martedì 4 marzo 2025

Divisi su Tutto


La vittoria di Trump, largamente prevista, dopo le ultime apparizioni del barcollante Biden, ha "spaccato" i Dem italiani. La corrente Davos, quella che si riunisce (ogni anno) con Draghi e naturalmente il potente capitalismo, è rappresentata da Linkiesta, mentre Dagospia limita (?) il compito allo stucchevole controllo dei movimenti della maggioranza. La Ducetta, come viene chiamata affettuosamente, il Premier Meloni, è la più seguita. Hanno anche tentato di contrapporle la Schlein armocromatica, la ritirata è stata impietosa. E' altrettanto vero che l'invidiata posizione che ha assunto in questi anni la Meloni è "indigeribile" per i democratici, più o meno democristiani. Quelli attorno alla segretaria lo sono tutti, con Landini usato per week end populisti. Mario Lavia di Linkiesta, pro Netan e Zelinsky, sembra invece volere scaricare la 3 cittadinanze a maniche larghe, definendo "surreale" la posizione assunta dalla Schlein: né con Trump né con l'Europa. Rimangono con Starner, reingaggiato ed il Macron alla sanremese. Il Pd è diviso in correnti, spesso uninominali che adorano attori e cantanti famosi ma perdono il popolo. Eppure con quello che l'opposizione riesce ancora ad organizzare e rovesciare, Fratelli d'Italia e la leader sono in costante ascesa. S'attaccano alle borse della Santachè. La segretaria del Pd critica il trumputinismo globale, non capisce che l’Ue difende la libertà e dimentica che solo la Resistenza degli ucraini all’invasore imperialista russo può portare alla pace. In queste due (false) righe è riassunta la sempre più profonda divisione nel mondo. Si parla poco, per colpa della fallita propaganda, del cambio avvenuto sulla panchina dei Gendarmi. Alla Russia, Cina, India, Brasile si aggiungono Sudafrica, Egitto, Emirati. Si consolano con la Ducetta, costretta a mediare e pretendere una sedia nelle prossime trattative. Ha già detto però che non invieremo soldati italiani. I Fratellini hanno capito che le Marce portano morti non voti. 
massimo lugaresi