lunedì 9 settembre 2024

GattoComunisti

La posizione dei miei (due) blog di riferimento piddino è stata diversa nell'affrontare il caso (rarissimo) della "pompeiana" che ha sedotto il ministro di turno e cultura. Dagospia ci sguazzerà per un mese, è il suo campo preferito e nello stesso tempo tiene la Elly al riparo da uscite incomprensibili. Apprezzabile (molto) il comportamento di Linkiesta. Eleganza e comprensione. Ho l'impressione che avremo una risposta da destra sullo stesso argomento. Rimane sempre la disparità mediatica delle due propagande. Ci sono però servizi che sono in grado di scoprire tutto. Troppo strombazzata ed usata come una clave contro la premier, una liasion come milioni di altre, dopo il fallimento di quelle familiari. L'attrice ha un futuro e forse un tribunale come palco. Rimane scandaloso l'atteggiamento, finto moralista, di Matteo Renzi che usa il Riformista per colpire il governo ed accreditarsi nel campo largo, inseminato con i nemici grillini. La stampa, soprattutto quando si trasforma in propaganda bellica "deve" rimanere nell'alveo democratico. Il dramma (si fa per dire) è rappresentato dallo sconvolgimento che nel Pd hanno causato due guerre procurate dall'America di Biden e da Netan, l'ultimo colonialista. Ha invaso la Palestina con la scusa di liberare gli ostaggi che Hamas ha rapito, sapendo però di scatenare la rappresaglia. Una guerra con voluti massacri. La sinistra, non solo si è divisa, come da tradizione, ma rende difficile il mestiere dei portavoce americani, annidiati nei giornaloni. La crisi governativa in Ucraina mostra un governo fantoccio che non indice elezioni, per comprensibili ragioni, solo inutili e ridicole invasioni della Russia, scatenando quello che finora Putin aveva evitato: bombardare tutto. Ora le carte di una augurabile cessazione, le distribuisce il Dittatore eletto. Altra amara sconfitta per gli atlantici tutti d'un pezzo. Mario Lavia di Linkiesta, soffre, non può permettere che le Gemelle Gedi e La Stampa siano sconfitte anche in guerra. La Meloni è intoccabile, anche attorniata da poca roba. Nel mirino delle critiche mondiali è finito l'ex nudo più famoso nel mondo. Secondo Mario Lavia, il tragicomico da due anni e mezzo, guida i "partigiani" contro l'invasore che vuole regioni, da sempre, russe. Una volta veniva chiamata liberazione. 
massimo lugaresi