichi due "personaggi" nel Pci (locale) che venivano additati come untori di sfighe. La fine di Renzi è più brutta. Torniamo al segretario in quota a Melucci. Bravo ragazzo, sempre agli ordini, un buon caporale, a cui per esigenze temporali e tattiche sono state consegnate stellette in..comodato. Attribuire a Juri Magrini la responsabilità della sconfitta è come incolpare la Vescovi di non avere vinto. Ambedue hanno espresso quanto potevano o permettevano loro di fare. Ha perso il Pd di Renzi, non le comparse in una scenografia rigettata dai cittadini. Queste sono le ragioni di fondo, le due badanti giornalistiche accompagnano sempre più riluttanti il partito che garantisce loro la sopravvivenza, come profughi dell'autonomia di pensiero, ma si odora nelle edicole che sta cambiando l'aria. Lo si vede dall'aumento del cerone al Cavaliere, sono riusciti a rianimarlo come un eterno Fidel..Castro. Cui prodest l'attacco a Magrini? Una risposta semplice perfino per il mio amato Morollino. Le elezioni politiche in primavera saranno un banco di prova. Intanto in settembre avremo la Rimini di Cagnoni a 5 Stelle. Bel colpo Presidente, meglio tenerlo buono Grillo, se ne intende di ..Borsa. Chi conosce leggermente il breviario del partito ha capito che il mestatore è (sempre) A Te Faz Arlotti, se non altro per la sua antica e corrisposta acredine con il citato (troppo) Melucci. La battaglia, come del resto anche negli altri partiti o sedicenti movimenti padronali, è una lotta per le agognate poltrone. Quelle che hanno fatto diventare così acido l'amico Camporesi. Se le elezioni regionali fossero andate diversamente forse Grillo non sarebbe stato così..truce. Rimani, caro Luigi uno dei pochi che poteva rappresentare degnamente uno zibaldone di fenomeni e arrivisti, con qualche timida ma scomparsa eccezione. A Te Faz si era legato mani e piedi a Renzi, per lui era l'occasione della vita scesa da un cielo democristiano. Nessuno era in sintonia con il bulletto come Tiziano. La battaglia è tutta qui, in un partito con una eredità troppo pesante per essere affidata a Franceschini, Zanda e..Gentiloni.
mercoledì 19 luglio 2017
CS Hera
Hera premia il merito accademico con 40 Borse di studio ai figli dei dipendenti.
Un contributo di 750 euro per ogni studente universitario, per un totale di 30 mila euro di investimento. L’iniziativa rientra nelle attività a sostegno dell’istruzione inserite in “Hextra”, il piano welfare della multiutility, che da quest’anno è stato esteso anche ai dipendenti con contratto a tempo determinato. Costanza, velocità ed eccellenza negli studi: ieri, nella sede Hera di Bologna, è stato premiato il merito accademico. Nel corso di una cerimonia, sono state consegnate dal Presidente Esecutivo, Tomaso Tommasi di Vignano, 40 Borse di studio destinate ai figli dei dipendenti che, nell’anno accademico 2015-2016, si sono distinti per i risultati raggiunti negli studi universitari. L'iniziativa, che rientra nell’ambito delle numerose attività a sostegno dell'istruzione inserite in “Hextra”, il piano welfare del Gruppo Hera, è stata lanciata lo scorso aprile con l'intento di premiare l'impegno secondo principi di equità e meritocrazia, attraverso criteri di valutazione oggettivi. I quaranta studenti più meritevoli, infatti, sono stati individuati sulla base di una graduatoria stilata secondo i seguenti parametri: allineamento al piano di studi dell’anno accademico, numero di crediti raggiunti e media degli esami superati nel corso dell’anno. Le domande pervenute all’azienda sono state più di 70. Ad ognuno dei 40 premiati è stata consegnata una Borsa di studio individuale del valore di 750 euro, per un totale di 30.000 euro investiti dalla società. Questa è solo l’ultima delle iniziative del piano welfare aziendale che, dal 2017, è stato esteso anche ai dipendenti a tempo determinato da più di sei mesi. Dopo aver interessato sin dal suo lancio le 8.500 persone che lavorano per le società del Gruppo, dunque, Hera ha così inteso compiere l’ultimo passo verso il completo coinvolgimento di tutte le sue persone. “A un anno dal lancio continuiamo a investire nel nostro piano di welfare e sullo sviluppo dei nostri dipendenti e delle loro famiglie – ha commentato il Presidente Esecutivo Tommasi di Vignano –. In un anno, Hextra ha ottenuto importanti risultati e ci è sembrato naturale estenderne l’efficacia anche ai dipendenti a tempo determinato. Una scelta che allinea la nostra alle migliori realtà internazionali. Vogliamo continuare a creare valore ed efficienza nell’interesse di tutti i soggetti coinvolti, contribuendo a proteggere il portafoglio delle famiglie in un periodo economicamente non semplice come quello attuale”. Lo scorso giugno Easy Welfare, società del settore che ha passato in rassegna le best practice di oltre 350 aziende italiane, ha premiato il Gruppo Hera in occasione dei “Welfare Awards 2017” per il “Miglior piano di comunicazione” che ha permesso un livello di adesione ad “Hextra” della quasi totalità delle sue persone (97%), per un complessivo di 1.902.456 euro fruiti dai dipendenti. “Hextra” il piano di welfare del Gruppo Hera A luglio 2016, il Gruppo Hera ha lanciato “Hextra”, piano integrato di welfare aziendale che valorizza le iniziative esistenti armonizzandone l’applicazione su tutti i territori in cui la multiutility opera. Un sistema unico per tutte le sue società ma personalizzabile: la peculiarità infatti è la quota flessibile che può essere allocata a piacere dal singolo lavoratore, che deciderà sulla base delle sue esigenze personali e familiari. La somma prevista per il 2017 è di 360 euro (200 nel 2016), 385 per il 2018. In aggiunta a questo, Hera supporta anche i dipendenti che hanno figli in età scolare riservando loro un ulteriore contributo da utilizzare esclusivamente per le spese scolastiche. Per l’anno 2016/2017 le richieste sono state 3.821 per un importo complessivo di oltre 380.000 euro.
Un contributo di 750 euro per ogni studente universitario, per un totale di 30 mila euro di investimento. L’iniziativa rientra nelle attività a sostegno dell’istruzione inserite in “Hextra”, il piano welfare della multiutility, che da quest’anno è stato esteso anche ai dipendenti con contratto a tempo determinato. Costanza, velocità ed eccellenza negli studi: ieri, nella sede Hera di Bologna, è stato premiato il merito accademico. Nel corso di una cerimonia, sono state consegnate dal Presidente Esecutivo, Tomaso Tommasi di Vignano, 40 Borse di studio destinate ai figli dei dipendenti che, nell’anno accademico 2015-2016, si sono distinti per i risultati raggiunti negli studi universitari. L'iniziativa, che rientra nell’ambito delle numerose attività a sostegno dell'istruzione inserite in “Hextra”, il piano welfare del Gruppo Hera, è stata lanciata lo scorso aprile con l'intento di premiare l'impegno secondo principi di equità e meritocrazia, attraverso criteri di valutazione oggettivi. I quaranta studenti più meritevoli, infatti, sono stati individuati sulla base di una graduatoria stilata secondo i seguenti parametri: allineamento al piano di studi dell’anno accademico, numero di crediti raggiunti e media degli esami superati nel corso dell’anno. Le domande pervenute all’azienda sono state più di 70. Ad ognuno dei 40 premiati è stata consegnata una Borsa di studio individuale del valore di 750 euro, per un totale di 30.000 euro investiti dalla società. Questa è solo l’ultima delle iniziative del piano welfare aziendale che, dal 2017, è stato esteso anche ai dipendenti a tempo determinato da più di sei mesi. Dopo aver interessato sin dal suo lancio le 8.500 persone che lavorano per le società del Gruppo, dunque, Hera ha così inteso compiere l’ultimo passo verso il completo coinvolgimento di tutte le sue persone. “A un anno dal lancio continuiamo a investire nel nostro piano di welfare e sullo sviluppo dei nostri dipendenti e delle loro famiglie – ha commentato il Presidente Esecutivo Tommasi di Vignano –. In un anno, Hextra ha ottenuto importanti risultati e ci è sembrato naturale estenderne l’efficacia anche ai dipendenti a tempo determinato. Una scelta che allinea la nostra alle migliori realtà internazionali. Vogliamo continuare a creare valore ed efficienza nell’interesse di tutti i soggetti coinvolti, contribuendo a proteggere il portafoglio delle famiglie in un periodo economicamente non semplice come quello attuale”. Lo scorso giugno Easy Welfare, società del settore che ha passato in rassegna le best practice di oltre 350 aziende italiane, ha premiato il Gruppo Hera in occasione dei “Welfare Awards 2017” per il “Miglior piano di comunicazione” che ha permesso un livello di adesione ad “Hextra” della quasi totalità delle sue persone (97%), per un complessivo di 1.902.456 euro fruiti dai dipendenti. “Hextra” il piano di welfare del Gruppo Hera A luglio 2016, il Gruppo Hera ha lanciato “Hextra”, piano integrato di welfare aziendale che valorizza le iniziative esistenti armonizzandone l’applicazione su tutti i territori in cui la multiutility opera. Un sistema unico per tutte le sue società ma personalizzabile: la peculiarità infatti è la quota flessibile che può essere allocata a piacere dal singolo lavoratore, che deciderà sulla base delle sue esigenze personali e familiari. La somma prevista per il 2017 è di 360 euro (200 nel 2016), 385 per il 2018. In aggiunta a questo, Hera supporta anche i dipendenti che hanno figli in età scolare riservando loro un ulteriore contributo da utilizzare esclusivamente per le spese scolastiche. Per l’anno 2016/2017 le richieste sono state 3.821 per un importo complessivo di oltre 380.000 euro.
Andate avanti voi
Quando un Paese brucia quattro Presidenti del Consiglio in tre anni, compreso Bersani, sacrificato sulla soglia, unico con un programma che sia sceso nell`agone del confronto elettorale, c`e` qualcosa che non torna piu`! Hanno tentato di dirci che il problema era la seconda parte della Costituzione, il sistema istituzionale creato dai nostri Padri della Patria in modo cosi` blindato che dargli dei Magnifici e` poco. Il bulletto chissà dove avrebbe condotto il Paese avesse vinto a dicembre. La si cambia insieme la Costituzione attraverso la partecipazione! Ci sono uomini a cui piace la battaglia, piace essere nella mischia e altri a cui piace guardare. Non ho sempre fatto parte dei primi. Mi ci sono trovato a causa dell`impegno negli studi e poi giocoforza nella voglia di voler essere. Cogito ergo sum diceva Cartesio. E siamo qua nella piu` grande crisi economica, istituzionale e sociale del Paese che forse solo gli anni di piombo e le stragi di Stato riesce ad emulare, ma senza cappotto della guerra fredda. Da soli con le nostre splendide forze. Andate avanti voi che a me viene da ridere.
Roberto Urbinati
Roberto Urbinati
Vorremmo chiedere
Vorremmo chiedere all'avvocato Franchini chi sono gli attivisti riminesi del M5S che cita nelle ripetute interviste come fosse la guest star dell'avvenimento. Rimaniamo (ancora) a fatti mai smentiti. A Rimini, due anni (gnassiani) fa, si sono presentati come accade spesso, due Meetup con i relativi candidati. O meglio il primo, "pompato" dal nostro blog, aveva addirittura, seguendo il vangelo del regolamento, presentato un programma fatto (ahinoi) anche piuttosto bene. L'altro, ancora stranamente presente, indicò il candidato di Cardone e fino quì siamo nelle regole da loro inventate, poi pensarono bene di insultarci con volgari contumelie, allargate alle famiglie e questo non sarebbe permesso nemmeno nel Pd. Il CNL di Grillo decise "pilatescamente" che la cosa migliore era la "cancellazione" dalla sabbia riminese delle tracce grilline. Oggi, come se nulla fosse accaduto, apprendiamo dalla Franchini, attivista part-time, che nella nostra città epurata dai mali, si svolgerà una interessante kermesse a 5 Stelle. Parlerà anche il candidato premier. Il Meetup (strana creatura) Onestà e Partecipazione pur dimostrando di avere tutte le carte in regola, rimane in un limbo senza che nessun leader nazionale o magari un Bugani, si degnasse di una telefonata o una mail di consolazione. Sull'altro versante (sic!) militavano tutti e tre gli esponenti (?) istituzionali prima che il Verde Affronte mostrasse le vere generalità politiche. Affermare che sono stati i colpevoli del "disastro" politico si farebbe un torto al regista nemmeno occulto della farsa. Chiudere tutto con un Viva il Movimento, ci sembra umiliante. Sembra che la posizione più gradevole per chi intende "carrierare" sia quella supina o meglio mediana. Passare da un Meetup all'altro, dando ragione a tutti e seguire quello che dice l'oracolo di Bologna. Noi ci sentiamo troppo vecchi e forse stupidi per battere la mani a questo modo di fare politica.
martedì 18 luglio 2017
Sull'orlo di una crisi di nervi
Quando una dopo l`altra le presunte certezze, il tenore di vita abituale, le conquiste, anche quelle dozzinali, giacche` sacrosante, subisco inesorabilmente l`erosione del nuovo tempo, dei "valori" di quel neoliberismo che l'homo novus voleva superare...tuttavia il corsus honorum e` terminato nelle piu` meste e malinconiche delle situazioni. Testimonianza diretta e` la fine che abbiamo sotto gli occhi dei protagonisti del piu` grande partito comunista dell`Occidente che pur di non ritirarsi pietiscono un tozzo di pane raccontando sciocchezze a cui loro stessi stentano a credere e che faticano perfino a celare... se credessi nei super eroi loro ne sarebbero degni: l`uomo plastica, quello gomma...quello bugia, l`imbonitore e cosi` via. E` il tempo dei timori, delle tensioni, delle sfide, delle paure e nuovi spettri si aggirano e pian piano riedificano, essendo le fondamenta invero mai state chiuse, sulle macerie culturali una nuova brutale sfida a cui e` sempre piu` difficile sottrarsi. Il silenzio, vieppiù per chi troppo ha abusato della propria presunzione e protagonismo si confà meglio a questo tempo di ciarlatani. E` tempo di egoismi! Personalmente non ho intenzione di recitare alcuna devotio, già fatto in punta di lapis insieme a tanti elettori il 4.12.2016.
Roberto Urbinati
Roberto Urbinati
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