venerdì 26 settembre 2025

Tu vo fa l'americano

Dagospia sente vicina la fine del potere, molto democristiano, conquistato con l'aiuto dei corresponsabili della fine meschina. Leggo ed (un pò) guardo tutti i giorni il blog per scrivere e pensare al contrario. La mia sinistra non colpiva le forze dell'ordine nelle manifestazioni scioperanti. Allora lo scenario, anche difensivo, era completamente diverso. Demolire ed imbrattare vetrine che significato può avere con la fine di una guerra ed annessa pulizia etnica? Il mio partito era il nemico del brigatismo mai svelato, al pari delle troppe segrete amicizie. Le immagini di condivisibili manifestazioni per la creazione dello stato palestinese e la cessazione di una guerra, con stragi inumane a senso unico che legame hanno con le devastazioni cittadine? Perchè inveire e lanciare sassi alla polizia che svolge (inerme) il suo lavoro? Cara Elly non bastano le lacrimucce televisive, con mezzo partito che la pensa diversamente. Negli Stati Uniti (?) tira, sempre più, aria di guerra civile. Questo l'estratto e la condivisione dell'immancabile Repubblica che mi ha colpito nel veloce sguardo di Dagospia. Il tiro ai presidenti è una specialità della cultura d'oltreoceano e solo un tiratore scarso, ha salvato Donaldone. Molti si sono adontati per l'errore. E' successo anche con Charlie Kirk, l'appartenenza e l'intimità con Trump, hanno provocato scandalosi commenti. L'aria che tira nel mondo e due guerre in atto, fortemente divisive, con la quasi certezza di arrivare ad una terza, appena i rearmatori terminano le loro commesse, stanno avvelenando il clima politico. Se migliaia di cittadini, anche giovanissimi, marciano per la pace ed altri li usano per devastare le città, una riflessione è necessaria. Non importa se Papa Leone non è Francesco. 
massimo lugaresi