venerdì 14 febbraio 2025

Visto da Destra

Il Festival (ancora) di Sanremo, il più grande spettacolo del mondo, dopo il Capodanno che ci hanno sfilato, è stato gestito per un ventennio da governi democristiani, venduti come di sinistra. Il cambio epocale con la (quasi) dittatura di destra, lo ha trasformato, per la propaganda, in uno schifo da cui separarsi. Rimane l'allegra difficoltà nello stabilire correttamente il genere dei partecipanti, spesso volutamente mescolato. Lo stesso Carlo Conti, icona piddina, oggi presenta, sotto l'egemonia della Meloni. Arrivano le prime crepe nell'ossidato campetto della Elly. Hanno riesumato Prodi che non è mai stato portatore di fortune e svegliato dal lungo sonno Bonaccini. Al momento il Pd sembra diviso solo in due. Dimenticavo Matteo Renzi, l'unico che quando parla lo capisci e forse per questo lo avevano esiliato con relativo referendum. Hanno cambiato la facciata sindacale della giustizia, mettendo un innocuo personaggio, mostrando così voglia di dialogare. Siamo arrivati al punto di non ritorno. Il nostro Presdiente che avrebbe anche qualche obbligo costituzionale, si guarda bene dall'entrare nella storica lotta di potere. Allora quattro magistrati avevano occupato, senza colpo ferire, ma tante manette, il potere governativo. Sembrava che lo scandalo Palamara avesse zittito la potente magistratura che non vuole dividere i compiti. Sarebbe l'inizio della fine dell'immenso potere accumulato. Quello che sta succedendo contro il governo ha solo questa spiegazione. Lotta dura con i cittadini, silenti spettatori. Scontro di due poteri che dialogano, uno dipendente dall'altro. La Santachè resiste e la Meloni finge di proteggerla, perchè troverebbero decine di esempi simili. Hanno messo (volgarmente) in campo anche la giustizia penale europea. Nonostante tutto la Meloni continua il Volo verso l'alto, mentre la Schlein sta pensando quale cittadinanza usare per il futuro.
massimo lugaresi