sabato 28 maggio 2011

Privatizzazione

Egregio Candidato Sindaco con regolare Partita Iva, ci vuole spiegare cosa ha fatto in passato per evitare la privatizzazione dell'acqua? Ad ascoltarla sembra che a Rimini l'acqua sia pubblica ed a Milano privatizzata, mentre la realtà recita esattamente il contrario. Non bastasse questo, vorremmo pure sapere perchè ci siamo tenuti le strutture e abbiamo consegnato la gestione, facendo di fatto l'opposto del principio ispiratore della legge sulla privatizzazione, nella quale si chiedeva di trasferire la gestione purchè il privato rinnovasse la rete idrica che come tutti sanno ha dispersioni, compresa la nostra, mediamente attorno al 50%. Qualche inguaribile ottimista potrebbe dire che però il Comune si fa pagare l'affitto dell'uso della rete, senza sapere che con i soldi che ci versano, come diceva un ex amministratore, non ci paghiamo neppure il cambio delle guarnizioni alle saracinesche, abbiamo privatizzato gli utili, senza alcun beneficio pubblico. A tutto questo, va pure fatto presente che abbiamo le tariffe più alte d'Italia, in un territorio dove storicamente l'acqua scorreva per i fossi, grazie alla splendida idea di mandare Bernabè all'Acqua di Romagna e prendere quella di Ridracoli a costi proibitivi. L'ultima considerazione riguarda la depurazione che paghiamo nelle nostre bollette, il cosidetto ciclo dell'acque, che giustamente deve considerare pure lo sversamento dopo il suo utilizzo, peccato però che questo sistema non esista, continuiamo a scaricare la merda in mare, senza che a nessuno venga in mente di mettere a carico di Hera l'onere dello sdoppiamento della rete o perlomeno contribuire con almeno il 50% e mentre si fanno gli scavi per le fogne sostituire anche le reti idriche. Si parla in termini propagandisti, facendo finta di non vedere che il controllore è anche  controllato male, con sospette situazioni di assunzioni politiche, ci piacerebbe che qualcuno andasse a contare quanti sono, tra piccoli e grandi, quelli che hanno trovato posto in quella azienda con mansioni dirigenziali bizzarre, addetti alle pubbliche relazioni, uffici stampa e coordinamenti vari.