lunedì 30 agosto 2010

I Mattoni delle Banche

Leggendo il titolo sarete indotti a chiedervi cosa c'entrano le banche con la pianificazione. Tutti gli istituiti di credito hanno finanziato pesantemente costruttori che per la crisi del mercato immobiliare non sono in grado di restituire prestiti supportati da valori economici del tutto fuori mercato, esistono decine di fabbricati lasciati a metà perchè non è conveniente terminarli. Iniziata la costruzione di un condominio ed ipotizzando di vendere a cento, sapendo che le spese previste ammontano a 90, che convenienza c'è terminare l'opera e vendere ad 80? Le banche compiono a posteriori questi calcoli, dilaniate dal dilemma se fare fallire e non rientrare o sostenere con il rischio di rimetterci molto di più. Esistono casi clamorosi che conoscono anche nella litigiosa fondazione bancaria, prima o poi diventeranno una tragedia per l'economia riminese. In questa situazione, tutti si guardano bene dall'iniziare nuove costruzioni, comparti pronti che non partono, hanno sprecato gli anni migliori nell'attesa, altri..., ma questa è una storia diversa, mai analizzata, come tanti aspetti della vita politica cittadina. Non c'è convenienza ad iniettare mattoni sul mercato in un momento nel quale non si vendono quelli esistenti, sarebbe un suicidio immobiliare. La cosa diventa più grave pensando che dietro a questo dramma ci sono decine di artigiani ed imprese che finora hanno vissuto bene, benissimo, alcuni stupendamente e devono rispondere alle chiamate frequenti degli istituti di credito. Per dimensioni e ripercussioni questo disastro è superiore a quello turistico, moltissimi albergatori e non solo, si erano trasformati in periodi di case grasse in immobiliaristi d'assalto, oggi assistono alla doppia disgrazia. Crediamo sia arrivato il momento per aprire un confronto, conoscendo gli interlocutori, la depressione è d'obbligo.