L'immagine del fenomeno sportivo è (oggi) quella rossastra ed altoatesina, rappresentata stupendamente da Jannik Sinner. I tre giornalini sportivi, legatI sempre alla stessa greppia piddina, lo glorificano, dopo averlo tormentato oltre il lecito per un passaggio positivo del doping. Un'altra vicenda Pantani, squisitamente italiana, con un campione (troppo) vincente che dava fastidio a chi aveva investito inutilmente milioni nel ciclismo. Lo hanno svegliato per un controllo. Non hanno permesso il recupero concesso a tutti. Significa che (tutti) lo facevano e fanno. Poi il campione di Cesenatico ci ha messo del suo, sbagliando compagnie ed amori. Sinner è l'esatto contrario di una Enogu, l'immagine della campionessa da Nazareno (non tutto). Colore, aspetto, indole e vocazioni, lo portano al nord italiano, da cui è uscito per dedicarsi al tennis, diventato uno sport in cui prevale la testa al braccio, oltre al fisico bestiale. Rimango nell'ambito sportivo. Ho visto in tv l'ultima partita (persa) del Rimini. Ammiro i tifosi che mostrano la loro passione, senza pontificare con numeri e ricorrenze che tutti sarebbero in grado di mostrare. Alcuni esagerano nella senile confidenza con il calcio che (forse) hanno praticato nel cortile od in parrocchia. Ci sono però tantissimi tifosi e basta. Segnale che ancora è uno sport aggregante. Due sono i preferiti per diverse ragioni: Emanuele Pironi ed il grande Claudio Casadei. Passione e competenza. Non ho citato Lucio Paesani, per paura faccia un'altra lista. Lui è tra gli ultra. L'attuale dirigenza ha avuto e goduto di una ammirevole indulgenza ed accoglienza. Il risultato calcistico non sembra esaltante, meglio quello immobiliare. Spero sia una visione dettata solo dalle sfortunate esibizioni iniziali, la compagine però non sembra in grado di offrire di più. Il calcio è uno sport pericoloso se lo usi come passepartout. Rimane un Forza Rimini, sono già tanti i problemi che deve affrontare.
massimo lugaresi