martedì 14 gennaio 2025

Chiodo e Pantografo

La Stampa di Elkann è La 7 giornalistica. I due blocchi che hanno colpito la rete ferroviaria italiana, sono stati causati da un chiodo, piantato erroneamente in un cavo elettrico, il 2 ottobre dell'anno scorso, da un operaio di una della tante ditte esterne di manutenzione, subito revocata, mentre il blocco dell'11 gennaio, è colpa di un pantografo che ha tranciato i cavi. La Stampa coglie la duplice occasione per attaccare Salvini, dimenticando quante ne sono successe nella rete targata Pd. Se non ci fosse il Truce manovratore leghista, sarebbero costretti a tirare in ballo la macchinista Ducetta, una delle più pericolose iniziative per la propaganda dem. Per rimanere sui binari, vorrei aggiungere alcune osservazioni a quelle già uscite, sul tema delle sbarre che doverosamente si chiudono, ma si aprono quando ca..vogliono. Le uniche ancora in azione, sono rimaste in tre/quattro tratti da Viserbella a Rivabella. A Viserba è rimasta quella della Via Palotta, oggi arteria di grosso traffico. In Via Polazzi, per eliminarle, hanno assunto uno dei migliori scavatori. Inevitabilmente il colpevole è l'assessore, prontamente reperibile, il "viserbese" Mattia Morolli. Eccelso parafulmine. Il fermo imposto, soprattutto nel corso di alcune manifestazioni fieristiche, con il traffico, oggi molto orientato a nord della città, determina code interminabili. Occorre, senza citare il Pnrr, adottare l'unica soluzione esistente, nell'unica zona possibile. Sono decenni che il progetto, appare e scompare, grazie agli llusionisti dell'urbanistica. Il prolugamento della Via Polazzi in sotterranea, finisce, stranamente, dentro il Conad e doverosamente nel Centro Studi. Le uniche aree utilizzabili sono quelle ancora indenni nell'antica "Pantera", congiungendo le due arterie più utilizzate: via Toscanelli e Sacramora. Con Rti il rapporto è sempre stato difficile, solo con il "riminese" Mauro Moretti, eravamo arrivati a rapporti proficui. Il Palas, ad esempio, poteva essere realizzato nelle aree della ferrovia, vicine alla stazione. Non insisto sul tema, è andata così. A Rimini manteniamo, forse dettati dalla sovrintendenza ferroviaria, anche gli unici passaggi con le sbarre che si alzano e abbassano a comando. Un fermo di un quarto d'ora, ogni mezz'ora, è impensabile e scandaloso. Per trovare la soluzione troviamo una ipotesi prima delle elezioni. Mattia continua a fare il parafulmine.
massimo lugaresi