domenica 28 febbraio 2010

Di Male in Fiera

Anche l'ultimo evento fieristico, ha registrato diminuzioni paurose, parliamo di una manifestazione che raggruppava quattro eventi diversi, non a caso si parla di disastro. La diminuzione delle presenze di un teorico dieci per cento è l'aspetto meno grave, il dramma risiede nell'assenza di aziende importanti, quelle presenti sono sempre meno intenzionate a ripetere l'esperienza. Questi i fatti, Bologna vive la stessa sorte, la strategia di Errani per sfidare(?) Milano presenta il solito copione, concentrare l'importante a Bologna, lasciare i capannoni riminesi per i polli nostrani, ospitando sagre di paese, magari proponendo l'alleanza con quella di Forli e Cesena, per vendere i pollame allevato nei nostri padiglioni. Occorre un pronto ricambio di uomini, presenze, politica, Cagnoni, Ermeti sono dipendenti regionali, Melucci parla già bolognese.

Facciamo un Bilancio

Per vari motivi, tra i quali la faccia, Coccia, Pari e Pazzaglia non potranno votare questo Bilancio, rimane  Giovagnoli che dovrà scegliere tra parlare contro e votare a favore, con il vantaggio del possibile testamento. Siamo a quattro voti mancanti, considerati i virus intestinali di Allegrini, che assieme al Bilancio dovrebbe votare anche la Variante Melucci al Piano Spiaggia, dopo le riadozioni da lui imposte, la posizione dell'amico Gigi Bonadonna, diventa determinante, la nostra amicale qualifica per la Gnassi Band equivale ad un reato, scarichiamo un macigno sulle pur forti spalle vichiane, se dovesse ascoltare il Capo, voterebbe due volte no. La mancata approvazione di questo documento di programmazione, nell'imminenza delle elezioni comunali e con le nuove panchine di Piazza Cavour, non anticiperebbe il voto, si arriverebbe come a Bologna alla scadenza naturale, per ragioni amorose al nord, per assoluta incapacità al sud della Regione, tranquilli consiglieri ed assessori non dovere restituire i cellulari. Diamo un'occhiata alla truppa, il capogruppo Pd non ha superato l'esame, troppi debiti lo appesantiscono, dicono sia stato meglio Bellocchi, non ha interesse a badare il bidone vuoto, Se tutto procede come da copione arriva Gnassi, che non vede l'ora di farli fuori tutti, sostituirli con la sua cricca, non a caso, Melucci il migliore, al netto delle cartoline, interpretando divinamente la situazione come fosse una variante, spera di partire per Bologna, due minuti prima dell'affondamento. I casini consiliari, quelli di giunta, i pessimi rapporti con Sindaco e Gamberini, fanno sempre più assomigliare questa Amministrazione a dead men and women walking, le panchine sono belle, il 47 si può giocare sulla ruota di Rimini.

Comanda Errani

La debolezza della politica riminese si manifesta clamorosamente nelle occasioni elettorali, quelle che contano, nel listini di Errani c'è tutta la Regione, manca Rimini, pensate sia cattiveria? Credete che la ragione per la quale intrattiene rapporti diretti con tutte le deboli e remissive categorie nostrane sia dettata dalla voglia di pesce? Siamo deboli ed incapaci, il più ex grande distretto turistico europeo non è in grado di dettare legge e linea neppure sugli ombrelloni. Melucci, uomo definito forte a Rimini, passato Santarcangelo finisce in tribuna, non gioca mai, ammettendo che arrivi a Bologna, in ragione di un patto interno al Pd con Gnassi, pensate che gli consegneranno le chiavi delle Spiagge? Vasco non si fida, ha ragione, l'unico comune metropolitano che non ha ancora un Piano Strutturale, a pochi mesi dalle elezioni ne presenta uno che servirà a sbloccare terreni, che permetteranno altri sblocchi, vero Capogruppo Ravaglioli? Un effetto domino alle Celle, fronte Scm, vicino all'agognato Parco della Pace e Mattoni, per pagare i debiti del Palas, ci riporterà ai vecchi Piani, avevamo avvisato che rimpiangeremo Benevolo. Al cospetto della politica della scarpa subito e l'altra assicurata, per chiudere la partita dei duecento milioni di debito di Fiera e Palas, frutto avvelenato di una megalomane visione, la stupefacente opposizione si mette a mercanteggiare sui terreni? Dopo Ravaioli, vi meritate un bel Gnassi, dovremo sperare in San Ermanno?

sabato 27 febbraio 2010

Ballando con le Coop

Facciamo un giochino con un compasso, facendo perno su Rimini, disegniamo su una cartina un semicerchio con un raggio di circa 25 km, evidenziando su di essa i maggiori centri commerciali ed i relativi marchi. Risultato: un’esondazione di marchi Coop e Conad. Strano? Non in questa Regione, non con questi Amministratori. L’unica eccezione fu L’Iper di Savignano, del gruppo Finiper, partecipato Mediobanca, il cui Amministratore Delegato, per ottenere la licenza a favore del suo gruppo e non alle solite Coop, all’epoca pubblicamente dichiarò sui quotidiani:”…. Se la Regione non concede al nostro gruppo tale autorizzazione… allora renderò pubbliche certe carte che ho in mano…”. Di cosa si trattasse non è dato saperlo, possiamo immaginarlo. Le recenti polemiche sorte sull’ampliamento commerciale dell’area “Le Befane” rientrano pienamente in questo contesto. Al momento si parla solo di “contatti informali”, nulla è stato ufficialmente richiesto né protocollato. Ai fini pratici si, ma ai fini politici non è difficile immaginare una forte pressione in merito a tale ampliamento, a beneficio delle solite Cooperative. Anche la discesa in campo del Presidente Vitali che getta acqua sul fuoco, rassicurando che sono decisioni “sovraprovinciali”, non ci tranquillizza: tali concessioni dipendono dalla Regione, abbiamo visto sopra con quali risultati. Questa indiscrezione sull’ampliamento forse è una notizia voluta, per tastare il terreno e forzare la mano prima della fine della legislatura. Le vere danze sono sul mattone, alla faccia del centro storico, ormai boccheggiante. Questi i numeri in ballo: i capannoni ex-Corial sono fermi, le superfici commerciali disponibili per gli allargamenti sono circa 15 mila mq, compresi gli stessi stabilimenti ex coca-cola. Unico problemino, cambiare la destinazione d’uso di buona parte di queste aree, da produttiva - artigianale a commerciale. La storia ci insegna che a Rimini sono bravi, basterà un’ennesima variante, la settantesima, per gli attuali amministratori.
Consoliamoci, a noi cittadini non rimane altro che la Carlucci in tv. Forse dovremmo cambiare i “ballerini” locali . Senza televoto, basta una scheda. Elettorale.

Massimo Angelini
 Riccione, 27 febbraio 2010

Promotori

Siamo al Predellino Bis. Nascono i Promotori della Libertà, guardie giurate fedeli al Cavaliere, nessuno è in grado di fiutare l'aria elettorale meglio di Berlusconi, negli ultimi sei mesi ha subito attacchi studiati su diversi tavoli che avrebbero distrutto dieci politici di prima grandezza. Le avvisaglie arrivarono dal Corriere, con la lettera di Veronica, annunciando la grandinata morale, ricordate Noemi? Sembra essere passato tanto tempo, poi il diluvio, foto, escort, patrizie, intercettazioni pugliesi, cosa rimane? Il volo della madonnina lo proietta troppo in alto negli indici di gradimento, mentre l'opposizione passa da un segretario all'altro, arriva la seconda ondata del bombardamento. Molto più intelligente, mirato a colpire i punti forti del personaggio, Bertolaso e Letta, indagini iniziate e chiuse da una procura vengono ripescate da un'altra, scoppia lo scandalo che per molti travaglini fa riecheggiare i fasti di tangentopoli, nessun dubbio o sorpresa che vi siano corrotti  e corruttori od onorevoli e senatori eletti anche con voti mafiosi, dobbiamo ancora capire quale possa essere il reato commesso dal Protettore Civile, un tentato massaggio? La figura che non riusciamo ad inquadrare è l'On.Fini, la sensazione è che correndo da solo, porterà meno voti di Storace, in alcuni momenti riesce perfino ad infastidire noi che non siamo ancora saliti su nessun predellino, cosa vuole, una successione in vita? Il Pdl non è mai nato, non esiste, rimane Forza Italia, una polizza che ha garantito la politica e l'imprenditoria del Cavaliere, geniale e necessaria invenzione, senza di lui sarebbe niente o forse tutt'altra cosa, questo agitarsi e non avere il coraggio di rompere, tenersi al riparo di una carica prestigiosa che senza sdoganamento, lo vedrebbe salutare ancora con il braccio teso, sembra piccolo cabotaggio. Concordiamo con il sondaggista che non sbaglia mai, le prossime elezioni toccheranno il punto più alto dell'assenteismo, le bombe distruggono sempre, Gnassi spera.

L'Arredo

Non lamentatevi cittadini, le vecchie panchine di Piazza Cavour sono state cambiate, bellissime le nuove comperate all'Ikea alla modica cifra di 900 euro cadauna, con targhette nominative stile chiesa dei protagonisti di questi dieci anni indimenticabili per la Città. Una volta si sarebbe detto che veniva fatto perchè la terribile finestra del Resto del Carlino le ammirasse, potevano mettere anche delle comode amache

venerdì 26 febbraio 2010

Le Mamme e Zerbini

Non si sono capiti, difficoltà di linguaggio, mancava l'interprete dal polacco all'italiano. Le mamme viserbesi e l'assessore Zerbini hanno consumato un round tempestoso. Nella tranquilla isola svizzera a nord del comune, dove l'attesa media ad un passaggio a livello supera i quindici minuti e trecento metri di coda, con strade illuminate, arredate, marciapiedi, strisce e piste ciclopedonali, servizi e giardini per l'infanzia, senza bombe ed immigrazione violenta e molesta, vigili attentissimi a colpire incalliti abusivi della sosta, eccetto le due aree libere come Livigno, queste cose non devono accadere. Cosa pretendono queste madri petulanti. non si possono avere le case e gli asili, credono di vivere a Stoccolma, siamo nel Peep di Viserba. L'incontro, arrivato l'inteprete, puliti i vetri delle mamme, si è concluso con la Promessa che a settembre, 5 mesi dalle elezioni, 40 fortunati pargoli che valgono all'incirca secondo vecchie proiezioni, 83 voti, risalita la Via Beltramini, sede di un vecchio comitato di protesta, troveranno, forse, una scuola pronta, mancano insegnanti e bidelli, cielle è disponibile, possono sempre andare al Seminario.

Eccellenza

Ricordate la litania dei luoghi d'eccellenza, condita in tutte le salse, riformulata con una parvenza organica nel Piano Strategico? La verità esce sempre fuori ed ha compiuto un delitto eccellente, il mercato autentico ha sentenziato che Rimini non si vende, analisti ed imprenditori si trovano d’accordo, hanno diviso la città in pezzi, funzionali ad ogni tipo di speculazione, anche involontaria. Fuori dalle grandi strategie di collegamento, per andare a Ravenna, passiamo da Cesena, espulsi dai collegamenti ferroviari, alle nostre invidiabili piste areoportuali hanno preferito le carraie di Forlì, il ritmo di crescita delle navi passeggere aumenta, ne siamo estranei, Ravenna attrezza cinque terminal. Dovevamo essere Città Metropolitana, con moderna mobilità, tutto è ridotto ad un abortito Trc, del quale si vergognano perfino a parlarne, interessa solo a Fabi mantenere speranza e stipendio, non un solo progetto turistico o produttivo ha visto la luce, le Cartoline di Rimini sono piene di mattoni. Il Prodotto è stato lanciato con la fallimentare politica dei grandi eventi ed enormi spese, scoprendo che con la merda in mare è vietato fare turismo. Il Centro Storico è uno scatolone vuoto, eliminati servizi, commercio ed intrattenimenti, il trasporto pubblico è confinato fuori dalle mura. Le nostre colline che non hanno niente da invidiare alle toscane, ridotte ad un colabrodo, un’immensa periferia, dove i pochi campi coltivati stonano nel paesaggio. Il cuore del sistema amministrativo e politico è caratterizzato da una ultradecennale assenza di regole certe per tutti, la variante è la normalità, piani particolareggiati invecchiati a furia d’aspettare, altri aiutati a sorgere in pochissimo tempo, fai un buco nella ferrovia e saltano fuori case. La Regina Urbanistica segnala aspetti discutibili ovunque meno che a Rimini, i bisogni dei cittadini sono affidati ad un sistema lobbistico che li gestisce. Non è passata la voglia di recitare poesie a memoria, si parla di bilancio, intanto il motore ruggisce alimentato dagli ottani dei mattoni, unici atti che sgorgano a getto continuo dal Consiglio Comunale, con i 4 dissenzienti che hanno cessato anche la loro misera commedia, avevano provato a barattare un misero Stadio con 500 appartamenti, troppo generosi, non si vende più neanche l’unico Prodotto della Casa.

Una Statua

Pochi sanno che al Ghetto Turco nel piccolo giardino rimasto, come canta Celentano dove c'era l'erba ora c'è una statua di Pertini, uno dei grandi padri della Patria, vigila attentamente con la pipa che l'avanzata dei mattoni non tolga la poca visuale rimasta, l'attentato decisivo può arrivare dal Buco di Via Portofino, nella foto apparsa sulla Voce si vede un assessore alla sicurezza, ripreso dal basso, con sfondo condominiale,  scelta dettata forse da una notoria allergia al socialismo.

giovedì 25 febbraio 2010

Non si fa? Chi paga?


L'enfasi e l' isterismo con cui i vertici della Giunta Comunale difendono, oggi, il progetto del Trasporto Rapido Costiero o Metropolitana di Costa è sicuramente il segnale che anche in questi personaggi si sono insinuati forti dubbi sulla validità e fattibilità dell'opera che tanto sostengono.   Dubbi sempre più forti che il Comune di Rimini rimanga il solo a difendere un progetto definito “inutile e dannoso” dalla maggior parte dei propri cittadini che temono anche gli ingenti oneri per la sua realizzazione e soprattutto per la sua futura gestione. Pare infatti ormai certa la rinuncia anche da parte di molte delle istituzioni pubbliche coinvolte (Provincia, Comune di Riccione, ecc.) che forse, pur potendone ricavare apparentemente i maggiori benefici, si sono rese conto di non condividere né il progetto né le finalità né gli oneri.   Il richiamo, fatto sempre più spesso e con forza, alle spese già sostenute negli ultimi anni ed al rischio che qualcuno potrebbe essere chiamato a pagarle, fa pensare che non ci si preoccupa tanto dell'inutilità e del danno ma di quanto potrebbe succedere a chi ha autorizzato l'utilizzo di fondi comunali per interventi prematuri e difficilmente giustificabili se l'opera non fosse realizzata.   Mi pare che chi incolpa i vari governi che si sono succeduti in questi anni di non avere erogato somme già stanziate non ha presente che gli investimenti pubblici sono consentiti, di norma, solo quando si verificano alcuni presupposti certi : atti che esprimono la volontà di fare (delibere), finanziamenti (mutui o altro), progetti esecutivi, bando ed assegnazione dei lavori. Di solito l'esecuzione delle opere può avvenire solo se i finanziamenti previsti sono già stati erogati ed incassati dall'Ente pubblico. Un amministratore prudente ed oculato inizia un'opera solo se ha in tasca i soldi, sia pure derivanti da un prestito, e non incomincia a spendere prima, come per il TRC per il quale da anni c'è un nutrito gruppo di tecnici, ben pagati, addetto al continuo aggiornamento di un progetto che sicuramente se, malauguratamente, arrivasse alla realizzazione costerebbe molto ma molto di più di quanto era stato previsto. Inizieremmo comunque un lavoro che non si riuscirebbe a finire.  
   Avere speso somme ingenti per opere per le quali non sono stati incassati i relativi finanziamenti può configurarsi come una irregolarità amministrativa che può diventare insanabile se quelle opere non si faranno più.  Qualcuno ricorderà che questo pericolo fu ipotizzato per il progetto di ricostruzione del Teatro Galli a proposito delle ingenti somme pagate agli architetti che erano stati incaricati, dopo aver vinto un bando di concorso, e che furono varie volte invitati, a pagamento, a rifare un progetto non gradito alle aspettative della città. Gli Organi di controllo degli Enti pubblici avrebbero potuto, e forse possono ancora,  chiedere conto agli Amministratori comunali di quelle spese.
   Sarà un caso ma quest' anno il bilancio del Comune di Rimini, per scegliere le finalità della tassa di scopo, pare avere accomunato proprio i problemi del Teatro e del TRC,  mettendoli in competizione quasi per affermare che l'uno è più importante e necessario dell'altro. Qualcuno si dovrà rassegnare, il TRC o Metropolitana di Costa, per il bene di tutti,  non si farà !
TOSI BRANDI ALCIDE 
Consigliere della Circoscrizione 2 di Rimini

Passa Tutto

La Holding pericolosa invenzione per contrarre ulteriori debiti fuori bilancio è passata trionfalmente, l'opposizione ha svolto il compitino di sempre, niente, la maggioranza ha compiuto il suo dovere, approvata. Dove sta la notizia? In questo abituale comportamento, segnale della difficoltà, impossibilità di cambiare qualcosa in questa Città, il massimo della dissidenza consiliare permessa è rimanere a casa per i due voti non indispensabili, dopo avere provveduto a fare e rifare i conti dei presenti. Il testamento biologico da richiesta di civile libertà viene ridotto a merce di maggioranza, uno potrà forse decidere come morire, l'importante che sia con la Holding.

P.S.
Avete notizie del nostro ex consigliere?

Scenari

Se anche il sito di casa parla di Scenari di Mobilità a proposito del Psc, significa che hanno fatto bene i dieci consiglieri che se ne sono andati durante la presentazione delle Linee Guida da parte dell'assessore al 50% dell'urbanistica. Nella Terza Commissione Consiliare, secondo ottimistiche previsioni temporali e seguendo la vecchia teoria della scarpa sinistra subito, la destra dopo le elezioni, viene pudicamente annunciato che l'adozione del Piano avverrà a novembre, mese ideale, quello Operativo definito anche del Sindaco che verrà, non sarà gestito da Gnassi, servirà per la campagna elettorale. Non riprendiamo il kolossal di bufale, promesse, tunnel, sovrappassi, camminate sulle acque del Marecchia e..Trc, alla fine dei comics, erano rimasti in sei ad ascoltare, quando ve ne andate?

Si svegliano

I revisori dei conti del comune di rimini si svegliano, fanno sentire la loro voce, meglio la penna per cancellare, impedire che sui cittadini riminesi si rovescino disastri contabili. I più eclatanti sono le accertate perdite sugli swap, poi l'invenzione finanziaria e contabile chiamata holding, contenitore di debiti fuori bilancio. Non vogliamo augurare niente, se fossimo ai loro tre posti, prima di firmare la regolarità ci penseremmo tre volte. Hanno imparato la litania gnassiana del patto di stabilità, la colpa è del governo che impedisce ai virtuosi enti locali d'indebitarsi, che cattiveria in un paese con il più alto debito pubblico. Intanto sugli schermi non ancora oscurati del consiglio comunale si consuma il 57° episodio della pantomima sullo Stadio, la stessa da dieci anni, la spalla del Sindaco è interpretata da Zilli, inimitabile, interroga con la faccia feroce del finto oppositore, l'altro risponde che ci deve pensare, la colpa è degli imprenditori. Abbiamo scritto che non esiste posta in bilancio che sia garantita, abbiamo compiuto in passato scelte che nelle attuali condizioni economiche si rivelerano suicide. Indebitarsi per duecento milioni per due strutture fuori scala, sovradimensionate, perfino inutili come Fiera e Palas è stata follia megalomane, gli impegni per il Trc hanno fatto il resto. E' rimasto bloccato tutto il resto, sulla mobilità sono ancora alle delibere d'indirizzo, il Piano Strutturale darà la stura ad una campagna elettorale di stampo partenopeo, sono esauriti personalmente e politicamente, come tutta la compagine democrat. Arrivano gli aiutoni, la corruzione dilaga, nuova tangentopoli, polveroni spessi dietro i quali si cela tutto, indagini tanto complesse che non termineranno mai, colpiscono non ciecamente come i missili nato, nella loro geografica potenza hanno una strategia, i sondaggi penalizzano un Cavaliere troppo vispo dopo la madonnina da lancio, è in evidente difficoltà, le regionali hanno perso subito le stigmate di una consultazione locale, diventano banco di prova e piave per l'opposizione. Ci aspetteranno settimane e mesi con una clamorosa notizia al giorno, magari due.

mercoledì 24 febbraio 2010

Rotola una testa

E che Testa!! Chicchi abbandona la Nave di Fellini, piena di buchi, lascia la figlia a custodirla. Molto rumore per un normale caso di successione, avveniva nelle poste, avviene sulla spiaggia, quello che a noi sembra da sottolineare è la scomparsa dei Chicchiani, arrivati ad un percentuale correntizia superiore al 40% a Rimini, con forti penetrazioni negli altri territori, l'attuale dirigenza piddina apparteneva a quella componente,. Gnassi e Gobbi sono discepoli del Vate Giuseppe, allevati, cresciuti a quella scuola, l'unica, la migliore esistente, tutta la nomenclatura culturale si è abbeverata, nutrita, forgiata sotto le ali protettrici del Sindaco più politico avuto in Città. Non abbiamo ascoltato, letto una riga in difesa, tutti Fini?

Sgamma

Visitando il sito di casa ed informazione, aspettando trepidamente che la vespa di Casadei su LiberaRimini scriva qualcosa, come i famosi carabinieri hanno chi legge, manca l'altro, abbiamo trovato un intervento di un consigliere di An, non Pdl, Sgamma Danilo, sulla mobilità(?) della Zona Nord. Condivisibile la sua arida analisi, non la butta alla Morolli, sul patto di stabilità, compie una corretta diagnosi, se chiudi, come avrebbero dovuto fare i tre passaggi a livello ancora in funzione, devi predisporre adeguate alternative,  non c'interessa chi le progetta, anche nella nuova condotta viserbese, abbiamo visto solita presenza margheritina, l'importante tradurre in termini urbanistici la soluzione, le case sono arrivate con puntualità melucciana, i buchi a chi spettano?

martedì 23 febbraio 2010

Paradiso Fiscale

Sarà colpa dei redditi dei Bagnini, siamo piombati agli ultimi posti nazionali delle Città più povere, ma rosa. Il Sole che sembra avercela 24 Ore al giorno con Rimini, ci proietta vicino a Crotone, il prossimo anno con l'Irpef 2009 ce la possiamo fare a piombare dopo Enna, in Lombardia notoria località balneare presentano redditi doppi dei nostri, che sia colpa degli ombrelloni mancanti? Ci sembra una vergogna tale da fare arrossire una Cgil diversa, non abbiamo bisogno dei giornali finanziari, basta frequentare qualsiasi asilo o scuola materna, per misurare l'attendibilità delle dichiarazioni dei redditi dalla larghezza dei Suv ai cancelli. Fortuna che abbiamo qualcuno che dice ai giovani per chi votare.

Voglia di Cambiare

Dopo Pizzolante, Miserocchi apre una prospettiva che pare preludere ad un fronte di liberazione più ampio per le prossime elezioni comunali superando i decisivi confini del Popolo delle Libertà, parole importanti, che troveranno riscontro all'indomani delle elezioni regionali. La scommessa verte sul natura dei segnali, fumismi di facciata o finalmente qualcosa di serio e profondo? I dubbi sono tanti, partendo dall'assenza di un partito pensante, il confronto interno è condizionato da troppi personalismi. Pensare ad una vittoria e lavorare per la scontata sconfitta, con i soliti che prenotano posticini, sembra un passato già visto, il vantaggio regalato dai dieci anni di Ravaioli-Melucci, non sarà riconcesso in futuro. Il secondo aspetto riguarda la preparazione di un progetto convincente e realizzabile per la nostra realtà, partendo da tre aspetti fondamentali, mobilità, ambiente, servizi. Il terzo, più serio e maledettamente vero, riguarda le risorse da impiegare, ripulita la cassa, lasceranno debiti e swap in eredità, Gnassi ha insegnato a buttarla sul patto di stabilità, come fosse finanza rosa, rimane il dramma di una Città senza un soldo, li hanno sperperati accontentando il loro mondo di riferimento, gli eredi non potranno esentarsi dall'accollarsi mutui. L'aspetto inquietante che perfino Gambini, in versione Draghi, chiede una seria verifica sulla salute finanziaria del Comune, la nascita della Holding rappresenta un passaggio senza ritorno verso la catastrofe. Non esiste posta nel bilancio degli investimenti che sia garantita, siamo ritornati indietro di 30 anni, quando tutto era legato al volere degli dei, allora gli enti locali potevano indebitarsi fino al collo, pagava lo Stato, oggi ricorrono a strumenti miracolosi, per contrarre altri debiti fuori bilancio. Tornando ai due politici, Pizzolante sembra  fare riferimento alla vecchia cultura socialista, interessando un mondo non sparito, solo disperso, Miserocchi più strutturato e legato a CL, cerca risposte ai dettami di una Chiesa delusa dai comportamenti politici, rimane il fatto che sono state tante, troppe le occasione dell'amministrare a Rimini, oggetto di forti scambi e premurose attenzioni verso la Compagnia delle Opere. Nessuno deve smettere di operare, anzi, il bieco consociativismo che partorisce 70 varianti non ci sembra un bel risultato da portare all'esame elettorale dei cittadini. SalvaRimini erede legittima di LiberaRimini si collocherà con il polo che meglio esprimerà le nostre convinzioni, non parliamo di ideali, i nostri li hanno traditi e continuano a farlo spudoratamente.

Sosteniamo lo Sport

Esistono due momenti  nello Sport, la pratica e la passione, il tifo. Nella nostra Città il numero dei praticanti è elevatissimo, ragioni culturali,  climatiche, tempo libero, distribuiti in discipline antiche, nuove, nuovissime. Molto spesso si ragiona partendo dai risultati delle squadre di calcio, basket, baseball, estendendo il giudizio sull’universo sportivo dei praticanti. Niente di più sbagliato, la difficoltà italiana sta nella natura dello sport in grande parte di stato, con coni ed enti foraggiati pubblicamente. Se guardiamo la pletora di atleti olimpionici vediamo che le forze armate sembrano il ricovero ideale per allenarsi, difficile cambiare il quadro, se non attraverso una riforma che parta dalla scuola e dal fisco. Le società sportive amatoriali vivono ed operano con la volontaria prestazione di migliaia di persone che si dedicano a questo ammirevole impegno, con esborso privato e personale, sempre più difficile da reperire e da incentivare senza una profonda modifica tributaria. Lungo ed incompleto discorso per approdare alla probabile scomparsa del basket professionistico dai nostri parquet, le notizie sono pessime, per pagare la squadra necessitano una marea di soldi, non si trovano, quelli che sono apparsi erano in bianco come gli assegni negoziati. Inizia la solita via crucis istituzionale, partendo dal Sindaco e trovando, più facile, la brava Donatella Turci, sempre disponibile ad una parola di conforto. La squadra di calcio aveva trovato l’uomo giusto e l’azienda migliore, se l’avessero ascoltato avremmo lo Stadio Nuovo, perdita incalcolabile per la componente tifosi, non rimpiazzabile, in una realtà con ricchezza diffusa, ostentata, mai disponibile ad un do senza des. Non affrontiamo il tema dell’impiantistica, non brilliamo, carenze enormi, proprio negli sport scolastici più praticati, non è giudizio malevolo, ma se uno dovesse votarvi per come Sostenete lo Sport, sareste a casa, l’elenco degli sponsor era fondato sull’edilizia, un piacevole modo di santificare le colpe dei mattoni, rimane il fatto storico, inconfutabile che il grande mecenate fosse di Savignano, provate a salvare il Basket, saremmo felici di ricrederci, la Nuova Piscina a quando?.

lunedì 22 febbraio 2010

Vecchi

Da vecchi del mestiere, ci siamo chiesti se l'articolo sul Carlino sugli ampliamenti dell'Iper, non ripreso da nessuno, fosse notizia voluta. Senza incolpare il giornale, abbiamo supposto che a qualcuno interessasse l'uscita, forse per tastare il terreno e forzare la mano prima della fine della legislatura. Con tre telefonate abbiamo appurato che a pensare male, a Rimini s'azzecca sempre. I capannoni ex corial sono fermi, le superfici commerciali disponibili per gli allargamenti sono circa 15 mila mq, non comprendono solo l'area della contropartita per la mega rotatoria, ma gli stessi stabilimenti ex coca-cola da produttivo a commerciale, alla faccia del centro storico, il Famoso ci racconterà che viene fatto per calmierare gli affitti, ammesso che Melucci abbia ragione, perchè i terreni del Valloni non li abbiamo trasformati noi prima di venderli come agricoli?
 P.S

Caro Vitali, ci rivolgiamo a te, nella perdurante assenza di Sindaco e Gnassi, non inviarci omelie, le domande sono semplici, le varianti le approvate voi, non è ora di smettere?

17 contro 22

Le 17 fermate del TRC a confronto con le 22 del vecchio progetto. Come noto l’attuale progetto TRC prevede 17 fermate (rif.sitoTRAMRimini www.amrimini.it/metro-di-costa,Le Fermate) mentre il precedente progetto esecutivo dell’Ing. Luigi Napoli, allegato alla delibera n. 10 del 17 maggio 1996 ne prevedeva 22 :
1) Rimini Stazione; 2) Tripoli; 3) Alfieri; 4) Pascoli; 5) Tulipano;
6) Lagomaggio; 7) Aleardi; 8) Chiabrera; 9) Rimembranze; 10) S.Francesco;
11) Siracusa; 12) L. Da Vinci; 13) Fiabilandia; 14) Miramare; 15) Lugano;
16) Cavalieri V. Veneto; 17) Pirandello; 18) D’Azelio; 19) Verdi; 20) Rossini;
21) Porto ; 22) Riccione Stazione.
La modifica sostanziale è che nel vecchio progetto il percorso del TRC, nel primo tratto, dopo via Tripoli fino a Via Pascoli, era a mare della ferrovia, sulla via Griffa.
Dal confronto dei due progetti si evidenzia che :
·        Tripoli: la fermata è stata spostata. Era all’inizio della Via Griffa ed erano previsti espropri (*). Nel nuovo progetto si trova prima della via Tripoli, con nome Parco Ausa e non vi sono espropri interessati.
·        Alfieri: la fermata è stata abolita. Era posizionata su via Griffa in corrispondenza della via Alfieri ed erano previsti espropri (*).
·        Tulipano: la fermata è stata abolita. Era posizionata su via Del Gelsomino, fra via Del Tulipano e via Del Garofano, ed erano previsti espropri (*).
·        Aleardi: la fermata è stata abolita. Era posizionata all’inizio di via Trilussa, fra via Aleardi e via Graf, ed erano previsti espropri (?).
·        S. Francesco: la fermata è stata abolita. Era posizionata alla fine della via Filangeri ed erano previsti espropri (*).
·        Lugano: la fermata è stata abolita. Era posizionata su via Lugano, fra via Costantinopoli e via Ankara ed erano previsti espropri.
Per effetto dell’abolizione delle fermate sopra citate la distanza fra la fermata precedente e quella successiva viene di fatto raddoppiata.
Nel Comune di Riccione:
·        Pirandello: la fermata è stata arretrata, sempre su viale Aosta ma nei pressi di Via Angeloni, dal quale prende il nome.
·        D’Azelio: la fermata è stata spostata (verso Cattolica) con nome La Spezia, sempre su via Portovenere in prossimità della via La Spezia.
·        Rossini: la fermata è stata spostata (verso Cattolica) con nome Puccini, sempre su via Rimini in prossimità di via Piacenza.
Anche in questo caso, per effetto dello spostamento delle fermate sopra citate, la distanza viene di fatto raddoppiata.
Dall’esame si evidenzia che le modifiche apportate non sono state fatte nell’intento di rendere più efficiente quel sistema di trasporto ma solo per eliminare particolari di progetto costosi, come le gallerie e per diminuire gli espropri risparmiando denaro, oppure sono state modifiche necessarie perché quegli espropri riguardavano proprietari che avrebbero creato grossi problemi? 
Per le stazioni con (*) siamo a conoscenza delle persone che sarebbero state oggetto di esproprio, l’abolizione delle fermate ha risolto tutto, la cancellazione del Trc ha reso felici tutti.



domenica 21 febbraio 2010

La Melassa

Come d'incanto a Rimini sembra arrivato come si diceva una volta nel pratico dialetto un pò ad giudizi. Urbanistica, fogne, palacongressi, trc stadio, su pressione dei cittadini, uno dopo l'altro, sembrano cadere i grandi miti di questa amministrazione, violando la regola del chi sbaglia va a casa. Che il Sindaco si dimetta o meno è solo questione temporale, insopportabili sono i protagonisti del disastro che si riciclano come paladini del rinnovamento. la colpa principale ricade sul partito di riferimento, i dirigenti, Gnassi che ha inventato le azioni di copertura, poi il Sindaco preoccupato da dieci anni di salvare l'immagine personale celandosi troppo spesso dietro una mascherina professionale, i due colonelli Melucci ed Arlotti con la ferrea divisione tra competenze urbanistiche, lavori ed appalti pubblici. Nel secondo tempo di questa infausta era, si aggiungono nuovi protagonisti, l'assessore Gamberini con la pletora di consiglieri, presidenti di quartiere, al grido così fan tutti, per garantirsi stipendi, prebende, gettoni, divisi in bande, s'insultano pubblicamente rinfacciandosi interessi personali, familiari e correntizi, merita una citazione il capogruppo consiliare, parente lontanissimo del professionista che lanciava anatemi margheritini sull' urbanistica senza etica, non mancano le responsabilità di un'opposizione che non ha terminato il salto dal predellino ad una formazione politica omogenea con regole condivise, lasciando al renzismo la rappresentazione dell'unico antagonismo possibile, il Bar Marittimo non è l'ombelico di Rimini. I Coresponsabili sono tanti, la Camera di Commercio Maggioli non è punto di riferimento dell'economia riminese, ma sommatoria degli interessi delle categorie, la Fondazione assente ed inadempiente gli obblighi statutari, una mostra all'anno serve ad imbellettare il Meeting, un piede dentro, l'altro pure per presidenti di Cna, Confesercenti, Confcommercio, Confartigianato, Albergatori, dispiace che Cagnoni, l'unico personaggio stimato ed apprezzato, sia immerso in questa melassa, di Ermeti, ricambiato, frega niente.

Pronti a Tutto

E stato approvato un Atto d'Indirizzo per le fogne di Rimini. se non fosse realmente accaduto, sarebbe da sganasciarsi dalle risate. Abbiamo perso il conto dei Piani Regolatori lo scarico della merda comunale, varati negli ultimi 30 anni. Tutte le componenti politiche, la margherita di più, hanno avuto i loro bravi consulenti, progettisti, indigeni e veneti, per definire una strategia vincente. Siamo ritornati nel più classico gioco dell'oca con i soldi nostri, al punto di partenza. I giornali ed il sito di casa titolano come se una pia preghiera recitata in coro dal Consiglio Comunale di Rimini fosse opera appaltabile, finanziata. Il Comitato che grida Basta Merda, adempiuto il lodevole e solitario sforzo, è riuscito ad entrare nella Sala del Potere ed uscire con una promessa che possono mettere... assieme agli 88 Misfatti e NonFatti di questa Amministrazione, li abbiamo elencati all'inizio della nostra unica e vera missione critica. Dopo i brindisi e le foto, a Sergio Giordano rimarrà la soddisfazione di un pomeriggio di gloria, non lo negano a nessuno, per salvarsi sono disposti a tutto. Il consigliere Barone, faceva notare che hanno deciso di finanziare un progetto di fattibilità per la pedonalizzazione del Ponte di Tiberio, hanno mollato tutte le assurde sperimentazioni, rimane solo il blocco del traffico, una misura tanto stupida quanto inutile, superata sola dal Trc, non contenti mandano sempre il solito assessore a copiare la Moratti e Chiamparino, che per salvarsi dalle iniziative giudiziarie, chiudono le Città, da noi questi pericoli non si corrono, a Rimini, è notorio, va tutto bene, tra la merda sversata e lo smog sembra esistere notevole differenza ambientale.

sabato 20 febbraio 2010

Tempo di Bilanci

In questi giorni l’Amministrazione Comunale sta presentando ai Quartieri il Bilancio del Comune di Rimini, attività che precede l’approvazione finale e la trasmissione degli stessi allo Stato. E’ tempo anche per noi cittadini di capire in quale modo vengono amministrati i soldi da noi versati nelle casse comunali. Dagli atti di cui siamo venuti a conoscenza e per le ammissioni degli stessi Assessori interessati, abbiamo appreso che le perdite relative agli Swap del Comune di Rimini ammontano al 31.12.2008  a € 1.290.000 (per i 3 contratti al 31.12.2007, come da “nota sulle operazioni di finanza derivata” allegata al bilancio di previsione 2009) e circa € 900.000 globali(?), come ammesso in data 28.01.2010 sulla stampa locale dall’Assessore al bilancio per i 2 contratti rimasti per 16.686.659 Euro e 16.842.428 Euro con scadenze 31.12.2011 e 31.12.2015.
Pertanto, con i dati e le dichiarazioni in nostro possesso, si evidenzia al 31.12.2009 una perdita totale di circa 2.190.000 Euro a carico di tutta la comunità. Riteniamo sia fortemente discutibile che un’Amministrazione comunale possa investire denaro pubblico in operazioni finanziarie altamente rischiose e speculative, perdendo oltre 2 milioni e 190mila euro ed imporre ai cittadini la “tassa di scopo” per far fronte alle spese necessarie.Dalla stampa locale dei giorni scorsi apprendiamo poi, con stupore, che il Consiglio Comunale non ha neppure discusso sulla questione Zerbini, perché l’ammontare della somma bonificata alla società dell’Assessore è stato considerato tanto esiguo, da non meritare alcuna discussione. Si ricorda che si tratta sempre di soldi pubblici, dei cittadini, nostri! In relazione alle perdite collegate alla stipula dei contratti di finanza derivata citati, configurandosi un comportamento difforme da una “sana e prudente gestione finanziaria” si sollecita pubblicamente l’intervento urgente di tutti gli Organi di Controllo Istituzionali, locali e centrali, per le doverose e necessarie verifiche che tale situazione impone.

Distinti Saluti.

Walter Moretti
Comitato “Rimini Città Unita”


Alla frutta

Non arriva ancora il conto portato dai cittadini, occorre forse aspettare un lungo penoso anno. L'era Ravaioli è finita, il Primario se n'è accorto prima del Sindaco, la permanenza nel luogo dell'antica e giusta professione è sempre più prolungata, Palazzo Garampi ha una poltrona vuota da molto tempo, non bastano le bravissime segretarie, l'impagabile Bronzetti, oggi badante di Vitali ed...il Vice. Sono alla frutta in attesa del trasloco definitivo, i segnali sono innumerevoli, maggioranza inesistente, consiglieri che non appartengono a nessun partito e votano docilmente, altri che in dieci anni non hanno aperto bocca, assessori inventati, sceriffi da burla e tante indagini giornalistiche, due assessori finiti nel mirino, presunti conflitti d'interessi, gruppo consiliare diviso in almeno tre bande etniche ufficiali, una banlieu politica, l'opposizione comincia con colpevole ritardo ad accorgersi che possono vincere, anche volendo, questa volta non ce la faranno a perdere. Le paure di Gnassi testimoniano il clima che si respira, chi li vota si vergogna a dirlo, eccetto Morolli di Viserba, l'unico rappresentante democrat che parla e scrive, sono spariti tutti o rifugiati dietro Vichi, scoppiati al posto della bomba, è simpatico, commovente, se ambisce ad un posticino, lo ha ampiamente meritato, fa la guardia al bidone vuoto dei progetti, colpa del patto di stabilità. L'accoglienza nei Quartieri del Bilancio 2010 è stata all'altezza delle aspettative, più assessori contornano il Sindaco nella presentazione, peggio vanno le votazioni, Melucci ha perso clamorosamente in casa, zone rosse per tradizione e fedeltà si rivoltano, sono la vera minoranza silenziosa ed incapace

E io pago


Gambini in versione Tremonti riscuote il nostro gradimento, ha un esperto al suo fianco, che è anche nostro, non può sbagliare. La battaglia contro i debiti dei Palas allarga i confini, siamo stati i primi ad avanzarla, alienandoci amicizie importanti, oggi Sergio la cavalca, l'errore parte da lontano, risiede nel voluto, imposto posizionamento della nuova struttura congressuale. Alla fine anni 90, il partito di riferimento, bocciò testardamente qualsiasi ipotesi diversa, iniziando dalla migliore nell'area stazione, terminando con quella che avrebbe permesso una collocazione baricentrica rispetto ai comuni contendenti, l'area di Miramare. Il referendum servì a qualcuno per alzare il prezzo delle richieste personali, una rivendicazione sacrosanta svenduta per due posti. Questo l'errore iniziale, con responsabilità politiche chiare, Cagnoni osteggiò sempre le impostazioni che non fossero quella della vecchia Fiera, doveva rimanere sotto il suo controllo gestionale. L'opposizione(?) di Piacenti giocò con lui, vinse largamente senza colpo ferire, a noi rimangono i debiti ed i lamenti di Gambini, fine della triste storia, Gardenghi ha ragione, poteva dirlo anche prima.

venerdì 19 febbraio 2010

La Figlia di Chicchi

Imbastire scandali sul numero delle telefonate, auto blu, bonifici o massaggi ci interessa poco. Per rimanere sul pezzo, in comune lavorano molti figli d'arte, occorre contarli tutti, compresi quelli nelle partecipate od aziende di riferimento, anche l'opposizione prolifica. Il problema non è la figlia di Chicchi che dicono preparata o le bravissime figlie di Mangianti, assunte per le loro brillanti capacità non certo per l'aiuto di Cesare, concependole ha compiuto l'atto migliore della sua rivoluzionaria(?) vita, a noi interessa cosa ha prodotto la Fondazione in rapporto al capitale storico e le risorse investite, non notiamo valorizzazione del patrimonio felliniano, menare scandalo, non ci piace, per Bertolaso invece d'indagare la bravura della massaggiatrice era più corretto esaminare i tempi ed i costi della Maddalena e L'Aquila, se i conti non tornavano, lo cacciavi, nessuno sembra averglielo contestato, questo vale anche per Chicchi.

Trc, Architetto ci scusi

Trc, Architetto ci scusi.

Come noto, tutta la stampa locale in data 17 febbraio 2010 ha riportato la smentita del Sindaco di Rimini in merito alle osservazioni delle forze politiche di minoranza nel sostenere che “proseguire con tale infrastruttura”, i cui progetti risalgono al 1992, “..ci porterà a sprecare ingenti risorse pubbliche per creare un “carrozzone” che si trasformerà in un pozzo senza fine anche dal punto di vista della gestione”.
In risposta il Sindaco ha dichiarato che: “…Il TRC è un’opera che rientra fra le priorità. …..E’ un invito a non essere “faciloni e superficiali nella progettazione della mobilità locale”. Chiaramente tale frase non ci sembra diretta solo alla minoranza, ai Comitati di Rimini e Riccione ed a quelle migliaia di cittadini della Provincia da sempre contrari al TRC, ma anche al Prof. Arch. Campos Venuti, incaricato dal Comune di Rimini di sviluppare il Piano Strutturale Comunale, che ha affermato: “Il trasporto che serve davvero non è il TRC. Puro buon senso: il TRC collega la stazione di Rimini con quella di Riccione, proprio come fa già la ferrovia e la linea 11 del filobus. Come asserisce Lombardi, è veramente giunto il momento di dire basta. Si devono terminare quelle opere intraprese, come il sottopasso di via Poerio, che dovevano essere eseguite anche senza TRC perché volute dalle F.S. e incluse nel progetto, e chiudere i conti per “dirottare gran parte dei fondi su altre opere”. Quando si ammette un errore, si dimostra sempre “coraggio ed intelligenza”. La bontà di un progetto non si misura con l’ostinazione con cui lo si porta avanti. Solo i sassi non cambiano opinione. Non è che “faciloni e superficiali”, con qualche “epiteto” alluso, sono indirizzati anche agli elettori del Sindaco? Noi chiediamo “venia” all’Architetto Prof. Campos Venuti, e diciamo: “Illustre Professore, perdona loro perché non sanno quello che fanno”


Comitato "Rimini Città Unita".
Comitato "No a questo TRC
Rimini, 19 febbraio 2010

Indovinello

I piddini viserbesi sono in fibrillazione, l'assessore forte dice al partito che a Viserba controlla tutto lui, ma cresce la maretta con il resto del partito. Pare infatti che i somari territoriali dopo avergli fatto la campagna per le provinciali abbiano chiesto all'assessore forte di far valere la loro rappresentatività ma lo stesso ha risposto picche. Sempre lo stesso assessore vive molto male la vivacità di Mattia Morolli, pare infatti che finchè il ragazzo gli lascia spazio, come avvenuto alle recenti provinciali e corra, allora va bene, ma se avanza proposte per l'assessore forte inizia l' orticaria. Finirà che a Viserba si beccheranno ancora la consigliera uscente e ci sarà una guerra deflagrante tra ex diessini a colpi di padri che uccidono figli. 
santozix@libero.it


P.S.
Indovina, indovinello il nostro lettore di chi parla? Avete tre risposte da scegliere, lo premettiamo, non è gran gara.