martedì 30 settembre 2025

La Guerra dei Droni



Sono le armi moderne più usate che mietono vittime. Vengono avvistate, spesso sognate, solo provenienti dalla Russia. Rimangono al momento l'unico modo per mantenere in vita una delle guerre (ufficialmente) in atto. Nelle accurate pulizie di Gaza, il prode Netan viaggia ancora con armi tradizionali, all'ingrosso. Dagospia scrive di vittimismo in salsa russa. Devo dire che guardando la monoespressione del viso di Lavrov, non trovo somiglianze con Taiani, Due scuole completamente diverse. All'assemblea generale delle Nazioni Unite il ministro russo dei tanti affari esteri, propone ancora una volta un accordo per la pace. Naturalmente i volenterosi di continuare una stupida guerra, ridono e deridono. Sono tornati perfino le decine di tumori che venivano accertati a Putin, da molto remoto. Per non farli scoprire viaggia con il suo water. Finora ne Kiev ne gli sponsor europei sono disposti a negoziare un accordo di pace equo. Sarebbe la fatale ammissione di colpe e sconfitta accertata. La Russia è la più grande ossessione della Gran Bretagna, Francia e Germania. Mi sono fermato alla lettura e sguardi veloci di Dagospia che stranamente non condivide i vangeli espressi da Repubblica e l'autorevole Stampa di Elkann. La mia Juve è molto lontana dagli storici primati, prima dell'intervento di un'altra giustizia comandata. Non è servito nemmeno un arbitraggio (finalmente) normale. Concludo con una personale sensazione che il voto marchigiano potrebbe confermare: la Flottiglia del campo stretto è stata una risposta, in sintonia con il desiderio di tanti non tutti. Forse Trump, finalmente, ha detto la cosa giusta, solo dopo che Netan aveva finito il lavoro. 
massimo lugaresi 

lunedì 29 settembre 2025

La Stampa

Gli aspetti politici più importanti e l'atteggiamento dei volenterosi, sono compito delegato alle penne della Stampa e Repubblica. Propaganda riconducibile alla fetta piddina sempre più risicata. Nel mirino radical chic c'è naturalmente il "rozzo" Donaldone con la smania del dazio. Zelensky invece viene trattato con i guanti. Passato dall'agguato verbale, subito nella Sala Ovale, al via libera per la "riconquista" dei territori illegalmente occupati da Putin. Sarebbe l'ennesima giravolta oppure una cruda ammissione della situazione bellica? La terza ipotesi, più vera, racchiude l'attuale propensione degli States nei confronti della Ue e naturalmente della collegata Nato.    Trump incassa miliardi, vendendo armi ai sudditi europei e costringendo con le sanzioni ad acquistare il suo gas liquefatto a prezzi spaventosi. Non è finita con le costrizioni castranti. L'Europa appecorata, dovrebbe sanzionare anche Cina e India per il loro sostegno alla Russia. Abbiamo solo il voto,
 per una doverosa pulizia.
massimo lugaresi 

domenica 28 settembre 2025

Il Tramonto di Netan

Viene chiamato, affettuosamente, Bibi, dai tanti estimatori convinti o costretti dalla potenza ebraica. Nomignolo valido anche per variegate specie. Dagospia, sembra avere ricevuto ordini e sta cambiando la sceneggiatura degli articoli sulla guerra, con unico tragico interprete. Il massacro avvenuto al festival musicale di Supernova nell'ottobre 23, sembra sia stato l'atteso incitamento per completare la strategia di Bibi. Eliminazione erodiana di Hamas ed occupazione dei territori, non ancora colonizzati. Il tutto avvenuto con il già barcollante Biden. Dagospia titola "Horror Show" il discorso di Netanyahu davanti alla vuota Assemblea Generale dell'Onu. Senza freni, mai avuti, ha lanciato un anatema contri i paesi che hanno riconoscsciuto lo stato palestinese. Per diagnosticare la posizione della Ducetta ci vorranno anni. Per il Pd è impossibile. La decisione di gran parte del mondo, secondo Bibi incoraggerà il terrorismo contro Israele. Se il "pensarci prima" vale per Hamas, la regola è valida anche per Bibi Netan. Il premier israeliano ha inviato milioni di volantini invitando (?) la popolazione palestinese ad emigrare, i resort e le spiagge di lusso attendono. Trump ha fatto pace con Elon Musk. Dimenticavo: il prode guerriero ebreo ha promesso che finirà il lavoro e non intende terminare il massacro. Trump ha promesso un nuovo piano per Gaza. Intanto la Palestina viene riconosciuta da (quasi) tutti. La coraggiosa iniziativa della Flottiglia della Pace sta finendo per esaurimento dei naviganti. Sempre meglio del "pilatismo" finora mostrato. 
massimo lugaresi

sabato 27 settembre 2025

Schermaglie?

L'ambasciatore russo in Francia risponde alle intimazioni della Nato che ha minacciato l'abbattimento degli aerei che violavano lo spazio. Siamo alle schermaglie volenterose oppure sono da prendere sul serio? Anche il comico che ha rivestito elegantemente la moglie, minaccia i funzionari del Cremlino e li invita a trovare il rifugio più vicino. Putin, seriamente, avverte che hanno già acceso piccole centrali nucleari. Mentre la politica italiana è impegnata nella soluzione, possibilmente pacifica, della studiata traversata di una Flottiglia con i 5 stelle come protagonisti. Spero accettino di sbarcare viveri e medicinali e ritornare sani e salvi. Netan è il più pericoloso dei nemici. Sta sterminando scientemente, non credo conceda lo sbarco di 50 imbarcazioni ed i rappresentanti di 44 paesi ostili. Arduo è però sostenere che l'azione non abbia nel mirino anche la nostra Ducetta. Ha risposto con due navi in appoggio e difesa. Ha mostrato anche il suo sostegno per la Palestina. Gli eroismi teniamoli per la volenterosa guerra ormai pronta. 
massimo lugaresi

venerdì 26 settembre 2025

Tu vo fa l'americano

Dagospia sente vicina la fine del potere, molto democristiano, conquistato con l'aiuto dei corresponsabili della fine meschina. Leggo ed (un pò) guardo tutti i giorni il blog per scrivere e pensare al contrario. La mia sinistra non colpiva le forze dell'ordine nelle manifestazioni scioperanti. Allora lo scenario, anche difensivo, era completamente diverso. Demolire ed imbrattare vetrine che significato può avere con la fine di una guerra ed annessa pulizia etnica? Il mio partito era il nemico del brigatismo mai svelato, al pari delle troppe segrete amicizie. Le immagini di condivisibili manifestazioni per la creazione dello stato palestinese e la cessazione di una guerra, con stragi inumane a senso unico che legame hanno con le devastazioni cittadine? Perchè inveire e lanciare sassi alla polizia che svolge (inerme) il suo lavoro? Cara Elly non bastano le lacrimucce televisive, con mezzo partito che la pensa diversamente. Negli Stati Uniti (?) tira, sempre più, aria di guerra civile. Questo l'estratto e la condivisione dell'immancabile Repubblica che mi ha colpito nel veloce sguardo di Dagospia. Il tiro ai presidenti è una specialità della cultura d'oltreoceano e solo un tiratore scarso, ha salvato Donaldone. Molti si sono adontati per l'errore. E' successo anche con Charlie Kirk, l'appartenenza e l'intimità con Trump, hanno provocato scandalosi commenti. L'aria che tira nel mondo e due guerre in atto, fortemente divisive, con la quasi certezza di arrivare ad una terza, appena i rearmatori terminano le loro commesse, stanno avvelenando il clima politico. Se migliaia di cittadini, anche giovanissimi, marciano per la pace ed altri li usano per devastare le città, una riflessione è necessaria. Non importa se Papa Leone non è Francesco. 
massimo lugaresi

giovedì 25 settembre 2025

Le Marche

Intese come regione confinante, sono il Rubicone della Schlein. Se le valica sorridendo, ha la possibilità di mantenere il ditino puntato
 fino alla prossima tornata elettorale. Il partito si è diviso (quasi) ufficialmente, costringendo la flottiglia giornalistica a seguire le mosse. I naviganti per caso, dopo il mal di mare, sofferto coraggiosamente, trovano le prime dure risposte. Navigazione inutile, condivisibile solo lo spirito. Marco Croatti però non ha nascosto le bandiere palestinesi. Secondo Linkiesta, sempre più blog di riferimento dei rearmatori, radical un pò chic e soprattutto fedelissimi a Davos, insiste nel volere la guerra contro la Russia, iniziando con il giochino dei droni o dei sorvoli aerei. Intanto la consorte del comico rivestito, coglie l'occasione per rinfrescare il guardaroba. Ogni tanto, anche loro, sono colpiti dalla propaganda. I social invece ogni giorno mostrano apparizioni e notizie talmente assurde che qualcuno di solito becca. Sembra la guerra delle bugie. Il fronte antiputiano si riduce, a Donaldone interessa solo mantenere lo storico affetto e comprensione per Netan. Stati Uniti (?) contro il mondo? Le stragi israeliane continuano a Gaza, la nuova spiaggia, piena di lussuosi resort, è ormai pronta. Ci sono però i soliti antagonisti che trovano sempre la possibilità di guastare tutto. Pagano i poliziotti mandati al fronte, con caschi e scudi. Senza la vittoria nelle Marche, nel Pd si aprirà la sarabanda dei distinguo su Schlein, così disse Mario Lavia. Per la segretaria del Partito democratico il voto regionale vale più di un congresso. Intanto Guerini, Picierno, Gori e Quartapelle daranno vita a una nuova area riformista il 24 ottobre a Milano. Elly Schlein davanti alla Direzione ha perorato in ogni modo l’unità del partito: è che c’è bisogno di tutti per sperare di vincere nelle Marche. La leader del Partito democratico sa bene che la minoranza è pronta a rompere gli indugi e che daranno vita alla nuova area riformista, più battagliera della vecchia Base riformista e meglio caratterizzata dal punto di vista delle idee. L’articolo su Repubblica di due giorni fa di Paolo Gentiloni era molto chiaro sui contenuti. O le Marche o la vita. Copiata.
massimo lugaresi

mercoledì 24 settembre 2025

Preparate i Pop Corn

Presto entreremo nel Midterm all'italiana e cinque regioni eleggeranno Presidente e Consiglio. Linkiesta, con il mouse di Mario Lavia, lancia una previsione, in linea con la corrente Davos che segue devotamente. E' il blog dei rearmatori, draghiani e demo..cristiani, inseriti, con semplice chiamata, nel Pd. Hanno però racimolato due partiti, nettamente divisi dalle guerre in atto. La chiamata alle armi elettorali sperano possa salvare quel poco che resta della sinistra. Lavia spera nel pareggio, con il solito inspiegabile rigore che colpisce la mia Juve, quando diventa (flebilmente) pericolosa. Non è stata ancora perdonata per la Superlega. Siamo solo una brutta e vecchia espressione calcistica, dove anche la giustizia è ad personam ed il paragone con le altre sta diventato abissale. Il legame tra politica e calcio invece lo attesta la proprietà degli stadi, ancora (quasi) tutta pubblica. A Rimini (forse) abbiamo toccato il fondo. Torno alle nostre elezioni del medio termine. Secondo la previsione (ottimista) di Linkiesta, la Lega rimane forte solo nel Veneto, mentre la Meloni può vincere nelle Marche. La Schlein grazie al ditino puntato, può vincere in Toscana e Puglia, consegnando il candidato ai parenti serpenti che la circondano, per spolpare il Pd.  Nessun giornalone della propaganda piddina riesce a stampare previsioni fortunate, il potere della destra + Taiani, si è insediato, coprendo (quasi) tutte le poltrone importanti. Solo nel campo della giustizia c'è sproporzione. Donaldone negli States, compie lo stesso percorso eliminando le tracce della presenza democratica. Gli rispondono a colpi di fucile. 
massimo lugaresi

martedì 23 settembre 2025

Aldo Cazzullo

Uno dei giornalisti che può scegliere a chi rispondere. Sull'ex Corrierone, sempre in risposta, impartisce la solita lezione alla Meloni, che straripa politicamente, senza opposizioni. Sono talmente divisi e lacerati che stanno pensando al prossimo scisma salutare. Matteo Renzi ha consegnato la sinistra al centro, offuscando le naturali distinzioni. Le due guerre (finora) hanno completato il quadro. Sapeva esprimersi lucidamente, ma il culto della personalità (sua) lo ha fregato. Per comodità espressiva incolpo Prodi di averci consegnato la Elly Schlein. Acquisto insensato, come spesso compie la mia Juve. Non è sempre colpa dell'arbitro riminese, retrocesso. Il Cazzullo del Corrierone, scrive ,rispondendo ad uno lettori rimasti che la Giorgia non ha bisogno del ditino magico in movimento e soprattutto di inventarsi un nemico al giorno. Le difficoltà per la potente massa giornalistica (quasi tutti), rimasta con le gemelle Repubblica e La Stampa, aumentano. Non hanno la sponda americana che da sempre impera, si sentono orfani ed abbandonati. Una partita bellica tra Cina e Russia contro Nato e poco più, anche con il solito arbitro dei momenti importanti, ha il destino segnato. Spero non avvenga anche se la presenza di Netan rende tutto pericoloso. Trump abbaia spesso, ma non morde. 
massimo lugaresi

lunedì 22 settembre 2025

L' Epitaffio

Di Repubblica. A destra c'è la Ducetta, a sinistra c'è Stalin..Elly. Affermazione da prendere con precauzione e doverose scuse alla storia. L'epitaffio confezionato da Repubblica è il sintomo della confusione e spartizione che avvolge il partito democratico. Sembrano colpiti dal solito drone. Non hanno tirato fuori la provenienza putiniana, troppo grossa per una propaganda che raggiunge l'insulto ad una normalissima intelligenza. L'ultima riunione della Direzione Nazionale del Pd è stata convocata sette mesi fa. Hanno voluto, giustificato, finanziato le guerre e sono stati bombardati. Non sarà una vera discussione come capitava in certi momenti nei partiti, quasi tutti. Una disperata chiamata alle armi, simile alle retate di "volontari" in Ucraina. Intanto la minoranza dem "sfiducia" Bonaccini, l'ennesima pezza messa per mostrare una normalità inesistente. I riformisti, nomignolo che indica la provenienza democristiana, hanno fatto sapere che non ci saranno. Anche nelle prossime elezioni? Dagospia incute tenerezza. Costretto a svolgere missioni di pace all'interno del calderone piddino, ribollente. Chiamarlo ancora partito è una presa in giro che serve solo per tirare a campare, in attesa della prossima sberla elettorale, sperando ancora nel fascismo respingente. Martedì prossimo il ditino agitato dirà quanto pensa di durare.
massimo lugaresi

domenica 21 settembre 2025

Volenteroso? Dipende

Nelle giornate (tutte) piene di titoli ironici, spesso offensivi, lanciati nel campo veramente largo della destra, solitamente la propaganda chiude senza ospitare nessuna notizia del ditino della Schlein, però con la solita secchiata di..  nei confronti del governo, questa volta, rappresentato dal vice presidente dell'Unione, il fedele Raffaele Fitto. Paraculismo meloniano è il titolo, non nuovo, usato spesso. Francamente stufoso come se nei venti anni di governo e potere quasi assoluto, diviso con chi ci stava,  avessimo riscontrato abitudini diverse. Tutta la Rai era ancor più impegnata ad organizzare un vassallaggio sicuro, oggi Rai 3 è divisa con il M5S, sempre più aggressivo. Per la vera propaganda, La 7 è però impareggiabile. Fitto ha usato l'antica furbizia di uscire prima che si votassero le (timide) sanzioni contro Israele, quasi chiedendo scusa a Netan. Le sanzioni prospettate che impediscono di presenziare alla Fiera di Rimini, sono pizzicotti innocui. Fare pari è impossibile. Cosa avrebbero fatto Biden&Harris, il duo più debole trovato dalla stampa democratica? Donaldone si è accorto (adesso) che quella americana è diretta dai padroni della finanza. Non troppo diversa la nostra situazione, con l'eccezione e gli effetti del berlusconismo. Le reti di Mediaset sono molto più forti ed organizzate, rispetto all'elefantiaca radiotelevisione italiana. Le stragi di Netan vengono in soccorso della sinistra, oggi camuffata con il vetero grillismo. Per fare parlare si sono imbarcati in un viaggio pericoloso, quanto inutile, con motivazione sostenibile.
massimo lugaresi

sabato 20 settembre 2025

Papa Leone

Dopo mesi di silenzio, con espressioni valide per tutte le stagioni della pace ed anche della guerra, senza dirlo, Papa Leone si è collocato con la Nato. L'Alleanza Atlantica non ha cominciato nessuna guerra, parola del Pontefice. Non credo susciterà polemiche nella sinistra in frantumi, troppo occupati a difendere le loro posizioni, con i partiti divisi, anche ironicamente. La destra ed il centrismo alla Taiani, festeggeranno. Dire che la Nato non ha iniziato nessuna guerra, può sembrare una voluta provocazione che scatenerà i legulei della tastiera. Il Pontefice difende l’Alleanza atlantica e le risposte della Polonia alle (dubbie) violazioni dello spazio aereo da parte della Russia. Intanto Washington approva il primo pacchetto di aiuti a Kiev finanziato dagli alleati, saremmo noi. La Nato non ha cominciato nessuna guerra, i polacchi sono preoccupati perché sentono che il loro spazio aereo è stato invaso, è una situazione molto tesa. Lo ha detto Papa Leone XIV lasciando Villa Barberini a Castel Gandolfo, rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano delle tensioni con il Cremlino. Certamente sono preoccupato, ha aggiunto, ribadendo la necessità di distinguere tra aggressori e aggrediti. Naturalmente Putin risponde con esercitazioni, per ora solo allenamenti, senza giocare l'attesa partita mondiale. Vladimir Putin ha mostrato il volto dell'aggressore. Il presidente russo ha assistito alle esercitazioni congiunte di Russia e Belarus, Zapad 2025, nel poligono di addestramento a Nizhny Novgorod. Secondo i dati forniti dalla stessa agenzia russa Tass, vi hanno preso parte circa centomila soldati, con l’impiego di diecimila sistemi d’arma distribuiti su quarantuno campi di addestramento. Un segnale diretto tanto a Kyjiv quanto ai Paesi dell’Unione europea e della Nato, preoccupati per la prossimità delle manovre ai loro confini. Quelle che fanno loro sono autorizzate da Trump, senza dazi, tanto le paghiamo noi con l'inflazione galoppante. 
massimo lugaresi

venerdì 19 settembre 2025

Double Face

La sinistra, attraverso i giornali d'accompagno nella avvilente minoranza, mostra sempre una doppia faccia. I giornaloni, con pochi lettori, come il binomio di Elkann e l'immancabile Corrierone, seguono fedelmente i vangeli bellici di Davos. Putin viene considerato l'invasore, senza considerare cosa sia successo prima. A Netan invece è concesso tutto, con qualche dolce reprimenda. Per giustificare un conflitto tradizionale, che non doveva iniziare, usano l'Ucraina come esca per la terza guerra mondiale, molto nucleare. Lo so che tra il dire ed il fare di Macron e Merz ci sono decine, centinaia di milioni di cittadini che la pensano diversamente. Lo attesta il camaleontismo che caratterizza l'incedere della Meloni ed anche, per opposte ragioni, il Pd, ormai finto simbolo. La caduta di qualche drone, forse deviato volutamente, sarebbe sufficiente per scatenare l'inferno e la comparsa di nuove presenze mortali? Chi e soprattutto come, decide la strategia della sinistra? E' il primo dilemma da chiarire. Hanno voluto, pagato, spinto la guerra in Ucraina e adesso che stanno (clamorosamente) perdendo, cercano giustificazioni al punto che vorrebbero scatenare un'altra guerra mondiale, per coprire la sconfitta. Quello che si voleva evirare per indispettire la moglie, era un 
dilettante masochista. 
massimo lugaresi

giovedì 18 settembre 2025

La Pulizia di Netan

Il condottiero di Israele è arrivato (quasi) alla conclusione della lunga, accurata, mortale operazione di sterminio del popolo palestinese. Non so come pensa di arredare, con il complice Trump, quello che rimane della Striscia, una volta popolata da 3 milioni di persone. Le forze, armate dagli Usa, sono entrate nella città, costringendo le nostre (appecorate) reti televisive ad immortalare l'ennesima fuga. Difficile fare graduatorie dei crimini commessi, questo merita il podio. E' entrato nella città con carri armati ed elicotteri, mentre i droni, non russi, hanno abbattuto qualche edificio. Il bilancio (di parte) al momento sembra striminzito, solo 62 persone. Lo Stato Maggiore dell'Idf però assicura che è solo l'inizio. Possono fare meglio. Mentre migliaia di persone fuggono dalla città, le famiglie degli ostaggi, ancora nelle mani di Hamas, marciano verso la casa di Netan, per salutarlo affettuosamente, dopo l'assalto che mette a rischio la vita dei prigionieri rimasti. Sembra riecheggiare, al contrario, la favola della lotta tra l'ebreo Davide ed il filisteo Golia. Il ministro della difesa israeliano più a destra (molto) di Netan ha assicurato ( anche lui) che sono solo all'inizio. Netanyahu ringrazia Trump per “l'incrollabile sostegno”. Il presidente Usa intanto assicura: "Israele non colpirà il Qatar". 
massimo lugaresi

mercoledì 17 settembre 2025

Opposti Estremismi

In America, come in Italia, la destra si crogiola nel populismo. Questa l'ennesima sentenza di Mario Lavia, pubblicata da Linkiesta. L’assassinio di Charlie Kirk, negli Stati Uniti, ha innescato un’onda di polemiche (Odifreddi) che ha travolto anche la nostra politica. Sarebbe quindi la Meloni ad usare l'episodio per alzare il livello dello scontro, intrecciandolo con polemiche locali? Mentre invece intellettuali imprudenti e pacifisti settari, alimentano un clima avvelenato. Chi semina vento raccoglie tempesta e droni. Charles James Kirk, detto Charlie, se l’è andata a cercare quella pallottola nel collo esplosa da una specie di ragazzino, Tyler Robinson, catturato ieri al termine di una caccia di tredici ore. Questo si legge nella propaganda che vuole continuare i massacri in Ucraina. Kirk è stato omaggiato col massimo dell’intensità emotiva da Donald Trump, che sarà presente ai funerali del giovane attivista Maga, dopo aver auspicato la pena di morte per il killer. L’ondata di sdegno per questo ennesimo omicidio politico, frutto di una mente malata (?) innestata in un clima di odio politico, ha rapidamente valicato i confini di un’America che sta perdendo il controllo di se stessa come mai prima d’ora. Chi ha innescato la miccia ed usato il killer? La provenienza politica della vittima ha quasi assolto l'assassino, "spulciato" anche delle sue vocazioni erotiche. Sono tre anni che vogliono distruggere i debili argini per la terza guerra. La Nato disoccupata è la novità. Dovremmo imbastire una guerra diversa da quella prudente, ma sempre assassina che Putin vuole mantenere sotto controllo. Non ci faremo intimidire, aveva detto subito Giorgia Meloni, dinanzi al macabro inneggiare all’omicidio di Kirk da parte di quegli esaltati e mitomani (?) che non mancano mai. Alla sinistra, disastrata e divisa come mai successo, rimane solo mescolare carte e verità, buttarla nella solita caciara parlamentare, dove il ditino democratico si agita. Una comoda via per il M5S.
massimo lugaresi

martedì 16 settembre 2025

Debolezza Europea

La gestione della Von Der Lyden, tugnina aristocratica, ha portato la vecchia Unione di Prodi nella cantina dell'irrilevanza. Inginocchiata al cospetto di Donaldone, ha accettato i dazi anche sui tailleurs che indossa. Europa inutile, perfino dannosa, divisa e condotta verso una stupida guerra, per nascondere i miliardi dilapidati, sostenendo il fantoccio ucraino. Esaurita la comicità bellica, pagata con centinaia di migliaia di morti, sorgono le voci di una sua fuga all'estero, per paura del solito cecchino, magari ex amico. E' la moda della democrazia odierna. Secondo La Stampa e Repubblica, i giornali più condivisi da Dagospia, blog della sinistra confusa, saremmo entrati in guerra contro la Russia, senza pensare chi trasciniamo. Non sarà come quella in Ucraina, in termini ancora tradizionali, senza uso di armi nucleari. Chi ci assicura in futuro? Trump si sta ritirando nei suoi confini, lasciando la Nato scoperta. Il gioco dei droni è tanto stufoso, quanto menzognero. I paesi baltici che (anche loro) avrebbero dovuto usare il tedesco come lingua madre, si accaniscono contro Putin. il più pericoloso dei nemici. Il faccendiere e daziere americano ci costringe ad acquistare il suo petrolio, con un costo quattro volte superiore e imporre dazi disgustosi alla Cina. Sale la percentuale dei dissidenti anche a destra. La nostra Ducetta è però 
imbattibile in velocità e trasformismo. Il confronto con la Schlein rimane impietoso. Colpa della trasformazione genetica di tutta la sinistra. Come si può continuare ad obbedire ai dettami americani e, nello stesso tempo, essere colpiti da ricatti economici? Netan è entrato a Gaza City.
massimo lugaresi

lunedì 15 settembre 2025

Il Gioco dei Droni

Dopo i cori delle intelligences, pagate, arrivano le correzioni degli esperti nell'uso ed abuso dei droni. La verità di Putin è inaccettabile, meglio quella bellica di Tusk, subentrato all'inutile Zelensky. Il comico, destinato a scomparire, spero democraticamente, ha già il successore. Le nostre reti televisive passate dal woke al melonismo, si sono già adeguate. Cambia solo la scena da Kiev a Varsavia. Ho visto le fotografie dei droni giocattolo, usati per tante ragioni, non per bombardare e ferire. Giocano alla guerra come facevamo da bambini. Allora la disfida era tra indiani e cow-boy. Oggi Netan bombarda, i palestinesi scappano, lasciando il territorio alle colonie  israeliane. Non è una situazione sostenibile, nemmeno da una propaganda allenata alle bugie. Più si sentono sconfitti su tutti i fronti, più alzano il tiro delle minacce. La Russia non è mai stata sconfitta. Passo al tema giornaliero di Dagospia, dedicato a trovare il possibile e l'inventato nella destra, lasciando perdere il centro che ritengono cosa loro e sempre lontani dalla Schlein. Giorgia Meloni lascerà il Veneto alla Lega ma vorrà il Pirellone milanese nel 2028, candidato Carlo Fidanza. Le Marche sembra siano sempre a destra, rimane la certa Toscana, con speranze in Puglia e Campania grazie ai cinque stelle. Sembrano destinati a soppiantere il Pd, troppo democristiano.
massimo lugaresi

domenica 14 settembre 2025

Le Scelte

Del Pd. Mario Lavia di Linkiesta, il blog dei "coraggiosi" piddini che vorrebbero la guerra, rearmando Zelensky, incita la sua corrente draghiana, fedele ai vangeli di Davos, per uscire dal guado democratico. Occorre dire che la posizione della corrente e bellica è la stessa della Ducetta. Il mondo dopo essersi rovesciato, si ingarbuglia ad ogni avvenimento. La prima verità che appare è sempre occidentale, ma poco dopo è solo un'altra orrenda bugia. Intanto a Netan è permesso tutto, senza nemmeno una giustificazione, per Putin ci sono dazi e sanzioni. A noi spetta il gas (americano), molto più caro di quello che erogava la Russia. Le scarse notizie che arrivano da Kiev dicono che Zelensky la sta vedendo brutta, pensando alla famosa contessa che passava, poco vestita, sullo specchio. E' sempre così, sia per gli attentati ai grandi gasdotti che per i droni che passeggiano ormai in ogni città. In Polonia stanno sceneggiando la prossima guerra. Le verità escono dopo faticose ricerche. Gli attentati negli States diventano una prerogativa normale, frutto di una voluta decadenza sociale. 
Repubblica è il covo della "prima" verità. I tre coraggiosi del Pd, e le iniziative riformiste per uscire dal guado, secondo Mario Lavia: gli adulti (sic!) del Partito democratico sono pochi, pochissimi, ma cominciano a darsi da fare per non regalare il partito alla segretaria populista. Ma la radicalizzazione avanza e il tempo delle scelte si avvicina rapidamente. Questo è il succo dell'ultimo disperato articolo che Linkiesta ospita. Sono stati solo tre (3) i deputati del Partito Democratico che hanno votato a favore delle nuove, scandalose, spese militari. Messi male, malissimo anche se dovesse vincere Decaro.
massimo lugaresi  

sabato 13 settembre 2025

Bloquons Tout


Quello gestito dalla Ursula. Senza i riformisti piddini, tugnini e macroni, Francia e Italia restano ostaggio dei bipopulisti. Così, funestamente, esordiva Mario Lavia per Linkiesta, blog devoto a Draghi ed obbediente al Concilio di Davos. A Parigi come a Roma, il quadro politico mostra un duello tra destra compatta e sinistra radicale. In mezzo, un centro fragile e diviso. Risultato? Sistemi politici instabili ed esposti alle derive nazionaliste ed estremiste. Non viene usato il termine fascista per una dimenticanza. Il drammatico quadro francese, al tempo stesso causa e effetto della crisi strutturale del sistema politico di quel Paese, forse sta anticipando il nostro. In Italia sono molti i segni. Altra profezia da tocco e da opposizione senza speranza, per i riflessi socio economici che comporta, al cospetto di un quadro notevolemente diverso. Francia e Germania sono messe peggio di fronte ad un cambio di regime imminente. Se succede, la Ursula torna nel suo meraviglioso mondo, dopo anni di lavoro domestico per il suo Occidente. Il macronismo finto macho, si è spento dopo uno schiaffone familiare ed una votazione chiarissima. La Francia ribolle, passando attraverso fasi a noi note e già vissute. Mario Lavia nel suo articolo propone un paragone tra Macron e Matteo Renzi. Sta in piedi solo su alcuni punti comuni della loro disfatta. Sono partiti entrambi da un dominio indiscusso. Renzi è crollato ed ancora non ci crede, il maschione francese ha la nazione contro. Destra e sinistra scendono in piazza. Ha voluto il Rearm ed è stato impallinato. 
massimo lugaresi

venerdì 12 settembre 2025

Mister Simpatia

Se dovessimo misurare con il tasso della simpatia quello che sta succedendo nel mondo delle guerre note e le tante dimenticate, dobbiano ammettere che Netan è ai minimi termini. Non credo che a lui ed al suo partito interessi molto. La prima versione della propaganda sionista è stata che il premier israeliano aveva (doverosamente) avvertito Trump dell'assalto anche del Qatar, nazione sovrana, amica degli States e della pace. Occorre sempre attendere le verità "dopo" quelle d'obbligo occidentale. Sembra che nell'attacco ad un'altra nazione, permesso solo agli ebrei amici, Bibi abbia sbagliato obiettivo e non abbia eliminato nessun terrorista. Trump nel suo avvilente tentennamento è lo scolaretto davanti al maestro bombarolo. Fa sapere di non avere una opinione positiva dell'attacco, ma rimane tutto come prima. Per le armi ci pensa lui. Dimenticavo: sono ancora sotto attacco di Facebook. Minaccia di chiudere l'account, sempre su denuncia. Mentre Netan fa lo sbruffone, affermando che sono finiti i giorni dell'immunità per i terroristi. L'inizio degli attentati lo conferma. Parlare del nostro governo e partiti di contorno, diventa arduo, impossibile un giudizio sull'opposizione. Meline continue, giravolte quotidiane, silenzi scandalosi, sarebbe ingiusto non dare a Conte (politico) quello che merita, per la sua unica e comprensibile posizione. Parlare della Schlein che finge di governare un partito lacerato è avvilente. Lo attestano ogni giorno i miei blog di riferimento al contrario. La guerra a Gaza può finire immediatamente, ci sono solo 900 mila i palestinesi da sistemare.
massimo lugaresi

giovedì 11 settembre 2025

Allarme

Lo scrive Dagospia, blog compagno del Pd, nella vecchia, cancellata formula. Patron Dagostino ha portato la tunica ad omaggiare la sinistra, anche nella versione antagonista, eccetto le poltrone. I due Avs le chiedono doppie. Il primo allarme arriva dalla Germania, la polveriera d'Europa. Una nazione in castigo per avere tentato, quasi riuscendo, ad occupare l'intera Europa. I peccati di Madame Ursula si moltiplicano, a destra aumenta il proselitismo e tifavano Israele. Abbiamo bisogno solo di una difesa calcistica. Secondo Dagospia le "svastichelle" volano, Afd partito di destra estrema, sta raggiungendo lo storico Cdu/Csu. Merz, un altro galletto da guerra, al pari del maschione francese, impone drastiche inversioni. Una stretta sull'immigrazione, allentare i vincoli di spesa e potenziare gli investimenti pubblici. Nelle armi? Afd ha raggiunto, la scorsa domenica, per la prima volta il 25% nel sondaggio di Forschungsgruppe Wahlen, considerato il più autorevole su base federale, posizionandosi a soli due punti percentuali dal 27% della Cdu/Csu. Alle elezioni generali del 23 febbraio, AfD aveva il 20,8% e l’Unione di centrodestra il 28,5%. L’ascesa di Alternative für Deutschland, che distanzia tanto i socialdemocratici quanto i verdi di un corposo 10%, si manifesta nei sondaggi puntualmente, inarrestabile e inconfutabile, nonostante la stretta sull’immigrazione promessa e in parte attuata dal governo di coalizione cristiano-democratici e socialdemocratici. Passo dagli impoveriti tugnini, ai cugini francesi. Brutta botta, non familiare, per il detestato (concordo) Macron. Dopo meno di nove mesi è caduto pesantemente il governo Bayrou. Risultato 194 a favore e 364 contro. Un plebiscito. Il maschione francese non ne vuole sapere di dimettersi, mentre Melenchon, leader della sinistra vecchio stampo, le chiede subito. Ci sarebbe da ironizzare, giornate intere, se lo paragoniamo al nostro scenario. La propaganda democratica, il giorno dopo l'insediamento della Ducetta, prevedeva già una rapida caduta. Sono passati tre lunghi e tempestosi anni. Stanno pregando, sperando nelle prossime elezioni regionali. Vivono così, accompagnati dai cori inesausti delle Gemelle Elkann e (spesso) dell'ex Corrierone. Netflix ha promesso una lunga serie televisiva sul caso A.C Rimini. 
massimo lugaresi 

mercoledì 10 settembre 2025

Minacce, Minacce

Ennesimo lancio di minacce alla Russia di Putin. Conoscono solo le maledette sanzioni a boomerang e fingono di non capire che il pallino è nelle mani del premier russo, fino a quando la Ursula ed i volenterosi della guerra, ci spingeranno nel baratro. Urlano quando Putin attacca, mentre battono le mani alle stragi e bugie di Zelensky. L'ultima, con l'aereo della Ursula hackerato, è di una stupidità europea. I nostri giornaloni, impegnati a contrastare i successi meloniani e nascondere l'incapacità della Schlein, offrono, gratuitamente, un servizio politico agli ex grillini, quasi tutti contiani. Mezzo (scarso) partito democratico è (da sempre) un cagnolino che segue qualsiasi indicazione ed i perentori ordini che arrivano d'oltreatlantico. Adesso Trump li "sussurra" alla Meloni. Il conflitto sul campo, con l'oscurità delle notizie, rimane con un solo protagonista. Il dirimpettaio a stelle strisce, procuratore, per accettato incarico, di Zelensky e della guerra voluta, sembra un burattino, senza fili. Il calcio riminese è invece da lettino psicoanalista. Non è facile preparare un simile casino.
massimo lugaresi 

martedì 9 settembre 2025

I Perdenti

E' sconcertante leggere, peggio ascoltare la stessa solfa occidentale, preparata dai seguaci e fedeli a Davos. I giornali di Elkann sono i testimoni, per quanto in crollo (come altri) di lettori. Ci credo. In questo panorama La Stampa sguazza, come nel continuo atteggiamento anti juventino, noto a tutti. Elkann sembra non accorgersi oppure qualcuno (sopra) lo convince. Dagospia e Linkiesta, seguaci di due correnti piddine diverse, oggi confliggenti, mostrano chiaramente la pesante dicotomia. Le prossime elezioni regionali saranno un referendum per il Nazareno. L'inadeguatezza della Schlein è diventata patrimonio comune, sostituirla (con chi?) potrebbe essere un altro errore. Le due guerre in atto hanno formato schieramenti con opposte visioni e desideri. Putin sguazza nel pantano creato dagli avversari, mostrando la debolezza ed inadeguatezza del nuovo padrone americano. Sanno benissimo che senza gli States la Nato è una armata inutile. I repubblicani sono per la linea Trump, anzi molto più decisi di quanto Donaldone abbia mostrato. Rimangono solo le inutili espressioni volgari e dileggianti di Dagospia. La portavoce del ministero russo, Maria Zakharova, afferma che l' Unione Europea della Ursula ha mandato "a puttane" il suo stesso continente. Risposta con tono e colore ma piuttosto vera. La politica della Meloni dei due piedini in tre staffe, potrà essere misurata nelle prossime regionali. Abbraccio sconcertante tra ex grillini e nuovi democristiani.
massimo lugaresi 

lunedì 8 settembre 2025

Molti Nemici

Il nostro turismo ansima, provocando dissidi e polemiche. Lo stesso vale per migliaia di tifosi di calcio, dopo le vicende (assurde) legate al destino societario della nostra squadra. I due aspetti non sono così lontani come potrebbe apparire. Mancava la terza ciliegina sulla torta settembrina. I bagnini di Cattolica, altra località in cui formano maggioranza, presentano alla Giunta, una proposta di Project Financing che Melucci, deus (scrivente) di Chiamami Città, boccia come fosse un regalo al nemico. I bagnini romagnoli vogliono consegnare le spiagge alle multinazionali, questa la lapidaria opinione dell'ex assessore al turismo regionale. Tirare nel polemico ballo anche Bonaccini ed un Corsini, dimenticato assessore, fa parte della necessaria coreografia. Infine: altro che Rimini mare d’inverno: servono bandi, non baracconi. Solitamente Maurizio Melucci è molto più composto e sereno. Quando vede o legge bagnino, scatta la vendetta per l'antipatico episodio di tanti anni fa. Credo anch'io che l'ultima proposta degli imprenditori, scaduti da tanti anni, sia impraticabile, secondo i dettami (chiari) della Direttiva che provocherà (anche) sismi politici. La Giunta di Cattolica non è diversa da quella di Riccione e Rimini, secondo le shakerate vocazioni piddine. Da mesi, in molti comuni della costa, gli operatori di spiaggia discutono su come affrontare le imminenti gare pubbliche per il rinnovo delle concessioni demaniali turistiche. Un lavoro necessario, che a mio parere sarebbe dovuto partire prima, senza perdersi dietro a progetti a dir poco irrealistici o proposte di proroghe di 50 anni o di uscita dalla direttiva servizi o Bolkestein. Fino qui le ragioni di Melucci sono ineccepibili e penso sia ormai patrimonio comune. Il problema, dopo quasi un ventennio prorogato è come uscirne, con meno danni politici ed un necessario rinnovamento del nostro arenile. La domanda che rimane, per ora, senza risposta è quale attrazione la nostra splendida, unica spiaggia ha (ancora) sul mercato. Ci giochiamo molto. 
massimo lugaresi

domenica 7 settembre 2025

Ex Progressisti

Il titolo riecheggia la stupidità attuale che sta attraversando momenti di rapida revisione. I progressisti sarebbero quelli desiderosi, ansiosi, di procurare una nuova guerra, sicuramente non tradizionale. La risposta che arriva dalla Cina è di quelle comprensibili da tutti. Sembra, sembra, che il Pd stia cambiando protagonisti e (penso) anche politica. Naturalmente la direzione della sinistra non gode dell'abbraccio di Linkiesta, blog strutturalmente diverso da Dagopsia che alla fine la butta in tette&culi. L'allarme di Mario Lavia, rearmatore principe di Linkiesta, è scattato annunciando che il partito (?) di riferimento tende ad un ritorno al passato. La mossa più audace l'ha fatta D'Alema, ormai più imprenditore che politico, ma il messaggio è chiaro. Dietro al maschione francese che sembra avere ancora pochi giorni di notorietà ed il tugnino che vuole resettare l'industria tedesca e trasformarla in una immensa polveriera, i volenterosi si stanno spaccando, ma ancora una volta la nostra Ducetta li batte in volata, assumendo la solita posizione attendista. Non parteciparemo all'aperitivo bellico ma solo a quello degli eventuali protettori della pace. Nessun giornale fedele a Davos ci racconta cosa sta succedendo in Ucraina. Sembra che l'intera nazione, meno il mezzo milione (abbondante) di morti, sia ancora con il comico rivestito (giustamente) di nero. Mario Lavia lamenta la trasformazione della sinistra nell'antagonismo più vicino agli ex grillini. Per la Meloni, c'erano altre soluzioni più veloci e sicure per portare i viveri a Gaza, però non facevano notizia e protesta.
massimo lugaresi

sabato 6 settembre 2025

L'Idiota

Idiota è uno dei soliti (maleducati) epiteti che Dagospia usa per Trump, dopo avere supportato per anni il barcollante Biden. Copiato però dal famoso romanzo di Dostoevskij. La divisione nel mondo si accentua rovesciando le antiche forze. Sono passati dal Brics allo Sco, ampliando il numero delle nazioni partecipanti, oltre a Massimo D'Alema per lo scomparso partito comunista. Il protrarsi della guerra in Ucraina, con tutta (quasi) l'Europa della Ursula, partecipante attiva anche su finte procure e le stupide sanzioni contro la Russia, hanno contribuito ad accelerare la divisione nel mondo. Gli Stati Uniti, nel momento peggiore della loro breve vita, minacciano il ritiro, lasciando alla Nato il compito di apparecchiare la terza guerra. Per fortuna non tutti la pensano così, da una parte e dall'altra. Il conflitto in Ucraina non doveva nemmeno iniziare, se non avessero scelto e rivestito il comico Zelensky. In oltre tre anni di guerra le nostre eterodirette reti non hanno mai intervistato o mostrato anche l'altra faccia dello scontro bellico. Figuriamoci se partivano dal Raimadan, la fuga del presidente eletto e la conferma delle repubbliche popolari di Doneck e Lugansk. E' partita in silenzio nel lontano 2014 ed il burattinaio era sempre quello mondiale, oggi in fuga anche dalle responsabilità. Eppure fanno (loro) i bulli, con il maschione francese ed i pochi giorni utili ed il tugnino che non vendendo più le macchine, le sostituisce con le bombe. E noi "dovremmo" pagare? 
massimo lugaresi

venerdì 5 settembre 2025

Comunque vada

Sarà un massacro. Eccetto Il Fatto Quotidiano di Travaglio, più o meno, (più) tutta la cosiddetta stampa italiana è nelle mani dei fervidi seguaci di Davos e Draghi, stessa roba. Repubblica, La Stampa e Domani sono l'elite, mentre l'oscuro Messaggero è entrato nel club dei rearmatori, senza lettori. Dagospia condivide solo con questa casta politica, non potendo usare la Elly, ormai esiliata. Fra le tante, educate, definizioni di Trump, va di moda "il bullo".  Non ha usato guanti di velluto nello spoil system yankee, tentando di cancellare tutti i covi democratici di potere. Gli Stati Uniti, come la Germania, non stanno attraversando un momento felice nell'economia. La ragione (non sola) che li vedrà trincerarsi nei loro confini, facendo ogni tanto una eccezione (Venezuela), quando si sentono minacciati da vicino. Eppure l'intervento viene salutato come una liberazione. Il Sud Globale al vertice Sco ha mostrato i muscoli ed i numerosi partecipanti, denunciando la stupidità di una Europa abbandonata. Lo dimostra il cazzeggio instaurato con Netan, possessore del vero potere nel conflitto. E invece risibile l'uso (continuo) di ambasciatori, disponibili a confermare Taiani 
massimo lugaresi

giovedì 4 settembre 2025

Il Nuovo Ordine

Mondiale. A Tianjin in Cina, nasce il Nuovo Ordine Mondiale, guidato da Xi Jinping, con Putin e Modi, il premier indiano. Dagospia coglie l'occasione, condividendo (al solito) il catastrofico allarme di Repubblica e coniando, per l'occasione, il nuovo epiteto (bulletto) per Trump. Come dire: alla Casa Bianca di male in peggio. Durissima risposta ai rearmatori e all'Ursula senza pilota che sancisce il cambio nella gerarchia mondiale. Noi passiamo, ubbidir tacendo, dal barcollante all'idiota? Non riprendo la solita ouverture del blog romanesco, ma piddino. Un miscuglio di epiteti forzati, qualcuno riuscito, che non colpiscono (mai) la più facile vittima dell'ilarità. Siamo entrati nella Guerra Calda con i pronostici rovesciati. In attesa del riarmo tedesco al posto dei maggiolini e delle audi, noi seguiamo, spesso fintamente, una strategia bellica tanto fatale quanto umiliante e nello stesso tempo anche umoristica. Usano racconti per dipingere villanamente i potenti avversari come se i "nostri" comandanti, fino a pochi mesi fa non avessero mai invaso e bombardato, con arrosticini wietnamiti e fughe cinematografiche. Cina, Russia e India sono sufficienti per calmare i bollori degli ex (?) nazisti.
massimo lugaresi 

mercoledì 3 settembre 2025

Tutto fa brodo

Le difficoltà a sostenere un partito, passato dal dolce comunismo al democratico, come (tutti) gli altri, hanno consentito a Dagospia momenti di spasso incredibili, non voluti. Da giorni, mesi, è sparita la segretaria dal panorama politico, dopo l'errore di contrapporla alla Ducetta del governo. L'origine e la cultura woke della Schlein sembrava fosse la scelta migliore per un partito controllato e gestito da una folle cooperativa di generi e provenienze. La democristianeria, mescolata con i rampolli di Davos, è ancora padrona e rearmatrice convinta. Tutti russofobici, eccetto Conte che sta guadagnando consensi. L'adesione (folle) al rearmo e soprattuto ai guerrafondai pagati dall'occidente è stato l'ultimo degli errori della propaganda piddina. Oggi vanno di moda insulti e colpe a Trump, dopo avere trovato la pronta giustizia di parte. La coalizione mondiale ed antagonista diventa sempre più forte e credibile. I dem americani hanno spolpato la nazione, continuando a dilapidare miliardi dal bilancio, interpretando il vigile alla Sordi. Se si ritirano lasciano campo (larghissimo) libero. I dem alla Biden, hanno consegnato un bilancio esausto ed un futuro nero. L'India era entrata nell'orbita americana, in funzione anti-cinese. Oggi Modi abbraccia Putin e..Xi Jinping. Però Rimini è senza stadio per inadempienze nel pagamento. Aspettiamo la ricetta ed interrogazione di Gnassi.
massimo lugaresi

martedì 2 settembre 2025

Italietta 2.0

Riprendo interamente, il titolo dell'ennesimo anatema contro la Meloni, firmato da Mario Lavia per Linkiesta. Senza possedere esperienza e titoli di un Meluzzi, serenamente, consiglio una visita collegiale da proporre al Nazareno. Il galleggiamento della Meloni che qualcuno ha il coraggio di chiamare centrismo, questo è l'urlo di Mario che insiste e chiarisce: la presidente del Consiglio non è una moderata, occupa lo spazio lasciato vuoto da un’opposizione divisa e incapace di proporre un’agenda credibile. Sempre riarmiamoci e partite. Verrebbe voglia di dire: giù le mani dalla Democrazia Cristiana nostra. Le stand ovations ripetute del Meeting hanno "sbroccato" la sinistra che per anni ha flirtato con Comunione e Liberazione. Corretto il riferimento alla robusta corrente democristiana che alberga nell'ancora maggiore partito della sinistra, in attesa del sorpasso di Conte. Mario Lavia, correttamente, scrive che la vecchia Dc doveva fare i conti con Togliatti non con la nonna della Schlein, con Bettino Craxi, non con Conte, con La Malfa e non Bonelli e per finire (?) Lama e Carniti e non Landini e Fumarola. Terminata l'esplosione del livore accumulato dopo la brusca ma annunciata cacciata all'opposizione, arriva ad affermare che quella DC, non camuffata come l'odierna, faceva magari lentamente le cose, questa ha sposato woke e l'arcobaleno dei generi. La bugia sapendo di mentire che circola sulle poche cose fatte da questo governo non si concilia con le accuse lanciate ogni giorno di avere occupato ormai quasi tutto. E' politica anche quella, il Pd l'ha "spalmata" nel ventennio di governo con tutti. La distruzione di un partito di (vera) sinistra e la sostituzione con una accozzaglia di generi politici, lo sta trascinando nel ghetto dell'impotenza. Vi salvate con qualche rimasuglio geografico, dove le fondamenta sindacali ed associative contano numericamente. Attenzione Rimini era città sicura, avete perso ufficialmente la spiaggia..liberata. Contava più di Bonelli& Fratoianni. 
massimo lugaresi 

lunedì 1 settembre 2025

Mezze Stagioni e Figure

Dagospia, la postazione (woke) italiana, ha sentenziato che non ci sono più le mezze stagioni. Senza avvisi terroristici, lo avevamo intuito dai ricorrenti collassi delle correnti atlantiche. Questo terribile cambiamento climatico alla fine stravolgerà anche l'esito (infausto) delle elezioni italiane? Le previsioni della attentissima intelligence del famoso blog romano-piddino, notano defaillances nella destra, con accanto il centro berlusconiano. Secondo gli aruspici di sinistra, nelle Marche, potrebbero fare a meno di votare e restituire la regione agli antichi proprietari, della Toscana non scrivo niente, una delle regioni assicurate all'Unipol, rimane il Veneto, cassaforte della destra con Zaia. Le previsioni sono tranchant: non potendo usare il sicuro terzo mandato dell'attuale governatore, il centrodestra è destinato alla sconfitta. Ne avessero azzeccata una in questi disastrosi anni, forse sarebbero più credibili. Rimane sempre la Schlein come antagonista della Meloni: una sicurezza. Negli States usano, con (quasi) tutta la magistratura, l'italica strategia contro Donaldone. I suoi dazi che fanno correre (finalmente) il pil stellato, sono rimossi da una corte d'appello, naturalmente democratica, che ha sentenziato l'illegittimità dell'atto, non rientrante nelle prerogative presidenziali. I Rearmatori europei, nel pericoloso limbo dell'inutilità, potrebbero scatenare la guerra nucleare per mostrare quanto contano. I paesi baltici con la foraggiata Ucraina, sono al servizio, mentre il resto dell'Europa si sgancia dai fedeli di Davos. La Germania nazista, sconfitta nell'ultima (?) guerra mondiale, per l'intervento russo, costato una trentina di milioni di morti (veri), è diventata il paese con la migliore industria bellica ed il più abbronzato premier. Hanno cessato di vendere auto, le devono rimpiazzare. 
massimo lugaresi