massimo lugaresi
giovedì 13 marzo 2025
Al peggio non c'è fine
Titolo ambidestro. Per inseguire Conte e Landini sull’Ucraina, Schlein si allontana dal Pse e (soprattutto) dal Quirinale. Questo l'incipit mattutino di Mario Lavia su Linkiesta, Si gioca a carte scoperte ormai, sia a destra che, molto più, a sinistra. Trump ha scoperchiato anche il tetto democratico, mostrando i "troppi" Prodi nascosti che si ritrovano a Davos per "concertare" il mondo. Arriveranno auto green, con mitragliera sul tetto. La segretaria dem ha scelto fin da subito di usare toni netti contro il piano Von der Leyen di riarmo, ma una parte del suo partito e gli alleati socialisti europei non la seguono. La prima volta che ne azzecca una, di sinistra. Il Pd mostra le inevitabili lacerazioni, mentre Fratelli d'Italia compie l'ennesima giravolta furbesca. Contavamo poco prima, niente adesso, senza l'antico padrone. Il Parlamento europeo ha votato la risoluzione sul piano, ed Elly (non solo) dovrà scegliere da che parte stare. Entrambi i miei blog di riferimento al contrario, sono schierati con le intelligences per la guerra continua, in nome della pace, mentre il comico ucraino, spalle al muro, è costretto a trattare come vogliono Trump e..Putin. Altra lunga guerra inutile. Morti, rovine, miliardi gettati per tornare, nel gioco delle oche occidentali, come prima, più di prima, occuperò. Per mostrare la resa accettabile e nascondere il sostegno regalato, le Von der Lyden europee vogliono imbandire un immaginario esercito per difendersi dal nemico che hanno scelto. I prodiani ed i loro giornali, seguono diligentemente. Elkann, quello che tocca (Juve) e fa scrivere, fallisce. Uno schieramento che riassume, grossolanamente, lo stesso fallimento democratico e renziano. Al termine della rumba trumpiana, ci sarà anche il doveroso rimescolamento nella nostra politica. La Ducetta di solito parte per prima.