massimo lugaresi
sabato 8 marzo 2025
Il Tuttofare
Non esiste occasione politica, al momento, non religiosa, che vede impegnato il Pd, in cui non venga fatto e rifatto il nome di Draghi, con l'allegata speranza che qualcuno becchi. Nel momento più buio per i dem di tutto il mondo e l'imperversare del Duo Trump& Musk, sono costretti ad assumere a tempo determinato Starner, un laburista inglese uscito dall'Unione che ci vuole in guerra con la Russia. Sembra che abbiano alzato la mano in pochi. Riprendendo l'articolo di Dagospia, il blog in evidente stato confusionale che, per non sbagliare, definisce Trump, un cow boy coatto. Sono in crisi fantastica. Capisco il momento buio della corrente pseudo culturale che ha cambiato il clima con la Greta, introdotto nuovi generi, ancora da catalogare e perso tutte le elezioni, quartieri esclusi. Si tratta di scegliere l'avversario migliore contro Trump che ha duramente sconfitto l'involontario comico, messo dai democratici americani a capo dell'Ucraina, pensando di introdurla nella familiare Unione e, naturalmente, nella Nato. Il progetto è stato disastroso.Trump ha stravinto, demolendo, riga per riga, il canovaccio ed introducendo la figura del pacifista alla Bud Spencer, a forza di schiaffoni. La brusca e violenta risposta del presidente americano ha mandato in tilt la propaganda, abituata a prostarsi ed il manuale diplomatico. Lo ricordo spesso: chi ha avuto il coraggio di ribellarsi ha fatto una brutta fine. Figuriamoci se questi pischelli della politica diventano dei Moro. Hanno fatto una inversione che anche sulle strade della politica, implica il ritiro della patente parlamentare. Il sorriso della Ducetta è rimasto il solito. Cambiare padrone non è difficile per chi lo ha sempre avuto. Rimane il paradosso del Pd. Ho letto che Gnassi dopo avere abbandonato la bandiera palestinese, si offre come consulente di Zelensky. Non ho più età e voglia di capire cosa sono diventati, anno dopo anno. Definirsi di sinistra e fare (peggio) quello che fanno gli avversari, non è un cammino vincente.