martedì 25 febbraio 2025

Ma 'ndo Vai?

Se la maggioranza non ce l'hai? Queste secondo l'infallibile sentenza (alla Dalmastro) lanciata da Linkiesta, sarebbero le ragioni della segretaria di un pò del Pd, per fare "ammuina" al trumputinismo di Conte. Il portavoce supremo del grillismo è famoso per facilità e faccia con cui cambia posizioni, spesso collidenti, devo dire che sul putinismo i cinque stelle sono stati sempre coerenti. L'arrivo al governo ed il covid, li hanno frastornati. Si sono subito rifatti a spese del Pd, rimanendo all'opposizione, per cui sono nati. L'incomprensibile 3 cittadinanze non ha la stoffa (larga) per uscire dalla sterile triade delle posizioni che ha imparato. Credo sia frutto dell'insegnamento di Landini, nei week end da piazza. Presto ci saranno le elezioni regionali, se non si allea a 5 stelle, rimangono solo verdi e sinistra familiare. Avevo previsto che il 25, inteso come anno del duemila, fosse peggio del bruttissimo 24, per tutta la sinistra. Sbeffeggiati e scoperti i trucchi delle maldestre posizioni sociali. Tesorieri e cooperative sono solo un piccolo iceberg del mercato miliardario. L'arrivo di Trump sembra il "tercio de muleta" delle corride. Linkiesta di Mario Lavia ha naturalmente adorato Gori e Picierno, capi della corrente (anche) pro Netan. I quattro dimenticabili anni di Biden, con la badante Harris, sono stati sufficienti per il ritorno clamoroso di Trump. Sta girando gli Stati Uniti al contrario del vento woke imposto. Non c’è niente da fare, il Partito democratico non rompe con Giuseppe Conte e nemmeno ci polemizza, magari non andrà alla sua manifestazione, ma ora il problema è diventato un altro: come è conciliabile una potenziale intesa politica ed elettorale, con uno che difende apertamente Donald Trump? Il caporione del Movimento si è tolto la maschera, tenuemente campolarghista, per rimettersi quella gialloverde, perciò dovrebbe automaticamente diventare un avversario di un partito di sinistra o di centrosinistra, dunque europeista e difensore senza se e senza ma dei diritti dei popoli offesi. Ma Trump lo si attacca, e chi appoggia il presidente degli Stati Uniti no. Lorenzo Guerini non aveva esitato a prendere posizione contro Trump, come anche Peppe Provenzano, scrivendo che «è la Russia che ha invaso l’Ucraina, che ha diritto di difendersi. Noi abbiamo il dovere di aiutarla e l’interesse di farlo. Inizia da qui il lavoro per una pace giusta. Il cinismo invece porta all’ingiustizia». Già, il contrario di quanto sostiene Conte. Come la mettiamo? Si può avanzare il sospetto, molto fondato, che la segretaria del Pd e l’ala più di sinistra che la sostiene ritengono, pur senza dirlo apertamente, per un minimo di decenza, che l’avvocato del popolo abbia sostanzialmente ragione, e che dunque la guerra è stata un errore e di conseguenza continuarla sarebbe ancora peggio, spendere soldi in armi totalmente sbagliato. Un partito (totalmente) diviso che ritiene di essere ancora il migliore. 
massimo lugaresi