mercoledì 25 maggio 2011

On.Pini

Il problema a Rimini non è il Palas in sé, ma il sistema di impunità diffusa a difesa dell’illegalità che la sinistra ha costruito negli anni, sistema che Gnassi difende perché costretto a negare l’evidenza, ovvero che se ci sono errori vanno nascosti per non danneggiare il partito e se ci sono danni vanno fatti pagare ai cittadini, non ai colpevoli. Se tutto verrà messo a norma come la Lega chiede da un anno e quindi il Palas rispetta le normative antisismiche, noi siamo i primi a dirci soddsfatti del risultato. Del resto se quella struttura sarà a norma è solo merito nostro e non penso che nessuno sia così idiota da voler fare degli eventi in un palazzo a rischio sismico. Ciò però comporta alcune conseguenze immediate: la richiesta di danni a carico di Cagnoni & C e le loro doverose dimissioni, dato che meno di un anno fa lo stesso presidente della Fiera, con solito fare arrogante e spocchioso tipico di chi si sente intoccabile in virtù di coperture politiche, dichiarava che il Palas era totalmente a norma. Ora che è stato smetito dai fatti e che è dimostraro che Cagnoni è un bugiardo certificato, mi aspetto che la Procura voglia vederci chiaro sulle sue false comunicazioni rese pubblicamente la scorsa estate. Non voglio infatti pensare che il livello di impunità sia così esteso da lasciare passare sotto silenzio l’esistenza di una rete sociale diffusa di coperture politiche tale da cercare di stravolgere la realtà facendo passare il colpevole per vittima e viceversa. Ciò nella speranza che domenica il voto della gente comune non collusa con questo sistema vomitevole di intrecci tra politica e affari dia una sonora pedata nel sedere a burattini e burattinai della sinistra riminese. Ci sono infatti sfide troppo importanti per Rimini e per la Romagna per rimanere zavorrati da spiccioli interessi di partito che non colgono nemmeno l’opportunità di poter avere a Rimini la sede del Ministero del Turismo o collegare lo scalo di Rimini con quello di Venezia solo perché l’ha proposto la Lega.

On.Pini