Il frastuono del silenzio. Il vuoto di idee della sinistra internazionale, mentre il mondo va a fuoco. I progressisti (?) italiani e non solo, non sanno che fare e che dire davanti all’insediamento di Trump, la fotografia della più pericolosa sconfitta degli ultimi tempi. Forse nemmeno se ne sono accorti. «Hello darkness my old friend», potrebbero cantare dalle parti del centrosinistra intonando “The sound of silence”, il frastuono del silenzio di Simon&Garfunkel e nessun titolo pare più appropriato per il duo nostrano Schlein&Conte e descrivere il vuoto di idee, dopo il terrificante discorso di insediamento di Donald Trump e i suoi primi atti concreti. Oddio, Elly qualcosa ha detto esprimendo preoccupazione: si preannuncia per gli Stati Uniti una stagione di deportazioni, cancellazione dello Ius soli, cancellazione delle politiche di genere. E ancora: quello che ci preoccupa è che Trump stia cercando alleati per frammentare e disgregare l’Unione europea. Tutto giusto, persino scontato, anche se “deportation” in inglese vuol dire “espulsione”, non “deportazione”. Ma perché tutto questo sia successo non si sa. E nemmeno cosa pensa di fare la sinistra dinanzi alla più pericolosa sconfitta degli ultimi decenni.
Persino l’altro duo, Fratoianni&Bonelli, sembra scomparso, eppure loro si ergono a campioni della sinistra vera, quella che se fosse egemone, dicono, magari Trump sarebbe ancora a Mar-a-Lago e non alla Casa Bianca. Macché, silenzio. E sì che la novità è bella grossa, come stanno spiegando, anche su Linkiesta, i commentatori più seri. C’è stato un big bang, ha scritto Ezio Mauro: In questi Anni Venti nessuno attaccherà di nuovo frontalmente la democrazia per detronizzarla, non ce n’è bisogno: la forza propulsiva dell’innovazione tecnologica trasformata in arma politica è tale che mentre ci seduce col suo incantesimo quotidiano, fa invecchiare per differenza tutto il resto, lo fa ingiallire ed esaurire come le foglie d’autunno, per deperimento organico accelerato.
Ora, dopo una disfatta si prova a ragionare. Forse il Pci esagerò quando tenne una riunione della Direzione dopo aver perso un’elezione a Castellammare di Stabia, 1978. Mi fermo, troppo stupido copiare anche il resto, finito nella elegia del codice radical chic, per loro il vangelo della presunzione. La ragione della sconfitta annunciata, volutamente non pubblicata.PS Mancava l'avviso (garante) alla Ducetta
massimo lugaresi