L’On. Sergio Pizzolante interviene oggi sul livello di (in)decenza raggiunto
da certa classe politica locale. La mancanza di sobrietà e l’aria mondana che
sta pervadendo il PD riminese, in sintonia con le linee guida del sindaco,
sembrano un ritorno ai fasti della prima Repubblica e sono diventate talmente
imbarazzanti da necessitare un richiamo al bon ton. Il giornalista, forse
per paura di disturbare l’organizzazione della prossima festa, concede a
Pizzolante una misera colonnina laterale in quarta pagina, giusto perché, ad un
Onorevole, non si può dire di no. Sergio Pizzolante è stato costretto ad intervenire anche
questa volta, stante l’imbarazzante silenzio dei suoi. Il richiamo alla
sobrietà fatto al PD ed al sindaco dj, è stato un implicito ammonimento al PDL
a non essere più né silente né accondiscendente nei confronti di chi è al
governo in città. In effetti, in un sistema sano, l’opposizione non sarebbe
taciturna su questo modo di (non) amministrare e chiederebbe a gran voce le
dimissioni del sindaco per manifesta inadeguatezza al ruolo. Un’opposizione
sana farebbe battaglie di sistema e non interrogazioni da consigliere di
condominio per accontentare un elettore. Il segretario poi, capeggerebbe l’assalto a palazzo Garampi, ma entrando attraverso la porta principale, non da
quella di servizio(i). Pizzolante conclude il suo intervento chiedendo se
Rimini si meriti una classe di politici targati PD che fanno del presenzialismo
festaiolo e demagogico il loro modo di far politica. Ovviamente, anche noi con
lui, rispondiamo di no, aggiungendo però che Rimini non si merita nemmeno la
mancanza di un’alternativa vera. Non nutriamo molte speranze che il richiamo di
Pizzolante faccia vergognare il PD da bere e risvegli un po’di orgoglio al
PDL, dandogli lo stimolo per liberarsi dai tanti bavagli. Speriamo solo che la
prossima maggioranza venga eletta dai riminesi non impastoiati con questo
sistema di orti, orticelli, caste, seminari e..palas.
nonèrobanostra.it
venerdì 31 agosto 2012
Uno Spazio
Il successo di Morricone dimostra ancora una volta quello da noi sempre sostenuto, la mancanza di Uno Spazio deputato a questi eventi, collocato a MarinaCentro. L'idea che avevamo, come amministratori e sulla quale si era iniziato a lavorare, prevedeva una piazza al centro del triangolone demaniale del porto prima che qualcuno in accordo con la finta opposizione, si inventasse bandi per i grattacieli dell'inciucio. Uno spazio che contenesse anche aree commerciali ed una tensostruttura per organizzare spettacoli per tutto l'anno. Sui Bigoli firmati i fiutatori d'aria alla Gnassi hanno capito che era meglio sterzare, le cronache di questa misera politica riminese raccontano che forse gli organizzatori di spettacoli sindacali siano orientati a tornare sui nostri primitivi intendimenti. Non chiederemo royalties ne biglietti omaggio, creare eventi attorno alla rotatoria oltre a dimostrare la classica improvvisazione riminese, costa oltre centomila euro che non si sa mai bene chi paga, mentre si è capito benissimo chi ha guadagnato.
Giovanni e Antonio
Se Giovanni ed Antonio possiedono una officina quando andrà male per uno lo stesso destino colpirà l'altro,
se invece Giovanni è padrone dell'immobile e Francesco ha interesse a comperarla, Giovanni fatti due conti, agirà diversamente nei confronti di Antonio.
L'esempio è banale ma racchiude l'essenza della finanza creativa, qualsiasi agente di borsa potrà spiegare quanto le grandi speculazioni si basino su logiche semplici, questi giochini sono possibili non per intelligenze superiori, ma per un potere smisurato in grado di falsare le regole. Tornando al nostro esempio stupido sarà Giovanni ad aumentare ad Antonio l'affitto della loro azienda, che nella realtà pagherà solo Antonio se l'impresa non sarà più sostenibile. Giovanni, una volta chiusa l'azienda, vendendo a Francesco ricaverà utili superiori a quelli che divideva con il socio. Questa storia ci fa capire che non si deve condividere mai niente in ambito finanziario che possa avere interessi diversi, specie quando uno ha un potere che l'altro non ha.
Aver fatto la moneta unica con paesi più forti del nostro, ci mette nelle stesse condizioni di Antonio, sapendo bene che Giovanni non ci regalerà mai la metà dell'immobile, sarebbe stato meglio rompere subito la società. Chi gioca alla playstation finanziaria e ci ha sfruttato, ha inventato RigorMontis un personaggio fantozziano che ha distrutto un Paese iniettando tasse, iva ed imu, moriremo in mezzo a bollicine, sigarette e sale giochi ben distanti dalle scuole. Giovanni prima di far fallire la sua impresa ha venduto le macchine più evolute e portato i clienti migliori nella sua nuova azienda che produce gli stessi prodotti ma non è sua. Quando è iniziata questa vergogna, l'Italia avrebbe dovuto intimare al lato B peggiore d'europa: o vi accollate i debiti o noi paghiamo i miliardi di titoli solo ai cittadini italiani, con i vostri pulite le mercedes di stato. Appare chiaro ai milioni di italiani che pur guardando le televisioni pubbliche e le private satellitari, hanno capito di chi sia la colpa e chi protegge MarioMeno. Il Cavaliere a dispetto delle puttanate commesse e della certa condanna per avere violentato la minorenne Ruby, viaggia nei sondaggi a ridosso dei pochi capelli di Bersani, che però è sotto Grillo, a dispetto dell'aiuto gratuito di Benigni.
P.S.
La storia dell'officina è vera, il nostro fantasioso Antonio ci ha raccontato che ha provato a dire a Giovanni che si poteva prendere in affitto un capannone che costava meno, il socio lo ha impedito.
Qualcuno ha avvisato il Giovane che Fiabilandia è messa male? Lui continua a raccontare...Fiabe e fare Feste, la prossima sarà la sua. E' linguaggio fascista?.
P.S.
La storia dell'officina è vera, il nostro fantasioso Antonio ci ha raccontato che ha provato a dire a Giovanni che si poteva prendere in affitto un capannone che costava meno, il socio lo ha impedito.
Qualcuno ha avvisato il Giovane che Fiabilandia è messa male? Lui continua a raccontare...Fiabe e fare Feste, la prossima sarà la sua. E' linguaggio fascista?.
giovedì 30 agosto 2012
Habemus Cancelliere
E' iniziata da un pò di tempo una collaborazione amicale con il “Cancelliere”, la penna di punta di Rimini Politica che ha cessato di scrivere dopo avere centrato purtroppo...tutte le più sfigate previsioni finanziarie, economiche, sociali e...Gnassi, degli ultimi quattro anni.
Hanno esaurito il loro compito, il nostro ha traguardi diversi, oseremmo definirli più importanti, avevamo iniziato pensando di LiberareRimini quando uno scippo socialista(?) ci ha costretto ad un più attuale SalvaRimini. Si capisce benissimo dai nostri scritti e dagli atti personali che siamo disposti a tutto pur di cambiare la nostra Città. La coltre opprimente composta dagli eredi comunisti ed i sempre attuali democristiani, si è estesa oltre il lecito, coprendo buona parte dell'opposizione, usata a piacimento in ogni occasione, l'avvento di Gnassi è stato il suggello tragico per condurci verso lidi fallimentari. Il Cancelliere è uno dei non molti riminesi che, per motivi professionali, ha un orizzonte d'analisi che spazia oltre gli angusti confini compresi tra la Palata e Nud e Crud, più vicino ai 60 che ai 50, è molto conosciuto in tanti ambienti cittadini che frequenta di rado se non per ragioni professionali.. Più sarcastico che umorista, è più amante (fortunato o sfortunato?) delle donne e della cultura che del potere, che peraltro non disdegna, quando è utile. Ci conosciamo da tantissimi anni, abbiamo avuto anche una comune forte attrazione per un uomo chiamato Melucci, a noi è passata quasi subito, a lui... - spero gli sia passata o stia passando. Ci permettiamo di copiare, con il suo consenso, ovviamente, un articolo scritto quattro anni fa, esattamente il 07/07/2008, non sarà l'unico, cerchiamo di nobilitare il blog non parlando sempre dei soliti idioti. Ecco l’articolo, il cui “originale” con le domande e le foto può ovviamente essere trovato sul sito www.riminipolitica.com. La crisi che il Paese attraversa è di sistema, il peso dell'apparato burocratico, non solo pubblico in senso stretto (penso anche al sistema delle Agenzie e alle aziende monopolistiche) ormai supera per numero e importanza quello delle forze produttive. Viviamo in un Paese che, in qualche modo, può assomigliare a certi stati seicenteschi o al periodo del fiscalismo tardo imperiale romano, quando le forze produttive (allora l'immenso ceto dei produttori agricoli e dei piccoli mercanti) erano al servizio di una grande "classe" onnipotente, autoconservante e autoreferenziale" che viveva di prelievo sulle altre. Attenzione: non è la "casta" di Rizzo e Stella. E' un ceto intero. Ciò lo rende ormai incontenibile, a meno di un conflitto durissimo. La situazione è questa. Il punto d'equilibrio fra queste due forze storiche, apparato burocratico/monopolista e apparato produttivo si è rotto. Oggi questa frattura è solo parzialmente visibile ma fra non molto diventerà enorme. E la forza vincente di per sè non produttiva, per autoconservarsi, non può che comprimere il sistema residuo dal quale trae le risorse, fino a distruggerlo". Alla prevedibile domanda di "quando" tutto questo accadrà si può rispondere tenendo conto che le grandi crisi hanno sempre bisogno di un innesco esterno. Tale fu per esempio la Prima Guerra Mondiale. Nel nostro caso questo "innesco" sarà dato dallo scontro dei grandi debiti planetari, in particolare quello americano che è sia pubblico che privato e quello europeo che è essenzialmente pubblico. Sul dato temporale esatto, tenuto conto delle entità e delle scadenze si può fare un'ipotesi che va da un minimo di un paio d'anni a un massimo di cinque o sei. Personalmente propendo per la prima ipotesi. Citando la massima evangelica: "Vedrete molti segni nei cieli...", questi segni, secondo me, si vedono già. Ne cito solo due:
la concentrazione della liquidità mondiale in pochissime mani e il lento ma inesorabile calo del commercio mondiale. Ovviamente in un quadro del genere un paese come l'Italia è facile ne esca distrutto.
Il Paese in quanto tale non esiste, è un concetto che ha poco senso in generale, e nessuno in Italia. Esistono delle forze che si disputano il potere. L'elite burocratico-monopolista, anche imprenditoriale, con i suoi milioni di piccoli ausiliari, insignificanti ma, cionondimeno, indispensabili, oggi ne sta controllando le leve e prelevando ricchezze sia a livelli elevati che più modesti, dove la supremazia dell'impiego pubblico è conclamata a livello di soldi e, appunto, di potere". L'Italia non era così, Questo cambiamento è avvenuto negli ultimi 10/15 anni, ma è un fenomeno definitivo ed ineluttabile. Anche perchè questo "sistema" non è un incidente storico. E' una forza che conta milioni di persone le quali, prima di rinunciare a posizioni di vantaggio, o semplicemente, micro rendite di posizione, combatteranno fino alla morte. Quella degli altri, ovviamente. Qualche esempio? "Il sistema fiscale, ma sarebbe troppo lungo parlarne oggi. E' un argomento per la prossima volta". Per chi votano queste persone?
"Votano trasversalmente, in quanto nessun gruppo politico può prescindere da loro. Se vuole le faccio dei casi particolari: la gran parte dei settori dell'apparato finanziario e giudiziario (dirigenti, impiegati, ecc.) votano per il centrosinistra. Altri settori anche contigui come la polizia, la guardia di finanza ed i carabinieri guardano a destra. Continuo nell'esempio: complessivamente abbiamo più forze dell'ordine della Germania. Eppure lamentiamo continuamente la mancanza d'agenti: in Riviera d'estate; nei quartieri a rischio nelle grandi città; di notte… Tuttavia, grandi aliquote di queste forze sono impiegate, con gran dispendio, ogni mercoledì e domenica negli stadi a servizio dei presidenti delle squadre di calcio che, guarda caso, sono normalmente a capo di aziende monopoliste. Basti pensare a quante società di calcio fanno capo a monopolisti nel settore petrolifero. E'
un buon esempio dell'uso mostruoso di grandi risorse pubbliche per fini puramente privati. Questo avviene sotto gli occhi di tutti, e nessuno ne parla. Quel che voglio dire è che non siamo di fronte ad uno scontro fra forze politiche ma fra ceti e relativi apparati che li rappresentano". La prossima volta trattiamo argomenti più locali...come l'evasione fiscale
Una Voce
Accogliamo sempre con favore chi tenta la strada del giornalismo d'inchiesta invece di usare le veline che escono dal Palazzo. Abbiamo letto con attenzione i dati riportati nell'articolo della Voce, sull'elenco delle proprietà comunali, quello che vogliamo sottolineare è che nulla si dice per le innumerevoli aree (50/100)
che dovevano essere cedute alla pubblica amministrazione in seguito alla vecchia vicenda dei vincoli decaduti.
La questione va oltre l'aspetto formale, se come temiamo, non sono stati compiuti i dovuti atti amministrativi, con il rischio/certezza di trovarci, come avvenuto per le aree in fregio al lungomare, a privati che ne rivendicano
l'usucapione.
Auspichiamo che la Voce voglia approfondire l'argomento, oppure qualche consigliere piddino (scherziamo) faccia una interrogazione.
P.S.
Fraternali sarebbe l'ideale.
P.S.
Fraternali sarebbe l'ideale.
Non è Troppo?
Eventi culturali. Brunori (Idv):
"Negli ambienti culturali di Rimini qualcosa si sta muovendo e la bella notizia è che non ci sono costi particolari per l’Amministrazione Comunale". Lo scrive il consigliere comunale di Italia dei Valori Stefano Brunori. Da un lato Brunori nel suo intervento plaude alle iniziative dell'amministrazione a basso costo, come la Molo street parade o la ruota panoramica, dall'altra rivolge al sindaco una richiesta. Se Rimini sta rinascendo (?) grazie anche a iniziative culturali come il concerto di Morricone o le rappresentazioni storiche all'anfiteatro il martedì sera, per dare una spinta al movimento culturale, il consigliere spera che l'amministrazione "strizzi l’occhio a chi sta faticosamente provando a far vivere luoghi (porto canale, anfiteatro) che hanno bisogno di gente per essere vissuti ed apprezzati dai turisti ma soprattutto dai Riminesi".
P.S.
Compagno/camerata Di Pietro hai notizie della feroce opposizione che il tuo Movimento conduce a Rimini? Non saranno troppo audaci le parole del capogruppo? Meglio i silenzi Bullettiani
P.S.
Compagno/camerata Di Pietro hai notizie della feroce opposizione che il tuo Movimento conduce a Rimini? Non saranno troppo audaci le parole del capogruppo? Meglio i silenzi Bullettiani
mercoledì 29 agosto 2012
L'Isola di Veltroni
Non abbiamo capito bene cosa c'entri Veltroni con l'Isola delle Rose, l'unica cosa che approda è un falso misticismo per camuffare la disastrosa esperienza politica, una prima comunione letteraria emendante giovanili peccati, ma non doveva andare in Africa? Tornando all'isola, raccontata senza capo ne coda, va ricordato che è stata
abbattuta perchè abusiva, i complotti e le accuse internazionali sono nati dall'equivoco che non sarebbe stata di competenza dello stato italiano, in quanto costruita
fuori delle acque territoriali.
Cazzata colossale, l'Adriatico, è diviso al millimetro
con i paesi della ex juguslavia, le strutture in mare per l'estrazione e ricerca degli idrocarburi, pur essendo fuori dalle acque
territoriali hanno una concessione di ricerca. Le piattaforme hanno una concessione
uguale a quella di un bagnino. In tutto il mondo vengono chiamate piattaforme continentali, se così non fosse, tutti andrebbero a prelevare
petrolio e gas nel mare del nord e/o in qualsiasi luogo fuori dalle acque territoriali.
Persino gli Stati Uniti che confinano con due oceani, hanno comunque esteso la loro piattaforma a 200 miglia dalle coste. Quello che invece ci sembra importante raccogliere di questa vicenda è l'idea di creare delle isole artificiali non realizzate su palafitte, ma con le stesse metodologie con cui sono state costruite in medio oriente.
Tempo fa da questo blog riportando la stessa proposta diceva che potevano essere utili anche per barriere antierosione, orientate nella direzione giusta e facevamo il caso specifico per la costa riccionese flagellata ed erosa dai venti di nord-est.
Ai finti ambientalisti di sottogoverno locale, sempre pronti ad opporsi, chiediamo perchè una o più isole in mare siano peggio di una grande darsena che modifica la corografia di un territorio con una muraglia. Gettiamo senza alcuna speranza un modesto ragionamento, convinti che per fare ripartire la Fiat di Gnassi serva qualcosa in più di una ruota...panoramica e grattacieli
I Tre
I tre moschettieri del turismo, Melucci assessore Regionale, Gnassi Sindaco di Rimini e Galli assessore provinciale sono legati a Dartagnan Ermeti, responsabile Bambi del Piano Strategico. Dovendoli giudicare dai fatti, Melucci come Sindaco del vice Ravaioli, doveva essere cancellato con un processo alla Palazzi dove parla solo l'accusa, al Giovane festaiolo sarebbe sufficiente imputargli la fine della sua creatura Turquoise, demolita dalle ruspe non per scadenza dell'ambientale che fa risorgere i tendoni diventati sodali, ma per fallimento strategico. A Galli non riusciamo a trovare un capo d'imputazione, non ha fatto proprio niente, non è buono nemmeno a contare le macchine ai caselli. Su Ermeti dobbiamo procedere sulla eco biga, sostenitore di piani e grattacieli come lo è stato del polo del benessere di Miramare, da vero istrione ha iniziato a parlare come un pentito del passato, non sia mai che Gnassi travalichi l'anno, il suo Piano Strategico è caduto in prescrizione, nessuno lo evoca neanche nelle preghiere, la presidenza però meglio mantenerla. L'uscita dall'euro metterà fine anche alle patacate urbanistiche che abbiamo commesso in quantità industriale. Non sapevamo più cosa scrivere, abbiamo rievocato i nostri Tre che sembrano diversi, nella realtà sono dello stesso allevamento che presto chiuderà per mancanza di pulcini pii. Melucci ha osato l'inimmaginabile, parla male dei bagnini dopo avere eliminato Quello che dieci anni fa voleva fare le stesse cose che oggi vende come nuove. Fiutatori d'eccezione, alcuni festeggiano i 40 anni di attività politica a dispetto di una età non sempre rapportabile alla qualità. Arriva la Beatrice anche per voi, tra sei mesi finalmente si vota, con la speranza che in un colpo si prendano due piccioni d'alto bordo, chi per scadenza temporale e chi per averci depredato. Queste sono le punte del sistema turistico che nella nostra realtà rappresentava il palcoscenico più importante, non possiamo dimenticare il resto, siamo agli outlet della politica, Vitali, Piva, Petitti...Marchioni, senza offendere chi non abbiamo citato, l'imbuto di Bersani capelli neri, funziona alla rovescia, per fare il sindaco devi comparire come un ultrà alle partite, ce lo ha insegnato la coppia che ha regnato a Rimini per dodici anni, premiano i peggiori, segano i normali. Non ci stupiremmo se alla fine la pregiata Astolfi&Biagini ce la facesse nelle primarie, provate a ricordare chi ci ha rappresentato in questi anni in parlamento. Il nostro voto è deciso, vale per noi e per qualche milione di fascisti del web, non rompeteci le palle con la manfrina che non conta niente, queste patacate tenetele per i vostri comizietti. Per quanto possano fare male, siano inesperti, almeno per qualche anno fuori dalla Merkel respireremo aria pulita. Ci basta.
P.S.
Camporesi ci ha promesso un consiglio comunale alla settimana, come una volta.
P.S.
Camporesi ci ha promesso un consiglio comunale alla settimana, come una volta.
Un Servizio Pubblico
In questa povera calda estate solo dei malati di politica come noi potevano resistere a tre ore di Servizio Pubblico, la trasmissione fa emergere che il giusto o sbagliato non viene stabilito in virtù delle verità, ma in ragione dei protagonisti. Dimostrazione che in questo paese è impossibile affermare una legge uguale per tutti, usciti dall'euro forse andrà meglio, avremo meno confronti da fare. Che Travaglio giochi a fare l'antipatico, riuscendo benissimo, è cosa nota, ma quello che ha riferito sono circostanze innegabili, sarebbe bello per una volta, a parti invertite che decidesse chi ha competenza, una magistratura che non fa sconti a nessuno anche privo di escort evidenti, non si può evitare il giudizio o spedire in Guatemala il giudice. Avete proprio rotto, il giochino intercettativo ha girato a sfavore, ci vuole una bella faccia tosta per bloccare tutto, dietro ridicoli paraventi istituzionali. La stronzata più grossa che poteva fare Bersani era di mettersi a litigare con Grillo che vive di queste cose e fidanzarsi con Vendola all'insaputa di Casini. Pigi non hai capito un ca.. neanche questa volta.
martedì 28 agosto 2012
Comunicato BMIM
Domenica anche se con pochissima pioggia sono stati aperti tre scarichi:uno a Torre Pedrera ,uno a Viserbella e uno a CATTOLICA.Quello di Cattolica è la CONDOTTA SOTTOMARINA a 300-400 mt.dalla riva.E' bene focalizzare la nostra attenzione su di essa dal momento che l'amministrazione cattolichina aveva pubblicizzato la sua Bandiera Blu e anche questa condotta che doveva eliminare il problema merda in quella zona.
Speriamo che sia chiaro a tutti anche ai "CONTADINI" che non conoscono il MARE che la soluzione condotte che .a Rimini ,Noi siamo riusciti a eliminare dal progetto fognario 2006 è stata la cosa giusta mentre chi sostiene ancora la condotta AUSA come ha fatto il Bagno 26 dicendo che il Mare ha un effetto" Lavanderia" è opportuno che taccia!!!!!
sergio giordano(presidente di Basta Merda in Mare)
sergio giordano(presidente di Basta Merda in Mare)
Fratelli Scemi
Fin dai tempi dell’antica Roma la politica è stata divisa in due fasi: quella
pubblica e quella elaborata nelle stanze del potere. Si organizzavano i giochi
per accontentare e distrarre il popolo ma, nel contempo, si progettavano
alleanze, guerre, espansioni, il tutto per la crescita del potere di Roma. Chi
amministra Rimini oggi, sembra non aver imparato nulla, né dalla storia antica,
né da quella recente. Alla non politica fatta di spettacoli, non corrisponde
infatti quel lavoro difficile, costante e meticoloso che porta il nome di
Politica e che è indispensabile per far crescere il proprio territorio non
soltanto negli articoli di una stampa asservita, ma anche e soprattutto in un
sistema di relazioni che vanno sapientemente coltivate ed annodate tra loro per
formare una forte rete sulla quale costruire crescita, progresso ed espansione.
Ma i nodi, si sa, prima o poi arrivano al pettine. Gnassi e Vitali hanno basato
il loro amministrare su elementi effimeri che si stanno sciogliendo come neve
al sole, lasciandoli nudi di fronte alla realtà dei fatti. L’uno è un
organizzatore di feste, l’altro un opinionista del tutto con poltrona a
orologeria, ma nessuno dei due ha lavorato per il nostro territorio, fuori dai
confini. O almeno, se lo hanno fatto i risultati sono a dir poco pessimi.
Quando a scuola non si studiava e si prendevano dei quattro, la colpa era
sempre del professore che ce l’aveva con noi. Così oggi i nostri amministratori
danno la colpa a Ravenna e a Forlì se Rimini viene tenuta fuori dalle decisioni
sulla grande provincia di Romagna. Siamo trattati un po’ come il fratello
stupidino, tenuto lontano dagli affari di famiglia per non far danni; alla fine
dei conti stiamo raccogliendo quello che abbiamo seminato, cioè nulla. Il
copione di Gassi e Vitali prevede ora un’indignazione generale verso i sindaci
dei due capoluoghi saggi, magari facendo intervenire qualche babbo bolognese e
la solita demagogica chiamata alla sollevazione popolare, con l’unico
risultato di far ancora di più la figura degli sfigati agli occhi di chi la
politica la fa come si deve. Chi li ha votati e fatti eleggere, si sta rendendo
conto ora dei danni che ne stanno derivando?
P.S.
Il PD riminese ha un’occasione per tentare di cambiare tutto e riprendere la rotta: inizi nel 2013 col mandare al parlamento chi è in grado di farci pesare davvero sui tavoli che contano. Il vuoto creato dalla Marchioni è deleterio e ci sta facendo perdere tempo e terreno nel lavoro degli accordi regionali.
carobbio.it
P.S.
Il PD riminese ha un’occasione per tentare di cambiare tutto e riprendere la rotta: inizi nel 2013 col mandare al parlamento chi è in grado di farci pesare davvero sui tavoli che contano. Il vuoto creato dalla Marchioni è deleterio e ci sta facendo perdere tempo e terreno nel lavoro degli accordi regionali.
carobbio.it
Cotti
Abbiamo smesso da tempo di comperare i giornali, scelta giusta vista la comparazione tra costo e ricavo culturale. Ricordiamo ancora la difficile lettura di Repubblica prima edizione con i grandi lenzuoli tipografati che volavano come le parole dei giornalisti, l'Unità non l'abbiamo mai digerita anche se siamo stati bravissimi distributori casa per casa. La possibilità che il web concede di spaziare nell'universo delle notizie rende superflua, antiquata, governativa la lettura di quella casalinga, a Rimini poi al peggio non c'è asticella che tenga, quattro quotidiani uguali, pescano dalle stesse fonti le veline, le infarciscono con enorme attenzione per non innervosire le rose e la saraghina di Palazzo. Una differenza abissale dal Carlino di Cardellini, il terrore degli amministratori, al mattino lo aprivi con timore, aveva una visione non molto ampia della Città, il Centro Storico era la parte più osservata assieme al Consiglio e Giunta, ma eravamo ad altri livelli di giornalismo. Il Sito di Casa e Seminario fintamente venduto, esce normalmente con quindici notizie, oltre la metà sono incidenti o delitti, il resto omelie dei Gemelli Uguali o di qualche seguace. Non viene mai intrapresa una iniziativa che guardi qualche centimetro sotto le apparenze e sveli le migliaia di porcherie esistenti, i bagnini sono oggetto di cult demaniale, sono trattati alternativamente da costretti evasori a pionieri della nostra industria turistica, mai da fortunati detentori di un patrimonio pubblico in ragione di divine successioni. Abbiamo migliaia di opere abusive delle quali non si sa niente, gli accertamenti eseguiti rimangono in un limbo incomprensibile, sembrava che la stagione portasse ad esami approfonditi dell'arenile, l'unico bastonato è stato un Presidente di un Circolo tornato finalmente nell'alveo dei preferiti dal Palazzo. Sono ragioni prese a caso per appassionarci alla diatriba violenta tra i "fascisti di sinistra", non si fanno prigionieri tra i lettori di Repubblica ed Il Fatto, la guerra editoriale con il calo delle vendite diventa vitale, se non fossero tutti ed due volgarmente antiuventini, potremmo cavarcela comperando Corriere o Stampa ma il loro montismo è superiore alla nausea della lettura dei Crosetti.
P.S.
LettaPidi ha dichiarato che sono alternativi a Grillo, sono proprio cotti.
P.S.
LettaPidi ha dichiarato che sono alternativi a Grillo, sono proprio cotti.
Ausa Boulevard
Lui è là, che organizza feste, progetta eventi, descrive con parole suadenti
ed eteree, anelli verdi e panorami visti dall'alto del suo monumento, la ruota.
Sale in consolle per arringare alle folle con il linguaggio della musica, monta
in bici e si mette alla testa del suo popolo di aperitivari; parla e riparla con enfasi di Friburgo, di puntino nell’Adriatico, di porta verso l’Europa,
narrando di una città che ha l’atmosfera felliniana nella sua fantasia.
Partecipa alla presentazione di romanzi dal sapore onirico e nostalgico,
evocando momenti di spensieratezza ed allegria. Fuori da questa bolla fatata e
dorata c’è la città vera, con i suoi bisogni, i suoi problemi, le sue fatiche.
Quella Rimini che, nell’attraversare la più grossa crisi sociale ed economica
mai vista dal dopoguerra, lui invita a svagarsi, a divertirsi. Da domani lo
potremo fare anche con una bellissima passeggiata sulla Boulevard dell’Ausa.
Questa sì che è politica!
P.S.
Dopo tante patacate rosa, strada e sardone, l'iniziativa in Piazza Cavour targata Comitato, Cna e..Bugli Salvatore è stata un successo. Complimenti, lo avevamo detto che Tore sarebbe stato un buon Sindaco, oggi eccezionale. Troppo tardi, poltrona prenotata.
unodelcentro.it
P.S.
Dopo tante patacate rosa, strada e sardone, l'iniziativa in Piazza Cavour targata Comitato, Cna e..Bugli Salvatore è stata un successo. Complimenti, lo avevamo detto che Tore sarebbe stato un buon Sindaco, oggi eccezionale. Troppo tardi, poltrona prenotata.
unodelcentro.it
lunedì 27 agosto 2012
Comunicato M5S
Sergio Leone & la Libera Stampa
Signor Sindaco, come a volte ricorda Carlo Verdone della sua prima visita a casa di Sergio Leone, alla lettura del copione proposto dal giovane attore, il Maestro rispose sbattendoglielo sulla testa. Con una ardita trasposizione, immaginiamo che se avesse dovuto giudicare i suoi sforzi per la creazione degli eventi sulla nostra riviera, probabilmente non se la sarebbe sentita neppure di mollarle ceffoni come usava fare con il Carlo nazionale. Sforzo sprecato, ma tantè. Con il successo strepitoso ottenuto dal recente concerto di Ennio Morricone i cui momenti più apprezzati sono, al solito, le colonne sonore dei film del Maestro, certe considerazioni sul ruolo delle istituzioni emergono in tutta la loro forza e necessità. Signor sindaco, la sua passione per il ruolo di organizzatore di eventi è ormai nota. Tuttavia, è nostro compito ricordare ancora una volta quello che, a nostro avviso, dovrebbe essere il ruolo delle istituzioni in relazione alla realizzazione degli eventi anche culturali. Prevalentemente quello di facilitatore, e non quello di occupatore militare di tutti gli spazi disponibili ed anche solo immaginabili. Il signor Graziano Villa, compagno di Francesca Fellini, glielo ha ricordato di persona, e di recente. Il fallimento disastroso dell'esperienza della Fondazione Fellini, di fatto servita solo a fare sparire soldi pubblici con annessa distribuzione di poltrone, e non a promuovere eventi con possibile ricaduta economica sulla città. Il concerto di Ennio Morricone è stato organizzato da un signore di Santarcangelo di Romagna e che, tra l'altro, cura gli eventi di Roberto Benigni negli Stati Uniti d'America. Ecco signor sindaco, si arrenda all'evidenza. Cerchi di fare il sindaco, occupandosi dei debiti cui fare fronte per le opere faraoniche e strategicamente sbagliate come il Palacongressi e il TRC e di tutti gli altri problemi della città, e faccia rientrare la sua amministrazione nei ranghi di facilitatore rispetto all'iniziativa privata. Vedrà che il successo della sua maggioranza sarà così assicurato, con grande gioia della città tutta.
Luigi Camporesi MoVimento 5 Stelle Rimini
Signor Sindaco, come a volte ricorda Carlo Verdone della sua prima visita a casa di Sergio Leone, alla lettura del copione proposto dal giovane attore, il Maestro rispose sbattendoglielo sulla testa. Con una ardita trasposizione, immaginiamo che se avesse dovuto giudicare i suoi sforzi per la creazione degli eventi sulla nostra riviera, probabilmente non se la sarebbe sentita neppure di mollarle ceffoni come usava fare con il Carlo nazionale. Sforzo sprecato, ma tantè. Con il successo strepitoso ottenuto dal recente concerto di Ennio Morricone i cui momenti più apprezzati sono, al solito, le colonne sonore dei film del Maestro, certe considerazioni sul ruolo delle istituzioni emergono in tutta la loro forza e necessità. Signor sindaco, la sua passione per il ruolo di organizzatore di eventi è ormai nota. Tuttavia, è nostro compito ricordare ancora una volta quello che, a nostro avviso, dovrebbe essere il ruolo delle istituzioni in relazione alla realizzazione degli eventi anche culturali. Prevalentemente quello di facilitatore, e non quello di occupatore militare di tutti gli spazi disponibili ed anche solo immaginabili. Il signor Graziano Villa, compagno di Francesca Fellini, glielo ha ricordato di persona, e di recente. Il fallimento disastroso dell'esperienza della Fondazione Fellini, di fatto servita solo a fare sparire soldi pubblici con annessa distribuzione di poltrone, e non a promuovere eventi con possibile ricaduta economica sulla città. Il concerto di Ennio Morricone è stato organizzato da un signore di Santarcangelo di Romagna e che, tra l'altro, cura gli eventi di Roberto Benigni negli Stati Uniti d'America. Ecco signor sindaco, si arrenda all'evidenza. Cerchi di fare il sindaco, occupandosi dei debiti cui fare fronte per le opere faraoniche e strategicamente sbagliate come il Palacongressi e il TRC e di tutti gli altri problemi della città, e faccia rientrare la sua amministrazione nei ranghi di facilitatore rispetto all'iniziativa privata. Vedrà che il successo della sua maggioranza sarà così assicurato, con grande gioia della città tutta.
Luigi Camporesi MoVimento 5 Stelle Rimini
Morricone
Non è del tutto casuale che i giornalai locali non abbiano dato al concertone di Morricone il risalto mediatico che in realtà meritava.
Qualche articolo sparso qua e là, ma niente di sensazionale.
Mi sarei aspettato di più. Qualsiasi quotidiano che possa fregiarsi di tale nome avrebbe dovuto curare pagine e pagine al primo vero evento estivo.
Guai a far intendere al Golden Boy che nella realtà le sue iniziative simil culturali sono niente se paragonate alla serata organizzata da Succi.
Patacate, a dirla alla riminese. Sappiamo il perchè, siamo alle porte della festa del Borgo San Giuliano e di questa se ne dovrà parlare per giorni
giocando ad esempio sulle assonanze tra FreeBorg e Friburgo. Che fantasia...
Ecco ci mancano solo le parole orso, palline e 100 lire.
Eppure quella di sabato scorso è stata una serata a dir poco magica, non in linea con il basso standard di proposte
della nostra amministrazione.
Lasciamo perdere per un momento che anche lì si sia dovuto infilare a forza il nome Fellini, ma siamo a Rimini, ci sta (diciamo così).
Eppure il nostro sindaco ha saputo giocarci di sponda, parlando dell'evento "come un giro di boa" della Rimini Summer 2012 (sulla Voce di oggi).
Si è sprecato è vero, ma anche il presunto giornalista poteva incalzare un pò di più, sempre che sia stato presente.
Gnassi...Morricone, total più, è stato l'apice dell'estate riminese.
P.S.
Non parliamo poi dei bagnini allo stabilimento n.9 che hanno fatto il giro dei lettini chiedendo 5 euro per chi era seduto ad ascoltare il concerto alla portoghese.
mark towers
P.S.
Non parliamo poi dei bagnini allo stabilimento n.9 che hanno fatto il giro dei lettini chiedendo 5 euro per chi era seduto ad ascoltare il concerto alla portoghese.
mark towers
Livingston
Sparisce WindJet arriva Livingston di Toto, accompagnata dai soliti trionfalismi farciti con paroloni strategici come: PORTA, PIATTAFORMA, CERNIERA destinati a tramutarsi in debiti ad ogni volo in arrivo e partenza, se parte. Sembra una fondazione areoportuale, dopo l'africa mediterranea e i paesi del nord europa si punta sull'oriente, con questi metodi e questa gente chiudiamo. Lo abbiamo detto, ci vuole un piano industriale
che parta da un sistema infrastrutturale di servizi e collegamenti a terra di alta qualità e
che la politica bolognese non ci metta lo zampino, se veniamo parametrati a Parma il nostro destino è segnato. Iniziamo, caro Melucci a fare uscire qualche autonomo verbo da una bocca vincolata ai dettami erraniani, lascia perdere Gnassi, per qualche mese resiste, lo sai ha una grande fortuna, la crisi gioca a suo favore. Nell'Area Vasta abbandoniamo la posizione supina degli usuali novanta gradi, affermiamo che Rimini è lo scalo di questo vasto territorio, ci hanno scippato tutte e due le eccellenze che avevamo (Piva e Lombardi), con Bologna ce la giochiamo in prospettiva, non hanno un metro quadro da utilizzare e la loro città sta morendo più velocemente della nostra. Questo è il modulo per giocare le sfide che ci attendono, piangere per la chiusura di Vitali, Galli e..Bulletti non feconda nessuno. Non ci vuole un mago per capire che domani tutte le province e gli uffici periferici saranno chiusi, le competenze passeranno ad altri, il futuro si baserà sulla concorrenza, unitamente alle revisione dei territori comunali. Su quale prospettiva potrebbe esistere una provincia romagna e l'emilia con sei provincie, se queste si fonderanno e diventeranno due/tre la regione assumerà una funzione di coordinamento. Ogni nuova area vorrà assumere rapporti e contatti con quelle più vicine anche di altre regioni, il mondo dei Vasco che detenevano il potere scomparirà. E' assurdo pensare che in futuro possa esistere la Lombardia ed il Molise. Tornando all'areoporto ed atterrando morbidamente sul mare di debiti con TotoLivingston, auspichiamo che al contrario di quello che sta succedendo nella Fondazione, si sgombrino le piste dai personaggi colpevoli, elemosinieri di lungomari, difensori delle poltrone provinciali, grandi manager con i nostri soldi e... finti puristi. Uscite dalle sagrestie della politica cittadina, lo chiede anche la famiglia cristiana per eccellenza.
Fascisti sul Web
A Sinistra (?) l'uso del termine fascista, la peggiore ingiuria dal dopoguerra, è diventato normale, vale per i giocatori delle due squadre del campionato delle offese di Repubblica: i Quirinalizi capitanati dal numero 10 Scalfari contro gli Ingroiani con Zabe che indossa la fascia. Il povero Pigi al quale D'Alema deve avere promesso che sarà lui a guidare il prossimo governo, sta subendo dei grossi contraccolpi, dovuti forse ad un uso eccessivo di colorante per la cute. Inaugurando la Festa Nazionale chiamata per il 50% dell'Unità il resto dell'Amicizia, nel'intento disperato di incassare tiepidi applausi, ha dovuto ricorrere al peggiore bagaglio comiziale. Ha chiamato fascisti i milioni di webnauti grillini ed un pò dipietrini, è arrivato a sfidarli, vengano a Reggio Emilia ci penso io, riparato dietro la Rosy. Andiamo a votare anche in compagnia dei porcellum di sempre, basta con questo governo che dopo avere massacrato il paese senza salvarlo ci prende anche per il culo tutte le volte che convoca un CDM (consiglio dei ministri?). Noi ci fidiamo ciecamente delle previsioni del nostro Cancelliere, ha detto che a settembre, massimo dopo i morti, siamo fuori dall'euro per manifesta incapacità di governare. Il prossimo Meeting avrà finalmente un titolo comprensibile nella sua brevità " Emergenza Debito", non ci sarà Monti ma un Curatore Fallimentare.
P.S.
Centocinquantamila presenze sulla Ruota di Gnassi x 7 =...le Fiamme Gialle ringraziano per l'aiuto.
P.S.
Centocinquantamila presenze sulla Ruota di Gnassi x 7 =...le Fiamme Gialle ringraziano per l'aiuto.
domenica 26 agosto 2012
Bandi
E' ormai chiaro che l'europa non farà nessun passo indietro ed i tanti maghi che promettono miracoli a Bruxelles, al massimo arrivano a contattare qualche commesso strapagato. Gli ottimisti dicono che nel 2015 ossia fra meno di due anni i signori della sabbia dovranno andarsene, noi invece nutriamo più di una certezza che tutto finirà nel solito pastrocchio italico. Con l'ingresso in spiaggia di decine di istituzioni, non si capirà niente e nell'attesa tutto rimarrà fermo con la scusa del contenzioso
in corso, le quote latte insegnano.
Fatta questa triste profezia, chiediamo di vigilare, non a partiti e sindacati addomesticati, ma direttamente
ai cittadini, considerati i mancati introiti le sanzioni europee le pagheremo noi. Al Movimento Cinque Stelle chiediamo si faccia difensore (primo) della Bolkestein, sarebbe una ulteriore dimostrazione di essere davvero alternativi all'inciucio della politica italiana, che comprende anche i dissidenti del Governo Monti: verdi, rifondazione, sel, idv. Nel gioco delle parti non andranno
oltre la vibrata protesta.
Cameriere
Il dibattito acceso su Repubblica sta assumendo le dimensioni di un reality della sinistra, finalmente si scoprono carte ed altarini, origliare è diventata azione ributtante se l'orecchio è puntato sul colle quirinalizio. La volete sapere l'ultima? Ezio Mauro, comodante di Scalfari nella gestione del giornale fino ad ieri prono ai dettami delle procure più importanti, ha scritto un articolo quasi ironico nel suo penoso cerchiobottismo. Ha tentato di conciliare le due tesi del dibattito in corso, con uno sforzo che poteva essere riservato a temi più importanti come ad esempio, quando usciremo dall'euro ed a quale prezzo per gli italiani. La sinistra od almeno quel partito che pensa di rappresentarla in quanto erede statutario degli eredi del pici, a dispetto di un incestuoso matrimonio di fatto con la vecchia dici, avrà presto delle brutte sorprese, pensano ancora di condizionare l'elettorato come una volta, candidate D'Alema, Veltroni, Franceschini e la Rosy, ne parliamo dopo. Tornando alle liti Repubblicane, gli articoli ipocriti del Peppino Cameriere sul blog di sostegno critico chiamato Linkiesta, sono il segnale della resa dei conti culturale che aspetta questa componente indefinibile nei suoi contorni e programmi. Il Cavaliere a quasi ottanta anni ha messo incinta una figa spaventosa, vogliamo vedere MarioMeno come risponde
sabato 25 agosto 2012
W Il Tendone
Martedì mattina il famoso tendone del Circolo Nautico di Viserba è risorto dal magazzino delle cose perdute, si è risollevato come un lazzaro sabbioso ed è tornato agli antichi splendori, con un leggero abbassamento dell'altezza, quasi impercettibile. Un miracolo del nuovo presidente, molto gradito ai Biagini&Astolfi, in grecale amicizia con Gnassi? Non interessa, l'importante è il risultato, il campo nomadi con tanto di doccia, ha assunto una fisionomia molto vicina all'antica. Rimane per il sottoscritto, in qualità di vecchio presidente che ha subito un procedimento penale per l'abuso riscontrato dopo soli 20 anni e nell'incontro con i tecnici comunali e testimoni, non ha avuto nessuna alternativa alla demolizione, una semplice e spero innocua domanda: come può essere successo, in soli cinque mesi, che una struttura abusiva con i suoi cento metri quadri di estensione, assimilata giustamente ad un manufatto, necessitante di permesso di costruire, sia diventata un oggetto precario da autorizzare con una "ambientale" valida per tre mesi?
P.S.
Non sono assistito dalla Bongiorno, ma anche il mio avvocato non è un fesso.
P.S.
Non sono assistito dalla Bongiorno, ma anche il mio avvocato non è un fesso.
Spiaggia Pubblica
Nel dibattito difensivo scatenato dalla Oasi dei Bagnini per giustificare le misere denunce dei redditi della categoria balneare per eccellenza, si è trascurato un particolare dirimente l'intera faccenda. Stiamo parlando di imprenditori che usano per il loro lavoro Aree Demaniali, Spiaggia Pubblica, Sabbia dei Cittadini, non hanno investito milioni e rischiato come albergatori e commercianti. Questo concetto giuridico-economico basilare lo ha dovuto ricordare alla pletora degli ausiliari politici l'Unione Europea, MarioMeno non riceverà mai una delegazione di bagnini nei loro vani viaggi della speranza, perfino un Ministro del Turismo alla Gnudi, si è espresso in termini quasi chiari, la Bolkestein si rispetta, si deve andare a bando, meglio che qualcuno organizzi la tavola da imbandire con le proposte. Non lasciate tutto in sospeso per il povero Camporesi, si troverà barattoli rosa, saraghina e street piene di ubriachi, una spiaggia abusiva da sistemare ed aggiudicare ai nuovi soggetti. Le squadre in campo riflettono la vecchia geografia politica, pdconesenzaelle + udc sono sfacciatamente per riconsegnare le zone ai vecchi affittuari, l'idv, sel e resti rifondativi sono nell'anonimato prudente, aspettano l'evolversi della situazione per assumere una posizione che vada bene ai Mangianti&Galvani e non disturbi le poltrone. Nel panorama consiliare c'è ancora la Lega che ha assunto da sempre una posizione di intransigente difesa della bagnina di casa, mostrando la tragica miopia che l'ha condotta a posizioni marginali, sprecando una dote accumulata negli anni. Rimane il Movimento 5 Stelle, non hanno mai/ancora assunto una posizione precisa, il vuoto non deve essere considerato con parametri democrat, in quel partito sbandato non si decide per non squagliarsi, l'organizzazione grillina rende macchinosa l'assunzione di posizioni di natura amministrativa locale, molto bravi e pungenti sui temi generali, devono iniziare a dotarsi di strumenti per governare, saranno costretti a farlo e non è un bel augurio.
Uno Sfogo del Ca..
Il Presidente Vitali si è "sfogato" su facebook, prontamente copiato dall'ospitale Sito di Casa e Seminario, usando paragoni irritanti per la loro demagogia. Per il Cancelled, gli uomini delle Fiamme Gialle sarebbero eroi che combattono contro il malcostume fiscale imperante a Rimini, provocando fastidio se non rabbia per la loro opera. Ha osato anche un accostamento con coloro che combattono altre mafie, segnale che il suo inutile compito si sta esaurendo a furia di omelie non petite. Non si potrebbe iniziare a considerare tutti come uomini pagati, magari poco, per fare il loro dovere come fossero muratori, dipendenti o semplici lavoratori? Sarebbe una bella rivoluzione culturale, la lotta contro l'evasione sarebbe utile al pari di quella che non viene condotta per conservare il lavoro, in Italia il normale sembra sempre eccezionale.
venerdì 24 agosto 2012
Gli sfigati
Apprendiamo stamattina da alcune edizioni “on line” della stampa “importante” (quella pro Monti) che il più comprensivo è stato proprio l’ex Super Mario.
Davanti al tornado di proposte, suggerimenti, impegni solenni (insomma pataccate...) degli ultimi tre giorni da parte di Ministri e loro vice in giro per l’Italia (segnatamente a Rimini da C.L.) avrebbe dichiarato: “...i nostri amici se vanno in giro qualcosa devono pur dire...”.
Con ciò il Carnevale post ferragosto è ufficialmente finito e si torna alle lacrime, cioè alla “manovrona” per rispettare il fiscal compact appena approvato che non consiste, ovviamente, nella “riduzione delle spese” di cui si è blaterato.
Proprio dagli stessi giornali, sia pur in modo molto “criptato” (com’è giusto per i giornali filogovernativi), apprendiamo anche che il “grosso” della prossima manovra sarà fatto, indovinate un po’..., dalla rivalutazione del catasto dei fabbricati (!!!).
Anche se al Ministero del Tesoro, aggiunge qualcuno, che potrebbe essere vista come una manovra “impopolare” (!!). Ma no! E perchè?
Ricordiamo anche a qualche smemorato che, quando si parlò della maxi-rivalutazione in coincidenza con l’I.M.U. (che, ricordiamo per l’ennesima volta, per il 90% è ancora da pagare...), si disse che sarebbe stata “a costo zero” per i cittadini, proprio per effetto del contemporaneo abbassamento delle aliquote I.M.U. (!).
Che fosse falso lo si capiva già allora. Oggi è certificato. Niente di nuovo sotto il sole.
Anzi no. Oggi Bersani è tornato sulla “patrimoniale” però in versione “super”.
Dal numero e dal peso degli aggettivi, inversamente proporzionali alla sostanza e all’intelligenza delle proposte, si può capire dov’è arrivata l’Italia.
Vi anticipiamo la “linea rossa”.
Quando sentirete parlare di “super equità” capirete che siete morti.
Ah, dimenticavamo, sempre on-line apprendiamo che alcuni “miliarduzzi” dovrebbero essere reperiti estendendo i pedaggi alle strade statali e facendo pagare di più i veicoli più vecchi (con la scusa che sono più inquinanti...).
Ancora una volta pagheranno (ma è lecito chiedersi se ce la faranno...) i più sfigati.
vicecancelliere.it
vicecancelliere.it
I Cattivi di Formigoni
Avremo modo di fare un'esame approfondito, sempre lo meriti, di quell'insulsa commedia politica chiamata Meeting. La perdita progressiva di consensi è il segnale che anche i cattolici ne hanno le palle piene, la bolla della famiglia cristiana di maggioranza è stata doverosa. Era penoso in tempi normali farsi rappresentare da certi personaggi politici, oggi sembra un'altra epoca, come se nella Fiera Gratuita non avessero percezione di cosa avviene fuori. La foto del Magnifico seduto tranquillamente come padrone di casa unicredit a fianco del Celeste è lo stemma dello stato di crisi etica che ci attanaglia. I nemici per Formigoni sono nell'elenco sfornato in una conferenza stampa lacrime e pentimento, in ordine rigoroso di cattiveria: Idv, Fatto, Grillo, Repubblica, mentre il misero drappello amicale è formato da Lega e...Papa. Accidenti un connubio strano e forse blasfemo, la dimenticanza del pidiconlaelle non sembra casuale, negli ultimi tempi il partito che non c'è ha preso le distanze da tutto compresi gli elettori. Mettete in piedi una rappresentazione cosmica per 33 volte e nel vostro personale tribunale delle indulgenze assolvete a suon di applausi ed ola concertate il sempre incanutito ex vergine per scelta? Non avevate altre cause più degne da compiere, la gara con Passera è proprio al ribasso, sentirsi rimproverare da lui, fa ancora più incazzare di un pieno di benzina. Il governo da voi ospitato in massa è composto da professori e tecnici che hanno flirtato, gozzovigliato con il mondo bancario responsabile più di B di quello che si è verificato nel Paese. Non avete invitato il preferito Pigi, non è stata dimenticanza, gli applausi per lui sono in cassaforte con gli sponsor, non dimenticate quello che ha fatto ed intende compiere per il vostro Monti. Un particolare non irrilevante, i Cattivi elencati puntigliosamente sopra, spoglieranno i resti democrat, resterà Bersani con sigaro e gli adornanti capelli neri, una bella coppia con il Celeste Perdonato.
P.S.
La squadra di Bersani ha ingaggiato...Buttiglione
P.S.
La squadra di Bersani ha ingaggiato...Buttiglione
Fascisti a Sinistra
Usare il termine fascista è ingiuria politica rilevante, significa che la guerra a sinistra questa volta è scoppiata più fragorosa di quella preconizzata dal nostro Cancelliere in Siria. Che gioia leggere gli insulti in casa Repubblica, tra i sostenitori del Palermo giudiziario ed i politically correct quirinalizi. Le intercettazioni fanno male quando colpiscono l'orecchio sinistro, eravamo abituati alle loquaci fighe del Cavaliere, il gioco, a furia di origliare, si è fatto pericoloso. Avete mai pensato a cosa saremmo arrivati se il Teorema Ingroia avesse proseguito il suo corretto cammino? Il governo sarebbe caduto e le elezioni indette subito. Da tanto tempo non leggevamo così di gusto il sito del giornale di Scalfari, gli hanno tolto il nemico che riuniva il popolo sbandato della sinistra, una avversione più personale che ideologica, ha ragione Di Pietro quando non scorge significative differenze tra Monti e B, con l'attenuante democratica di essere stato scelto da 16 milioni di elettori e non indicato da una tedesca perdente ad un italiano non auscultabile. Il Cancelliere nostro redattore non sbaglia purtroppo una previsione, mentre perfino la domestica confesercenti vede nerissimo, le agenzie di rating spargono ottimismo senza che un misero dato sia positivo. Rimini ci mette sempre del suo, essere secondi solo a Milano per reati di varia specie e fantasia, diventa la patacca che questa amministrazione ha messo sulla giacca firmata. Le scuole di bambù e i bagnini costretti ai bandi sono due notizie delle stesso spessore, va a finire che qualcuno dei 250 operatori bolkestanizzati voterà per Grillo, nel Movimento ancora non hanno espresso una posizione, meglio tacere che fare i leghisti da spiaggia.
Semplice
Su sollecitazione di un vostro lettore, scrivo una lettera per spiegare quali
sono i motivi che mi hanno spinto a non scegliere più Rimini come meta per le
mie vacanze estive.
Sono un impiegato di banca della provincia bolognese, con moglie e due figli
quasi maggiorenni. Rimini per anni è stato il naturale approdo delle nostre
vacanze: si imboccava l’A14 e, dopo un po’ di fila, si arrivava in riviera.
Qualche anno fa avevo anche pensato di comperarmi una casetta da quelle parti,
ma i prezzi erano (e credo siano rimasti) proibitivi. Così ho sempre preferito
gli alberghi. Da qualche anno, però, ho deciso di cambiare meta, non perché
Rimini mi abbia stancato, ma perché ha perso smalto e attrattiva e, purtroppo,
non ha i requisiti di sicurezza che dei genitori pretendono per fare una
vacanza tranquilli con i propri figli. L’acqua del mare è al limite del
palustre, la passeggiata del secondo lungomare è ormai in mano a cinesi e
cingalesi, negli alberghi la qualità del cibo è notevolmente calata, far fare
un giro di sera ai miei figli da soli è diventato rischioso e i prezzi per un
turista medio borghese come me, non sono proprio economici. Aprendo internet,
con gli stessi soldi e partendo da Bologna, l’anno scorso ho prenotato in un
villaggio all inclusive sul Mar Rosso: tutto fantastico. L’anno prima ho
scoperto il mare e il cibo fuori di testa del Salento; anche lì tutto economico
ma di estrema qualità. Quest’anno, risparmiando un quarto del budget, ci siamo
fatti una settimana in Croazia in un albergo 4 stelle lasciando la macchina a
casa. Mare mozzafiato, pulizia e tranquillità dei luoghi, cibo ottimo,
sicurezza e divertimento per i miei figli. Mi spiace dover rinunciare alla
riviera romagnola, ci sono cresciuto, ma dovreste rimettervi in carreggiata per
non rimanere indietro. Tento un paragone: Rimini sembra un’attrice attempata
che, caricandosi di trucco, vuole continuare a fare la sex simbol come quando
era giovane. Tutti dovrebbero fare qualcosa, dagli amministratori agli
albergatori ai bagnini, per cambiare radicalmente e sollevare Rimini dal
declino. A mio avviso avete cinque priorità: l’acqua del mare, la sicurezza, l’allargamento dei caselli autostradali, i servizi gastronomici alberghieri e
quell’aria da bazar orientale che ha assunto il secondo lungomare. Questi
elementi non sono pochi per valutare se fare una vacanza a Rimini o meno. Vi
auguro di mettercela tutta per rimettervi in pista, anche perché le altre
realtà turistiche nazionali ed estere non stanno con le mani in mano e si
stanno evolvendo sempre di più.
Daniele F. Casalecchio di Reno
Daniele F. Casalecchio di Reno
giovedì 23 agosto 2012
Non Si Scappa
E' uscito or ora un durissimo comunicato di Oasi Confartigianato. L'associazione ha eseguito una verifica interna dalla quale emerge che nessun associato ha dichiarato reddito zero ed anzi tutti risultano “congrui”, con ricavi dichiarati nella norma degli studi di settore. Il segretario provinciale della Confartigianato Gardenghi si dice pronto al confronto sui dati e attacca la criminalizzazione messa in atto contro la categoria “soprattutto da chi riveste incarichi istituzionali, politici o sindacali.” Queste sono le dure parole del Conte dei Bagnini, dopo la durissima analisi della Guardia di Finanza sfociata in una clamorosa conferenza stampa nella quale sono stati letti dati inequivocabili, trecentonove (309) operatori balneari hanno dichiarato nel 2010 reddito zero (0). Non esprimiamo nessuna valutazione, ci piacerebbe conoscere la verità, senza patteggiamenti verbali.
Una Lezione
Che il Meeting di C.L. non fosse il posto ideale per le idee sensate ne avevamo il sospetto.
Ieri ne abbiamo avuto la certezza.
Infatti il “piatto forte” della “fase espansiva” (o fase 2 come dice “Repubblica”) del Governo Monti sarebbe l’abolizione (o dovrebbe dirsi dell’esenzione dall’I.V.A.) per le opere pubbliche e/o infrastrutture “nuove”, da costruirsi in “project financing”.
Questo, secondo il relatore (tale Ciaccia, vice-Ministro dello Sviluppo), scatenerebbe un “tornado” positivo sull’economia pari a 5/6 punti in più sul P.I.L. (una cifra, a dir il vero, un po’ bassina, se si pensa che, un anno fa giusto giusto, le cosiddette liberalizzazioni delle professioni, l’abolizione delle tariffe, l’aumento delle farmacie, ecc. ecc. avrebbero dovuto portare ad un + 15% !!!).
Dato appunto questo precedente, questa volta sono stati più prudenti.
Quello che però è incomprensibile, per chi conosca l’I.V.A. (a dir il vero, un’imposta un po’ ostica per i non tecnici; ma cavolo, questo non è un Governo Tecnico!), è che essa, per l’imprenditore, è indifferente, o più esattamente, e correttamente “neutra”.
Essa incide solo sul consumatore finale (cioè il privato, che non può detrarla, e lì sono dolori).
Ma per le imprese, come dicevamo, è neutra.
Infatti, come sa anche il barbiere, l’imprenditore che effettua cessioni di beni o servizi con I.V.A., a sua volta detrae la stessa dai beni e dai servizi che riceve, e così per tutta la filiera che sta a monte del prodotto o del servizio.
Prodotto o servizio che, infine, solo quando viene ceduto al consumatore finale, viene gravato dell’I.V.A. e, proprio per questo (con termine tecnico efficace e, soprattutto, una volta tanto veritiero), il consumatore finale viene definito “soggetto percosso” dall’imposta.
In parole povere, quello che la paga tutta.
Quindi, la semplice esenzione non avrebbe alcun effetto economico positivo per l’impresa costruttrice.
Diverso sarebbe il caso se esente I.V.A. fosse il prodotto finale e, quindi, il consumatore non la pagasse.
Ad esempio, se non pagasse l’I.V.A. il fruitore del servizio gas delle “nuove infrastrutture” pensate da questo Ciaccia, cioè se l’esenzione si estendesse alla gestione.
L’esempio banale sarebbe se il Palacongressi di Rimini o la Fiera potessero vendere gli “eventi” o “spazi” senz’I.V.A.!!! Oppure Hera potesse incenerire sen’I.V.A.. Cavolo lì sarebbe il business!
Ditelo a Cagnoni e ci organizzerebbe subito un congresso!
C’è però un piccolo ma...
L’I.V.A. non applicata è un formidabile elemento distorsivo della concorrenza, e metterebbe queste strutture in una posizione di indebito vantaggio commerciale rispetto a tutte le altre che vendono lo stesso prodotto o erogano lo stesso servizio.
Non a caso a livello europeo le attività esenti sono pochissime e limitate al settore sanitario per lo più
L’Italia (e la città di Rimini è tra queste) che non ha ancora finito di pagare le supermulte inflitte dalla U.E. per le esenzioni fiscali fruite dalle ex municipalizzate (negli anni ’90 Governi Prodi/D’Alema), ne sa qualcosa.
Vogliamo riprovarci? Padronissimi...
Ma almeno cerchiamo di non gabellare come grandi idee quello che è un percorso trito e ritrito che porterà solo a scaricare, ora come allora, il costo finale dell’ “ideona” suoi sudditi sotto forma di multe pagate dalla fiscalità generale e/o locale.
Ricordate le quote latte? Ricordate l’Alitalia? Ricordate i derivati? il cui costo, a cominciare dallo Stato e via via giù giù, Regioni, Provincie, Comuni, stanno mettendo sul conto e sul groppone dei servi/cittadini.
Provate a fare un conticino su quanta I.M.U. c’è per effetto delle grandi idee di questi personaggi.
In realtà, il Governo (tecnico o anche no), se volesse fare davvero qualcosa nel settore delle infrastrutture, anzichè ai miracoli del “Fisco buono”, dovrebbe pensare ai mali effettivi delle grandi opere in Italia.
Il loro costo esorbitante derivante dalla paternità e dalla maternità legittima: la corruzione e la “supermalaburocrazia”.
Ma è ovviamente troppo difficile, e quindi meglio baloccarsi con le esenzioni I.V.A..
Fa effetto e non rompe i c.......... a nessuno.
cancelliere.it
cancelliere.it
Egregio
Egregio Jamil Sadegholvaad, Assessore alla sicurezza del Comune di Rimini, pur conoscendola poco, la metta tra le sue fortune, sappiamo che è un fedele compagno delle serate sindacali e che viaggia con una stupenda macchina. Non sappiamo se le è capitato di recente di lasciare la sua vettura in uno dei parcheggi riminesi. Nel caso in cui non l’avesse fatto, la invitiamo a fare un giro dalle parti del parcheggio di piazza Gramsci, in piazza Malatesta, in quello libero dell’ospedale, in quello davanti al club nautico e in diversi altri parcheggi della città. Non troverà né chioschi di piada né sgradellatori di saraghina, ma personaggi non proprio distinti e molto determinati a chiedere un “obolo” per aver indicato, all'automobilista in ambasce, uno stallo libero. Se ci si rifiuta di versare la monetina, scatta puntuale la ritorsione ed al proprio ritorno si troverà l’auto senza un tergicristallo, rigata sul fianco o con lo specchietto rotto. Prima o poi i nodi vengono al pettine e le filastrocche ripetute da Gnassi si infrangono contro la realtà dei fatti: il sindaco vive la Rimini da bere, quella delle feste e degli aperitivi, ma ce n'è un'altra, quella reale, che oltre a far fatica ad arrivare a fine mese, è immersa nella criminalità che dilaga senza crisi. Sono dati ufficiali, non sparate di qualche oppositore locale da tacitare. Come la mettiamo signor Assessore alla sicurezza? Aggiungiamo un altro tassello alla carenza di legalità nella nostra città o facciamo fare un giro ogni tanto ai ragazzi della municipale per cercare di sradicare il fenomeno dei taglieggiatori nei parcheggi? Se fossi un assessore, io opterei per la seconda ipotesi. Per i rimanenti reati, come per tutto il resto, si troverà qualcuno a cui dar la colpa.
P.S.
Ad onor di topografia, i confini di Rimini non sono la Palata, il Coconuts, il Barrumba e il Borgo San Giuliano.
P.S.
Ad onor di topografia, i confini di Rimini non sono la Palata, il Coconuts, il Barrumba e il Borgo San Giuliano.
Una Gara
Tra provincia e comune si è scatenata La Gara a chi fa o dice la patacata più grossa, come il premio bellariese una volta molto ambito. Segnaliamo quelle di giornata: scuole realizzate con capanne di legno e gli impianti eolici al posto delle piattaforme per estrazione di gas metano. Partiamo dalle scuole di bambù, non è un caso che nessuno in Italia abbia pensato a queste strutture? Se apri la porta raffreddi aula e bambini, ogni capanna deve avere un gabinetto, se devi portare una circolare sei costretto ad indossare il cappotto, scuole prefabbricate ad un piano non esistono, la metà delle spese sono accessorie, come progettazioni, recinzioni, allacciamenti, marciapiedi, verde senza contare le manutenzioni future costosissime, insomma un'altra patacata alla riminese. Passando alla provincia per non essere da meno ed in attesa della cancellazione per inutilità manifesta, abbiamo una assessore della quale non ricordiamo cognome per quanto breve, che ha stoppato il ministro Clini quello dell'Ilva che può continuare ad ammorbare e gli chiede di revocare all'Eni le trivellazioni, per mettere tante pale eoliche in un ambito marino che per ricordare gli errori leghisti si chiama ancora padano ed è famoso per le nebbie. All'Agip ci penserà il governo a rimborsare i mancati introiti con un aumento delle accise, ci vuole però un bel coraggio a travestirsi da ambientalisti del mare quando ci scarichiamo la merda.
mercoledì 22 agosto 2012
Cinema Teatro Riccione
La Macchina che fa Rumore
di Alberto Nardelli
Personaggi ed interperti:
Comitato Riccione Paese: l'insieme di commercianti che si era impegnato ad acquistare la macchina raccogli bottoglie di plastica e che riconosceva il bonus rilasciato dalla stessa sugli acquisti nei negozi. Omar Pivi: fornitore della macchinetta che dopo poco più di due mesi dall'installazione l'ha tolta motivando con "cause di forza maggiore" Assessore all'ambiente Ghini in quota a SEL (sinistra, ECOLOGIA e LIBERTA', come si rubano le parole) nonchè dipendente Hera, Pulzella d'Orleans: Consigliera Lista Civica Renata Tosi Friburgo: città presa ad esempio spesso dal sindaco Gnassi
Hera ci dice che non ha fatto alcuna pressione perche' fosse rimossa la macchinetta che raccoglieva in bonis la plastica a Riccione Paese. Dal Comune, lo strano connubbio mitologico di "assessore all'ambiente-dipendente Hera", manca poco che lasci intendere che in Comune fin qui nessuno sapeva dell'esistenza di una macchinettta mangia Pet in viale Formia. Vuoi vedere che questo fantomatico e furbo sig. Omar Pivi ha deciso tutto da solo per fare un dispetto al Comitato Riccione Paese che lo pagava lautamente? Eppure quella macchinetta ne ha fatto di rumore! Al punto che Hera, in vista della prossima scadenza della sua convenzione scaduta da un anno ma in regime di prorogatio fino alla fine dell'anno comincia a mettere le mani avanti e dichiara, norme, bolli, regolamento e burocrazia alla mano, che la raccolta dei rifiuti, la loro eventuale commercializzazione e il necessario e successivo smaltimento sono "off limit"! E' un esercizio da sottomettere alla rigida pianificazione territoriale che prevede e contempla un complesso e regolato piano d'ambito che viene affidato ad un Concessionario adeguato per capacità, efficienza e struttura da ogni comune previo bando pubblico e successiva convenzione. Sembra una strada tortuosa e senza uscita che si blocca di fronte ad umn cocetto chiaro ed inequivocabile Hera e' il monopolista e come tale dirige la danza e allena i ballerini. Chi vuole giocare al "virtuoso" lo faccia pure, ma senza sforare la prassi consolidata. Esercitando cosi un controllo diretto ed invalicabile. Una ragnatela consolidata a tal punto che con la convenzione in scadenza e sapendo bene che nella nuova norma di riferimento vi e' l'obbligo di inserire nel nuovo bando iniziative virtuose di educazione e risparmio ha pensato bene di chiudere un accordo con questa simpatica societa' di Omar Pivi che gli risolverebbe la fastidiosa esigenza di esprimere virtuosismo per lasciare tutto come e' e come necessariamente sara'. (In questo momento Hera e' in altre faccende affacendata! Basta leggere la stampa economico-finanziaria o ascoltare con qualche atto di attenzione quello che tra le righe va dichiarando il sindaco di Torino!) Eppure in seno alla maggioranza, per non parlare dell'agguerrita posizione della Pulsella d'Orleans, si sta facendo largo l'opinione che lasciare ad Hera la possibilita' di fare il bello e il cattivo tempo su uno degli aspetti più' sensibili e costosi della gestione finanziaria del Comune e' diventato imbarazzante. Tutti sanno che una larga fetta del Bilancio ordinario del Comune di Riccione e' assorbita dalla spesa della Convenzione con Hera. Senza contare le numerose inefficienze lamentate dai cittadini e il periodico e costante quanto inarrestabile incremento della Tarsu. tutto questo ha scatenato una fibrillazione bipartizan che non esclude la possibilita' (in verita' possibile, ma assai remota, visto il peso politco e di condizionamento che Hera esercita in lungo e in largo in tutta la regione e tra gli scranni della politica che decide) di provare ad elaborare più bandi di concessione divisi tra raccolta e smaltimento. Bandi che dovrebbero essere legati ognuno a presupposti concreti ed evidenti di virtuosismo economico e profondita' ambientale a beneficio delle casse comunali e di una probabile riduzione delle tariffe. Un po' quello che succede dalle parti di Friburgo, cosi tante volte a sproposito dal blaterare di qualche sindaco richiamata. Ma stiamo parlando di un nuovo mondo! E qui di nuovo c'e' solo l'assolata notizia che il Cocorico' e' finalmente riuscito a conquistare il Riccione Calcio!
di Alberto Nardelli
Personaggi ed interperti:
Comitato Riccione Paese: l'insieme di commercianti che si era impegnato ad acquistare la macchina raccogli bottoglie di plastica e che riconosceva il bonus rilasciato dalla stessa sugli acquisti nei negozi. Omar Pivi: fornitore della macchinetta che dopo poco più di due mesi dall'installazione l'ha tolta motivando con "cause di forza maggiore" Assessore all'ambiente Ghini in quota a SEL (sinistra, ECOLOGIA e LIBERTA', come si rubano le parole) nonchè dipendente Hera, Pulzella d'Orleans: Consigliera Lista Civica Renata Tosi Friburgo: città presa ad esempio spesso dal sindaco Gnassi
Hera ci dice che non ha fatto alcuna pressione perche' fosse rimossa la macchinetta che raccoglieva in bonis la plastica a Riccione Paese. Dal Comune, lo strano connubbio mitologico di "assessore all'ambiente-dipendente Hera", manca poco che lasci intendere che in Comune fin qui nessuno sapeva dell'esistenza di una macchinettta mangia Pet in viale Formia. Vuoi vedere che questo fantomatico e furbo sig. Omar Pivi ha deciso tutto da solo per fare un dispetto al Comitato Riccione Paese che lo pagava lautamente? Eppure quella macchinetta ne ha fatto di rumore! Al punto che Hera, in vista della prossima scadenza della sua convenzione scaduta da un anno ma in regime di prorogatio fino alla fine dell'anno comincia a mettere le mani avanti e dichiara, norme, bolli, regolamento e burocrazia alla mano, che la raccolta dei rifiuti, la loro eventuale commercializzazione e il necessario e successivo smaltimento sono "off limit"! E' un esercizio da sottomettere alla rigida pianificazione territoriale che prevede e contempla un complesso e regolato piano d'ambito che viene affidato ad un Concessionario adeguato per capacità, efficienza e struttura da ogni comune previo bando pubblico e successiva convenzione. Sembra una strada tortuosa e senza uscita che si blocca di fronte ad umn cocetto chiaro ed inequivocabile Hera e' il monopolista e come tale dirige la danza e allena i ballerini. Chi vuole giocare al "virtuoso" lo faccia pure, ma senza sforare la prassi consolidata. Esercitando cosi un controllo diretto ed invalicabile. Una ragnatela consolidata a tal punto che con la convenzione in scadenza e sapendo bene che nella nuova norma di riferimento vi e' l'obbligo di inserire nel nuovo bando iniziative virtuose di educazione e risparmio ha pensato bene di chiudere un accordo con questa simpatica societa' di Omar Pivi che gli risolverebbe la fastidiosa esigenza di esprimere virtuosismo per lasciare tutto come e' e come necessariamente sara'. (In questo momento Hera e' in altre faccende affacendata! Basta leggere la stampa economico-finanziaria o ascoltare con qualche atto di attenzione quello che tra le righe va dichiarando il sindaco di Torino!) Eppure in seno alla maggioranza, per non parlare dell'agguerrita posizione della Pulsella d'Orleans, si sta facendo largo l'opinione che lasciare ad Hera la possibilita' di fare il bello e il cattivo tempo su uno degli aspetti più' sensibili e costosi della gestione finanziaria del Comune e' diventato imbarazzante. Tutti sanno che una larga fetta del Bilancio ordinario del Comune di Riccione e' assorbita dalla spesa della Convenzione con Hera. Senza contare le numerose inefficienze lamentate dai cittadini e il periodico e costante quanto inarrestabile incremento della Tarsu. tutto questo ha scatenato una fibrillazione bipartizan che non esclude la possibilita' (in verita' possibile, ma assai remota, visto il peso politco e di condizionamento che Hera esercita in lungo e in largo in tutta la regione e tra gli scranni della politica che decide) di provare ad elaborare più bandi di concessione divisi tra raccolta e smaltimento. Bandi che dovrebbero essere legati ognuno a presupposti concreti ed evidenti di virtuosismo economico e profondita' ambientale a beneficio delle casse comunali e di una probabile riduzione delle tariffe. Un po' quello che succede dalle parti di Friburgo, cosi tante volte a sproposito dal blaterare di qualche sindaco richiamata. Ma stiamo parlando di un nuovo mondo! E qui di nuovo c'e' solo l'assolata notizia che il Cocorico' e' finalmente riuscito a conquistare il Riccione Calcio!
Patacate
A Rimini la qualità del ceto politico porta spesso ad esibizioni canore che mirano a fare notizia per qualche giornale cortilizio, la pochezza stravince, chiedono di acquisire lungomari o come suggerisce il cancellato Vitali di non rinnovare le concessioni demaniali ai bagnini evasori. Nella graduatoria delle patacate che cerchiamo di tenere aggiornata, ogni giorno arriva una nuova pretendente al primato, i primi ad essere tranquilli dovrebbero essere proprio i recidivi signori della sabbia. Per quanto abbiano sempre cercato di intepretare alla riminese la legge, ci piacerebbe sapere dall'allievo del Don, quale sarebbe la discriminante fiscale per obbligare al diniego concessorio. La mancata emissione di uno scontrino per paura del bagnato o l'avere concordato con il fisco un maggior reddito? Tutti i cittadini anche quelli strapremiati dovrebbero essere abbastanza uguali al cospetto dell'irpef, la cultura del diritto, alla quale si appellano perfino gli iuventini, afferma che una cosa è oblare 200 euro per uno scontrino dimenticato, molto diversa e penalizzante la revoca della concessione come pretende il terzo inutile vescovo. Un amico avvocato che come noi conosce tutti (quasi) i polli da esibizione, scrollando la semiantica testa, lo ha liquidato come giustizialismo da bar provinciale, giudicando perfino peggiore la patacata di quello che chiede a MarioMeno di regalargli il lungomare, gli amici della Nove Bar sono in ansiosa attesa...analcolica.
Tasse
L'argomento tasse é sempre di grande attualità locale e nazionale.
Mi viene in mente la famosa frase "le tasse sono belle", pronunciata da Padoa-Schioppa un lustro fa.
Ripensandoci, le tasse non saranno bellissime, e sono sicuramente troppe; così com'é vero che la gestione (?) delle finanze pubbliche non é certo incentivo a pagarle, le tasse, appunto. Tuttavia, c'é un nesso tra evasione di massa e malversazione pubblica: i due fenomeni vanno a braccetto. E Rimini, in questo caso, é un caso di scuola perfetto: tanti più sono gli evasori (fenomeno patologico, é il giudizio espresso dal diciannovene capo della Finanza riminese dopo la serie di controlli operati recentemente in città - giudizio agghiacciante), quanto più é allegra la spesa pubblica.
Ora, facciamo un'ipotesi.
Immaginiamo per un attimo che tutti (si fa per dire..) a Rimini siano costretti a pagare le tasse.
Primo effetto di ciò sarebbe che i soldi publici, cioé di tutti, diventerebbero veramente "di tutti", e tutti, o comunque molte più persone rispetto ad oggi, avrebbero interesse a sapere come vengono spesi i "loro" soldi.
Conseguenza diretta di questa nuova attenzione per la gestione della cosa pubblica, sarebbe un nuovo, o ritrovato, senso di comunità: a questo punto saremmo davvero tutti nella stessa barca.
E tutti avrebbero più di una buona ragione per sincerarsi che "la barca" sia governata da persone, non solo oneste, ma anche capaci: certe leggerezze o distrazioni non sarebbero più ammesse, si chiederebbe conto al ceto politico delle scelte "strategiche" e delle disposizioni di spesa che vengono deliberate. Insomma, se tutti pagassero le tasse, molto probabilmente certe sublimi ed enormi cazzate fatte dalle ulitme amministrazioni riminesi, semplicemente, banalmente, sarebbero, nella migliore delle ipotesi, rimaste sulla carta, davanti alle intransigenti richieste di garanzie sugli investimenti da parte dell'opinione pubblica cittadina tutta. Tutta. Da la seguente riflessione, e provocazione, che rimetto a voi: siamo proprio sicuri che l'attuale establishment politico, gestore indisturbato finora della spesa pubblica, abbia davvero interesse che la platea dei contribuenti si allarghi ? Eh si, perché alla crescita del gettito corrisponderebbe maggiore controllo publico sulla spesa. Un bel dilemma.. ma sicuramente un "rischio" che non possiamo più permetterci di non correre.
Daniele Sassi
Daniele Sassi
Famiglia Cristiana
Un paio di domande dall’affezionato E.B.
Caro Lugaresi, seguo con simpatia il tuo blog, apprezzandone veramente l’ottima vena. Devo dire che, e non te ne avrai a male, sei aiutato da una concorrenza a dir poco un po’ servile verso i “potenti” veri o presunti. Ma non è colpa tua. Comunque veniamo al sodo, in fondo ci conosciamo da anni... perchè vorrei esprimerti, spero con un pizzico di ironia la mia preoccupazione su quello che è il tuo principale motivo di speranza. Motivo che ripeti spesso nei tuoi articoli. Mi riferisco ovviamente alle elezioni del 2013, che secondo logica (e non solo la tua...) dovrebbero segnare la fine di questo catastrofico governo e della ridicola maggioranza: sinistra-destra-centro che lo sostiene in cambio naturalmente di lauti stipendi e privilegi. Ascolta caro Lugaresi, sei proprio sicuro che in primavera ci saranno le elezioni? E se vi saranno ti sei chiesto “quali” elezioni saranno? Negli ultimi giorni sono successe in Italia e nel mondo alcune cosette che secondo me alimentano previsioni un po’ fosche, per dirla alla buona, sul futuro e sulle quali, credo, una tua riflessione non guasterebbe. Mi limito a elencarle con pochi commenti. Ovviamente nessuno è obbligato a leggerle e tantomeno a crederle, ma si tratta, purtroppo, di fatti che, in quanto tali, sono poco suscettibili di interpretazione. O li si prende per quello che sono o si fa finta di non vedere. 1) Ieri, seguito dal coro glorificante di tutta la stampa italiana (cartacea e video), Monti ha dichiarato (oltre al “gaudeamus igitur, la crisi è finita!”) lo “stato di guerra interna” contro il “popolo degli evasori”. E’ effettivamente una vera e propria guerra civile e il “nemico” non è da sottovalutare. Coincide più o meno con quel “popolo delle partite iva” di cui l’Agenzia delle Entrate non si scorda di darci le dimensioni. Si tratta di cinque milioni di soggetti che nascondono però almeno un numero doppio di individui. Seguendo quindi l’impostazione del governo e del suo massimo rappresentante abbiamo a che fare con una “guerra” tutt’altro che di piccole dimensioni e tutti dobbiamo ricordarci che un paese in guerra civile per definizione non può votare. Il governo deve avere poteri eccezionali ( e infatti Monti li ha e ne ha chiesti altri) per sconfiggere il nemico. Punto. Peraltro la guerra ha anche un’inquietante dimensione “territoriale”. Il nemico, lo si capisce benissimo, sta nel Nord Italia. Un po’ spostato ad est...; non ti fischiano le orecchie...? 2) L’opinione è rafforzata dal fatto che da settembre a ottobre ci sarà una impennata della disoccupazione che, purtroppo, verrà a coincidere con un’ulteriore serie di rincari e pagamenti di imposte decise dal governo (c’è bisogno di ricordare che il grosso dell’IMU non è ancora arrivato?). Fra una settimana, come si diceva quando l’Italia era ancora un paese manifatturiero, “dovrebbero riaprire le fabbriche”. In realtà non riapriranno. Se riaprissero lo farebbero a quale scopo? Perciò la situazione di guerra interna autoproclamata dal presidente del consiglio risulterà ancora più evidente, specie da queste parti. Quindi, ripeto, si può votare in stato di guerra? No ovviamente in quanto occorre prima distruggere il nemico interno, salvare l’Italia (anche se la Fornero ha detto oggi che è già cosa fatta...) ricostruire il paese ecc. ecc. ecc.. Comunque per maggiori dettagli leggere “Repubblica”, “La Stampa”, il “Corriere”, “Il Sole 24 Ore”, ecc., l’uno vale l’altro. 3) E che il governo, con la scusa della “ guerra interna” ci stia prendendo gusto a scendere nel campo “non tecnico”, è confermato da vari episodi. Per carità, roba da poco, ma non del tutto insignificante. Pensa un po’ all’annuncio di voler limitare le intercettazioni telefoniche a fine di indagine. Ovviamente per salvare la privacy. A parte che in materia di privacy i poteri dei PM rispetto a quelli del fisco fanno ridere, pensa quel che successe quando una proposta simile fu fatta da Berlusconi. Apriti cielo!! Ora invece quel che non è riuscito al Cavaliere sembra poter riuscire e col plauso “quasi “ unanime a Monti. In effetti la situazione è grave: qualche magistrato impiccione sembra non interessarsi solo a Ruby rubacuori (ormai, ahimè, dimenticata) ma anche alle banche, alle fondazioni, all’Ilva e addirittura alla trattativa stato mafia. Orrore! Assurdo e pericoloso! Specialmente in uno stato che è in guerra civile. Parola di Presidente Monti. Occorre quindi bloccare questi pericolosi anarchici. La stampa tutta, per ora, tace quando non acconsente. 4) A proposito; vi ricordate gli articoli che comparivano fino a qualche mese fa, sull’ondata di suicidi “causa crisi”? Scomparsi! Direte voi: evidentemente ha ragione Monti. La situazione sta migliorando velocemente e la gente non si suicida più. Sbagliato. I soliti si danno la morte come e più di prima semplicemente non se ne parla più. Occhio non vede, cuore non duole. Oggi sulla stampa si parla solo delle Pussy Riot. Le nuove eroine della libera d’espressione che per esprimersi meglio hanno buttato giù un altare. Si tratta, a dire il vero, pur sempre solo di un altare ortodosso e quindi le Pussy sono delle eroine. Avremmo voluto vedere se lo avessero fatto a San Pietro sotto le colonne dell’altare del Bernini. Sia come sia si parla di loro e non dei nostri morti quotidiani per altro fortemente in odore di evasione... (artigiani, commercianti, ecc.) quindi, per definizione, “sospetti”, “non politicamente corretti”. 5) Ma veniamo come direbbe il mio amico e stretto congiunto “Cancelliere”, alle cose serie. E’ assolutamente probabile che nella prima decade di ottobre si scatenerà una vera guerra. Nel Golfo Persico. Quella che proprio il Cancelliere sul “vecchio” Osservatore Italiano e se non erro, un mesetto fa sul tuo stesso blog, ha delineato con molta precisione. E’ ormai da anni (due per l’esattezza) che la “Santissima Alleanza” (Israele, USA, Sauditi,Emirati del Golfo) si prepara all’attacco all’Iran. Ora la scadenza delle elezioni americane (novembre) lo rende non più rinviabile. I giornali (i nostri) cercano di non parlarne e se ne parlano minimizzano. Ma non sarà uno scherzo come cercano di farci credere. Dopo una decina d’anni di batoste e umiliazioni la Russia di Putin ha capito che nel giro di pochi anni toccherà a lei, quindi ha irrigidito le difese aiutata in questa occasione dalla Cina che ha capito di avere troppi nemici a Ovest per pensare di farla franca, specialmente se cade il bastione russo. Putin, per parte sua, conosce troppo bene il gioco del domino e le finalità del “Bildenberg” che a lui dedica molta e poca amorevole attenzione. E oggi, anche se forse irrimediabilmente in ritardo, prova a resistere sul perimetro esterno (Siria,Iran) prima di dover affrontare lo scontro diretto che arriverà presumibilmente nel 2017/18 a “scudo spaziale” pronto. Nell’attesa la “Santissima Alleanza” si sta allenando nel Caucaso. L’ho fatta un po’ lunga solo per dire che nel futuro prossimo dell’Italia vanno messe in conto anche le contingenze internazionali di cui invece si tace volutamente. Si tratta di faccende terribilmente serie che i Signori del Mondo stanno decidendo in queste ore e vanno molto al di là delle nostre domestiche pataccate e di quanto la stampa italiana fa trapelare. Tuttavia basta dare un’occhiata a quella più seria d’oltre confine per rendersi conto della verità. Certo fa un po’ ridere pensare che da noi, si fa conto sui russi quando fra non molto ci dovremo litigare di brutto. Se non altro perchè sia pure come ausiliaria e in ultima fila, cercando un po’ di nascondersi, anche l’Italia, volente o nolente, fa parte della “Santissima Alleanza”. Comunque, quanto si muovono questi, altrochè il Giovane, la Petitti, Tutancagnon e la famiglia Piva... 6) Infine caro Lugaresi bisognerà pure che qualcuno si ricordi che l’Italia a fine settembre (questo, il 2012...)con la “legge di stabilità” (l’ex legge finanziaria per il volgo) deve reperire cinquanta miliardi di euro per rispettare gli impegni dell’appena approvato “Fiscal Compact”? E’ vero che in Parlamento l’hanno approvato senza sapere neanche cosa fosse, ma capito o no, nondimeno per i prossimi trent’anni dovrebbe essere così. Secondo noi non arriveremo neanche al secondo ma il primo sicuramente ci capiterà tra capo e collo senza che nessuno oggi nemmeno ne parli. Eppure mancano quattro settimane... . Quindi concludo, caro Lugaresi, sei proprio sicuro che in primavera si voterà? Riflettici un po’ anche tu...
Con stima.
E.B.
P.S
Il titolo è dedicato all'unico giornale non genuflesso al potere montiano, c'è una speranza anche per la chiesa.
Caro Lugaresi, seguo con simpatia il tuo blog, apprezzandone veramente l’ottima vena. Devo dire che, e non te ne avrai a male, sei aiutato da una concorrenza a dir poco un po’ servile verso i “potenti” veri o presunti. Ma non è colpa tua. Comunque veniamo al sodo, in fondo ci conosciamo da anni... perchè vorrei esprimerti, spero con un pizzico di ironia la mia preoccupazione su quello che è il tuo principale motivo di speranza. Motivo che ripeti spesso nei tuoi articoli. Mi riferisco ovviamente alle elezioni del 2013, che secondo logica (e non solo la tua...) dovrebbero segnare la fine di questo catastrofico governo e della ridicola maggioranza: sinistra-destra-centro che lo sostiene in cambio naturalmente di lauti stipendi e privilegi. Ascolta caro Lugaresi, sei proprio sicuro che in primavera ci saranno le elezioni? E se vi saranno ti sei chiesto “quali” elezioni saranno? Negli ultimi giorni sono successe in Italia e nel mondo alcune cosette che secondo me alimentano previsioni un po’ fosche, per dirla alla buona, sul futuro e sulle quali, credo, una tua riflessione non guasterebbe. Mi limito a elencarle con pochi commenti. Ovviamente nessuno è obbligato a leggerle e tantomeno a crederle, ma si tratta, purtroppo, di fatti che, in quanto tali, sono poco suscettibili di interpretazione. O li si prende per quello che sono o si fa finta di non vedere. 1) Ieri, seguito dal coro glorificante di tutta la stampa italiana (cartacea e video), Monti ha dichiarato (oltre al “gaudeamus igitur, la crisi è finita!”) lo “stato di guerra interna” contro il “popolo degli evasori”. E’ effettivamente una vera e propria guerra civile e il “nemico” non è da sottovalutare. Coincide più o meno con quel “popolo delle partite iva” di cui l’Agenzia delle Entrate non si scorda di darci le dimensioni. Si tratta di cinque milioni di soggetti che nascondono però almeno un numero doppio di individui. Seguendo quindi l’impostazione del governo e del suo massimo rappresentante abbiamo a che fare con una “guerra” tutt’altro che di piccole dimensioni e tutti dobbiamo ricordarci che un paese in guerra civile per definizione non può votare. Il governo deve avere poteri eccezionali ( e infatti Monti li ha e ne ha chiesti altri) per sconfiggere il nemico. Punto. Peraltro la guerra ha anche un’inquietante dimensione “territoriale”. Il nemico, lo si capisce benissimo, sta nel Nord Italia. Un po’ spostato ad est...; non ti fischiano le orecchie...? 2) L’opinione è rafforzata dal fatto che da settembre a ottobre ci sarà una impennata della disoccupazione che, purtroppo, verrà a coincidere con un’ulteriore serie di rincari e pagamenti di imposte decise dal governo (c’è bisogno di ricordare che il grosso dell’IMU non è ancora arrivato?). Fra una settimana, come si diceva quando l’Italia era ancora un paese manifatturiero, “dovrebbero riaprire le fabbriche”. In realtà non riapriranno. Se riaprissero lo farebbero a quale scopo? Perciò la situazione di guerra interna autoproclamata dal presidente del consiglio risulterà ancora più evidente, specie da queste parti. Quindi, ripeto, si può votare in stato di guerra? No ovviamente in quanto occorre prima distruggere il nemico interno, salvare l’Italia (anche se la Fornero ha detto oggi che è già cosa fatta...) ricostruire il paese ecc. ecc. ecc.. Comunque per maggiori dettagli leggere “Repubblica”, “La Stampa”, il “Corriere”, “Il Sole 24 Ore”, ecc., l’uno vale l’altro. 3) E che il governo, con la scusa della “ guerra interna” ci stia prendendo gusto a scendere nel campo “non tecnico”, è confermato da vari episodi. Per carità, roba da poco, ma non del tutto insignificante. Pensa un po’ all’annuncio di voler limitare le intercettazioni telefoniche a fine di indagine. Ovviamente per salvare la privacy. A parte che in materia di privacy i poteri dei PM rispetto a quelli del fisco fanno ridere, pensa quel che successe quando una proposta simile fu fatta da Berlusconi. Apriti cielo!! Ora invece quel che non è riuscito al Cavaliere sembra poter riuscire e col plauso “quasi “ unanime a Monti. In effetti la situazione è grave: qualche magistrato impiccione sembra non interessarsi solo a Ruby rubacuori (ormai, ahimè, dimenticata) ma anche alle banche, alle fondazioni, all’Ilva e addirittura alla trattativa stato mafia. Orrore! Assurdo e pericoloso! Specialmente in uno stato che è in guerra civile. Parola di Presidente Monti. Occorre quindi bloccare questi pericolosi anarchici. La stampa tutta, per ora, tace quando non acconsente. 4) A proposito; vi ricordate gli articoli che comparivano fino a qualche mese fa, sull’ondata di suicidi “causa crisi”? Scomparsi! Direte voi: evidentemente ha ragione Monti. La situazione sta migliorando velocemente e la gente non si suicida più. Sbagliato. I soliti si danno la morte come e più di prima semplicemente non se ne parla più. Occhio non vede, cuore non duole. Oggi sulla stampa si parla solo delle Pussy Riot. Le nuove eroine della libera d’espressione che per esprimersi meglio hanno buttato giù un altare. Si tratta, a dire il vero, pur sempre solo di un altare ortodosso e quindi le Pussy sono delle eroine. Avremmo voluto vedere se lo avessero fatto a San Pietro sotto le colonne dell’altare del Bernini. Sia come sia si parla di loro e non dei nostri morti quotidiani per altro fortemente in odore di evasione... (artigiani, commercianti, ecc.) quindi, per definizione, “sospetti”, “non politicamente corretti”. 5) Ma veniamo come direbbe il mio amico e stretto congiunto “Cancelliere”, alle cose serie. E’ assolutamente probabile che nella prima decade di ottobre si scatenerà una vera guerra. Nel Golfo Persico. Quella che proprio il Cancelliere sul “vecchio” Osservatore Italiano e se non erro, un mesetto fa sul tuo stesso blog, ha delineato con molta precisione. E’ ormai da anni (due per l’esattezza) che la “Santissima Alleanza” (Israele, USA, Sauditi,Emirati del Golfo) si prepara all’attacco all’Iran. Ora la scadenza delle elezioni americane (novembre) lo rende non più rinviabile. I giornali (i nostri) cercano di non parlarne e se ne parlano minimizzano. Ma non sarà uno scherzo come cercano di farci credere. Dopo una decina d’anni di batoste e umiliazioni la Russia di Putin ha capito che nel giro di pochi anni toccherà a lei, quindi ha irrigidito le difese aiutata in questa occasione dalla Cina che ha capito di avere troppi nemici a Ovest per pensare di farla franca, specialmente se cade il bastione russo. Putin, per parte sua, conosce troppo bene il gioco del domino e le finalità del “Bildenberg” che a lui dedica molta e poca amorevole attenzione. E oggi, anche se forse irrimediabilmente in ritardo, prova a resistere sul perimetro esterno (Siria,Iran) prima di dover affrontare lo scontro diretto che arriverà presumibilmente nel 2017/18 a “scudo spaziale” pronto. Nell’attesa la “Santissima Alleanza” si sta allenando nel Caucaso. L’ho fatta un po’ lunga solo per dire che nel futuro prossimo dell’Italia vanno messe in conto anche le contingenze internazionali di cui invece si tace volutamente. Si tratta di faccende terribilmente serie che i Signori del Mondo stanno decidendo in queste ore e vanno molto al di là delle nostre domestiche pataccate e di quanto la stampa italiana fa trapelare. Tuttavia basta dare un’occhiata a quella più seria d’oltre confine per rendersi conto della verità. Certo fa un po’ ridere pensare che da noi, si fa conto sui russi quando fra non molto ci dovremo litigare di brutto. Se non altro perchè sia pure come ausiliaria e in ultima fila, cercando un po’ di nascondersi, anche l’Italia, volente o nolente, fa parte della “Santissima Alleanza”. Comunque, quanto si muovono questi, altrochè il Giovane, la Petitti, Tutancagnon e la famiglia Piva... 6) Infine caro Lugaresi bisognerà pure che qualcuno si ricordi che l’Italia a fine settembre (questo, il 2012...)con la “legge di stabilità” (l’ex legge finanziaria per il volgo) deve reperire cinquanta miliardi di euro per rispettare gli impegni dell’appena approvato “Fiscal Compact”? E’ vero che in Parlamento l’hanno approvato senza sapere neanche cosa fosse, ma capito o no, nondimeno per i prossimi trent’anni dovrebbe essere così. Secondo noi non arriveremo neanche al secondo ma il primo sicuramente ci capiterà tra capo e collo senza che nessuno oggi nemmeno ne parli. Eppure mancano quattro settimane... . Quindi concludo, caro Lugaresi, sei proprio sicuro che in primavera si voterà? Riflettici un po’ anche tu...
Con stima.
E.B.
P.S
Il titolo è dedicato all'unico giornale non genuflesso al potere montiano, c'è una speranza anche per la chiesa.
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