martedì 1 aprile 2025

In Ginocchio


Il ciclone (affievolito)Trump ha costretto le forze politiche al cambiamento di posizioni,  storicamente assunte. La sinistra all'italiana, si trincera dietro ad una opposizione pericolosa, con gli "amici" americani le sorprese sono, spesso, mortali. Senza dimenticare (impossibile) che hanno ancora decine di postazioni nel nostro paese, dopo la sconfitta nell'ultima guerra. Secondo Mario Lavia di Linkiesta, una delle tante emittenti a favore del Riarmo, voluto dalla Francia per servire i suoi prodotti bellici e dalla Germania per produrre carri armati al posto delle (sue) invendibili auto, ci armiamo per difenderci da un attacco che dal dopoguerra nessuno ha tentato, mentre la Nato Difesa ha allargato i confini, fino ad entrare (quasi) nella nemica Russia. Questa è la realtà, il resto sono malsane pulsioni, inventate da migliaia di servi pagati dai (veri) padroni, nel loro incontro annuale. Sarebbe la risposta a Trump per l'abbandono dell'Europa al suo destino. Sullo sfondo c'è sempre Davos. La Meloni è una campionessa dell'adattamento veloce, con innata furbizia. Arrivata quasi al completamento dello spoil system, rimane una parte della giustizia e qualche media contro, ma ha cambiato velocemente la pantofola di riferimento. La posizione italiana serviva, una volta, per ragioni geopolitiche, oggi Trump considera l'Europa solo una rivale sui mercati e ci lascia nelle mani di un bollito maschione, del suo personal trainer e del premier inglese Brexit. La Meloni è costretta a continui viaggi tra Washington e Bruxelles, senza dimenticare Salvini. Il divario politico con la Schlein è ormai abissale, insostenibile per un partito definito miscuglio democratico. Hanno organizzato la resistenza, usando il potere mediatico rimasto ed il famoso giustizialismo a tempo. Quanto dureranno i "ramoscelli" centristi, costretti al duro ramadan? Matteo Renzi ha trovato (per lui) la strada araba, Calenda e la sua Azione sembrano vicini all'altra riva. 
massimo lugaresi