lunedì 31 dicembre 2012

Traviata

Come tutti gli anni anche questo strano e sopravvissuto 2012 si chiude con la prova generale dell’opera di Capodanno, la Traviata, opera che non ha certo bisogno di presentazioni e che rallegrerà questo inizio d’anno riminese facendoci iniziare con la tanto amata e purtroppo vituperata cultura questo 2013, ho avuto la fortuna di partecipare alla prova generale of corse… La nuova location, il Palacongressi di Rimini, propone una sala accorciata e più consona ad una rappresentazione operistica ma naturalmente siamo lontani anni luce dalla resa acustica che solo un teatro può garantire. La scenografia è molto ariosa, di semplice impatto visivo, adatta ad accogliere la massa del coro che calca la scena con sontuosi abiti ottocenteschi dalle fogge e dai colori m-e-r-a-v-i-g-l-i-o-s-i. Al pianissimo attaccato dall’orchestra diretta dal M° Matteo Salvemini, con vibrante partecipazione, appare in scena un alter ego di Violetta, un angelo caduto dai capelli scapigliati rosso sangue che corre sulla pedana che si allunga fino alle prime file della platea e che aiuta sicuramente a partecipare ancora di più alla storia. Corre dunque questa ragazza, fluttua veloce, si contorce per cercare forse di impedire a Violetta di entrare in scena per risparmiarle un dolore che lei già sa, ma inutilmente. Perché Violetta è Gladys Rossi ed appare come una visione gattopardesca, in un abito bianco bellissimo regina e mendicante d’amore allo stesso tempo, con quegli occhi che parlano senza aprire bocca. Sarà un’altissima Violetta quella della Rossi, piena di sfumature, ricca di accenti soprattutto tragici che la cantante bellariese ha affinato avendo vestito questo ruolo molte volte. Diciamo per favore che Gladys Rossi è una grande protagonista della scena lirica internazionale, e non più solo una promessa, come tutti i giornali locali, che ahimè non seguono la lirica, affermano. Si staglia su tutti e va bene così. Il focoso Alfredo è un tenore bravo, Paolo Lardizzone, che ha dalla sua dei grandi acuti girati benissimo e dalla potenzialità drammatica e spinta. Ma ancora grezzo e mancante della presenza scenica dall’inizio alla fine e non ancora capace di costruire il personaggio “totalmente”. Bella la scena delle zingarelle e dei matatori, III atto, sicuramente il momento più alto musicalmente e drammaturgicamente dell’opera, quando Alfredo, ignaro ancora del sacrificio di Violetta e soprattutto ignaro della malattia che piano piano sta finendo l’amata, prende tutto il denaro che si ritrova in tasca e lo getta sprezzante su di lei ( per inciso il padre di Alfredo, Giorgio Germont, le chiede di lasciarlo per ristabilire l’onore della sua famiglia visto che il promesso sposo della figlia rifiuta di sposarla perché Alfredo se la fa con una prostituta) E da qui parte un’invocazione di Violetta che, con “Alfredo Alfredo di questo core non puoi comprendere tutto l’amore” si eleva al di sopra del proprio dolore e anzi prega Iddio di salvare Alfredo dai rimorsi di quello che ha fatto, quando lei non ci sarà più . Donne. Il finale è classico, un lettone rotante in mezzo alla scena dove ricompare la fanciulla dell’inizio, e ricompaiono tutti i personaggi che sono stati importanti per Violetta, la fida Annina (Paola Santucci), Giorgio Germont ( il baritorno Andrea Seze forte presenza scenica voce di ruolo ma poco potente) e naturalmente Alfredo che promette a Violetta che la sua salute sarebbe rifiorita, mentendo sapendo di mentire. E Violetta si smania nell’illusione fino al punto più tragico di tutta l’opera. Il canto lieve si fa presa di coscienza del dramma ineluttabile e Gladys canta come un soprano di altri tempi “ma se tornando non m’hai salvato a nessuno in terra salvarmi è dato!” Tutto finisce con un sottofondo grottesco di maschere che stanno sfilando per la città cantando a festa anzi cantando sguaiatamente sfottendo quella morte che da padrona sovrasta quest’opera. Bravo il coro che appunto sguaina una voce quasi deformata in questo passaggio Grandi applausi per tutti, sarà un’Opera da ricordare, per tantissimi motivi Eleonora Rinaldini

I Ticket di Melucci

Sembra che le deserte parlamentarie piddine abbiano segnato un'epoca, non tanto per la scontata vittoria di Bernabè Petitti o quella (per noi) certa di Arlotti, quanto per l'entrata in campo last minute di Melucci. Il Ticket preparato dal grande Maurizio era composto dalla Marchioni e pensate....Biagini&Astolfi, i veri sconfitti nella ridicola kermesse di fine anno. Se pensate alla grande macchina da guerra messa in campo da Miramare a Viserba sotto il tendone raddrizzato miracolosamente per il nuovo Presidente amico, il Delegato ai Bagnini sembra sia stato tradito proprio dai 500 imprenditori in scadenza. Arrivare ultimo in un gara che non era amichevole, significa seppellire le speranze future, un ridimensionamento feroce e meritato. E' stato anche l'unico a partecipare con il titolo assessorile ancora in capo. Melucci e Gnassi, per una volta, sono entrati in campo per sostenere la stessa squadretta prescritta dagli elettori. Sconfitti.  Questa la dice tutta sulla residua capacità di incidere. E' stato un amaro aperitivo elettorale, un messaggio eloquente per quello che succederà in febbraio, la novità per quanto scandalosa nel suo incedere, è rappresentata da Monti e...B. Attenti a dare per morto il Cavaliere, ha un medico stregone che lo resuscita con pozioni miracolose. La torta per Bersani si riduce pericolosamente, non basterà l'ultimo messaggio di George per rianimarlo. La storia li ha cancellati da tempo, è ora che i cittadini scelgano Volti e MoVimenti nuovi. Cagnoni ha sbagliato anche questo investimento.  

Il Direttore Artistico

Ricordate i ristoranti che per Berlusconi erano tutti pieni? Costretti a leggere l'articolo di Gnassi sul Corriere del Pd, dopo la solita conferenza per il Capodanno riminese, abbiamo avuto un fremito di paura, sconfinata subito in politica tristezza. Siamo la capitale dei fine anno e turismi, la Città è già piena di turisti attirati dai parrucchini di Elio e dalle Arise, quelli che ancora non ci sono, arrivano domani last minute. I tantissimi alberghi che non hanno aperto sono i preda ai lavori per adeguarli in caso d'incendio per troppa affluenza. La Città arde per incamminarsi nella fredda serata, senza pioggia apparente, per omaggiare l'inventiva del nostro Direttore Artistico. Ha ribadito, perchè Melucci capisca bene, che lui è in grado di organizzare una grande festa spendendo 500/600 mila euro in meno di quelli di Melucci, mai quantificati. Il capisce solo Lui, ormai è un patrimonio comune dei pochi che riescono ad avvicinarlo senza farsi consegnare una medaglina. Non accetta critiche, se l'amministrare fosse una organizzazione di spettacoli, non avrebbe rivali, è portato per questo nobilissimo e difficilissimo mestiere che però non c'entra un cazzo con quello per il quale lo avete incautamente votato. Chi osa contraddirlo non ha capito il Progetto. Ha ragione Fabione Pazzaglia, sembra che di confusi ce ne sia più d'uno in quell'allegra giunta. Non arriva l'ammutinamento del Bounty?  Se la prospettiva era quella, non è meglio copiare Riccione che ha preso un Art Director sempre d'area scalfariana, come Linus? Ci costava meno e non andava in confusione.
P.S.
Bernabè ha vinto, Biagini con il vecchio sponsor andava meglio.

Senza Vergogna

L'Agenda di Governo prosegue il suo cammino pre-elettorale senza vergogna. Dopo i regali ai due Cardinali di Stato è arrivata la Befana per l'Areoporto di Fiumicino con il raddoppio sui terreni di Benetton. Le assicurazioni che useranno la magica scatola nera per auto fabbricata da Smonty avranno uno sgravio fiscale. Quelle della Ferrari meglio non leggerle. Nutriamo una profonda diffidenza (eufemismo) per l'affossatore anche della Juventus nel brevissimo periodo di guida maldestra. Alla Ferrari continuano ad onorarlo con dieci milioni annui, più dei sei di Benigni, per arrivare qualche volta sul podio dietro a Vettel. Il conflitto d'interessi evocato da tutti, ma cancellato da D'Alema, vale solo per il Cavaliere? Uno come Smonty che ha mani in automobili, assicurazioni, giornali, immobili, mogli e treni può essere candidato? Le notizie che riportiamo nel nostro piccolo, che tira come due Corrieri del Pidi, in qualsiasi altro paese farebbero scandalo. Da noi vengono silenziate se riguardano l'Agenda per l'Italia ed il Vaticano. La promessa dell'ex magistrato Grasso, lacrimante come una deaglio, di riformare la giustizia ci sembra di averla giù udita anche dal senatore Dell'Utri dopo l'ennesima condanna. Un complimento ad Ingroia, è stato l'unico che ha voluto consegnare un riconoscimento al secondo partito in Italia e primo in Sicilia, lasci stare le porte. Dottor Grasso i personaggi alla sua destra e sinistra,  Bersani e Letta, hanno chiuso nel periodo centrosinistrorso le supercarceri di Pianosa ed Asinara, abrogato l'ergastolo per le stragi, abolito il pentitismo mafioso, depenalizzato l'abuso d'ufficio e concesso l'indulto per il voto di scambio. Sa niente del processo di Penati? Il superconsulente ingaggiato per la spending rewiev dovrà vigilare sull'immane conflitto d'interessi che si apre con le nuove liste di sostegno a Monti. Ci sono alcune inquietudini ferroviarie, il prossimo ministro dello sviluppo Moretti Marco potrebbe obiettare sui troppi Itali della pregiata Roma-Milano o quello che si prospetta per l'Alitalia dei patrioti imprenditori. Le tratte ai francesi ed i debiti agli italiani. Cagnoni ha sponsorizzato Biagini.

domenica 30 dicembre 2012

La Coerenza

Il programma elettorale di AbeteFigc è meglio dell'Agenda Monti. Non abbiamo fatto e non faremo un cazzo. Grande coerenza. Se nel calcio esiste una giustizia peggiore di quella terrena, nel panettone montiano confezionato da Ichino abbiamo certezze granitiche che il 2013 sarà un altro anno di merda come fosse confezionato nelle fogne di Rimini. Una serie di aumenti sono certi, dal canone Rai alle sanzioni sulle multe, dai francobolli su lettere e raccomandate alla nuova imposta sui rifiuti. Peseranno inoltre alcuni balzelli, come il bollo da 34,2 euro sui conti correnti e depositi con giacenza superiore a 5 mila euro e la minipatrimoniale pari allo 0,10% nel 2012 e allo 0,15% nel 2013 che si applica a fine anno su titoli e strumenti finanziari. Infine altri rincari sono solo stimabili, come quelli che colpiranno nel corso del prossimo anno tariffe pubbliche, spese per alimentari, carburanti. Siamo in attesa del verdetto delle primarie indette da Icaro Tv. Ma torniamo ai rincari. Dal 2013 andrà a regime l'imposta di bollo sui conti correnti e i libretti di risparmi e la patrimonialina sui prodotti finanziari. Eviteranno di pagare il bollo da 34,2 euro solo i titolari di conto base, quello che banche e Poste devono offrire per legge a chi ha un reddito molto basso (7.500 euro calcolato con l'Isee). Sono inoltre esenti i correntisti che possano esibire una giacenza media sotto 5 mila euro. Attenzione però, il tetto si calcola considerando tutti i rapporti intestati ad un'unica persona fisica aperti in una sola banca (conti e libretti di risparmi) e se si supera, ogni prodotto paga il suo bollo. Il calcolo della tassa è inoltre influenzato dalla scadenza dei rendiconti. Se, per esempio, questa è trimestrale e solo in un trimestre la giacenza media ha superato i 5 mila euro, si pagherà un quarto del bollo, cioè 8,55 euro. Un 2013 difficile, insomma. Nel Mezzogiorno ancora di più. Secondo il Check-up pubblicato ieri dalla Confindustria, nel Sud infatti, tra il 2007 e il 2012, la recessione ha colpito duro: 16 mila aziende scomparse, 330 mila occupati in meno, una caduta del Pil del 6,8% in termini reali. A fine anno si verserà anche lo 0,10% sul valore di tutti gli investimenti finanziari, comprese le polizze unit linked, i conti di deposito on line, i buoni fruttiferi postali dal valore di rimborso superiore a 5 mila euro. La differenza rispetto al bollo sui conti correnti è che non è in cifra fissa. La tassa, infatti, ha un minimo di 34,2 euro (come l'altro bollo) e un tetto di 1.200 euro. Nel 2013 si pagheranno 34,2 euro fino a un controvalore del portafoglio pari a 22.800 euro e lo 0,15% per controvalori superiori. L'anno prossimo debutterà anche la Tobin tax sulle transazioni finanziarie pari allo 0,12% sulle compravendite di titoli azionari italiani sui mercati regolamentati (0,22% nei mercati «over the counter», cioè non ufficiali). Sulle operazioni sui derivati si pagherà invece, dal prossimo luglio, in cifra fissa da 0,1 euro a 100 euro a operazione a seconda del valore nozionale dei contratti. Altro dato certo è l'aumento del canone Rai, che passerà da 112 a 113,5 euro, un euro e mezzo in più, ma a fronte di un'evasione stimata al 27,4%, che sottrae ogni anno all'azienda circa 600 milioni di euro, che nessun governo è riuscito finora a recuperare nonostante le promesse fatte (per esempio mettendo il canone nella bolletta elettrica come in altri Paesi). Diventerà inoltre più caro subire una multa per violazione del codice della strada. Salgono infatti del 6% le sanzioni e quindi, per fare qualche esempio, la multa per divieto di sosta passerà da 39 a 41 euro e quella per eccesso di velocità da 159 a 168 euro. Rincarano di 10 centesimi i francobolli sulle lettere (da 60 a 70) e di 30 quelli sulle raccomandate (da 3,30 a 3,60 euro). Nel 2013 debutterà anche la Tares, la nuova imposta sui rifiuti che sostituirà Tarsu e Tia. Sarà più onerosa soprattutto per le famiglie più numerose mentre i single potrebbero risparmiare qualcosina. I consumatori stimano comunque un aggravio medio per famiglia di 64 euro. Per i carburanti si spenderanno invece 132 euro in più ai quali si sommeranno altri 44 euro per il riscaldamento. Più modesti gli aumenti previsti per le bollette: in media 39 euro in più per il gas, 26 per l'acqua e 11 per la luce. Bisognerà mettere invece in preventivo 31 euro in più per le tariffe aeroportuali, 38 per i pedaggi autostradali 61 per le l'assicurazione rc auto e 83 euro per treni e trasporti locali. Per noi vince Arlotti, non cambia niente, almeno è un ciclista, non un esibizionista.

Gruppone Monti

Una delle massime d’esperienza, il cui contenuto è comprovato, è che la verità si vede dai particolari. La verità che noi sosteniamo è che l’Italia avrà davanti a sé molti anni da incubo. Con una classe politica così, direte voi, è anche troppo facile prevederlo. Ma, proprio da qualche apparentemente modesto particolare, ne abbiamo avuto conferma oggi. Nel nostro Corso nel pomeriggio era presente un “banchetto elettorale” dei sostenitori dell’ultra liberista Oscar Giannino, anche lui pronto a “salire in politica” come ormai di moda. Sfido! Con quello che pagano!! Bene, il banchetto era presidiato da qualche simpatico giovanotto, (quasi tutti ex del PDL e questo già la dice lunga) ma quello che è curioso è che la “lista Giannino” si presenterà quasi certamente nel “gruppone Monti” che sarà così formato da almeno 5 famiglie: in primis l’UDC poi i cattolici progressisti (Riccardi, Acli ecc.) poi i cattolici non progressisti (Vaticano) poi i transfughi del berlusconismo e mettiamoci pure i pur elettoralmente irrilevanti finiani e montezemolisti. Aggiungiamoci pure anche i pochissimi ultra liberisti di Giannino e facciamo già un bel minestrone. Ma la cosa più esilarante è che questo Rassemblement catto-liberal-massonico dovrebbe fare (anzi sicuramente farà) un Governo con il PD di Bersani. Cosa potrà venirne fuori può immaginarlo solo un appassionato dell’horror. Cosa potranno fare i pubblici dipendenti di Casini, i superburocrati strapagati di Passera-Frattini&C. con gli apparentemente ultra-liberali di Giannino nonché con i transfughi PDL ed ex missini? Evidentemente solo quello che hanno fatto tutti i governi finora, riempire di soldi i potentati da loro rappresentati e lasciare in mutande il rimanente 90% degli abitanti della penisola. Aggiungiamo: e il 30% (secondo noi un po’ esagerato...) di Bersani? Cosa dovrebbe farci con questa compagnia? Sicuramente scaricare Vendola, ma poi? Alzare un po’ la patrimoniale? Prorogare il blocco delle pensioni minime? Continuando invece a erogare quelle massime? E’ una bellissima scommessa che purtroppo ha come posta la testa degli italiani che, a loro colpa, devono ammettere di averla usata sempre poco pagandone oggi e soprattutto negli anni a venire le conseguenze.

I 5 di Melucci

La MARCHIONI bocciata da tutti, ma sostenuta da Gambini, è stata bravissima, ARLOTTI storico colonnello con Melucci del Sindaco Ravaioli, è il bravo operaio delle fonderie che non c'entra niente con quel passato, la PETITTI famosa per il repertorio dello scontato nullismo, viene onorata con la medaglia della concretezza, BIAGINI reduce dai trionfi sabbiosi, con il primato della sicurezza riminese ed il vanto di una urbanistica creativa, partecipa con l'appoggio di Cagnoni che vale tre voti e quello di Astolfi da 800. Rimane IMOLA, onesto praticante della politica riccionese, poco pratico della navigazione ad insula, pur nelle anguste dimensioni del suo praticantato, ha la stazza di un gigante, ma anche Lui come gli altri quattro non è in grado di dire nulla di serio, nuovo, importante. L'aspetto ridicolo della rappresentazione che offusca il format di Gnassi, è il coro unanime che compongono quando affermano di difendere il territorio romagnolo a Roma. Ma a Bologna? Si sono dimenticati del Sovrano Errani? Il vero padrone del Partito, nel momento di massimo sbandamento, una delle poche risorse che hanno, Pigi è cotto, Scalfari non l'aveva promessa così la gara. La prima affermazione era un fronte comune per le aggressioni bolognesi, una identità romagnola da difendere, i punti di partenza sono noti perfino alla Emma. Dobbiamo iniziare dal Turismo finito, non è colpa solo delle Patrizie Ermeti, hanno fatto quanto veniva loro imposto, senza esibire uno straccio di autonomia culturale se non di pensiero. Quello che si fa in Romagna si fa a Ravenna. Un diktat scandaloso che ci ha relegato ormai nelle marche o marchette. La capitale dell'accoglienza era cosa nostra, il motto deve diventare " o ce la date o ce la pigliamo", che significa mettere al primo posto l'accessibilità del territorio partendo da quattro questioni precise: Chiudere l'aeroporto strumentale di Forlì, creato per demolire Rimini a favore dello scalo Bolognese. Un terminal per le navi trasporto passeggeri. La costruenda Autostrada Mestre Ravenna deve arrivare a Rimini. Impostare una ferrovia che colleghi Rimini con il versante tirrenico lungo la valle del Marecchia. Una Marina completamente rinnovata, lavorando sul progetto di una spiaggia  al centro del sistema pensata per soddisfare il moderno turista, legata al ricettivo. Con la ciliegina di un Metro sopraelevato da Miramare a Torre Pedrera che corra al limite delle proprietà private. Solo con un mezzo simile possiamo pensare di togliere le macchine dalle litoranee, con il vantaggio di dare forza anche ad una passeggiata sulle strade del sud e nord di Rimini. Nel contempo mettere in relazione diretta aspetti precipui come un'area del benessere nella zona nord ed un città dei giovani a confine con Riccione, dal mare alla statale. Nella zona porto, una piazza che rappresenti il fulcro dell'intero sistema turistico in rapporto con il centro storico attraverso le due aste del Canale ed Ausa. Questo sarebbe l'incipit di un discorso Strategico, non le cartoline e slide che tappezzano il museo delle promesse gnassiane. Liturgie stancanti fondate sul basso consenso sindacale ed associativo, sulla mancanza di una alternativa più culturale che politica. Un film visto troppe volte che finisce con le solite varianti ad hoc, la candidatura e l'elezione di Gnassi hanno decretato la... Fine.

sabato 29 dicembre 2012

Facce di....

Con la sparizione in questo fine d’anno dei turisti russi, immolati un po’ alle inefficienze dell’aeroporto nostrano e molto alle “guerre” di Bruxelles contro il vicino/nemico dell’est, i riminesi hanno avuto un assaggio di quello che sarà il prossimo futuro. I pochi sopravvissuti alla spietata “selezione dei peggiori” avvenuta negli ultimi trent’anni, cioè gli ultimi cervelli pensanti, sanno perfettamente che, aldilà delle cretinate dei giornali e della TV il prossimo quadriennio 2013-2017 sarà il peggiore, economicamente parlando, dell’epoca moderna. Che l’Italia si salvi è già una scommessa rischiosa, ma, come farà ad uscirne una città come la nostra, governata dall’ “aristocrazia” di quella “selezione” di cui dicevamo prima, è un mistero. Un esempio banale è dato dalla polemica tra i vari vertici dell’Associazione Albergatori sulle presenze di fine anno. Mentre l’ala legata al potere vigente vede il bicchiere mezzo pieno, essendo gli alberghi aperti prenotati “per circa il 60%”, l’altra parte non fa fatica a dimostrare che si tratta di un dato assolutamente negativo visto che quest’anno le strutture ricettive aperte arrivano appena alla metà di quelle dell’anno scorso. Effettivamente, con questo dato, chi sostiene il successo farebbe bene a nascondersi per un pezzo. Tuttavia, dato lo spessore e la durezza del metallo di cui sono forgiate le facce, non dubitiamo che, domani, saranno di nuovo a pontificare sui giornali nostrani. Che, per fortuna, ormai ben pochi leggono.

Il Voto della Chiesa

Non c'è più la Chiesa di una volta, i preti di Lerici sono rimasti quelli. Non sappiamo se sia bene o male, ma il pontificato tedesco si sta rivelando un disastro pari a quello che investe i suoi confini. I due padroni di casa italia, Bertone & Bagnasco sembrano Petrucci&Abete dello sport. Qualcuno rimpiange l'epoca della guerra fredda, facile da interpretare, sono cambiati i tempi ed i sempre più scarsi prelati si adeguano, prendendosela con le donne come se fossero tutte liquidate perversamente con centomila euro al giorno. Povero Banana, con quella cifra poteva contare su migliaia di escort, vinceva le elezioni ed erezioni. Il clero doveva solo convincere a votare democrazia cristiana e scomunicare i comunisti. Ora è un casino, i dici sono dappertutto, anche i grembiulini di Monti esentando l'Ici e concedendo prebende per la sanità religiosa diventano splendidi ornamenti di una laicità tutta particolare, molto compassata (da compasso). La Chiesa non lesinava aiuti alla Dc, dalle prediche domenicali, alle bolle papali, alla Madonna Pellegrina portata in giro, oggi i partiti cattolici sono zeppi di concubini e pluriammogliati come gli altri, perchè non aiutare Monti? Solo qualcuno dei politici in caso di morte e con i giornalisti avvisati diventa paurosamente credente ed osservante, basta pensare che il 90 % dei defunti vengono portati all'insaputa in chiesa per gli ultimi disbrighi. Le parrocchie pesano zero nelle decisioni elettorali quasi come i ciellini adesso, però sembra (?) che la parola delle gerarchie ecclesiastiche, se divulgata da giornali ed emittenti, riesce ancora a persuadere una buona percentuale di persone, che possono determinare la vittoria e la sconfitta alle urne. Ecco perché ogni partito si preoccupa di avere la benedizione del Vaticano. Con l'avvicinarsi del 24 febbraio, i porporati hanno sentito l'esigenza di esprimersi: l'uomo su cui hanno posato gli occhi, sperando di averlo azzeccato, è Mario Monti, che ha il pregio di essere credente ed apprezzato nelle banche e finanza goldman. L'articolo dell'Osservatore dell'Ici Romana è un incitamento ed un elogio del premier dimissionario, coagulare consensi attorno alla famosa Agenda, una specie di Vangelo in cui si spiega come procedere nella spoliazione degli italiani usando l'arma fiscale. Una profonda coerenza con chi predica da millenni la povertà come una virtù, degli altri. Intanto un miracolo il Professore lo ha già compiuto: l'ospedale Gaslini di Genova (Angelo Bagnasco) e l'ospedale Bambin Gesù di Roma (Tarcisio Bertone) hanno ricevuto dal pio governo Monti, in articulo mortis, un finanziamento rispettivamente di 5 e 12 milioni di euro. Incoraggiante, diremmo decisivo per i tre elettori ancora titubanti per un voto agli Unici non ancora contaminati. Sembrava che Grillo impedendo l'uso delle televisioni e delle parrocchie politiche fosse un satrapo, aveva capito con chi abbiamo a che fare, non basterà un meraviglioso 20%, ci vuole di più, molto di più per cambiare un Paese ed un Concordato

Birre Consiliari

Se vince Berlusconi verrà cancellata l'Imu rimpiazzata da una tassa Ad Birram. Nel consiglio del Bounty c'è aria di rivolta. Per il prossimo anno, i rincari senza fine, peseranno per quasi 1500 euro a famiglia, considerando che quella di Monti percepisce circa 300 mila euro annuali, l'incidenza è dello 0,50. Per milioni, milioni di italiani rappresentano due stipendi. Il nostro Rimini Street Journal in collaborazione con Goldman, prevede dopo il Capodanno più breve per i turisti, dodici mesi di continuo sversamento. Tra alimentari, biglietti dei treni, rc auto, bollette, bolli e servizi postali e bancari, pedaggi, tariffa rifiuti e ricadute dell'Imu, gli aumenti saranno "insostenibili", tali da rendere obbligatorio il voto al Movimento. Bastano le parole di Beppe: in caso di vittoria la prima vittima sacrificale sarà l'Agenda delle Rapine in Tasca. Durante i saldi di inizio anno le famiglie italiane dimezzeranno il budget per le spese non essendo ancora stato avvistato da Masini un russo. Solo il 40% delle famiglie potrà permettersi qualche acquisto, sono stati tutti ingaggiati dal Bocconiano, rimangono ancora dei magistrati disponibili. Piccolo rincaro infine (1,5 euro in più) anche per il canone Rai, in vista della rioccupazione veltroniana. Se dovesse arrivare il malaugurato ed ulteriore aumento dell'Iva Montiana non ci vuole Brasini per capire che siamo un Paese morto per miseria dominante, però abbiamo fatto le primarie. Non potremo consolarci con il silenzio delle ochette d'avvistamento turistico, fieristico, congressuale, la rotonda più bella di Rimini, innaffiata anche nelle giornate piovose, rimane l'istantanea del disastro che si è abbattuto, un malinconico pendant con le bandiere dello stupendo palazzo tedesco che produce energia elettrica. Stanno facendo le pulci al Vangelo di Pietro, ci siamo presi la briga di leggerlo, senza prenderlo sul serio, pensate che parla ancora di liberalizzazioni come un Bersani da banco.

P.S.
Il Vaticano lancia Monti e..Corsi da Lerici

venerdì 28 dicembre 2012

Il Salvatore Parte Seconda


Avevamo finito l’articolo precedente con la fatidica domanda: dove cercherà di prendere Monti, il nuovo unto del Signore, o, se si preferisce “il Salvatore”, i voti che gli mancano? Quel fatidico quindici per cento? Lo deve cercare nel campo, anzi nei campi avversari. Che sostanzialmente sono quattro: il PD, il PDL cioè Berlusca, il MoVimento 5 Stelle e la Lega Nord. Qui viene il difficile, o il facile se vi piace. Mentre gli ultimi tre sono immuni dal “Montismo”, 5 Stelle e Lega in modo assoluto, PDL un po’ meno (con parecchi opportunisti pronti a mollare il Cav. per un posto purché sicuro), il vero terreno di caccia è il PD. Di qui l’enorme imbarazzo di “Repubblica” che, dopo aver osannato Monti, se lo trova in diretta concorrenza con Bersani (al punto di essere arrivata a ipotizzare a una “staffetta”). In effetti il PD ha quell’elettorato (pubblico impiego, grande industria) che assomiglia un po’ a quello di Casini ed è l’unico a essere stato parzialmente risparmiato da Monti&C. e, stando all’ “agenda”, verrebbe ulteriormente premiato mentre gli altri (impiego privato, lavoro autonomo, piccoli proprietari ecc.) verrebbero ulteriormente salassati tramite un’ulteriore ed esiziale iniezione di burocrazia e tasse varie. Comunque nel resto dell’Italia e fuori dall’elettorato PD (cioè tra disoccupati, licenziati, multati, pignorati, sfrattati e ridotti alla fame dal “Salvatore”, ex lavoratori autonomi) crediamo che il “neosalvatore” faccia davvero fatica a sfondare. Invece nel PD c’è spazio, specialmente nella platea dei “Renziani” che il duo Bersani/ D’Alema con la rara intelligenza che li contraddistingue ha per sempre alienato dal PD. Non che Renzi sia un’aquila, ma guarda caso le menti (Ichino) che hanno steso il programma di Monti vengono dal suo gruppo. Un segno inequivocabile che, nei prossimi due mesi, il Professore (o “Salvatore” come preferite) cercherà di fare spesa elettorale nel “supermarket Bersani” segnatamente nell “scaffale Renzi”. E, ovviamente, cercando di pagare poco. La prova ce l’avremo a breve. Già con le primarie del 30 e proprio a Rimini nella nostra disastrata ex capitale del turismo. Qui quattro candidati (tutti uguali di livello) si confrontano. La Marchioni non conta perché l’hanno messa fuori con un eccesso di brutalità... nonostante le benemerenze curiali. Ebbene tra i quattro ve n’è uno: Arlotti che è già un Renziano/Montiano quasi a tutto tondo, gli altri sono “Bersaniani” (anche se Biagini nei giorni scorsi ha tentato qualche timida apertura, avendo fiutato l’aria). Ebbene si tratta di aspettare pochi giorni ma, se dovesse vincere Arlotti, vorrebbe dire che abbiamo fatto centro. I voti, il Salvatore della Patria, li andrà a fregare proprio a chi più di ogni altro ha sostenuto la sua politica che è la meno di sinistra che ci si possa immaginare. Ironia della Storia. Anzi della microstoria di un nanopaese destinato a continuare ad essere salvato e infine a scomparire per l’opera del “nuovo che avanza” sotto le apparenze inquietanti di Bersani, Monti, Casini, Fini, Montezemolo, Passera e, perché no, Cuffaro. Buona fortuna...Attenzione (!)... In attesa di essere salvati, ricordatevi di pagare la raffica di tasse del primo gennaio. Non dimenticatevi, perché vi verrà negata l’assoluzione.

 E.B.

La Signora delle Pulizie

Quello che stiamo vivendo è un forte momento di caos politico ed economico. Mancano 59 giorni alle elezioni ed ancora si parla del cavaliere di Arcore. Il suo unico obiettivo è entrare in parlamento per scudarsi ancora una volta. A lui non interessa l'Italia o i problemi degli italiani e dei riminesi. Dall'altra parte invece Renzi è sparito, come era facile immaginare ed anche le sue truppe cammellate di giovani o presunti tali. E' rimasto ancora lui, Gargamella, mentre il suo amico baffetto pugliese è finito da Fazio nei giorni scorsi a rassicurarci che non si candiderà. Non piange nessuno, sia chiaro. Attendiamo però con apprensione (si fa per dire) che escano dalle urne delle primarie del PIDI i nomi dei fantastici candidati riminesi alla camera e al senato. Ieri pomeriggio nei locali dell'emittente curiale nostrana si son scontrati (si fa per dire, un'altra volta) i 5 super eroi incapaci di dire un "no, grazie, questo giro passo". Come possono un Arlotti, un Biagini o un Imola essere il rinnovamento per l'Italia? Ci spiace (non è vero) anche per Petitti e Marchioni, ma meglio di loro (almeno per vigore e vitalità) potrebbe fare anche la signora delle pulizie con la quale ogni giorno disquisisco anche di politica internazionale (San Marino e Vaticano). Se la proponessi come sesta candidata PIDI vincerebbe lei un posto a Roma. Rimane il MoVimento 5 Stelle, e non può non brillare a queste elezioni. Evitiamo di sparare percentuali, sappiamo che saranno milioni di voti, sicuramente di protesta molti, ma bastan che siano voti. Qui troviamo i giovani, che avranno come primo datore di lavoro il parlamento italiano, in molti casi, in altri son disoccupati che avran la possibilità di riscattarsi. Faranno male? Faranno bene? Ne avranno il tempo? Verranno fagocitati? Non avran la scorta, questo è certo. Sappiam dove abitano, tutti. Non posson farci carognate, poichè la rete li ha votati, ma la rete li potrà anche distruggere. Comunque sia una cosa è certa: non abbiamo scelta. O loro o addio fichi. Tutta la miriade di partitini che stan nascendo ora, come il movimento arancione ed altri, son armi di "distrazione di massa". Votare M5S non vuol dire "ecco la soluzione di tutti i mali", ma vuol dire speranza, vuol dire una ventata di ossigeno "sano", Scommettiamo che a Rimini sarà boom di voti? 
 Mark Towers

A Tutto Gas

Nel 99 o giù di lì, alla scadenza del contratto con la SGR (società gas rimini), tutte le reti cittadine dovevano diventare di proprietà del comune. Nel contesto, mai chiarito completamente, si è invece proceduto alla nascita di una Società (Servizi Rimini), nella quale il Comune rimaneva proprietario degli impianti solo per il 50,5 per cento, il rimanente era della SGR. La società costituita Ad Gas, ha poi affittato gli impianti per circa sei milioni (iva esclusa) alla stessa SGR che gira al Comune la metà dell'introito. Oggi il Comune o meglio l'invenzione Holding, vuole vendere la quota maggioritaria chiedendo circa 17 milioni, la prima gara però è andata deserta, quindi dovrà essere rifatta con una base d'asta inferiore, qualcuno (?) parla di non più di dieci milioni. Se si ragionasse in termini pratici, stando all'affitto pagato in rapporto alla ventilata vendita, in soli tre anni si ammortizzerebbe l'importo. Il capitale introitato dal bando sembra destinato alle fogne, per le quali non esiste un progetto, tanto che la Procura si è sostituita al Comune dando mandato a tre ingegneri di fare una doverosa chiarezza nel pastrocchio di merda sversata. Il buon senso, virtù sconosciuta a queste latitudini, visto che non esiste un'urgenza operativa, consiglierebbe di continuare a riscuotere l'affitto. Non sappiamo cosa succederà dopo il 2015 in ragione della scadenza del contratto di concessione della rete, originariamente stabilito dal Comune di Rimini nel 2040, poi ridotto dalle nuove normative in materia al 2015, stessa scadenza dei Bagnini, in questo caso non sembrano arrivare paure asiatiche. La domanda curiosa è tesa a conoscere quale sia l'oggetto del bando, non certo la proprietà delle reti, sembra quindi il solo insistere su aree pubbliche. Che senso ha una gara del genere se poi l'unico a partecipare non potrà essere che il copadrone delle attuali reti? L'impressione che abbiamo è che esista una verità per i cittadini ed una diversa per gli addetti ai lavori. Chiediamo al Movimento a Cinque Stelle di indire subito un Meetup ed una volta acquisiti gli elementi chiarificatori, mettere i cittadini nelle condizioni di esprimere le loro valutazioni, così come recita lo Statuto del Movimento. Vi stanno svendendo tutto, Camporesi dovrà indire una pubblica colletta.

Intervista a ...TRE MONTI

D) Professor Cancelliere, qual è il suo giudizio sul discorso di Mario Monti?
R) Vede, l'Italia, a differenza di altri Paesi europei, è investita da una crisi doppia: economica e politica. L'una influisce in negativo sull'altra, e viceversa. E quest'anno perso, peggio che perso, ne fornisce la più ampia evidenza. I bizantini rompono la linearità del pensiero romano introducendo la formula del "quasi": inventano i "quasi contratti", "i quasi delitti"... Monti, poche ore fa, ha inventato la "quasi candidatura". L'impressione netta è che ci prenda in giro. Perché da una parte si dice contrario ai "partiti personali", detti a Bisanzio ed anche Friburgo, antropomorfi, dall'altra darebbe il suo "quasi nome" alla sua "quasi lista" che, in un delirio privo di riscontro in qualsiasi altro teatro politico europeo, lui stesso ha battezzato "agenda Monti" regalata per Natale.
D) Un'agenda per l'Italia, per l'Europa, per il passato, per il futuro?
R) Non c'è in Europa un solo leader che dica cose simili. L'esistenza di un'agenda "ad personam" non è parte della soluzione, ma parte del problema politico italiano 
D) Il suo giudizio, Professore Cancelliere, è severo.
R) In attesa del giudizio degli elettori, lo terrei fermo. Rilevando che il governo ha fatto quello che non doveva fare, entrare in politica, e non ha fatto quello che doveva, cioè migliorare l'economia. I tecnici, come i Re Magi, dovevano portarci due doni: stabilità finanziaria e crescita economica....
D) Un minimo di stabilità, sia pure a fatica, e con sacrifici enormi, sembra essere stata raggiunta.
R) Mi ascolti: per tre lunghi anni, dal giugno del 2008 al giugno del 2011, lo spread italiano è stato mediamente pari a 113 punti, senza il supporto della Bce... oggi, è il triplo con il supporto della Bce. Lo stesso Monti, proprio sul Corriere, in quei tre anni, riconosceva sistematicamente la tenuta dei conti italiani. Poi qualcosa si è rotto all'interno del governo, che ha cambiato la linea, ma non all'interno del sistema-Italia. Bastava cambiare il governo, votare. Quello che non si è voluto dire per convenienza e astuzia politica, è che la crisi non era tanto italiana quanto europea, una crisi "sovrana" sull'esistenza stessa dell'euro. Poco fa, Monti ha parlato a lungo dei suoi virtuosismi sullo spread, ma non ci ha detto che, lo scorso luglio, lo spread gli è schizzato a "quota 534", esattamente come nel novembre precedente, pur avendo incassato l'enorme beneficio della Bce. 
D) Come Mai? 
R) Il Financial Times ha scritto che il suo governo è stato, ed è, come dentro una bolla finanziaria: ancora oggi tutto è sospeso perché alle banche conviene incassare le cedole sui titoli, invece che prestare denaro alle imprese. Quando usciranno i dati del primo trimestre 2013, diranno che l'economia italiana non può più pagare le cedole e svanirà l'effetto bolla. E allora in troppi, di colpo, si affolleranno verso l'uscita. 
D) Monti, che è il primo ad essere consapevole di quanto i conti del Paese non siano ancora in sicurezza, ha comunque restituito al nostro Paese credibilità e autorevolezza sulla scena europea. 
R) Separiamo i fatti dalle opinioni. I dati indicano che in Italia l'economia va peggio, la paura si diffonde, il denaro non circola, mentre le privatizzazioni, le semplificazioni e le liberalizzazioni, insomma le riforme bandiera del governo, sono rimaste al palo. Sul lavoro e sulle tasse, poi, è meglio tacere. In questo momento, il bilancio dello Stato, le nostre tasche, sono usati come bancomat per ripianare i buchi di bilancio delle banche tedesche, francesi... Ed è per questa "generosità", mi creda, che siamo apprezzati. Mi sono rotto le palle di rispondere alle domande preparate da Scalfari, devo controllare se arrivano i Russi a Rimini e chi vince le Primarie indette da Melucci. Io voto Grillo

giovedì 27 dicembre 2012

Il Natale Peggiore

Le indulgenti statistiche di casa dicono che abbiamo trascorso il Natale peggiore degli ultimi dieci anni che era stato il più brutto dei precedenti. Di sfiga in sfiga si arriva alla trasmissione curiale di questa sera, un Servizio Pubblico al modico costo di un seminario nel quale 4/5 candidati(?) in italiano e sottotitolati in dialetto, per metter Arlotti alla pari, esporranno concetti  e promesse come i bravi venditori. La posta in palio per loro è la lotteria della vita, nessuno dei partecipanti avrebbe pensato che la discesa della politica li potesse mettere in questa situazione, un posto da assessore era già troppo. Però dopo avere sistemato così la Città è giusto che vengano premiati. Facciamo davvero fatica a trovare differenze nel gruppo, riusciamo a stabilire il meno peggio ma un onorevole e risparmioso sorteggio avrebbe risolto il problema, dopo la Marchioni andava bene anche Fraternali, se voleva Melucci. Monti pretende una lista unica già accreditata in partenza del venti per cento della metà scarsa degli elettori, stessa cifra per Grillo e sembra per il Cavaliere Innamorato. Bersani si sta cuocendo da solo, le primarie per pochi ed in collegi sicuri sono una porcata sulla quale la stampa di regime sorvola. Hanno smesso anche di rompere le palle al Movimento, il Corriere di Monti e Repubblica di Bersani sono troppo occupati a tentare di unire i destini futuri di due compagini inconciliabili. Susanna dopo il coiffeur puoi esprimere almeno una volta un concetto cigiellino? O pensi alla prossima carriera ministeriale, in compagnia di TreninoItalia. Il Corriere del Pd nostrano è preoccupato perchè la sirena del Porto non suona, ha paura che si smarrisca Gnassi?

Il Salvatore Prima Puntata

Con la “semi discesa” (anzi “salita”) in campo di Monti, modestamente autodefinitosi su twitter “salvatore dell’Italia”, nessuno si è posto il dubbio di dove il nostro eroe andrà a prendere i voti necessari per vincere. Eppure è un problema. Anche per un semidio come lui. Oggi, sulla carta, le sue truppe sono proprio scarse e scarne e trovano il punto di forza nell’UDC di Casini che però ha tre grossi problemi; almeno per chi pretenderebbe di “rinnovare l’Italia” come dice Monti. Il primo sono proprio i personaggi, Casini in primis, ma ricordate Cuffaro? Che con il “rinnovamento” della politica c’entrano poco. Idem Fini e Alemanno e tutti gli ex missini diventati “montiani” sulla via di Damasco. Non parliamo poi di Marchionne... Due: l’UDC prende i 4/5 dei suoi voti al sud ove il voto è clientelare al massimo. Terzo: per ora conta su non più del 5% dell’elettorato nazionale. Gli altri della squadra Monti (Montezemolo, Riccardi, Passera, Fornero... no Fornero no!) contano zero tondo, Marchionne meno di zero. Elettoralmente parlando, ovviamente. Quindi? Come direbbe Lenin, “che fare?” In verità il “Professore Salvatore”, oltre all’UDC di Pier, ha anche dalla sua due o tre grossi assi nell’informazione. Con l’eccezione di “Repubblica” (ora davvero in difficoltà...). Il resto della stampa che vive di aiuti governativi è con lui. Primo il “Corriere della Sera” poi la “Stampa” di Agnelli- Marchionne, poi il gruppo QN (Carlino-Nazione-Giorno). Ovviamente non parliamo del “Messaggero” e satelliti del suocero di Casini: Caltagirone. Il loro prestigio è pari a zero o poco più, ma qualcosa spostano. Vi è poi la RAI TV sempre “governativa” che dopo le “interviste in ginocchio” al Cavaliere, si sta allenando a quelle al “Professore”. Riempita come è stata di “professorini”, che non faranno alcuno sforzo per stare ginocchioni davanti al nuovo vate targato Goldman-Sachs. Qui però c’è l’handicap doppio. A) gli italiani anche i più tonti, diffidano della TV in generale e della RAI in particolare..B) Monti è privo di ogni capacità comunicativa. Capace di autonominarsi “salvatore dell’Italia” o del mondo, ma senza nemmeno quel briciolo di ironia che almeno aveva il Cavaliere. Dal vivo poi... trasmette angoscia e paura. Per un paese in coma non è l’ideale. E’come mandare al capezzale di uno che sta per tirare le cuoia il necroforo a prendere le misure della cassa. Solo che qui si tratta di doppia IMU, nuova patrimoniale, Tares, super IVA, “Redditest” e Befera da colazione a cena. Altro punto, sulla carta, forte è l’appoggio dei suoi compagni eurocrati e banchieri. Appoggio che, nei giorni scorsi, dalla Merkel a Rajoy da Hollande a Van Rompuy ecc. ecc. si è espresso in maniera addirittura imbarazzante dando l’idea di un Monti/Quisling ben poco gradevole. Infatti (Avvisati da Napolitano che, anche se novantenne, è di gran lunga il più sveglio della banda) ora si sono fermati, anche se, ovviamente, l’idea è sempre quella. L’ipotesi di avere a Palazzo Chigi un fedele esecutore appare seducentissima (e alla walkiria di Berlino non e certo passata per i rabbuffi di George). Quanto ai banchieri, meglio che stiano zitti, vista la popolarità di cui godono presso gli italiani e si limitino a finanziare Monti ( coi soldi degli italiani stessi... prelevati dal “salvatore” e “girati” alle banche... in una splendida “partita di giro” nella quale è consistito il salvataggio dell’Italia -sic!!- ad opera del “Professore”). Infine tra i sostenitori del Monti Premier vi è la Chiesa Cattolica (con la “costola” CL compresa). Qui entriamo in campo serio. Di voti può spostarne abbastanza, ma non tantissimi, ma è in grado di seminare lo scompiglio in campo avversario. Vedremo come. Con Monti ha poi un debito enorme da onorare: l’IMU 2012 “dimenticata” e quella 2006-2012 “condonata “ con l’avallo del PPE al parlamento europeo. Pensate fosse successo a qualsiasi altro cittadino o istituzione? Un debito di riconoscenza enorme: diciamo, per quantificarlo, un 20/30 miliardi puntualmente “coperti” dai “normali” (?) cittadini. Qui, a occhio e croce, finiscono le “forze” certe del “Salvatore” e perciò si giustificano i sondaggi che lo danno al 12/15%. Quindi riparafrasando Lenin: “che fare?” Dove conta di andare, il nuovo unto del Signore, a cercare quel 15% mancante che lo porti al 30% del voto globale, tale da rendere effettiva l’unzione? Solo al 30% si può sperare di vincere e ottenere il “premione” che la legge assegna alla coalizione vincitrice. Lo vedremo presto. 
 E.B.

Twittatori

Pontifex e Senatore Monti twittano felici le loro natalizie impressioni sulla Chiesa e l'Italia. L' assonanza è speculare, difficile affermare chi sia messa peggio. I due senili cinguettatori ci hanno messo poco tempo ma molto impegno per ridurre i loro domini in questa avvilente situazione. Per il pontefice l'educazione teologica tedesca ha giocato pesantemente, non ne ha indovinata una, ha sbagliato perfino il segretario molto particolare ed il maggiordomo, i libri poi...Il Bocconiano della Merkel si è innamorato tardi e male della politica, un trasformer improvvisato, perfino puerile in alcune affermazioni, in quella di mezzanotte invita i suoi seguaci a "salire" con lui, sembra non reggere i brindisi natalizi. Il Delegato agli Abusi tenta di superare le banalità petittiane, invitando i renziani ad unirsi agli astolfini di casa, dimenticando di avere un competitor come Arlotti. Non avevamo mai visto una squadra di responsabili delle atrocità urbanistiche, insicurezze sociali, ambientali, finanziarie, turistiche che si presenta a Capodanno per avere un voto. Meglio delle Storie Tese 

mercoledì 26 dicembre 2012

Bromuro Riminese

Bromuro riminese, 12 anni di cura del medico oncologo a Rimini hanno lasciato una palude. il ravaiol pensiero come i pupazzi dei fotografi in spiaggia di qualche anno fa: ha fatto semplicemente da sfondo. Una spruzzata di associativismo clerico – buonista prima in nome del Papa buono e poi il passaggio testimoniale direttamente alla Caritas. Il medico ha offerto copertura sociale per quel mondo cattolico che in altri luoghi e in altri tempi, fu costretto ad affiancarsi al PCI per sopravvivere e copertura economica per quel mondo cattolico, che proprio a metà anni '80 contrastò la deriva troppo a sinistra di quel cattolicesimo. In questa finta contrapposizione d'altri tempi gli affari, quelli veri, dal 2000 al 2012 sono rimasti saldamente sempre in mano alla sapiente regia della Regione Emilia Romagna. La giunta Ravaioli ha mantenuto quel tessuto sociale funzionale all'assenza di contraccolpi per permettere lo sviluppo urbanistico agli estremi della città. A nord a monte della via Sacramora e a sud in località Rivazzura-Miramare tra la ferrovia e la statale. Le protuberanze Ikea-Mercatone e Befane-Centro commerciale completano un quadro, che oggi in crisi, galleggia sull'inservibile viabilità e sul Sindaco Andrea Gnassi. Un eredità non politica ma funzionale ad interessi che ormai da tempo non stanno più sul territorio riminese. Se togliamo in giunta la componente cattolica, invariata nella sua funzione, e misuriamo lo spessore dei vari Sadegholvaad, Imola, Rossi, Brasini, Pulini, e Visintin, comprendiamo come la rappresentatività del tessuto produttivo riminese sia assente. E' talmente vero che Biagini, rimasto a fare il palo per le precedenti scelte urbanistiche, si rende conto dell'aria cambiata e sogna il grande balzo candidandosi alle onorevoli primarie PD. Si respira in questo fine anno di legislatura un galleggiamento generale. Galleggiamento che puntato su palazzo Garampi non oscura certo, agli occhi dei cittadini, i galleggiamenti altrui. Il PDL, ormai inutile nella sua funzione, gira a vuoto tra i banchi sperando di non farsi troppo male alle prossime elezioni politiche mentre i tre consiglieri grillini più che intenti a braccare il palazzo paiono cacciatori appostati nel capanno che sparano in aria confondendo allodole e ordini del giorno.
nuvola rossa

Retrogusto

Ha lasciato un retrogusto sgradevole la conferenza stampa del presidente Monti, che pure ha indossato il grembiulino di Primo Ministro della Merkel con indubbia dignità. E' riuscito con una sbrodaglia di concetti antitetici e confliggenti a devastare la dicotomia tra politico e tecnico, sgombrando finalmente il campo dai pochi dubbi che erano rimasti. Non è capace di  interpretare nessuna delle due parti. Ha messo nei casini i suoi più fedeli alleati, quelli convinti e quelli interessati. Ho ascoltato su Sky, i più bravi portatori di voti per i democrat a nome e per conto di quel figuro progressista di Murdhoc, i lamenti di un personaggio, per me insopportabile, che risponde al nome e cognome di Paolo Mieli, segnale che la corazzata informativa a sostegno del Bocconiano si è arenata. Repubblica vive giorni d'ansia ed angoscia, lo scenario proposto prevedeva che i milioni di voti piddini servissero per sostenere ancora Monti. Matteo ha incasinato tutto, si è fatto preparare il programma da Pietro (Ichino), poi lo ha mandato da Monti copiaincollando il suo. La tresca è troppo scoperta, si sono indignati in tanti, perfino la Susanna (Camusso) ha trovato qualche parole infamante per il tecnico/politico. La conclusione è questa: almeno sei/sette liste centriste avranno come compito precipuo di portare consensi per Monti, mentre il pidielle in forte crescita per le uscite del Cavaliere che a fronte di avversari come questi ha trovato un viagra politico insperato, diventerà decisivo per le sorti del disgustoso governo che ci stanno preparando. Nelle migliori delle ipotesi andremo a rivotare dopo sei mesi, però senza George!!!!!! Anche Prodi e Berlusconi venivano da esperienze diverse dalla politica, ma le loro aspirazioni sono state sempre supportate da esami elettorali, con Monti avremmo un'altra investitura con delega, sempre da Napolitano, è davvero troppo. Guida un governo non indicato dagli italiani ma entra nel merito delle alleanze per le prossime elezioni, sposando, senza esporsi troppo, il raggruppamento centrista. Si dice disponibile a fare di nuovo il premier, ma evita di porsi di fronte al giudizio degli elettori. Tutta roba difficile da digerire perfino da maalox allenati come i postcomunisti e democristiani assortiti. Si devono inchinare ed omaggiare l'Agenda scritta da Ichino, troppo anche per quel miscuglio politico chiamato partito democrat meno i renziani. già traslocati come da copione. Avrete capito perchè Grillo viene accolto come una rock star, si può gettare in pasto ed in braccio alle folle che vedono il Movimento come ultima speranza italica. Alle volte dietro ad un fumo di Bruxelles si celano personaggi detestabili come fossero parlamentari romani o locali. Lombardi è andato con Samorì che sta con Dell'Utri. Potete votare tranquilli Astolfi/ Arlotti, la sicurezza e l'urbanistica fanno di Rimini la Capitale Morale d'Italia.

martedì 25 dicembre 2012

Calci in Culo

Vanno mandati via a calci in culo ! (in tanti) Quei bastardi li metterei in fila, al muro  (Anziano con la faccia rossa di rabbia) Ho sempre votato i comunisti, ho sempre creduto che difendessero il popolo, sono peggio degli altri ...... perché mi hanno fatto credere di essere diversi ! (cinquantenne precario) Non se ne può piú ! Bravi e in bocca al lupo ! (in tanti) Lo faccio per te, figlio mio, questo é solo per te (con il figlioletto di 6 anni al fianco) Ne ho viste tante, ma mai uno schifo cosí, mandateli a lavorare ! (anziano) Vi do una chanche, ma non sono convinto ! (marito con moglie che lo spingeva a firmare) Non mollate, tenteranno di farvi a pezzi, ma non mollate ! (in diversi) Non votavo più, voglio tornare a votare, per questo sto firmando ! (trentenne deluso) Io ero estremista, guardavo a loro, ma alla fine si sono allineati anche loro, mica posso mettere una bomba io ! (imprenditore quarantenne) Se quegli imprenditori che si sono suicidati, prima di farlo andavano a Roma ad ammazzarne 4 o 5, vedrai che a quelli un po' di paura gli veniva. Perchè è solo se hanno paura, che sti vigliacchi fanno le cose...... Adesso voi gli fate paura, e allora io firmo ! E forse poi vi do anche il voto.... (55enne distinto insieme alla moglie) Cosa devo fare per aiutare ? (ventenne volenteroso) Ce la facciamo ? Come siamo messi con i voti ? (in diversi) Questi,i sono alcuni dei commenti raccolti al banchetto di raccolta firme, per M5S, in piazza a... Il contatto con la gente é sempre qualcosa di emozionante e in questo caso anche appagante. Ma il commento che piú mi è rimasto dentro, mi ha fatto riflettere, di cui al momento non avevo compreso la lucida analisi é di un signore particolarmente anziano, con gli occhi lucidi dal freddo, mi ha guardato dicendo:"Fate ....fate ....se sbagliate non importa ...... ma non diventate come loro !", ha firmato e se ne andato senza aggiungere altro. In questa frase, apparente banale, c'é una "saggezza semplice", di chi ha il "tempo" come alleato. Io in questa frase ci colgo: ragazzi è arrivato il momento in cui, come abbiamo fatto noi in passato, rinunciate ad un po' della vostra "libertà", per il bene di tutti. Datevi da fare, fate i vostri errori, solo chi non fa non sbaglia! Ma non rinunciate ai principi, non barattate il finto benessere, con i principi!

Auguri



Vi auguriamo di passare un Buon Natale se non appartenete alla maggioranza delle persone licenziate, cassintegrate, non stipendiate, pignorate, fallite, tassate, imuzzate. State attenti però ad augurare Buon Anno se non siete sindaci, parlamentari in scadenza od aspiranti. La risposta sarà un potente Vaffa, promo al Movimento 5 Stelle che in pochi giorni ha fatto il pieno di firme, oneste cambiali rilasciate in attesa del voto, grazie alla pubblicità fatta dai quattro giornali di casa e siti curiali che hanno incessantemente spinto i cittadini ad onorare un dovere civico. Non dovevano disturbarsi come fossero in ballo le Elise o le Emme, per non parlare di coloro che hanno riempito la Città di figurine urbanistiche ed opere memorabili e per questo chiedono di potere sbarcare il lunario con misere prebende da 15 mila euro mensili, con allegato vitalizio. Ma se proprio il popolo chiama, devono andare.... a fan. Uno dei nostri Cancellieri del Corso ci faceva rilevare l'assenza dell'unico soggetto pagante che ancora entrava in un negozio del centro. Sono spariti i Russi, sembra per colpa delle Pussy Riot e delle ritorsioni sui visti d'ingresso, sta di fatto che le piste del Fellini pur in stato fallimentare non vedono vodke atterrare. Per rimanere nelle liete notizie ci raccontano che il Conto Corrente della Carim sia in rosso di 40, anche la potente categoria artigianale di regime non se la passa bene. Sono incredibili solo dopo la quarta birra al Bounty consiliare. Sbrigatevi a scegliere i candidati alla lotteria della vita, potreste fare uno sbrigativo sorteggio, la qualità espressa è quella che il partito può offrire, il Migliore non può concorrere è talmente inviso che lo ha battuto anche Fraternali nell'unica occasione elettorale tentata. Auguri Melucci, ti potevi circondare anche meglio. Nei prossimi mesi le incazzature dei cittadini raggiungeranno toni pericolosi, ho ascoltato alcuni discorsi che una volta erano definiti brigatisti, fatti da persone normali in fila al mercato. Le frasi trite e fritte, delle Petitti/ Astolfi, con i vecchi medaglieri di Arlotti sono gli articoli pubblicati,  anche a noi è capitato, il lungo soggiorno nelle stanze del potere cambia la percezione della vita comune. Oggi quei vaniloqui, sono quasi insultanti rispetto ai problemi che i cittadini, le famiglie devono affrontare, sembrano dettate dai procuratori (?) delle miss ai concorsi di bellezza: sono tutte per la pace nel mondo, salvare l'ambiente, sfamare i bambini poveri.. poi fanno le olgettine. I primi topini a fuggire sono i capetti leghisti e pidiellini, non sono grandi perdite, solo segnali disgustosi. I tanti prossimi eletti del Movimento 5 Stelle prenderanno 2 mila euro mensili, con il rischio sempre incombente di licenziamento in caso di scarso rendimento televisivo, non ci sembra una differenza da poco. Nell'attuale parlamento aveva ragione Berlusconi quando diceva che bastavano i capigruppo, poi sono stati inutili anche quelli con la nomina quirinalizia di Monti, siamo entrati in una repubblica presidenziale con il premier non eletto. La conferenza stampa di di ieri ha segnato un punto a vantaggio del Cavaliere, così in basso non era mai riuscito ad arrivare. Non mandateci a fanculo, il nostro Augurio è Sincero

lunedì 24 dicembre 2012

Ichino

Ichino non si candida con il Pd. Uno potrebbe aggiungere un liberatorio chissenefrega, non lo facciamo, pur non avendo altro da commentare. Il campionato è già finito al netto di Zemanlandia, la Città continua a sprofondare, la Rinaldis Ermeti dice che è colpa della Carim, sotto di 40, che non concede salvagenti alle imprese turistiche, vengono indetti a pagamento consigli comunali perchè 32 meno 3 consiglieri ed un Sindaco possano cinguettare tra loro facendosi domande senza risposte plausibili. Qualcuno si è inventato una famiglia di fatto per agevolare il giochino. Bersani non regali Ichino a Monti, è l'allarme lanciato dalle ammiraglie dell'informazione democrat. Repubblica dopo tredici mesi di vergognosa campagna, per la paura di vederselo sfilare inizia a colpire il grembiulino del Professore. La campagna elettorale è cominciata con una lunghissima pugnetta chiamata conferenza stampa, al termine della quale non abbiamo capito un ca.., forse, forse, forse darà il suo splendido timbro di voce a chi sarà in grado di ripetere a memoria l'Agenda Giletti, sembra che il punto forte sia l'Imu Doppia. I sondaggi lo avvertono che il popolo non perdonerà gli affamatori e portatori di tasse inique. In ogni caso, si stanno delineando tre schieramenti, al di là di Beppe. Già questa notizia ci riempie di gioia, conferma tutte le ragioni per votare il M5Stelle, perfino i nemici dichiarati lo considerano un'altra cosa. Due magistrati baresi, quelli che avevano richiesto la condanna per l'Orecchino Sellino, hanno avuto il coraggio di firmare per Grillo, è scoppiato il pandemonio, non riescono però a fare pari con i troppi che l'hanno assolto.Torniamo al giuslavorista Ichino, è chiaro, compreso anche da Bersani che tutta la corrente di pensiero ed azione legata a Matteo non voterà pidi. Il nostro amico Gigi B oltre ad essere un esperto curiale, ce lo aveva chiarito da settimane. Le primarie democrat sono state una guerra senza prigionieri, non era solo questione di premierato, in ballo erano posizioni di potere da conquistare. Chi ha perso deve trovare altre sistemazioni, per i big del partito hanno inventato corsie privilegiate in collegi sicuri che possono essere indirizzati dall'apparato. A Rimini essere un candidato del Magnifico non dovrebbe portare fortuna, meglio avere i voti di Bertino. Quale parte in causa rappresenta il Pidi? Questa è la domanda cui dovranno rispondere Bersani e gli elettori. Uno schieramento che non può essere certo definito la sinistra dei comunisti intesa in senso berlusconiano, una sinistra di stampo merkeliano-europeo, già vecchia, da sei anni si ritrova sotto la casa comune del partito democratico assieme a turbe democristiane non pentite. Non trova una stanza adeguata in Europa, non può certo definirsi laburista, ed allora perchè votarla? Per governare al servizio di Monti e degli interessi che rappresenta, mescolandosi con voti lombardiani, cuffariani, casiniani, finiani, non sono bastate le ingiustizie perpetrate sulla classe debole del paese, con l'intenzione dichiarata di inasprirle? Le primarie sono state l'ennesima bufala, il Bersani vincitore con i voti diessini dell'apparato e naturale alleato di Vendola, diventa un portatore d'acqua per il Monti delle banche e poteri dominanti e fare contento De Benedetti Scalfari? Questo è emerso dalla estenuante lectio professorale del bocconiano, si vergogna oggi del Cavaliere, quello che lo ha nominato e tolto dal dorato anonimato Goldman. Non si presenterà, troppi rischi nel caso prendesse pochissimi consensi, però si mette a disposizione della sinistra per portarla a destra dell'Imu.

Sono Spariti i Russi



Rimini, sono spariti i russi? Sarà un’impressione o forse un caso ma negli ultimi due mesi abbiamo avuto la netta percezione che il numero dei turisti russi presenti nella nostra città sia drasticamente diminuito. Questo non può dipendere solo dalla “stagione bassa”. L’anno scorso nello stesso periodo il nostro Corso era pieno delle loro figure inconfondibili. Specie le femminili. Quest’anno invece pare si siano volatilizzati. Forse non è proprio del tutto così, ma il calo si vede. Pessima notizia per una città disastrata che negli ultimi anni sbandierava il turismo russo come l’ultima grande conquista. Se si fosse davvero perso questo turismo, per la Rimini “gnassiana” ci sarebbe poco da stare allegri. Venendo alle cause del fenomeno è probabile che il dissesto dell’aeroporto riminese abbia un suo peso. Bisogna però dire che stavolta le colpe non sono solo della nostra città . Nonostante essa si dia da fare per diventare sempre un po’ più squallida e stracciona. Infatti da qualche tempo l’Europa ha scatenato una specie di “guerra dei visti” contro la Russia, rallentando in modo vistosissimo il loro rilascio. Questa guerra fa parte delle grandi pensate degli eurocrati di Bruxelles contro l’ingombrante vicino ed è diventata palese dopo la vicenda delle “eroine” Pussy Riot, che, per dirla tutta, sono eroine da noi, in occidente, ma molto meno eroine per i russi e per quelli che anche da noi, aldiquà del confine, abbiano ancora un po’ di cervello. In ogni caso, come si direbbe in politichese, il concomitante effetto di degrado della città e le guerre esterne di Bruxelles ha portato a questo bel risultato: il prezioso turista russo, almeno a Rimini, sembra diventato un uccello raro. Sarebbe interessante sapere cosa ne pensano i cinque fenomeni (due femminucce e tre maschietti) che si stanno affrontando nelle primarie del PD. Affaccendati come sono a disquisire sui massimi sistemi e sulle sorti del mondo, forse è un argomento per loro troppo banale. Ci piacerebbe però conoscere la loro opinione, visto che non si sa bene per quale ragione o merito uno o due di loro potrebbe finire in Parlamento.