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A Dagospia, nel descrivere il raduno a Parigi degli esclusi dalle trattative, interessava (solo) la magra figura della Meloni. Trump ha fatto capire, in pochi giorni, che è finita la bella epoque dell'Unione Europea, in mano (si fa per dire) della Ursula. Anche Draghi, sta starnazzando in giro, cercando un ruolo che non c'è più per lui. Brutalmente ma visibilmente, Donaldone ha chiarito le posizioni. L'agonizzante ed instabile Europa è una invenzione di Prodi, dettata dagli accoliti di Davos. Nel tentativo di isolare la Russia, consegnata al Dragone cinese, ci siamo menati sulle palle con l'inflazione. Gira la notizia che, in segreto, a Bruxelles volevano regalare qualche centinaio di miliardi a Zelensky, per vincere la guerra persa in partenza. Dalla tragedia alla farsa e inganni, il passo è breve. Il nostro governo, al pari della cosiddetta opposizione, con l'esclusione, condivisibile, dei grillini, trama, contro i nostri interessi, auspicando nuove sanzioni alla Russia. Per nascondere l'ennesimo furto popolare, enfatizzano i dazi di Trump. Al vertice parigino non c'era solo la Meloni con il viso rabbuiato, costretta a negare l'accordo che prevedeva nuove armi al comico, rivestito in fretta. Cosa pensa e scrive Dagospia, su dettatura, sono affari che non mi interessano, sembra però che il blog Tette&Culi assortiti, sia il candido sostenitore della corrente atlantica piddina. Importante per questa propaganda è affossare la Ducetta, ricevendo applausi e qualcosa in più, dal Partito di Davos. Quando riemerge Draghi, usare scaramanzie anche volgari è duopo. Il coro con Mattarella è istruttivo. PS Chiamami Città, per non prendere delicate, ma naturali posizioni, pubblica necrologi, condivisibili da tutti
massimo lugaresi