sabato 9 novembre 2024

Sempre Dopo

Grida di dolore per la perdita delle poltrone che contavano nel mondo, rimane la presunzione di essere nel giusto. Brevissimo sunto di come la stampa che si definisce (da sola) democratica e perfino progressista, ha accusato il colpo (mortale) arrivato dagli States. Trump ha vinto in quasi tutti, votato dal popolo bianco ed afroamericani, segnando il crollo elettorale che nessuno (?) aspettava. Ci hanno scaricato, per anni, bugie osservando il mondo al contrario. Le ancelle della propaganda nazionale, in particolare i giornaloni rimasti, si sono avventurate in previsioni dense di comicità. La Meloni ha bruciato tutti, telefonando a Donaldone. L'uno o l'altro per me pari sono. I miei due blog di riferimento sono gustosi nella lettura. Dagospia con la faccia..tosta di sempre, rimprovera i democratici a stelle e strisce di avere licenziato tardi e male il povero Biden, mentre la "stra" radical chic Kamara, ha detto che continuerà il suo lavoro. Un'altra simil Schlein in aiuto della destra. Dagostino tratta la sconfitta come fosse il penoso campionato della Roma. Tanti l'avevo detto e tonnellate di scuse, oltre ogni ragionevole dubbio. La sconfitta dei democratici americani e l’immobilismo della controparte europea, così titola  Mario Lavia. Invece di una sana e doverosa autocritica, accusano le falsità e banalità dei populisti. Il divario tra le due coalizioni aumenta, non siamo alla manciata di voti od i sospetti sui postini. La sconfitta è netta e foriera di tanti altri problemi, iniziando dal licenziamento di Netan e del comico rivestito. Trump rimane il presidente meno bellicista. Quanti milioni di americani lo hanno scelto per questo? Abbiamo un sequel elettorale molto vicino tra pochi giorni. Scommetti?
massimo lugaresi