sabato 17 luglio 2010

Presunzione

Le nostre analisi hanno la Presunzione di contaminare il mondo  riminese, partono dall'assunto che da troppi anni, scientemente, si tende a rendere strategica l'invenzione eclatante, evanescente, effimera per una notte, senza mai affrontare le questioni importanti. Non a caso siamo proiettati agli inferi delle località turistiche, manca un Saviano il resto lo abbiamo in casa od importato, gli sceriffi li possiamo vendere agli spaghetti western, se usassero ancora. Conduciamo da anni una strenua battaglia senza una precisa identificazione politica, quella socialista andava benissimo, un'aspirina politica per tutte le stagioni, a Rimini sembra sia ostaggio di una famiglia, rimane un riparo ideologico che solo in Italia è stato sputtanato, il comunismo invece resiste, considerato eticamente più spendibile. Il Mago  dei Project da Bologna, se la prende con il Portale Turistico che non funziona, se ne intende più che di Grattacieli. A Riccione senza clamore hanno rivoluzionato il Lungomare, da noi lo hanno usucapito dei privati, ogni tanto sorge un pezzo d'albergo, Renzi strilla, annullano la concessione perchè non avevano visto, alla Rinaldis va bene, compresi i debiti per il Palas, permette Signora le royalties dei suoi associati quando arrivano? I piloni di sostegno parlano lingua libica, verrà inaugurato con l'interprete, sapete come è andata a finire l' A.S. Roma? E' di proprietà di Unicredit, i debiti accumulati erano talmente insostenibili che Totti farà il cassiere in  Banca. Quanto ci vorrà per arrivare ad una situazione simile a Rimini? Non molto, il tempo di finirlo, tagliare il nastro con Berlusconi, gestirlo un annetto con le categorie plaudenti, poi inizierà il contenzioso. Nessuno si preoccupa di un Prodotto diventato invendibile, la colpa non è del Portale, Rimini non è meta turistica ma miscuglio insopportabile di tante cose contrastanti, sembra democrat. Lunga premessa per entrare nell'argomento Fisco, imprenditori(?) che denunciano miserie, attaccano l'istituzione rea di avere compiuto un sacrosanto dovere, usando argomentazioni arroganti ed insultanti, almeno praticassero il silenzio penitenziale, il Terzo Vescovo Vitali non ha ancora emesso omelia sul peccato fiscale. A Rimini i lavoratori dell'Ufficio delle Entrate hanno dovuto prendere carta, penna ed irpef per difendersi dall'infamante accusa di lavorare correttamente, ci sarebbe anche un sindacato dalle parti della via Marzabotto. A nome dei cittadini in regola, sentiamo l'obbligo di ringraziarli per avere compiuto il loro mestiere di funzionari dello stato, non mancheranno le parole di conforto del Sindaco appena terminato di auscultare i piloni, oppure uno scontato ringraziamento di Maggioli a nome della Camera di Commercio. La sinistra di repubblica usa da tempo un doppiogiochismo avvilente, dipietristi riminesi e cinque stelline sono inesistenti o troppo impegnati a girare i quartieri senza capire un ca.. di quello che succede, il Candidato Berselli lo abbiamo indicato per primi, non possiamo fare e scrivere tutto Noi.