domenica 8 maggio 2011

Le Verità

Quando si parla di Demanio si usano leggende al posto delle verità normative, per aiutare la Petitti a capire, usiamo l'esempio dell'Isola delle Rose. E' credenza comune che sia stata abbattuta dallo Stato, più con la forza dell'arroganza che del diritto, essendo allora posizionata al di fuori delle acque territoriali. Nulla di più falso, il territorio Italiano, al di sotto del mare ( piattaforma continentale), si estende fino al centro dell'Adriatico, diviso equamente con gli stati della ex Jugoslavia. Del resto, se non fosse così, le piattaforme marine non avrebbero necessità di  autorizzazioni ed ogni compagnia potrebbe estrarre idrocarburi dove vuole, dal Golfo del Messico, al Mare del Nord, con i rispettivi Stati costieri che con questa bizzarra impostazione potrebbero solo guardare. Facciamo questo esempio banale, per far comprendere che è regola comune che ogni nazione faccia proprio il fondo marino adiacente e per qualsiasi azione che interferisca con esso, va chiesto il permesso al paese competente. Tornando a terra ed al Decreto per lo Sviluppo dei Bagnini, va subito detto che il DIRITTO DI SUPERFICIE  inteso come cessione di un'area demaniale per costruirci sopra delle opere, dietro pagamento di un canone annuo, con l'impegno che allo scadere del contratto il tutto ritorni allo Stato, esiste da sempre ed è regolato dal Codice della Navigazione, sin dal 1942. Melucci ci stai seguendo? Se vogliamo inserire un altro esempio pratico possiamo ricordare la Darsena di Rimini, che mantiene un contratto con lo Stato limitato a cinquant'anni, perchè così venne calcolato in base all'ammortamento dell'intervento per la normativa demaniale poteva arrivare tranquillamente fino ai 99 anni. Il Nostro Idolo Giulio Tremonti, non ha inventato niente, anzi sembra che abbia amichevolmente scippato l'idea a Calderoli, troppo intento a semplificare, in ogni caso non riusciamo a capire cosa c'entri tutto questo con le assegnazioni. Un'altra leggenda riminese è rappresentata dalla favoletta per sciocchi democrat che siano le norme europee ad impedire un'assegnazione diretta. Prima di arrivare a Bruxelles esistono le leggi italiane che vietano questo improprio andazzo, il Consiglio di Stato bollò pesantemente la modalità di autorizzare concessioni demaniali in assenza di regolari gare. L'Unione Europea entrò in campo quando alcune regioni, l'Emilia Romagna in testa, emanarono Leggi al limite del ridicolo, che attraverso l'allungamento improprio dei contratti, aggiravano di fatto la regola della gara di appalto. La UE impose al Governo Italiano di procedere subito al loro annullamento, nel rispetto di quanto deciso in materia di appalti pubblici. Abbiamo voluto sottolineare alcuni esempi per far capire che quando si parla di demanio c'è una specie di volontà occulta di allontanarsi dalla realtà giuridica, invenzioni destinate a durare lo spazio di qualche giornata, si è prodotto lo scambio di posizioni usuale con in mezzo il Pd. Non hanno fiatato quando Errani inventò la Legge Regionale impugnata giustamente dal Governo, in quanto contraria allo spirito europeo sulla libera concorrenza, oggi che Tremonti/Calderoli tentano di trovare una via d'uscita per migliaia di operatori balneari, parlano di trovate elettorali. Un consiglio ai Bagnini, Votate Lega è la vostra ultima speranza, lasciate perdere Gnassi&Melucci, con loro vi troverete presto a cercare un altro lavoro, loro l'hanno trovato. Licenziate gli stregoni della sabbia, assessori che pensano Cna, donzelle che si cimentano in compiti superiori alle loro modeste qualità, Oasi Mussoni restituisci la tessera democrat e prendi quella più utile, un ombrellone leghista che ti protegge dallo tsunami che s'abbatterà se non passa il Decreto. Chiediamo anche ad importanti personaggi che la smettano con amenità terroristiche del tipo che arriverebbero le multinazionali, che i concessionari sono bravi perchè tengono pulito, che aumenteranno i prezzi, che perderemo importanti professionalità, come se per fare i Bagnini occorresse un Master. Il Problema affrontato seriamente pone tre importanti questioni: canone, qualità dei servizi ed infrastrutture, prezzi praticati, sono i punti principali che devono entrare nel Bando, confrontando lo status oggi presente e decidendo se si vuole innovare o conservare l'esistente, il tutto nell'ambito della pianificazione di competenza dei Comuni. I bandi dovranno essere compilati dagli stessi Enti Locali che potranno inserire altri elementi di pubblica utilità o servizi a favore della comunità, le Regioni dovranno verificare la rispondenza dei bandi ai dettami normativi. I vecchi concessionari dovranno essere ristorati con una liquidazione pari alle entrate dichiarate negli ultimi cinque anni, con i cospicui proventi derivanti dalle aggiudicazioni, indipendentemente dalle eventuali riassegnazioni avvenute attraverso i bandi. Questo sarebbe un approccio serio e corretto, non ci sembra il momento migliore per affrontarlo, ci sono troppi lanciatori di bufale, in ogni caso l'Idolo Tremonti vuole portare a casa un sacco di quattrini, ha ragione Lui ancora una volta.