giovedì 3 ottobre 2024

Tocca al Papa

La disperazione e la confusione regnante nel Pd della Schlein, hanno spinto la propaganda più radical, ma poco chic, ad arrivare all'uso del Papa per giustificare il calo di consensi e, soprattutto, le vicinanze politiche. Colpa di Dagospia, strumento verace della propaganda pro domo piddina. 
Il ruolo papale è sempre più complicato per le difficoltà che il Pontefice incontra nel condurre la sua rivoluzione, necessaria più delle scontate preghiere. Gli immensi campi arati dal cristianesino si sono talmente ristretti che Bergoglio deve recarsi agli antipodi dell'Europa contestatrice. Il Pd è nato con l'appoggio curiale. Frutto delle profonde inseminazioni democristiane che oggi si rivoltano contro la corrente transgender dominante.Tempi duri anche per la Chiesa, nonostante il coraggio e l'anticonformismo del Papa. L'unico che chiede ufficialmente la pace e condanna Netan. In Italia la Chiesa ha ancora un peso rilevante, spesso decisivo. La destra usa l'accondiscendenza. La sinistra è ferma a Landini e (peggio) Salis. Inutile dire o presagire chi vince. Regali senza necessità. La Meloni ha incantato anche Musk. Impossibile trarne una storia pompeiana. Però ci provano. Papa Bergoglio, sul volo di ritorno dal Belgio, diventata nel suo piccolo, nazione nemica, riaccende la crociata contro l'aborto. Qui nasce l'ira democratica. Fino a quando sponsorizzava gli sbarchi concordati, andava benissimo, sull'aborto ha ribadito solo un concetto ormai stantio. Ho l'impressione che dal blog di Dagostino abbiano voluto pareggiare la durissima critica al governo israeliano per i massacri a Gaza. Tre quarti (abbondanti) della sinistra concorda. Poi l'affondo contro il nazi-femminismo ha fatto uscire la bile democratica. Argomento che prude ed irrita il campetto abbandonato. Così finisce un'altro giorno senza sentire (fortuna) il vagito della Elly. Quanto può durare questo (non) fastidioso silenzio?
massimo lugaresi