sabato 21 giugno 2025

Spiati

Sembra che alcuni giornalisti italiani siano stati "spiati", usando materiale israealiano, sicuramente di prim'ordine. Sono di diverse estrazioni ed appartenenze, ma i dem si sono subito scagliati contro il governo silenzioso, interpretando il (solito) vittimismo politico. Sembriamo il paese che non ha mai vissuto queste infelici esperienze. Le crisi e divisioni che animano il Pd costringono a rincuorare gli sbandati elettori. La lotta nel campo largo dell'antagonismo, si fa sempre più forte. Al momento i grillini sembrano i (larghi) vincitori. La Schlein mostra evidenti debolezze, nascoste (armocraticamente) nelle maniche larghe. Invece il campo, sempre largo, ha (solo) due possibili candidati premier, prima però bisogna vincere le elezioni, così Mario Lavia descrive la situazione, con tre guerre quasi in corso. Mentre la Schlein e Conte si contendono la visibilità e il voto antagonista, Franceschini e Bettini (soliti) pensano a un presidente del Consiglio tecnico: Gaetano Manfredi o Roberto Gualtieri. Nella corsa tra Elly Schlein e Giuseppe Conte a chi è più radicale, in teoria lei dovrebbe essere favorita, ma lui è davvero sfrontato nel fare la parte del Jean-Luc Mélenchon italiano: al punto di scendere domani in piazza contro la Nato e di sfidare il Partito democratico a partecipare a un’iniziativa anti-Nato il 24 a L’Aja, proprio mentre si riunisce l’Alleanza Atlantica. Schlein non abbocca (?) e non andrà a un’iniziativa di quel tipo. Linkiesta si rivolge allora a Pina Picierno, fedelissima della corrente di Davos. E' irritata con l’avvocato del popolo e (provocatoriamente) suggerisce Mosca come luogo ideale per queste riunioni dell'opposizione senza pace. Continua il duello rusticano nelle piazze, rianimando un movimento che vive con queste iniziative. Linkiesta inserisce due personaggi più vicini alla visione riformista, guerrafondaia, con la cancellazione della Russia. Viviamo così, sospesi tra il contare poco e niente. Il Pd aiuta l'interpretazione.
massimo lugaresi