mercoledì 21 luglio 2010

Ad Emma

Nell'ordine delle cose naturali esiste anche la speranza che un/a giovane possa portare idee nuove e metodi diversi, ci riferiamo all'uscita giornalistica della Emma Petitti sulla diatriba tra laici e cattolici nel Pd. Spiace affermarlo ma l'intervento è da catalogare tra quelli scontati, liturgici, buonisti..inutili. Avremmo desiderato, sempre in ragione di vecchia stima, che azzardasse ipotesi diverse, con un timido tentativo legato a riferimenti strutturali, abbandonando atteggiamenti pilateschi ed arrivando a bandire riunioni di correnti di falso pensiero e di vere poltrone. Il Pd ha fallito il tentativo di dare corso ad una coraggiosa formazione, sono rimaste tante bande e pochi suonatori strapieni d'incarichi. A Rimini, il più furbo e capace ha preso al volo l'unica scialuppa, ha risalito come i salmoni fiumi per arrivare a Bologna, quelli rimasti, come raccontavo spesso nel gruppo, si perdono in Piazza Cavour. Cara Emma, questi avvilenti discorsi lasciali a Gobbi, ne ha una pinacoteca, si è ritagliato un ruolo talmente facile che riesce ad interpretarlo, dare ragione a tutti, perfino al Sindaco. Sarebbe bastato che qualcuno, magari un capogruppo avesse chiesto al Primo, dov'era in questi lunghissimi, tragici anni fantozziani. Vi siete sempre fatti trainare dagli amministratori, è andata grassa quando rappresentavano il meglio del Partito, ora siete talmente deboli che orfani dell' unico munito, sembrate un asilo senza maestre. Siamo cattivi, ma siete arrivati ai vostri incarichi in ragione di una riconosciuta debolezza, chi vi ha infilato lo sapeva bene, non dovete dare fastidio, se il prezzo è un articolo, vi accontentate di niente.