martedì 15 aprile 2025

W Cacciari


Nella sinistra italiana ci sono (ancora) voci e presenze non sintonizzate al mainstream occidentale o ingaggiate dai devoti a Davos. Massimo Cacciari è una delle (poche) teste pensanti, con la loro. Dicono vada controcorrente e già suscita adesione. Le sue riflessioni non sono mai banali. L'ultima è totalmente condivisibile. L'egemonia occidentale sul mondo è in irreversibile decadenza, siamo diventati tutti conservatori, l'opposto dello spirito dell'occidente. Trump è l'estrema conseguenza e la presunzione di un sistema tecnologico ed economico che vuole omologare il mondo. I dazi sono la scusa forzata per costringere a trattare. Cacciari appartiene al ristretto club dei grandi vecchi, pensando che nel clubino giovanile alberga la Schlein. Lucido, amaro e polemico. Virtù invidiabili, superando gli ottanta. La morte è la faccia nascosta della nostra vita. Pensare alla morte è il solo modo autentico di vivere ogni momento, come fosse l'ultimo. Morire è un verbo, non un fatto. 
Vivere ogni momento come se fosse l’ultimo, rendendo ogni momento conto a noi stessi dei nostri atti, pronti in ogni istante a giudicarci. Dunque alla domanda di Seneca, se la morte è fine o passaggio, come risponde? Non è una fine, ma un passaggio. Questo vuol dire aprire uno spazio alla fede? La fede è un’altra cosa, la fede è un dono, il mio ragionamento dà spazio alla fede solo sul piano logico. Sufficiente per capire che la sinistra non finisce a.. Picierno?
massimo lugaresi