sabato 14 settembre 2024

Ci Ridanno

La "mossa" Draghi segnala la disperazione dei democratici all'italiana e non solo. Hanno esaurito armi e fiducia nelle guerre di liberazione e nella lotta a Putin. Mentre l'altra coalizione si rafforza, smentendo le fallimentari sanzioni, l'Europa si affida ancora alle intuizioni (scontate e costose) di Mario Draghi. Siamo arrivati al fondo del barile, con il ritorno dello sconfitto pesantemente anche da Mattarella, nella sua incessante azione, cara ai potenti. Hanno cenato abbondantemente con il virus fuggito dalla Cina. Sembrava un tacito accordo industriale, un pò sanitario. Linkiesta ha capito che con la Schlein è dura rispondere alla Ducetta e ripesca un personaggio ormai decotto. Il solito "tecnico" al posto degli impresentabili politici. Germania e Francia, condottieri europei, stanno cambiando colore e maggioranze. Momento delicato di passaggio del potere occidentale. I mentori americani sono allo sbando e ritorna anche la possibilità di rivedere Trump. Sarebbe la fine editoriale anche per i nostri giornaloni. Linkiesta si getta in difesa dell'Ucraina, nel momento in cui il comico scelto da Biden, si gioca tutto, senza ascoltare il voto del popolo. Il ripescaggio di Draghi è sintomo della crisi occidentale. Finti demiurghi al posto degli eletti. Mario Draghi ha avuto sempre incarichi senza un voto popolare. Linkiesta si rammarica: pensate lo avevamo a Palazzo Ghigi. Questa volta ha chiesto solo 800 miliardi. 
massimo lugaresi