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Era inevitabile la caduta del Conclave nel gossip romano, regno di Dagospia? Direi di si, allora mi butto nel guazzo di Dagostino, usando l'intelligence del Corrierone ed un tuffo carpiato. Emergo con notizie valide anche per Sanremo. Il futuro della Chiesa non si decide nella Cappella Sistina, ma nei palazzi romani, abitati dai reduci dell'aristocrazia. Naturalmente parteggiano per il conservatorismo che permetterà al termine dell'articolo di imbandire qualche perla di educata critica al governo. Insomma ennesimo attacco alla Meloni, priva di armocromia politica. Il fronte conservatore si è riunito in casa della Principessa Gloria Von Thurn. Se non hai almeno un "Von" conti..niente, vicino a Piazza di Spagna. Si sono riunite le Grandi Famiglie Romane che avevano almeno un Papa nell'albero genealogico. Hanno organizzato un incontro al Circolo della Caccia al Pontefice più destrorso. Tralascio i commenti del blog sull'animatrice del convegno della corrente nostrana. Torneranno messe tradizionali ed il latino, mia passione liceale, non sola. Fabrizio Caccia del Corriere della Sera, ancora piuttosto piddina, descrive i porporati dell'ex Principessa Punk, impegnati in un pre-conclave. Sembra che a Roma siano state tante le iniziative simili e la folta aristocrazia romana non sia l'unica ispiratrice di un ribaltamento episcopale, dato per certo. Aspetto, senza particolare entusiasmo, la scelta dei rappresentanti una delle tante chiese. Per renderla più vicina, non solo ai credenti, mancano molte cose. Accontentiamoci del Cardinale uscito Papa. lugaresi massimo