domenica 2 novembre 2025

Le Mani Pulite

Il vezzo ricorrente, ma necessario, di riaprire dopo (almeno) vent'anni, processi condotti frettolosamente e fomentati da giornali che usano veline uscite, casualmente, dagli apparati giudiziari, colpisce ancora. Anche a Rimini abbiamo una lunghissima storia, dopo l'individuazione del colpevole, secondo prove impugnabili. Sembra che la Cassazione abbia posto fine al balletto. Invece a Garlasco, secondo Dagospia, sta scoppiando il sequel delle Mani Pulite. Ci sono quasi tutti gli ingredienti, compreso l'inevitabile magistrato. La propaganda dem sta scatenando l'inferno contro la separazione delle carriere. In attesa del referendum che crea sempre terremoti nella politica. La Meloni, furbescamente, non vuole trasformarlo in una chiamata alle armi. La sinistra, naturalmente, si divide tra contrari, per dovere correntizio e quelli animati da antica condivisione. E' profondamente cambiato il panorama politico anche nella magistratura, Matteo Renzi, dopo averla sperimentata, rimane nemico della giustizia a tempo. Sembra che la deflagrazione colpisca in un momento delicato. Non credo che lo scandalo si allarghi molto anche se compare un tariffario per prestazioni illecite. I 20-30 mila euro fanno pensare ad una tariffazione accessibile per tanti accusati. Sembra strano però che in quel complesso meccanismo, sia uscita dopo tanto tempo. Garlasco non è importante per i suoi intrecci narrativi, ma per il fatto che è la presunta corruzione stessa ad aver riscritto più volte la storia, con copioni diversi. Se desideriamo informarci, anche questa volta dobbiamo usare la social compagnia. Vale anche per le due guerre, con sterminio allegato.
massimo lugaresi