martedì 4 giugno 2024

Presidente di Tutti

Il sottile filo della democrazia, corre (spesso) il rischio di rompersi, se tirato da una parte, solitamente sconfitta. La sinistra emette urletti e la destra finge di dividersi, con Taiani che prende le distanze (da chè?). Il due giugno, oltre ad essere stato il mio 80esimo compleanno, è sempre uno dei momenti in cui la presenza presidenziale diventa appariscente. Mattarella è un campione dell'equilibrismo politico. Non dimentichiamo chi sono stati i suoi elettori, nell'ultima elezione e soprattutto i (pochi) che non lo hanno votato. Ha sconfitto Draghi, solo con la presenza. Il Pd è arrivato al punto che vanno bene tutte/i, voterebbero anche Rosy Bindi, iscritta alla corrente Schlein, da sempre. Le fregnacce della destra contro Mattarella sono un regalo alla segretaria, così pontificava il sacerdote dell'antagonismo, dopo l'intervento del leghista Claudio Borghi. Al Pd è rimasto un solo santino. A giudicare dalla solitudine nelle piazze, la 3 cittadinanze, può fare comizi solo familiari. La presunta rivale deve trovare contenitori di fans, sempre più capienti. Paragone quasi offensivo. L'unica strategia consiliata per il Pd è il gioco di rimessa per contrastare le pesanti aggressioni elettorali da destra. Non c'è paragone tra le due bocche di fuoco. Tutto merito della Meloni? Non solo, l'apparente differenza tra le altre componenti permette una pesca a strascico più larga nell'elettorato. Credo che il Pd, anche in questa occasione europea abbia come nemico l'astensionismo. Per non votare Giorgia. 
massimo lugaresi