domenica 19 gennaio 2025

Il Recitante

Ha gestito, per diverso tempo, governo e partito, appena nato. Ogni tanto ci sono personaggi che, per ragioni, sempre legate alla debolezza politica, si trovano un potere quasi assoluto. E' successo anche nel nostro piccolo puntino adriatico. Lunghissima la serie, a destra, sinistra e non catalogabili. Matteo Renzi è uno di quelli. Dopo il successo strepitoso nelle europee del 2014 e la smusata del referendum, ha iniziato il cammino dell'oblio. Uno dei pochi politici, con caratteristiche rare, come l'attraente eloquio e l'impagabile cultura democristiana. Servono per l'ultima interpretazione del Recitante. Campo largo e libero per lui. All'opposizione si trova con maniche larghe ed il duo verde-antagonista. Non c'è partita, al punto che viene chiamato e pagato anche all'estero. E' l'unico che contrasta (solo) dialetticamente la Meloni. Contando quasi niente, può esacerbare toni e contenuti. Anche Gigetto Di Maio percepisce una ottima remunerazione per l'incomprensibile lavoro. Mario Lavia di Linkiesta, ha capito che nella sinistra non sono tutti armocromatici, ma esistono voci, senza voti. Negli ultimi tempi, l’ex presidente del Consiglio ha attuato una strategia politica aggressiva e mediatica contro il governo, mettendo in ombra (facilmente) la Schlein. Gli scontri con la premier e Salvini bucano lo schermo e mostrano con incisività le fragilità della maggioranza. Sono le quotidiane parole del nume del mio blog, da usare al contrario. E' dura per chi aveva tutto, anche meritatamente, scendere ed interpretare il rompipalle condominiale. Sta di fatto che da qualche tempo il “centrista” Matteo Renzi appare non solo più tempista ma anche sostanzialmente più duro dei compagni del Nazareno. Ho copiato l'ultima affermazione (sconsolata) del giornalista radical chic. L'arrivo della destra, con il centro berlusconiano, sembrava un aspetto politico limitato ai nostri confini. Il virus si è allargato al punto che l'Auto dell'Europa ha il volante a destra. Il centro che sta (male) a sinistra le sta provando tutte, senza farsi sentire. La 3 cittadinanze ha scelto Landini come guida, anche imbracciando le armi di una propaganda estremista se non addirittura larvatamente grillina. La fortuna è avere ancora qualche procura amica, Milano è intima e personaggi facili da colpire. Alla fine fanno il solito piacere alla Ducetta. 
massimo lugaresi