lunedì 26 agosto 2024

Livore

Linkiesta, usando penna e livore di Mario Lavia, accusa la Meloni di essere, mediaticamente, sparita. Le stesse accuse che rivolgo, da sempre, all'inutile, incapace, disastrosa segretaria, eletta dai grillini per drenare il Pd. Pensavano di vincere la battaglia dei generi, nella Sanremo della politica. Fine pietosa del partito dei lavoratori. Rimane la boria, interpretata stupendamente dal "borioso" Nanni Moretti. Non è vero che il governo non ha fatto niente, ha usato lo spoil system meglio dei piddini. Avevano la frenesia dei 70 anni passati nel ghetto dell'opposizione. La sinistra nemica, non sapendo come affrontare la destra al comando, rievoca, ogni giorno, il fascismo, una resistenza continua, calpestando il campo largo inesistente. I loro giornali sono diventati rivali di Chi e Novella 2000, con giornalisti inventori di gossip. Fortunatamente la famiglia Meloni li offre. Il Gruppo Gedi, invece usa le armi giudiziarie sperimentate, ma perde i lettori. Giornali che usano veline e spioni nei campi strategici della giustizia. Solo il Fatto di Travaglio li supera. Abbiamo un debito che non viene affrontato senza colpire punti nevralgici, come la sanità, già demolita dal virus televisivo. La sparizione mediatica della Meloni è la perfetta metafora del suo governo, questa è la sentenza (giornaliera) di Linkiesta. Fino a qualche settimana fa, scrivevano l'esatto contrario.  Tutte le proposte di questo governo affrontano temi e problemi inevasi (volutamente) nei 20 anni di regime piddino e draghiano. Però all'attuale governo chiedono i miracoli che nemmeno a San Mario riuscirono. La sentenza arriverà in novembre dal popolo americano. Se vince Trump avrò molto da scrivere. 
massimo lugaresi