domenica 24 agosto 2025

Inglese alla Garbatella

Su Dagospia è il turno di Paolo Landi per la (solita) presa per il..della Ducetta. Questa volta tocca alla buona qualità dell'inglese usato tra le braccia di Trump. Non potendo usare l'inesistente Pd della Schlein, troppo diviso e dilaniato per avere una linea comune e condivisa, vengono assunti accuratamente "esterni?" compiacenti. C’è, nell’entusiasmo per l’inglese della Meloni, lo stesso riflesso antico dell’atteggiamento che gli italiani hanno sempre avuto verso la cultura: considerare importante soltanto ciò che non si capisce. Il mistero linguistico che avvolge, pare, un italiano su due, trasforma l’ordinario in epico. Questa è la caustica sentenza del giornalista scelto, mai a caso. I banali convenevoli che la presidente del consiglio rivolge a Donaldone suscitano una esplosione di entusiasmo. Non giudico la lingua inglese usata, forse un pò maccheronica, rimane il fatto (imperdonabile) che l'ospite sembrava gradirla. L'uso, non necessario, di un paragone con Draghi, mostra ancora una volta l'uso woke della critica. Non basta l'abbandono della speranza di un ritorno della sinistra al potere? Anche le previsioni di Repubblica si sono spente. Per fortuna Dagospia mostra nei lunghi momenti dell'opposizione isterica ma democratica, un interminabile repertorio di tette&culi. Abbondanza ripetitiva che rallegra il vedente lettore.
massimo lugaresi