martedì 16 luglio 2024

Palle Democratiche


La Palle Democratiche sono in mezzo all'uscio di Sleepy Biden, il più improbabile dei presidenti americani, usato fino allo sfinimento per vecchiaia, nemmeno precoce. Sanno che non possono costringerlo ad andarsene. La situazione può essere definita, più elegantemente, un cul de sac, rimane solo la pallida speranza che possa battere il "patriota" insanguinato che grida "fight" (combatti). I giornali dem al pari di quelli italiani, sempre allineati, Il Giornale di più, scrivono che la naturale sostituta, donna di colore, nei sondaggi è messa peggio di Sleepy Joe. La più preoccupata è però Donna Meloni, che aveva investito su Biden, meno attratta da Donaldone. Un altro problema nella maggioranza, mentre Salvini (il nemico) non ha mai fatto mistero di rimpiangere l'amicizia con Putin, coerente con il suo giovanile passato. Ormai la propaganda ha stabilito il canovaccio anche nella pubblicità, il miscuglio di generi e colori è obbligatorio. Sinner è troppo bianco ma troppo bravo. Ho letto già alcuni commenti da brividi. Se vince è più italiano. Difficile spiegare e comprendere come mai gli States si sono infilati nel famoso cul del sacco. La foto del patriota insanguinato e miracolato dalla scarsa mira del giovanotto, non ancora accreditato, sarà il santino delle prossime elezioni. Il Sole delle 24 Ore, apertamente di sinistra, ha profetizzato un'altra passeggiata per il campetto largo riminese, aiutato dalla prossima Lista Jamil a completare la vittoria. Cosa c'è di strano e cosa è uscito in questi anni di piccole rivalità e competizioni ridicole? Un social dibattito, spesso penoso. Nessuna idea o proposta per il futuro riminese sempre più precario. Dopo le spiagge, occorre rivedere completamente, l'impostazione sul destino del comparto turistico, togliere i troppi vincoli, alcuni preistorici ed osare nelle destinazioni. Alberghi trasformati in falsi residence o case d'accoglienza per falsi migranti. L'Assessore Frisoni ha maturato la necessaria esperienza e conoscenza. Poi c'è sempre il mio Morollino.
massimo lugaresi