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Se ci sei. Invito rivolto da (quasi) tutta la sinistra, anche occupante o imbrattatrice, alla segretaria silenziosa. Sembra sia tornata dalle ferie, consumate però in qualche modesto B&B. Linkiesta è scesa nell'acceso dibattito tra riformisti democristiani, riguidati dal redivivo Renzi Matteo che imperversa sul Rifomista. Il partito del 2 per cento vuole rappresentare tutti gli agronomi del campo largo. Ci sono però divisioni più evidenti, dettate da due guerre che hanno incendiato animi e voti dei superstiti postcomunisti. Tifare per Netan è un disgustoso compito che lasciamo a Repubblica e naturalmente a La Stampa del loro occidente. Se essere atlantisti significa accodarsi, prostarsi, condividere le stragi palestinesi ed il comico ucraino, meglio i 5 stelle. Sembra siano tanti a pensarla, magari in silenzio, così. Altro regalo a destra che piano piano vira verso una pace concordata. Non dimenticate che La Lega, pensa diversamente (molto) dalla Meloni. Lo scontro, coperto dai giornaloni, è tutto sulla fascia sinistra del campetto, con la Elly a cui non chiedono mai con chi dorme. La carica degli anti-atlantisti Pd per far tornare il partito agli anni Cinquanta, così Mario Lavia, sentenziava, dando la colpa a Bettini (non dovevamo vederci più?) e Conte che hanno orchestrato una strategia per costringere Schlein a rifiutare l’ingresso di Renzi nel centrosinistra. La segretaria dem intanto vira sul pacifismo immorale, loda il governo Meloni e scarica Kyjiv in cambio del sostegno populista ad Andrea Orlando. A questo punto Linkiesta si consegna nelle mani e boria di Matteuccio. Costretta a confermare la pesante diaspora presente nel miscuglio piddino. Il Papa visto che ad occidente non lo ascolta nessuno, programma la più lunga visita pastorale in oriente. Al confronto Magellano era un dilettante. massimo lugaresi
massimo lugaresi